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Rapporto con la fede


wasabi

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Ma la religione non e una scienza, e ' una religione quindi i fedeli non sono tenuti a dimostrare proprio niente.

Poi se e ' per questo anche la forza di gravita ' esiste ma non si "incontra per strada."

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  • Mario1944

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Ma la religione non e una scienza, e ' una religione quindi i fedeli non sono tenuti a dimostrare proprio niente.

 

Certo che i fedeli non sono tenuti a dimostrare nulla, ma del resto c'è poco da dimostrare razionalmente, come già avevano capito mille anni fà gli stessi credenti ai tempi d'Anselmo.

Daltronde se uno ha "fede", per definizione non argomenta, ma crede solo.

Crede ai padri, agli antenati, ai testi sacri antichi o recenti, ma crede o a qualcuno che prima di lui a sua volta ha creduto a qualcun altro, oppure crede a qualcuno che ritiene che in qualche modo ne sappia di più di lui o per qualche misteriosa intuizione o per qualche segreta rivelazione.

Quello che però non deve fare un fedele nell'esistenza di dio è ribaltare l'onere della prova su chi non crede che dio esista:

ma come, non riuscite voi a dimostrare razionalmente che dio esista e dovremmo razionalmente dimostrare noi che non esiste?

Voi invocate la fede per sottrarvi all'argomentazione razionale della sua esistenza, ma esigete questa argomentazione da noi?

Voi definite dio in cento, mille modi diversi e tra loro spesso contraddittori e poi pretendete che noi confutiamo razionalmente l'esistenza di un ente che neppure è definito concettualmente?

Va bene essere pretenziosi, ma qui si esagera!

 

 

 


Poi se e ' per questo anche la forza di gravita ' esiste ma non si "incontra per strada."

 

No??? Mi pare la incontriamo universalmente e quotidianamente.....  Prova a saltare dal tetto di casa tua e dimmi se finisci verso terra o puoi andare dove tu preferisca!

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PietroUomoDiPietra

Va bene, se affermi che tu né ti formi nella mente razionalmente alcun concetto di dio né ti affiora in sogno irrazionalmente alcuna immagine di lui, nulla da dire.

Però, se in te non esiste né un concetto di dio in qualche modo definito né un'immagine di lui pur vaga e indefinita, non capisco perché argomenti intorno a dio: per te sarebbe come argomentare intorno nulla, ma intorno al nulla non si può argomentare qualcosa!Guarda che è di chi afferma l'esistenza di dio l'onere della prova, dato che non mi risulta che dio s'incontri quotidianamente ed universalmente per strada......

 

Intorno al nulla no. Ma intorno ai motivi per cui la gente si mette a credere in un "nulla" facendo di tutto per riempirlo anche in senso materiale (l'attribuire miracoli o altri interventi di questo "nulla" sulla realtà che ci circonda lo vedo proprio come un tentativo per dare consistenza materiale a dio... visto che ahimè non se la da per conto suo!), invece si può discutere e credo valga la pena di discutere almeno su un tratto comune a TUTTE le religioni, dalle più embrionali alle più sofisticate: il pregare (che per me viene prima del "pregare qualcuno" o qualcosa). Se dio non si incontra per strada è però vero che per strada si incontra a più non posso la necessità di pregarne uno... Mi fermo qui comunque, perché mi sa che si va in OT anche rispetto a questa discussione che è già OT per conto suo.

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Io sinceramente penso che voi avete una conoscenza limitata delle religioni che vi impedisce di avere una visione globale del fenomeno. Non esisye un dio cristiano. Se mi parlate di gesu ok ma il dio cristiano e lo stesso dio di tutte le altre religioni. Il tao e dio sono la stessa entita.

 

Ma tu come ti definiresti?

 

Credi che "Dio" equivalga a "Realtà" -cioè con massima mia grossolana

approssimazione- ad un panteismo naturalistico o invece credi che esista

un Dio unificante tutte le religioni?

 

Perchè il primo tipo di panteismo a me sembrerebbe più simile al Tao

mentre il secondo mi pare un approccio New Age alle tradizionali religioni

occidentali che presuppongono tutte un Dio personale-onnisciente

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Se dio non si incontra per strada è però vero che per strada si incontra a più non posso la necessità di pregarne uno...

 

Bravo.

