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Siete / siete state mascoline?


penna

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...Mi pare impossibile che non esista già un topic del genere, ma non sono riuscita a trovarlo, nel caso scusatemi.

 

Volevo chiedervi se siete o siete state mascoline nell'aspetto, nei capelli, nel vestire ecc.. Soprattutto mi rivolgo a chi lo è stato ma non lo è più: come interpretate quel periodo?

Secondo voi è connesso con l'orientamento sessuale, che magari avete scoperto più tardi?

E se poi siete diventate più femminili, perché l'avete fatto?

 

E come hanno influito / avete affrontato le reazioni degli altri, che magari "vi notavano troppo", o vi esortavano a essere più femminili?

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Sono sempre stata mascolina. E' difficile trovare foto di me, anche da piccola, che porto gonne o vestiti rosa o capelli lunghi.

Da piccola lo facevo per un "fattore comodità", nel senso che mi muovevo tanto e mi rifiutavo di portare la gonna perché mi impediva alcuni movimenti di gioco (es: scalare delle strutture di gioco, giocare a calcio come si deve ecc ecc).

Ora diciamo che, essendomi abituata, quando metto una gonna non mi sento io.

Semplicemente è diventata una cosa imbarazzante per me, perché se non porto magliette o pantaloni larghi mi sento a disagio.

Non mi viene il termine in italiano, ma quando mi vesto femminile sono così "self-conscious" che non voglio nemmeno uscire di casa.

I capelli sono rimasti corti, ho avuto un periodo in cui portavo i capelli lunghi fino al sedere, ma era più pigrizia nel tagliarli che volerli lunghi a tutti i costi, infatti anche adesso appena mi arrivano alle spalle sento il bisogno di tagliarmeli.

 

Non penso sia legato alla sessualità, conosco molte donne mascoline che sono felicemente sposate con uomini e hanno figli. Semplicemente credo che sia una questione di carattere, a me dovevano rattoppare le ginocchia delle tute un giorno sì e l'altro pure perché mi divertivo a scivolare lungo i corridoi dell'asilo con i maschi, sono sempre stata un po' per le attività fisiche, più che per il giocare con le bambole in casa.

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Direi che una connessione necessaria e diretta con l'orientamento sessuale non vi sia.

 

Però il tema si pone secondo me in modo un po' diverso, rispetto all'effeminatezza nei maschietti.

 

Per fare un esempio banale io non faccio difficoltà a ricordare una bella contadina toscana, etero

e con svariati figli, tutt'altro che femminile ( magari metteva la gonna ed il fazzoletto in testa, ma

per il resto...XD ) mentre il corrispettivo al maschile non funziona.

 

La mia idea è che il ruolo di genere femminile, come modello di riferimento, sia più recente

e legato alla società borghese e si sia poi universalizzato con la Barbie laddove è intervenuta

la democrazia che lo ha diffuso a tutta la società.

 

Per questo è interessante vedere se le vostre risposte differiscono, come credo, da noi

maschi gay...

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Beh, Hinzelmann, il discorso è che ci sono dei maschi effeminati che sono etero, ma al posto che venir definiti effeminati vengono chiamati "metrosessuali".

 

Esempio lampante è il migliore amico della mia ragazza, potrebbe sembrare gay, piange con i cartoni animati disney, ama le principesse e ha una voce abbastanza alta e dei comportamenti delicati, ma è completamente etero :P

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Sono stata molto maschiaccio e forse lo sono ancora un po'.

Per rispondere copio e incollo parte di un mio altro post:

 

Soprattutto da piccola, imitavo un aspetto mascolino perché provavo grande interesse per le ragazze, ma nella mia testa poi, io sarei potuta stare con loro solo se fossi stata un maschio. Credo che questa cosa mi abbia portato a essere un po' un maschiaccio.

