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Epistemologia: Scienze Umane - Scienze Naturali


Altair

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Continuiamo qui il dibattito iniziato in shoutbox.

 

Ecco un glossario dei termini che verranno utilizzati in questo topic con la relativa spiegazione la cui lettura è altamente consigliata al fine di non fare confusione:

 

Epistemologia: http://it.wikipedia....i/Epistemologia

 

Scienza: http://it.wikipedia.org/wiki/Scienza

 

Scienze Umane (o sociali): http://it.wikipedia....Scienze_sociali http://en.wikipedia..../Social_science

 

Scienze Naturali (o fisiche): http://it.wikipedia....cienze_naturali

 

Discipline Umanistiche: http://it.wikipedia....ine_umanistiche

 

-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

 

Secondo la moderna epistemologia vengono considerate scienze tutte quelle discipline basate su un metodo empirico (accordo con i fatti), diversamente da quello critico o speculativo delle altre discipline umanistiche. Deve essere deduttivo, al fine di produrre un sapere di portata il più possibile universale (urbi et orbi, nunc et semper), e falsificabile, in senso popperiano.

 

Può usare metodologie sia qualitative che quantitative.

 

La principale differenza fra scienze naturali è umane è nell'oggetto dello studio:

 

le prime studiano un accadimento o movimento fisico (generalmente monocausali)

 

le seconde studiano un'azione umana (generalmente pluricausali)

 

Principale ostacolo delle scienze umane è l'azione intenzionale (libero arbitrio) dell'essere umano, che, in quanto tale, non permette alle teorie sociali una prevedibilità e una generalità simile a quelle delle scienze naturali, necessita quindi di un processo ermeneutico e di interpretazione.

Nonostante ciò, i due ambiti condividono un medesimo obiettivo, una medesima metodologia di base nonchè la stessa metodologia di confutazione.

 

Personalmente, la mia opinione coincide con quella dettata dalla moderna epistemologia (che spero di aver spiegato senza errori e sopratutto spero che le definizioni di wikipedia siano sufficientemente pertinenti).

 

Quale delle due è più utile?

L'utilità è necessaria per definire una disciplina, "scienza"?

Le scienze umane sono effettivamente delle scienze, se si perché?

Opinioni personali a riguardo?

 

 

 

 

A voi la parola:

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io penso che le scienze umani sono degne di questo titolo anche perchè utilizzano metodi concreti e del tutto rispettabili: ad es. sociologia e antropologia utilizzano la ricerca sul campo, le interviste, e i risultati sono reali. ovviamente quei risultati vanno anche interpretati ma alla base c'è una ricerca sul campo.

Una scienza non è per me solo qualcosa che dà sempre uno stesso risultato ma è anche qualcosa che semplicemente dà un risultato, che ha un metodo. Si parla di scienze dure e scienze molli ma entrambe sono scienze, a mio avviso.

 

E trovo molto triste e riduttivo pensare che solo la matematica e la fisica siano scientifiche.

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Emu leggi bene... scienze umane, le discipline umanistiche sono un'altra cosa...

 

Non voglio dimostrare nulla, pongo soltanto un argomento di discussione che in

shoutbox stava un pò "stretto" ;)

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Altair non mi riprendere per queste scemenze per favore, tanto hai capito benissimo cosa intendevo... Ma quindi? Non ho capito da dove era partito tutto il discorso, l'input...

Qual era il nocciolo della questione, se qualcuno entra in questo topic senza aver letto la shout non capisce il perché dell'apertura del tale

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Non è una scemenza, è un termine tecnico (ho fatto il glossario apposta!) comunque

c'era chi asseriva - come te - che le scienze umane non sono "scienze" come le scienze

naturali. Ognuno inseriva un elemento del tipo: "non è generalizzabile" o "non può essere

confutata con la matematica", e via dicendo...

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Sì, che è una scemenza invece!

Oltretutto avevo letto benissimo e non c'era neanche bisogno che tu mi correggessi dato che so che sono due cose diverse, ma chi non lo sa?

Quindi non ti attaccare a questi errorucci.

Comunque sono due tipi diversi di scienze, è anche quello che si capisce dai link da te postati. Non sono e non possono essere messe sullo stesso piano.

