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Università: indecisioni e sbocchi lavorativi


simply_dreamer

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simply_dreamer

che facoltà fare?! bella domanda... il problema che a me piacciono corsi di laurea che offrono pochissimi sbocchi reali dal punto di vista lavorativo, tipo psicologia, scienze dell'educazione, scienze della formazione primaria, servizio sociale, scienze della comunicazione e  beni culturali. insomma i corsi di laurea prettamente umanistici. e si sà oggi come oggi, soprattutto in Italia, le lauree piu ricercate sono quelle scientifiche. mi hanno consigliato di iscrivermi ad uno di quei corsi, tipo infermieristica, fisioterapia, informatica... e simili. ma non mi "ispirano". ora mediterò... si accettano "consigli"  :D

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HaNKy87PaNKY

Devi scegliere quello che piace a te, e non trovo affinità tra una laurea umanistica e infermieristica. Io vengo da una laurea triennale in comunicazione e spettacolo e probabilmente continuerò studiando management (per lo spettacolo), quindi non è che se vieni da una triennale umanistica sei condannato a vivere di studi teorici e sulle nuvole!

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simply_dreamer

condannato no. ma di sicuro è piu facile trovare lavoro come infermiere, ingegnere o informatico piuttosto che come giornalista, psicologo o nel mondo dello spettacolo. almeno io la vedo così. anche se quest'ultime professioni mi affascinano molto.  :D

 

 

 

 

Edit by Hanky: rimosso il quote totale del post precedente.

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HaNKy87PaNKY

Certo che è più facile, ma sono dell'opinione che prima si studia ciò che piace, non ciò che dà un lavoro sicuro. Altrimenti nella vita si finisce a fare qualcosa che non piace senza aver neanche provato a studiare ciò per cui eravamo portati e interessati.

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simply_dreamer

alle superiori, ero indeciso fra 2 tipi di diploma. ed ho obtato per quello che mi affascinava di più. purtroppo il mio diploma vale poco e niente. come molti diplomi, purtroppo in ambito lavorativo. allora ho frequentato dei corsi di formazione professionale sempre inerente al settore di mio interesse, che ho terminato di recente. ma quest'ultimo corso, non mi è piaciuto particolarmente. intendo che non voglio fare un certo tipo di lavoro a vita. per un pò. per mantenermi si. ma vorrei altro ecco. mi piacerebbe prendermi una laurea, ma in primis devo staccarmi dal "nido" e trovarmi un lavoro. ovviamente conciliare le 2 cose è molto difficile sotto tutti i punti di vista. inoltre non ho 19 anni, ma ho passato da qualche anno la ventina.  :D

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Diverrò impopolare, ma non me ne frega nulla: il vero problema di alcuni corsi di laurea di tipo umanistico, secondo me, non risiede SOLO nella tematica che affrontano o nella ridotta richiesta di persone per il tale settore, quanto in un mix di offerta sovrabbondante unita ad una diffusa "faciloneria" nell'approccio delle persone al mercato del lavoro, con scarsa professionalità e/o dedizione.

Conosco troppe persone che laureatesi in campi decisamente specifici si sono poi lasciati andare a lamentele di ogni tipo per la difficoltà nel reperire un lavoro ma al contempo non erano disposte a fare 15 km per recarsi sul luogo di lavoro o cose simili: e no, troppo comodo!!!

Allo stesso modo, ho alcune amiche che con caparbietà, passando attraverso impieghi a progetto, collaborazioni non retribuite e cose simili alla fine hanno raggiunto posizioni interessanti in associazioni che si occupano di promozione artistica qui in Piemonte. C'è voluto del tempo, ma ci sono riuscite!

In pratica, volere è potere: secondo me bisogna seguire le proprie passioni (con quel minimo di razionalità che ci farà forse evitare il corso di laurea in "Impianti Corneali su Caribù"  :D che obiettivamente credo appaia a chiunque un po' TROPPO di nicchia) e poi non darsi per vinti al primo scoglio. Ci sono mille occasioni che ci si presentano nella vita, occorre solo coglierle.