Io ho espresso più volte questa mia necessità e ho anche tentato di spiegare che io la sento anche se in realtà non sono un credente di alcuna religione. Lo so, sono la fiera della contraddizione, ma credo che quello di alzare lo sguardo all'insù e chiedere di essere ascoltati sia uno degli istinti che ha sempre caratterizzato l'uomo e che ne costituisce un "tratto distintivo".

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PietroUomoDiPietra

Bravo. Io ho espresso più volte questa mia necessità e ho anche tentato di spiegare che io la sento anche se in realtà non sono un credente di alcuna religione. Lo so, sono la fiera della contraddizione, ma credo che quello di alzare lo sguardo all'insù e chiedere di essere ascoltati sia uno degli istinti che ha sempre caratterizzato l'uomo e che ne costituisce un "tratto distintivo".

 

Non credo che tu sia poi così "contraddittorio", anzi. La mia idea - ahem, non proprio del tutto mia visto che ha avuto numerosissimi "suggeritori"... ;-) - su queste cose è che il pregare sia nato con le nostre facoltà di linguaggio anzitutto perché, tra le altre cose, è anche un mezzo per "chiedere". E siccome puoi chiedere solo a qualcuno o a qualcosa che a sua volta "parla" e quindi ti può rispondere, il passaggio a personificare le forze della natura in qualcuno a cui puoi parlare ne è quasi una conseguenza inevitabile... 

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Hinzelmann io mi definisco spirituale, ho una mia idea panteistica e ho studiato molto le religioni quindi so di cosa parlo, tanto basta per capire che molte persone qui parlano solo per presunzione ma sono prive di ecfetiva conoscenzaeffetiva conoscenza. I credenti non sono tenuti a dimostrare niente, semmai gli atei devono dimostrare qualcisa a noi. Sono anche sbatezata quindi tranquilli che non sono cattolica.

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Intorno al nulla no. Ma intorno ai motivi per cui la gente si mette a credere in un "nulla" facendo di tutto per riempirlo anche in senso materiale (......), invece si può discutere e credo valga la pena di discutere almeno su un tratto comune a TUTTE le religioni, dalle più embrionali alle più sofisticate: il pregare (che per me viene prima del "pregare qualcuno" o qualcosa).

 

Ho forse detto che non vale la pena di discutere di questo o di altro?

Ho forse detto che il concetto di dio si forma senza ragione plausibile e quindi discutibile?

Anzi, sono io che ho concesso senza difficoltà che dio esiste quantomeno nella nostra mente come concetto, come idea, certo spesso vaga, indefinita, diversa da mente a mente, ma esiste.

Sei tu invece che l'hai negato, dicendo che dio non esiste né fuori né dentro la mente.

 

 

 


Se dio non si incontra per strada è però vero che per strada si incontra a più non posso la necessità di pregarne uno

 

Senza dubbio, ma l'evidenza del bisogno di una cosa non produce né l'evidenza dell'esistenza reale né tanto meno l'esistenza reale stessa della cosa di cui si abbia (o si creda di avere) bisogno.

 

 

 


I credenti non sono tenuti a dimostrare niente, semmai gli atei devono dimostrare qualcisa a noi.

 

Ma certo! 

Forse è la strega che deve dimostrare l'efficacia delle sue pozioni magiche o dei suoi incantesimi?

No di certo!  sono i gonzi che le credono che devono dimostrare che sono pozioni o incantesimi inefficaci e, se non ci riescono, "fatti sua" come dicono i Napoletani:  pozioni e incantesimi resteranno efficaci fino a prova contraria!

Perché?

Ma è ovvio: perché ne assicura l'efficacia la strega stessa, che in quanto strega produce pozioni o incantesimi efficaci, altrimenti non sarebbe una strega.

Il nome stesso è garanzia del risultato!

Chiama casalinga la strega e nessuno prenderà sul serio le sue pozioni o i suoi incantesimi......

Pistilli versatio.

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Lo so, sono la fiera della contraddizione, ma credo che quello di alzare lo sguardo all'insù e chiedere di essere ascoltati sia uno degli istinti che ha sempre caratterizzato l'uomo e che ne costituisce un "tratto distintivo".

