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I punkabbestia


Divine

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Un barbone non mi disturba, un ragazzino viziato che gioca a fare il barbone si, e molto.

 

A me invece disturbano molto le persone che si dichiarano di sinistra e mandano avanti idee che sono totalmente in linea con quelle che potrebbe avere un appartenente a Forza Nuova.

 

Io mi preoccuperei molto di più di milionari che escogitano qualsiasi modo per pagare meno tasse, liberi professionisti che non dichiarano nulla e magari mandano i figli all'università che ricevono pure borse di studio molto laute in quanto provenienti da famiglie poco facoltose (sulla carta, ma non nella realtà), commercianti che non fanno gli scontrini (ecc...). Bisognerebbe preoccuparsi di questo che non di un piccolo gruppo di persone che ha deciso di vivere in un certo modo.

 

In Italia, se si ha un reddito complessivo inferiore ai 7500 euro annui le tasse non si pagano. Un punkabbestia non riesce certo a guadagnare una cifra simile. Un punkabbestia che si fa mantenere da mamma e papà invece non ha nulla di diverso rispetto ad un qualsiasi altro universitario che si fa mantenere dai suoi e quindi non vedo cosa dovrebbe fregare agli altri, dato che in questo caso saranno i suoi genitori a pagare le tasse.

 

E non credo che le motivazioni di chi non li sopporta siano supportate dai fatti veri: tasse, animali maltrattati .... mi sembrano tutte scuse, per giustificare il fatto che si ha una profonda paura del diverso...

 

paura o disagio per l'"irregolare" proprio non ne ho.

 

...anzi no, mi correggo, non hai paura o disagio per l'irregolare, tu hai lo SCHIFO per l'irregolare.

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A me invece disturbano molto le persone che si dichiarano di sinistra e mandano avanti idee che sono totalmente in linea con quelle che potrebbe avere un appartenente a Forza Nuova.

 

Ne sarai disturbata, ma è un problema tuo, di evidente mancanza di obiettività e senso delle proporzioni. Tra l'altro stai gratuitamente offendendo Altair.

 

...anzi no, mi correggo, non hai paura o disagio per l'irregolare, tu hai lo SCHIFO per l'irregolare.

 

E' in tua facoltà usare termini ingiustificati. Ma puoi evitare di "urlare"?

 

Sù, un po' di calma, e di senso della misura.

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bè @@Altair però è vero, non puoi pensare queste cose dei punkabbestia e poi averli come amici. Non mi sembra molto coerente, o no?

 

 

comunque io non trovo offensivo il post di @@Madoka (e neanche esagerato)...

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@@Divine allontanare persone con cui si ha un piacevole rapporto solo

perché hanno idee ed ideali diversi dai propri si chiama discriminazione.

 

Le uniche persone che discriminerei volontariamente sono gli assassini,

gli omofobi e i razzisti in generale, per fortuna i punkabbestia non rientrano

di norma fra queste categorie.

 

Capisco che il criticare una il diverso vi faccia scaldare, d'altronde è la stessa reazione

che si ha se si criticano i gay, gli ebrei o gli zingari.

 

Bisognerebbe avere (almeno qui che siamo in un forum gay) una certa larghezza di vedute

che purtroppo risulta sempre mancare. Ovvero l'essere disponibili a constatare che anche

i "diversi" e i "discriminati" non sono perfetti e in qualcosa sbagliano. Non si può sempre stare

sulla difensiva.

 

@@Madoka è naturale che - in proporzione - io mi preoccupi maggiormente di combattere l'evasore

fiscale milionario che parcheggia lo yacht a Porto Cervo ma dichiara quanto un portiere di condominio.

 

Ma negare che si possa criticare una persona che fa elemosina senza averne bisogno e che si rifiuta

di trovare un lavoro che gli permetterebbe di contribuire al benessere della comunità che lo sostiene

beh... è notevolmente ipocrita.

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stai gratuitamente offendendo Altair

 

Dire ad una persona che ha delle idee di forza nuova non mi pare un'offesa.

Se dico ad un leghista: sei un leghista. Non credo che questo si offenderebbe.

 

Faccio un esempio: mi reputo una persona di sinistra. Intavolo una discussione con una persona e questa mi dà della fascista. Non mi sento mica offesa. Cerco di capire quale mio ragionamento o idea ha portato l'altra persona a pensare una cosa del genere. E al massimo mi sento offesa nel caso la sua dichiarazione non sussista.

