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Gli "insospettabili" danno fastidio?


Ilromantico

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Prendendo spunto da un altro topic mi sono fatto la domanda, che tutto vuole essere tranno che provocatoria, e mi sono chiesto "Perché i gay maschili vengono chiamati insospettabili?" c'è qualche sorta di fastidio o invidia? Cosa s'intende esattamente con "insospettabile"?Un gay che si atteggia in modo maschile, ma che in realtà è effeminato?

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Io quando identifico un gay come "insospettabile" è perché ha dei comportamenti che non farebbero mai pensare che possa essere gay. Solitamente rientrano in questa categoria i gay molto virili, mascolini, che non si notano, un po' per distinguerli dai gay che invece sono evidenti.

Nulla di più, almeno a mio avviso xD

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AndrejMolov89

Insospettabile è il classico aggettivo che crea una distanza. Una persona di dichiara insospettabile per dire che è normale e che quindi non è come un gay, pur essendo gay. E' un diverso non diverso. Solitamente le persone si autodichiarano così, e solitamente a me stanno sul cazzo. ^^

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uhm io con insospettabile ho sempre definito le persone gay che nn si comportano come tali....cioè come da stereotipo. Non vuole essere una discriminazione..un po' come le donne che fanno le camioniste, non te lo aspetteresti ma esistono XD

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Mercante di Luce

Personalmente, come ho già avuto modo di sostenere, trovo assurdo il dover additare coloro che non rientrano, del tutto o in parte, nello stereotipo come "insospettabili", quasi fosse una colpa quella di essere gay e non girare col boa di piume di struzzo. Tenere un basso profilo (che poi neanche è necessariamente basso) non è necessariamente una scelta, ma può essere semplicemente dettato dal proprio carattere e modo d'essere.

Trovo anche assurdo dover ricorrere a sottocategorie sempre più specifiche, quasi a dover per forza trovare un posto per ognuno.

A mio parere gli stereotipi fanno male, sia che arrivino da fuori che da dentro. E lo dice uno che è stato innumerevoli volte definito "insospettabile".

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Non vengono "additati" come "insospettabili"...

 

Di solito la formula è: "Maschio insospettabile cerca pari, astenersi effeminati".

 

Siamo noi che ci definiamo "insospettabili"

(intendendo che siamo "maschili" e "non dichiarati")

non sono gli altri a chiamarci così.

 

E chi lo dice di sé, cerca sempre un altro come lui

(perché per rimanere "non dichiarato" non puoi farti vedere in giro con un effeminato)

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Non è una colpa l'essere effeminati o essere insospettabili. E' un modo di essere, viene da dentro, non è che si sceglie di essere naturalmente in un modo o nell'altro, è così punto.

 

Ci sono gay effeminati, e ci sono gay che invece non lo sono (che quindi vengono definiti o si autodefiniscono "insospettabili"). Dov'è il problema? Non è che in tutte le identificazioni ci deve essere SEMPRE e COMUNQUE intolleranza per l'identificazione opposta!

 

Almadel, la formula che tu citi non è detto che voglia escludere gli effeminati perché potrebbero far scoprire un gay che non vuole essere scoperto (esistono, ma non è sempre così), ma semplicemente perché quel determinato soggetto non è attratto da gay effeminati.

Io sono il primo di questi, e non c'è proprio nulla, ma nulla di male. E' un gusto come qualunque altro, il ché non significa ghettizzare nessuno!

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Gli insospettabili esistono eccome, e non sempre sono non-dichiarati.

 

Io ad esempio sono piuttosto insospettabile, il mio ragazzo poi è più maschile

di certi miei amici etero. Ieri siamo usciti con un altro amico (gay) e ci siam messi

a parlare di macchine. Con un altro mio amico etero invece ci mettiamo spesso a

parlare di vestiti. Alla fine dobbiamo un pò riconsiderare cosa intendiamo per maschile

e cosa per femminile, questi comportamenti non sono altro che "scatole sociali" nelle

quali ci si vuole per forza catalogare, in realtà dubito che certi comportamenti siano

innati piuttosto suppongo che i canoni della mascolinità e della femminilità siano

convenzioni sociali.

 

Antropologicamente parlando, si può notare come certi comportamenti che noi

ritieniamo maschili in altre culture siano svolti da donne, come in alcune civilità

dell'Africa centrale dove le donne vanno a caccia e gli uomini badano alla casa

e ai figli. O ancora nel mondo islamico, dove fino a pochi decenni fa era comune

vedere due uomini (eterosessuali) camminare mano nella mano, pratica poi abbandonata

con l'occidentalizzazione e la radicalizzazione dell'islamismo di stato.

