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Gay al lavoro


Fenix73

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Allora, uno dei motivi per cui non faccio un CO pubblico è il mio lavoro. Gestisco una stazione di servizio con mio fratello ed ho la paura che rivelandomi perderei dei clienti. Se lavorassi per conto mio forse sarei più spavaldo, ma il fatto che ci rimetterebbe anche mio fratello mi frena. Quello che voprri chiedervi a chi di voi lavoro in un posto al pubbli è come vi siete com portati e se avete fatto CO come hanno reagito i clienti.

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Intendi fare un pubblico proclama o dirlo

ad ogni cliente con la pompa in mano?

 

Sempre meglio che alle poste....allo sportello

"Pacchi"  ( sono gay...mi faccia vedere il suo

pacco ! )

 

Non hai un capo ufficio, non sei dipendente

non hai colleghi se non tuo fratello...io direi

di dirlo alle persone che sono importanti per

te. Familiari, amici, scout...

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Ci stavo pensando anche io :sisi:

Giuro che ignoro la sessualità

di tutti i benzinai del mio quartiere:

non so neanche se sono sposati

e sinceramente non è che smanio

all'idea di saperlo...

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Io non credo che farei CO ai miei eventuali clienti perchè proprio perchè clienti e non persone a noi vicine (amici, familiari. ecc).

A loro non gli importa molto della nostra vita privata ma di come lavoriamo per loro.

 

Non credo che a te interessi con chi vanno a letto i clienti ma piuttosto ti importa che vengano da te/voi per il lavoro che svolgete :D

 

(l'ho detta malissimo ma spero si sia capito il mio pensiero  :sisi: )

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Non è che intendo fare un pubblico proclama, è che se si venisse a sapere, la situazione si pootrebbe rendere difficile. Poi quasi tutti i miei amici gay sono clienti con cui ho sviluppato una conoscenza. Sicuro che ai clientinon gliene frega niente di solito della vita privata dei commercianti, ma di sicuo se sanno che è gay perlomeno ci ricamano sù alla grande. Poi magari sono solo io che mi faccio dei strani film in testa...

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simply_dreamer

il fatto che hai un azienda tua che gestisci con tuo fratello è un notevole vantaggio rispetto ad un semplice dipendente di un'azienda. magari precario... ma, ovviamente, sono scelte. e credo che tu, anche se è banale e retorico dirlo, debba fare ciò che ti và di fare, seguendo il tuo istinto.

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Grazie dei consigli, ma come detto dipendesse solo da me lo avrei fatto da tempo, o meglio non ne avrei fatto segreto. Nel senso che se qualcuno me lo avesse chiesto non mi sarei fatto problemi. Ma con altre persone in gioco la cosa è piu difficile.

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Mi permetto di postare in questo topic,parlando di alcune mie esperienze personali avute sul lavoro.

 

Io sono un educatore (lavoro con bambini e con disabili);inizialmente,quando ho iniziato a fare questo lavoro,non avrei mai pensato di dichiararmi con qualcuno che lavorasse nel mio stesso ambito,anche perché sapete che per molti gay=pedofilo.

 

Circa 4 anni fa,durante una stagione estiva in Liguria,la mia datrice di lavoro ha scoperto che fossi gay e da un giorno all'altro mi sono ritrovato senza lavoro (colpa mia,visto che non ho firmato subito il contratto,in quanto dovevo chiedere chiarimenti su due punti che erano poco chiari).Ovviamente lei non mi ha detto:"é meglio che te ne vai da qua perché sei gay" ma ha trovato altre strade,di poco gusto direi.