 

In realtà credo possano esistere molti tipi diversi di preghiera

e non sarei così sicuro che questo sia il più ancestrale e quindi

"istintivo" ( penserei più ad una preghiera cosmogonica di lode,

non so...se sia giusto )

 

Certamente è il modello a cui il cristianesimo ha dato centralità col

Padre nostro: Gesù - il figlio di Dio - ci dice di rivolgerci a Dio pregandolo

come un figlio pregherebbe il proprio padre

 

Quindi possiamo dire con ragionevolezza che è istintivo per un Cristiano

far riferimento a questa matrice...che si perde nella notte dei tempi, a

prescindere dalla sua storicizzazione

 

Certamente non è una invenzione esclusiva del cristianesimo e non credo

neanche possa esaurire il senso della preghiera cristiana, che ovviamente

raccoglie la tradizione ebraica secondo cui la preghiera dovrebbe promuovere

un cambiamento interiore

 

Nella Filosofia ebraica e nella Letteratura rabbinica si osserva che il verbo ebraico per preghiera - hitpallel התפלל - è in realtà la forma riflessiva di palal פלל, "giudicare". Quindi, "pregare" definisce il concetto di "giudicare se stessi":[21] in definitiva, lo scopo della preghiera — tefilah תפלה — è di provocare una trasformazione interiore.[22]

 

fonte wikipedia

 

Questo secondo aspetto però presuppone la fede ed un rapporto con Dio, una pratica

religiosa in atto ed una spiritualità collegata ad essa e quindi è più suscettibile a cadere,

mentre il primo  aspetto appare più resistente, anche nei non credenti e può essere spiegato

anche in termini meramente psicologici.

 

In una situazione di stress e difficoltà io posso chiedere aiuto, pur non vedendo nessuno

a cui poterlo chiedere, per il mero fatto di non poter escludere che qualcuno che possa

udire la mia invocazione, vi sia e perchè il fatto di farlo provoca degli effetti psicologici in 

me di sollievo, rispetto allo stress

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PietroUomoDiPietra

 

Ho forse detto che non vale la pena di discutere di questo o di altro?

Ho forse detto che il concetto di dio si forma senza ragione plausibile e quindi discutibile?

Anzi, sono io che ho concesso senza difficoltà che dio esiste quantomeno nella nostra mente come concetto, come idea, certo spesso vaga, indefinita, diversa da mente a mente, ma esiste.

Sei tu invece che l'hai negato, dicendo che dio non esiste né fuori né dentro la mente.

 

Ho negato solo che possa esistere come entità (dentro e fuori la mente) non certo come "idea" o "concetto". Pensavo si capisse... 

 

Senza dubbio, ma l'evidenza del bisogno di una cosa non produce né l'evidenza dell'esistenza reale né tanto meno l'esistenza reale stessa della cosa di cui si abbia (o si creda di avere) bisogno.

 

Certamente! Altrimenti vivremmo in un mondo magico. In effetti il bisogno di dio andrebbe visto come un utile placebo per alleviare la tensione che inevitabilmente il senso impotenza genera di fronte alle storture della vita. Fermo restando in ogni caso che placebo è e placebo rimane.

Edited by PietroUomoDiPietra
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Ho negato solo che possa esistere come entità (dentro e fuori la mente) non certo come "idea" o "concetto". Pensavo si capisse...

 

Ma certo, si capisce benissimo!!!:  secondo te un'entità dentro la mente non è né idea né concetto né sogno, però è "entità".

Chissà che sarà mai un'entità nella mente che non sia né idea né concetto né sogno.......

 

 

 


In effetti il bisogno di dio andrebbe visto come un utile placebo per alleviare la tensione che inevitabilmente il senso impotenza genera di fronte alle storture della vita. Fermo restando in ogni caso che placebo è e placebo rimane.

 

E quindi questo "placebo", che tanto piace alla nostra mente, non esiste in essa se non come entità che però non è né concetto né idea né sogno? 

Ma.....

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Sinceramente non riesco a capire cosa vi interessa a voi se uno crede o noi in qualcosa. Avete lo stesso atteggianento intollerante dei cattolici e degli omofobi. Ma a voi chi vi viene a dire niente? A parte il papa che rompe le palle, credo che della vita.sua ognuno puo fare cio che vuole.

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@Divine, qualcuno ti ha detto che non puoi credere in quello che più ti piace?

Se qualcuno te l'ha detto, ha sbagliato.

