Jump to content

Abbiamo perso?


calvin2010

Recommended Posts

La parola, in una manifestazione glbtq non può essere sempre in quella G iniziale cioè gay

 

Veramente la sigla è di solito scritta cavallerescamente LGBT. -_-

 

Poi boh, non sono mai stato al pride napoletano, ma se è vero che si tende spesso a ignorare la componente femminile quando si parla di omosessualità, non mi sembra nessuno impedisca di parlare alle lesbiche nelle manifestazioni gay. Anzi, generalmente mi sembra che le lesbiche siano proprio le più attive da questo punto di vista, forse perché sono più interessate a costruirsi una famiglia, forse perché la battaglia per i diritti LGBT si unisce a quella per la parità uomo-donna.

Link to comment
Share on other sites

  • Replies 124
  • Created
  • Last Reply

Top Posters In This Topic

  • Ilromantico

    20

  • Almadel

    17

  • Hinzelmann

    15

  • soledamore

    15

Non saprei...il discorso teorico non endo-omofobo lo sanno fare tutti.

Nella pratica però la checca isterica spesso è il capro espiatorio del mondo glbtq

e alle spalle (o in privato) tutti ne parlano male

mentre in pubblico gli altri gay la tollerano perché è quelo che si sbatte di più nel volontariato.

 

Quindi capisco la prospettiva de il Romantico, forse è più sincero di tanti sepolcri imbiancati

che si riempiono la bocca di "rispetto della diversità" solo ufficialmente, ma poi in realtà

di certe tipologie di gay dicono peste e corna appena possono

(sì, ci sono anche giochi di specchi e proiezioni varie in tutto questo, è ovvio).

 

Il mio consoglio è di stringere rapporti di amicizia con la checca isterica come faccio io:

si scoprirà che sono gay come gli altri - solo un po' più "esagerati".

E poi diciamo la verità, sanno essere anche molto simpatici.

Sfortunatamente poi a questo punto subentra un'altro problema:

la difficoltà che hanno molti gay di stringere amicizie sincere nel mondo gay...

 

Ma non vorrei andare fuori OT.

 

 

Riguardo ai diritti: non occorre dimostrare di essere virili. Basta essere persone sobrie. Normali.

Se si vuole ottenere qualcosa. Il mode scandaloso è controproducente, ora.

Forse è stato utile all'inizio del movimento.

 

Per quanto riguarda l'omogenitorialità in particolare, l'unica cosa che gli omosessuali devono dimostrare

è quello di essere capaci di creare rapporti omoaffettivi stabili e di lunga durata.

Solo in questo modo possono essere credibili. Ho l'impressione che questa cosa riguardi più i maschietti...

Ho l'impressione (mia personale) che le coppie lesbiche diano maggior senso di affidabilità

riguardo al discorso dell'omogenitorialità.

Ma forse il mio è il solito pregiudizio maschilista inconscio, che mi porta a postulare un istinto di maternità universale

presente in tutte le donne, a prescindere dall'orientamento sessuale

Un istinto di maternità che magarii molte lesbiche non hanno affatto -

ma a questo punto sarebbe molto utile se esprimessero LORO

l'opinione che hanno a riguardo :aha:

Link to comment
Share on other sites

Secondo me l'impressione di soledamore che prevalga la voce dei gay piuttosto che delle lesbiche (ed è un po' l'impressione che ho anche io) è insita in una "semplice" questione di numeri. Credo, ma potrei anche sbagliare perchè le mie considerazioni si basano solo su esperienze personali, che i maschi out siano molti di più delle femmine out (sul perchè secondo me è così non ne parlo qui perchè altrimenti comincerei un discorso troppo lungo e troppo OT). Quindi nell'idea che mi sono fatta non è che i gay gridino di più delle lesbiche. Credo gridino allo stesso modo, ma si sente di più la voce dei gay perchè sono in numero molto maggiore (intendo sempre dire quelli out, non in generale nella popolazione).

Link to comment
Share on other sites

Si dice che le lesbiche siano addirittura la metà dei gay...

(almeno se ci fidiamo delle statistiche del governo olandese).

 

Nel nostro gruppo le lesbiche sono meno, ma piuttosto attive.

Inoltre molte lesbiche preferiscono gruppi non misti

e la comunità gay è sicuramente economicamente più solida.

 

(Si nota anche nel gay-forum, no?