Sono due cose diverse.

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La principale differenza fra scienze naturali è umane è nell'oggetto dello studio:

 

le prime studiano un accadimento o movimento fisico (generalmente monocausali)

 

le seconde studiano un'azione umana (generalmente pluricausali)

 

Principale ostacolo delle scienze umane è l'azione intenzionale (libero arbitrio) dell'essere umano, che, in quanto tale, non permette alle teorie sociali una prevedibilità e una generalità simile a quelle delle scienze naturali, necessita quindi di un processo ermeneutico e di interpretazione.

Nonostante ciò, i due ambiti condividono un medesimo obiettivo, una medesima metodologia di base nonchè la stessa metodologia di confutazione.

 

Personalmente, la mia opinione coincide con quella dettata dalla moderna epistemologia (che spero di aver spiegato senza errori e sopratutto spero che le definizioni di wikipedia siano sufficientemente pertinenti).

 

 

Posto che per definizione "Scienza" è tutto ciò che viene acquisito con studio e meditazione, credo che queste tue parole dicano tutto.

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E' impossibile falsificare con dati empirici una cosiddetta "scienza umana".

 

La mia affermazione "I gay sono tutti effeminati e chi non è effeminato lo nasconde"

non troverà mai nessun dato empirico in grado di falsificarla.

Ciascun oggetto potrà sempre rientrare tra "coloro che lo sono" o "coloro che lo nascondono"

 

Come BTW ha ben detto in Shoutbox la differenza sta nella "predittività".

Una Scienza è sempre in grado di fare una predizione in base alla sua teoria.

 

Ad esempio, se la Politogia riuscisse a concepire una "teoria dei cicli"

tale per cui sarà in grado di dirmi se tra 10 anni la Francia sarà governata dai Socialisti o dai Neogollisti

o se - almeno - come la metereologia sapesse dirmi cosa aspettarmi politicamente

dopo cinque anni di crescita o dopo cinque anni di recessione... potrebbe essere una Scienza.

 

Alcune discipline umanistiche (politologia, sociologia, psicologia, economia)

hanno il "vizio" di credersi predittive quando non lo sono e pertanto si considerano "scienze umane".

 

Ciò che non è "né falsificabile né predittivo" non può essere Scienza.

E' semplicemente un logos che - partendo da certi assunti iniziali -

arriva determinate conclusioni: come l'Astrologia.

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Alcune discipline umanistiche (politologia, sociologia, psicologia, economia)

hanno il "vizio" di credersi predittive quando non lo sono e pertanto si considerano "scienze umane".

 

non è per niente vero. La psicologia, la sociologia ecc. si ritengono scienze non perchè predicono ma perchè usano metodi seri, le cose non è che se le inventano ma le studiano, le osservano, le interpretano. Nessuna previsione.

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Almadel nessuna scienza umana ha il vizio di essere predittiva, te l'assicuro.

 

La predivibilità è una situazione preferibile, c'è chi la tenta (di teorie dei cicli è piena l'economia)

ma non necessaria per definirsi scienza, la quale deve limitarsi alla spiegazione di determinati fenomeni

e alla possibilità di selezionare in modo razionale i mezzi più idonei al raggiungimento di precisi fini.

 

La prova empirica è assolutamente fattibile, ma ovviamente lo è per le asserzioni falsificabili (quindi scientifiche)

 

"I gay sono tutti effeminati e chi non è effeminato lo nasconde": questa non è una frase asserzione scientifica

in quanto non è falsificabile in senso popperiano. Se non è scientifica non fa neanche parte delle scienze umane.

 

Le scienze umane sono falsificabili, il non essere predittive esula dalla loro scientificità, la quale si basa sui principi sopra citati:

 

Secondo la moderna epistemologia vengono considerate scienze tutte quelle discipline basate su un metodo empirico (accordo con i fatti), diversamente da quello critico o speculativo delle altre discipline umanistiche. Deve essere deduttivo, al fine di produrre un sapere di portata il più possibile universale (urbi et orbi, nunc et semper), e falsificabile, in senso popperiano.
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Mi sono chiesto per vari minuti se rispondere a questo topic ed alzare il livello del flame, o starmene zitto, ma la dubstep aiuta.