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simply_dreamer

è proprio quello il punto. i lavori a progetto. ho lavorato in un call center per quasi un anno, rigorosamente precario part time con persone molto piu grandi di età rispetto a me. parliamo di over 30, con lauree umanistiche e master alle spalle. quasi tutti col massimo dei voti. mi riferisco in particolare a dei miei ex colleghi/e filosofi, economisti, e aspiranti avvocati e anche laureati in lettere.  vorrei evitare di fare quella fine. la mia breve esperienza, mi è bastata per capire che spesso le proprie passioni, non pagano un gran chè. purtroppo. riguardo la caparbietà è vero. ci vuole piu tempo per trovare un buon impiego con certe lauree, ma ci vuole anche piu fortuna. decisamente, direi. sono pochi quelli che ce la fanno ad ottenere ciò che vogliono, in generale nella vita. soprattutto se hai frequentato un corso che sforna disoccupati che dovranno ripiegare per "campare". è anche vero che prendersi una laurea in lettere o scienze politiche e prendersene una in ingegneria o infermieristica, non è proprio la stessa cosa! sotto molti punti i vista.  :D

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... è anche vero che prendersi una laurea in lettere o scienze politiche e prendersene una in ingegneria o infermieristica, non è proprio la stessa cosa! sotto molti punti i vista.

 

Quoto.

Anche se una volta una mia (ottusa) amica mi disse "Eh, a ingegneria basta imparare le formulette" ...

Sì, certo...  :D  con quel pizzico di capacità di astrazione che a te mancherà SEMPRE...  :D

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simply_dreamer

già.. eeheh. ti invidio :D  infatti a me le formulette non piacciono un gran che, nonostante io non abbia studiato materie come chimica, biologia e fisica alle superiori. io ad esempio ho una buona capacità di sintesi. riesco ad estrapolare concetti chiave relativi ad un argomento. alla maturità infatti, per salvarmi, scelsi (eravamo solo in 2 ad averlo fatto) nella mia classe, l'articolo di giornale. e andò bene. nonostante non l'avessi mai fatto prima. ma perchè mi piace scrivere. misà che sono proprio "da umanistica" io  :D

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Ma a parte cosa ti piacerebbe studiare, che tipo di lavoro ti piacerebbe fare? Hai almeno un'idea di cosa vorresti fare? Se si ha caparbietà e idee belle chiare fin da subito le cose possono andare per il meglio.

 

Tieni conto che con le lauree scientifiche è vero che si trovano più lavori, ma in generale anche qua non è che sia messa bene l'Italia e se vuoi fare qualcosa di carino devi essere disposto a muoverti (come diceva Casper).

Inoltre per studiare qualcosa bisogna essere portati per quella cosa, oltre ad aver passione, altrimenti la laurea o la prendi con voti bassi o non la prendi proprio.... e poi in futuro i datori di lavoro si accorgono se hai passione per quel lavoro o no, quindi tanto meglio lasciar perdere fin dall'inizio.

 

Comunque psicologia dipende da cosa ti specializzi. Se punti a lavorare in ospedale o enti pubblici c'è difficoltà, ma se punti a lavorare in azienda come psicologo del lavoro oppure psicologia in ambito cognitivo per il marketing e simili c'è già più possibilità.

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simply_dreamer

il fatto  è che come scrivevo sopra, non ho ben chiaro il lavoro che voglio fare. me ne piacerebbero diversi. ma cmq prediligo materie umanistiche perchè mi piacciono e le apprendo piuttosto facilmente, senza grosse difficoltà. riguardo le materie scientifiche, non sò che dire. non le ho mai studiate. mi incuriosiscono, ma non le sento "mie" diciamo. non sò se mi capisci squall86...