Ciò non toglie che, se vuoi discutere con altri dell'esistenza di dio, non è che puoi trincerarti dietro al "io credo in quello che mi piace e voi non potete sindacare", perché, se ti trinceri dietro a questo "argomento", rinunci semplicemente a discutere.

Il che và benissimo, dato che non sei obbligata per nulla a discutere, ma appunto è allora inutile che partecipi alla discussione.

Non ti pare?

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PietroUomoDiPietra

Ma certo, si capisce benissimo!!!:  secondo te un'entità dentro la mente non è né idea né concetto né sogno, però è "entità".

Chissà che sarà mai un'entità nella mente che non sia né idea né concetto né sogno.......

 

 

E quindi questo "placebo", che tanto piace alla nostra mente, non esiste in essa se non come entità che però non è né concetto né idea né sogno? 

Ma.....

 

Un'entità per essere tale deve essere ALMENO un'altra mente nella stessa testa ... Un placebo non è un'entità, è solo l'idea di un qualcosa che è ritenuto in grado di procurare un beneficio (ma anche un maleficio: le "fatture" ne sono l'esatto speculare)  anche se in realtà di suo non fa nulla. Tranne farti venire delle altre idee appunto... che però finché trovano credito funzionano. E il credere in dio è per i credenti uno di questi casi: gli effetti non sono ovviamente FISICI - non possono esserlo anche se possono esservene di fisiologici - ma questo non vuol dire che non funzioni soprattutto se è il diretto interessato a VOLERLO farlo funzionare... e magari, in barba a tutti i razionalisti a oltranza, a stare pure meglio per questo NONOSTANTE non sia nulla di più che una idea dentro la sua testa.

 

Che vuoi farci, son cose che succedono...

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Certamente ...

Se una persona trae benessere psicofisico da una convinzione, questo può avere una ricaduta positiva anche sulla salute e sulla serenità, in termini di controllo dello stress, dell'ansia etc...

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Mario sinceramente quello che non sa discutere qui sei tu. Si puo discutere di tutto ma con il dovuto rispetto per le idee altrui, cosa qui spesso manca perche attaccare e piu facile che comprendere

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Io ho espresso più volte questa mia necessità e ho anche tentato di spiegare che io la sento anche se in realtà non sono un credente di alcuna religione. Lo so, sono la fiera della contraddizione, ma credo che quello di alzare lo sguardo all'insù e chiedere di essere ascoltati sia uno degli istinti che ha sempre caratterizzato l'uomo e che ne costituisce un "tratto distintivo".

 

Ma secondo me non è nemmeno una contraddizione. Piuttosto mi sembra che questi argomenti ci facciano capire che la mente umana sia predisposta alla fede religiosa. Ovviamente non è un argomento né a favore né contro l'esistenza di una divinità, ma penso che sposti il dibattito a un livello che va dalle neuroscienze all'antropologia e alla paleoantropologia.

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PietroUomoDiPietra

Ma secondo me non è nemmeno una contraddizione. Piuttosto mi sembra che questi argomenti ci facciano capire che la mente umana sia predisposta alla fede religiosa. Ovviamente non è un argomento né a favore né contro l'esistenza di una divinità, ma penso che sposti il dibattito a un livello che va dalle neuroscienze all'antropologia e alla paleoantropologia.

 

Infatti. La faccenda interessante non sta nell'attribuire realtà materiale a qualcosa che, dal punto di vista fisico, proprio non ne può avere ma piuttosto capire perché la nostra mente abbia una predisposizione a creare una figura di questo tipo a cui "affidarsi" e in cui nutrire fiducia. Insomma si tratta, più che di mettersi a capire "dio", di mettersi a capire meglio noi stessi.

Edited by PietroUomoDiPietra
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Beh, non è una novità che studiare la religione di un popolo sia una via maestra per studiarne la cultura (in molti casi le due cose sono quasi indistinguibili).

