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Ma Come Ti Vesti?!


Altair

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Vuoi paragonare la moda (come arte) a un quadro di Picasso? di Botticelli, Raffaello, Leonardo?? A una statua di Canova? Michelangelo? ecc su ecc?

Senza parlare del post-modernismo.. la differenza è che queste non sono mode che fra dieci anni vengono buttate via..

 

La moda intesa come vestiti non è arte per me.. infatti fra due anni non ha più valore.

Io non ho mai vestito pitonato o di pelle (che magari va di moda ora o andava di moda qualche anno fa) semplicemente perché non mi piace.. e non mi piacerà mai.. non è di certo un vestito a farmi sentire più figo di un altro.

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Certo che la moda è arte! Buttate via?!!

 

Hai la minima idea di quanto valgano gli abiti confezionati all'epoca da Coco Chanel?

Ci sono decine e decine di musei sull'arte della moda, non diciamo eresie per favore.

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Ma quali eresie?? Se è per questo ci sono anche gli abiti della regina Vittoria nel Castello di Londra.. e qui non è arte bensì storia :)

 

Alla fine è una cosa soggettiva.. di certo io non vado dalla regina Elizabetta che il suo vestito giallo canarino per il matrimonio del principe William era un pugno in un occhio e nemmeno ne discuto, lei avrà voluto vestirsi in quel modo (che poi io nemmeno concepisco perché il cerimoniere preveda che debbano usare una sola volta un vestito per ogni evento ma tanté).

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Una cosa soggettiva? Fino a un certo punto.

 

Si può essere "modesti" oppure "osare".

Se si "osa" il confine tra il Geniale e il Ridicolo

rischia di essere assai labile.

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Si dipende dal punto di vista :uhsi:

Se uno non si sente ridicolo.. è una cosa soggettiva.

 

Comunque perfettamente d'accordo.. è un confine così fine quanto un crine di cavallo :grin:

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Posso dire che io e i miei amici facciamo di "ma come ti vesti" un oggetto di culto?

...Enzo e Carla sono due figure grottesche, due drag queen che fanno la parodia a un certo modello di vita che forse neanche esiste, e ci riescono molto bene, anzi sono mitici.

Quanto ai connsigli di stile, ci stanno, e sono veritieri, ma il fatto è che sono totalmente distaccati dal contesto di vita delle persone a cui cambiano il look: un Valentino rosso è arte, è magnifico, ma se ce vai a cena da 'zi Checco a Santa Palomba sei ridicolo.

Ma loro piacciono proprio per questo, vi immaginate che noia mortale se ci fosse stati due tipi vestiti casual a impartire consigli sull'eleganza della sobrietà?

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Certo che il confine è labile, Einstein disse delle cose geniali che sembrarono folli.

 

Insomma, è la scoperta dell'acqua calda...

 

Soggettivo Yalen? Ma per favore... :)

 

Ma infatti oldboy, loro mica li vestono con Gucci e Valentino.

Mi sembra che siamo anche abbastanza sobri.

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Bromuro90, non esageriamo.

Tutti gli esperti di stile riconoscono il diritto/dovere alla "personalizzazione".

Le sotto-culture "massificanti" nell'abbigliamento sono sempre meno anche tra i giovani.

(skater, emo, fashion-gay, fricchettoni, metallari o cose simili...)

Ma io mi riferivo a questi due signori. Per quel poco che ho visto, tendono ad omogenizzare tutto, per questo non mi piace.

 

Comunque a me sinceramente basta non andare a giro come uno straccione. xD Poi sono pigro nel provarmi i vestiti, quindi faccio acquisti tipo 2 volte l'anno.

Alla fine sono passioni, soltanto che credo sia una passione (in generale) piuttosto costosa. Mi piacerebbe comprarmi molte cose ma non ho mai i soldi per farlo! :)

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coco chanel ha fatto un'epoca, e non solo per i suoi vestiti, ma per ciò che essi rappresentavano e soprattutto la personalità di cui è stata portatrice. ci sono geni in ogni campo che necessita creatività o studio, il problema semmai è ammirare i -pochi- esistiti e non osannare la -molta- spazzatura altrimenti proposta.