Sottolineo che questa è la mia visione delle cose che è piuttosto semplice, si, ma pur sempre personale.

 

Se prendiamo la definizione di scienza, anche io che studio una mattonella, acquisendo conoscenza su questa tramite la ricerca, e con l'utilizzo di un linguaggio tecnico posso dire di stare studiando una scienza.

 

Difatti quel che cambia spesso è soprattutto il linguaggio, mi dico, ma è vero che è così. E così "Mal di testa" diventa "Emicrania", e siamo tutti felici perché parliamo di scienza. Difatti parliamo anche di scienza se l'acqua diventa "H2O".

E mi stupisco come da Altair non sia stato posto questo come elemento base, e cioè, la concezione del linguaggio tecnico, il tecnicismo che è un po' degli "alti" e che serve anche a fare meno confusione.

 

Premesso che io studio sociologia, questa ha "giocato" sul linguaggio per rendersi scienza, perché una ricerca senza linguaggio tecnico non è scienza, è pura ricerca. Ed è qui che si danno definizioni precise a termini di uso comune come società, gruppo, socializzazione (Processo di), e così via...

 

Però la sociologia, come base e fondamento, è una filosofia. O meglio, la scuola europea delle origini era puramente filosofica, sono stati gli statunitensi con Parsons ad aggiungere pian piano la ricerca, integrando però la teoria filosofica europea, e difatti, verificandola.

 

Detto questo, per me, è e rimane la trasformazione in "paroloni" di banali concetti nei quali ogni giorno ci troviamo galleggianti, e magari basterebbe forse un po' di osservazione in più del mondo che ci circonda per evitare di rimanere con la bocca spalancata quando un professore ti spiega ciò.

 

Come già detto da Altair le scienze umane sono caratterizzate, ma qui escluderei l'economia, non solo dal libero arbitrio umano ma anche dal contesto storico, e la visione di Marx Non è quella di Webber, per chi ama i nomi. Insomma, una volta erano altri tempi, direbbe qualcuno. Siccome, la sociologia et similia, hanno una base d'interpretazione, e dato che questa interpretazione non può essere mai priva di condizionamenti, va da se che ci sia una percentuale di errore altissima.

 

Ma ancora non mi sento di chiamarla scienza, sarà per l'alta percentuale d'errore? No. Sarà proprio per l'interpretazione, perché interpretare è proprio delle filosofie e non delle scienze. La matematica non si interpreta, del resto, tanto meno la chimica, e così via.

 

E' pure giusto quel che dice Divine, non ci sono previsioni, ma ricerche sul campo che ai primi tempi andavano anche a "fortuna", cioè, per tentativi. Ora si compilano questionari, ma se può fallire chi controlla, nessuno assicura l'accuratezza del 100% nelle risposte date da chi viene controllato.

 

Abbiamo inesattezze possibili su inesattezze, che sarebbe come porsi la domanda se dopo la vita esiste la morte, e quindi, filosofeggiare. Solo che purtroppo qui non abbiamo possibilità di ricerca visto che nessuno torna indietro.

 

Questo non dovrebbe essere il mio pensiero da studente di sociologia, ma sarà che mi sta tanto sulle palle il prof XD

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Siccome il primo post del topic non era molto limpido nel definire quale fosse l'argomento della discussione, ho chiesto ad Altair di specificare meglio.

Al primo post sono state aggiunte le seguenti domande di Altair.

Quale delle due è più utile?
L'utilità è necessaria per definire una disciplina, "scienza"?
Le scienze umane sono effettivamente delle scienze, se si perché?
Opinioni personali a riguardo?
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Però la sociologia, come base e fondamento, è una filosofia. O meglio, la scuola europea delle origini era puramente filosofica, sono stati gli statunitensi con Parsons ad aggiungere pian piano la ricerca, integrando però la teoria filosofica europea, e difatti, verificandola.

 

 

Poche cose a questo mondo non sono filosofia ;)

 

A livello meramente formale, la filosofia classica inglobbava tutto il sapere, comprese le moderne scienze

naturali. Queste poi nella storia si sono via via emancipate ponendo una metodologia d'analisi meno speculativa

e più strutturata, ma in principio la filosofia le ordinava tutte.