è anche vero che i lavori e lo studio vanno scelti con passione, non per ripiego. ma è altrettanto vero che ci sono molte persone che fanno lavori che non gli piacciono o che non gli piacciono abbastanza, per campare come si dice. io sono cmq disposto a spostarmi ed è quello che farò a breve, appena organizzato. mi tocca farlo perchè sò che nel settore che ho studiato (mi riferisco ai servizi sociali) di lavoro ce n'è poco e in alcune regioni poco e niente. ma sai com'è. non voglio passare la mia vita a soddisfare i bisogni primari delle persone malate. anche se questo mi piace e mi gratifica, preferirei soddisfare i bisogni psicologici e sociali. da qui la mia idea di psicologia o serv sociale o sc dell ed. oppure preferirei iscrivermi a sc della com e provare a diventare giornalista (ma è una strada ancora piu in salita). per questo alcune persone che mi conoscono mi hanno consigliato di fare infermieristica, ma non mi ispira ne il lavoro, ne il piano di studi. è molto tecnico come corso e devi essere ultra motivato, altrimenti ti buttano fuori dal corso. riguardo l'estero. bè. credo che studiare fuori dall'Italia, o lavorarci sia molto interessante. ma non è facile, ne alla portata di tutti sotto vari punti di vista. mi riferisco all'università. da noi le università costano relativamente poco, rispetto ad altri paesi dove studiare è un lusso. solo che là il lavoro, con una buona laurea lo trovi, poi, qui è piu difficile. mal che vada si possono fare lavori non qualificati all'estero, che di certo sono piu pagati di quà. o no?!  :awk:

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Hai mai considerato il fatto di fare la triennale qua e di continuare gli studi con un master all'estero? Se sei stato bravo e brillante alla triennale è possibile che ti diano una borsa di studio per gli studi all'estero e quindi permettere di non pagare troppo.

Poi la storia che costano tanto non è proprio vera, diciamo che in europa le rette sono alla portata di tutti perchè per i cittadini europei sono previste (più o meno dipende dai paesi) le stesse rette dei residenti, quello che costa sono il trasferirsi e vivere all'estero, ma dei lavoretti tipo mc donald si possono sempre trovare per arrotondare.

 

Io ti consiglierei prima di tutto di chiarirti bene le idee su cosa in assoluto ti piacerebbe fare e magari iniziare a documentarti chiedendo a persone laureate in quel campo o studenti della facoltà ed università a cui stai puntando (perchè anche la serietà dell'università è molto importante e molte aziende conoscono il prestigio di un'uni piuttosto che un'altra).

 

Poi, parlando in generale, l'università non è che ti forma per il lavoro, ti da le capacità per essere più flessibile, organizzare meglio i tempi e permetterti di velocizzare i tempi di apprendimento quando ci sarà la necessità di farlo sul lavoro... quindi non è detto che facendo, metti filosofia, non possa trovarti a fare un lavoro in banca (tra l'altro so che parecchie persone in banca vengono assunte da filosofia... quindi).

Ovvio che una laurea scientifica ti da metodi e tecniche per lavori scientifici (come fare esperimenti, trarne conclusioni, analizzare i dati....), mentre una umanistica ti da un altro tipo di visione, ma in se potresti proporti alle aziende anche tranquillamente con un diploma, dipende da come ti poni nei confronti del lavoro, cioè se vali veramente. E' la persona che conta, non il titolo di studi.

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Guardate, se parliamo di lavoro, si impone un brutale realismo...

 

Prendiamo la laurea in ingegneria, è sicuramente la laurea che offre maggiori

possibilità di impiego in qualifiche aziendali di responsabilità con buone prospettive

di carriera e reddito. Questo non significa affatto fare ciò che si desiderava studiando.

 

In molti casi si finisce per fare lavori per i quali in teoria poteva essere qualificato

pure un laureato in Economia, responsabile vendite o cose del genere...ma per i

quali concretamente il datore di lavoro preferisce la formazione ingegneristica. Perchè

è una laurea ritenuta più selettiva e più formativa a prescindere da ciò che si studia.

 

Io non vedo contraddizione fra l'entrare nel settore dei servizi sociali con una mansione

meno qualificata ( bisogni primari ) e poi cercare di studiare per poter fare carriera ( psicologia )

Certo bisogna essere capaci di studiare lavorando, ma se si riesce voi non sarete uno dei tanti

studenti con un titolo in psicologia o servizi sociali, ma quello con nome e cognome che tutti

conoscono da 5 anni, che ha dimostrato di essere serio e scrupoloso nel lavoro e che conosce

quel settore concretamente. Ed ecco che voi realizzate l'effetto "laurea in ingegneria" : se si è

fatto il "paiolo" per 5 anni e si è laureato pure...è una persona che vale!

