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Discriminazione della donna nel mondo LGBT


Dogville

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tutte le feste lesbiche cui ho partecipato (in qualità di amico di 2° grado dell'organizzatrice, rapporto donne lesbiche/tutto il resto 76:3) sono state un successo proprio per via del passaparola sicuro. non c'erano flyer, non c'erano pagine facebook e nemmeno annunci internet. l'organizzatrice di solito era una dj dell'ambiente il cui nome era sufficiente per richiamare persone "a tema" in un luogo prefissato, oppure la padrona di casa invitava la stessa dj in casa propria e dava a disposizione l'appartamento. in questo modo non si sono mai verificati imbucati sgraditi e/o dai comportamenti inappropriati di fronte a tanto gentil sesso

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Io non mi sono mai lamentata di checche o quant'altro.

Visto che sembra che io non sia stata capita, spiego meglio il concetto. Io sono per la parità totale. Ergo, un luogo di tutti uomini per me è sbagliato, ma allo stesso modo è sbagliato un luogo di tutte donne. Siamo persone, tutte uguali, e in quanto tali sì, mi sentirei a disagio in un luogo di tutte donne,

Lo so che non ti sei lamentata di checche, stavo facendo un paragone con discorsi di altri utenti che si sentono qui sul forum.

 

Argomenti molto sostenuti da queste parti sono che quando i gay si ritrovano negli stessi posti in quanto omosessuali si stanno ghettizzando, parola che sottintende un senso negativo non meglio precisato. Quindi i locali gay sono ghettizzanti, i gay pride sono ghettizzanti, i quartieri gay sono ghettizzanti.

Tu stai facendo lo stesso discorso, solo che invece che parlare in termini di orientamento sessuale (è sbagliato per i gay "ghettizzarsi" rispetto agli etero) ne parli in chiave di genere (è sbagliato per le donne "ghettizzarsi" rispetto agli uomini).

 

Allo stesso modo, è pieno di gay che si lamentano che tra i gay i "veri uomini" sono rari, che lo scheccare è una forma di esibizionismo che a loro dà fastidio e che avrebbe anche conseguenze negative sul come gli etero ci considerano.

Tu allo stesso modo ti lamenti, in chiave femminile, che le lesbiche "donne" sono rare ed è pieno di butch di cui non sembri avere una grande opinione.

 

Quindi il mio post voleva essere una risposta ad Almadel, che diceva che le lesbiche qui sul forum hanno "una marcia in più". A me dopo aver letto il tuo post invece sembra di leggere sempre i soliti discorsi.

 

Ma il fatto che mi hai appena dato della "dipendente psicologica dal genere maschile" senza nemmeno conoscermi, (come a dire che se non si è "lesbiche femministe separatiste per la supremazia della donna e la soppressione del maschio" si è automaticamente dipendenti dall'uomo), direi che si commenta da solo.

Per me sì, una donna non femminista ha una dipendenza psicologica dal genere maschile. Posto che con femminismo non intendo ovviamente la "soppressione del maschio", ma se vogliamo l'equivalente femminile dell'orgoglio gay.

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Ma il fatto che mi hai appena dato della "dipendente psicologica dal genere maschile" senza nemmeno conoscermi, (come a dire che se non si è "lesbiche femministe separatiste per la supremazia della donna e la soppressione del maschio" si è automaticamente dipendenti dall'uomo), direi che si commenta da solo.

 

In realtà penso si riferisse a me :D . Comunque direi di aver già spiegato il mio punto di vista.

Invece ho capito il tuo in parte. Da ignorante: oltre a queste benedette saune esistono altri posti ad uso e consumo solo maschile?

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Non so se si possa ritenere una forma di separatismo distinguere

i luoghi in cui donne e uomini omosessuali fanno sesso.

 

Mi pare anche ragionevole...non è che gay e lesbiche debbano

condividere anche la sfera strettamente sessuale-intima.

 

Altro discorso è se si ritiene che le lesbiche dovrebbero imitare

i gay ed essere più "frocie"affiancandosi in attività similari.

 

Ma a parte il fatto che è una decisione ed una iniziativa che

spetta alle lesbiche, non possiamo deciderlo certo noi gay

c'è la possibilità che in effetti in questo desiderio imitativo

si annidi una carenza di orgoglio lesbico, che molte donne

lesbiche rifiuterebbero.