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Di spazzatura nel mondo della moda c'è n'è tantissima.

A cominciare da (parer mio) Dolce & Gabbana.

 

Ma ci sono anche dei geni che tutt'oggi creano delle vere

e proprie opere d'arte.

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Sì, tutto corretto... e oltretutto credo sia indubbio che non si possono considerare equivalenti in termini di "utilizzabilità" queste creazioni:

 

chelsea.jpg

 

e queste:

 

final_lanvin_2548_north_320x480.jpg

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Come nessuno si illude che tu ti sforzi a comprendere il diverso tipo di disquisizione che io, ed altri, stiamo tentando di fare.

 

A me piace la scultura più che la pittura, ma di quest'ultima apprezzo specifici artisti. Non per questo dico a chi non ama la scultura che Canova è solo per "eletti", Boccioni, Canaletto e Hieronymus Bosch sono geni, Chagall è spazzatura.

 

Un bel bagno di umiltà non ti farebbe male.

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Quello che casper sta tentando di dire è che la moda non è una forma d'arte fine a se stessa come ad esempio la pittura, ma è molto più simile all'architettura o al design, devono cioè connubiare piacevolezza estetica a utilizzo pratico, ed essere giudicati nel loro insieme.

Alcuni capi di alta moda rimangono in passerella: sono solo esercizi di stile perchè invendibili, eccessivi, fuori luogo (se non sei lady gaga). Così a parer mio -per tornare IT- anche enzo e carla spesso esagerano imponendo uno stile che magari (ma dubito) sarà in linea con la loro vita, ma poco si addice al malcapitato X che comunque in cuor suo tanto amava quel pullover viola e verde mela. Un programma più rigoroso - e quindi molto meno spassoso - da questo punto di vista è buccia di banana di la 7.

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ShinkuNoshonen

vabbè ma qui scordiamo la differenza tra haute couture e pret-a-porter... sono due cose differenti, e chi apprezza l'una non è detto che apprezzi l'altra..

 

tornando in Topic Enzo e Carla fanno un bel programma di intrattenimento. lo scopo non è far comperare 3 mise alla malcapitata di turno (alcune fanno veramente paura prima del trattamento-tipo la maestra di scuola coi gonnelloni-) ma è di intrattenere dando consigli qui e là...

poi i conduttori hanno uno stile coerente e funzionale al programma (infatti Enzo in wedding planner non è sempre vestito così....)

 

@oldboy bucce di banana è orrendo, salverei solo la Ferrè

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e queste:

 

Certo, è arte alla maniera del "Galeotti che una volta fuggiti, hanno trovato una giacca e un paio di scarpe eleganti nei paraggi", ma è arte contemporanea.

 

...

 

L'estro nella moda ripaga se fornisce degli spunti interessanti, ma come detto già da qualcuno, il rischio di tirar fuori stracci e di sconfinare nel ridicolo è in agguato per tanti.

 

Altro discorso per gli esperti di moda: lo stile si basa molto anche sulla persona, quindi pretendere di valorizzarla andando per opposti (dalla tenuta anni 80' allo stile "passante dell'Est" del primo video, ad esempio) o secondo una certa idea di "stile" stesso, significa solo correre il rischio di ottenere un effetto grottesco.

Sapersi vestire significa anche saper selezionare dei vestiti adeguati al proprio fisico, portamento, alle occasioni, ect, ben differente dai tentativi (a volte goffi) di Enzo e Carla di "svecchiare" qualcuno.

Tornando poi al discorso della moda come arte: possono essere interessanti alcune collezioni, ma nella vita di tutti i giorni non trovano applicazioni valide e rimangono degli esercizi di stile; considerare poi i vari stilisti degli artisti a prescindere, mi sembra eccessivo nel momento in cui è più una questione di stupire e non di proporre effettivamente qualche spunto interessante.