 

Personalmente non bado molto alla cosa, mi comporto come mi viene senza sforzarmi

di essere una cosa o l'altra. In definitiva mi ritengo maschile ma semplicemente perché

i miei interessi e la mia indole corrispondono a questa categoria.

 

C'è forse un pizzico di critica da parte dei sospettabili? Forse. A volte mi è stato fatto

notare come una critica, ma da persone che meritano talmente poca considerazione

che non ci ho badato più di tanto.

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AndrejMolov89

Mah, ritengo la terminologia inappropriata, non perché sia, di mio, politically correct, ma è fastidiosa. Si usa il termine insospettabile, perché ci si ritiene gay ma normali. Non mi pongo il problema della sospettabilità, nè di essere effeminato o altro, semplicemente sono come sono. Se una persona è maschile, non è insospettabile è semplicemente un finocchio come gli altri. Il termine inflazionato è sempre usato solo come paraculo, per considerarsi "normali".

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Il punto è proprio lo stereotipo che vuole l'"insospettabile" non dichiarato, omofobo e anti-checca. Inoltre mi riferivo a gente che viene etichettata come "insospettabile" non che si auto-etichetta come tale. Il punto è "cos'è che si deve esattamente sospettare?", è vietato essere gay e maschili?Dove sta il "reato"?Io non posso definirmi "insospettabile" in quanto bsx, ma sicuramente il mio ragazzo o altri li definirei come "maschi a cui piacciono i maschi" o gay maschili. L'ultima cosa che direi è che siano "insospettabili", ma di che?

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Bisogna sicuramente distinguere le diverse situazioni.

Se una persona si auto-definisce insospettabile, probabilmente

è contenta di essere così e ha un astio nei confronti degli effeminati.

Lo dice quindi come caratteristica positiva, come merito innato.

Qualcun altro invece potrebbe dirlo, per esempio, dopo un coming out:

sei gay? Davvero? Non sembri assolutamente gay! Sei insospettabile!

Sono due situazioni completamente diverse, ma in entrambi i casi

usate per descrivere/descriversi positivamente.

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Insospettabile è il classico aggettivo che crea una distanza. Una persona di dichiara insospettabile per dire che è normale e che quindi non è come un gay, pur essendo gay. E' un diverso non diverso. Solitamente le persone si autodichiarano così, e solitamente a me stanno sul cazzo. ^^

 

Beh nel mio caso non è così. Non so se sono gay o bisex ma quando dico di essere insospettabile intendo dire che non sono effemminato non ho una voce particolare non gesticolo come una donna e non certo perchè mi trattenga o nasconda una parte di me! Poi non ho nulla contro gli effemminati anche se non mi attirano, ma che colpa ne ho! Non vorrei che sia invidia da parte degli effemminati che non possono nascondere la loro condizione. Diciamo che è un vantaggio essere insospettabile, almeno io mi sono risparmiato tutte le battute e i comportamenti omofobi al liceo. Per quanto riguarda il coming out invece penso che gli effemminati siano avvantaggiati in quanto i genitori e gli amici in fondo possono aspettarselo e quindi il peso psicologico è inferiore perchè già avevano messo in conto questa possibilità.

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Bisogna sicuramente distinguere le diverse situazioni.

Se una persona si auto-definisce insospettabile, probabilmente

è contenta di essere così e ha un astio nei confronti degli effeminati.

Lo dice quindi come caratteristica positiva, come merito innato.

Qualcun altro invece potrebbe dirlo, per esempio, dopo un coming out:

sei gay? Davvero? Non sembri assolutamente gay! Sei insospettabile!

Sono due situazioni completamente diverse, ma in entrambi i casi

usate per descrivere/descriversi positivamente.

 

Infatti: in entrami in casi è una caratterizzazione positiva.

Sia quando ci si vanta di esserlo, sia quando ci viene detto dopo il coming-out.

A me è stato detto anche come complimento da parte di altri gay...

 

Non l'ho mai sentito usare come un insulto da parte di nessuno, anzi.

E francamente non riesco neanche a immaginare in che modo possa essere usato negativamente...

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AndrejMolov89

Guarda, il fatto che lo dicano gli altri non è importante, è quando lo dici tu a te stesso che diventa fastidioso. Per esempio io gesticolo molto, senza essere effeminato, gesticolo perché sono teatrale, non perché sono "sospettabile". I miei amici mi chiamano gentilmente "lo strano" "l'eccentrico" e il "vulcanico".

Il fatto che ogni volta insospettabile sia associato alla femminilità e quindi all'omosessualità, indica semplicemente che si vuole affermare di essere diversi, ma normali. E' questo che mi dà fastidio e molte volte per i siti ho evitato di contattare persone che nel loro profilo si dichiaravano insospettabili e che cercavano loro pari.

