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Discriminazione della donna nel mondo LGBT


Dogville

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Non c'è solo l'invidia del gay effemminato nei confronti della donna. Come ti hanno spiegato anche Divine e Frattaglia, esiste anche un'intolleranza dei gay non molto effemminati nei confronti di gay molto effemminati o di lesbiche o semplicemente di donne. Ed è un problema che si ha con la propria parte femminile. Che si tratti di maschilismo o di misoginia o di invidia dell'utero, il punto è che ci sono dei sentimenti negativi da parte di alcuni gay nei confronti del sesso femminile, che prescindono dall'orientamento sessuale della donna e persino del suo gender.

Che è quanto si voleva analizzare in questa discussione :)): anzi :(

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Ma l'intolleranza del gay maschile verso l'effeminato

non nasce da un disprezzo verso le donne.

Nasce dalla paura che gli etero associno lui alle "checche".

Tant'è vero che chi disprezza le "checche"

spesso disprezza anche le lesbiche "camioniste".

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Non capisco perchè il gay maschile debba disprezzare il gay effemminato, solo perché ha paura che l'etero lo associ alle checche :rolleyes:

 

Prima di tutto, per un etero omofobo, che tu sia attivo o passivo effemminato o no, se sei un gay, sempre "frocio" sei.

E se un gay disprezza un altro gay per paura di essere assimilato a quel tipo di gay da un etero, non solo è intollerante nei confronti di una persona che ha il suo stesso orientamento sessuale, e con la quale dovrebbe essere sempre solidale, (così come dovrebbe esserlo con lesbiche e trans e bisex perché parti del mondo lgbt). ma dimostra anche di essere vittima di omofobia interiorizzata: disprezzo ciò che un altro etero disprezza, ovvero un altro omosessuale. Solo che anch'io sono omosessaule, quindi è come se disprezzassi me stesso! :eek:

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Non capisco perchè il gay maschile debba disprezzare il gay effemminato, solo perché ha paura che l'etero lo associ alle checche :rolleyes:

 

E' una cosa che mi chiedo anche io.

Me lo chiedo anche per "i gay che disprezzano i libertini

per paura che gli etero lo associno ai libertini"

e tante altre declinazioni di questo tipo.

Magari lo fanno per reprimere la loro parte femminile

o per reprimere la loro parte libertina; ma questo non lo so.

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A parte che state andando OT, qualunque sia la ragione

rimane il fatto che il gay non discrimina la lesbica, nè la

invidia.

 

Frattaglia mi pare aver condiviso la mia osservazione

in merito, possiamo immaginare tanti tipi di gay e tanti

difetti, espressi o potenziali, ma non riguardano mai la

lesbica ( se non forse il gay velato o ossessionato per

la normalità che se la prende con le butch...ma sempre

meno di quanto farebbe una lesbica analoga e sempre

meno di quanto lui non faccia con il gay effeminato )

 

D'altronde basta avere un cane e si fa amicizia con un

sacco di lesbiche, prese singolarmente, è il gruppo

lesbico che tende ad essere esclusivo o a includere

qualche maschio gay e solo perchè gay. C'è sicuramente

una esigenza di separatezza delle lesbiche, o meglio a

far gruppo ( i gay sono più individualisti ) fra di loro

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Non credo che il problema del maschilismo e della misoginia

si possa risolvere con la solita scusa dell'"esigenza di separatezza delle lesbiche".

Non si capisce bene quale sia la causa e quale l'effetto

e mi sembra un modo per rimuovere invece che capire.

Perché c'è questa volontà di separazione?

Ci sarebbe in ogni caso, o no, o sarebbe meno accentuata

se tutte le persone di sesso maschile (a prescindere dall'orientamento)

assumessero degli atteggiamenti diversi?Ovvero non maschili e misogini?