Citare Chanel è facile, un po' meno trovare allo stato attuale stilisti altrettanto carismatici e capaci di comprendere sia le esigenze del proprio tempo, sia di proporre un qualcosa di diverso da quanto visto prima.

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credo sinceramente

che stiamo dando troppa importanza a un programmino superficiale per gente annoiata

non necessariamente superficiale: superficiale è prendere in giro gli altri per il loro non interessarsi di vestiti semmai

 

sarebbe meglio parlare di arte/non arte in un altro topic

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Premesso che io sarei perfetto per fare la vittima di Enzo e Carla, a me divertono molto e mi sa che ho guardato tutte le puntate ... non sarà mica un programma per chi non ci capisce niente di moda?

 

Comunque, dal punto di vista dei tempi comici e anche per la costruzione del format, è impeccabile. Lo conferma il confronto con la parodia, quella sì - lenta e fuori tempo.

 

Credo che a Enzo e Carla non sfugga il contesto in cui si muovono, scelgono quindi degli "abiti di scena". A volte usano delle tinte pastello davvero improponibili.

 

Io adoro quando descrivono gli abiti e non per i francesismi o inglesismi, ma proprio per la competenza con cui scendono in dettagli che almeno io non avrei mai notato.

 

Un appunto sul fatto che non debbano vendere gli abiti alla malvestita di turno - a lei no, ma a noi sì. Il programma è interamente sponsorizzato dai marchi che espongono. Se ci fate caso compare scritto anche sui titoli sia di testa sia di coda.

 

Le malcapitate sono troppo oscene e troppo intelligenti per essere reali. Lo dico perché chi si veste da schifo (eccetto il qui presente ovviamente) in genere è convinto di avere buon gusto, e un po' con i matti che non sanno riconoscere di esserlo. Escludo che l'intelligenza, invece, che dimostrano le vittime di Enzo e Carla, con la loro autoironia e capacità di mettersi in discussione, non le avesse fatte render conto di andar in giro come dei clown.

 

Per esperienza personale, chi non ci da peso a come si veste, non ci perde troppo tempo. Nel mio armadio ci sono dieci paia di jeans e un numero imprecisato di magliette con colori meno "compromettenti" possibile. Due giubbotti e tre paia di scarpe da ginnastica ... stop.

 

Se la moda è arte non è questione di Enzo è Carla. Loro si occupano di stile e quindi dicono a quelli come me, che non si possono mettere le scarpe con le stringhe in una serata di gala. Insegnano come rendersi presentabili, magari facendoci escludere dei capi che seppure ci piacciano, non ce li possiamo permettere. Il buon gusto dell'eleganza sta proprio nell'essere sempre consoni al contesto in cui ci si trova, senza creare quegli stridori tipici di uno animo originale. Al riguardo mi vengono in mente tanti romanzi inglesi in cui si stigmatizza proprio l'originalità di certi individui alle feste.

 

Certo si tratta di conformismo. Nonostante cambino nei canoni del tempo, i modelli di riferimento sono sempre stereotipanti.

 

Riguardo alla credibilità dei personaggi, io li ho incontrati ... non Enzo e Carla, ma persone come loro. Fissate per i dettagli e assolutamente convinte nel sacro vangelo dettato dalla moda. In genere si tratta di operatori e non di stilisti o comunque creativi, quindi anche qui escluderei la questione arte o non arte. La moda delle passerelle o comunque quella che vende se stessa, è ossessionata dalla forma ... forse perché non fa la sostanza. Se il vestito è un guscio, il vuoto che ci sta dentro è rappresentato da Enzo e Carla. Si parla si dice si fa di qualcosa che rimane inconsistente - fashion, cool ... colpo di luce! Ma che roba è? Sono opinioni che si vestono di abiti altrui.