A partire da Cro-Magnon, l'Homo Sapiens si è distinto dalle altre specie per la pratica religiosa (sepoltura dei morti, riti cultuali etc ...) e per la produzione di forme artistiche. Potremmo quindi dire che l'arte in senso lato e il senso religioso (inteso come ricerca di significato, di risposte sull'origine e sul senso del mondo, come coscienza di sé) sono sostanzialmente ciò che caratterizza da sempre la nostra specie. Naturalmente non è obbligatorio fornire risposte di tipo religioso alle domande fondamentali dell'uomo, abbiamo infatti sviluppato idee filosofiche che prescindono del tutto dall'esistenza di un dio, ma credo che vi sia una forte componente istintiva che ci porta verso la via più "comoda", cioè quella di rifarci ad un'entità superiore che racchiuda in se' tutte le risposte.

Edited by wasabi
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E' ovvio che vengano studiate le religioni dei popoli più primitivi,

perché se fossero più evolute studieremo le loro filosofie.

 

Puoi studiare la religione dei Maori per capirli,

ma dovrai studiare la filosofia dei Greci

per fare altrettanto.

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Un'entità per essere tale deve essere ALMENO un'altra mente nella stessa testa ...

 

Una testa con due menti???

Va be', sia pure, ma che c'entra con l'esistenza di dio dentro o fuori della nostra mente?

Proprio non ti capisco.....

 

 

 

 

Mario sinceramente quello che non sa discutere qui sei tu. Si puo discutere di tutto ma con il dovuto rispetto per le idee altrui, cosa qui spesso manca perche attaccare e piu facile che comprendere

 

Capisco che per te io non sappia discutere, perché una discussione razionale è per sé stessa offensiva per una fede, quale che sia, non solo quella in un dio!

Per chi ha fede non c'è niente da discutere o da spiegare né sulla sua fede né tanto meno sull'oggetto della sua fede e, se qualcuno solleva dubbi sull'una o sull'altro, è subito accusato di attaccare chi ha fede e di non comprenderlo.

Niente di nuovo beninteso, ma almeno una volta erano più coerenti e dicevano che della fede in dio e del suo oggetto non si può discutere punto e basta, lo riconoscevano cioè apertamente.

Oggi invece quelli che hanno fede in un dio spesso pretendono di discutere con chi fede non ha purché...... la loro fede ed il suo oggetto non siano mai messi in discussione e, se qualcuno li mette in discussione, lo accusano di attaccare offensivamente e di non comprendere.

Va bene, la colpa è di chi non ha fede, perché a lui è permesso solo o tacere o consentire: 

non discutiamone più!

Edited by Mario1944
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E' ovvio che vengano studiate le religioni dei popoli più primitivi,

perché se fossero più evolute studieremo le loro filosofie.

 

Puoi studiare la religione dei Maori per capirli,

ma dovrai studiare la filosofia dei Greci

per fare altrettanto.

 

I filosofi greci però parlavano liberamente di Dio e quindi

non erano degli ateisti positivi

 

D'altronde quando Giustiniano chiude le scuole filosofiche

e teologiche non cristiane, ciò che si realizza è il monopolio

cristiano sulla teologia e sulla filosofia

 

E' la decisione politica di sopprimere la libertà di discussione

che legittima la ribellione ed anche in certa misura l'ateismo

positivo

 

Se noi oggi ci interroghiamo sulla resistenza in non credenti

di forme istintive di invocazione, che sembrano preghiere è

perchè in certa misura non possiamo non dirci cristiani.

 

D'altronde riconoscere questo potrebbe essere anche il modo

per non scivolare nell'islamofobia o in giudizi troppo disinvolti

quando si tratti di comprendere popoli diversi dal nostro

 

Se diamo una lettura troppo stretta della "civilizzazione" noi

rischiamo di liquidare le culture di 3/4 del mondo attuale, come

arretrate e basta.

 

L'approccio psicologico, antropologico e storico filosofico alla religione

deve-dovrebbe consentire di accedere ad una certa tolleranza

e comprensione reciproca.

 

Senza per questo dover cedere di un millimetro quando si tratti

di difendere su un piano politico la libertà

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PietroUomoDiPietra

Beh, non è una novità che studiare la religione di un popolo sia una via maestra per studiarne la cultura (in molti casi le due cose sono quasi indistinguibili).

