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La guerra è inevitabile?


luka86

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Di storia non ci capisco niente (scusatemi)Ma certo è che anche se la crudeltà avesse dei limiti è la follia che non ne ha. Le persone non capiscono, non si rendono conto, e impazziscono. Possono anche dire "io uccido" con coscienza... ma mi chiedo se sanno veramente quello che stanno facendo.(mi riferisco a casi più attuali e per me comprensibili come il delitto di erba)

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In realtà, quella che tu chiami "follia", io la trovo perfettamente razionale: il vicino di casa mi rompe le palle e io lo ammazzo; Corradino è un pericoloso nemico e io lo ammazzo; i dissidenti rischiano di sputtanarmi e io li ammazzo...Credo che il senso della "pace" - in antitesi a quella che Werty ha chiamato "crudeltà" - debba scaturire non da dogmi (del tipo "non si fa perché è sbagliato e basta") ma da una riflessione su quello che vogliamo sia il rapporto tra noi e gli altri, sia come individui nella vita di tutti i giorni sia come comunità nello scenario politico internazionale o addirittura in tutto l'arco della storia della civiltà umana.Senza contare che - ragionando ancora più a fondo - spesso la pur ragionevole violenza diventa controproducente anche da un punto di vista utilitaristico: gli assassini di Erba saranno processati, l'impiccagione di Saddam Hussein scatena rappresaglie, la Sicilia vendicò Corradino a colpi di Vespri, eccetera...

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Yrian tu fai un discorso ragionevolissimo e posato.Ma al di là di questo io credo che nessuno possa arrivare ad uccidere se non è pazzo. Poi può essere la follia dell'esaltazione della battaglia. Può essere la paura... tutto quello che vuoi...Ma per me per uccidere ci vuole follia. Nessuno riuscirebbe a farlo senza. Io non riesco a concepirlo... forse sono troppo poco cinico.E' anche vero che considero fuori di testa almeno il 70% delle persone che conosco. La maggior parte in modo innoquo.... ma siamo tutti un po' fuori.

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io penso che questo tipo di società sarà sempre un' utopia...e resterà tale...ma l'uomo ha il diritto-dovere di avvicinarsi a questa utopia con fatica e tempo.ma ci vuole poco e con molta facilità per tornare indietro.Yrian: le reazioni dei Vespri furono una serie di cause alcune pilotate anche dall' alto...dal papa, bizantini, aristocratici siciliani la stessa madre di Corradino si adoperò per fare questo, Giovanni da Procida (o Procida non ricordo)...non fu solo un "causa-effetto" di "azione-reazione"...la motivazione ideologica era quella...

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Ragazzi, io la penso come voi. Ma volevo separare bene le considerazioni etiche dalla pura razionalità utilitaristica, perché molte delle violenze che lamentate sono perseguite in nome di "ragion di Stato" e simili.Sui Vespri Siciliani: lo so, il mio era solo un calembour. :beer:

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Forse sono troppo cinico ma mi trovo più d'accordo con yrian sulla motivaazione di omicidi e crimini vari.Credo che spesso alla base di questi atti, soprattutto in ambito politico (una guerra, corradino, Saddam...) ci sono motivazioni profondamente razionali e utilitaristiche. Evidentemente c'è chi dà più valore a un obiettivo che si prefigge che alla vita di un altro uomo.altro è la crudeltà deliberata e immotivata. Una cosa è udccidere un prigioniero altra cosa è torturarlo per il sadico piacere di vederlo soffrire. L'aseptto scovolgente delle sevizie e delle torture di Abu Graib è proprio questo, vedere dei priginieri inermi seviziati a quel modo da "sani" giovani che non ne avevano alcun motivo apre uno squrcio orrendo sul lato oscuro della natura umana.Personalmente ritengo che una tendenza al sadismo e alla crudeltà è connaturata all'uomo, bilanciata certamente da una altrettanto connaturata tendenza alla socialità, alla condivisione, generosità e altrusimo. Sono, forse, due facce della stessa medaglia di una natura umana che è cintraddittoria.Le leggi, il controllo sociale, l'etica, il super-io, l'autocontrollo, la paura e l'opportunità fanno sì che gli aspetti più oscuri e violenti della natura umana siano contenuti e frenati nella maggior parte delle situazioni reali per emergere sotto forma di rituali o di simbolismi che ne depotenziano la pericolosità.

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Io la vedo così:Ci sono due livelli di crudeltà (perdonate la semplificazione e l'astrazione)Mandanti ed esecutori.Da un lato c'è chi ha la follia... innata come qualcuno ha detto già in questo post... ma controllabile, modulabile, gestibile.Certo ci sono situazioni di patologia dove la violenza va fuori controllo ma per la maggior parte di noi (noi umani) la cosa si riesce a gestire.Poi c'è chi non è folle per niente. Chi è lucido e forse non avrebbe la forza di colpire, di uccidere, ma con il calcolo spietato dell'interesse non si fa scrupoli a usare chi è più debole per spingerlo all'assassinio e all'atto orrendo. Qui la follia non c'entra... anzi... la follia delle masse e dei singoli è veramente gestita perchè risulta utile.Io quando vedo dei soldati torturare o dei poliziotti pestare a sangue un inerme non vedo dei carnefici e delle vittime ma due distinte vittime.Per me si tratta di burattini spinti all'odio l'uno contro l'altro volutamente.Il mio modo di esprimermi non è chiaro e sintetico come i vostri ma spero che il concetto che volevo esprimere sia ugualmente comprensibile :beer:

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