 

Ma ancora non mi sento di chiamarla scienza, sarà per l'alta percentuale d'errore? No. Sarà proprio per l'interpretazione, perché interpretare è proprio delle filosofie e non delle scienze. La matematica non si interpreta, del resto, tanto meno la chimica, e così via.

 

Anche le scienze naturali - talvolta - interpretano. L'interpretazione (che è diverso dal dare giudizi di merito)

non è sengo di poca scientificità, questa concezione è tipica del pensiero positivista di cui ancora oggi subiamo

l'influenza, ma storicamente la scienza ha interpretato eccome, e lo fa tutt'ora. Il margine di errore alto si collega

all'altissima pluricausalità delle scienze umane, che dipendono da un numero di variabili talmente elevato che

rendono i margini di errore appunto molto alti. Ma ciò non toglie che questa indagine sia fatta attraverso metodo

scientifici.

 

I paroloni come li chiami tu sono tecnicismi, applicati a concetti semplici come quelli che studi ma che servono a

spiegarli, tu però se non erro sei al primo anno, dubito che tu abbia abuto modo di incontrare teorie particolarmente

corpose.

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Quale delle due è più utile?

L'utilità è necessaria per definire una disciplina, "scienza"?

Le scienze umane sono effettivamente delle scienze, se si perché?

Opinioni personali a riguardo?

 

Scienze Naturali

No

No

Per me le Scienze Umane non sono scienze per il mio modo d'intendere qualcosa come scienza. Hanno una loro dignità, un loro metodo, ma non sono scienze esatte. Speculazioni con metodo.

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No non sono in grado, non avendo fatto il liceo classico e "scienze" politiche all'università -.-"

 

Comunque :D

 

Le Scienze Naturali da un mio punto di vista sono più utili, perché servono e ci migliorano la vita di tutti i giorni, e sono quelle senza cui non si potrebbe proprio andare avanti in tutti i sensi.

Se non ci fosse la medicina, la fisica, l'ingegneria e tutte queste cose... non si andrebbe da nessuna parte.

Diciamo pure che se manca qualche sociologo con qualche teoria strampalata si campa bene lo stesso. Ed è anche per questo che le reputo più importanti.

 

Per rispondere alla seconda domanda faccio un esempio buffo, anche la cosmetica è scienza, è una branca della chimica ma in fin dei conti è poco utile. Si potrebbe benissimo vivere anche senza. Però è scienza, anche molto più delle scienze umane se è per questo. Quindi qualcosa per essere scientifico non deve essere per forza utile.

 

Il terzo no ha la stessa spiegazione dell'ultima domanda.

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Si, per certi versi sono d'accordo. Premesso che l'utilità non definisce la scienza,

le scienze naturali si sono dimostrate da due secoli a questa parte, decisamente

più utili, questo anche come conseguenza dell'elevatissimo numero di scienze naturali.

 

Ciò non toglie che altre scienze come l'economia o la politologia rimangono

essenziali in tutti i sensi.

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Poche cose a questo mondo non sono filosofia ;)

 

A livello meramente formale, la filosofia classica inglobbava tutto il sapere, comprese le moderne scienze

naturali. Queste poi nella storia si sono via via emancipate ponendo una metodologia d'analisi meno speculativa

e più strutturata, ma in principio la filosofia le ordinava tutte.

 

Assolutamente, ma poi è difficile alla fine rimanere a filosofeggiare su "2+2" non trovi?

Mentre è facile rimanerci sul concetto di leader.

 

I paroloni come li chiami tu sono tecnicismi, applicati a concetti semplici come quelli che studi ma che servono a

spiegarli, tu però se non erro sei al primo anno, dubito che tu abbia abuto modo di incontrare teorie particolarmente

corpose.

 

Assolutamente si, ma non ti preoccupare, se si avvicinano alla teoria della società come rete, rimarrò di questo pensiero.

Se fai ricerca relativa ai mass media non fai sociologia, suvvia, fai ricerche di mercato. E mi pare anche giusto.

