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Napolitano: cittadinanaza per i figli di immigrati nati in Italia


Fabio Castorino

  

26 members have voted

  1. 1. Dare la cittadinanza ai figli degli immigrati nati in Italia

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Questo esempio è di una perfezione disarmante.

 

L'esempio riporta una situazione realistica, ma da una descrizione dei fatti non si possono ricavare normative (Il fatto che in uno stato ci sia un elevata corruzione, non rende la corruzione legale, allo stesso modo il fatto che non tutti possano permettersi una casa non giustifica perché questo stato di cose dovrebbe essere desiderabile e meritevole di essere preservato)

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Chi ha detto che sia desiderabile e meritevole d'essere preservato? Nessuno, ma tant'è! E' così la situazione, non si può cambiare! Non si può dare case (per rimanere nell'esempio) a tutti, gioia e soldi a tutti! Da sempre ci sono state persone più facoltose e persone meno, il benessere di tutti piacerebbe, ma non s'è mai attuato. Com'è?

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Ripeto, in teoria tutto bellissimo, in pratica inattuabile. L'unico modo per ridistribuire la ricchezza sarebbe abolire la proprietà privata e offrire a tutti casa e lavoro di stato, appunto come fu in Urss. L'esperimento è fallito.

Tu accetteresti che ti vengano confiscati i beni di famiglia o cio' che ti sei duramente sudato per darne la metà ai tuoi vicini poveri, italiani come non?

I soldi sono come i dolori, chi ce li ha se li tiene, e qusto è un discorso che esulta dal discoso cittadinanza e immigrazione.

 

Non è vero che non è applicabile, visto che in diversi stati europei sono già molto più vicini a questo obiettivo di noi, e non è vero che l'unico modo per ridistribuire la ricchezza è abolire la proprietà privata, basterebbe una politica economica diversa. Persino negli Stati Uniti, la patria del individualismo in ogni sua forma, si inizia ora a discutere l'equità del sistema economico.

 

Chi ha detto che sia desiderabile e meritevole d'essere preservato? Nessuno, ma tant'è! E' così la situazione, non si può cambiare! Non si può dare case (per rimanere nell'esempio) a tutti, gioia e soldi a tutti! Da sempre ci sono state persone più facoltose e persone meno, il benessere di tutti piacerebbe, ma non s'è mai attuato. Com'è?

 

Un sistema economico più equo non significa garantire "tutto a tutti" significa riconoscere che un sistema sociale può essere stabile solo se garantisce un minimo di equità a livello economico. Di certo non siamo arrivati alla fine della storia, sarebbe assurdo pensare che da adesso in poi le cose non cambieranno. Anzi, se non viene proposto un modello alternativo di sviluppo, sarà il modello cinese ha spiazzare l'attuale "stato delle cose" occidentale. Se tutti i diritti sono in discussione, lo sono anche i nostri.

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Perché non manteniamo la discussione a un livello il più obiettivo possibile, in modo da avere un punto di incontro?

Non discutiamo se sia giusta o meno questa proposta di legge, discutiamo del fatto se sia conveniente.

 

Come ha già ricordato Dream_River, la caccia alla clandestinità ha i suoi costi. Il mantenere i clandestini rinchiusi in campi d'accoglienza costa, processarli costa, rimandarli a casa costa.

Mentre a molti servizi, come ricordava Lum, si ha diritto indipendentemente dalla cittadinanza.

Quali sono esattamente questi esasperanti costi economici a carico della società nel dare la cittadinanza a qualche bambino nato qui?

 

Non facciamo discorsi catastrofisti tanto per fare. Dire che se tutte le popolazioni del terzo mondo entrassero in Italia l'Italia collasserebbe ha tanto senso quanto dire che se tutto il mondo fosse omosessuale si estinguerebbe la razza umana.

La situazione riguarderebbe in ogni caso solo una infima parte delle masse immigratorie.

 

Senza contare che, come si ricordava oggi su Rai News, la questione ius sanguinis/ius soli non è un aut aut. Esistono via di mezzo.