Discussione generali a maggioranza credo maschile

e la sezione "temi lesbici" solo femminile)

Link to comment
Share on other sites

Sulla questione strettamente numerica, difficile pronunciarsi. Parlo dei numeri effettivi delle lesbiche all'interno del

movimento glbt e anche solo dei partecipanti a una manifestazione glbt. Quanto alla presenza lesbica, direi che è

venuta crescendo, negli ultimi anni, e sono convinto che crescerà ancora. E quanto all'espressione di questa presenza,

ricordo che al Pride di Roma di 3 anni fa, quello in cui dicemmo di essere 1 milione (come risposta al falso milione

del Family Day), ma eravamo comunque sicuramente 500.000 buoni, (un numero enorme, per l'Italia), ricordo che la

presenza lesbica al podio da cui parlarono varie persone, alla fine della manifestazione in Piazza S. Giovanni, era

veramente notevole. E molte coppie lesbiche erano presenti alla manifestazione.

 

Notazioni sparse, le mie, solo per dire che la presenza lesbica è comunque ragguardevole, e, in una visione che

della vita omosessuale metta in primo piano l'esigenza e la scelta della coppia, una presenza che forse tenderà ad

essere sempre più in crescendo nell'interpretare questa visione, almeno a mio parere.

Link to comment
Share on other sites

E' una situazione un po' imbarazzante perché magari vorrei confrontarmi su certi argomenti particolari

solo con le lesbiche. Ma esssendo la mia identità sessuale maschile e il mio contro-orientamento queer,

andare nella sezione lesbica del forum me la vivo come un'invasione di campo

- nel senso che temo possa apparire alle lesbiche la solita ingerenza maschilista

(visto che poi la componente maschile è prevalente già nelle altre sezioni)...magari mi sbaglio.

 

Certo non so se il discorso prevalenza maschile vs prevalenza femminile sia solo un discorso di numeri

o ci sia anche qualche residuo di ideologia patriarcale...

 

Ma sulla eventuale maggiore affidabilità delle coppie omogenitoriali lesbiche

e sulla questione dell' istinto di maternità universale non ho avuto ancora risposte...

Link to comment
Share on other sites

A me non risulta neanche che non si facciano parlare le lesbiche

in quanto lesbiche.

 

Non si fa parlare la lesbica antagonista al Pride di Bologna

in quanto Antagonista, in un pride in cui prima le associazioni

hanno litigato sull'organizzazione. Oppure si contesta la Concia

in quanto piddina da parte degli Antagonisti etc.

 

Nè mi risulta che la Praitano a Roma vada più d'accordo con Imma

Battaglia che con Patanè ( nè a dire il vero il fatto che le due

associazioni facciano riferimento a due lesbiche mi pare cambi molto

le dinamiche interne, che mi paiono analoghe a quelle fra due gay o

fra un gay e una lesbica )

 

A livello di direzione delle associazioni la distinzione non ha rilievo,

nel bene e nel male le dinamiche sono le stesse. A livello di partecipazione

e di espressione, mi pare che invece le lesbiche stiano venendo fuori alla grande

e questo ancor di più se si considerano attendibili le statistiche ( sarebbero

cioè più motivate in termini militanti dei gay )

Link to comment
Share on other sites

Non so se una coppia omogenitoriale lesbica potrebbe essere PIU' affidabile. Posso solo sentirmi di dire che sarebbe di certo affidabile ma non può essere di certo una lesbica a sapere quanto può essere affidabile una coppia di uomini. Forse la coppia lesbica dà più l'idea di stabilità, ma se questo sia o meno vero in generale bisognerebbe appurarlo con delle statistiche. Basata magari sul numero di matrimoni e sulla durata degli stessi.

Link to comment
Share on other sites

Veramente la sigla è di solito scritta cavallerescamente LGBT. -_-

 

Poi boh, non sono mai stato al pride napoletano, ma se è vero che si tende spesso a ignorare la componente femminile quando si parla di omosessualità, non mi sembra nessuno impedisca di parlare alle lesbiche nelle manifestazioni gay. Anzi, generalmente mi sembra che le lesbiche siano proprio le più attive da questo punto di vista, forse perché sono più interessate a costruirsi una famiglia, forse perché la battaglia per i diritti LGBT si unisce a quella per la parità uomo-donna.

