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Andare a vivere in un piccolo paese


Fabius81

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@@Neom "dominio pubblico"... mah, ragazzi, la pressione a cui siamo sottoposti credo che spesso ci faccia vedere le cose in maniera molto più negativa di quanto siano...

Alle superiori ho fatto CO in classe (e non andavo alle magistrali, andavo all'ITIS - ITIS = etero che non vanno troppo per il sottile), e tra l'altro uno dei ragazzi (che aveva pure la lingua lunghettina) abitava "in linea retta" un pò dopo il mio paese, e conosceva molti ragazzi del mio paese, e varie volte in autobus se non ricordo male è stato parecchio esplicito... ok, risultato, non è cambiato nulla, tanto che non ho nemmeno idea effettivamente di quanti dei miei vicini sappiano di me. Di sicuro se lo sanno gliene frega davvero poco. O forse sono degli idioti che anche se gli fai un disegnino continuano a non capire... non lo so tutto è possibile ma ci credo poco.

Paradossalmente (rispetto al tuo discorso) dopo questa bellissima esperienza è stato proprio in una relativamente grande città che ne ho avuto un'altra che mi ha fatto tornare indietro (spero che quei tizi si ritrovino con un fico d'india dove non batte il sole adesso), e cioé a Genova, durante la visita militare (niente di traumatico, sia chiaro, piuttosto piccoli soprusi e mancanze di rispetto - devo ammettere non da parte degli addetti ai lavori, per quanto non mi stiano simpaticissimi i militari, ma solo dagli altri ragazzi che dovevano essere esaminati).

Ecco, per un pochino di tempo ho odiato Genova... poi sono tornato ad amarla. Non lo so, credo che quando ero piccolo mi debbano aver portato a Genova e poi una volta arrivati mi hanno fatto sniffare un pò di coca o robe del genere perché non è normale il pregiudizio che ho nei suoi confronti e mi rendo anche conto che è completamente sfalsato rispetto alla realtà...

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privateuniverse

La pressione c'è chi la sente e chi no. Il fatto che alcuni non la avvertano, o che se ne freghino, non significa che non esista.

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@@privateuniverse forse hai frainteso il mio discorso. La pressione c'è, a volte però questa pressione ci fa immaginare conseguenze terribili che in realtà poi non si verificherebbero alla prova dei fatti.

con questo non voglio dare consigli a nessuno, tutti è giusto che seguano il loro percorso.

e al di là di tutto, capisco che certe cose non sono facili. Nel gruppo di amici che ho adesso solo quello più "vecchio" sa di me: sono sicuro che per gli altri non sarebbe un problema (e comunque sono sempre stato molto ambiguo e compiaciuto della mia ambiguità) ma non so, non mi è mai passato per la mente di fare CO per davvero con loro... forse perché non ci tengo tantissimo (sì ok quando siamo in pochi non ci sto male e sono anche contento di conoscerli ma non li definirei persone importanti per me... tranne appunto quello di lunga data per il quale provo molto affetto anche se imho è cambiato molto - e in maniera poco compatibile con me - dai tempi delle medie...)

Edited by Azthok
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Io infatti ho specificato che si tratta di gusti. Personalmente odio la notorietà e odio camminare in un paese dove tutti mi conoscono e sanno i miei cazzi. Dove ti salutano quando passi ma poi commentano appeba ti giri perché sono informatissimi sulla tua vita. E forse sono pure informati male perché sembra d'obbligo chiacchierare e modificare le cose a proprio piacimento. Nel paesetto l'hobby più grande è la chiacchiera. La noia è una brutta bestia. Porta molte persobe ad interessarsi più alla vita degli altri che alla propria.

Inoltre non è nuovo che in un paese la mentalità sia più ristretta. Più ristretta perché non si ha un grande rapporto con la diversità come lo si può avere in una città. Ad ogni modo gli stronzi ci sono in ogni posto -paese o città che sia.

Ruguardo la visita militare: chissà quanti venivano dal paesetto!

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GhostHunter77[/color]' timestamp='1337023003' post='567326']

Insomma, la fiera del paese, il borgo antico medievale, l'odore di stufa in inverno, la caffetteria che ti stupisce con meravigliose cioccolate e brioches a prezzi che ridicoli è dir poco, la vecchia drogheria col parquet in legno e le pareti intrise di odore di caffè, caramelle e detersivi... e soprattutto casa mia, senza condomini, senza vicini... il silenzio..