Se tanto vi spaventa l'idea che donne clandestine programmino la loro gravidanza apposta prima di venire in Italia, basta non rendere l'acquisizione della cittadinanza automatica ma condizionata. Si può dire che la cittadinanza per un bambino nato in Italia si acquista solo dopo due anni di residenza, o se è figlio di almeno un genitore regolare, o se la famiglia intende risiedere stabilmente in Italia, o mille altre varianti.

Esistono dei compromessi. Credo che non basti essere così aperti alla questione per trovarsi d'accordo sul fatto che la legge attuale è troppo limitante. Non è possibile per una persona nata in Italia aspettare tutti questi anni prima di diventare cittadino.

 

E poi non demonizziamo a questo punto la clandestinità. A sentire certi discorsi, sembra che clandestino sia sinonimo di ladro o scansafatiche. Non è che siccome uno non ha un lavoro prima di entrare in Italia (un po' difficile), non lo avrà mai e che quindi il bambino è destinato a fare l'accattone per strada.

Se poi ci decidessimo a dare la caccia agli sfruttatori di clandestini e ai datori di lavoro nero invece che agli immigrati, probabilmente avremmo già risolto buona parte dei problemi legati all'immigrazione.

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basta non rendere l'acquisizione della cittadinanza automatica ma condizionata. Si può dire che la cittadinanza per un bambino nato in Italia si acquista solo dopo due anni di residenza, o se è figlio di almeno un genitore regolare, o se la famiglia intende risiedere stabilmente in Italia, o mille altre varianti.

Esistono dei compromessi.

 

Io questo sostengo. Ci devono essere dei presupposti che permettano di stabilire che il nuovo nascituro si integri e che la famiglia, almeno in parte, lo sia. Napolitano darebbe la cittadinanza proprio a tutti, e non sempre la cosa potrebbe rivelarsi un vantaggio.

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Irishskyuponus

Io sarei anche d'accordo da una parte con il concedere la cittadinanza ai nati in Italia ma con genitori stranieri.. è una situazione che succede in alcune parti del mondo (Argentina se non ricordo male e alla fine concedono il doppio passaporto), ma dall'altra io metterei delle condizioni: il bambino deve comunque dimostrare che farà un qualcosa di bene all'Italia, sia per se stesso che per gli altri e allo stesso tempo rispettare le tradizioni e le regole italiane senza contravvedere in qua e là pretendendo di essere rispettati come se fossero al loro paese di origine, in base alla loro religione.

 

 

Trovo allucinante che proprio da una persona priva degli stessi diritti degli altri, in Italia, si permetta di esprimere un giudizio del genere. Chi si può arrogare il diritto di dire che cosa è il bene per l'Italia o utile per l'Italia?

Se a giudicare fosse un Borghezio o un Calderoli qualsiasi, pensi forse che "essere omosessuale" potrebbe venire considerata cosa buona e giusta? O, semmai, qualcosa che contrasta con le "radici cattoliche dell'Europa" - che poi detto da chi si sposa con riti pagani fa sempre molto ridere?

 

Io sono estremamente d'accordo con un articolo di Zucconi che ho letto oggi.

In questo Paese chi ha un doppio passaporto va bene solo se sa giocare al futbòl.

 

Ah, solo un piccolo appunto per chi dice che i figli degli immigrati sono antieconomici.

Ogni ragazzo che frequenta le scuole in Italia è un investimento da parte dello Stato di circa duecentomila euro.

Soldi totalmente buttati nel cesso ogni volta che uno studente italiano decide di immigrare all'estero.

Che sia italiano o figlio di immigrati.

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Scusa che c'entra l'omosessualità o la religione cattolica? Mica parlavo di tradizioni religiose.

 

Per quanto riguarda i 200mila euro.. gira gira siamo noi cittadini che li paghiamo sottoforma di tasse. Lasciando da parte il discorso di chi evade le tasse o di chi non riesce a trovare un lavoro anche se italiano.