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Il separatismo c'è perché chi condivide una determinata condizione si sente bene ad avere degli spazi sicuri, in cui non deve giustificarsi, motivare, spiegare. Non mi pare ci sia nulla di strano: è ciò che questo forum rappresenta per la comunità LGBT italiana, è ciò che l'area Temi Lesbici rappresenta per noi 'utentesse'...

Se anche il maschilismo sparisse overnight (cosa impossibile naturalmente, perché il maschilismo è un sistema e la misoginia ne è un'espressione), ci sarebbe comunque bisogno di determinati spazi, così come esistono spazi per persone di colore, per persone che sono state adottate, per chiunque. E' un volersi sentire circondati da persone che hanno la nostra stessa esperienza, o un'esperienza diversa ma che ha la stessa origine in un tratto della nostra personalità, o in qualcosa che ci è successo.

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Ecco, però vorrei capire: non è un po limitante questa dialettica: sistema maschilista-separatismo lesbico?

Non lo so, mi sembra come una specie di apartheid...

Io vorrei capire quanto questa giusta esigenza separatista abbia a che fare con il sistema maschilista

e con la misoginia. E' un modo per rimarcare una differenza incomabile fra maschile e femminile (ci sarà sempre una differenza

 

sostanziale che non potrà mai essere colmata, per quanto conduciamo una battaglia comune per i diritti eccetera)

o è solo una tattica temporanea di difesa di un gruppo inserito in un sistema ostile (quello maschilista e in piu, per le lesbiche, quello eteronormativo)?

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perchè secondo me poi separandocisi ci si inizia a sentire in qualche modo superiori...

subentra una specie di orgoglio, che in genere poi diventa tanto magiore quanto più si ha soffero, e allora si escludono gli altri, o li si discrimina, per paura che ci facciano soffrire.

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Apprezzo molto la sincerità di Divine, nel suo punto di vista di lesbica

E vorrei che anche gli altri maschietti gay

fossero sinceri come cerco di esserlo io.

Perché le lesbiche hanno questo di timore di soffrire a causa degli altri maschi

o comunque dei soggetti non lesbici in genere?

quale atteggiamento offende particolarmente la loro sensibilità

di donne e di lesbiche? questo rifiuto dell'elemento maschile

(gay ed etero) è un rifiuto del maschio in sé, o di quello che rappresenta il maschio,

in una società maschilista ed eteronormativa?

Io penso che si tratti di rifiuto di una certa rappresentazione del maschio

o di quello che deve essere il maschio, secondo il punto di vista eteronormativo

e maschilista, visto che concordiamo sul fatto della componente maschile

e di quella femminile presente in tutti gli individui, quindi non è che una lesbica può odiare il maschio in sé

così come un gay non può odiare la donna in sé

perché se lo fa dimostra di odiare una parte di se stesso

e di non essere risolto.

Mi sbaglio?

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Perché le lesbiche hanno questo di timore di soffrire a causa degli altri maschi

o comunque dei soggetti non lesbici in genere?

quale atteggiamento offende particolarmente la loro sensibilità

di donne e di lesbiche?

 

Le mie amiche sono disgustate dagli sguardi di desiderio dei maschi,

dal fatto che molti offrono soldi "anche solo per guardare"

(a una ragazza addirittura il il controllore del treno,

a una coppia di mie amiche persino davanti a me).

Tutto questo a prescindere dall'omofobia che rende poco sopportabile

anche per un gay la presenza di etero nello stesso locale.

 

Perché le lesbiche vogliono un ambiente libero anche dai maschi gay?

Suppongo per il nostro presenzialismo, dovuto anche al fatto

che siamo la maggioranza nel mondo GLBT.

Se non vuoi che "occupiamo" una discussione sulla "discriminazione della donna"

in un forum sei costretta ad avere la board "Temi Lesbici"

se la metti su "Spunti & Riflessioni" sei ridotta in minoranza.

 

La questione è perfettamente analoga - nel mondo gay -

alla necessità di spazi - come questo forum - in cui discutere.

L'argomento "Discriminazione della donna" in un forum non-gay

avrebbe già da tempo preso una piega totalmente diversa.