L'altro motivo che mi spingeva a comportarmi così è che avevo come l'impressione che i maschi fossero considerati migliori delle femmine. Per motivi fisici per esempio, hanno più potenza muscolare e quindi riescono di più in molti sport se paragonati alle donne e a me questa cosa mandava in bestia (paro elementari-medie). Io dovevo dimostrare assolutamente ai maschi che le donne non sono da meno, ma per dimostrarmi migliore ho solo finito per imitarli. Per esempio ho imparato a giocare a calcio per orgoglio, perché nella mia scuola a ricreazione i maschi escludevano le ragazze da questo gioco e a me sembrava un'ingiustizia enorme. Li pressavo perché mi facessero giocare con loro e alla fine oltre a divertirmi sono diventata molto più brava di tanti di loro.

A ripensarci oggi forse avevo un complesso di inferiorità nei loro confronti (o almeno credevo che il genere femminile lo avesse). Credevo di dover dimostrare che le donne non sono da meno, ma che anzi possono anche esser migliori.

Ciò per spiegarti che io in realtà se ho desiderato essere uomo era per motivi non legati prettamente al mio corpo. E forse più che un uomo volevo che mi considerassero in gamba quanto un uomo. Questa cosa ad oggi è del tutto sparita e non sono più competitiva con loro.

 

Per quanto possa sembrare che il mio aspetto mascolino fosse dovuto al mio orientamento sessuale devo dire che da quando ho capito di esser lesbica mi sento molto più femminile. Esempio stupido. Io ho sempre portato i capelli lunghi tutto l'anno per poi tagliarmi più corti all'inizio estate. Quest'anno non li ho più voluti tagliare così tanto e ora come ora mi vedo solo con i capelli lunghi. E mi vedo molto meglio di prima con la gonna e cose simili (anche se avevo già cominciato a vestirmi più femminile diversi anni fa, ora sento questo desiderio ancora di più).

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@Madoka: era stato proprio il tuo post a ispirarmi questo topic :)

 

Direi che una connessione necessaria e diretta con l'orientamento sessuale non vi sia.

 

Anche secondo me la connessione non è "necessaria e diretta", e certamente esistono eccezioni di etero mascoline - ma, se le chiamiamo eccezioni, significa che normalmente quella connessione la individuiamo.

 

Non credo che nessuno sosterrebbe che è possibile trovare lo stesso numero di ragazze chiaramente mascoline in un locale gay o in uno etero.

 

Questo mi fa pensare che l'orientamento sia connesso alla mascolinità, per quanto in modo certamente non universale e necessario.

Ma dev'essere un fattore che ha un suo peso, e mi piacerebbe capire meglio come funziona questa connessione.

 

N.B.: so che la mia riflessione farà scivolare il topic verso interminabili teorizzazioni, perciò preciso che preferirei prima raccogliere altre risposte su esperienze personali, e solo dopo magari riflettere sulle motivazioni.

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Ci sono, tra l'altro, diversi modi di essere mascolina.

 

Tendenzialmente nel fisico amo sentirmi donna, mi piacciono gli abiti, le gonne, le magliette scollate. Eppure direi di avere un carattere piuttosto forte, direi quasi mascolino.

Da bambina, nonostante i miei capelli lunghi, ero sicuramente un maschiaccio sempre in tuta e scarpe da ginnastica. La "trasformazione" credo sia stata dovuta più che altro alla pubertà, ad una maggiore presa di coscienza del mio corpo, e ad una mia autoaccettazione maggiore molto prima della comparsa dei dubbi sulla mia preferenza sessuale.

 

Il problema, io credo, del non trovare ragazze mascoline nei locali etero è che gli uomini non ti guardano molto se ti presenti in tuta da ginnastica. Devi essere chiaramente un po' più appariscente se sei in cerca di compagnia maschile, e devi anche ricordargli quanto sei "bella" se vuoi tenertelo stretto con il tempo. Perciò, a parte rare eccezioni, almeno quando si esce la sera per tutte le mie amiche è scontato mettersi in tiro e non rinuncerebbero mai al tacco alto, mentre io se sono stanca non mi stacco dalle mie scarpine basse.