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Il programma è a tratti esilarante ma ogni volta che lo guardo mi viene da pensare: ma se so visti loro?!? E quanto sono praticabili le MISSSSES che propongono? L'effetto "MonCheri" ambulante è ricorrente in Carlà, sul modo di vestire di Miccio manco mi pronuncio perchè non mi ci vestirei neanche se fossi nudo per strada cercando di coprirmi. E poi se ne escono con certi sfondoni da gente completamente fuori dal mondo: per loro è tutto aperitivi, grand soirées, entreé, croissant...ma vafangul! Ci vorrebbe un contraltare al loro dominio, uno/a che incarni un modo diverso di pensare la moda, in grado magari anche di provocare dibattiti e discussioni...che poi a me manco me frega niente perchè io so' un po' stramascione XD

C'è anche da dire che prendono certa gente che si veste al buio su un vascello in tempesta...nemmeno io oserei tanto!

 

Ahahaha, oddio, ti adoro.

 

 

 

E il problema di Enzo non è l'essere una checca:

il suo problema è che si veste male, ma vive una "bolla"

che gli impedisce di capire cosa sia veramente lo stile.

 

Prendiamo la prima trasformazione del primo video.

Avete presente le prostitute dell'Est? Ecco bene.

Una tenda stropicciata e una collana di anelli di plastica...

 

Parliamo di come si veste Carla Gozzi nel secondo video?

Carla carissima: se non hai seno non puoi metterti quella roba.

Quelle pieghe sulla seta nera ti fanno sembrare ancora più piatta

e veramente non te lo puoi permettere.

 

Terzo video: Enzo, per carità di Patria! Rasati quei capelli!

Cos'è questo feticismo per i superstiti?

E brucia quelle caxxo di giacche a quadretti.

 

Senza contare i video dove hanno ancora il coraggio

di mettere del giaguaro su una ragazza di 25 anni,

per il gusto di farla sembrare sua nonna trans...

 

 

Rido e quoto anche te, Almadel.

 

 

 

Riguardo alla credibilità dei personaggi, io li ho incontrati ... non Enzo e Carla, ma persone come loro. Fissate per i dettagli e assolutamente convinte nel sacro vangelo dettato dalla moda. In genere si tratta di operatori e non di stilisti o comunque creativi, quindi anche qui escluderei la questione arte o non arte. La moda delle passerelle o comunque quella che vende se stessa, è ossessionata dalla forma ... forse perché non fa la sostanza. Se il vestito è un guscio, il vuoto che ci sta dentro è rappresentato da Enzo e Carla. Si parla si dice si fa di qualcosa che rimane inconsistente - fashion, cool ... colpo di luce! Ma che roba è? Sono opinioni che si vestono di abiti altrui.

 

Vero. Rispecchia forse la moderna crisi della creatività, l'effimero che nasce dal non sapere più cosa dire e perchè,

quella filosofia per cui un'immagine vale più di mille parole e allora tanto vale non dire un bel niente,

l'importante è impressionare dieci milioni di retine con un colpo di scena. Che magari fra un mese dimenticheremo pure.

Non lo so, comunque condivido questo discorso.

 

 

 

 

Quella delle passerelle è alta moda, Casper. E' arte e avanguardia.

 

E come tutta l'arte e l'avanguardia è capita da pochi ma ridicolizzata da molti.

 

Quello che tu chiami "commerciale" non è altro che la moda di 4 o 5 anni fa che viene riproposta

al grande pubblico sotto forma di "vestiti normali" in modo tale che possa essere venduta a quelli

come te che pensano di fare delle scelte di stile al di fuori delle proposte canoniche della moda.

Quando in realtà quel modello che stanno comprando al mercatino era molto in voga sulle passerelle...

solo che lo era 10 anni prima.

 

Quello che io indosso oggi nel 2011 e che tu mi potresti criticare, lo indosserai fra 10 anni pensando

di essere il più figo della terra.

 

Uau Altair, avendoti letto in altre (ma evidentemente non sufficienti) discussioni, non avrei mai immaginato avessi questa vena così queer

Lo dico bonariamente, no offence, ma questo discorso alla Miranda de Il diavolo veste Prada mi ha proprio spiazzato :asd: .

