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La mia storia personale...


m1960

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Io non lo sto descrivendo come un mostro.

Ti faccio un esempio: mio padre tradiva mia madre dal primissimo giorno di matrimonio (ma credo anche prima). Non ho mai pensato a lui come un mostro, nonostante ci abbia abbandonati quando avevo 7 anni. Penso a lui come ad una persona che ha sbagliato tanto, che è fuggito di fronte a ripetuti errori e ha preferito nascondersi piuttosto che affrontare le cose. Ha scelto una via non facile, ma forse in quel contesto la ''più facile''.

 

Nessuno sta indagando nella vita altrui (almeno a me non interessa) e il giudizio nasce da tre punti principali:

*esperienza personale

*avere un cervello e un ''cuore'' funzionanati

*essere su un Forum pubblico in cui nessuno ha costretto qualcun altro a scrivere della propria vita.

 

:pausa:

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quoto dexter e aggiungo che penso NESSUNO giudichi alcuna delle persone di cui si sta parlando, ma esprima le proprie opinioni (in modo a volte anche forte....ma questo perchè le convinzioni portano a farlo) circa la situazione del tradimento e via dicendo.

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Forse a molti qui dà fastidio che i gay possano vivere una vita parallela, falsa che dir si voglia, ma comunque parallela e che essere gay non significa per forza di cose accettare e vivere la propria omosessualità.

Da qui le 5 pagine di piccate e piccanti risposte.

La vera discussione è tutta qui: un nostro "simile" che ha tradito una presunta "causa" gay spacciandosi per etero tutta la vita. E' perfino peggio dell'omofobo che prende a bottigliate i gay in strada.  :pausa:

 

Però questo si spiega perché non è l'omosessualità ad essere un dato vero e unico di per sè, ma è il contesto e gli avvenimenti dell'esistenza che ci spingono verso approdi diversi. Si può essere biondi e fare pubblicità di shampoo schiarenti alla camomilla oppure essere biondi e tingersi i capelli di nero. Non basta essere omosessuali per essere gay. Specie se consideriamo un uomo nato nel 1960, quando essere gay era una condizione oltre che "malata" (addirittura per la medicina), pressoché totalmente sconosciuta. Se è difficile oggi, per noi, con internet e la tv, allora era praticamente impossibile per una persona comune.

 

Certo, qua scrivono pure uomini della stessa età che invece hanno vissuto questi stessi periodi da omosessuali dichiarati e vissuti. Ok. Ma ognuno è come è, la diversità si manifesta soprattutto in questo: non siamo tutti uguali, non tutti abbiamo le medesime condizioni per capire e per capirci, non tutti hanno lo stesso tipo di forza.

Inoltre chi dice che chi vive da dichiarato è più forte di chi non si dichiara e finge una vita da etero? Più che altro parlerei di una maggiore capacità di guardarsi dentro e di vivere secondo un principio di verità, ma non di maggiore forza. Fingere una vita intera di amare la propria moglie, fingere o imporsi di provare piacere a letto, far finta di non essere interessati agli uomini, reprimere i propri sentimenti e sopportare tutto questo enorme peso per sempre, richiede grandissima forza. Mal riposta, certo, ma non chiamatela debolezza.

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Beh nessuno cerca ''reclute'' per una sedicente causa gay. Semplicemente di mio mi sono soffermato sul tradimento e sulla possibilità di concedere e concedersi una vita migliore. Questo proprio perchè per vivere il quotidiano non  si dovrebbe aver bisogno di ''forza''.

Che questa condizione causi sofferenza e ''disagio'' penso sia abbastanza evidente, o Stefano non sarebbe mai arrivato a raccontare la sua storia.

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Certo, ma questo è giusto.

Solo che secondo me tante reazioni di sdegno nascono proprio da questa consapevolezza: che tutto è lì, nella scelta, che molti omosessuali fingono una vita non loro e che il confine tra gay e etero lo stabiliamo noi con le nostre scelte di vita (quel famoso "fino a prova contraria"  :pausa:). Questo toglie parecchio a molte convinzioni da "causa gay". Non so se rendo l'idea.

E la mia non vuole essere - e infatti non è - una polemica...