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Quotavo per comodità, per far capire che rispondevo a te e non in generale, comunque ok. Sì, ma infatti non pretendo che tutti la pensino allo stesso modo. Anzi, obbligare un posto ad essere aperto sarebbe un paradosso, perché sempre di obbligo si tratterebbe! Dico solo che si dovrebbe poter scegliere. Mi è dispiaciuto in alcuni casi di trovarmi in spiacevoli situazioni, tipo uscita in gruppo in cui 6 entravano e 2 restavano fuori... ovvio che alla fine per solidarietà si resta fuori tutti. E avrebbe forse senso se ci fossero le stesse cose per maschi e per femmine (quindi, e mi dispiace riciclare l'esempio della sauna ma calza, sauna per uomini e sauna per donne, allora c'è scelta. Ma io sono una donna e sono esclusa a priori dalle saune perché esistono solo per uomini, allora avrebbe più senso farla mista secondo me.)

 

premetto che non sono mai stato in sauna... (avrei voluto andarci quando ero sotto i 26 anni, ma non è mai successo l'occasione...) ora desidero andarla a vedere prima di schiattare, ma è cmq in fondo alla mia lista... ho altro a cui pensare per ora...

ma tesoro... se io andassi in una sauna gay, vorrei trovare tutto fuorché donne... già sarebbe pesante per me che la sauna non fosse frequentata al 100% da tipi che piacciono a me... ma addirittura metterci le donne...

quella semmai è una sauna bisex... che ne dici di andare in un club privè etero che organizza cose miste ? uomo donna + donna donna ? non saresti felice ?

 

adesso un piccolo ricordo del mio passato che apparentemente non centra nulla.

Da piccolo mio padre ha sgridato mia madre una volta dicendole che fosse sbagliato instillarmi un senso di colpa legato alla nudità... visto che la nudità era qualcosa di naturale...

mio padre era quello che andava in francia o in germania nelle spa con la famiglia dove si sta tranquillamente tutti nudi e si fanno le varie cose come le vasche caldo freddo eccetera... tutti nudi...

e c'è stato lui padre, la sua prima moglie, e le due figlie 16 e 18enni del primo matrimonio... tu riesci a immaginarti una mamma cattolica italiana, della classica famiglia cattolica italiana che vanno in germania in un residence termale a fare trattamenti termali tutti nudi insieme alle figlie adolescenti ? no ? claro che sì ! (p.s. mio padre era quello che comperava la pillola ru quello che è dalla svizzera nel 1981... e che si è complimentato con una figlia dopo il primo rapporto sessuale, dicendole che era felice per lei che fosse diventata una donna)

sul serio, quante femmine italiane (quindi perforza cattoliche tanto sono superficiali del sono nata qui, i miei genitori sono cattolici, quindi sono cattolica) posso dire lo stesso, essendo madri, invece di essere dei mostri che riempiono di vergogna e complessi i loro figli maschi, di pare mentali, e quando poi queste madri si sentono vecchie e vogliono fare le nonne, si lamentano che i loro figli non si sono ancora "accoppiati"...

cioè la nudità è qualcosa di peccaminoso, guardare un paio di "sporche"tette è qualcosa di squallido... però poi vogliono che il loro figlio (che vogliono mantenere a tutti i costi come un bimbo asessuato) gli caghi fuori dei nipotini...

"avrai addosso un sacco di ragazze che ti ronzeranno come mosche, e io starò lì a conoscere le loro madri e prendere il thè con loro..." wow che bello scopo della vita... e di grazia, perché delle donne dovrebbero ronzare intorno visto

che il sesso è qualcosa di sporco... forse perché faccio dei vestitini cool che spopolano, o perché vogliono farsi tutte truccare da me ?

 

p.s. cmq rispetto alle donne bigotte cattoliche di mezza età, le donne "giovani" sono una rottura comunque... passano 2 ore a dirti quali vestiti un uomo deve indossare e quali no...

della serie: oddio gli slippini da mare, se uno in spiaggia indossa gli slippini io non ci parlo neanche, che cosa out non lo sa che sono passati gli anni 80 ? eccetera...

insomma... dopo 2 ore a dire che schifo gli slippini, indossa i boxer o sei una merda... se ne escono...

beh ma, se uno è bono... qualsiasi cosa indossi a me va bene... anzi meno svestito è, meglio è...

