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Un racconto con tre parole (IV)


lux

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rosa_delle_alpi

Lontano da qui, vorrei essere. Domani la rivedrò per parlarle. E' giunta anche Claudia, finalmente, e le potrò dire la verità a riguardo della mia omosessualità. E' tanto tempo che volevo parlargliene, da quella notte in cui mi detti a Roberto. Ricordo che lui era folle di me, mi sentivo al settimo cielo , purtroppo lui era preso da altro ed era troppo sicuro di se. Quando un bel giorno mi aspettò con un coltello nascosto nell'ombra pronto ad assalirmi . Per fortuna avevo anch'io una mazza da cricket con la quale gli sfondai il cuore. Metaforizzo, naturalmente. Ma lui imperterrito andò avanti per ore a baciarmi. dopodiché tirò fuori la mazza ferrata e ci mise tanto tempo per trapassarmi la schiena, e io urlavo a squarciagola. Ovviamente i vicini chiamarono la polizia. Purtroppo arrivarono troppo tardi: non poterono che osservare con cinismo un po' schifati il sangue sparso. sopra la tavola dove c'era un grosso vaso colmo di sangue. Fu allora che vidi il mio stetoscopio del laboratorio e mi ricordai

 

della mia missione:

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Lontano da qui, vorrei essere. Domani la rivedrò per parlarle. E' giunta anche Claudia, finalmente, e le potrò dire la verità a riguardo della mia omosessualità. E' tanto tempo che volevo parlargliene, da quella notte in cui mi detti a Roberto. Ricordo che lui era folle di me, mi sentivo al settimo cielo , purtroppo lui era preso da altro ed era troppo sicuro di se. Quando un bel giorno mi aspettò con un coltello nascosto nell'ombra pronto ad assalirmi . Per fortuna avevo anch'io una mazza da cricket con la quale gli sfondai il cuore. Metaforizzo, naturalmente. Ma lui imperterrito andò avanti per ore a baciarmi. dopodiché tirò fuori la mazza ferrata e ci mise tanto tempo per trapassarmi la schiena, e io urlavo a squarciagola. Ovviamente i vicini chiamarono la polizia. Purtroppo arrivarono troppo tardi: non poterono che osservare con cinismo un po' schifati il sangue sparso. sopra la tavola dove c'era un grosso vaso colmo di sangue. Fu allora che vidi il mio stetoscopio del laboratorio e mi ricordai della mia missione: diventare un medico. Ma tutto ciò

 

significava inevitabilmente che

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Lontano da qui, vorrei essere. Domani la rivedrò per parlarle. E' giunta anche Claudia, finalmente, e le potrò dire la verità a riguardo della mia omosessualità. E' tanto tempo che volevo parlargliene, da quella notte in cui mi detti a Roberto. Ricordo che lui era folle di me, mi sentivo al settimo cielo , purtroppo lui era preso da altro ed era troppo sicuro di se. Quando un bel giorno mi aspettò con un coltello nascosto nell'ombra pronto ad assalirmi . Per fortuna avevo anch'io una mazza da cricket con la quale gli sfondai il cuore. Metaforizzo, naturalmente. Ma lui imperterrito andò avanti per ore a baciarmi. dopodiché tirò fuori la mazza ferrata e ci mise tanto tempo per trapassarmi la schiena, e io urlavo a squarciagola. Ovviamente i vicini chiamarono la polizia. Purtroppo arrivarono troppo tardi: non poterono che osservare con cinismo un po' schifati il sangue sparso. sopra la tavola dove c'era un grosso vaso colmo di sangue. Fu allora che vidi il mio stetoscopio del laboratorio e mi ricordai della mia missione: diventare un medico. Ma tutto ciò significava inevitabilmente che avrei dovuto lasciarlo. Era molto difficile per me ricordare quei bellissimi momenti uno ad uno,

 

perciò decisi di

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Lontano da qui, vorrei essere. Domani la rivedrò per parlarle. E' giunta anche Claudia, finalmente, e le potrò dire la verità a riguardo della mia omosessualità. E' tanto tempo che volevo parlargliene, da quella notte in cui mi detti a Roberto. Ricordo che lui era folle di me, mi sentivo al settimo cielo , purtroppo lui era preso da altro ed era troppo sicuro di se. Quando un bel giorno mi aspettò con un coltello nascosto nell'ombra pronto ad assalirmi . Per fortuna avevo anch'io una mazza da cricket con la quale gli sfondai il cuore. Metaforizzo, naturalmente. Ma lui imperterrito andò avanti per ore a baciarmi. dopodiché tirò fuori la mazza ferrata e ci mise tanto tempo per trapassarmi la schiena, e io urlavo a squarciagola. Ovviamente i vicini chiamarono la polizia. Purtroppo arrivarono troppo tardi: non poterono che osservare con cinismo un po' schifati il sangue sparso. sopra la tavola dove c'era un grosso vaso colmo di sangue. Fu allora che vidi il mio stetoscopio del laboratorio e mi ricordai della mia missione: diventare un medico. Ma tutto ciò significava inevitabilmente che avrei dovuto lasciarlo. Era molto difficile per me ricordare quei bellissimi momenti uno ad uno, perciò decisi di