 

Io penso che si tratti di rifiuto di una certa rappresentazione del maschio

o di quello che deve essere il maschio, secondo il punto di vista eteronormativo

e maschilista, visto che concordiamo sul fatto della componente maschile

e di quella femminile presente in tutti gli individui, quindi non è che una lesbica può odiare il maschio in sé

così come un gay non può odiare la donna in sé

perché se lo fa dimostra di odiare una parte di se stesso

e di non essere risolto.

 

Io non credo che ci sia una "componente dell'altro sesso" in ciascuno di noi :)

Penso semplicemente che ci siano diversi modi di essere maschio o femmina.

Poi se uno si sente "effeminato" e l'altra "mascolina", ne prendo atto.

 

Di gay che "odiano la donna in quanto tale" non ne conosco manco uno.

Di lesbiche - per motivi personali e politici - invece sì.

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Non è che si tratta di avere una componente dell'altro sesso

ed essere piu maschili e femminili

mi riferivo al discorso di Divine, che condivido

il fatto che in ogni essere umano, uomo o donna, ci siano elementi maschili

ed elementi femminili

non significa che per questo un maschio sia fisicamente più femminile di altri

o una donna più maschile di altre :)):

stiamo parlando di psicologia non di biologia!

 

Io conosco gay che odiano le donne e mi spiegano anche perché:

dicono che sono socialmente più avvantaggiate, che hanno più possibilità nell'omogenitorialità

dato che i figli vengono affidati alla madre in caso di separazione

che sono calcolatrici e opportuniste - insomma i soliti luoghi comuni

per giustificare la misoginia.

Non conosco invece lesbiche che odiano "la donna in quanto tale",

ma solo lesbiche che odiano una certa rappresentazione della donna

quella, appunto, frutto della cultura maschilista .

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Non conosco invece lesbiche che odiano "la donna in quanto tale",

Anche se la frase non è costruita bene, credo che Almadel si riferisse a lesbiche che odiano "l'uomo in quanto tale".

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Anche se la frase non è costruita bene, credo che Almadel si riferisse a lesbiche che odiano "l'uomo in quanto tale".

 

Più che "non costruita bene" è proprio sbagliata :)

Ovviamente intendevo come hai corretto tu.

 

 

 

Non è che si tratta di avere una componente dell'altro sesso

ed essere piu maschili e femminili

mi riferivo al discorso di Divine, che condivido

il fatto che in ogni essere umano, uomo o donna, ci siano elementi maschili

ed elementi femminili

non significa che per questo un maschio sia fisicamente più femminile di altri

o una donna più maschile di altre :)):

stiamo parlando di psicologia non di biologia!

 

Ho ben capito,

infatti proprio di psicologia parlavo.

Se piango quando vedo un film romantico, sono un maschio sensibile;

non sono un maschio con una componente femminile (secondo me)

 

Io conosco gay che odiano le donne e mi spiegano anche perché:

dicono che sono socialmente più avvantaggiate, che hanno più possibilità nell'omogenitorialità

dato che i figli vengono affidati alla madre in caso di separazione

che sono calcolatrici e opportuniste - insomma i soliti luoghi comuni

per giustificare la misoginia.

 

Uh, che brutta gente conosci :)

Appunto mi sembrano i "soliti luoghi comuni".

Solo che i gay mi sembrano meno misogini degli etero,

mentre le lesbiche che odiano i maschi mi sembrano più delle etero.

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OK secondo te sei un maschio sensibile, se piangi quando vedi un film romantico,

Secondo me ( e altri) sei un maschio un cui emerge il lato femminile. E non c'è nulla di male!

Non capisco questa intolleranza nei confronti del femminile, mi sa di misoginia :D

 

Per quanto riguarda la gente, ne conosco ancora di più brutta! :)):

 

Non sto facendo un discorso quantitativo (i gay sono più o meno misogini degli etero)

ma mi sto chiedendo perché ci sia questa misoginia dei gay

e mi sono d'aiuto molto più le lesbiche che partecipano a questa discussione, in questo,

perché per molti gay già è difficile ammettere che ci sia questo sentimento negativo.

