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Confessioni al popolo di internet


dreamer_

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E' già molto tempo che me lo chiedo e non riesco assolutamente a trovare una domanda nel mondo reale quindi mi rivolgo a voi nella speranza che possiate spiegare. Perché le persone raccontano i propri sentimenti, la propria vita, si sfogano, cercano attenzioni attraverso internet? E' sempre più frequente leggere nei blog i fatti e i pensieri più personali delle persone, nei forum i loro sfoghi in poche ma forti righe, e su facebook velate richieste di aiuto. Togliendo l'ultimo punto cher ha un'ovvia spiegazione in un comportamento naturale causato dal desiderio inconscio di essere compresi e le richieste di consigli che vengono poste nei forum appunto perché si pensa che i determinati frequentatori del forum possano dare consigli soddisfacienti e utili, non capisco il perché di queste azioni. Io non sarei assolutamente in grado di raccontare i fatti miei a quelli che, incontrati nella realtà, sarebbero poco più di dei conoscenti e confidarsi con loro come io potrei fare solo con una persona in carne ed ossa che mi è vicina. Perché fanno tutto questo?

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Per il bisogno di esprimersi...

Di ricere così attenzione... In altre circostanze invece si cercano risposte a domande che per vergogna o altro non faresti mai a dei conoscenti stretti.... e poi scrivere su internet, l'irrefrenabile voglia di raccontare agli altri i cazzi proprio, per far sapere in un modo o nell'altro di essere vivi...

 

Es. Quando sto  nel mio paese, internet non lo apro proprio, perchè non ne ho bisogno, perchè vivo una vita intensa e frenetica, in mille attività e con tantissimi contatti umani... invece chiuso nelle 4 mura di una stanza a roma ho la necessita di appagare questa mancanza con un "palleativo"? e quindi mi servo del mezzo internet...

 

Poi ripeto ci sono persone che hanno bisogno di esternare... sempre e comunque!!!

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Ma tu, Dreamer, perché esponi un quesito personale, sul quale rifletti da tempo e su cui non riesci a trovare una risposta, a sconosciute

voci alitanti nel web?

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Per pura curiosità e piacere di comprendere il ragionamento inconscio che porta a questo comportamento, la psicologia umana è la mia passione.  :muro:

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Ora sto immaginando una mia amica, che su fb racconta tutti i suoi "cazzi", che mette tutti i più assurdi link sul suo essere migliore di tutto il mondo, la immagino li seduta intenta a figurarsi e interessarsi alla psicologia umana....

 

ahauahuaauhahauahaauahauhaaauahauahauhauahauaahauahauha  :muro: :muro: :muro::bah:

 

la pubblicità dice che mangiare lo yogurt è bello... e noi mangiamo lo yogurt!

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Nient'affatto: è ovvio e appurato che gli altri hanno piacere nel parlare dei propri sentimenti profondi attraverso internet, e non di comunicazione virtuale che è invece tutt'altro, dal momento perché puoi intrattenere conversazioni virtuali piacevoli senza sviscerare i tuoi drammi esistenziali. Il punto è che, non provando la maggioranza dei desideri inconsci che ha nominato Purospirito (e che ritengo logici e corretti, grazie della spiegazione  :muro: ) non riesco a capire la motivazione di tale comportamento.

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Se sei interessato alla psicologia, dovresti supporre che dietro il desiderio di comunicazione virtuale ci sia o possa esserci

il desiderio di parlare di problemi o istanze o pulsioni profonde: magari in forma "mediata", magari in forma obliqua, altri in

forma diretta, alcuni avendo privilegiato addirittura il mezzo virtuale, ma sempre allo scopo di portare alla luce qualcosa che

non è interamente soddisfatto nella vita reale, il che mi pare molto realistico. La distinzione tra profondo/tema personale e

piacevole/tema di conversazione è una distinzione alla quale non ti puoi arrestare, perché resta alla superficie: è reale, ma

lascia indagata la pulsione che è comune a entrambe.

 

Sicuramente le persone che si dominano di più, che hanno più rapporti nella vita reale, che hanno anche il senso delle

proporzioni e il senso del ridicolo (che è una struttura superegoica, peraltro) non cadranno in eccessi di esposizione gratuita,

manterranno un controllo dell'onda del proprio parlare virtuale, ma il meccanismo che è alla base della comunicazione

riguarda tutti e tutti coloro che ne sono presi partecipano di esso. Passare ore a discutere di politica glbt o di piacevolezze

(piano oggettivo, con un elemento di protezione di sé) oppure dei propri drammi esistenziali (piano soggettivo, più scoperto)

non nasconde il fatto che siamo comunque all'interno di una stessa dimensione di attesa, di desiderio di contatto, di bisogno

di incontro e direi anche di scontro.