 

 

lasciarmi tutto dietro

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Lontano da qui, vorrei essere. Domani la rivedrò per parlarle. E' giunta anche Claudia, finalmente, e le potrò dire la verità a riguardo della mia omosessualità. E' tanto tempo che volevo parlargliene, da quella notte in cui mi detti a Roberto. Ricordo che lui era folle di me, mi sentivo al settimo cielo , purtroppo lui era preso da altro ed era troppo sicuro di se. Quando un bel giorno mi aspettò con un coltello nascosto nell'ombra pronto ad assalirmi . Per fortuna avevo anch'io una mazza da cricket con la quale gli sfondai il cuore. Metaforizzo, naturalmente. Ma lui imperterrito andò avanti per ore a baciarmi. dopodiché tirò fuori la mazza ferrata e ci mise tanto tempo per trapassarmi la schiena, e io urlavo a squarciagola. Ovviamente i vicini chiamarono la polizia. Purtroppo arrivarono troppo tardi: non poterono che osservare con cinismo un po' schifati il sangue sparso. sopra la tavola dove c'era un grosso vaso colmo di sangue. Fu allora che vidi il mio stetoscopio del laboratorio e mi ricordai della mia missione: diventare un medico. Ma tutto ciò significava inevitabilmente che avrei dovuto lasciarlo. Era molto difficile per me ricordare quei bellissimi momenti uno ad uno, perciò decisi di lasciarmi tutto dietro e andare subito avanti, senza pensare

 

più al grosso

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Lontano da qui, vorrei essere. Domani la rivedrò per parlarle. E' giunta anche Claudia, finalmente, e le potrò dire la verità a riguardo della mia omosessualità. E' tanto tempo che volevo parlargliene, da quella notte in cui mi detti a Roberto. Ricordo che lui era folle di me, mi sentivo al settimo cielo , purtroppo lui era preso da altro ed era troppo sicuro di se. Quando un bel giorno mi aspettò con un coltello nascosto nell'ombra pronto ad assalirmi . Per fortuna avevo anch'io una mazza da cricket con la quale gli sfondai il cuore. Metaforizzo, naturalmente. Ma lui imperterrito andò avanti per ore a baciarmi. dopodiché tirò fuori la mazza ferrata e ci mise tanto tempo per trapassarmi la schiena, e io urlavo a squarciagola. Ovviamente i vicini chiamarono la polizia. Purtroppo arrivarono troppo tardi: non poterono che osservare con cinismo un po' schifati il sangue sparso. sopra la tavola dove c'era un grosso vaso colmo di sangue. Fu allora che vidi il mio stetoscopio del laboratorio e mi ricordai della mia missione: diventare un medico. Ma tutto ciò significava inevitabilmente che avrei dovuto lasciarlo. Era molto difficile per me ricordare quei bellissimi momenti uno ad uno, perciò decisi di lasciarmi tutto dietro e andare subito avanti, senza pensare più al grosso trauma che lui mi aveva procurato.

Allora decisi di psicanalizzarne le cause che mi portarono a una inaspettata verità: io sono solo un sogno.

Non era possibile per me credere

 

 

alle fiamme che

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Lontano da qui, vorrei essere. Domani la rivedrò per parlarle. E' giunta anche Claudia, finalmente, e le potrò dire la verità a riguardo della mia omosessualità. E' tanto tempo che volevo parlargliene, da quella notte in cui mi detti a Roberto. Ricordo che lui era folle di me, mi sentivo al settimo cielo , purtroppo lui era preso da altro ed era troppo sicuro di se. Quando un bel giorno mi aspettò con un coltello nascosto nell'ombra pronto ad assalirmi . Per fortuna avevo anch'io una mazza da cricket con la quale gli sfondai il cuore. Metaforizzo, naturalmente. Ma lui imperterrito andò avanti per ore a baciarmi. dopodiché tirò fuori la mazza ferrata e ci mise tanto tempo per trapassarmi la schiena, e io urlavo a squarciagola. Ovviamente i vicini chiamarono la polizia. Purtroppo arrivarono troppo tardi: non poterono che osservare con cinismo un po' schifati il sangue sparso. sopra la tavola dove c'era un grosso vaso colmo di sangue. Fu allora che vidi il mio stetoscopio del laboratorio e mi ricordai della mia missione: diventare un medico. Ma tutto ciò significava inevitabilmente che avrei dovuto lasciarlo. Era molto difficile per me ricordare quei bellissimi momenti uno ad uno, perciò decisi di lasciarmi tutto dietro e andare subito avanti, senza pensare più al grosso trauma che lui mi aveva procurato.

Allora decisi di psicanalizzarne le cause che mi portarono a una inaspettata verità: io sono solo un sogno.

Non era possibile per me credere alle fiamme che

 

mi esplosero dentro

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