 

Attenzione però che i culti dei morti e i culti totemici dei popoli primitivi sono ancora ben lungi dal costituire una religione. Le religioni come le intendiamo oggi sono l'unione di un culto  con una dottrina, cosa quest'ultima praticamente sconosciuta alla maggiore parte dei popoli primitivi,  il cui spirito religioso si raccoglie intorno a una serie di credenze condivise che però lasciano ampi spazi di interpretazione personale, cosa che invece le religioni propriamente dette non concedono, anzi cercano di impedire con ogni mezzo. Il senso religioso delle persone è il terreno di base su cui edificare la loro adesione a una religione ma di per sé non costituisce nessuna religione. In effetti il giustificare da parte delle istituzioni religiose la loro esistenza come una continuazione "naturale" del senso religioso che, prima dell'avvento della scienza moderna (che ne ha preso il posto) permeava chi più chi meno tutte le comunità umane, è un vero e proprio falso ideologico.

 

@Mario1944 - Una testa con due menti??? Va be', sia pure, ma che c'entra con l'esistenza di dio dentro o fuori della nostra mente? Proprio non ti capisco...

 

Che cosa non capisci esattamente? Forse facciamo prima se tu specifichi cosa definisci con "dio" a prescindere da quel che pensi sul crederci o meno, perché mi sa che per "dio" intendiamo due cose completamente diverse...

Edited by PietroUomoDiPietra
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Forse facciamo prima se tu specifichi cosa definisci con "dio" a prescindere da quel che pensi sul crederci o meno, perché mi sa che per "dio" intendiamo due cose completamente diverse...

 

Be' certo che avete di quelle pretese!

Dobbiamo essere noi atei a definire dio, a dimostrarne l'inesistenza.....

Lo credo bene che poi ci accusiate di avere fede in un non-dio, ma siete voi che esigete che l'abbiamo! 

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@PietroUomoDiPietra Hai ragione, condivido. Nella frase che citi tu io parlavo di popoli dei quali studiamo la cultura principalmente attraverso la religione (avevo in mente gli Egizi, come esempio).

Per il resto, il mio discorso era sul "senso religioso" più che sulle religioni vere e proprie, che, una volta istituzionalizzate, hanno più a che fare con la politica che con l'istinto naturale.

Forse, ecco, le istituzioni religiose rispondono ad un'esigenza di senso di appartenenza, al bisogno di far parte di un gruppo che condivide ideali, prospettive e stili di vita (oltre ad esercitare un controllo politico e sociale, ovviamente). 

 

Ma il senso religioso esiste anche in assenza di istituzionalizzazioni e io credo abbia anche una componente legata al desiderio di ritornare nel "ventre materno", in un certo senso.

Certo è un'idea cristiana quella del dio/padre (e di Maria/madre), ma la preghiera mi richiama comunque l'idea del volersi affidare a qualcuno di più grande per chiedere, essere consolati, sentirsi rassicurati etc ... proprio come fanno i bimbi con i genitori.

Edited by wasabi
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Certo è un'idea cristiana quella del dio/padre

 

Sì, proprio cristiana..... vatti a leggere come chiamava Zeus Omero:  padre degli uomini e re degli dei!

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Non era mia intenzione stabilire chi avesse creato per primo quell'idea, ma da dove noi che viviamo nel 2013 in Italia la possiamo aver presa ...

Rispondevo implicitamente al discorso di @Hinzelmann sul fatto che dentro di noi ci sono molte idee cristiane, perchè cresciamo in una cultura che, volente o nolente, è impregnata di cristianesimo.

Ora io a questo punto non so distinguere quanto ci sia di istintivo nella mia idea di un "genitore soprannaturale" che ogni tanto affiora, e quanto questo sia legato alla mia formazione cristiana.

Edited by wasabi
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Non era mia intenzione stabilire chi avesse creato per primo quell'idea ...

 

Non discuto che tu non abbia voluto stabilire priorità o esclusività, ma se scrivi:

 

 

 


Certo è un'idea cristiana quella del dio/padre

 

è difficile non leggere l'affermazione intendendo che l'idea di un dio padre sia stata almeno un'invenzione, se non anche un'esclusiva, cristiana.

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Sì, ma rilassati ...

Sei qui per discutere o per far polemica?

Si è capito il senso del mio discorso, no? Quella del dio/padre è un'idea centrale per il Cristianesimo, ok?

Io sono qui ad esporre come vivo io il senso religioso e non è la prima volta che tu vieni a farmi le pulci su questo ... se vuoi dire come la pensi tu sono ben contento, altrimenti smettiamola di cercare pretesti inutili per discutere sui cavilli.

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