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Dal mio punto di vista non toglie nulla, nel senso che io so

di essermi scoperto omosessuale ad una certa età e so di aver

deciso di diventare gay ad un' altra età, che poi il tutto sia avvenuto

in giovane età e in tempi relativamente brevi, non toglie verità al fatto

che ad un certo punto si sceglie di diventare gay.

 

Certo i contesti possono favorire o meno in modo diverso ognuno

di noi, ma tutti ad un certo punto abbiamo fatto una scelta.

 

Dal poco che so di questa vicenda direi che la scelta qui sia maturata

due anni fa e a questo punto si tratta di trovare il modo giusto di comunicarla.

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Hinzelmann, questa storia - come altre simili - toglie nella misura in cui oggi si percepisce l'omosessualità in modo molto diverso ripesso al passato, per cui un omosessuale è automaticamente gay (con tanti altri fenomeni a questo connesso). Esiste ormai un certo stereotipo del gay, un'immagine più o meno reale, che effettivamente ricalca una concezione dell'omosessualità che ci vuole tutti presi ad accettarci e fare coming out. Perchè i tempi sono cambiati.

Però di fatto il fenomeno in sè per sè è molto più sfumato e complesso, ed anche oggi accade che un omosessuale possa voler fingere una vita intera di essere etero o pure bisex, oscillando tra donne e uomini, pur avendo molto chiaro il vero orientamento sessuale.

Quindi sì, discorsi simili colpiscono al cuore di questa nuova e moderna concezione dell'omosessualità, che è un po' falsata nella parte in cui pretende di vederci tutti "gai" e pronti ad accettarci e farci accettare... magari fosse così.

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Probabilmente ritrovarsi sposati e con figli e vivere una doppia vita è una situazione spiacevole, tanto per chi la vive in prima persona quanto per chi la "subisce" (vale a dire i familiari). Al di là dei vari giudizi che sono stati dati sulla vicenda personale di m1960, e al di là delle possibili "attenuanti" per questa situazione (di certo vivere la propria condizione un quarto di secolo fa, in un determinato contesto, è molto diverso che viverla ora), condivido il parere di chi ti ha suggerito che la cosa migliore che puoi fare adesso è trovare il coraggio di parlarne con tua moglie - ovviamente non è facile, ma a volte il coraggio bisogna sforzarsi di tirarlo fuori anche quando ci sembra di non averlo. Di sicuro le conseguenze non saranno indolori e di sicuro la tua famiglia ci starà male, ma personalmente (poi forse sbaglio) ritengo sia giusto dirglielo, tanto per loro quanto per te stesso. Il fatto di dire la verità non implica che tua e tua moglie smetterete di volervi bene, o che i tuoi figli smetteranno di amarti... si tratta di reimpostare il vostro rapporto in maniera diversa, e di dare a te quanto a lei la possibilità di rifarvi una nuova vita e di poter essere (più) felici, senza per questo cessare di essere gli stessi ottimi genitori che siete stati finora per i vostri ragazzi. Posso capire che è un passo estremamente difficile, ma è molto più giusto che continuare a tradire e ingannare tua moglie.

Ti auguro davvero di trovare presto il modo e le parole per farti avanti con la tua famiglia... e spero anche che, nonostante tutto, continuerete a volervi bene, al di là della confusione e della sofferenza che questa notizia comporterà. Posso solo dirti che, al di là della sorpresa o anche della rabbia, non credo assolutamente che un figlio che ha un rapporto sereno e affettuoso possa smettere di amare il proprio padre per una cosa del genere.

In bocca al lupo!  :pausa:

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Smettere di volergli bene no, non credo neanch'io possa accadere per una simile rivelazione. E secondo me non è neppure impensabile che i figli continuino ad avere uno splendido rapporto col padre. Potrebbero infatti apprezzarne l'onestà.

 

Ciò che potrebbe preoccupare è la ripercussione che può avere una simile rivelazione sulle loro vite. Potrebbero metabolizzarla senza grossi problemi, ma secondo me è un rischio che un buon padre, come sono sicuro sia Stefano, debba ponderare attentamente. Però può saperlo soltanto lui in relazione alla personalità dei figli e al rapporto che ha con loro.