Uno studente italiano decide di emigrare? Vorrebbe dire che l'Italia non offre garanzie per vivere in Italia, quindi? un immigrato che non lavora ha più garanzie di noi? Scusa ma a questo non ci arrivo.

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Credo intendesse dire che se un ragazzo ai 18 è costretto a tornare al suo paese/diventare clandestino perché non riesce a prendere la cittadinanza italiana, i soldi spesi dallo Stato per la sua educazione sono buttati nel cesso. Visto che si parla dei presunti costi extra da sostenere nel caso si volesse allargare il diritto di cittadinanza.

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Certo uno non si aspetta di trovare dei discorsi cameral-leghisti su un forum gay. Per lo meno io ci rimango abbastanza spiazzato.

 

Ripercorrendo avete sostenuto:

- Che A è più bello di B perché A è stato partorito in Italia da fica Italiana.

- Che già ci abbaiamo i nostri criminali, quindi tanto vale tirar dentro altre persone (come se gli arrivati fossero in gran parte criminali e che servisse la cittadinanza per delinquere)

- Che un terrorista ha bisogno della cittadinanza per fare attentati.

- Che siccome in alcuni luoghi trattano le differenze come un cancro da estirpare allora lo possiamo fare anche noi.

- Che i dogmi imposti a forza dai regimi sono i valori di tutti i suoi sudditi.

- Che la cultura "buzzurra" si trasmette geneticamente.

- Che è più intelligente curare una malattia piuttosto che prevenirla (come se fosse più conveniente sniffare amianto tutto il giorno e poi curarsi il cancro invece di eliminare l'amianto)

 

L'immigrato non è sempre una persona scomoda che come unico scopo nella sua vita ha quello di fotterti il lavoro, delinquere perché gli va e farsi curare a spese nostre perché gli ospedali sono così belli.

Ogni italiano è una potenziale risorsa per l'Italia, sono due braccia e un cervello in più che possono aiutare a crescere.

 

Per aggiungere altro glucosio ti rammento il vecchio proverbio "due uomini senza una gamba possono camminare se si danno la mano".

E se ti dovesse venire il diabete per il troppo zucchero nelle mie frasi ti auguro di trovarti in un posto dove non dovrai venderti la casa per pagarti le cure.

 

Mi scuso se sono risultato volgare, ma queste considerazioni moralmente molto basse mi fanno inalberare.

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Napolitano darebbe la cittadinanza proprio a tutti, e non sempre la cosa potrebbe rivelarsi un vantaggio.

Cosa farebbe Napolitano non è rilevante. Tanto non è lui il legislatore.

Napolitano ha sollevato un problema che per me esiste. Quello che devi fare, se vuoi discutere intelligentemente, è trovare una soluzione alternativa, se lo ius soli nella sua forma più pura non ti piace.

 

Ma ancora più importante, se vuoi criticare lo ius soli, devi anche motivare la tua critica. Io ho sollevato delle obiezioni alle tue obiezioni, mi piacerebbe che rispondessi a quelle.

 

Siccome lo ius soli non è una chimera o il parto di un pensatore utopico, ma è la regola in entrambi i continenti Americani nella loro interezza, dovrebbe essere facile fare paragoni e mostrare le presunte conseguenze catastrofiche dello ius soli, ti pare?

Visto che ci piace fare i paragoni con gli altri Paesi facciamoli! Che danni ha prodotto lo ius soli in tali società?

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Irishskyuponus

Credo intendesse dire che se un ragazzo ai 18 è costretto a tornare al suo paese/diventare clandestino perché non riesce a prendere la cittadinanza italiana, i soldi spesi dallo Stato per la sua educazione sono buttati nel cesso. Visto che si parla dei presunti costi extra da sostenere nel caso si volesse allargare il diritto di cittadinanza.

 

Esattamente.

Vi facevo notare che i "costi aggiuntivi" vi sono anche nel caso di un ragazzo italiano costretto ad emigrare perché questo paese non gli offre alcuna prospettiva.