I paroloni, l'ho definito che sono tecnicismi, non c'è bisogno che me lo ripeta, no (soprattutto dandomi definizioni da asilo nido tipo madre che fa al figlio: Non mettere le dita nella corrente che ti fai maaaale)?

 

Sai, il fatto del tuo volere essere superiore sempre e ovunque, credendomi una "matricola" solo perché hai studiato qualcosa in più, è un qualcosa che va oltre questo topic, perciò non approfondisco, ma so che i "paroloni" sono "tecnicismi". So.

Io sono per uno studio di questa disciplina senza tecnicismi, o semmai, senza nomi di falsi sociologi, che se all'epoca dicevi a Marx: Hey! Tu sei un sociologo!

Quello avrebbe risposto con: Socio...che?

E allora perché devi definirmi una scienza una disciplina che mi parla di copioni e maschere, non ricorda vagamente Pirandello in tutto ciò? Era pure lui un sociologo?

Poniamo che io oggi mi alzo, ti verifico al 90% dei casi che le persone dietro ad un bancone del bar sono baristi, te la chiamo: Teoria positivista del barista, te mi studieresti in un libro?

 

Che poi si faccia la ricerca, ed io in un questionario ti dica che ho i capelli biondi quando li ho castani, è un altro conto. Ma se supponiamo che tu in una ricerca dia come valori 3 opzioni possibili; Castani, biondi, mori. Hai 3 variabili da ricercare e confrontare. Tanto che potresti usare un programma informatico per randomizzare i numeri, e tentare una ricerca fasulla. Il caso è che, viene considerata variabile anche il comportamento dell'uomo che potrebbe anche mentire, come nel caso lì sopra, ma se mento falsifico la ricerca, se inquino la ricerca sballa tutto. Come a dire che se costruisci su un terreno friabile non puoi stupirti se la casa crolla.

Potrai avere una ricerca comunque, i tuoi risultati, ma mai saranno precisi. Saranno grossolani e da interpretare, e l'interpretazione dei dati oggettivi della realtà è pura filosofia. Poi che le scienze naturali interpretino, vero, senza dubbio, ma interpretano fintanto non hanno elementi certi su cui basarsi.

L'uomo delle caverne interpretava la natura, ma va?!

Però la sociologia è interpretazione anche oggi nel 2011. La società muta, cambia, si evolve. Non puoi definirla nella sua interezza, come non puoi definire la mente umana nella sua immensa complessità.

 

Per i tecnicismi: Esiste una differenza tra il mio uso abituale di "gruppo" e l'uso sociologico, lo dovresti sapere, e non è applicato ad un concetto che definirei semplice in realtà, quanto solo più mirato e concreto.

Le scienze umane sono linguaggio, esclusa l'economia, ma è così.

 

Poi come ti ho detto in shout, è giusto che tu ti batta per difenderle, le hai studiate, e le studio anche io. Se non ci credi che le hai studiate a fare? Non avrebbe senso. Però basterebbe un po' d'umiltà nel dire che: Oh, la società è una rete? Noooo, ma guarda, non ci avrei mai pensato...

Specialmente se questo concetto viene a ridosso di internet

Io ti ho esposto il mio pensiero, poi che tutto sia stato filosofia è relativo, semplicemente perché io vivo ora dove le vecchie filosofie si sono emancipate a scienze, ma dove, la sociologia ed altre, rimangono filosofie. Interpretando una realtà che mai potranno avere per certo, semplicemente perché la certezza in queste scienze non può esistere. Non è come fare 2+2

 

Poi, c'è sempre la variabile del mio prof, vuole che sia una scienza se no non mi passa l'esame? E' una scienza. Nessun problema.