O_o ma come hai passato 2 ore a sfrantumarmi i coglioni dicendo che tipo di vestiti uno deve assolutamente mettere, talvolta anche di marca e costosi e poi te ne esci con un: beh ma se uno è bono qualsiasi cosa indossi è ok, anzi più svestito è, meglio è...

wow ! perdonami ma se mai andassi in sauna preferirei trovarci solo uomini, di donne ne ho già avute abbastanza nella vita...

 

ah l'ultima chicca sulle donne (etero) ti sfrantumano tanto i coglioni sulla lunghezza del cazzo, tutte a schifare qua e là quell'organo dicendo addirittura: è troppo lungo ! oddio...

che non puoi neppure farle contente tutte perché alla fine ci sono quelle che lo amano sui 14cm e quelle sui 20cm... e dopo 2 ore da straccia palle a tirarsela di qui e di là...

"ah beh ma se uno l'avesse di 24cm potremmo essere solo amici" minchia fossero tutte delle dive...

se ne esce con un: beh ma se uno è straricco, qualsiasi sia la misura e la forma del suo cazzo va ottimamente bene... che perle di saggezza complimenti !

 

dopo simili uscite, preferirei tenere le donne a kilometri di distanza da luoghi dove si fa sesso gay...

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Come hanno già scritto Almadel e R.POST, le feste o gli eventi per sole ragazze spesso seguono delle modalità differenti e quindi non sono paragonabili; d'altro canto, Dogville ha però evidenziato come tale abitudine comporti anche una apparente penuria di attività lesbiche ed una maggiore difficoltà di inserimento da parte di estranee, due impressioni che di norma balenano di frequente nella testa di chi è alle prime armi e che possono essere sconfessate giusto iniziando a frequentare determinati giri.

Se poi vogliamo parlare di visibilità in sé, direi che la necessità di organizzarsi per vie traverse già non è un buon segnale: tralasciando l'orgoglio in quanto ragione di scissione tra lesbiche e gay, l'eventuale dipendenza psicologica è relativa al dover rendere gli eventi lesbici simili a degli incontri elitari o all'accontentarsi delle occasionali serate lesbiche che vengono organizzate nell'ambito di locali o località particolari. Una sauna lesbica diventerebbe uno scimmiottamento dell'ambito gay perché è un elemento che rimane abbastanza estraneo alla nostra cultura, ma l'idea di fondo (ossia il sesso occasionale, con tutte le variabili che sussistono tra donne e differenze dal mondo maschile) è davvero quanto di più "underground" si possa ricercare in giro e con tutto che poi le suddette élite 9 volte su 10 determinano un "tutte son state con tutte".

 

Per me sì, una donna non femminista ha una dipendenza psicologica dal genere maschile. Posto che con femminismo non intendo ovviamente la "soppressione del maschio", ma se vogliamo l'equivalente femminile dell'orgoglio gay.

 

Un conto è pensare che le sorti del mondo lesbico dipendano dai gay, un altro è cercare di ottenere il medesimo grado di visibilità. Come ho già scritto, è dipendenza involontaria anche il dover temere che un gruppo di arrapati stazioni davanti a qualche locale e il conseguente creare queste situazioni che escludono (salve le dovute conoscenze) altre donne; tenendo poi da conto che in qualche modo noi lesbiche rappresentiamo una minoranza, è anche normale che si guardi al mondo gay per capire se prendere le distanze, pretendere qualcosa di analogo o portare avanti un modello di visibilità che quasi tende ad escludere ogni comunicazione con gli uomini.

La controparte lesbica dell'orgoglio gay è ad appannaggio di coloro che si espongono e che generalmente sono anche più riconoscibili, sempre perché nell'omosessualità femminile si rientra anche nell'ambito delle sfumature.

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Un conto è pensare che le sorti del mondo lesbico dipendano dai gay, un altro è cercare di ottenere il medesimo grado di visibilità.