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Ragazzi, possiamo tornare a parlare dei punkabbestia?
Questa non è una discussione né su Altair, né su Madoka, né sulle ristrettezze di vedute dei gay.
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Ma no, da questo punto di vista vivendo in una regione

rossa posso confermare che si può essere tranquillamente

della sinistra "istituzionale" ( prima PCI ora PD ) ed avere

delle idee del genere

 

L'idea del parassita sociale, del borghese viziato figlio di

papà, non è una idea di destra magari è il tipo di risposta

o di approccio che mi aspetterei da mia zia...che posso

confermare comunque ha sempre votato a sinistra.

 

Un po' come un certo antisionismo che gratta gratta è antisemitismo

non è che certe cose purtroppo siano esclusive della destra politica,

anzi....detto questo restano aspetti da emendare qualunque sia la loro

coloritura politica.

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Ma negare che si possa criticare una persona che fa elemosina senza averne bisogno e che si rifiuta

di trovare un lavoro che gli permetterebbe di contribuire al benessere della comunità che lo sostiene

beh... è notevolmente ipocrita.

 

a me sembra che tu stia un poco costruendo un comodo bersaglio cui tirare qualche frecciata

ciò detto è vero che in una scelta di vita come quella dei punkabbestia ci sia anche un aspetto di "parassitismo sociale"

immagino che alcuni di loro vadano ogni tanto al supermercato, quindi non è un rifiuto in toto dello stile di vita occidentale ma solo di alcuni aspetti che sono comunque importanti: il mito del lavoro, del possesso, dell'avanzamento e prestigio sociale, della sicurezza, dell'ordine costituito sono le colonne (o sarebbe meglio dire le grandi carote) su cui si regge tutto l'edificio

 

inoltre la critica basata sul "parassitismo" guarda solo a un aspetto, secondo me non qualificante del fenomeno, che è anche una vocazione di vita impegnativa

 

infine invocare il parassitismo è a doppio taglio, perché se dobbiamo incamminarci su questa strada troppi ce ne sarebbero... di parassiti sociali, intendo

e molti di loro sono integratissimi, vestono bene, credono di essere produttivi e di contribuire al benessere della società... ma pensa te :asd:

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Tu saresti felice se ti portassero tutto il giorno al guinzaglio (vabbè questo forse si, non so :D ),

non ti lavassero e se ti venisse la leishmaniosi non ti curassero perché semplicemente non

hanno i soldi per il veterinario?

Scusami, ma allora perchè ti scandalizzi così tanto per i punkabbestia quando i cani nei canili stanno un milione di volte peggio e sono anche numericamente molti di più?

 

Se ti dà fastidio che i punkabbestia chiedano le elemosina non gliele dare... mi pare che tu abbia troppo il vizio di giudicare gli altri, almeno a mio parere...

 

Aggiungo: io spesso mi vesto "da alternativa", e giro spesso con il mio cane. Probabilmente se mi vedessi una sera in piazzetta a San Lorenzo con una birra in mano potresti pensare che io sia una punkabbestia. Ma certo il vestirmi così non fa di me una punkabbestia.

Lo stesso vale per i figli di papà che si vestono da punkabbestia e la sera tornano a casa a dormire... sembrano punkabbestia, non lo sono.

 

Detto questo, a volte mi ha dato fastidio vederne salire qualcuno sull'autobus strafatto o ubriaco perso a metà pomeriggio... Ma la loro filosofia di vita la stimo.

Fossi nata qualche decennio fa sarei stata una hippy

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o di approccio che mi aspetterei da mia zia...che posso

confermare comunque ha sempre votato a sinistra.

 

Direi che è perfettamente in linea con quello che pensa mio padre

che - posso giurarlo - vota a sinistra.

 

Non ho quindi alcun bisogno di parlare di Altair,

posso benissimo parlare di mio padre;

sono anche certo abbiano la stessa opinione sul Gay Pride.

 

Direi anzi che il motivo per cui l'Italia non è la Germania

è che anche quando vince la Sinistra,

in fondo a votarla sono persone come mio padre.

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Off Topic

Tra l'altro stai gratuitamente offendendo Altair.