 

Una mattina mi sono ritrovato le mie nike fuori dalla stanza e io ovviamente incuriosito le ho chiesto se poteva vedere chi fosse stato a farmi questo scherzo,visto che c'erano presenti le telecamere nei corridoi.Fatto sta che dopo due giorni,mi dice che mi deve parlare seriamente e mi racconta che sono stato io a metterle fuori,di notte,perché si vedevano delle lunghe braccia mettere fuori le scarpe..cioé,ma io dico,ASSURDA come cosa,visto che dormivamo con la porta chiusa a chiave..mi  ha fatto capire che sarebbe stato meglio andarmene a casa visto che sarei stato ancora in tempo a trovare un lavoro perché l'estate doveva ancora cominciare.Il motivo principale del mio "licenziamento" é stato che il numero dei bambini presenti nella struttura fosse troppo basso (cosa vera);poi ha aggiunto che l'episodio delle scarpe fosse molto grave,che al posto di un paio di scarpe avrei potuto buttare fuori dalla stanza un bambino e bla bla bla..ma la cosa migliore e strana é stata questa frase:"Se a luglio il numero dei bambini aumenta e non hai trovato ancora lavoro,ti richiamo".ahahah,ma come?mica non ti fidavi di me per quanto successo?

 

Sta di fatto che me ne sono scappato via il giorno dopo,ho trovato lavoro in un centro estivo del mio paese per un mese e in agosto ho lavorato per quindici giorni in una colonia molto importante..e per fortuna che avevo seri problemi,mai usciti in quel posto di lavoro  :o

 

L'anno scorso invece con me lavorava un coordinatore gay,che senza problemi ha parlato subito del suo fidanzato,al maschile..mi sono fatto forza e sono "uscito" allo scoperto anchio..mi sono trovato bene e non é successo niente..

 

Secondo me devi valutare a chi dirlo,come dirlo eccetera eccetera..

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  • 1 month later...

Tenerone985 la tua storia mi ha colpito, se avessimo una legge sulla discriminazione omofoba certe cose potrebbero essere denunciate con la certezza di vincere le cause, perché sempre di una forma razzista stiamo parlando, l'omofobia è una forma di razzismo.

 

Io finora non ho mai ricevuto discriminazioni sul lavoro, solo battutine ma non vere e proprie discriminazioni, credo di esser stata fortunata, le ricevetti però a scuola, ma questo posso dirlo in un altro topic.

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che brutta storia questa delle scarpe. Gli sta bene che cerano pochi ospiti. Spero  abbiano fallito l'estate stessa. 

Io ci sto pensando se dirlo ai miei colleghi di stanza. Le conseguenze sul piano dei rapporti non so prevederle. Certamente qualcuno potrebbe prenderla male, nel senso che poi si vergognerebbe a venire a mensa con me. Ma non posso dirlo con sicurezza.  Di sicuro invece sono le possibilità di carriera che vanno a zero assoluto. Questo è certo.

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Guest burro.e.miele

Al di là dei propri orientamenti sessuali, penso che tra vita privata e lavoro sia necessario mantenere una sorta di muro, possibilmente sprovvisto di porte e finestre.

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Io sono un educatore

 

Tenerone, fatti dire che sei stato grande!

 

Per una persona che non ha lavoro stabile è molto più difficile uscire allo scoperto e tu lo hai fatto,

anche se poi hai tratto, ammaestrato dall'esperienza, giustissime distinzioni.

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Anche io educatore, ma non l'ho mai detto ai miei datori di lavoro

Anche perché lavoravo per associazioni legate alla parrocchia, con gente ancora più legata alla parrocchia :pausa:

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Tenerone985 la tua storia mi ha colpito, se avessimo una legge sulla discriminazione omofoba certe cose potrebbero essere denunciate con la certezza di vincere le cause, perché sempre di una forma razzista stiamo parlando, l'omofobia è una forma di razzismo.

 

Io finora non ho mai ricevuto discriminazioni sul lavoro, solo battutine ma non vere e proprie discriminazioni, credo di esser stata fortunata, le ricevetti però a scuola, ma questo posso dirlo in un altro topic.

 

 

No comment guarda,il bello é che lei negava tutto...che nervoso che mi aveva fatto venire,comunque penso che abbia quasi fallito,infatti l'anno dopo ho saputo che non era più stato organizzato quella specie di servizio. So anche che lei si é ammalata gravemente,non so come stia ora..tra me e me ho pensato:"il male che inconsciamente mi ha fatto,ti é tornato indietro."