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ti dovresti solo vergognare di quello che fai e continui a fare. Che credi che gli altri siano ciechi e non capiscano che sei gay? Tu non lasci tua moglie solo perché se divorziate devi pagarle gli alimenti e non vuoi spendere per gli avvocati.

Poi avendo la moglie puoi essere invitato a serate mondane per fare buoni affari e accumulare più soldi. Sicuramente tua moglie fa la casalinga perché non ha bisogno di lavorare e ha anche qualcuno che fa i mestieri per la famiglia al posto suo. E' un classico italiano, vedi che invece io sono coerente con me stesso e sto benissimo, perché sarei proprio infelice se la gente mi evitasse per i miei gusti sessuali. A te piace avere la botte piena e la moglie ubriaca, cioè: sei sposato con lei e avete due figli, e di notte esci a caccia di avventure, rovinando e distruggendo l'autostima di ragazzi che magari hanno l'età dei tuoi figli e si innamorano anche di te. Devi salvare le apparenze, allora ti dico che non mi piaci proprio e sono persone come te che sporcano l'immagine dei gay. Sei indegno di definirti gay.

Sicuramente hai scritto su questo forum per cercare qualcuno da adescare, ma come consiglia lo scrittore Brent Hartinger, - mai farsi corteggiare e uscire con uomini sposati perché sono dolori.

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Ti ringrazio perché mi dai l'opportunità di specificare meglio la mia situazione: mia moglie ha il suo lavoro e tra i due dovrebbe essere lei a pagarmi gli alimenti in quanto ha un reddito maggiore del mio semmai...(cosa che comunque non chiederei mai). (tra parentesi un mio amico carissimo è avvocato...) Le mie serate mondane sono al massimo una pizza con gli amici o suonare la tastiera nel gruppo di cui faccio parte.

Non mi sono iscritto qui per adescare nessuno, se voglio adescare qualcuno ci sono posti molto migliori di questo e se dici questo mi sa che non hai capito cosa si trova in questo forum.

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ti dovresti solo vergognare di quello che fai e continui a fare. Che credi che gli altri siano ciechi e non capiscano che sei gay? Tu non lasci tua moglie solo perché se divorziate devi pagarle gli alimenti e non vuoi spendere per gli avvocati.

Poi avendo la moglie puoi essere invitato a serate mondane per fare buoni affari e accumulare più soldi. Sicuramente tua moglie fa la casalinga perché non ha bisogno di lavorare e ha anche qualcuno che fa i mestieri per la famiglia al posto suo. E' un classico italiano, vedi che invece io sono coerente con me stesso e sto benissimo, perché sarei proprio infelice se la gente mi evitasse per i miei gusti sessuali. A te piace avere la botte piena e la moglie ubriaca, cioè: sei sposato con lei e avete due figli, e di notte esci a caccia di avventure, rovinando e distruggendo l'autostima di ragazzi che magari hanno l'età dei tuoi figli e si innamorano anche di te. Devi salvare le apparenze, allora ti dico che non mi piaci proprio e sono persone come te che sporcano l'immagine dei gay. Sei indegno di definirti gay.

Sicuramente hai scritto su questo forum per cercare qualcuno da adescare, ma come consiglia lo scrittore Brent Hartinger, - mai farsi corteggiare e uscire con uomini sposati perché sono dolori.

 

Ecco questo è esattamente il tipo di interventi a cui mi riferivo. m1960 ci ha detto due righe della sua vita e c'è chi si permette di sparare giudizi negativi totalmente arbitrari del tipo "Tu non lasci tua moglie solo perché se divorziate devi pagarle gli alimenti e non vuoi spendere per gli avvocati" e "Poi avendo la moglie puoi essere invitato a serate mondane per fare buoni affari e accumulare più soldi". Perché lo si fa? Per far pubblicità al proprio modo di essere gay "vedi che invece io sono coerente con me stesso e sto benissimo", e difenderlo da chi non vive la propria omosessualità come noi pensiamo sia giusto "sono persone come te che sporcano l'immagine dei gay. Sei indegno di definirti gay".

Beh questo intervento in un altro forum che frequento sarebbe da infrazione: istigazione al flame.

 

Se m1960 non è più interessato alla discussione (non risponde), proporrei ai moderatori di chiudere qui, per amor di civiltà.