 

D'altronde anche a ragionare nell'ambito della pubblica amministrazione non si entra mai con qualifiche

da laurea, riservate tutte ai concorsi interni...la laurea serve più che altro per avere una speranza di

avanzamento di carriera dopo 5 anni. A meno che uno non sia così bravo da ritenere di vincere un

concorso in magistratura, ma queste sono solo le carriere top settore per settore.

 

Inoltre non c'è niente che danneggi di più che tentare l'ingresso nel mercato di lavoro ad età

avanzata e con una laurea umanistica per qualifiche basse. Si preferisce un giovane, senza grilli

per la testa, che non si ritiene "sacrificato" per quel lavoro e NON romperà le scatole, rispetto

ad un laureato

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simply_dreamer

concordo hinzelmann.  :asd:

credo tu abbia ragione. è meglio che ora come ora, cerchi di trovare un lavoro magari inerente a ciò per il quale sono stato qualificato, e nel frattempo studiare, così da non farmi "fregare" da un coetaneo laureato, ma senza esperienza di lavoro. ci penserò...  :awk:

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  • 3 weeks later...
HaNKy87PaNKY

Albi! Prego! Se la questione è attinente scrivi qua, se è totalmente divesa e riguarda papaveri e papere apri un nuovo topic!

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Allooora: il mio piano è provare a entrare a medicina a Bologna, ma vista la remota possibilità che ho, tengo pronta un'alternativa, ovvero ingegneria biomedica, che a Bologna non c'è e quindi opterei per Torino. Il problema è che in questo modo non posso muovermi per cercare un appartamento finchè non avrò i risultati dei test d'ingresso e poi ammetto che sebbene Torino sia stupenda sono particolarmente legato a Bologna e ho sempre pensato che sarei finito a studiare lì (lo so, è stupido farsi condizionare dalla città, ma se tutto va bene alla fine dovrei fare comunque quello che mi piace e poi non è di critiche che ho bisogno ora :rotfl: )... oggi però ho avuto un'illuminazione: il primo anno di ingegneria è uguale per tutti gli indirizzi, quindi potrei iscrivermi a Bologna per un altro indirizzo e poi eventualmente spostarmi a Torino a fare biomedica l'anno prossimo nel caso non entrassi a medicina di nuovo oppure non mi trovassi bene lì. Devo dire che lì per lì mi è sembrata un'idea più brillante, mentre adesso sto pensando che forse è una cazzata (e infatti quando l'ho detto a mia sorella lei mi ha insultato non poco :rotfl: ). Il dubbio è: 1) gli esami di ingegneria del primo anno sono uguali per ogni indirizzo, sì, ma lo sono anche tra una facoltà e un'altra? E 2) non è che poi mi danno problemi se chiedo il trasferimento? E' sicuro che mi convalidino tutti gli esami?

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simply_dreamer

per spostarti in una città diversa da quella in cui risiedi, ci vuole una casa e un budjet mensile per il mantenimento. potresti lavorare e studiare, ma non è cosa facile. te lo dico per esperienza. se parliamo poi di medicina o ingegneria che sono corsi assai impegnativi, diventa un impresa. se i tuoi, possono mantenerti, no problem.  oppure potresti fare domanda all'adisu per ottenere una borsa di studio per merito o per reddito... riguardo la scelta del corso, a livello lavorativo sfrutteresti più una laurea in ingegneria, secondo me. dipende anche dalle branche poi. riguardo medicina, se non sei figlio di medici o se non hai o non ti crei appoggi influenti, non lavorerai mai. è un circuito chiuso, dove solo chi ne fa parte, lavora. per gli altri, la strada è molto dura. è un pò come per gli avvocati. sono professioni affascinanti, impegantive e ben remunerate, ma c'è molta competizione e occorrono molti aggangi. altrimenti nada. l'ingegnere può sempre "ripiegare" facendo altro, tipo lavori di ufficio ecc (nel peggiore dei casi ovvio). o puoi andare all'estero, dove saresti pagato ancora meglio. considera che per studiare medicina, dovrai essere disposto a passare 6 anni se tutto va bene sopra i libri, piu la specializzazione e vari master. mentre con ingegneria il percorso di studio è all'incirca la metà. neanchio ho deciso quale facoltà prendere. ma la mia situazione è diversa... aggiorna il post, quando avrai deciso è! mi raccomando. son curioso :rotfl: un consiglio: non lasciarti influenzare dai giudizi altrui. ascoltali, ma fai sempre di testa tua! ciao e buona scelta!