Ma io infatti non ho detto che le lesbiche, quando si trovano tra loro, dovrebbero cercare il medesimo grado di visibilità. Quella è l'opinione di Kyos, io in merito preferisco non esprimermi, anche perché la cosa non riguarda me.

Quello che dicevo io è un'altra cosa: che i luoghi per sole donne sono cosa buona e giusta. :)):

 

La controparte lesbica dell'orgoglio gay è ad appannaggio di coloro che si espongono e che generalmente sono anche più riconoscibili, sempre perché nell'omosessualità femminile si rientra anche nell'ambito delle sfumature.

Io però ho parlato di equivalente femminile, non lesbico. Ovvero che riguarda le donne in quanto donne, non in quanto lesbiche. :)):

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Loup, si sta parlando però del come viene trattata l'omosessualità femminile a livello di opportunità nel mondo GLBT.

Indipendentemente dall'indicare una lesbica, una bisex o una curiosa, il problema riguarda il target medio di eventi o manifestazioni che, se proprio capita, relegano l'ambito omosessuale femminile ad uno spazio minore e sempre secondo quella distinzione netta tra mondo gay e mondo lesbico.

E' così per vari motivi, ma a mio avviso è positivo solo in limitata parte: nel momento in cui ci si organizza in maniera non visibile, viene meno la presenza di noi donne come facenti parte della vita GLBT. Non dico a livello strettamente culturale, però in termini sociali sì.

Il problema non è avere locali per sole donne (si può dire che non esistono per le etero, figuriamoci per noi), quanto un avere poca visibilità per motivi che vanno dal timore di intrusioni varie, al femminismo esasperato di molte lesbiche.

 

Io però ho parlato di equivalente femminile, non lesbico. Ovvero che riguarda le donne in quanto donne, non in quanto lesbiche. :)):

 

Posto anche il voler parlare di femminismo in senso ampio, non si possono però mettere a confronto le ragioni di una lesbica con quelle di una etero.

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Loup, si sta parlando però del come viene trattata l'omosessualità femminile a livello di opportunità nel mondo GLBT.

Indipendentemente dall'indicare una lesbica, una bisex o una curiosa, il problema riguarda il target medio di eventi o manifestazioni che, se proprio capita, relegano l'ambito omosessuale femminile ad uno spazio minore e sempre secondo quella distinzione netta tra mondo gay e mondo lesbico.

E' così per vari motivi, ma a mio avviso è positivo solo in limitata parte: nel momento in cui ci si organizza in maniera non visibile, viene meno la presenza di noi donne come facenti parte della vita GLBT. Non dico a livello strettamente culturale, però in termini sociali sì.

Il problema non è avere locali per sole donne (si può dire che non esistono per le etero, figuriamoci per noi), quanto un avere poca visibilità per motivi che vanno dal timore di intrusioni varie, al femminismo esasperato di molte lesbiche.

Hai praticamente quasi espresso il mio pensiero al 100%, ovviamente io non sono nell'ambiente, né sono una donna quindi posso capire molto poco, però dal mio modo goffo di esprimermi più o meno è quello che noto XD

Ora che ci siano locali per sole donne o delle serate miste io non sto a giudicare, ma mi piacerebbe una maggiore visibilità del mondo lesbico, sarebbe davvero bello, sotto il mio punto di vista ovviamente.

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Ma siamo d'accordo che non si tratti - in questo caso - di discriminazione?

Le lesbiche sono socialmente poco visibili non a causa dei gay,

ma per una questione - diciamo - di riservatezza.

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Ma siamo d'accordo che non si tratti - in questo caso - di discriminazione?

Le lesbiche sono socialmente poco visibili non a causa dei gay,

ma per una questione - diciamo - di riservatezza.

Non so Alma, la mia prima impressione è stata anche questa, io spero di sbagliarmi e probabilmente prenderò anche tante parolacce XD

Ma mi chiedo sempre perché in una locandina della serata Mucca ci sono due uomini che si baciano?

Perché non mettono due donne?

Chi organizza non pensa a queste cose?

ma ora è un esempio stupido, ma mi capita di ritrovarlo frequentemente.