È una questione di scopi differenti. In un locale per gay si può piacere anche se vestite mascoline, perché si sa che ci sono altre ragazze che possono esserne attirate. Credo che sia questo a determinare una maggiore libertà rispetto ai locali etero.

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Non credo che nessuno sosterrebbe che è possibile trovare lo stesso numero di ragazze chiaramente mascoline in un locale gay o in uno etero.

 

Questo è perché solitamente le discoteche etero sono molto "fighette" e fanno la selezione all'ingresso. Se non sei vestita con la gonna e tacco 12 non entri.

Senza poi contare che, mentre nei locali gay puoi trovare la lesbica (o bisex o anche etero) mascolina che va ad accompagnare l'amico gay (e quindi in un certo senso viene "trascinata"), nei locali etero raramente succede, perché le ragazze mascoline tendono a preferire pub o posti meno in tiro, più alla mano, anche solo un parcheggio con una birra in mano e degli amici.

O un cinema, o un film a casa. E lo dico per esperienza. Mi sono accorta che, da quando il mio migliore amico si è trasferito a Parigi, io esco mooooolto meno. E praticamente in discoteca non ci vado più se non con altri amici.

Personalmente mi piace divertirmi, ma per quanto riguarda i locali tendo a farmi "trascinare" la maggior parte del tempo, poi una volta che arrivo lì mi scateno eh, però comunque...

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Intervengo per chiarire, forse non ho spiegato bene quel che intendo per ragazze mascoline.

Non parlo delle ragazze che non si mettono troppo in tiro, che si possono trovare frequentemente all'università, eccetera.

 

Parlo di quelle che "si notano", che fanno voltare l'eterosessuale medio dicendo "oh, quella sembra lesbica".

Magari non solo le butch, ma anche quelle che comunque ci si avvicinano.

 

Questo sono certamente una minoranza, in qualsiasi ambiente non gay. Non parlavo solo delle discoteche, dove magari c'è selezione, ma anche dei normali pub; e ho fatto l'esempio delle ragazze che si vedono nei locali, ma avrei potuto dire genericamente università, strade, negozi...

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...ma non potrebbe essere che le lesbiche (e i gay) hanno meno problemi ad esprimere se stessi? Se cerchi donne, "fuori dai canoni" ci sei già, quindi tanto vale che tu ti senta libera di vestirti come vuoi... Anche perchè sai che probabilmente anche le altre lesbiche faranno il tuo stesso ragionamento, e quindi sarai più accettata* e troverai una partner più facilmente di quanto una ragazza etero molto mascolina troverebbe un ragazzo.

 

Io credo che essere omosessuali comporti l'aver riflettuto un po' sui concetti di orientamento sessuale, identità di genere, espressione di sè, etc, e quindi, data la maggiore consapevolezza, è logico aspettarsi anche una maggiore varietà. :)

 

*(e sul grado di accettazione abbiamo già molto discusso - ma insomma, senz'altro più che nel mondo etero)

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Molto dipende dal contesto in cui si esterna la mascolinità e un po' il vissuto della persona: una ragazza mascolina in un locale etero lancia un messaggio molto chiaro (e fraintendibile, se non è bisex o lesbica), in un pub può essere una semplice questione di andare vestite comode, mentre in un locale GLBT può essere tanto una esteriorizzazione del proprio essere, quanto un voler "acchiappare" in un certo modo (come già detto da Dione, mi pare).

 

Per quanto mi riguarda: sono molto incline a dei modi/atteggiamenti mascolini (non "grezzi") e al prediligere la comodità, quindi nel complesso posso passare tanto per una "etero in libera uscita", quanto per una "lesbica non butch e non femme", però di base mi sento femminile e quindi non faccio diventare il mio aspetto esteriore una bandierina per indicare che sono lesbica. Certo, da adolescente sfruttavo molto il fattore "comodità" per cercare nel modo di vestire una sorta di sicurezza, ma parliamo di atteggiamenti abbastanza naturali nel momento in cui si hanno zero possibilità di andare per locali, scarsa esperienza nel vivere la propria sessualità e tanta strada da fare. :D

In ogni caso, trovo che il grado di autoaccettazione incida notevolmente sul modo di essere e determini anche eventuali "esasperazioni" dello stesso.

