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Gay e curriculum


R.POST

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il discorso della famiglia è tutta un altra storia...

 

penso che chi trova il bisogno di scrivere su un curriculum che è gay non fa altro che rafforzare le possibilità di discriminazione.

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E ti ammiro molto per la tua forza d'animo. Anche io ho una storia simile alla tua: di casa sono praticamente scappato. Però non puoi biasimare tutti quelli che non fanno lo stesso, non credi?

 

Io invece gli biasimo, la situazione di relativa tranquillità che sto vivendo non mi è caduta dall'alto ma l'ho conquistata visto che a 18 anni avevo la mia valigetta in mano alla stazione, quindi non riesco a compatire questi gay che vivono in un limbo fino a 40 anni a casa con la mamma a fare i finti etero quando ormai lo sanno anche i muri  -_- trovo che sia la loro una scelta di comodo!

 

x Fede, nella vita c'è chi ha coraggio e chi si nasconde, scegli tu dove vuoi stare, io la mia scelta l'ho fatta .

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Ah, be'... Il ritratto che fai tu del gay-nel-limbo non rientra nei casi che io "scuso", ma in quelli che BIASIMO e RIDICOLIZZO! -_- Spero ti sia chiara la differenza che ho tracciato!

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ognuno ha la sua storia hamlet, e non è detto che ci voglia più coraggio per fare quello che hai fatto tu...

Io tra due anni mi laureo perchè dovrei rischiare di togliermi il futuro e trovarmi con la valigetta in mano alla stazione quando posso tener duro, laurearmi e fare poi la vita che voglio?

Sai a me sembra più una scelta di comodo la tua! come la mettiamo?

 

EDIT: C.s.

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Ah, be'... Il ritratto che fai tu del gay-nel-limbo non rientra nei casi che io "scuso", ma in quelli che BIASIMO e RIDICOLIZZO! -_- Spero ti sia chiara la differenza che ho tracciato!

 

Certo che mi è chiara, ma spesso noto che ogni scusa, anche la più ridicola è buona per nascondersi e rimandare all'infinito...una vita di bugie non è degna di essere vissuta, e in più si fa il gioco di chi (chiesa cattolica) ha il solo scopo di farci vergognare di noi stessi!

 

 

X fede

 

Io mi sono laureato senza nessun sostegno dei miei genitori, contando solo sul mio lavoro part time al mac e del lavoro del mio ragazzo, vivevamo in 5 in una appartamento ma non pesava a nessuno anzi è stato un periodo felicissimo della mia vita, sicuramente più felice del nascondersi tra le mura di casa. :kiss:

 

Ovvio che questa è la mia esperienza, se preferisci continuare a nasconderti fa pure, la vita è la tua! :kiss:

 

EDIT: Ho unito i due interventi (prima e dopo "X fede") perché non serve un doppio post, tra l'altro vietato dal regolamento :kiss:

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NorwegianWood

Ok, mi sembra che bene o male ci si sia chiariti su un punto: non tutti i gay che temono il coming out lo fanno per lo stesso motivo o hanno motivi altrettanto validi. Credo sia saggio, a questo punto, concentrarci su chi lo fa per questioni serie (in alcuni casi, e non così pochi, "di vita o di morte").

La Chiesa cattolica, invece, che non "ha il solo scopo di farci vergognare di noi stessi", lasciamola stare perché non ha nulla a che vedere col topic. E questo lo dice un utente, oltre che un mod, che ha tutto l'interesse nel mettere il dito nella piaga della morale bigotta.

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Credo che ognuno abbia la sua vita, i suoi problemi, e le sue motivazioni, valide esattamente quanto quelle di chiunque altro. Spesso non si tratta neanche di nascondersi, ma semplicemente di trovare i tempi giusti, i propri, per tutto.

E io credo che, spesso, ci voglia molto piu' coraggio a restare in casa, affrontando alcune dinamiche che a prepararsi la valigia ed andarsene, anche quando la possibilità ci sarebbe.

 

 

(a parte questo... evita i post doppi per favore, usa la funzione 'modifica' in alto a destra. Grazie  -_-)

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x hamlet

 

non posso che complimentarmi con te...

 

ma ne va del mio futuro e non sempre le cose vanno bene...

 

 

Spesso non si tratta neanche di nascondersi, ma semplicemente di trovare i tempi giusti, i propri, per tutto

 

intendevo proprio questo

 

EDIT: Scusa fede ma ti ho corretto il quote; prima sembrava che tutta la seconda parte del messaggio fosse una citazione da SaintJust  :kiss: Ehi, che mi fate fare gli straordinari?  -_-

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Michele1982

Sono d'accordo con chi dice che il coming non è una cosa da dover fare sempre e comunque.

Vi riporto il mio esempio: dei miei amici tutti lo sanno, e non ho grossi problemi a "rivelarmi" con persone nuove; uniche due ecezioni la famiglia (mia madre), e il lavoro.

Per quanto riguarda la famiglia, è un discorso lungo, quindi preferisco tralasciare; mentre per il lavoro...beh diciamo che in questo periodo ho BISOGNO di lavorare, sono finito nella più grande agenzia pubblicitaria della mia città, e diciamo che non voglio perdere il posto per niente al mondo.