E' fastidioso l'auto dichiarazione ed è fastidioso che in ogni caso insospettabile sia sempre legato ad un atteggiamento di checca isterica e che quest'ultimo sia sempre associato all'omosessualità.

 

Beh Almadel inizialmente a me piaceva che mi si facesse notare che ero "insospettabile" lo prendevo come complimento, poi a lungo andare ho capito che dava un po' di fastidio, cioè, è come se dicessi ad un Ebreo, che non lo sembrava. Oppure ad un nero, che non sembra un nero. Cioè, è fastidioso. Non lo si può usare come offesa, ha sempre connotazione positiva, però l'uso diventa abbastanza "discriminante".

 

Altair non mi riferivo specificatamente a te ^^.

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Guarda greed89 che la quasi totalità degli "etero al 100%" identifica i gay come gente alla "Solange" e quindi è proprio vero che l'omosessualità è associata alla femminilità. Questo è dovuto all'ignoranza della gente che non ha la possibilità di conoscere persone gay.

Dalle parti dove abito io non conosco nessun gay tranne un mio amico che non sa dei miei dubbi e qualche checca che non ha la possibilità di nascondersi. Voglio dire in un posto con più di 200000 abitanti è impossibile che non ci siano gay. Sono tutti nascosti... come me.

 

Siamo noi che ci definiamo "insospettabili"

(intendendo che siamo "maschili" e "non dichiarati")

non sono gli altri a chiamarci così.

 

Non sono daccordo. Ci sono dei criteri oggettivi per definire se uno può essere gay (secondo gli standard etero). Una persona che è davvero insospettabile lo sarà anche quando avrà fatto coming out e questo fatto sarà confermato anche dagli altri.

 

E chi lo dice di sé, cerca sempre un altro come lui

(perché per rimanere "non dichiarato" non puoi farti vedere in giro con un effeminato)

 

Non è detto a me non piacciono gli effemminati ma come amici non li rifiuto mica! Anche se è vero che se giri con qualcuno più appariscente la gente mormora e si insinua il dubbio che anche tu lo sia.

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Non capisco che problemi possano esserci con una persona che cerchi un suo "pari". Se un gay maschile cerca ed è attratto solo da un gay maschile, dove sta il problema?

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AndrejMolov89

Il problema rimane quando ci autoriconosciamo nei gay tipo solange e cerchiamo di prendere le distanze dicendo di essere insospettabili. Non si esce molto dallo schema mentale. I gay "insospettabili" e dichiarati ci sono e la maggior parte di loro non prende neppure in considerazione di autodefinirsi insospettabile.

 

@@Ilromantico: non c'è nessun problema, infatti. Il problema nasce quando lo si fa per problemi di ordine sociale. Cioè, le persone effeminate vengono stigmatizzate perché sono riconoscibili e la loro associazione con delle persone "insospettabili" comprometterebbe la loro reputazione di facciata.

Nessuno critica se tu scegli, ma ti si può criticare la motivazione e solitamente dietro a questa scelta c'è il motivo che ho scritto poc'anzi. Se a te non piacciono i grassi, ok, non ti ci metterai insieme, ma se tu non stai insieme ad un grasso, perchè dopo vieni accusato di essere grasso, non ha molto senso, vero? E' un discorso che applicherei persino con gli amici sfigati e di cui ci si vergogna. A volte si pensa semplicemente a non essere reputato in tal modo, quindi di fatto non si compie neppure una reale scelta o preferenza ^^

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Comunque essere "sospettabile" è un vantaggio notevole nel momento del coming out. Al contrario per gli "insospettabili" è una tragedia non da poco proprio per l'ignoranza della gente che ancora pensa che essere gay = effemminati e non maschili. Inoltre quando un "insospettabile" fa coming out in realtà ho notato che le persone in realtà dicono "che in fondo si vede", anche se non riescono a dire precisamente da cosa si vede! Insomma sembra quasi che neanche loro sia ben capaci di accettare che un gay può anche semplicemente essere un maschio che ama un altro maschio!

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Inoltre quando un "insospettabile" fa coming out in realtà ho notato che le persone in realtà dicono "che in fondo si vede", anche se non riescono a dire precisamente da cosa si vede!

Questi si chiamano stronzi e ne conosco parecchi.

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@@Greed: Non ho capito un H della tua risposta (magari ho letto di fretta), ma non vedo la logica, io non mi sognerei mai di prendere le distanze da un effemminato o da una checca. Molti miei amici gay sono un po' effemminati quindi figurati. Tuttavia come non mi sognerei mai di stringere un'amicizia intensa con un fan dell'hard rock, così non la stringerei mai con una "checca urlante". Semplicemente per il fatto che non avremmo nulla in comune di cui parlare o da condividere.

 

Questi si chiamano stronzi e ne conosco parecchi.