 

Non so se le lesbiche che odiano i maschi in quanto tali siano più delle etero, oggi

ma non credo che dipenda da ciò la misoginia dei gay.

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OK secondo te sei un maschio sensibile, se piangi quando vedi un film romantico,

Secondo me ( e altri) sei un maschio un cui emerge il lato femminile. E non c'è nulla di male!

Non capisco questa intolleranza nei confronti del femminile, mi sa di misoginia biggrin.png

 

A me sa di eteronormatività, invece.

Il mio ragazzo si commuove spesso con i film romantici,

ma non mi sognerei mai di pensare che è "un po' donna".

Lascio volentieri questi pregiudizi ai bulletti eterosessuali.

Per me lui è un ragazzo sensibile, punto.

 

Io non mi commuovo con i film romantici.

Secondo te (ed altri) sarei un "vero maschio".

Secondo me, sono solo un po' cinico.

 

Secondo me (ed altri) è il tuo discorso ad essere misogino.

 

Non sto facendo un discorso quantitativo (i gay sono più o meno misogini degli etero)

ma mi sto chiedendo perché ci sia questa misoginia dei gay

e mi sono d'aiuto molto più le lesbiche che partecipano a questa discussione, in questo,

perché per molti gay già è difficile ammettere che ci sia questo sentimento negativo.

 

Secondo me questa misoginia dei gay (come l'odio di certi gay per gli effeminati)

nasce per cercare di risultare simpatici agli eterosessuali.

Un po' come i Magrebini che mi dicono: "Che schifo questi Slavi, spuntano come funghi!".

Bacia la mano che non puoi tagliare, direbbero i Tuareg.

 

Non so se le lesbiche che odiano i maschi in quanto tali siano più delle etero, oggi

ma non credo che dipenda da ciò la misoginia dei gay.

 

Infatti la misoginia dei gay non dipende dal separatismo lesbico.

La misandrìa delle lesbiche ha motivazioni personali (molestie)

e/o motivazioni politiche (critica radicale al patriarcato).

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Alma ma sei de coccio! :D

Addirittura il discorso della parte maschile e femmimile sarebbe misogino!

Meno male che l'ho fatto quotando Divine, che è lesbica! :)):

va a rileggere va...non c'entra nulla col fatto che piangi o non piangi

se vedi il film romantico. Il lato femminile emerge anche se non piangi e ti commuovi

ancora una volta confondi lato femminile e lato maschile

con "fare la donna" e "fare l'uomo"

per te lato femminile nell'uomo significa il gay che schecca

e lato maschile nella donna, la lesbica che si atteggia a butch

ma ti assicuro che io e Divine non intendiamo questo!

 

 

 

Ma andiamo al punto: secondo te la misoginia dei gay

nasce per essere simpatici agli eterosessuali.

Ma al di là della battuta, vogliamo stabilire in modo serio

perchè c'è questa misoginia fra i gay?

Non ci sarà in ciò della misoginia interiorizzata?

Questa è l'ipotesi che propongo io.

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@@akinori, forse l'idea che certe caratteristiche siano da attribuire alle donne e altre agli uomini (spesso opposte) sta un po' stretta, oggi. In cosa consista la femminilità, non saprei spiegarlo, dovrei rifletterci un po' - a lungo. Di sicuro non penso che stia nell'avere il senso di maternità, nell'essere dolce, remissiva, sensibile - conosco troppe donne che non rispecchiano queste caratteristiche, ma non per questo le reputo "non femminili" ma solamente "decise, dominanti, razionali", per fare un esempio. Credo che rispecchi meglio la persona che ho davanti usare delle parole che non richiamino a categorie stratificatesi con il tempo, ma piuttosto con le molte altre parole che ho a disposizione, dandone certo un ritratto più preciso.