 

Scusa eh, ma sai quanto se ne importa una lesbica femminista di sinistra (perché poi ci sono quelle di destra , tipo la Paglia e lì non so...) della cavalleria ( e fa bene: feudalesimo, istituzione patriarcale, donna angelicata o pseudo)...e tutto questo sistema della cavalleria, solo funzionale al principe azzurro...ma perché sempre e solo un principe azzurro? perché la nostra cultura e la nostra civiltà non è in grado di elaborare, simmetricamente, che so, una principessa rosa , per esempio. E' questo che intendo quando parlo di residui patriarcali e sopravvivenze maschiliste!

Link to comment
Share on other sites

Ma cosa c'entra adesso il principe azzurro? Mo' il problema è la L iniziale della sigla, mentre prima il problema era la falsa G iniziale sintomatica della monopolizzazione dei gay maschi delle manifestazioni LGBT...

 

L'opinione della lesbica femminista di sinistra preferisco sentirla da una lesbica femminista di sinistra.

Link to comment
Share on other sites

Piuttosto OT, ma dato che si chiedono risposte...veramente l'istinto di maternità spesso non esiste proprio neanche nelle donne eterosessuale. Nella mia personalissima opinione ci sono più o meno lo stesso numero di donne davvero preposte alla maternità e di uomini preposti alla paternità.

Una stragrande maggioranza di donne è semplicemente abituata a desiderare in teoria dei figli, o si adatta alla maternità (spesso con pessimi risultati), così come tanti uomini non si accorgono di voler essere padri per molto tempo, perché non gli arrivano vere nozioni al riguardo nei propri anni formativi...

Link to comment
Share on other sites

Spero di non aver capito ciò che si afferma... ma una persona non dovrebbe andare ad una manifestazione per copulare sennò si conferma il cliché secondo il quale gli omosessuali sono sessuomani. XD

Io sono stato a dei Pride, uno proprio sabato e vedo confermate determinate cose: ci sono persone che non la prendono in modo giusto! Ad esempio c'era un tizio che ballava coperto solo con una stretta mutanda davanti a dei passanti. Le persone dall'esterno associano lui all'omosessuale, che figura ci fa l'intera categoria? Ho stimato le trans vestite in modo normale e vabbè, mi sono divertito a vedere quelle travestite ma c'era proprio bisogno di indossare abiti che mostravano per intero il sedere? Quanti di noi per strada non ci scandalizziamo per lo sconcerie? Perchè ai Pride dobbiamo sembrare tutti libertini?

Link to comment
Share on other sites

Ilromantico

Ecco hitam hai colto una se non la principale fra le mie critiche. Preparati perché ora qualcuno ti dirá che anche lo smutandato ha diritto di mostrare il culo per esprimere se stesso... :D

Link to comment
Share on other sites

AndrejMolov89

Bisognerebbe chiedersi perché non dovrebbe essere così?

Poi bisognerebbe chiedersi come dovrebbe essere?

Poi bisognerebbe chiedersi che funzione avrebbe una manifestazione in cui un corteo di persone manifestano per i propri diritti, per rendersi evidenti come omosessuali senza esagerazioni ^^

Fa parte del gioco, una persona che prende una persona e la estende a tutta la categoria è un idiota, la vostra paura non è altro che la manifestazione evidente del vostro pregiudizio e del vostro vizio logico. ^^

Link to comment
Share on other sites

Chi può dire qual'è il modo giusto di prendere una manifestazione? E comunque ad ogni manifestazione ci sarà sempre qualcuno che si comporta in modo che non ci piace. Non per questo credo si possa bollare un'intera manifestazione come ridicola.

Come dice greed chi prende una persona e la estende a tutta la categoria è un idiota e aggiungo (come tanto ti sei già detto da solo ilromantico) che anche se fosse qual'è il problema se un "ragazzo sculettante" per esempio chiede di avere dei diritti sculettando, perchè a lui non si dovrebbero dare? solo perchè è troppo fuori dalla norma? troppo riconoscibile? e se riconosciamo il fatto che anche lui ha diritto ai sui diritti perchè quando va ad una manifestazione dovrebbe smettere di sculettare e comportarsi in maniera totalmente diversa dal suo essere?

E tutto questo essere puritani sulle nudità poi non lo capisco. La tele ormai ci propone da anni vallettine, veline o via dicendo che sono molto più nude che vestite. La gente non mi pare nè abbia smesso di guardare la tele nè si scandalizza molto.

Il pride è un grosso miscuglio di mille realtà diverse ed ognuno partecipa a modo suo.