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Che le discipline scientifiche abbiano un'utilità tangibile è fuori di dubbio, ma tutto il codazzo delle discipline umanistiche ha un'utilità indiretta che non è da meno, secondo me. Basti pensare, per dirne una, all'assoluta ignoranza di troppe persone se poste di fronte a concetti politologici o economici: ignoranza che in un primo momento può sembrare beata e priva di danni, ma che in realtà è la motivazione profonda che permette a politici, politicanti, finanzieri e tecnici varie di metterlo nel sedere alla cosiddetta gente comune che non sa e non vuole sapere perchè si occupa di altro. Che permette di accettare a tante persone elementi che stonano assolutamente con quello che dovrebbe essere, che so, democrazia, ormai termine di cui si è fatto ampiamente bordello, nella realtà dei fatti. Per non parlare della scarsissima propensione alla lettura: indagini periodiche sostengono che troppa gente non è in grado di comprendere per nulla o di andare oltre la superficie di testi scritti di qualunque natura, capendone tutte le implicazioni profonde. Cosa che porta a conseguenze anche PRATICHE. In un mondo complesso come quello di oggi, serve tutto. Gli stessi ambiti di ricerca sono sempre più interdisciplinari. Insomma, starsi troppo a chiedere cosa è scienza e cosa lo è meno o interrogarsi sulla supremazia dell'uno e dell'altro, parere mio modestissimo, non è che porti a molto. Sono assolutamente contro il settorialismo e per essere individui completi occorre confrontarsi con tutto, senza fare scala d'importanza su pretese di minore o maggiore scientificità, se non quelle che ci si può fare individualmente a riguardo di ciò che vogliamo fare nella vita.

Piuttosto, per spezzare un'arancia nei confronti delle discipline scientifiche, diciamo che specie nella scuola di base sono maltrattatissime: io ho fatto lo scientifico e non è possibile fare UN'ORA di chimica a settimana SOLO in quarto. Poi togliamo il fatto che io non riuscivo a fare manco una stupida ossidoriduzione (-.-), ma è davvero troppo poco...per non parlare del modo in cui sono insegnate! Nulla di pratico, tutto teorico.

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ma infatti la scienza non è solo ciò che dà risultati esatti. Dipende da cosa studi. Come già qualcuno ha asserito, se io studio le persone ho a che fare con diverse mentalità, culture ecc. tuttavia se io le studio facendo ricerche documentate, informandomi ecc io le sto studiando in modo scientifico.

 

Per me uno studio scientifico è uno studio obiettivo e il mondo che ci circonda è, OBIETTIVAMENTE, complesso. Perciò è ovvio che se io voglio studiare il mondo sociale scientificamente avrò risultati sempre diversi e sfumati.

 

Ma ciò non mi esime dal reputare il mio studio uno studio scientifico, se utilizzo METODI di ricerca il più scientifici (= obiettivi) possibili.

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Perfettamente d'accordo con Divine anche perché vi posso dire che da studioso di processi aleatori che hanno dietro una quantità di matematica allucinante si è arrivato a risultati che sul mercato finanziario hanno anche toppato alla grande e sono stati cambiati in delle procedure più complesse e più inerenti. Quindi non vedo dove sia questa differenza.

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AndrejMolov89

Dipende. In una scienza naturale c'è il tentativo di studiare il fenomeno per cercare di trovare dei modelli predittivi. Un terremoto o anche un eruzione vulcanica sono inserite in un contesto troppo complesso da poterci permettere il lusso di poter prevedere con esattezza il momento di un sisma o di un eruzione. Per esempio in geologia assume un ruolo fondamentale la statistica, soprattutto per determinare la cartografia del rischio o altro.

La scienza non deve essere necessariamente predittiva in senso stretto. Le scienze non strettamente lineari e complesse, sono quasi impossibili da renderle deterministiche nel senso stretto.

 

La cultura scientifica ha iniziato ad osteggiare quella umanistica dopo essere stata schiacciata per lungo tempo. La scienza con la riforma gentile non era vista di buon occhio, si prediligeva altro. Non ci può essere reale competizione tra le due, perché l'utilità dipende dal fine che si pongono. Le scienze politiche non possono essere considerate alla stregua delle scienze naturali in cui il RIGORE è una preorgativa essenziale, rigore dimostrativo, ma non sono peggiori. Semplicemente sono diverse ^^

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Poi come ti ho detto in shout, è giusto che tu ti batta per difenderle, le hai studiate, e le studio anche io. Se non ci credi che le hai studiate a fare? Non avrebbe senso. Però basterebbe un po' d'umiltà nel dire che: Oh, la società è una rete? Noooo, ma guarda, non ci avrei mai pensato...

