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La guerra è inevitabile?


luka86

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[modbreak=yrian]Questo topic è il risultato dell'unione di due topic, il secondo dei quali prende le mosse da un episodio storico (la decapitazione di Corradino di Svevia) ma finisce poi per assestarsi sulla stessa tematica del primo, di cui al nuovo titolo.[/modbreak] Eccomi qui oggi con questo stupido thread.L'ispirazione mi è venuta leggendo la notizia odierna secondo la quale il Pakistan ha sperimentato con SUCCESSO un nuovo missile terra-terra in grado di trasportare una testata nucleare e di raggiungere fino a 2000km di distanza.Bisogna gioire signori, perchè il Pakistan è riuscito a sperimentare con SUCCESSO! il nuovo missile!Perchè hanno avuto successo!Ora dopo questa notizia.. mi è sorta la solita, classica, domanda che mi pongo sempre...Ma perchè i governi dei vari stati devono (o meglio VOGLIONO) investire così tanti solti nel campo militare? Perchè non destinano quelle somme a ricerche molto più importanti? Ma dove cavolo sta il vantaggio a farsi la guerra?Che senso ha? Perchè? Mi sento fuori dal mondo quando non riesco a capire queste cose...Oggi io distruggo te, domani tu distruggi me... eh beh.. così si va avanti di sicuro!Non capisco non capisco.. certo mi sto rendendo sempre più conto che forse noi rimaniamo e siamo sempre bambini.. cambia il tipo e il costo dei nostri giocattoli.. ma alla fin fine...iniziamo fin da piccoli a fare le guerre, prima facciamo la guerra per il mattoncino lego che l'altro bambino, all'asilo, ci ha preso... poi ci facciamo la guerra per la ragazza, e così via....Tutti i giorni c'è una guerra in ognuno di noi.... tutti i giorni noi combattiamo piccole guerre senza nemmeno rendercene conto...Forse la lego invece di fare il castello di re artù dovrebbe fare la casa di gandhi. Forse così i bambini capirebbero.Forse sono io il bambino.. infantile.. che non capisce.. ciaoMarco

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In realtà è una mecanica molto semplice. Disumano? affatto...la guerra è la cosa più umana che ci sia. Incomincio a credere che sia un bisogno naturale dell'uomo difendere il proprio spazio vitale. Per quanto la guerra faccia schifo, da un lato và QUASI compatita.

 

Basti pensare alle industrie armatrici. Sono trentanni che producono armi senza sosta, anche se la guerra fredda è oltre che finita. Come mai? semplice...prima o poi DEVONO USARLE. Come al solito è il dio denaro a decidere tutto.

 

E' solo il desiderio umano di espandere se stesso. Uno schifo, ma pur sempre un desiderio!

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In realtà è una mecanica molto semplice. Disumano? affatto...la guerra è la cosa più umana che ci sia. Incomincio a credere che sia un bisogno naturale dell'uomo difendere il proprio spazio vitale. Per quanto la guerra faccia schifo' date=' da un lato và QUASI compatita. [/quote']

 

Non ci sarebbe bisogno di "difendere" il proprio spazio vitale se iniziassimo ad imparare a rispettarci a vicenda... e mi rendo conto che molte volte è difficile... molte volte sbaglio anche io.. per questo mi arrabbio con "io me" (:D passatemela, mi piace troppo "io me").

Certo che molte volte si vede il rispetto che le persone hanno per gli altri... o per le cose degli altri.. o quelle di tutti...

un esempio sono i bagni delle università e delle scuole, le metropolitane, le strade, il semplice gesto di far cadere la carta della caramella o la cicca o la sigaretta.

Scusate il breve OT ma credo che tutto parta dalle basi.. e alle basi pian piano bisogna arrivarci.

 

ciao

Marco

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Naaaaah....rispetto. E' solo un parolone, privo di senso che la gente ha inventato per darsi un ordinamento. In realtà l'unica cosa che condizioni l'uomo è il suo istinto, le sue passioni naturali, i desideri irrefrenabili. La guerra, il desiderio di espandersi, di avere sempre di più, è quella parte malvagia che è in ognuno di noi. L'uomo si faà la guerra da quando è stato messo al mondo dal creatore. Non ha MAI smesso..è una delle sue principali occupazioni..

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Oh no...non sei nè più nè meno diverso da chiunque altro. Anche tu sei egoista, anche tu hai bisogno di prevalere sugli altri. Anche nelle piccole cose. Viviamo infondo solo per prevalere sugli altri, per ottenere uno spazietto...Ora credi che non rientri tra le tue necessità, ma ti assicuro che il desiderio di prevalere è di ognuno di noi..