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Fino ai 20 anni circa ho avuto uno stile abbastanza da maschio nel vestire, un po' per questioni di comodità (e quelle valgono tuttora: sono molto freddolosa e non riesco a portare calze d'inverno, per esempio), un po' perché mi sentivo e mi facevano sentire brutta.

Adesso che mi piaccio molto di più ho imparato a vestirmi più femminile, sto anche imparando a portare i tacchi XD

Sicuramente anche il rendermi conto di essere lesbica ha inciso, se non altro mi sono trovata in pace con me stessa.

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Sono sempre stata un maschiaccio. Da piccola, rifiutavo ogni genere di abito o accessorio che potesse risultare lontanamente femminile.

Stesso discorso su sport e passioni: volevo giocare a calcio o fare karate, adoravo le armi (sigh!) e partecipavo a giochi di ogni sorta, purché tipicamente maschili.

Mi rivedo nel discorso di Madoka, anch'io odiavo quell'alone di fragilità ed inferiorità fisica che percepivo nei confronti di noi femmine. Volevo dimostrarmi forte, veloce e spericolata più di ogni amichetto. Questo senso di competizione si affievolì negli anni, verso i 16 iniziai ad eliminare tute e felpone, preferendo jeans e maglie più femminili. Ad oggi sono e mi sento femminile, non disdegno il trucco leggero e porto i capelli lunghi ( almeno fino a qualche giorno fa :azz: ), ma nei modi conservo una forte componente mascolina.

In molti mi hanno fatto notare che all'inizio sembro etero al 100%, ma dopo avermi conosciuta un minimo e soprattutto dopo aver notato la mia falcata vichinga, mi bollano come lesbica all' 80%. :roll:

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...ma non potrebbe essere che le lesbiche (e i gay) hanno meno problemi ad esprimere se stessi?

Molto dipende dal contesto in cui si esterna la mascolinità e un po' il vissuto della persona: una ragazza mascolina in un locale etero lancia un messaggio molto chiaro (e fraintendibile, se non è bisex o lesbica), in un pub può essere una semplice questione di andare vestite comode, mentre in un locale GLBT può essere tanto una esteriorizzazione del proprio essere, quanto un voler "acchiappare" in un certo modo (come già detto da Dione, mi pare).

 

 

Questi interventi portano a concludere che la mascolinità sarebbe una tendenza comune in un buon numero di ragazze, anche etero, tuttavia non tutte la esprimerebbero, perché la società attribuisce all'aspetto mascolino un preciso significato ("sono lesbica" o "non sono attraente per un uomo") che in certi contesti è preferibile non trasmettere.

Quindi avremmo una serie di etero mascoline "dentro", ma represse e "costrette" dalla società ad essere più femminili. La mascolinità sarebbe uno dei tanti modi di esprimersi, per comodità, gusto ecc., senza un necessario legame con l'orientamento o l'identità sessuale.

 

Tuttavia, molte hanno riferito che sono diventate più femminili dopo essersi accettate come lesbiche. Questo mi fa pensare che la mascolinità non sia solo una neutra questione di gusti, come preferire il blu o il viola, ma abbia un rapporto con l'accettazione di sé. Che non sia un modo come un altro di vestirsi, ma esprima - o almeno possa esprimere - una fase particolare che la persona sta attraversando, nel suo modo di vedersi come donna.