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simply_dreamer

se ti riferisci alla convalida degli esami, riguardo un tuo ipotetico trasferimento di sede, devi chiedere ai singoli atenei. ciao ciao

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Temo che tu debba in effetti chiedere in Segreteria didattica a Torino

per sapere la prassi. Ci sarà sicuramente una commissione che dà delle

valutazioni standard in base ai regolamenti di facoltà.

 

Però anche se trovassimo i regolamenti di Torino, probabilmente

leggeremmo una dettagliata elencazione di domande, certificati,

tasse e gabelle e poi sicuramente una qualche formula da cui si

capisce che in ogni caso la valutazione della Commissione didattica

è discrezionale.

 

Quindi diventa essenziale conoscere la prassi...

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HaNKy87PaNKY

Albi, secondo me è una cazzata fare il primo anno di ingegneria a Bologna e poi andare a Torino, che senso ha, solo per stare un po' a Bologna? Poi dovrai salutare nuove amicizie per andare a Torino.. Sarebbe inutile, scegli cosa studiare in base al tuo interesse per l'argomento, la città che offre il corso di laurea viene in secondo piano..

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Lo so, più ci penso e più me ne rendo conto. E' che se non passo quest'anno a medicina forse riprovo l'anno prossimo, sempre a Bologna. Ma non tenevo in considerazione che il trasferimento potrebbe essere problematico e poi al massimo potrei spostarmi a Bologna l'anno dopo se avessi ancora in testa quest'idea... boh. Panico  :D

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Questo maledetto test di medicina da sempre parecchi problemi e incertezze, ma ho potuto constatare tra le mie amicizie che ci hanno provato ed hanno fallito che fare un corso "ripiego" per poi ritentare l'anno dopo è una GRANDE CAZZATA, infatti la maggior parte ci ha ritentato ha rifallito e ha ammesso di aver perso anni frequentando corsi che non li soddisfavano.

Poi calcola che ingegneria biomedica con medicina ci azzecca molto poco in termini di esami (se non per fisiologia e qualcosa di chimica e biologia), soprattutto il primo anno che è tutta analisi e calcolo numerico, mentre sarebbe più attinenente come esami con biologia (se dovessi ritentare l'anno dopo ed eventualmente passare... ma non te lo consiglio per le ragioni dette in precedenza).

 

Secondo me dovresti tentare l'esame di ammissione a medicina e nel caso non venissi preso, lasciar perdere e concentrarti su altro, altrimenti rischi di buttare via un anno. Se anche ingegneria biomedica ti interessa continua con quella e bon.

 

Riguardo al trasferimento tra ingegneria a Bologna e Torino è una cavolata pure quella. Calcola che tra l'altro il trasferimento mi pare incida sulla carriera scolastica e non ti permette di accedere ad eventuali borse di studio. Come dice Hanky se poi ti fai amicizie non è bello abbandonare il giro e poi conta che anche se i corsi hanno gli stessi nomi può essere che vengano trattati in maniera diversa, ad esempio l'esame di fisica di ing. informatica potrebbe essere più improntato sull'elettromagnetismo, mentre quello di biomedica su altri tipi di fisica.

 

Per il problema affitto potresti studiare un alloggio di ripiego per le prime settimane e poi sistemarti... anche se capisco che possa essere un po' un casino.

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walkingonair

aggiungo un dettaglio sulla questione trasferimento:

nel caso ti convalidassero gli esami (cosa che resta a discrezione dell'ateneo) potresti trovarti a dover riaprire i libri nel caso in cui lo stesso esame avesse un valore in crediti diverso rispetto a quello che hai dato.

con tutti i problemi annessi con le borse di studio da convalidare!!

se il tuo sogno è fare medicina, non metterti a fare una cavolata del genere...sprecheresti solo del tempo.

piuttosto, nel caso in cui dovesse andar male (toccata!), o valuti un corso alternativo che seguirai con altrettanta passione...oppure puoi concentrarti per bene sul test dell'anno dopo...magari facendo un anno col servizio civile boh...tanto per tenerti impegnato potendo studiare in preparazione allo stesso tempo

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Questo maledetto test di medicina da sempre parecchi problemi e incertezze, ma ho potuto constatare tra le mie amicizie che ci hanno provato ed hanno fallito che fare un corso "ripiego" per poi ritentare l'anno dopo è una GRANDE CAZZATA, infatti la maggior parte ci ha ritentato ha rifallito e ha ammesso di aver perso anni frequentando corsi che non li soddisfavano.