 

^

this

 

 

un paio di anni fa andai a trovare un ex che si era sistemato in un paesino del nord italia, piena campagna, casa rialzata superaccessoriata, terrazza con staccionata sulla valle, bicchiere di vino a ogni tramonto leggendo un libro mentre la cena è in cottura... che si può dire? ha vinto lui. di notte non si sentiva NIENTE e quando volevamo casino in dieci minuti di macchina eravamo in città. il paese in cui sta è un borgo piuttosto antico, ci sono ancora le mura originali del castello, c'è una sola strada e servizi essenziali con zero code. sinceramente, non fatico a credere che qualcuno possa decidere di abitare in un posto del genere, tanto la fase gay out & proud in discoteca prima o poi passa. (e anche non passasse... basta avere una patente)

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R.POST[/color]' timestamp='1339940688' post='576391']

e quando volevamo casino in dieci minuti di macchina eravamo in città.

 

 

Come già detto gli hinterland sono le classiche eccezioni che confermano la regola, visto che la stragrande maggioranza dei piccoli centri non ha una città vera a pochi km, e non offre nulla nè come svaghi, nè come offerte di lavoro, nè come offerta culturale... vivere a Frascati è un conto, vivere a Norcia o a Noragugume è un altro.

 

p.s. ed ho volutamente omesso di citare luoghi gayfriendly.

Edited by ben81
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Ma la città non deve per forza essere una metropoli, per fare casino. Per un campagnino delle Langhe, la gran città può essere anche Alba, che per un Milanese è vista come un paesino. Come dice giustamente R Post far casino non vuol dire per forza essere Out & Proud in Disco Town, per far casino basta qualche amico e qualcosa da fare. Tenendo conto che il topic parla di andare a vivere in paese, quindi dando per scontato che uno gli amici già ce li abbia e faccia semplicemente una scelta di vita: il nascere in un posto isolato è tutto un altro paio di maniche ma saremmo OT.

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  • 2 months later...

Io vorrei all'inverso andare a vivere in città!

Adesso sto in un piccolo paese, e la mentalità è quello che è, nel senso che per fortuna non sono mai successi episodi spiacevoli di omofobia ( a parte che qui nessuno sembra essere gay >>''), ma nel momento in cui magari per strada si vedono due omosessuali, subito le persone iniziano a bisbigliare tra loro.

 

Per ciò che mi riguarda, vorrei, appena inizio la magistrale, trasferirmi in città, pensavo a Milano. Spero almeno una volta lì di vivere finalmente in maniera libera la mia sessualità, e di conoscere altre persone, magari in luoghi d'aggregazione gay, e sicuramente sarà una cosa molto più semplice da fare rispetto a qui.

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Beh, vivere in un paese soprattutto del sud non è facilissimo. I gay spesso non sono dichiarati ed la vita sociale è un mortorio. Ed il Molise, con Isernia che ha 18 000 abitanti ed è capoluogo di provincia, non offre praticamente nulla, nè come locali nè come vita sociale. Per questo motivo frequento la Campania, che è ai confini e dove c' è molto più movimento.

 

Una lancia a favore di Benevento però la voglio spezzare...i torroncini allo Strega sono fenomenali... (lo so che è OT...)...almeno quello...

 

Gli unici "vantaggi" di vivere in un paese sono l'aria buona, il cibo sano, la solidarietà (sì, almeno quella da me c'è. Se qualcuno ha bisogno si mette a disposizione), la mancanza di stress. Per il resto, non vedo altri aspetti positivi.

 

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la mancanza di stress

 

È soggettiva.

Io son nato e cresciuto in provincia di Lecce, ma soffrirei molto di più lo stress a tornare a vivere giù in paese piuttosto che stare qui a Padova, e questo varrebbe anche se giù non ci fosse la mia famiglia.

Qualche settimana fa son stato su in montagna a San Vito di Cadore, paesino sulle dolomiti, posto splendido per farci un paio di giorni in tenda o andarci in vacanza, ma tra una battuta e l'altra ho realizzato che viverci stabilmente sarebbe tremendamente stressante rispetto al vivere qui in città.

Io amo molto la montagna e in generale la natura incontaminata, amo i paesini e la vita semplice, ma ho bisogno di interazioni sociali e di spunti emotivi e personali che solo una città può dare. Non si tratta necessariamente di far vita mondana o baldoria per locali, quanto piuttosto del piacere di camminare per le strade e vederle vive, piene di persone d'ogni varietà, di commercio e di tutto il resto che l'umanità cittadina ha da offrire.

Edited by Woland_88
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