Sulla misoginia dei gay non saprei proprio come pronunciarmi: quelli che conosco non hanno nessun problema con le donne, nè etero nè omosessuali.

Sulla misandria delle lesbiche, credo che Almadel abbia colto le due maggiori ragioni, che credo però andranno stemperandosi con il tempo, visto che le nuove leve si scoprono omosessuali prima (quindi si formano come persone e lesbiche consapevoli in contesti misti come scuola e università), sono meno legate al femminismo per ragioni storiche.

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Io vorrei chiarire bene questo punto (e penso che anche Divine la pensi allo stesso modo):

non sto dicendo che alcune cose sono prerogative delle donne e altre degli uomini

e che queste cose spesso sono opposte: se affermassi ciò farei il tipico discorso

maschilista e misogino: ovvero le vaccate del tipo: gli uomini sono nati per fare la guerra

le donne per stare a casa ad accudire i figli, gli uomini devono lavorare e le donne cucinare

eccetera :)):

 

Sto dicendo semplicemente che dal punto di vista psicologico ci sono azioni che coinvolgono un certo emisfero del cervello

usato prevalentemente da un determinato,sesso, e altre coinvolgono un altro emisfero, usato prevalentemente da un altro

sesso. Intendo questo per "lato maschile" e "lato femminile". E credo che i due lati siano presenti in tutti, uomini e donne, perché tutti abbiamo un cervello, con due emisferi e tutti siamo in grado di adoperare entrambi, potenzialmente.Magari cambiano solo le proporzioni

dell'uso in ciascun individuo, e ciò dipende dall'educazione, dal contesto sociale, persino dall'orientamento (un etero maschilista tenderà ad usare il cervello in modo molto limitato rispetto ad un gay risolto).

 

Spero di essere stato chiaro: non si tratta di "fare le femmine" o di "fare i maschiacci", si tratta di essere se stessi e fare quello che si ritiene opportuno fare, senza pregiudizi maschili o femminili.

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akinori, in questi casi mi viene sempre da pensare una cosa: scoprirsi in un certo modo può determinare un avvaloramento di alcuni atteggiamenti, sia in termini di sdoganamento (il gay potrebbe avere meno remore rispetto ad un etero nel piangere perché non si sente vincolato) che di enfatizzazione.

Inutile dire che nel primo caso si è molto vicini a quanto indicato da Almadel (ossia il considerare la qualità senza accezioni legate al sesso, come la sensibilità) e nel secondo si rimane più nell'ambito di ciò che poi diventa uno stereotipo o causa di pregiudizio.

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Allora facci un esempio.

 

Prima hai detto che "se piango davanti a un film romantico:"

OK secondo te sei un maschio sensibile, se piangi quando vedi un film romantico,

Secondo me ( e altri) sei un maschio un cui emerge il lato femminile. E non c'è nulla di male!

 

Ora forse hai capito che non è vero:

Meno male che l'ho fatto quotando Divine, che è lesbica! smile3.gif

va a rileggere va...non c'entra nulla col fatto che piangi o non piangi

se vedi il film romantico.

 

Il guaio è proprio che io vado a rileggere...

 

Lasciamo alle donne e agli uomini di diritto

di usare la parte del cervello che preferiscono.

 

Dire a un ragazzo: "Fai Lettere Antiche, usi la parte destra; allora sei femminile!"

Dire a una ragazza: "Fai Matematica, usi la parte sinistra; quindi sei maschile!"

Non mi pare il modo giusto di abbattere i pregiudizi.

 

Ianthe introduce il discorso - secondo me più equilibrato - dello "sdoganamento".

Se rimaniamo fermi a "Scrivi poesie, sei effeminato! Gné gné!"

Credendo che il misogino sia il povero ragazzino che non lo ammette

e non piuttosto i suoi compagni bulli che lo rimproverano,

temo veramente stiamo facendo a lui un cattivo servizio...