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Credo che entrambi i fattori riassunti giocano un ruolo. Anche se c'è da aggiungere che ci sono anche ragazze che scopertesi lesbiche assumono poi un aspetto più mascolino. Io per ora di lesbiche ne conosco solo 4 (quindi non è un gran campione) e sono tutte molto mascoline. 3 lo sono sempre state. Una invece era mascolina da piccola, poi è diventata più femminile nel periodo in cui ha cominciato a frequentare i ragazzi. Capito di esser lesbica ha avuto una lenta trasformazione che oggi l'ha portata ad essere ancora più mascolina che non da piccola.

 

L'orientamento sessuale e l'accettazione di sé in qualche modo c'entrano credo. In diversa misura per ognuna di noi. Sia che poi si diventi più femminili o che si diventi più mascoline. Secondo me quello che hanno voluto sottolineare diverse utenti è che esser mascolina non vuole automaticamente dire: esser lesbica.

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Tuttavia, molte hanno riferito che sono diventate più femminili dopo essersi accettate come lesbiche. Questo mi fa pensare che la mascolinità non sia solo una neutra questione di gusti, come preferire il blu o il viola, ma abbia un rapporto con l'accettazione di sé. Che non sia un modo come un altro di vestirsi, ma esprima - o almeno possa esprimere - una fase particolare che la persona sta attraversando, nel suo modo di vedersi come donna.

 

Definire la mascolinità dipende dal contesto e dalla misura esteriorizzata, a mio avviso.

Come ho scritto nel precedente post, trovo che spesso vada di pari passo con l'autoaccettazione e il proprio essere: se una lesbica alle prime armi attua dei cambiamenti radicali (e intendo tali da far dire "ok, non puoi che essere lesbica" anche ad un muro) sul versante dell'aspetto fisico/sociale, è molto probabile che ciò dipenda dal sentirsi ulteriormente libera di non seguire alcuni schemi o, volendo, dal doversi rispecchiare in un certo tipo di stereotipo.

Viceversa, non penso che la mascolinità intesa come "comodità" o "essere alla mano" possa da fare da discriminante: per noi donne è una conquista culturale recente e come tale va trattata, a meno che non si voglia seguire lo stereotipo che vuole una donna in jeans e maglietta "lesbica" per il solo fatto che contrasta con la visione classica ("donna = espressione di caratteri ed attitudini femminili"). Tuttavia, non va dimenticato che la mascolinità o l'effeminatezza molto spesso possono andare a braccetto con la questione dell'identità di genere, la quale può determinare un sentirsi "maschili" o "femminili" e senza che ciò intacchi l'orientamento sessuale.

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dipende a mio avviso da come si vede la mascolinità.se una donna sostiene che la femminilità esprima fragilità e vuole sentirsi forte, ovvio che vorrà essere mascolina per acquisire maggiore sicurezza.

 

io per un periodo ho vissuto la femminilità come fragilità e sono stata masascolina in quel periodo.

 

Ora ho fatto pace con la mia femminilità ma comunque conservo degli atteggiamenti un po' mascolini perchè fanno parte della mia identità di persona, di Divine. Sono stata sempre più o meno mascolina e più o meno femminile.

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ouch ricordo alle elementari una compagna alzava la mano ma la maestra non le dava retta...

ho alzato io la mano e quando mi ha interpellato la maestra, ho detto che la mia compagna di classe voleva dire qualcosa e la volevo aiutare ad ricevere l'attenzione...

mamma mia quanto si è incazzata con me, la mia ex compagna di classe delle elementari :P

 

uff prendetevela con le mamme e le educatrici che insegnano che le donne sono esseri fragili che vanno aiutate...

perché + o - è questo il messaggio educativo che ti passano mamme ed educatrici...

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Probabilmente si stava riferendo al tuo discorso iniziale sull'essere considerate "inferiori" ai ragazzi.

 

uff prendetevela con le mamme e le educatrici che insegnano che le donne sono esseri fragili che vanno aiutate...

perché + o - è questo il messaggio educativo che ti passano mamme ed educatrici...