Link to comment
Share on other sites

Io non vedo mai, però, facce di eterosessuali scandalizzate,

ci sono eterosessuali che si affacciano alla finestra e sono

applauditi dal corteo, ho visto una persona anziana alla stazione

che chiedeva come era andata ad una coppia vistosa di Napoli.

A me una coppia di fidanzatini etero ha detto: che peccato,

ce lo siamo perso...

 

Voi fate l'errore di confondere la realtà con la sua rappresentazione

televisivo-giornalistica. La scelta che è stata fatta in questi anni,

giusta o sbagliata che sia, è una scelta "faticosa".

 

Di fatto direi, non so con quanta intenzionalità, non riuscendosi

a fare un salto di qualità sul piano politico, il movimento ha

moltiplicato i Pride ( è una reazione alla domanda: abbiamo perso? )

La scelta, quantitativa, ha comunque in sè una qualità intrinseca

che è proprio quella di smontare la rappresentazione a favore della

realtà ( ed è la moltiplicazione della realtà ad essere di per sè

normalizzante, se diffonde empatia...ed io la vedo )

 

Il problema della rappresentazione, si pone e continua a porsi,

nella sterminata provincia italiana dove il pride non può arrivare

ed arriva solo la TV

Link to comment
Share on other sites

Io prenderei in considerazione un altro aspetto: non tanto il diritto o no di sculettare quando si rivendica qualche cosa.

Ma il fatto che quando si rivendica qualcosa, alcuni tendono ad accentuare quegli stereotipi con i quali vengono rappresentati nei mass media!

Io non dico che bisogna evitare di essere se stessi: se sei effeminato lo sei, e non c'è nulla da fare.

Ma perché al pride devi accentuare la tua effeminatezza? Anche perché poi gli etero che partecipano o assistono al pride, è la persona più colorata ed esuberante quella che notano, quella meno vestita, quella col sedere nudo.

 

Insomma, ancora una volta si conferma quello stereotipo da cui siamo assillati!

 

Poi certo, ognuno è essere libero di quello che è: ma credete che un gay, per quanto effeminato e "scheccoso" possa essere, si presenterà mai in perizoma a un funerale di un suo amico o conoscente? Ci sono occasioni in cui il comportamento degli esseri umani impone una certa dignità e una certa sobrietà.

 

E' una questione di educazione, semplicemente! Se io dovessi presentare il mio ragazzo ai miei genitori, e fosse molto effeminato, credo sarebbe lui stesso a vestirsi in modo appropriato, non dovrei nemmeno chiederglielo se ha un minimo di intelligenza e buon gusto! E non credo che assumerebbe lo stesso atteggiamento di quando va a fare battuage in qualche locale. Anche perché sa che, nei locali gay, può scheccare senza limiti - quindi non si tratta di repressione.

 

Il gay pride mi sembra semplicemente il posto meno opportuno per fare gli esibizionisti, anche perché non si tratta di mettere in vetrina se stessi e in qualche modo auto-promuoversi. Si tratta semplicemente di manifestare per la parità civile. Molti sembrano ignorare questo dato di fatto.

Link to comment
Share on other sites

E' la solita discussione trita e ritrita

a cui non è opportuno neanche replicare,

tutti i partecipanti a questa discussione

sanno i rispettivi argomenti.

 

Ciò che io intendevo aggiungere è che nel

momento in cui la coppia vistosa parla con

l'anziano c'è comunicazione, ci sono persone

che parlano. I pride non sono più corpi estranei

che calano nelle città eterosessuali, dove arriva

il pride arriva comunicazione e se questo è vero,

lo stereotipo non c'è più, si è già oltre.

 

Negarci una delle poche conquiste che abbiamo

fatto negli ultimi 10 anni, in un contesto già

difficile è masochistico. Prendiamo atto anche

delle cose che funzionano.

Link to comment
Share on other sites

Io l'ho chiesto, all'ultimo gay pride al quale ho partecipato. E mi hanno dato dell'omofobo.

Intanto però dovevo difenderli dal fascistello che li sfottteva facendo il saluto romano e li chiamava "ricchioni".

Quindi a un certo punto mi sono allontanato dagli "esibizionisti" e mi sono fatto gli affari miei, tanto era tutto inutile.

La mia unica soddisfazione era quando, parlando con qualche etero, mi dicevano che non avrebbero mai pensato che fossi gay.