Ma poi leggendo per bene tutte le pagine ho visto che c'è una naturale propensione a definire dei cittadini di serie A e dei cittadini di serie B, per cui, nel caso di uno straniero, sono costi extra che non ci possiamo permettere, mentre nel caso di un italiano, una naturale conseguenza di un Sistema-Italia che mortifica le sue risorse.

 

 

Scusa che c'entra l'omosessualità o la religione cattolica? Mica parlavo di tradizioni religiose.

 

Devo riquotarti o non ti rendi davvero conto della fregnaccia che hai detto?

 

yalen86, il 23 novembre 2011 - 11:49 , ha scritto:

Io sarei anche d'accordo da una parte con il concedere la cittadinanza ai nati in Italia ma con genitori stranieri.. è una situazione che succede in alcune parti del mondo (Argentina se non ricordo male e alla fine concedono il doppio passaporto), ma dall'altra io metterei delle condizioni: il bambino deve comunque dimostrare che farà un qualcosa di bene all'Italia, sia per se stesso che per gli altri e allo stesso tempo rispettare le tradizioni e le regole italiane senza contravvedere in qua e là pretendendo di essere rispettati come se fossero al loro paese di origine, in base alla loro religione.

 

Stai introducendo un discriminante, un metro di giudizio che verrà applicato da qualcuno a un'altra persona.

Ti rifaccio la domanda, perché forse ti deve essere sfuggita.

 

Con quali parametri stabilisci il potenziale di un bambino?

E se lo stesso giudizio, verrà poi esteso a tutti, italiani o no?

Una volta che introduci un precedente, non puoi più tornare indietro.

 

Certo uno non si aspetta di trovare dei discorsi cameral-leghisti su un forum gay. Per lo meno io ci rimango abbastanza spiazzato.

 

Ecco sì.

Questo è il problema.

Appoggio in toto il tuo intervento.

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Napolitano ha detto una cosa giustissima. Perché non dovrebbero essere italiani i bambini che nascono su territorio italiano? Perché così poi da grandi possono continuare a fare gli schiavi come i loro genitori?

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Per quanto riguarda la "fregnaccia" non so proprio cosa tu intenda. Se ti riferisci all'esempio sulla polemica del crocifisso per essere tacciato come leghista cattolico visto che non sono nemmeno del nord, beh credo che tu abbia letto male :)

Mi riferisco alle motivazioni che danno gli stranieri, in questo caso quelli di religione islamica, riguardo una cosa italiana, giusta o sbagliata che sia, ma poteva benissimo essere un esempio diverso da quello del crocifisso.

Sull'omosessialità non capisco cosa intendi.

 

Sul "bambino" ammetto di aver usato la parola sbagliata, ma è sempre intesa come persona e fino a che non diventa maggiorenne è sempre sotto l'ala dei genitori immigrati. Ed alla fine è sempre il solito discorso socio-economico che non ho voglia di ripetere.

Nessun precedente da risanare.

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AndrejMolov89

@Ilcoldobarin : beh, a me l'acidità fatta senza stile fa venire il saccarosio alle stelle. Apparte gli scherzi ti quoto. Non concepisco proprio la visione cinica del mondo basata sulle battute. Cioè, sfotto questo comportamento da mattina, verso sera e vedere persone che lo fanno seriamente, mi fa decisamente sorridere.

Il tutto si basa su sapienti generalizzazioni un po' poco utili.

Inoltre non capisco la necessità di non portarla sul pubblico istituzionale la questione dell'immigrazione. E' evidente he le cose pubbliche sono quelle soggette a maggiori sistemi di controllo ed è evidente che controllando direttamente come stato o come istituzione un fenomeno del genere ci permette anche di controllarlo. E' meglio però vivere nel mondo bigotto e far sì che diventi impossibile entrare in Italia per vie legali, ma per sotterfugi, o rendendo la clandestinità un reato e rendendo difficili i procedimenti per diventare italiano. E' risaputo che il metodo funziona.