Non incazzarti però, se qualcuno non condivide il tuo punto di vista. Tendo a pensare che nessuno detenga una verità assoluta finché rimane umano, cosa che questi santoni della moda o fashion guru/coach/trainer dimenticano con facilità (che non esista una verità assoluta? no, intendo di essere fatti di carne e ossa e di essere soggetti a tutte le conseguenze del caso). Ovviamente i due tizi del programma ci giocano, ci mancherebbe altro, son simpatici, la trasmissione fa fare quattro risate, è efficace.

Difendere a spada tratta il loro atteggiamento come se da una parte ci fosse oro e dall'altra merda, d'altro canto, pure mi pare eccessivo.

E dire che tutta la moda è ARTE è una grossa generalizzazione. Non è automatico che qualunque tessuto, per quanto abilmente cucito, calchi quella passerella portato da un manichino ambulante, sia un capolavoro. Per favore, le eresie non diciamole davvero.

Vado un attimo OT e dico: l'arte, poi, va capita? Davvero, non me ne intendo molto, ma penso che si debba percepire più che intellettualizzare, sentire forse, più che riflettere. Ci vuole un gusto che permetta di comprenderne una, certo, ci vuole una consapevolezza, ma è una questione squisitamente emozionale direi.

Non tutte le arti, tra l'altro, sono astratte e intellettive. Anzi, le arti nascono dalla manualità e non credo di esagerare se dico che sono più artisti alcuni sarti che certi stilisti, ma ti sei dimenticato di citarli nel tuo elogio dell'alta moda. Mi è piaciuta la definizione di ''esercizi di stile'' che ha dato qualcuno a tal proposito.

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Uau Altair, avendoti letto in altre (ma evidentemente non sufficienti) discussioni, non avrei mai immaginato avessi questa vena così queer

 

 

Scometto 100 euro di essere 50 volte più maschile io di molti detrattori che sono intervenuti in

questo topic inneggiando contro il demone della moda ;)

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Dal poco della trasmissione che vedo qui, mi pare che il limite stia nel fatto

che vengono proposti dei look "vorrei ma non posso". A voler essere buoni

potrebbero essere dei consigli di stile per persone che vogliono spendere

poco, però c'è troppa pretesa e poca sobrietà, il chè porta a sconfinare dal

buon gusto.

 

Per quel che riguarda l'alta moda bisogna considerare che alcuni capi sono

da anni oramai "capi-passerella" cioè non vengono neanche prodotti, servono

ad una funzione pubblicitaria e quindi rispondono agli stessi criteri della pubblicità

e a dare una idea ( estremizzata ) della linea che poi si troverà nei negozi

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Scometto 100 euro di essere 50 volte più maschile io di molti detrattori che sono intervenuti in

questo topic inneggiando contro il demone della moda ;)

 

Ma no, dai! Credo si riferisse al fatto che ti scagli spesso

contro lo "stereotipo negativo dell'omosessuale"

e poi difendi una trasmissione che - dopo dieci minuti -

farebbe diventare omofobo anche Pannella...

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Scometto 100 euro di essere 50 volte più maschile io di molti detrattori che sono intervenuti in

questo topic inneggiando contro il demone della moda ;)

 

Ma no, dai! Credo si riferisse al fatto che ti scagli spesso

contro lo "stereotipo negativo dell'omosessuale"

 

E sì... Altair, visto quello che hai detto sul gay pride, sull'orgoglio gay etc. mi ero fatto un'idea diversa di te, tutto qua.

Non sto affatto discutendo l'essere o meno effemminati, non me ne frega niente. Ognuno è come è.

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Non è che se dico che il pride manda un messaggio sbagliato,

vuol dire che vorrei mettere al rogo tutti i ballerini effemminati

gay della terra! E neanche dico che l'effemminatezza nel maschio

è una cosa sbagliata, pur essendo io, credo, maschile.