L'ho considerata una vittoria, perché una volta tanto non aveva vinto lo stereotipo, anche se forse c'era una punta di omofobia

inconsapevole in chi faceva queste affermazioni. Ma ci sono passato sopra, come nell'altro caso. Come ho evitato di specificare che sono queer, in realtà...

 

Ho notato però la sera che tornando a casa, questi personaggi "più esuberanti" erano senza trucco e molto più vestiti.

E non scheccavano più...

Link to comment
Share on other sites

Eh, ma che palle :)

Alla fine tutti i problemi del Movimento Gay italiano

si riducono sempre a una checca che balla al Pride...

come se potesse essere peggio di quel ruffiano bancarottiere di Lele Mora.

Link to comment
Share on other sites

Voi fate l'errore di confondere la realtà con la sua rappresentazione

televisivo-giornalistica. La scelta che è stata fatta in questi anni,

giusta o sbagliata che sia, è una scelta "faticosa".

 

Quoto! Sarebbe ora che chi non ha mai preso parte ad un Pride ritenendolo una carnevalata ridicola la finisse di parlarne senza cognizione di causa. :no:

 

Basarsi sullo stereotipo confezionato ad arte dai media non è sintomo di avere la verità in tasca, provare (e partecipare) per credere! :sisi:

Link to comment
Share on other sites

Ilromantico

Concordo con soledamore. Il punto non è checca o non checca, NESSUNO mi pare abbia qualcosa contro gli effeminati (e ci mancherebbe!), ma il punto è quello già spiegato da Soleamore ossia che la tua libertà di essere ed esprimerti non dovrebbe superare i limiti della decenza e del 'comun' buon gusto. Che tu sia etero, gay o trans se mostri il culo non la trovo una cosa decente o di buon gusto. Sennò ti pare camminavamo già tutti nudi facendo sesso liberamente e dicendo parolacce e facendo gestacci, ma ti pare?? Dovrebbe trattarsi di una manifestazione per ottenere dei diritti BASICI, CIVILI e di RISPETTO, ma non mi pare che sia essenziale, nè vi trovo nessuna utilità per esprimere la propria identità perdere il decoro ed essere esageratemente volgari. Ci battiamo per dei diritti omosessuali, a baciare il nostro uomo/donna senza essere insultati, senza il pericolo di essere picchiati, senza dover subire bullismo o assurdi pregiudizi. Dove sta scritto che con ciò non dobbiamo avere rispetto per la società in cui viviamo?Ci sono dei sessuomani ai gaypride, bene, più siamo meglio è, ma che si comportino secondo il loro orientamento senza bisogno di essere volgari, perchè stiamo lottando tutti per gli stessi diritti e NON per mostrare liberamente le chiappe al vento. Inoltre trovo ingiusto che una checca o un trans automaticamente debba apparire come sessuomane.

 

Hinzelmann, non metto in dubbio che ci sono anziani e moltissimi eterosessuali che ci appoggiano durante i gay pride e anche dopo, ma non si tratta al momento che di gocce nel deserto. Sono piccole conquiste, ma ancora la strada è davvero ripida. Sono stato in Europa nelle città gay-friendly per eccellenza e se è vero che in centro puoi girare liberamente e baciarti (senza che nessuno davvero si scandalizzi o gli freghi qualcosa), non è altrettanto vero che oltre ai diritti civili si siano conquistate chissà quali opinioni o libertà. Basta andare in qualche viuzza dietro il centro per rendersene conto, nei quartieri residenziali o popolari è sconsigliato avere dimostrazioni d'affetto (perchè di fatto quasi uguale che in Italia). Per alcuni sono scemenze, perchè a certa gente basta avere il suo quartiere gay e ghettizzarsi nel suo mondo, ma a me non basta. Voglio avere la libertà di baciarmi col mio uomo e fare quello che ci va DOVUNQUE.

Link to comment
Share on other sites

Romantico cosa vuoi il miracolo?

Il mondo mica lo puoi cambiare in

un giorno...

 

Esprimi il desiderio di poter vivere liberamente

come se i gay non esistessero, cioè pensi che la

libertà passi attraverso l'autoannullamento della

minoranza a cui appartieni.

 

Ma se pensi questo hai già perso

 

PS distinguiamo effeminato da checca...checca lo

sei pure tu quando ascolti la musica pop, o soledamore

quando va in moto con la giacca di lino. Il punto è che

ne dovete essere orgogliosi

Link to comment
Share on other sites

Eh, ma che palle :)

Alla fine tutti i problemi del Movimento Gay italiano

si riducono sempre a una checca che balla al Pride...

come se potesse essere peggio di quel ruffiano bancarottiere di Lele Mora.