Specialmente se questo concetto viene a ridosso di internet

Io ti ho esposto il mio pensiero, poi che tutto sia stato filosofia è relativo, semplicemente perché io vivo ora dove le vecchie filosofie si sono emancipate a scienze, ma dove, la sociologia ed altre, rimangono filosofie. Interpretando una realtà che mai potranno avere per certo, semplicemente perché la certezza in queste scienze non può esistere. Non è come fare 2+2

 

 

No no ma io non le difendo perché le ho studiate. Se è per questo difendo anche la letteratura,

la storia dell'arte e la medicina.

 

Io le difendo perché le conosco, so l'apporto di utilità che possono dare, conosco i metodi con cui

determinate teorie sono state prodotte e sono lungi dall'essere banali.

 

Mi dispiace che io ti appaia superiore, ma il fatto che sei matricola è oggettivo, mica un'offesa.

E' per dirti che la sociologia (che comunque non amo molto fra le scienze umane) è molto più

di teorie di rete.

 

Basti vedere ad esempio l'apporto dato dallo stesso Marx (filosofo, economista e si, anche sociologo)

alla politica mondiale, rivoluzionandola in modo incredibile, questo ti pare poco? Ti sembra banale e scontato

quella che ha detto lui? O le teorie sulla religione di Durkheim? L'apporto della sociologia sistemica di Parson

la reputi un fare 2+2? No perché queste teorie hanno di fatto provocato delle vere rivoluzioni, io non le ignorerei.

 

Se poi non ti piace studiarle, beh nessuno ti costringe.

 

@@Fred, d'accordissimo con te.

 

@ : definisci RIGORE. Nella Scienza Politica, ti assicuro, ce n'è tantissimo. Nello studio dei fenomeni elettorali

ad esempio.

 

@@Almadel: Sono scienze umane non umanistiche! :muro:

 

Eccoti la prima che mi viene in mente proprio pensando ai sistemi elettorali, molto semplice.

 

La tesi di Duverger sull'ingegneria elettorale:

 

Il sistema maggioritario uninominale produce il bipartitismo (tesi confutata)

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Marx non era conscio di essere un sociologo. Io ho detto questo, non l'ho sminuito.

 

Edit:

E manco ho detto che sono inutili, solo che - per me - non sono scienza. Fine.

 

Lo studiarle, devo, mi obbliga l'università, se no non mi da i crediti per l'anno dopo.

 

E le studierei volentieri se le chiamassero "Filosofie sociologiche", solo per il fatto che se ora me ne esco con: La sociologia è una filosofia... Oppure; è uno studio.... Vengo bocciato. Ma sarà il mio prof ad essere tanto pignolo fino allo sfinimento.

 

Non mi appari superiore per la matricola, che come hai detto, è un dato oggettivo. Saresti superiore anche se parlassimo di tipografia nonostante tu magari legga solo le riviste... Ma come ti ho detto, non è la sede, prima o poi ci chiariremo su questo, ce ne sarà l'occasione.

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AndrejMolov89

mmm,ti posterei direttamente un articolo di geologia per farti comprendere cosa intendo per rigore.

tutte le discipline hanno un proprio rigore, ma nelle scienze naturali c'è un altra tipologia di rigore che le differenzia. Sono più limitate delle materie umanistiche, ci sono criteri più severi. Scienze politiche non le conosco, sinceramente, non potrei dirti niente di particolare e fare confronti. Mi baso su questa idea abbastanza semplicistica, lo ammetto. Se tu riesci a dirmi come si esplica il vostro rigore ^^

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Ma il rigore è un qualcosa di molto relativo.

 

Ci deve essere un'accordo assoluto fra teoria e fatti empirici,

la falsificabilità, l'avvalorare la teoria mediante prove qualitative

e quantitative (statistiche, indagini demografiche, sondaggi demoscopici,

calcoli matematici, calcoli di logica)

 

Nelle Relazioni Internazionali ad esempio (ramo della Scienza Politica),

si usa moltissimo la Teoria dei Giochi (http://it.wikipedia.org/wiki/Teoria_dei_giochi)

per spiegare diversi questioni.

 

L'economia poi è rigore per definizione.

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