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E' vero, questa storia c'entra molto poco con l'essere gay;

ma c'entra moltissimo con l'essere sposato.

 

Sono gli stessi turbamenti che colpiscono tutti gli uomini

che si rendono conto di non essere più attratti dalla loro compagna

e non per questo vogliono rinunciare alla loro sessualità.

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@ m1960: non ho capito il tuo passaggio su cosa secondote si troverebbe in questo forum, spiegaci pure.

 

 

 

E' vero, questa storia c'entra molto poco con l'essere gay;

ma c'entra moltissimo con l'essere sposato.

 

Sono gli stessi turbamenti che colpiscono tutti gli uomini

che si rendono conto di non essere più attratti dalla loro compagna

e non per questo vogliono rinunciare alla loro sessualità.

 

 

 

 

 

Sicuramente anche la categoria che citi e' altrettanto penosa, perche' non ha le palle di troncare relazioni ormai morte,  ma un conto e' una storia iniziata alla grande e ormai      finita,  un conto e' una storia iniziata male, iniziata gia' con bugie, e come copertura.

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@ m1960: non ho capito il tuo passaggio su cosa secondote si troverebbe in questo forum, spiegaci pure.

Secondo me si trova un luogo in cui poter esprimere liberamente le proprie problematiche, emozioni, racconti, notizie e quant'altro sulla realtà omosessuale in genere.

 

Rispondevo a quella persona che sosteneva che mi ero iscritto qui "per cercare qualcuno da adescare"... :)

 

un conto e' una storia iniziata male, iniziata gia' con bugie, e come copertura.

 

Non mi sono spiegato bene forse, ma non è esattamente una copertura ma semplicemente una mia leggerezza o ingenuità se vogliamo in quanto credevo che queste mie problematiche di attrazione per il mio stesso sesso potessero passare cercando di condurre una vita "normale", non so se mi spiego...

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Si magari il matrimonio e' stato una leggerezza senza malizia, pero' una volta che ti sei reso conto che non era la scelta giusta, era meglio troncare prima di incornare. Comunque sei sempre in tempo, se proprio non vuoi dire loro che sei gay puoi lasciarla dicendo che non provi piu' amore, almeno lei sara' libera di trovare un uomo che la apprezzi al 100 %.

Spero inoltre che durante i tradimenti tu abbia almeno usato tutte le protezioni per non esporla al rischio.

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Sei indegno di definirti gay.

 

premesso che quel post era un delirio totale ma mi soffermo su questa frase, è molto se si definisce gay! in genere le persone con una storia simile a questa si illudono di essere bisex, per cui definirsi gay è già un passo avanti.

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Guest etfetfetf

intendo dire che non si può avere tutti sti privilegi nella vita, vanno fatte delle scelte e quindi delle rinunce:

l'amore dei figli, l'appoggio di una compagnia , il boytoy arrapante che però essendo occasionale non ti ammorba con le sue fisime , vuoi il meglio di tutto 

poi vabbeh non sei da additare perchè non sei l'unico, e io non sono nessuno però condivido la tesi  secondo cui confondi l'amore con l'egoismo e l'egotismo.

C' è anche il detto "finchè dure fa verdura", poi se non fai soffrire proprio nessuno e sei veramente felice così, la cosa può essere non condivisibile, ma accettabile

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Mi permetto di risponderti che è proprio per questo motivo che sto cercando di trovare una soluzione. Un mio conoscente fa questo tipo di vita (facciata perbene, ricco, moglie, figli, boytoy, ecc) ed è contento così. Io NON sono contento di come stanno andando le cose, per questo mi pongo il problema.

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Fai bene a portelo. Prendendo atto che nessuna soluzione sarà del tutto indolore, secondo me la cosa più giusta è trovare il modo per parlarne con tua moglie. Se vi conoscete e vi volete bene da trent'anni, oltre al fatto di aver costruito una famiglia insieme, comunque significa che c'è un fortissimo legame che vi unisce, e non è detto che debba terminare ora (anche se ovviamente i cambiamenti saranno molto difficili da affrontare).

Un grosso in bocca al lupo!