Cioè, mi metto nei panni di una donna, scopro di essere lesbica o bisessuale e voglio andare a una serata a tema per trovare qualche ragazza :)

MA

non ci sono saune, né dark room, né chat, né forum

Cacchio ma chi organizza queste cose dietro tutto ciò, pensa anche alle donne? Poi magari a loro non gliene frega nulla, magari ho tirato su una questione che non le tocca, però è un priblema che mi pongo da un mesetto.

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No ma non chiedo questo, anzi la mia intenzione era partita diversamente,

se a loro questo discorso da fastidio posso anche capirlo, visto che sono coinvolte personalmente quindi volevo sentire un po' il loro punto di vista

Mi piacerebbe che ci fossero più opportunità, anche perché ho discusso su questa cosa con un po' di ragazze e su certi punti ho avuto conferma, ma se questo è per loro umiliante non sta a me dirlo.

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A me pare umiliante verso le Lesbiche che tu chieda

alla Comunità Gay di far loro da balia

 

Come ho scritto in un precedente post, forse noi lesbiche dovremmo iniziare a trovare deprimente il nasconderci per non avere problemi con gli etero. E' ovvio che parliamo di sicurezza, ma è anche vero che in quel modo ci danneggiamo siamo come singole, che come comunità abbastanza tendente allo "spegnersi" (intendiamoci: parlo a livello sociale, non culturale in senso stretto).

 

Dogville poi la vede da uomo e ignora alcune dinamiche interne alla comunità femminile omosessuale, però si è posto un dubbio che tante lesbiche alle prime armi si pongono: "Perché non sembra starci spazio per noi donne?". L'idea di una comunità gay che concede delle opportunità a quella lesbica è imbarazzante, ma nel caso specifico parliamo anche di eventi che vengono studiati a tavolino e che spesso sembrano considerare la parte "lella" in limitata parte. Le serate "pink/lez/quel che vi pare" sanno di contentini, ma sono pur sempre un'occasione utile per chi di norma non sa dove sbattere la testa e magari neanche ha frequentazioni particolarmente ampie.

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Sono contento dei vostri commenti anzi mi fanno riflettere, come dice Lanthe è un dubbio che mi sono posto come prima impressione

Il fatto che non mi sembra che ci siano pari opportunità nella mia testa ha bisogno di un perché e siccome vedo parecchia discriminazione nei confronti della Donna in generale, mi è parso di vederlo anche nel mondo omosessuale, che poi da qui ad averne una certezza c'è un abisso, infatti ho aperto questo topic sperando di smentirmi, in ogni caso cercherò di approfondire la situazione perché questa impressione rimane profondamente radicata in me per ora.

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Non ho letto tutta la discussione,

però mi sento di dire che sta alle lesbiche rivendicare una loro maggior visibilità, se lo vogliono.

Trovo naturale che degli uomini gay organizzino una serata gay

con locandina dove due uomini si baciano.

Perché le ragazze lesbiche non fanno altrettanto?

 

Non c'è nessun motivo per cui un maschio gay

debba avercela con le donne etero o lesbiche,

semplicemente un gestore di disco gay

metterà in locandina un bel maschio muscoloso

anziché una cubista succinta,

ma solo per intercettare l'immaginario erotico di un potenziale cliente.

 

Altro discorso quel che si faceva su altre discriminazioni,

es. sul posto di lavoro.

Però ormai il mercato del lavoro

è talmente liquido (...mi verrebbe da dire evanescente, c'è e non c'è...)

che ci saran posti dove es. un gay ha più opportunità di un etero.

 

Alcune mie amiche si mantengono gli studi lavorando grazie alla "bella presenza",

ma nessuna di loro trova la cosa scandalosa...anzi.

Son molto felici di fare le ragazze immagine alle inaugurazioni, alle fiere,

sorridono molto, lavorano poco e c'è sempre qualche ragazzo che offre loro da bere.

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Sì, ma se il target dell'evento è misto possono saltar fuori i dubbi esposti da Dogville.

 

Sulla chiusura del post: il problema della "bella presenza" è vagamente odioso per chi non rispetta determinati canoni a detta altrui, non certo per chi lavora in questo modo. Da donna pensavo che fosse evidente anche agli uomini, ma a quanto pare non lo è! :D

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a me invece fa piacere che dogville ci faccia notare queste cose.

io credo che le serate del mucca siano organizzate da uomini che hanno interesse che vadano uomini gay e fondamentalmente delle lesbiche non gliene fotte un cavolo: se ci vanno bene, se no chi se ne frega.