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dolcepensiero

Sono già in attesa, ohimè, della prossima novità, la guerra spaziale...

 

Cito una famosa frase di Einstein:

 

"Io non so con quali armi sarà combattuta la Terza Guerra Mondiale, ma so che la Quarta sarà combattuta con pietre e bastoni".

 

Ma quanto è vera !

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Quello che non piace della frase di Einstein è che mette in conto che ci deve essere per forza una terza e una quarta guerra.

 

ciao

Marco

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Alessandro

Mah...è una frase molto più metaforica! l'uomo si fa del male da solo, e prima o poi si annienterà...questo è il signficato

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credo sia + o - lo stesso motivo che spinge gli uomini ad andare avanti nel quotidiano...si vuole sempre di più e non ci si accontetna mai

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NorwegianWood

Nel caso di una terza guerra mondiale ci ritroveremo tutti come dice Einstein, cioè come nella prospettiva più "rosea" della letteratura e cinematografia mondiale, da Malevil a Il dottor Stranamore. La peggiore prevede invece l'estinzione definitiva del genere umano, unico caso in cui il pianeta eviterebbe una quarta guerra mondiale.

 

Da sempre l'uomo usa la violenza oltre alla gentilezza... spesso è la via considerata più semplice, quella che dà risultati più immediati sebbene spesso disastrosi (a breve o a lungo termine). Interrompere il circolo vizioso della corsa agli armamenti è un'utopia: ci sono troppi fattori, millenari, in gioco.

 

Però si può iniziare a cambiare mentalità a partire dal nostro quartiere, limitando o evitando del tutto l'uso delle maniere forti col nostro vicino, con le persone che odiamo (genitori, insegnanti, datori di lavoro, colleghi, nuovo partner del nostro ex...) e così via. Che merito abbiamo se amiamo solo le persone che ci amano?

 

Ma non aspettiamoci che nel mondo scoppi la pace oggi o domani... se avverrà, sarà fra anni, decenni, forse secoli. E forse mai. Anche se la speranza è l'ultima a morire (e speriamo che non ci sopravviva).

 

PS: Avete mai letto il racconto di Isaac Asimov Razza di deficienti? Se vi manca, ve lo posto qui sotto (è del 1957):

 

-------

RAZZA DI DEFICIENTI

di Isaac Asimov

 

Naron, dell'antichissima razza di Rigel, era il quarto della sua stirpe che teneva i registri galattici.

Aveva un libro grande, con l'elenco delle innumerevoli razze di tutte le galassie che avevano sviluppato una forma d'intelligenza, e quello, notevolmente più piccolo, nel quale erano registrate tutte le razze che, raggiungendo la maturità, venivano giudicate adatte a far parte della Federazione Galattica.

Nel registro grande erano stati cancellati molti nomi: erano quelli di popoli che, per una ragione o per l'altra, erano scomparsi. Sfortuna, difetti biochimici o biofisici, squilibri sociali avevano preteso il loro pedaggio. In compenso, nessuna annotazione era mai stata cancellata dal libro piccolo. Naron, grande e incredibilmente vecchio, guardo' il messaggiero che si stava avvicinando.

"Naron!" disse il messaggero. "Immenso e Unico!"

"Va bene, va bene, cosa c'e'? Lascia perdere il cerimoniale."

"Un altro insieme di organismi ha raggiunto la maturità."

"Benone! Benone! Vengono su svelti, adesso. Non passa un anno senza che ne salti fuori uno nuovo. Chi sono?"

Il messaggero diede il numero di codice della galassia e le coordinate del pianeta al suo interno.

"Uhm, sì'" disse Naron, "conosco quel mondo."

E con la sua fluente scrittura prese nota sul primo libro, poi trasferì il nome sul secondo, servendosi, come di consueto, del nome con cui quel pianeta era conosciuto dalla maggior parte dei suoi abitanti.

Scrisse: <>.

"Queste nuove creature" disse poi, "detengono un bel primato. Nessun altro organismo è passato dalla semplice intelligenza alla maturità in un tempo tanto breve. Spero che non ci siano errori."

"Nessun errore, signore" disse il messaggero.

"Hanno scoperto l'energia termonucleare, no?"

"Certamente, signore."

"Benissimo, questo è il criterio di scelta."

Naron ridacchiò soddisfatto.

"E molto presto le loro navi entreranno in contatto con la Federazione."