 

Neanche il binomio moda-effemminatezza è corretto, anche quello

è uno stereotipo.

 

Insomma si può essere maschili e amare la moda come si può essere

delle checche isteriche che si vestono come un barbone, e ce ne sono

diverse fidatevi...

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Quello che casper sta tentando di dire è che la moda non è una forma d'arte fine a se stessa

come ad esempio la pittura, ma è molto più simile all'architettura o al design

 

è un punto di vista interessante e intelligente.

 

Aristotele ha insegnato che non si possono dare definizioni basate sul «genere», che non

sono definizioni, perché non identificano l'oggetto di cui si parla. Dire «la moda è arte» non

significa (ancora) niente (di preciso).

 

Ed è vero che il grande problema della riflessione sulle arti è rivenire non tanto ciò che le

unifica ma ciò che le differenzia, e perché - il che è molto più difficile.

 

Quindi, io sottoscrivo che la moda è arte, ma aspetto il seguito. Anche la proposizione

che la moda è arte andrebbe poi analizzata: perché non solo c'è un oggetto, un capo, ma

anche un soggetto che lo indossa. Oppure si fa astrazione dal soggetto? Sono possibili entrambe

le cose, ma in tempi diversi. C'è poi tutto il tema dell'effimero, che ha un potenziale estetico,

come momento, suggestione, evento.

 

Il mio è chiaramente un OT, ma ne avete già parlato voi.

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Non è che se dico che il pride manda un messaggio sbagliato,

vuol dire che vorrei mettere al rogo tutti i ballerini effemminati

gay della terra! E neanche dico che l'effemminatezza nel maschio

è una cosa sbagliata, pur essendo io, credo, maschile.

 

Neanche il binomio moda-effemminatezza è corretto, anche quello

è uno stereotipo.

 

Insomma si può essere maschili e amare la moda come si può essere

delle checche isteriche che si vestono come un barbone, e ce ne sono

diverse fidatevi...

 

sì, sono d'accordo, però continuo a leggere una punta di acidità nelle tue parole che proprio non capisco. Quando ho fatto

quella battuta nel mio primo intervento, non mi riferivo alla possibilità che tu fossi effemminato, ma proprio a un tipico atteggiamento

gay o non so, mi verrebbe da dire metrosexual, di attaccamento ai canoni della moda, di difesa dello stile, quasi con un po' di puzza sotto il naso, capì?

è vero che non è necessario essere effemminati se si segue la moda e si ha gusto nel vestire, eppure penso che un minimo di virilità la si perda per forza

quando ci si conforma a certi criteri estetici. Non lo so, è una mia impressione e non ci trovo nulla di male, ma credo che la cosa venga da sè...

 

 

C'è poi tutto il tema dell'effimero, che ha un potenziale estetico,

come momento, suggestione, evento.

 

Il mio è chiaramente un OT, ma ne avete già parlato voi.

 

Interessante anche questa riflessione. Aspetto anche io di capire se ci sia un seguito all'affermazione ''la moda è arte''. Credo andrebbe complessificata un po'...

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@Tancredi: Tranquillo non me la sono presa, l'acidità è di default. :)

 

@Isher: La moda è arte - a mio avviso - in quanto attività umana che porta a forme creative di espressione estetica, carica di significati e messaggi ulteriori a quello del mero consumo (l'indossare, il coprirsi). Il soggetto ovviamente non può essere slegato dall'oggetto. Certo la moda viene utilizzata come l'architettura da un soggetto, ma allo stesso modo la danza e la musica vengono utilizzate come forme di intrattenimento oltre che fini a loro stesse.

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OT:

Altair tu stai confondendo un uso pratico con il diletto personale e il diletto per il pubblico

la pittura, la danza e la musica sono votate al diletto personale e di un pubblico ma non

hanno un uso pratico, mentre architettura e moda nascono con fini pratici per poi evolversi

anche nelle altre due (produrre capi di gusto estetico e divertirsi nel produrli per sé)

Fine OT

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