 

 

Mi dispiace ma stai banalizzando, almadel.

Concordo con il Romantico, entrambi abbiamo partecipato ai pride (io all'ultimo ho partecipato sabato scorso a Napoli)

e le nostre impressioni coincidono.

Non si tratta della solita "checca che balla al pride"

e certo se Lele Mora venisse a ballare al pride (una volta pagati gli eventuali debiti con la legge)

sarebbe un ulteriore passo avanti...:)

 

Si tratta invece di far notare a chi si lamenta della rappresentazione mediatica stereotipata dei gay,

che questa rappresentazione è corroborata anche da certi gay che partecipano al pride

e dai loro atteggiamenti sguaiati

Dànno l'impressione che per loro non ci sia alcuna differenza fra salire sul cubo in disco o salire sul carro.

Solo che nel primo caso si tratta di divertirsi e punto.

Nel secondo, ci sono tanti che vanno lì a fare una battaglia

spesso dovendo combattere contro la repressione omofobica

e, appunto, gli stereotipi!

Io accetto lo stereotipo in un momento ludico: la "checca esagerata" era anche divertente

quando frequentavo locali, festre, disco etc.

Non accetto lo stereotipo quando si afferma politicamente il proprio orientamento sessuale.

 

P.S: :evil:

 

Poi è facile fare teoricamente le persone tolleranti e comprensive. Ma nella realtà la "checca sguaiata" poi non è mica così tollerata, nemmeno dagli altri gay, diciamo la verità! Perché spesso la sguaiataggine tracima nella maleducazione. Fin quando balla sul cubo, si veste e si trucca in un certo modo, fa la battutina acida e il commento sopra le righe e va bene, ma poi quando si prende certe confidenze...

A parte questo, a me per esempio dà fastidio quando si rivolgono a me (non conoscendomi) dandomi il femminile, e credo che dia fastidio a qualsiasi altro gay (che non sia "checca esagerata") . Inutile mentire su questo perché lo noto tutti i giorni e se affermate il contrario sono convinto che non diciate la verità preferendo fare i sepolcri imbiancati.

 

p.p.s. no caro Hinzy, quando partecipando al pride sfilando per qualche tratto in moto con la giacca di lino sono queer, non checca :salut:

Link to comment
Share on other sites

Ilromantico

Esprimi il desiderio di poter vivere liberamente

come se i gay non esistessero, cioè pensi che la

libertà passi attraverso l'autoannullamento della

minoranza a cui appartieni.

 

Ma se pensi questo hai già perso

 

PS distinguiamo effeminato da checca...checca lo

sei pure tu quando ascolti la musica pop, o soledamore

quando va in moto con la giacca di lino. Il punto è che

ne dovete essere orgogliosi

 

Autoannulamento della minoranza, ma di che parli???O_o'''

 

Per il commento finale. SENZA PAROLE!!! Allora i miei amici etero che ascoltano musica Pop sono checche?E io che ascolto musica trance sono automaticamente un truzzo?E quando ascolto Hip hop mi converto in un teppista? E soledamore dovrebbe essere orgoglioso di indossare una giacca di lino piuttosto di una di pelle?Ma ci pensate ogni tanto alle scemenze che scrivete?O_O''''

Link to comment
Share on other sites

Non riesco a inserirla nel post precedente, quindi la scrivo qui questa precisazione:

 

in ogni caso, se in una fase del pride, sulla moto, indossavo la giacca di lino, è perché volevo dare un'immagine sobria di persona glbtq. E in questa scelta era il mio orgoglio: non voler rappresentare uno stereotipo.

E poi anche perché il lino è il tessuto che si sopporta meglio quando il clima è caldo.

Poi non capisco che relazione ci sia tra ascoltare musica pop ed essere checca

a meno che non vai in disco conciato da Lady Gaga e cerchi di imitare i passi dei suoi balletti :)

Ancora, posso indulgere in pratiche autoginefile, ma anche in quel caso non mi sento affatto checca! Mi sento semplicemente polarizzato su uno dei due colori fondamentali, quello rosa!

E certo, in un contesto come quello del pride, non mi vestirei mai da donna!

Link to comment
Share on other sites

Volevo solo dire che ci sono esempi di omosessuali

ben peggiori e ben più famosi della checca che balla al Pride.