Chi non l'hai mai fatto? :asd:

Ad ogni modo, tornando ai punkabbestia, mi chiedo il perché di una condanna sociale così forte visto il loro esiguo numero e il minimo impatto reale sulla collettività. Darsi al vagabondaggio è una scelta di vita libera, visto che è impossibile -e moralmente deprecabile- obbligare qualcuno a lavorare ed avere fissa dimora. E' inevitabile che, dandosi al vagabondaggio, ci si ritroverà sempre ad essere un "peso" per uno stato. Eppure mi sembra ridicolo sperare che tutti gli individui si uniformino ad uno standard di vita "utile" alla collettività. Edited by Loup-garou
Off topic coperto
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E' inevitabile che, dandosi al vagabondaggio, ci si ritroverà sempre ad essere un "peso" per uno stato. Eppure mi sembra ridicolo sperare che tutti gli individui si uniformino ad uno standard di vita "utile" alla collettività.

Ma, neppure...

Voglio dire, nei secoli passati sia in Italia che altrove anche molti monaci frati e penitenti vivevano così affidandosi alla carità altrui, e non credo che qualcuno li definisse parassiti sociali.

Non mi pare che chiedere le elemosina sia un delitto: se si disapprova chi ci vive, basta non dargliele

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Scusami, ma allora perchè ti scandalizzi così tanto per i punkabbestia quando i cani nei canili stanno un milione di volte peggio e sono anche numericamente molti di più?

 

infine invocare il parassitismo è a doppio taglio, perché se dobbiamo incamminarci su questa strada troppi ce ne sarebbero... di parassiti sociali, intendo

e molti di loro sono integratissimi, vestono bene, credono di essere produttivi e di contribuire al benessere della società... ma pensa te

 

Cosa vi fa pensare che io non pensi la medesima cosa (o anche peggio) di altri tipi di parassiti della società?

 

E' naturale che se valutiamo una "scala del parassitismo sociale" Briatore sta più in alto di un Gigi il punkabbestia;

o che chi abbandona un cane fa peggio rispetto a chi lo tiene segregato ad un guinzaglio.

 

E allora? Detto questo i punkabbestia non si possono criticare? Di questo parliamo. E' il titolo del topic. Sarebbe

stato lecito parlare di Briatore e dei cani maltrattati nei canili se stessimo parlando di altro.

 

Insomma la sottile nota ipocrita la noto solo io? ;)

 

visto che è impossibile -e moralmente deprecabile- obbligare qualcuno a lavorare

 

Non in questa società. Siamo un paese fondato sul lavoro. Ognuno deve fare la sua parte per

sostenere la comunità ed in particolare i più deboli e i più bisognosi. Questo è il senso dello Stato

Sociale e della nostra Costituzione, se le regole del gioco non stanno bene si può sempre andare

via.

 

Ogni soldo che io e voi spendiamo per aiutare un nullafacente è un soldo levato a chi ha veramente

bisogno: i poveri veri, non quelli che lo fanno per gioco o per noia. Per non parlare dei malati, dei

portatori di handicap, e di tutti quelli che senza l'aiuto della comunità sarebbero rovinati.

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se le regole del gioco non stanno bene si può sempre andare via.

 

Infatti, se ne sono andati praticamente tutti.

Almeno tutti quello che conosco io sono finiti in Germania e UK.

 

Dove - sarà l'etica protestante? - si trovano piuttosto bene.

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Mercante di Luce

non quelli che lo fanno per gioco o per noia.

 

Secondo me sta tutto qui il problema che ha portato alla deriva del topic.

Parlando di veri punkabbestia tu non riesci a comprenderne i motivi dello stile di vita, quella che si potrebbe chiamare vocazione.

Personalmente non ci trovo niente di strano o immorale nel vivere rifuggendo una fissa dimora e l'accumulo di beni materiali, nel fare quello che -un tempo- si sarebbe chiamato il vagabondo.

In più credo che chi riesce a scegliere la via della povertà sia veramente qualcuno da stimare perché ha vinto contro la società dei consumi, pur continuando a viverci dentro (o ai margini). Credo che andare via dal nostro paese per vivere in una società che non spinga al consumo sia praticamente impossibile oggi.

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Non in questa società. Siamo un paese fondato sul lavoro. Ognuno deve fare la sua parte per

sostenere la comunità ed in particolare i più deboli e i più bisognosi. Questo è il senso dello Stato

Sociale e della nostra Costituzione, se le regole del gioco non stanno bene si può sempre andare

via.