 

Hai ragione: andrebbe piuttosto insegnato, e ricordato, che il generalizzare non porta a molto. :look:

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madoka era un commento riferito alla tua risposta...

eremia se ti riferisci al mio post come generalizzare... la tendenza bene o male è questa... la maggior parte delle mamme e delle educatrici che ho conosciuto o di cui ho sentito parlare fa così...

 

è come dire: non generalizzare gli italiani non sono tutti omofobi... eppure non abbiamo nemmeno la legge contro l'omofobia mentre in spagna si sposano...

poi vedici tu quello che vuoi, nella mia esperienza ho sempre visto donne (nella funzione di educatrici) misogene...

ci sarebbe da chiedersi perché ? eppure le donne islamiche difendono le loro tradizioni maschiliste e le discriminazioni nei loro confronti... ci tengono di più a mostrarsi orgogliose per le proprie radici e sentirsi parte del proprio popolo, piuttosto che pensare ai loro diritti calpestati...

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è come dire: non generalizzare gli italiani non sono tutti omofobi... eppure non abbiamo nemmeno la legge contro l'omofobia mentre in spagna si sposano...

poi vedici tu quello che vuoi, nella mia esperienza ho sempre visto donne (nella funzione di educatrici) misogene...

 

Da che ho capito, tu sei un ragazzo.

Prendendo l'esempio del tuo post precedente, voglio darti uno spunto in più per analizzare quanto hai scritto: la logica misogina vuole un considerare le ragazze non tanto fragili quanto "incapaci", quindi stiamo parlando di un tuo comportamento che è stato considerato alla stregua di un "mi hai fatto capire che non valgo quanto te".

Tralasciando le considerazioni del caso (alle elementari è chiaro che non si ha bene in testa la distinzione tra il voler aiutare e il colpire l'orgoglio altrui), a me sembra che quanto raccontato sia un po' troppo poco per incolpare le educatrici (sia in termini di maternità che di professione): è naturale* che esistano donne incapaci di rispettarsi, farsi rispettare ed insegnare a farlo, però questo non implica un dover considerare negative le madri o le educatrici (considerazione che, guarda un po', trovo vagamente "misogina" nel momento in cui è posta in maniera così generica).

 

ci sarebbe da chiedersi perché ? eppure le donne islamiche difendono le loro tradizioni maschiliste e le discriminazioni nei loro confronti... ci tengono di più a mostrarsi orgogliose per le proprie radici e sentirsi parte del proprio popolo, piuttosto che pensare ai loro diritti calpestati...

 

Lo fanno anche tante italiane in virtù di retaggi culturali non da poco, quindi non mi sembra il caso di allargare ulteriormente il discorso e impostarlo sulla questione islamica... Anche perché stiamo andando abbastanza OT.

 

* = Parto dal presupposto che al mondo esista una tale varietà di situazioni da poter affermare senza problemi "esiste anche questo", tanto più che l'esperienza la dice lunga a riguardo.

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L'orientamento sessuale e l'accettazione di sé in qualche modo c'entrano credo. In diversa misura per ognuna di noi. Sia che poi si diventi più femminili o che si diventi più mascoline. Secondo me quello che hanno voluto sottolineare diverse utenti è che esser mascolina non vuole automaticamente dire: esser lesbica.

 

Tuttavia, non va dimenticato che la mascolinità o l'effeminatezza molto spesso possono andare a braccetto con la questione dell'identità di genere, la quale può determinare un sentirsi "maschili" o "femminili" e senza che ciò intacchi l'orientamento sessuale.

 

Sono d'accordo con entrambi questi spunti, credo c'entrino l'orientamento, l'accettazione, e, perché no, anche l'identità di genere.

 

Io sono stata mascolina da bambina e da adolescente; sia nell'aspetto esteriore che nell'atteggiamento di rifiuto verso una femminilità che ritenevo "debole" o "frivola". Ne facevo anche una bandiera di anticonformismo e indipendenza dalle mode (ancora nessun cenno all'orientamento, all'epoca non ne avevo idea).