(Ho scritto Lele Mora, ma avrei potuto scrivere Jeffrey Dahmer...)

 

Se basta anche solo una checca col culo di fuori

per rovinare l'intera categoria

e a farci giustificare l'omofobia, siamo fritti.

 

Possiamo essere in milioni - sobri e virili -

tanto sarà sempre colpa dell'unica che sculetta.

Mettiamocela via.

 

Ci sarà sempre almeno un rumeno stupratore,

un nero che ruba auto, un napoletano che non si lava

e un ebreo che presta i soldi a usura.

 

Gli stereotipi non si annullano mica

accusando chi li rappresenta realmente.

Mi pare un'impresa senza senso

e non mi vengono in mente altre minoranze che lo fanno.

Link to comment
Share on other sites

Silverselfer

Mi da molto fastidio quando qualcuno mi si rivolge al femminile, mi da fastidio anche sentirmi dare della checca, in particolare m'infastidisce sentirmi bollare per quello che sono usi e costumi miei privati.

 

Le manifestazioni anche un po' sopra le righe in genere m'intimidiscono, mi sento fuori luogo, essendo per natura riservato, fin troppo.

 

Mi sentirei sicuramente più a mio agio a discutere "seriamente" seduto con altri persone vestite se non come me, almeno sobrie come uso esserlo quotidianamente io.

 

Sono bisessuale e mi ritengo vicino alle teorie su una società queer, ritengo, almeno per ora, che questa sia la mia identità. Ad onor di logica condivido persino un invito alla moderazione dei toni nella manifestazione della propria personalità "esuberante" al fine di un dialogo più sereno con quella frangia di etero cattolici e conservatori, i quali strumentalizzano certi eccessi per spaventare il cittadino medio.

 

Il punto è se la mia prospettiva è rappresentativa del mondo omosessuale in generale. I locali gay sono mediamente luoghi d'incontri, incontri sessuali. I Pride sono manifestazioni molto colorate e soprattutto rumorosissime. Gli effeminati sono così come sono e certo non possono cambiare; sarebbe davvero assurdo chiederglielo. Cioè, e se questi eccessi che ci danno fastidio non siano eccessi, ma una diversa interpretazione del modus vivendi che la società secolarizzata ci ha inculcato?

 

Sarebbe giusto secondo voi, barattare i diritti che chiediamo, con dei diritti civili preconfezionati, socialmente compatibili; che magari a me starebbero anche bene perché in realtà sono già così. Però per la maggioranza significherebbe fingere davanti al fascistello di turno che altrimenti non lo accetterebbe. Costringere una maggioranza colorata ad ingrigirsi almeno un po', perchè altrimenti proietterebbe la sua personalità anche su altre tipologie gay, per esempio quella bisessuale più conformista.

 

Nel particolare, si parla della rappresentatività del movimento lesbico messa in ombra dalla maggioranza gay, ma quella B che c'è nella sigla io non l'ho mai vista rappresentata sui palchi, uno striscione o magari un carro di sobri professionisti che diano l'esempio della loro interpretazione di omosessualità durante un pride. Forse perché ci sentiremmo fuori contesto? Sì, ma almeno su un palchetto di un gay park, magari ascoltare un bisessuale che parli della differenza che passa tra la sua sessualità e quella di una trans o un effeminato gay, non sarebbe fuori luogo.

 

Quello che nei limiti delle mie capacità comunicative, vorrei far capire, è quanto dobbiamo al movimento degli effeminati. Se hanno una maggiore rappresentanza nei movimento, forse perché gli stessi li hanno fondati loro. Quindi che vittoria sarebbe se fosse solo un ennesimo compromesso che lascerebbe fuori la stragrande maggioranza degli omosessuali promiscui, esuberanti e fondamentalmente che vogliono rimanere orgogliosamente liberi di essere come sono, senza che questo gli precluda dei diritti civili e sociali, in quanto cittadini che pagano le tasse come tutti gli altri?

Link to comment
Share on other sites

Join the conversation

You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.

Guest
Unfortunately, your content contains terms that we do not allow. Please edit your content to remove the highlighted words below.
Reply to this topic...

×   Pasted as rich text.   Paste as plain text instead

  Only 75 emoji are allowed.

×   Your link has been automatically embedded.   Display as a link instead

×   Your previous content has been restored.   Clear editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.


×
×
  • Create New...