 

Non vorrei entrare troppo nell'argomento, ma una critica simile ha una carica utopistica quasi eccessiva.

Nessuno lavora e paga le tasse per aiutare una popolazione di milioni di anonimi individui e ancor meno

per contribuire all'indefinita e distante figura de "lo stato". Questo è puramente un concetto ideale su cui

i singoli individui costruiscono realtà pratiche spinti da necessità completamente diverse. Mi rifiuto di pensare

che un pankabbestia debba sentirsi in colpa perché non contribuisce al benessere generale, dato che questa

è l'ultima motivazione che spinge la stragrande maggioranza degli abitanti.

 

D'altro canto, se sei contrario al loro stile di vita (che io considero più una necessità che una scelta), ti basterà

non fare la carità e li avrai già boicottati. :)

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Non vorrei entrare troppo nell'argomento, ma una critica simile ha una carica utopistica quasi eccessiva.

Nessuno lavora e paga le tasse per aiutare una popolazione di milioni di anonimi individui e ancor meno

per contribuire all'indefinita e distante figura de "lo stato". Questo è puramente un concetto ideale su cui

i singoli individui costruiscono realtà pratiche spinti da necessità completamente diverse.

 

dreamer_, trovo il tuo post deprimente. E' un post totalmente "italiano". Lasciamo perdere totalmente i punkabbestia. Il punto è che tu, che avrai una ventina d'anni, non riesci neppure a concepire una posizione civica rigorosa (o, anche, appassionata) e la consideri "utopismo quasi eccessivo". Così, analogamente, tu non capirai mai, e troverai dotato di "una carica utopistica quasi eccessiva", chi sul posto di lavoro non fa le pastette, o le piccole o grandi cordate di potere, chi non si lascia corrompere, chi difende la legalità, perché tutto ciò rientra "in un concetto ideale" laddove "i singoli individui costruiscono realtà pratiche spinti da necessità completamente diverse". Eh già, sono spinti da necessità completamente diverse: è vero. Ma tu starai dalla parte loro, se ragioni così. E' vero: contribuire al benessere generale, realizzare la res publica, e la sua pulizia, costruire l'agorà, "è l'ultima motivazione che spinge la stragrande maggioranza degli abitanti" (è sintomatico che tu non riesca neppure a scrivere il vocabolo corretto: "cittadini"), almeno qui da noi. Sei tremendamente italico, e ti troverai dannatamente bene in Italia, se questo è il tuo credo.

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non mi sembra francamente che si possa leggere il post di dreamer_ come lo leggi tu Isher, e la tua mi pare una forzatura

dreamer_ voleva semplicemente dire che la critica di Altair è talmente astratta (pur essendo "sacrosanta", che è un bellissimo aggettivo "astratto") da non avere praticamente alcuna attinenza con la situazione reale e l'oggetto della critica (dei ragazzi che fanno una vita "diversa", non certo dei delinquenti o pericolosi terroristi che distruggono la "res publica" e demoliscono l' "agorà")

non credi poi che la civiltà di una Res Publica si dimostri anche nel saper accettare i suoi figli ribelli?

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Conrad, ti vedo molto "risentito" dai tempi in cui ti ho criticato per avere uguagliato la prova ontologica a "pura magia". :-)

 

Lascia che dreamer_ mi risponda lui, se crede e ha voglia di rispondermi (potrebbe anche darsi che voglia riflettere a quanto gli ho scritto, e non replicarmi a raffica dopo 15 minuti): non ha bisogno di difensori.

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eh ero sicuro di dover indossare l'elmetto prima di leggere la tua replica :asd:

comunque vorrei rassicurarti: non sono risentito di nulla e non sono il difensore di nessuno, ho solo espresso un parere di parziale condivisione di quello che ha detto _dreamer: poi deciderà lui se chiarire ulteriormente il suo punto di vista o meno

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In realtà,Conrad, Isher ha intuito il punto a cui mi riferivo, ma estremizzato la mia posizione travisandola dato che l'ha ricavata da 3 righe e mezza.