So per certo che per un paio di miei colleghi un mio eventuale coming non sia un problema (uno ha addirittura un amico gay...quindi...), mentre per quanto riguarda il capo e altre 3 o 4 persone, beh il discorso si fa più difficile. Spesso ho sentito alcuni loro discorsi riguardo l'omosessualità...e beh mi hanno fatto pensare che forse era meglio non dire (per ora).

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Miky, vista la rapida carriera che hai fatto, non dubito che presto sarai TU il CAPO... e allora la tua agenzia avrà BEN ALTRA politica di gestione del personale. -_-

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NorwegianWood

Sì, sarà una gestione[del]personale, con una particolare attenzione al cliente... :kiss:

 

 

EDIT. Tornando in topic... Per capire quanto sia complicato rivendicare la propria identità anche in quanto gay, consiglio la lettura di alcune notizie riportate in News & Attualità: India: principe omosessuale viene diseredato, Polonia: "I gay vanno presi a botte", Pentagono: i gay sono malati e Violenza al Mama Mia - Torre del Lago. Giusto un assaggio -_-

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Ragazzi/e nessuno ha mai detto che essere omosessuali è facile, dai discorsi che fate sembra che non vi accorgiate che non siete eterosessuali, per loro il mondo è pronto fin da quando nascono, per noi non è così. Quindi se aspettare una mano esterna che vi sollevi da dubbi e paure mi dispiace dirvelo ma non verrà, continuare a dirsi "dopo la laurea", "quando muore mamma", "quando il tale viene trasferito" sono solo finti traguardi per spostare sempre più in la il tempo di vivere la propria vita al 100%, pigliate il toro per le corna  -_-

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sembra che non vi accorgiate che non siete eterosessuali, per loro il mondo è pronto fin da quando nascono, per noi non è così.

 

tutti gli etero hanno il mondo pronto? mah... mi sembra come dire che tutti i gay si travestono o tutte le lesbiche sono maschiacci...

parli di finti traguardi... la laurea è un traguardo... fare coming out personalmente non è un traguardo ma attualmente solo un incognita, forse non mi farà vivere la vita al 100%... ma è il certo per l'incerto e al momento non trovo sensato rischiare.

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NorwegianWood

Infatti, Hamlet. Quelle sono scuse belle e buone proprio come "l'ultima sigaretta" di Zeno Cosini, che poi (guarda caso) non è mai l'ultima.

L'importante, secondo me, non è fissare dei traguardi... Il coming out va fatto quando uno è pronto e, come tante altre cose della vita, non può essere programmato. La vita accade, ciò che conta è saperle stare dietro e non avere paura di viverla. -_-

Comunque, non credo che qui qualcuno si stia dimenticando di non essere eterosessuale; anzi, proprio il contrario. E, in ogni caso, anche per un eterosessuale il mondo non nasce bell'e pronto come Atena armata dalla testa di Zeus.

Certo, un etero ha un problema in meno: non deve chiarire la propria identità sessuale (si suppone, salvo prova contraria, che SIA etero, perché l'eterosessualità è la norma), perciò non ha bisogno di un coming out.

Tuttavia, gli etero (che non sono poi una categoria a parte) hanno spesso gli stessi problemi di gay, lesbiche e trans. Se così non fosse non avremmo avuto l'Angst di un Leopardi che di certo, pur nella sua goffaggine, amava le donne. Per non parlare dei problemi di chi cerca lavoro e lo trova solo in nero, o di chi è perseguitato per le sue idee politiche o religiose.

Sto andando un po' OT, me ne rendo conto; ma mi premeva fare alcune precisazioni. Ora, però, non proseguiamo su Leopardi e i perseguitati, ok? Erano solo degli esempi. :kiss:

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tutti gli etero hanno il mondo pronto? mah... mi sembra come dire che tutti i gay si travestono o tutte le lesbiche sono maschiacci...

Beh... no... se permetti sono generalizzazioni ben diverse fra loro.

Con "etero che hanno il mondo pronto" non si vuole dire, ovviamente, che gli etero non hanno problemi nella loro vita... perché di sicuro ci sono tanti etero che hanno problemi a casa, di bullismo, di mobbing e chissà cos'altro...

 

Però se permetti, la gente pensa "di default" che gli altri siano etero. Un etero non si troverà mai nella difficile/imbarazzante posizione di avere di fronte una persona che crede che lui sia di una sessualità diversa dalla sua, e di dover decidere in due nanosecondi se far finta di niente o smentirlo.

Non dirmi che a te non è mai capitato che la gente ti chiedesse se eri fidanzato, o se pensavi di sposarti, e tu non sapevi cosa rispondere.

Un etero non andrà mai nel panico di fronte a questo genere di domande, ma potrà sempre rispondere sì/no secondo la sua coscienza e senza paura di farlo.

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Guest Paulie

Non credo scriverei del mio orientamento sessuale sul CV almeno che nell'Arci Gay non ricopro una parte veramente importante in cui spendo molto del mio tempo ma ad ogni modo non nasconderei la mia sessualità neanche in luogo di lavoro.

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Io non rinunciero' mai a niente.

Se sono cosi', c'è poco da fare.

E' ovvio che nel curriculum non scrivo 'sono gay', pero' non ometterei mie esperienze presso locali gay.

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