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Essere Totalmente Out: Vera Libertà o Scelta Incosciente?


Altair

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Altair, sinceramente:

se domani venissero approvati i matrimoni gay

e il tuo ragazzo ti chiedesse di sposarlo riusciresti a dirgli:

"Non posso, amore; forse tra vent'anni potrei andare a lavorare in Iran?"

 

Il più potente (ex) Ministro degli Esteri d'Europa - Westerwelle -

non si è fatto di questi scrupoli e l'unica cosa che fa quando va in Arabia Saudita

consiste nel lasciare suo marito a casa.

http://online.wsj.com/article/SB10001424052748704554104575434993592317992.html

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Boh, non accetterei mai di scendere a compromessi e fingere. Sinceramente mi farebbe pure star male contribuire economicamente con il lavoro o con un viaggio a uno Stato dove l'omofobia è reato. I soldi non fanno la felicità, nè la posizione di lavoro, non valgono minimamente tutto il tempo perso con i propri affetti, gli amici o il proprio ragazzo. Tra avere la possibilità di guadagnare una barca di soldi in medio-oriente o dovermi trovare nella necessità per sopravvivere di fare il lavapiatti, sceglierei senza dubbio di fare il lavapiatti. Ne parlavo proprio l'altro giorno con alcuni colleghi, disposti a muoversi in qualunque parte dell'Europa, anche se la cultura e la lingua del paese d'origine non piacesse affatto.

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se domani venissero approvati i matrimoni gay

e il tuo ragazzo ti chiedesse di sposarlo riusciresti a dirgli:

"Non posso, amore; forse tra vent'anni potrei andare a lavorare in Iran?"

 

Premesso che di tanto in tanto me lo chiede anche se non sono ancora approvati :D

 

Ovviamente non utilizzerei questa motivazione per non sposarlo, ci mancherebbe altro.

 

I problemi potrebbero venire dopo, come vivere la coppia proprio in maniera pratica

all'estero. I ministri degli esteri fanno viaggi brevi, io parlavo di rimanere per 4 o 5 anni

nello stesso luogo.

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Altair, credo che 4-5 anni all'estero

possano essere un problema per una coppia

anche se devi andare a lavorare all'ambasciata di Amsterdam

e lui dovesse rimanere in Italia per la sua carriera...

 

Anzi, guarda... probabilmente ti preferirebbe a Teheran che in Olanda.

:)

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E' una scelta puramente personale. L'ambiente circostante e i propri desideri sono troppo influenti.

Sostenere una battaglia quotidiana per affermare sé stessi vale la pena soltanto se le tue aspirazioni

non sono condizionate dal volere di qualche omofobo.

Se sei in grado di condurre una vita soddisfacente vivendo una doppia vita e dando poca importanza

all'orgoglio personale, nessuno ti impedirà di farlo. :-)

D'altro canto, se per te l'orgoglio supera la soddisfazione che uno status sociale, ad esempio, può dare

è inevitabile vivere una vita totalmente out of the closet.

 

La questione si riassume nel peso che ciascuno dà all'orgoglio a scapito di altri desideri.

Scegliere di rimanere nella tranquillità dell'armadio non ritengo sia da condannare, sebbene nel momento

in cui la si sceglie sia necessario rendersi conto che aderire a questa linea di pensiero ha delle ripercussioni

che valicano il singolo individuo.

 

 

P.S.: questa discussione trabocca di banalità perbeniste, ragionate un attimo sulla Vostra situazione

prima di battere sulla tastiera.

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Io non ci credo.

Non credo che durante il Fascismo o il Segregazionismo USA

qualche ragazzo etero avrebbe accettato di vivere

una relazione clandestina con una Ebrea o con una Negra

dicendo allegramente: "Se voglio vivere una doppia vita, nessuno me lo impedirà!"

O almeno non ci avrebbe aggiunto uno smiley...

 

E non immagina che l'Ebrea o la Negra in questione avrebbero detto:

"Beh, in fondo la carriera del mio ragazzo è influenzata da antisemiti e razzisti;

dovrai soltanto stare zitta e non permettermi di giudicare situazioni che non conosco"

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Trovo che tu faccia della tua esperienza un regola di vita universale, Almadel.

E' ovvio che sia rimanere dentro l'armadio e condurre una vita di sotterfugi e

sottili umiliazioni è pesante, esattamente come può esserlo dover rinunciare alle

proprie aspirazioni in cambio dell'affermazione di sé.

Per te è stato nettamente più importante affermare la tua identità di gay a livello sociale

(con tutto quello che questo comporta) che evitare la discriminazione e raggiungere

altri obiettivi. Tuttavia gli altri non sono vincolati ad avere i tuoi stessi valori.

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@@Madoka condivido il tuo punto di vista e aggiungo che quello che tu scrivi sono spesso i miei pensieri,per quanto riguarda i gay che abitano nel paese di 1000 persone penso che questo sia uno dei limiti attuali,dare piu' assistenza a queste persone magari rendendo operativo un centro anche al di fuori di ogni grande citta', per esempio un paese che abbia 20000 abitanti e che sia confinante con altri "paesotti"

@@Altair

Ci sono alcuni paesi dove è proprio impossibile parlare o pronunciare la sola parola omossessuale come il Pakistan, pena multe salate e nel caso di relazione la pena capitale.

Per fortuna l'Europa è molto piu' evoluta io nel nostro continente non mi farei problemi ad andare a vivere all'estero,come la Svezia che come servizi è all'avanguardia riporto da wikipedia "Il 2 aprile 2009 il parlamento ha approvato il matrimonio anche per le coppie gay inoltre potranno le stesse coppie gay ufficializzare la loro unione anche con la chiesa evangelica luterana, chiesa di maggioranza in svezia."

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Trovo che tu faccia della tua esperienza un regola di vita universale, Almadel. E' ovvio che sia rimanere dentro l'armadio e condurre una vita di sotterfugi e sottili umiliazioni è pesante, esattamente come può esserlo dover rinunciare alle proprie aspirazioni in cambio dell'affermazione di sé. Per te è stato nettamente più importante affermare la tua identità di gay a livello sociale (con tutto quello che questo comporta) che evitare la discriminazione e raggiungere altri obiettivi. Tuttavia gli altri non sono vincolati ad avere i tuoi stessi valori.

 

Se chi "non si sente vincolato ai miei valori"

vuole una vita di sotterfugi, si ricordi questa.

 

Si espone più chi nasconde che chi si espone.

Se il Governatore del Lazio va con una trans, la sua carriera è finita;

se ci va il Governatore della Puglia, nessuno fa una piega.

Se ti interessa davvero la carriera, bada da subito a non essere ricattabile

e ricordati che ogni ragazzo con cui sei stato ieri, domani potrebbe venire a battere cassa.

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Su questo hai perfettamente ragione.

 

Se mai dovessi entrare in politica la prima che farei sarebbe un CO

pubblico. Certo farlo in Italia non è come farlo in Iran...

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