Sono persuaso che la maggioranza (tutti è errato) dia per scontate le leggi che costringono gli individui a contribuire alla collettività e si muova quindi per la propria egoistica sopravvivenza. Esistono persone che antepongono il bene della comunità al proprio (e sottolineo la comunità, non l'indecifrabile figura de "lo stato")? Assolutamente sì, poche, convinte dei propri ideali ma ci sono. Non difendo un atteggiamento egoistico, che anzi disapprovo perché dannoso se portato su larga scala, sto solo constatando l'ovvio.

Aggiungo che il mio post non era a sé, ma era una risposta alla risposta di Altair; dato che considero utopia uno stato in cui ognuno faccia la propria parte, trovo poco logico costruire una critica sociale partendo da un ideale avulso da una situazione reale.

Vorrei dilungarmi ma non ne ho voglia.

 

p.s.: ho scelto di usare abitanti al posto di cittadini, dato che un cittadino senza il peso e il senso dello stato smette di essere tale.

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Quando c'era Baffone "non lavorare" era perseguibile penalmente.

Come dice Conrad65 la civiltà di un popolo si misura dalla tolleranza

che mostra verso i suoi "figli ribelli".

Per questo i punkabbestia sono praticamente tutti emigrati nel Nord Europa

(il Comune di Berlino si inventa davvero di tutto per renderli utili)

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ho scelto di usare abitanti al posto di cittadini, dato che un cittadino senza il peso e il senso dello stato smette di essere tale.

 

Scusami dreamer_, ma nell'ultima riga di questo passo

 

Nessuno lavora e paga le tasse per aiutare una popolazione di milioni di anonimi individui e ancor meno

per contribuire all'indefinita e distante figura de "lo stato". Questo è puramente un concetto ideale su cui

i singoli individui costruiscono realtà pratiche spinti da necessità completamente diverse. Mi rifiuto di pensare

che un pankabbestia debba sentirsi in colpa perché non contribuisce al benessere generale, dato che questa

è l'ultima motivazione che spinge la stragrande maggioranza degli abitanti.

 

l'espressione "la stragrande maggioranza degli abitanti" non si può riferire ai punkabbestia, e tutta la frase ha un senso logico solo se sta a indicare, per l'appunto, i "cittadini".

 

Preciso questo perché voglio farti capire che io non credo di aver travisato niente: mi baso su quello che scrivi, e tutti noi scriviamo tre righe e mezzo, o dieci, o quelle che decidiamo di scrivere, e su quelle si svolge il dibattito.

 

Ho capito che tu avevi come interlocutore polemico Altair, e a lui rispondevi, ma io volevo prescindere da questo aspetto (tanto più che c'era stato un invito del mod a farlo) e farti notare che se il ragionamento su cui basi la tua risposta è quello, ne derivano le conseguenze che ti ho esposto. Ora tu fai delle precisazioni, correggi il tiro, e io ne prendo atto

 

;-)

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Arrivo clamorosamente dopo la puzza, quando il thread ha preso una deriva impegnata :D

 

Tornando alla domanda originaria, devo dire che mi sono trovato spesso a confrontarmi con la categoria dei punkabbestia, essendo Bologna una delle città per antonomasia (sarà per il suo spirito di sinistra, o comunque tollerante e accogliente) nelle quali la comunità è (o meglio, era) parecchio folta.

 

Per prima cosa, devo anche io -per esperienza- sottolineare la distinzione tra punkabbestia "reali" (calati nel loro ruolo e nel loro modo di essere, in ogni aspetto della propria vita, nel bene o nel male), e "punkabbestia per moda", ragazzi che giocano -come direbbe Guccini- una "bohème molto comoda, tra case e osterie": perlopiù studenti fuorisede che, per il fatto di vestire in un dato modo, portarsi dietro un cane e frequentare determinati ritrovi sono convinti di far parte della categoria, ma che nella vita dei punkabbestia "reali" e nelle situazioni borderline (anche rischiose, a livello personale e non solo) che spesso la accompagnano, non si sono mai calati.

Dal punto di vista della coerenza di pensiero, devo dire che rispetto più i primi dei secondi.

 

A Bologna, nel periodo dalla seconda metà degli anni '90 fino al 2005 circa (diciamo fino ai primi anni della Giunta Cofferati), ci si è dovuti confrontare con l'esplosione di questo fenomeno, che aveva assunto un'estensione anche ragguardevole (basti pensare alla forte polemica scoppiata nel 2003, quando l'allora sindaco Guazzaloca, eletto con la prima e unica giunta di centro-destra della storia bolognese del dopoguerra, per cercare di "ingraziarsi" questa fascia sociale, arrivò ad elargire cospicui finanziamenti ai tre principali centri sociali cittadini; e ripeto, si parla di una giunta di centro-destra).