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almadel, sbagli di nuovo, di concetto e di fatto!

ma come te lo devo far capire, non si tratta di essere maschili o femminili!

si tratta di fregarsene degli stereotipi

ed essere se stessi.

Tu credi che coltivare il proprio lato femminile

coincida col fare la checca! è chiaro che pi c'è il rischio

di diventare uno stereotipo, come dice lanthe

anche la lesbica che fa il maschiaccio è uno stereotipo

ma questo non significa che coltivi il suo lato maschile

fa solo il maschiaccio.

Il discorso è psicologico nel senso di facoltà intellettuali

anzi forse per evitare equivoci

sarebbe meglio dire che è un discorso neurobiologico

voi confondete il concetto di "usare determinate aree cerebrali"

con il concetto "se uso quella determinata area cerebrale poi assumo anche il sesso

di chi usa prevalentemente quell'area cerebrale"

e in modo bizzarro dalla neurobiologia

passate alla psicologia e quindi al carattere.

Leonardo da Vinci per esempio sfruttava tutte e due le aree

era un genio proprio perché magari sfruttava anche le aree "femminili"

ma non mi risulta che fosse effemminato!!

Anche se era omosessuale o bisessuale.

Capite cosa intendo?

Non è che dobbiamo diventare tutti Leonardi, sia chiaro

o lo diventeremmo necessariamente

usando la parte maschile e quella femminile

ma penso che saremmo tutti migliori :)):

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Ovvio che non capisco cosa intendi.

Se piango davanti a un film romantico ho un lato femminile o no?

Devo ammettere di avere un lato femminile come scrivi in #105

o devo fregarmene degli stereotipi come scrivi in #112?

 

Se poi tutto si riduce a dire:

1) Il linguaggio è nell'emisfero dinistro

2) Le femmine usano più l'emisfero sinistro

3) I maschi che sanno parlare hanno una parte femminile.

4) Il Vero Maschio grugnisce

Allora ok :)

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Tu hai troppa paura che ti stereotipizzino come "checca", evidentemente

per questo non accetti la tua parte femminile

anche la tua razionalità forumistica è un sintomo di ciò

(anche se poi la tua irrazionalità nel comportamento quotidiano concreto

contraddice questa tua posa) :hm:

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Mi dispiace essere troppo razionale per discutere con te

e di avere una vita troppo irrazionale per i tuoi gusti.

 

A essere sinceri quello che mi importa è non stereotipizzare come "checche" gli altri;

per questo faccio attenzione ad evitare di affibbiare "lati femminili" ai ragazzi sensibili.

Consiglierei anche a te la stessa attenzione per evitare comportamenti da bullo.

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Non si tratta di affibbiare lati femminili agli altri, questo lo fanno gli omofobi.

Per disprezzare i gay dicono che sono femminucce e cose simili.

Una persona che ha coscienza del suo lato femmimile e lo sfrutta

non è effeminato! E' questo pregiudizio (non so se più omofobo o misogino)

che condiziona la tua valutazione.

Te lo ripeto, sviluppare o adoperare il proprio lato femminile

non significa scheccare.

Questo pregiudizio è determinato dal fatto che ci sono molti gay effemminati

che effettivamente scheccano spontaneamente o meno

e quando parlo di femminile pensi a loro e a quelli che li discriminano.

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i maschi etero considerano le donne inferiori. quindi la loro misoginia è dettata da maschilismo. molti gay invece ho l'impressione che siano misogini non per motivi maschilisti, dato che non c'è maschilismo nel mondo gay (l'essere macho nel fetish in fondo è solo un gioco di ruolo). ho l'impressione che molti gay siano misogini per invidia nei confronti delle donne. perché credono che dopotutto siano più avvantaggiate di loro. e credo che molti gay abbiano risentimento inconscio nei confronti delle lesbiche. perché oggettivamente è più difficile essere discriminate in quanto lesbiche, in una società eteronormativizzata. due donne che amoreggiano fra di loro sono il sogno proibito di molti etero. mentre due maschi che amoreggiano negli etero suscitano solo repulsione.