 

QUest'estate invece ho lavorato in una colonia,dove la direttrice aveva la mentalità aperta,però ho preferito evitare..però mi veniva da ridere quando assegnava i gruppi e quando un mio collega maschio ha detto che voleva le ragazze da tenere,lei lo guarda e gli dice:"Per ovvi motivi,gli educatori maschi non possono stare sulle ragazze,visto che vanno sorvegliate anche fuori dalla doccia e non si sa mai".  :pausa:

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allora io coming out non l'ho fatto al mio posto del lavoro sia perchè ho scoperto il tutto da poco sia perchè ancora non me lo sento. Dove lavoro io, comunque, c'è un ragazzo gay dichiarato ma non ha mai avuto problemi. Qua si ragiona nell'ottica che, se sei un buon lavoratore lo sei per che fai, per come ti comporti, della tua vita privata son fatti tuoi

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Credo che non farò mai coming out a lavoro.

Anche perchè già il mio posto di lavoro è all'interno di un ambiente abbastanza maschilista, in cui le donne non sono ben viste,perchè di informatica ne possono capire solo gli uomini.

Fatto sta che quando fanno discorsi "contro le capacità delle donne" in questo settore, dicono sempre "me esclusa".

Perchè purtroppo per loro il mio lavoro lo faccio anche abbastanza bene, e gli ho salvato il culo parecchie volte.

Queste le motivazioni per cui loro non sapranno mai di me.

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Nel mio caso il coming out a lavoro è superfluo e praticamente inutile perché il 90% degli uomini che lavorano in negozi di abbigliamento sono gay quindi nel momento in cui ci guardiamo negli occhi lo sappiamo entrambi. E con le colleghe, se si parla di qualcosa che esula dal lavoro salta immediatamente fuori il fatto che sono fidanzato con un ragazzo, non vedo perché dovrei nasconderlo.

Only gays work retail è la mia frase preferita del momento!

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  • 2 weeks later...

In ufficio da me lo sanno tutti,non l'ho mai dichiarato,ma non faccio nulla per nasconderlo.

Tipo esempio di stamattina un mio collega "Minchia ho visto il nuovo video di robbie williams dove fa il gay con un altro"

La mia risposta è stata "Beh tanto robbie williams si è fatto il mondo,maschi femmine e altro,peccato io non fossi li in mezzo"

Nessuno ha niente da dire,ma penso perche' sono uno dei due figli del capo  ;)

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Guest burro.e.miele

A lavoro da me, nessuno sa che intrallazzo con un ragazzo: tengo molto a tener separata la mia vita privata da quella professionale. Tuttavia, parlandoci, ho scoperto che l'ad della società, con cui sono moltissimo in confidenza, essendo un amico di famiglia di vecchia data, è un porco assoluto, che si tromberebbe qualsiasi cosa che si muove, uomo o donna che sia. E non fa assolutamente mistero della cosa. Sapevo che volasse di fiore in fiore, senza stabilità nella vita, ma che dalle rose si spostasse ai tulipani, non lo sapevo. Eppure, gli è stata affidata l'amministrazione e la gestione della società.

Detto questo, giungo ad una riflessione, che magari esula un po' dal topic, ma non molto: sul posto di lavoro, se vali e sei una persona perbene, non stanno certo a controllare il tuo orientamento sessuale, specie se lavori nel settore degli affari o della finanza. Ovvio che, in settori più delicati, in cui il rapporto con la clientela supera la mera prestazione professionale tecnica, trasformandosi in un servizio di utilità sociale, in cui traspare molto l'aspetto umano dell'individuo che presta servizio, oltre alle sue competenze professionali, si tenda a valutare anche aspetti della vita dell'individuo, tra cui le preferenze sessuali. Sono valutazioni presenti, è innegabile; poi, ovviamente, sta al buonsenso del datore e della clientela stessa comprendere che abbia tanto valore un gay quanto un etero.

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  • 2 weeks later...

Fatto ma siccome sono tutte persone democretine e democretini è ovvio che non mi accettino, ma fanno finta di tollerarmi facendo scappare qualche battuta di tanto in tanto.