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Certo che 20 anni di sottocultura populista non si cancellano in un paio di settimane, del resto c'è ancora chi si auspica il ritorno del fascismo ... bah, alcuni di voi ha usato termini veramente riprovevoli. Ma sono perfettamente conscio di non potervene far rendere conto, quindi sono problemi vostri che dovrete combattere un inevitabile destino.

 

Solo una cosa: "ovunque" non è dove vivo io. La mia cultura, il mio stato, non è ovunque. Ovunque è il termine dietro cui ci si nasconde per non assumersi la responsabilità delle proprie azioni.

 

Un altro appunto sulla necessità di un provvedimento simile. Mi rendo conto che i diritti civili per noi italiani sono qualcosa che si può sempre rimandare, ma per molte persone questo problema è impellente quanto la reintroduzione dell'ICI o dell'oscillazione dello spread. Immaginatevi se Napolitano avesse detto che è una follia non riconoscere le unioni di fatto! Ora che c'è crisi? Ma questo governo non ha mandato per ste robe ... e ma questo governo il mandato non ce l'ha mica, neanche per tassarci ... qualunque cosa farà che non ci garba, esso non ne avrà mandato perché non è stato eletto. Che gli dei ce la mandino buona!

 

In ogni modo, tornando al punto. Il provvedimento è urgente almeno quanto la riforma delle pensioni, in quanto i nuovi dati su cui si discuterebbe la stessa, terrebbero conto ufficialmente dei nuovi italiani che si stima entrerebbero nel mondo del lavoro.

Considerate che con il tasso di natalità italiana, cui va aggiunto un emigrazione di giovani laureati non indifferente che specie in alcune regioni raggiunge livelli da terzo mondo, la situazione è gravissima. L'Italia tra 40 anni avrà quasi la metà dei suoi cittadini oltre la soglia dei 60 anni e con la vita media che si allunga aumenteranno anche gli ottuagenari. E' semplicemente un sistema destinato a ingripparsi e va riformato ora.

 

Quindi non parlerei di costi, ma investimento nel futuro. Una cosa che negli ultimi 30 anni non solo non si è fatta, ma abbiamo largamente messo in conto sulle nuove generazioni il conto della spesa che facciamo tutti i giorni ... per inciso - si chiama debito pubblico.

 

Basta andare all'uscita di una scuola primaria e contare quanti bambini stranieri ... no, facciamo prima a contare quanti sono i bambini italiani, per renderci conto che la pensione a papà e mamma non saranno i loro nipotini a pagarla.

 

Badate, non è che non mi renda conto degli effetti che questo inevitabilmente comporterà. Anche se, lo ammetto, a me piace il melting pot, ma non perché sono un buonista. Trovo che una società per mantenersi forte debba confrontarsi continuamente con un presente insidioso. Sono le periferie tutte ordinate che crescono culi flaccidi figli di papà, che avranno il lavoro con una raccomandazione e ringhieranno dalla mattina alla sera, resi idrofobi dalla loro codardia, indotta da un mondo chiuso e iperprotetto. Ancor peggio i poveri che si credono titolari di chissà quali diritti di nascita, facendo così gli interessi di quegli altri che gli pisciano in testa fin da quando sono nati.

Gli immigrati sono sangue nuovo, hanno voglia di vivere e poco tempo per porsi troppi problemi esistenziali. Tant'è che quei fessi votano sistematicamente a destra.

 

In ogni modo se non vi piace sta roba non la menate con questi temi davvero inconsistenti. Dovete dire che l'Italia è maggiormente esposta ai flussi migratori e quindi deve tutelarsi. Il problema va risolto in sede europea, in quanto un immigrato che prende la cittadinanza italiana non si potrebbe considera più extracomunitario. Pensate a come la prenderebbe l'immigrato ungherese che sta all'Eliseo! C'è poi la questione religiosa, perché un'immigrazione mussulmana finirebbe inevitabilmente per intaccare la tradizione culturale italiana essenzialmente cattolica (in questo contesto ci potete infilare la questione del crocefisso, ma non vi consiglio di tirare in ballo la storia dei minareti al posto dei campanili, sarebbe uno sforzo di fantasia precluso da un certa atrofizzazione indotta dall'uso smodato della televisione).