Negli ultimi anni il fenomeno si è ridimensionato, specialmente per quanto riguarda i "punkabbestia per moda", ora (per fortuna) decisamente di meno.

Resta uno zoccolo duro di punkabbestia "reali", una ventina circa, con il loro presidio sostanzialmente fisso in Piazza Verdi.

 

Personalmente, non mi danno fastidio in quanto tali, assolutamente, penso anzi che alcuni abbiano compiuto scelte di vita (magari di fuga, come diceva Almadel) anche non semplici.

Il mio rapporto con loro, però, è abbastanza conflittuale, in quanto -troppo spesso- rientrano a pieno titolo nella macro-categoria delle persone che non rispettano la mia Città, generando situazioni di degrado (perché per me pisciare o cagare per terra, o farci cagare i cani, è degrado): da questo punto di vista li reputo niente altro che un problema per la città, ma ripeto non per la loro essenza di punkabbestia, quanto per il fatto di rientrare troppo spesso nella (purtroppo vasta) categoria degli incivili (che comprende anche non punkabbestia, sia chiaro).

 

I ragazzini che giocano a fare i punkabbestia sinceramente non li considero più di tanto (ormai, come detto, ce ne sono di meno), anche se mi fa un po' scappare da ridere vederli indossare questa maschera, che viene poi dismessa nel momento in cui c'è da passare alle "vie di fatto" (manifestazioni impegnative o situazioni analoghe)..

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Non vorrei entrare troppo nell'argomento, ma una critica simile ha una carica utopistica quasi eccessiva.

Nessuno lavora e paga le tasse per aiutare una popolazione di milioni di anonimi individui e ancor meno

per contribuire all'indefinita e distante figura de "lo stato". Questo è puramente un concetto ideale su cui

i singoli individui costruiscono realtà pratiche spinti da necessità completamente diverse.

 

Dreamer no, non c'è nessuna utopia. E' la realtà, è la società in cui viviamo. Volenti o nolenti lo Stato ci

obbliga a sostenere la comunità attraverso le tasse che contribuiscono ad una lunga serie di servizi,

indirizzati a tutti ma sopratutto a coloro che non possono permetterseli. Queste sono le regole del gioco

su cui si basa la nostra società, non c'è nulla di utopico.

 

Forse manca la consapevolezza di farne parte, ma quello è solo un problema di coscienza civica.

 

D'altronde su questo si basa lo stato, sul potere coercitivo, su un obbligo che ci auto-imponiamo.

 

 

Quando c'era Baffone "non lavorare" era perseguibile penalmente.

Come dice Conrad65 la civiltà di un popolo si misura dalla tolleranza

che mostra verso i suoi "figli ribelli".

Per questo i punkabbestia sono praticamente tutti emigrati nel Nord Europa

(il Comune di Berlino si inventa davvero di tutto per renderli utili)

 

E qui entra in gioco la Democrazia, se non sei in linea con le regole del gioco (quantomeno

non con il suo nocciolo duro) hai la libertà di associarti per far valere questa tua posizione.

Ecco come si tollerano i figli ribelli in un paese civile - o meglio - in una Democrazia.

 

E poi ci sono i paesi più furbi come la Germania, che aggira il problema creando un occupazione

adatta alle loro esigenze, in definitiva ciò che ci differenzia da loro è solamente questa maggiore

astuzia, per il resto fondiamo la società sui medesimi valori, etica protestante o meno.

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La libertà di associazione da sola non basta perché

la democrazia non può essere la dittatura della maggioranza.

non consiste solo nel contarsi ogni tot anni.

 

In Germania gli asociali sono finiti nei campi di concentramento

è vero che non si trattava di punkabbestia, però questo evidenzia

il fatto che dei limiti al potere coercitivo dello stato devono esserci.

Anche perchè, rispetto alla punizione penale, il liberale richiede

una condotta offensiva, non un generico modo d'essere.

 

Stabilito quindi che non li puoi punire per ciò che sono, quale sarebbe

la risposta democratico-liberale?

 

La generica deprecazione morale non può bastare

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