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Che orrido B&M, una persona che fa del sesso con dipendenti o datori di lavoro è da sbattere fuori. :eek: Il lavoro richiede concentrazione e sforzo per raggiungere determinati scopi , cioè economici, il sesso è pericoloso in quell'area e non c'entra nulla. Io sono contrario a parlar di cose private al lavoro, e contrario alle cena tra colleghi che non creano gruppo,ma perdita del senso dell'obiettivo. Le uniche cose che tollero sono le riunioni ,fondamentali per le strategie e la sopravvivenza di ciò che ci da da mangiare. I rapporti di altro genere in un ambiente lavorativo sono devastanti. I miei colleghi non sanno nemmeno se ho una famiglia (altro che dichiararmi ,ci mancherebbe..) , con loro parlo solo di affari, perché ci siamo incontrati per quello ,non per altro.  :beer:

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I miei colleghi non sanno nemmeno se ho una famiglia (altro che dichiararmi ,ci mancherebbe..) , con loro parlo solo di affari, perché ci siamo incontrati per quello ,non per altro.  :eek:

 

La penso esattamente come te. I miei colleghi non saranno MAI amici. Per cui i rapporti sono esclusivamente di tipo lavorativo.

E poi lo sento tutti i giorni. I miei colleghi, quasi tutti fidanzati, pensano solo al sesso, malgrado abbiano la fidanzata da anni. Danno i soprannomi alle ragazze carine (una di queste si chiama cavalla golosa), e poi sono omofobi. E non è un caso che adorino Silvio.

Solo un collega ha cazziato gli altri perchè, avendo pregiudizi anche lui, ha conosciuto una persona gay e si è ricreduto.

Ma queste persone sono perle rare.

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  • 2 weeks later...

Io non faccio testo, lavoro in un ambiente dove il 95% degli uomini e un buon 30-40% delle donne sono omosessuali...le battutine le si fanno agli etero  :rotfl:

nonostante questo ho deciso che il mio orientamente sessuale non deve interessare a colleghi/e (anche se i ragazzi sono tutti gay) nè al mio capo (gay anche lui), questo semplicemente perchè si tratta della mia vita privata, che voglio tenere ad anni luce di distanza dall'ufficio!

Di me lo sa solo una collega, il mio braccio destro...gliel'ho detto perchè è una persona intelligentissima e che stimo...e poi perchè mi ha sgamato in pieno  :rotfl: :rotfl: :D

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Invece da me lo sanno: un collega (gay anche lui) e una mia collega (persona stupenda, se non fossi gay la sposerei) comunque dipende da lavoro a lavoro e da che situazione lavorativa ti trovi.

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DoctorNievski

Da aspirante pediatra ( ma ci vogliono ancora un bel po' di anni.. :rotfl:), temo di dovermi ritrovare un giorno in una situazione simile a quella di Tenerone: ovvero quella di essere vittima del pregiudizio ( orribile) dato dall' equazione OMO=PEDERASTA..

Cosa che mi procurerebbe un'incazzatura non indifferente..

 

Che io sappia comunque nell'ambito della mia facoltà non ci sono grossi pregiudizi: uno dei miei prof (che e' comunque una grandissima cacca) e gaissimo, nonché impegnato con un'altro prof..

 

E' il resto del mondo che un mi inquieta..

 

Per fortuna, sono poco "visibile" e al momento non sono dichiarato in facoltà ( anche perché temo che in questo caso questa informazione potrebbe essere usata contro di me per rallentare la ma carriera..)..

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Hola a todos.

Proprio oggi è avvenuta una cosa da me, arriva una sorellina lellosa, una lesbica come me traduzione...., con una maglietta che palesemente rivelava i suoi gusti sessuali, ora non sto a descrivervi la maglietta perché non ne ho voglia, allora io ad alta voce allo sportello (lavoro alle poste) CIAO CHE BELLA MAGLIETTA!!! :rotfl:

Mai posta il problema di far capire che prediligo le donne, nemmeno oggi.

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@mayonnaise: ma si può spaere che tipo di lavoro fai? Sembra che lavori nel paradiso gaio  :rotfl: :rotfl: :rotfl:

 

 

ah mi sono dimenticato di scriverlo  :D

 

lavoro nelle relazioni esterne di una casa di moda...ergo...il paradiso gaio...ovviamente io ho perso la testa per l'unico etero...ma questa è un'altra storia  :D

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