Poi calcola che ingegneria biomedica con medicina ci azzecca molto poco in termini di esami (se non per fisiologia e qualcosa di chimica e biologia), soprattutto il primo anno che è tutta analisi e calcolo numerico, mentre sarebbe più attinenente come esami con biologia (se dovessi ritentare l'anno dopo ed eventualmente passare... ma non te lo consiglio per le ragioni dette in precedenza).

 

Ma infatti ingegneria biomedica è il corso alternativo, non il ripiego! Biologia/chimica/CTF e simili non le ho mai considerate, anche se mi preparerebbero meglio per riprovare medicina, proprio per paura di non passare di nuovo e quindi di rimanere lì a fare qualcosa che non mi piace.

E' un corso che mi interessa, quindi se mi trovassi bene non so nemmeno se riproverei medicina l'anno prossimo.

Comunque grazie a tutti per i consigli... effettivamente mi son reso conto anche da solo che la storia del trasferimento era una cavolata. A questo punto credo che andrò direttamente a Torino nel caso non passassi a medicina.

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Quando provi il test per medicina se non passi e non vuoi fare un anno di farmacia (non ctf) per esempio,  trovi un lavoretto a Bologna che ti permetta di stare su un anno e intanto frequenti corsi con le stesse materie del primo anno di medicina, ma in posti dove non c'è il numero chiuso (come appunto farmac), tanto le lezioni universitarie qui a Bologna sono aperte a tutti..

 

L'anno dopo se dovrai riprovare sarai molto piu preparato, e farai quello che hai sempre voluto =D

 

In ogni caso in bocca al lupo!!!

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non so se è ancora attivo da qualche parte, comunque quando mi sono iscritta io all'uni. (3 anni fa) c'era il "famoso" articolo 6.

praticamente se fai il test a medicina e non entri, puoi frequentare un altro corso di laurea a numero aperto e dare comunque un paio d'esami a medicina (che ti verranno convalidati se poi, l'anno dopo, passerai il test a medicina).

2 esami sono pochi, però se sei veramente convinto puoi fare così, poi passare l'estate a studiare e passare il test d'ammissione a settembre!

comunque per il test di medicina non bisogna essere dei geni, basta studiare seriamente, se t'impegni lo passi sicuro  :D

in bocca al lupo!

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vi espongo la mia storia:

dopo il iceo classico non avevo idea di che cosa fare...risultato ho fatto il test al Politecnico ascoltando voci di amici e parenti che sostenevano che Ingegneria fosse l'unica vera laurea esistente, risultato : non ho dato un esame, non mi piaceva.

Passo numero due: ho fatto il servizio militare volontariamente perchè avevo bisogno del famigerato anno sabbatico

Passo numero 3: mi sono iscritto a SCienze Politiche e poi ho fatto la specialistica in Relazioni Pubbliche, ero iscritto a Torino ma lavoravo full time a Milano (prima in stage e poi con contratto a progetto)

Passo 4: ho seguito i miei interessi e adesso ho avuto la fortuna di fare il lavoro per cui ho studiato nel settore che mi piace

 

tutto questo per dire:

- non fatevio influenzare, ascoltatevi

- se non siete sicuri, prendetevi un anno per fare altre esperienze, tipo un viaggio in un paese starniero (consigllio gli States)...imparerete benissimo la lingua e avrete un bagaglio e una marcia in più

- lavorare e studiare è possibile, d'accordo non avrò fatto ingegneria, ma vi assicuro che anche nel mio corso di laurea c'erano esami tosti ugualmente

- infine createvi un sacco di contatti, ormai il lavoro si cerca e si trova  in questo modo

 

 

Spero di non essere passato per Puffo Quattrocchi

:asd:

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simply_dreamer

è proprio quello che mi servirebbe un anno sabbatico...

peccato che non sia così facile da concretizzare, sia per motivi economici che altro  :asd: cmq ottimi consigli, mayonaise

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