 

(Lo sapete che le politica cinese del figlio unico ha generato un surplus di maschi? Si prevede che nel giro di vent'anni ci "ingravideranno" tutte le donne! Finalmente possiamo dire "che culo essere nati gay!" :fan: ).

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Io vorrei ricordare una cosa a cui nessuno ha ancora saputo controbattermi:

la popolazione italiana è vecchia, ed il tasso di crescita è negativo. Questo significa un grosso carico di spesa riguardo alle pensioni e alla sanità.

 

Facilitare il conseguimento della cittadinanza per i bambini immigrati significherebbe incentivare a rimanere della popolazione giovane, che produca soldi e possa mantenere i nostri anziani pensionati.

 

Vogliamo realmente parlare di problemi economici? Parliamone.

Ma parliamone seriamente

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Irishskyuponus

Per quanto riguarda la "fregnaccia" non so proprio cosa tu intenda.

 

yalen86, il 23 novembre 2011 - 11:49 , ha scritto: il bambino deve comunque dimostrare che farà un qualcosa di bene all'Italia, sia per se stesso che per gli altri e allo stesso tempo rispettare le tradizioni

 

Questa è una grande, grandissima cazzata, perché...

 

Stai introducendo un discriminante, un metro di giudizio che verrà applicato da qualcuno a un'altra persona.

Ti rifaccio la domanda, perché forse ti deve essere sfuggita.

 

Con quali parametri stabilisci il potenziale di un bambino?

E se lo stesso giudizio, verrà poi esteso a tutti, italiani o no?

Una volta che introduci un precedente, non puoi più tornare indietro.

 

 

Continuo a non ricevere risposte, ma giustamente visto che tu ti ritieni nel giusto e non vedi neanche dove sta l'errore.

Forse non ti rendi conto che state appoggiando, in ogni affermazione, la teoria

 

PIU' DIRITTI = MENO DIRITTI

 

ovvero la stessa teoria per cui il matrimonio omosessuale toglie dei diritti alle coppie eterosessuali.

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Ripercorrendo avete sostenuto:

- Che A è più bello di B perché A è stato partorito in Italia da fica Italiana.

- Che già ci abbaiamo i nostri criminali, quindi tanto vale tirar dentro altre persone (come se gli arrivati fossero in gran parte criminali e che servisse la cittadinanza per delinquere)

- Che un terrorista ha bisogno della cittadinanza per fare attentati.

- Che siccome in alcuni luoghi trattano le differenze come un cancro da estirpare allora lo possiamo fare anche noi.

- Che i dogmi imposti a forza dai regimi sono i valori di tutti i suoi sudditi.

- Che la cultura "buzzurra" si trasmette geneticamente.

- Che è più intelligente curare una malattia piuttosto che prevenirla (come se fosse più conveniente sniffare amianto tutto il giorno e poi curarsi il cancro invece di eliminare l'amianto)

 

 

Quoto, in toto, con un'infinita amarezza.

Quando gli italiani capiranno che dare diritti a qualcuno non vuol dire toglierli a loro stessi < o pagarne chissà che spese > sarà sempre troppo tardi. Oggi sono gli Stranieri, domani sono i Gay. Bravi. Continuate ad alimentare questa robaccia < che a casa mia chiamano fascistoide > che non mi aspettavo davvero di trovare anche su questo forum.

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Credo vi sfugga che nessun italiano ha personalmente meritato di essere lavoratore bla bla bla. Krypto, Ben81 e gli altri: avete solo il culo di essere nati nel posto giusto. Un po' di umiltà.