"Per ora, Immenso e Unico" disse con una certa riluttanza il messaggero, "gli osservatori riferiscono che non hanno ancora tentato le vie dello spazio."

Naron era stupefatto. "Proprio per niente? Non hanno nemmeno una stazione spaziale?"

"Non ancora, signore."

"Ma se hanno scoperto l'energia atomica, dove eseguono le loro prove, le esplosioni sperimentali?"

"Sul loro pianeta, signore."

Naron si drizzò in tutti i suoi sei metri di altezza e tuonò: "Sul loro pianeta?"

"Sì, signore."

Lentamente Naron prese la penna e tracciò una linea sull'ultima aggiunta del libro piccolo. Era un atto senza precedenti, ma Naron era molto, molto saggio e poteva vedere l'inevitabile meglio di chiunque nelle galassie.

"Razza di deficienti!" borbottò.

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Purtroppo mio caro norvegianwood hai ragione.. e così ha ragione Asimov....

 

NO! :shock:

 

 

ciao

Marco

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  • 4 weeks later...
Guest TankGirl
Oh no...non sei nè più nè meno diverso da chiunque altro. Anche tu sei egoista' date=' anche tu hai bisogno di prevalere sugli altri. Anche nelle piccole cose. Viviamo infondo solo per prevalere sugli altri, per ottenere uno spazietto...Ora credi che non rientri tra le tue necessità, ma ti assicuro che il desiderio di prevalere è di ognuno di noi..[/quote']

 

Non sono assolutamente d'accordo!

e' vero che l'istinto dell'uomo è di prevalere sugli altri, ma per fortuna abbiamo anche un cervello e una coscienza, ed è questo che ci distingue dagli altri animali.

Il discorso che fai, "tanto siamo tutti egoisti e viviamo per prevalere sugli altri" mi sembra tanto una scusa per fare quel cavolo che ti pare senza rimorsi. Bè io non ci sto. Se il mio istinto è di picchiare qualcun'altro per "farmi spazio", lo reprimo e cerco di affrontare la cosa in modo diverso, usando il cervello e non le mani. E nn sono l'unica.

Ma forse in questo caso noi donne siamo diverse...?

 

Che merito abbiamo se amiamo solo le persone che ci amano?

 

Verissimo :P

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Si ma non è che se la guerra fa parte del nostro istinto dobbiamo per forza giustificarla.Da che siamo su sto pianeta abbiamo sedato tanti quegli istinti..Non potremmo cercare di far così anche con il nostro lato guerresco?

Luca quanto ti capisco,il genere umano non conosce il rispetto..

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"La guerra è per l'uomo quello che la maternità è per la donna" lo diceva Mussolini.....e probabilmente aveva ragione.

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Guest TankGirl

Quindi siamo mesi proprio bene!!!! :P

A questo punto, se a "voi uomini" piace tanto ammazzarvi fatelo pure, ma non ci mettete in mezzo donne e bambini.

...e state attenti, perchè il giorno in cui le donne prenderanno il potere è sempre più vicino.. e allora vedrete dove ve li ficchiamo i vostri fucili! :no:

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Quindi siamo mesi proprio bene!!!! :P

A questo punto' date=' se a "voi uomini" piace tanto ammazzarvi fatelo pure, ma non ci mettete in mezzo donne e bambini.

...e state attenti, perchè il giorno in cui le donne prenderanno il potere è sempre più vicino.. e allora vedrete dove ve li ficchiamo i vostri fucili! :P[/quote']

 

 

TankGirl sei il mio idolo :no:

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Ma la guerra è bella.....è giusta.....avanti gloriose schiereeeeee, pianteremo le bandiere tricolorrrr, e dall'Africa un sol nome Romaaaaa :P

 

p.s. canzoncina delle gloriose armate italiche alla conquista di Addis Abeba

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  • 2 months later...

"La guerra è per l'uomo quello che la maternità è per la donna" lo diceva Mussolini.....e probabilmente aveva ragione.

 

Infatti lui di guerre ne ha fatte tante!

 

A 'sto punto penso che fosse una femminuccia...