Anche io a volte ho avuto questa impressione.

 

 

misoginia e maschilismo sono interconnesse, almadel, quindi io non farei una divisione, anzi forse sarebbero quasi sinonimi o comunque due modi per dire la stessa cosa.

Sono perfettamente d'accordo.

 

Alcuni fatti mi lasciano dubbioso. Quando penso alla parità dei sessi penso che entrambi i sessi debbano avere parità di diritti ad avere la stessa cosa che li accomuni (poi ci sono argomenti che riguardano prettamente o uomini o donne)

Ecco questa parità in alcune cose non la vedo e affacciandomi da poco sul mondo omosessuale ho notato alcuni particolari che escludono le donne, che poi che a loro non gliene freghi nulla di certe situazioni io non lo so, però mi viene da pensare che non ci sono pari diritti e quando mancano quelli mi sorge la domanda su una volontaria discriminazione di alcune persone.

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Probabilmente manca la percezione di noi donne lesbiche in relazione al mondo gay, Dogville.

Sull'essere realmente avvantaggiate poi, nutro qualche dubbio: è vero che socialmente rappresentiamo un sogno erotico per molti etero e quindi veniamo guardate più con curiosità che non con disprezzo, ma è anche vero che proprio per questo non veniamo prese sul serio.

Certo, è un problema degli etero a quel punto e non mio in quanto lesbica, solo che ciò può determinare anche una considerazione ancora più bassa della donna (e ogni tanto qualche stupro o pestaggio salta fuori, purtroppo).

 

Non si tratta di affibbiare lati femminili agli altri, questo lo fanno gli omofobi.

Per disprezzare i gay dicono che sono femminucce e cose simili.

Una persona che ha coscienza del suo lato femmimile e lo sfrutta

non è effeminato! E' questo pregiudizio (non so se più omofobo o misogino)

che condiziona la tua valutazione.

Te lo ripeto, sviluppare o adoperare il proprio lato femminile

non significa scheccare.

Questo pregiudizio è determinato dal fatto che ci sono molti gay effemminati

che effettivamente scheccano spontaneamente o meno

e quando parlo di femminile pensi a loro e a quelli che li discriminano.

 

A me sembra che però tu stia portando un po' oltre il discorso sul lato femminile e quello maschile.

E' chiaro che lo sviluppo di determinate abilità o peculiarità differisce tra l'uomo e la donna, ma noi qui stiamo parlando di accettare o meno tutta una serie di comportamenti che di norma sappiamo essere non considerati attinenti alla nostra identità sociale.

Tu definisci la sensibilità un lato femminile, ma è anche vero che la stessa non è un'esclusiva di noi donne a livello fisiologico, bensì una componente che voi uomini non siete chiamati ad utilizzare con la nostra stessa frequenza. Discorso inverso: a noi donne spesso e volentieri non manca la determinazione, però in molti casi l'essere tenaci viene considerato non in linea con la figura della donna in molti ambiti.

Come detto nel mio precedente post, noi omosessuali probabilmente siamo più portati a svincolarci perché spesso e volentieri iniziamo con il distaccarci dalla società per quanto riguarda la sessualità e gli aspetti più personali, anche se di contro rischiamo di cadere in altre maglie perché non abbiamo formato una nostra identità in relazione ai nuovi aspetti.

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In effetti le lesbiche sono abbastanza "strane". A me piacerebbe tantissimo vederle più spesso in locali gay ed essere molto più unite e solidali con i gay. Sarebbe più bello ritrovare nei locali più presenze femminili, invece sembra quasi che si facciano gli affari loro e si nascondano nel loro sottobosco. Sinceramente non ne ho capito le ragioni.

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Guarda che le ragioni, condivisibili o meno, a grandi linee sono state esposte nel topic e anche (almeno per quanto mi riguarda) confermate in parte.

Il problema non è solo di noi donne, ma anche di altri fattori che vanno ad incidere su questa voglia di separatismo.

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