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Mi riferisco alle motivazioni che danno gli stranieri, in questo caso quelli di religione islamica, riguardo una cosa italiana, giusta o sbagliata che sia, ma poteva benissimo essere un esempio diverso da quello del crocifisso.

Ehm, non per dire, ma l'ultima volta che si è parlato della questione del crocefisso è stato perché una donna di origini finlandesi ed atea ha fatto causa allo Stato italiano.

 

Tenere fuori i musulmani per tenere dentro il crocefisso non è solo demenziale quindi, è anche inutile!

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Loup.. c'è stato anche il presidente dell'Unione mussulmani d'Italia a tirare fuori la questione prima della finlandese..

Alla fine il discorso che volevo fare non è per la cultura religiosa, se uno è mussulmano, buddista o ateo che sia, proveniente da un altro Stato dove è cresciuto con ideali diversi si sente offeso qui in Italia proprio perché non abbiamo quegli stessi ideali e quindi vorrebbe che fosse tutto cambiato e quindi tendono a proteggere i figli (giustamente o ingiustamente) da questo cambiamento radicale di ideali (come spesso succede quando i genitori accusano i figli di vestirsi alla occidentale o altro che non è visto di buon occhio nella loro cultura). Quindi il discorso non è incentrato sul crocifisso e basta, ma sulla mentalità che hanno gli stranieri.

A me sta benissimo un amalgama di culture, costruire minareti ecc, ma integrandoci, non arrivare e imporre cambiamenti a quelli che ci vivono da anni e sono nati qui.

Quindi non tiratemi fuori discorsi leghisti che io non ho fatto ;)

 

Chiudo qui l'OT.

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AndrejMolov89

Veramente yalen lo stato italiano è laico, quindi per sua stessa natura non dovrebbe avere simboli religiosi in luoghi di culto. Quella che hai propinato è una cretinata.

Se non volete togliere quel simbolo, allora per essere laici dovete mettere tutti i simboli di tutte le religioni possibili. La cultura italiana è stata fondata da mangia preti di prima categoria, la cultura cattolica rinnovata è stata fondata dal fascismo e solo per fini politici.

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Visto che ci piace fare i paragoni con gli altri Paesi facciamoli! Che danni ha prodotto lo ius soli in tali società?

Il mio era un discorso a livello teorico, una situazione che potrebbe delinearsi (cosa che ho già detto e ridetto). Non saprei proprio nella fattispecie americana cosa sia successo, perché non me ne sono mai informato. Ma non vuol dire che ovunque debba succedere la stessa cosa.

 

Ma ancora più importante, se vuoi criticare lo ius soli, devi anche motivare la tua critica.

 

Secondo me, è cittadino italiano chi si integra nel tessuto socio-economico della nazione e contribuisce al suo progresso, indipendentemente se sia straniero o italiano di madrepatria (sottolineo questa frase, visto che ci sono utenti che hanno parlato di razzismo o di idee semi-fasciste, vabbèh). Pertanto, se la persona è integrata, non vedo alcun male nel dare la cittadinanza italiana, eliminando tutte le pratiche noiose che devono attuarsi in caso di una richiesta di cittadinanza, al momento attuale.

Per cui, prima di istituire un vincolo giuridico così importante tra stato e persona, io mi assicurerei che tale persona, durante il suo percorso di crescita, si inserisca il più possibile, o per lo meno dimostri di volerlo fare. E' sufficiente che i genitori siano già integrati, che siano immigrati regolari, per far sì che si denoti il fatto che il bambino crescerà in una famiglia già "appartenente" all'Italia e che quindi non potrà altro che giovare. Lì sono iperfavorevole.

 

Se i genitori però sono clandestini, o immigrati irregolari (quindi, già di per sè, fuori dalle norme), dare la cittadinanza ad un eventuale bimbo da loro nato cosa significa? Che il bambino debba essere diviso dalla famiglia, cresciuto in una struttura/dato in affidamento e fatto integrare singolarmente nel tessuto italiano? Oppure anche i genitori automaticamente si regolarizzano? Oppure che il bambino sia lasciato al suo destino, con però il vincolo di essere cittadino italiano quindi di poter rimanere vacante in Italia senza essere ricondotto al suo paese?