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a me invece fa piacere che dogville ci faccia notare queste cose.

io credo che le serate del mucca siano organizzate da uomini che hanno interesse che vadano uomini gay e fondamentalmente delle lesbiche non gliene fotte un cavolo: se ci vanno bene, se no chi se ne frega.

E ma infatti è sempre questo che mi lascia perplesso, ora non so se è un'offesa o fare la balia, ma insomma sai che è una serata mista, anche se sei un uomo gay, mettile due cubiste, poi chi ci balla non gliene frega nulla se è stato un uomo a metterle o una donna, si tratta di dare pari opprtunità

Poi Divine ha espresso un po' quello che penso in generale del nostro sesso, visto che siamo molto opportunisti, molto più delle donne.

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si si ma non discuto Alma, ed già è stato detto prima, ma non so, è come questa continua sensazione, poi ve l'ho detto ora cercherò meglio,

ma ecco mi sento di dire che una donna da sola non può rivoluzionare una serata pur essendo influente.

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Guarda, il problema esiste realmente.

Nel Gruppo Giovani della mia città

ci sono trenta ragazzi e tra questi le ragazze sono solo sei.

 

Questo influenza alcuni dibattiti (specialmente sull'HIV),

ma - a dire il vero - un paio di ragazze che organizzano

si vedono di più di 10 ragazzi che ascoltano e basta...

 

Certo, la "discoteca" non è il posto migliore

in cui valutare la presenza femminile nella comunità

(quando le lesbiche organizzano eventi sociali,

organizzano sempre eventi "solo donne")

 

Il guaio è l'effetto sottobosco della Comunità Lesbica.

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Sì, ma se il target dell'evento è misto possono saltar fuori i dubbi esposti da Dogville.

 

Sulla chiusura del post: il problema della "bella presenza" è vagamente odioso per chi non rispetta determinati canoni a detta altrui, non certo per chi lavora in questo modo. Da donna pensavo che fosse evidente anche agli uomini, ma a quanto pare non lo è! :D

 

M...forse mi son espresso male.

In prima persona non ho mai lavorato grazie alla "bella presenza",

anche perché non ce l'ho.

 

Dico solo che a me non pare assurdo

che ciascuno giochi al meglio le proprie carte.

Si tratti di doti fisiche,

morali, culturali...

Tutto sta a trovare la giusta via d'accesso a ciò che si vuol fare,

capendo che non tutti possiamo far tutto.

 

La differenza va valorizzata,

non si può sperare che siano sempre gli altri a garantirci uno spazio...

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Facciamo un po di autocritica maschile!

Io credo che ci sia una discriminazione inconscia del gender maschile nei confronti del gender femminile, a prescindere dall'orientamento sessuale. Una sorta di senso di superiorità biologica che risale alle società primitive maschiliste in cui i ruoli erano ben definiti e la differenza fra sesso debole e sesso forte molto marcata. Credo che il maschilismo atavico sia solo stemperato nel mondo lgbt, ma in realtà continui ad essere presente, anche se spesso non viene riconosciuto come tale.

Sento rivolgere sempre le solite critiche sull'invisibilità della comunità lesbica rispetto a quella gay. ma non mi sembrano critiche ben poste se consideriamo che la nostra società è ancora fondamentalmente patriarcale e maschilista, anche se si sta evolvendo. Ovvio che in un mondo ostile il mimetizzarsi sia la forma di difesa più naturale da parte delle lesbiche! Ovviamente questo riguarda solo le dinamiche di gruppo in contesti ostili, perchè in ambienti congeniali le lesbiche non si mimetizzano affatto. E anzi, spesso le butch risultano antipatiche per il loro atteggiamento da "maschiaccio", il loro grugno, i modi bruschi (critiche che leggo spesso nei forum e sento nella realtà da altri gay).

Ma allora che si vuole? Si rimprovera le lesbiche perchè sono invisibili, le si rimprovera quando sono visibilii..

Io penso che bisogna lavorare un po sul maschilismo e penso che questo compito come al solito spetta ai gay, perchè gli etero figurati se si pongono il problema, già è durissima per loro avere a che fare con le donne contemporanee che sono emancipate e non più casa e famiglia come un tempo.