Più o meno alla fine delle superiori mi sono gradualmente femminilizzata - ma appena un po' - in seguito alle... "pressioni della società" (mi sentivo troppo diversa - visibile - giudicata); e pian piano ho scoperto che così mi piacevo di più, soprattutto perché in fondo non mi faceva schifo ricevere (finalmente) qualche complimento.

 

Solo recentemente ho preso coscienza del mio orientamento, e a quel punto mi sono sentita libera di riprendere qualche elemento leggermente mascolino - ma comunque con un minimo di eleganza, non nel pigiama-style dei quattordici anni.

 

E ora il dilemma.

Per tanti anni, mi sono sorbita i "dovresti curarti di più" "non ti valorizzi perché non ti vuoi bene" eccetera, che io respingevo al mittente con un fiero "ma io mi piaccio così!".

Ora guardo le foto e penso OMMIODDIO ero un vero cesso, come potevo non rendermene conto?

 

E mi domando: quindi era vero che non mi volevo bene, ed esprimevo il mio rifiuto di me stessa in questo modo, oppure erano solo i primi maldestri tentativi di trovare quello stile un po' diverso in cui ora mi sento bene?

C'era davvero qualcosa che non andava, o dovevo solo trovare il giusto negozio di dignitose camicie a quadri? :D

 

Pongo la domanda in modo personale per semplicità, ma è evidente che non vi chiedo di psicanalizzare me, è solo un modo per esemplificare il problema generale - che potrei porre in questi termini:

 

una ragazza mascolina nasconde, molto probabilmente, qualche problema di autoaccettazione?

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Assolutamente no.

L'adolescenza nasconde molto probabilmente tantissimi problemi di autoaccettazione xD

Si può essere strafighe anche (e anzi, per quanto riguarda i miei gusti - soprattutto) da mascoline, come hai detto tu è questione di identificare il proprio stile.

Certo ci sarà mancanza di autostima se la mascolinità è una risposta al non voler essere identificate con una 'debolezza' femminile, questo manifesta una misoginia interiorizzata di cui ci si libera col tempo, e imparando.

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più che problema di autoaccettazione direi che forse non accetta il modo in cui la società impone che si comporti la donna.

Cioè è un discorso diverso: non è che non accetto me stessa, non acetto come tu dici che mi devo comportare.

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io sono sempre stata mascolina, ma come atteggiamento..come aspetto sono femminile.. e in questo periodo non mi va.. :gh:

da ragazzina mi sono sempre vestita con jeans e camicie o maglioni da uomo.. poi crescendo sono diventata un po piu femminile anche nell'abbigliamneto.. ma non mi ci sono mai sentita molto a mio agio..

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Io sono un pò tutte e due, ho atteggiamenti un pò mascolini e femminili allo stesso tempo. Quando ero piccola volevo sempre sembrare un maschio perchè le bambine avevano iniziato a dire che non potevo essere la loro fidanzatina perchè ero femmina :bua:in generale però ho sempre rifiutato i vestiti troppo femminili (no a tacchi e gonne) però senza esagerare troppo nell'altro senso. Crescendo ho aggiunto qualcosa di più femminile (ma non troppo!), ho scoperto che non era necessario sembrare un maschio per stare con le ragazze :)

Comunque una cosa la devo dire, per un pò ho avuto i capelli lunghi e alcune ragazze hanno avuto da ridire che non sembravo "abbastanza lesbica"...Il mese scorso ho tagliato i capelli che avevo lunghi, non per avvicinarmi allo stereotipo ma mi preferisco così... non sono mascolina diciamo una via di mezzo :sisi: come sport però mi sono sempre piaciuti quelli maschili tipo calcio, arti marziali e pesca :roll:

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When I was between 6 and 10 years old, I was kind of "tomboyish" but earlier and later on I wasn't... I think my interests are probably the most masculine thing I have.. I like computers, technical things and cars :P

But on the other hand "traditional" feminine things like make up, dresses and high heels as well.

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