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AndrejMolov89

Krypto, però perché usare questo metro di giudizio solo per chi non ha genitori italiani? O questo principio vale per tutti o per nessuno, perché se vale per alcuni è un idea che si fonda palesemente su una idea "razzista". Non che l'idea nel suo complesso, non sia fascista eh.

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Perchè interviene l'ius sanguinis. Nessun cittadino della propria madrepatria verrà cacciato, ma non è che lo stabilisco io xD

Quindi uhm, secondo ciò che dite voi, per far sì che non ci siano idee razziste è giusto che la cittadinanza vada data a tutti. Va bene, ok. :D

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Ma possibile che se io faccio l'esempio del crocifisso tutti a spada tratta dicendo che l'Italia è uno stato laico (quando tanto laico non mi sembra visto che ci sono certi elementi in Parlamento).. io sono perfettamente d'accordo sul toglierlo dai luoghi pubblici, tanto che io non mi ritengo cattolico, la vedo come una cosa inutile e privata. Io parlo del comportamento degli stranieri qui in Italia che vorrebbero che si facesse come a casa loro.

Altro esempio: il burqa è sempre una cosa religiosa? Eppure è stabilito dalla legge che nei luoghi pubblici non vi si possa entrare con il volto coperto. Quindi per non tirare in ballo la religione loro tirano in ballo l'identità culturale.

Per non parlare della "maggioranza" dei cinesi che vengono qui, lavorano in nero, copiano tutto, parlano solo il cinese e non ci pensano nemmeno a pagare le tasse..li vedi a Prato girare con le Mercedes, BMW, Porsche ecc.. dico la maggioranza perché ci sono anche i lavoratori onesti.

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Non va bene parametrare la propria opinione solo sui casi dei figli di clandestini.

 

Esiste anche la giocatrice di scacchi che milita nella nazionale italiana senza avere

la cittadinanza e che a 18 anni deve prendere un permesso di soggiorno altrimenti

dovrebbe essere espulsa.

 

E' come se io dicessi: non bisogna dare i diritti civili ai gay perchè altrimenti li dovremmo

dare pure ai pedofili o dovremmo legittimare l'incesto etc. come se l'una cosa implicasse

l'altra.

 

Una cosa è il minorenne, altra cosa è il genitore.

 

La prospettiva potrebbe essere quindi rovesciata: in Italia attualmente esistono dei bambini

fantasmi, che non risultano all'anagrafe in quanto figli di clandestini, perchè altrimenti sarebbero

espulsi? Quanti bambini nati in Italia vengono espulsi ogni anno?

 

Vediamo allora come vengono trattati i minorenni extracomunitari:

http://www.interno.it/mininterno/export/sites/default/it/temi/minori/sottotema005.html

 

Li espelliamo a 18 anni se non riescono a trovare lavoro o a prendere la cittadinanza?

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Credo vi sfugga che nessun italiano ha personalmente meritato di essere lavoratore bla bla bla. Krypto, Ben81 e gli altri: avete solo il culo di essere nati nel posto giusto. Un po' di umiltà.

 

Indubbiamente, ma non lo decido io, chiamasi ius sanguinis, e guardacaso e' la realta' predominante nel Mondo. Per il resto, sulla carta sarebbe bello essere cittadini del Mondo, nella realta', la fuori, le cose stanno diversamente, ogni paese e' una entita' a se stante, e c'e anche un rovescio della medaglia: avendo la sola cittadinanza italiana noi, ad esempio, non ci possiamo sposare nei paesi in cui il matrimonio gay e' possibile.

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Io ancora non ho avuto risposta riguardo al "vengono qui a rubarci risorse".

All'italia costa sicuramente più un pensionato anziano ma italiano piuttosto che un giovane lavoratore di una qualsiasi cittadinanza.

Qualcuno ha il coraggio di contraddire?

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