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Fai bene a portelo. Prendendo atto che nessuna soluzione sarà del tutto indolore, secondo me la cosa più giusta è trovare il modo per parlarne con tua moglie. Se vi conoscete e vi volete bene da trent'anni, oltre al fatto di aver costruito una famiglia insieme, comunque significa che c'è un fortissimo legame che vi unisce, e non è detto che debba terminare ora (anche se ovviamente i cambiamenti saranno molto difficili da affrontare).

Un grosso in bocca al lupo!

Infatti credo che l'unica cosa da fare sia iniziare da mia moglie e trovare il modo di dirglielo  :) Hai ragione quando dici che ci conosciamo da 30 anni (è il numero esatto considerando fidanzamento+matrimonio, bravo  :D) e che il legame c'è, anche da parte mia, non posso negarlo. Quello che spero è proprio il fatto che questa cosa venga presa al meglio possibile (e guarda bene, non nei miei confronti, ma per lei)

 

crepi il lupo  :D

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Ciao m1960. Ho letto un po' tutti gli interventi e a dire la verità non dico nulla che non abbiano già detto altri ma volevo dirti come la penso.

Secondo me la cosa più giusta da fare per te e la tua famiglia sarebbe quella di parlarne con tua moglie. Probabilmente il passo successivo sarebbe parlarne con i figli, ma prima comincia da tua moglie.

Se invece non riesci proprio a parlarne e se davvero come dici vuoi salvaguardare la tua famiglia l'altra soluzione sarebbe rinunciare alla tua omosessualità, ma secondo me questa sarebbe una scelta altrettanto difficile come quella di parlarne con i tuoi cari.

Questi sono consigli abbastanza ovvi. Io non son nessuno per giudicarti e non lo farò, ma ovviamente se chiedi pareri il mio è quello di parlare.

I miei vicini di casa sono omosessuali. Sono una coppia di 70 e 60 anni rispettivamente. Il 70enne è venuto allo scoperto con la sua famiglia quando aveva più o meno la sua età. L'unica figlia sua l'ha presa maluccio e per anni hanno avuto dei rapporti abbastanza distaccati. Questo è da tenere in conto.

Ad oggi però la figlia, che vive in un altra città e si è sposata, viene a trovare il padre abbastanza spesso e porta sempre con sè il figlio. I rapporti son decisamente buoni.

Secondo me l'opzione lasciare la tua famiglia senza dare spiegazioni è una cosa che secondo me non dovresti fare assolutamente se ci tieni a loro.

Io ti auguro di farti coraggio e parlarne al più presto con tua moglie. All'inizio non sarà facile. Le cose potrebbero migliorare dopo un po' o essere completamente un disastro per sempre, ma almeno potresti cominciare a vivere la tua vita alla luce del sole e tua moglie non sarebbe più presa in giro.

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Ti ringrazio per il tuo pensiero Madoka, espresso in maniera garbata ma molto diretta (come piace a me). In effetti per molto tempo ho considerato come unica soluzione quella di reprimere la mia omosessualità per lasciare la famiglia "salva" e credimi, non per egoismo personale, o almeno l'ho fatto principalmente per non far soffrire nessuno (e magari soffrire meno anche io come rapporti umani). Ci sono giorni in cui mi trovo quasi le parole in bocca e sto per dirlo (almeno alla moglie), poi all'ultimo manca lo "scatto di reni" necessario.... Ho paura sai, credo pero' che tu abbia ragione (come altri prima di te hanno detto); la soluzione "finale" è quella di parlare, parlare, parlare e sperare che non sia troppa sofferenza sparsa in giro...

Grazie.

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Putroppo ci sarà sofferenza e rabbia, forse non vorranno vederti per un pò. Ma sono convinto che quello che di positivo avete costruito negli anni si salverà e riuscirete a cominciare un nuovo rapporto diverso dal primo ma ugualmente forte.

Forza non aspettare ancora!

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Io penso, però, che rivelare la tua omosessualità non comporti per forza l'ammissione di essere già stato con uomini. Insomma, evita di dire loro delle tue scappatelle. Si aggiungerebbe dolore (e risentimento) ad altro dolore.

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Imho le cose vanno raccontate per bene o per niente...se deve tacere delle sue scappatelle, che poi sono la cosa piu' grave, tantovale finirla dicendo che non la ama piu' da tempo, il che poi non è nemmeno una bugia.

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