 

(Complimenti per aver citato Mussolini, ti fa onore! ;) )

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Guest Anubis

Cos'è una guerra? uno squilibrio della bilancia. Le persone hanno messo su un piatto rancori, ambizioni, avidità, senza mettere nulla sull'altro per fare da contrappeso. Arriva allora il momento nel quale la sproporzione diventa tale che la violenza ha la meglio. Purtroppo noi agiamo solo sulle conseguenze invece che sulle cause. La scienza iniziatica insegna che prima che una guerra venga dichiarata sul piano fisico si dichiara sul piano psichico. E' impossibile impedire malintesi, le ostilità tra gli individui.Se, nello stesso tempo, ci fosse un numero sufficiente di persone che ristabilisse l'equilibrio grazie ai pensieri, ai sentimenti, alla maditazione, il piatto negativo della bilancia non penderebbe più fino al punto in cui la guerra finisce per scoppiare. Sapete come si calcola, in fisica, la risultante di due forze, ebbene questa legge, non è valida soltanto per il piano fisico, lo è anche per il piano psichico.Come volete che il bene e la pace trionfino se ci sono da un lato migliaia di esseri che lavorano veramente per il bene dell'umanità, mentre miliardi d'altri sono occupati a combinare i propri affari mostrandosi gelosi, egoisti, vendicativi?

Tutti noi sul piano spirituale siamo uguali, affermazione banale. Bisogna fare un lavoro interiore per risvegliare in se stessi il senso dell'unità. Molti poiché sono scesi troppo in basso nella materia non possono che detestarsi. Prendete ad esmpio una palude o una giungla: tutti sono intenti a divorarsi. Se gli esseri umani riuscissero a raggiungere i piani superiori, rimarrebbero talmente meravigliati, talmente abbagliati da quella realtà che si tenderebbero subito la mano e sarebbe quella l'Età dell'Oro.

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La guerra si fa per tanti motivi, uno di questi (secondo alcuni il principale) è il calcolo economico.

 

Immaginiamo che io sia il Presidente di un grande paese: per svariati motivi (tra i quali la mia incompetenza) a un certo punto sono pieno di disoccupati.

Che faccio?

Una delle cose più facili consiste nel comprare un fucile per ogni disoccupato e mandarlo a morire lontano dal mio paese.

 

Anche se la guerra va male, io mi troverò con un bel po' di disoccupati in meno: una parte li avrò amazzati e un'altra l'avrò tenuta impegnata costruendo armi.

Poi costruirò un po' di Monumenti ai Caduti, commuoverò tutti abbracciando le vedove e gli orfani, parteciperò a delle tristi ma bellissime commemorazioni dei martiri e tutti si dimenticheranno che quella gente l'ho fatta uccidere io.

 

E se la guerra va bene?

Se la guerra va bene tanto meglio.

Posso: o trasferire un bel po' dei disoccupati che mi sono rimasti in quella terra lontana, regalando loro le terre che hanno rubato ai nativi (come a Roma Antica o come l'Inghilterra Coloniale); oppure prestare al paese sconfitto i soldi per ricostruirsi da solo e vivere di interessi e aprire un nuovo mercato per le mie merci (come fanno gli USA e, in qualche modo, come ha fattol'URSS).

 

Alla fine la guerra è sempre un vantaggio economico.

Anche ricostruire le proprie macerie mette di buon umore: dà llavoro a tanta gente e permettere di rifare le fabbriche molto più moderne delle precedenti.

 

Piccola previsione sulla Terza Guerra Mondiale:

essa avverrà non appena in Cina ci sarà il capitalismo agricolo(e quindi la disoccupazione dei contadini) e la democrazia (e quindi, prima o poi, un governo di destra).

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  • 5 months later...

Parto dicendo che è una storia triste.E' la storia di Corradino di Svevia, decapitato nella piazza di Napoli assieme a suo cugino Federico d' Austria e altri ghibellini.E' l'anno 1268 e l'Italia è devastata dalla guerra tra angioini e svevi (alias, guelfi e ghibellini).Ultimo erede maschio della dinastia degli Hoenstaufen (a cui appartengono il Barbarossa e Federico II), dopo la morte di Manfredi, Corradino scende in Italia ma viene sconfitto a Tagliacozzo...il 29 ottobre è decapitato insieme ai compagni e i loro corpi vengono abbandonati sulla spiaggia senza sepoltura...solo dei poveri contadini ricoprono i corpi con dei sassi.La guerra poi sfocierà nella rivolta dei vespri...ma questa è un' altra storia.Ovviamente l'ho striminzita questa storia, forse facendone perdere il suo gusto ma mi è servita per introdurre un altro argomento...Riflessione: la crudeltà umana (perchè Corradino e suo cugino avevano 16 anni), ha dei limiti? O meglio, può avere dei limiti oppure non si ferma a niente.Certo, ci sono delitti più crudeli di quello precedente (vedi la strage di Erba, tanto per attualità)...vero, alcune cose sono cambiate rispetto al passato...ma quanto?...secondo me non molto. Cos'è che corrompe la bonta umana e cosa, invece, la arricchisce?Io lancio la pietra, spero che qualcuno/a partecipi a questo mio delirio pomeridiano :bah:

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Eheheh... Vedo che non sono l'unico ad essersi appassionato alla grande dinastia... Vuoi che contribuisca proprio io, che sono nato all'ombra di Castel del Monte, che ho villeggiato ad Apricena e Manfredonia, che sapevo a memoria la poesia quella che ci facevano studiare alle Medie, che mi sono laureato in piazza Maggiore, che ho partecipato all' "Enzo Re" di Roversi/Pizzi/Dalla, che ho letto e riletto Dante, che ho recitato nel film "L'ombra di Federico"....?Be', no. Niente di tutto questo. Mi dispiace, ma devo disincantarti.Decapitare Corradino fu solo un crudele atto di guerra, ma né più né meno che impiccare Saddam Hussein. La differenza è che Corradino era giovane, bello e idealista... ma forse invischiato in un gioco manovrato da gente più esperta di lui. Veneriamo pure i grandi dell'antichità come Corradino o Alessandro Magno, ma non dimentichiamoci che furono uomini del loro tempo, che se fossero stati meno giovani e belli ci starebbero meno simpatici, che per quello che viviamo oggi sarebbe forse meglio eleggere a nostri eroi personali Mandela, Pasolini, Kafka...P.S. E cambia titolo a 'sto topic, va'. Ultimamente ti stiamo editando un po' troppo spesso... :bah:

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bè la frase del papa esprime bene il suo destino..."mors Corradini, vita Caruli. Vita Corradini, mors Caruli" (Caruli è Carlo d'Angiò).Sicuramente dietro c'è stata una propaganda in stile romantico e non è un caso che la poesia dedicata a Corradino è stata scritta nell' 800 in piena epoca romantica (e non è un caso che mi piaccia quell' epoca)...certamente un giovane bello, biondo che ha una fine triste è più suggestivo, più romantico che se al suo posto ci fosse stato un gobbo, brutto e basso...Oggi ci è facile dire che è stata una trappola, che è stato un errore giungere in Italia così giovane etc...ma noi dobbiamo immergerci nella realtà del tempo e nella sua mente: il regno angioino non si era ancora assestato, le città ghibelline erano in difficoltà e c'erano buone basi d'appoggio per attaccare il nemico (vedi Pisa).Aggiungo che Corradino, se avesse vinto, non avrebbe risparmiato Carlo.Fondamentalmente non c'è differenza tra lui e Saddam (tranne che quest'ultimo era un dittatore) ma mi piace pensare che era giovane, biondo e bello...sarò romantico ma mi piace pensarlo...In quanto al titolo...bè, mi sembrava "un titolo che fa presa" ma non ho problemi nel cambiarlo. ;)comunque è vero, ultimamente sto facendo topic che sono più deliri che proposte per una vera discussione... :bah:

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Più che la crudeltà della morte di Corradino, di quella vicenda mi dispiace proprio l'esito storico.So che la storia non si fa con i se... ma la sconfitta della dinastia di Svevia, che aveva dato alla Sicilia un momento di splendore e di vivacità artistica e culturale ( ricordate la scuola siciliana??), segna l'inizio di una serie di dominazioni straniere meno illuminate e cosa da non dimenticare, più supine al controllo della Chiesa. Federico II era stato in grado persino di sopportare una scomunica per dare respiro al suo disegno di un'impero, di un potere temporale, autonomo dall'ingerenza pontificia. La vittoria degli Angiò fermo lo sviluppo del Sud Italia e lo condannò a un lungo medioevo.Quanto alla crudeltà io credo che alla natura umana sia connaturata una dimensione sadica e un desiderio di dominio e di controllo. Credo che questi aspetti siamo accresciuti da alcune circostanza come 1) propagande d'odio, 2) violenza di gruppo, 3) compressione delle energie umane e delle possibilità di espressione di queste in altri ambiti.Credo che per contenere queste tendenze una società aperta, dinamica e tollerante sia una prima base e poi servono dei momenti in cui incanalare e ritualizzare questa violenza per renderla inoffensiva. Un esempio può essere lo Sport e la competizone sportiva, oppure una mobilità sociale che consenta a chi ne ha le capacità di emergere col suo lavoro di trovare soddifazione nell'emulazione e nella competizione scientifica, artistica. Una ciompetizione verso il meglio che alla fine produce buoni effetti per tutta la società.

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