Però ho molti dubbi, mi sembra davvero difficile estirpare questo maschilismo, di cui questa incompatibilità con le lesbiche è spesso solo una faccia. Non so, penso anche alle discriminazioni che subiscono gay molto effeminati da altri gay che lo sono meno, lo stimma sociale se sei molto effemminato dea parte degli stessi gay che si percepiscono piu maschili...secondo me se si sopprimesse il maschilismo staremmmo tutti meglio, gay e lesbiche!

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OT:

Ti eri già espresso chiaramente @schopy, tant'è che la mia risposta verteva su una semplice considerazione: il "bella presenza" è una formula che si utilizza per determinati lavori e quasi sempre destinati a delle candidate femminili, quindi un uomo difficilmente si trova ad avere a che fare con una selezione di questo tipo.

E' chiaro che puoi riportare l'opinione di chi vuoi, ma dire che le tue amiche non lo trovano scandaloso e lavorano è un po' come chiedere all'oste se il vino è buono; se avessi un'amica che qualche volta è stata scartata perché non rispecchia determinati canoni o viene presa una volta sì e tre no, allora forse sentiresti dare altre risposte in merito all'argomento e sempre legittime.

Non è questione di trovare scandaloso l'utilizzo del proprio fisico, quanto di vedere determinate formule applicate anche a lavori ben lontani dal fare le hostess ai congressi, sentirsi giudicate in base a canoni abbastanza dubbi o, come ricordato da araas, sapere che una donna spesso e volentieri non viene considerata avente doti di carattere tecnico o manuale.

/OT

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AndrejMolov89

Sinceramente conosco poche lesbiche. Ai gruppi giovani che frequento non ne vedo tante, però ho visto maggiormente la presenza di donne gayfriendly. In ogni caso non credo che ci sia una reale discriminazione all'interno della comunità gay, forse c'è una maggioranza di maschi all'interno, quindi logicamente c'è una maggiore visibilità del gay maschio. Infatti in tanti discorsi omofobi compare sempre l'omosessualità maschile.

Non so quale siano i problemi, però, ci si potrebbe aprire al dialogo all'interno delle singole associazioni per vedere per quale ragione la componente lesbica è minore o non si fa sentire. Un analisi su due piedi è difficile. ^^

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Akinori e Ianthe, io leggo nei vostri interventi un po' di coda di paglia.

Se tutti i gay si sentissero rimproverati per quel che si dice di loro e scegliessero sempre e comunque la riservatezza, come forma di autodifesa si dice nel caso si parli di lesbiche, non saremmo andati da nessuna parte....non vi pare?

Ti assicuro Ianthe che anche ai ragazzi in cerca di lavoro capita di venir discriminati per i motivi più vari,

ci piacerebbe che così non fosse, ma in concreto non esiste la perfetta imparzialità.

 

Con questo non voglio destituire di senso il vostro argomento,

solo non venitemi a parlare dei retaggi primitivi per favore....

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Certo che si può essere discriminati in tanti modi, ma sta di fatto che non ha molto senso venire qui a riportare l'esperienza delle proprie amiche e dire che loro non trovano scandaloso lavorare come ragazze immagini; come ho già scritto, è un po' come chiedere all'oste se il vino è buono e certo non può essere la risposta a donne che invece considerano certi meccanismi irritanti, umilianti o ciò che si vuole.

Prima di darmi della coda di paglia, magari poniti il dubbio che il tuo intervento iniziale potrebbe risultare sterile agli occhi di una donna che ha un'esperienza diretta del problema.

 

Tra l'altro devo capire perché mi hai tirata in ballo sulla parte inerente alla riservatezza e alle critiche, dato che sono la prima a considerare l'autodifesa di alcuni gruppi deleteria anche per altre lesbiche.

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Una cosa è certa però, a Roma fra Coordinamento Lesbiche Romane

Arcilesbica Mario Mieli e D'Gay Project, tutto si può dire tranne che le

lesbiche non ricoprano posizioni direttive e non gestiscano locali e iniziative

sociali e culturali.

 

Quindi in questo caso specifico la critica in prima istanza dovrebbe essere

interna

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