 

Beh purtroppo è riuscito a dirlo anche una mia carissima amica, che stronza non posso proprio chiamare!:) Ma parlando di un nostro amico gay, che è più maschile di molti miei amici etero (appassionatissimo di calcio e macchine e dai modi super-maschili), è riuscita a dire che "in fondo si vede" e io "ma da che" e lei "boh, non lo so, però si vede se ci fai attenzione". E io ho lasciato morire la conversazione dicendo che lo diceva solo perchè già lo sapeva e in qualche è influenzata a dover pensare che in fondo si nota.

Edited by Loup-garou
Unito doppio post
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Vedi? Anche per te il fatto che lui fosse "insospettabile"

era una cosa positiva per lui e ti è dispiaciuto

che la tua amico lo trovasse "sospettabile".

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Siamo noi che ci definiamo "insospettabili"

(intendendo che siamo "maschili" e "non dichiarati")

non sono gli altri a chiamarci così.

 

Sono d'accordo.

Per quanto possano esistere dei parametri oggettivi, il modo in cui percepiamo noi stessi non sempre coincide con il modo in cui gli altri ci vedono;

per questa differenza di percezione può capitare che io mi definisca insospettabile quando invece gli altri mi hanno già "sgamata".

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AndrejMolov89

@@Ilromantico :

Il fatto che tu scelga non può essere criticato, ma le motivazioni sì.

Molte volte si evitano certe categorie di persone, solo per tutelarsi da essere inglobati nella loro categoria.

Per esempio si evita di frequentare il proprio amico sfigato, per non essere riconosciuto tale. Si evita di frequentare un effeminato, per evitare di essere definito gay. Solitamente il secondo esempio è fatto da persone che si autodefiniscono insospettabili. Per loro questo attributo è un modo per non essere riconosciuti come tali e per non dire che lo sono. Sufficientemente chiaro?

Ok, ma poni caso in cui ci sia un gay effeminato con tutti i tuoi stessi interessi lo frequenteresti ? :)

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Vedi? Anche per te il fatto che lui fosse "insospettabile"

era una cosa positiva per lui e ti è dispiaciuto

che la tua amico lo trovasse "sospettabile".

 

Ma che stai farneticando?Mi dovrei "dispiacere" di cosa?Perché dovrei trovare positiva" una persona "insospettabile"?Mi dà solo fastidio che di fronte all'evidenza che un gay può anche essere maschile, non lo si voglia ammettere perché per molti etero i gay devono essere sempre e comunque riconoscibilissimi. E' un po' come dire "si questo gay è molto maschile, ma ora che me l'hai detto in fondo c'è questo strano tic che mi fa rendere conto che..". A me danno solo fastidio le persone che non vogliono ammettere le cose. Tutto qui!

 

@@Greed

Ovvio che non avrei nulla in contrario a frequentarli se nutrissimo gli stessi interessi. A me in genere piace confrontarmi con gente che non sia uguale a me, sono molto eterogenea nelle mie amicizie, quindi figurati :)

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Ma perché ti dovresti incazzare?

Molta gente pensa che io non sembri Veneto,

poi quando lo dico magari dice "Eh sì, dalla cadenza..."

Ma visto che né sembrare Veneto né non sembrarlo

mi sembrano dei difetti, non ci faccio proprio caso.

 

La questione però è un'altra.

Tu hai detto: "Gli insospettabili danno fastidio?"

 

E io ti ho risposto: "no".

"Insospettabile" è sempre un complimento se te lo fanno

e una vanteria se tu lo dici di te stesso.

 

E anche la storia della tua amica dimostra

che reputare qualcuno "sospettabile" non sia di certo un elogio,

infatti tu ti sei incazzato quando lei ha detto: "Beh, un po' si vede"

 

Se di fronte a un gau effeminato lei avesse detto "Non mi sembra proprio gay!"

Tu di sicuro non ti saresti incazzato.

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Le persone omosessuali che conosco sono quasi tutte insospettabili, ma non perche' loro stesse si definiscano cosi', ma semplicemente perche' oggettivamente, se non te lo dicessero, a vista non potresti scoprire il loro orientamento sessuale. Sono pero' al contempo dichiarate in famiglia e con gli amici. Comnque imho il termine non ha un connotato negativo ne' positivo, ma si tratta di una constatazione della realta', potremmo usare anche come sinonino il termine "visibile" e "non visibile", il senso non cambierebbe.

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Che poi "in fondo si vede" non vuol dire mica "sei effeminato".

A me, a ragione o a torto, capita non di rado di pensare che qualcuno sia gay, sia o non sia effeminato.

 

Mi sembra siate un po' ossessionati da questa storia dell'effeminatezza. L'essere effeminato non è mica l'unico stereotipico del gay.

Magari il tuo amico era solo una persona sensibile.

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