 

Lo dimostra una considerazione banale. Coloro che parlano di problemi e drammi personali non potrebbero farlo se non ci

fossero persone che magari di queste loro cose non parlano affatto ma stanno lì per ore, o anche solo per un passaggio di forum,

a rispondere a quelle di altri, o anche solo a leggerle. E l'esempio si potrebbe ripetere adattandolo ai diversi casi.

 

Ah, poi c'è un'ultima cosa: internet, e la comunicazione virtuale, sono una droga.

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ho la febbre... e leggere questi pensieri controversi mi risulta difficile...

 

innanzitutto concordo sul fatto che siamo, almeno parlo per me, dei drogati... (ora non è che ci squalificano dal forum per averlo detto? ).

 

Quindi sull'onda della saggezza di Isher possiamo identificare 2 correnti... quelli che raccontano tutto, e nel farlo adornano di mille foto!; e chi è più discreto e però si rivolge come pubblica agli " sputtanatori"...

 

infondo possiamo dire che " l'economia gira con te "  :muro:

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Molti, non so se tutti, noi abbiamo un bisogno disperato di comunicare, di comprenderci attraverso il dialogo con l'altro e di sentirci oggetto di interesse. Nelle conversazioni tête-à-tête è possibile fare tutto questo, ma è anche estremamente difficile. Perché nella vita "reale" dobbiamo soddisfare anche tutta una serie di altre esigenze: dobbiamo preoccuparci di mantenere sotto controllo la comunicazione non verbale, dobbiamo preoccuparci di colmare i silenzi, dobbiamo cercare di essere brillanti e piacenti. Insomma, la nostra preoccupazione primaria è piacere. E non parlo di rimorchiare. Parlo del fatto che la nostra prima preoccupazione di fronte a un altro, estraneo o anche conosciuto, è ingraziarselo, sentirsi apprezzati, ben accetti. Non si tratta di conversazione libera, ma di socializzazione.

Questo senza contare che faccio fatica a immaginare un luogo dove la conversazione possa effettivamente avvenire. Abbiamo tutti altre cose da fare, altri posti dove andare, e parlare a un tavolino di un bar sapendo di doversi alzare tra 20 minuti non è la stessa cosa di parlare di sera nella sicurezza della nostra casa, sapendo che il nostro solo impegno è il letto che possiamo rimandare di quanto vogliamo.

Credo che il chattare sia il parlare nel suo senso più ripulito: è eliminato tutto ciò che vi sta intorno, e tutto quello che rimane è la parola. Non ci si sente imbarazzati per le reazioni non verbali dell'altro, né per le proprie goffaggini. Si attenua il senso di imbarazzo perché si ha paura di aver detto una cosa che l'altro possa trovare stupida. Perché dire ciò è un gesto di un istante, un semplice premere il tasto "invio", non ha tutta la pesantezza di un'azione estesa nel tempo. Inoltre, lo sconosciuto su Internet, che possibilmente vive anche lontano, lo possiamo escludere dalla nostra vita con la stessa facilità con cui l'abbiamo fatto entrare. Non dovremo temere di incontrarlo nei luoghi frequentati: a volte conoscerà appena il nostro nome, a volte nemmeno quello.

 

 

EDIT: Ah, sul fatto che Internet/la comunicazione virtuale siano una droga è verissimo. Tutto ciò che provoca piacere e appagamento è una droga. L'amore è una droga, il cioccolato è una droga, i gamberetti sono una droga, le vacanze sono una droga.

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Perché le persone raccontano i propri sentimenti, la propria vita, si sfogano, cercano attenzioni attraverso internet? E' sempre più frequente leggere nei blog i fatti e i pensieri più personali delle persone, nei forum i loro sfoghi in poche ma forti righe, e su facebook velate richieste di aiuto.

 

Perché non dovrebbero? Internet è un mezzo di comunicazione pubblico, in cui ci si può confrontare con gli altri senza essere obbligati ad andare a riunioni di condominio dal vivo, o da Barbara d'Urso per sfogarsi (IRONIA). È così comodo! Tutti, a meno che non siano degli automi, hanno bisogno di sfogarsi. C'è chi lo fa esclusivamente dal vivo, chi lo fa esclusivamente su internet, e chi lo fa OVUNQUE (io mi inserisco tra questi casi.. Quello che dico su internet lo dico anche a voce, non c'è uno strano bipolarismo virtuale).

È impossibile però dare una motivazione generale alle confessioni su internet: ci sono le persone sole, quelle insicure, quelle che temono di dire stupidaggini e su internet sono più "tutelate" dall'eventuale figuraccia (come diceva Loup-garou)...

Citare i blog e facebook mette in ballo cose diverse.

Il blog lo scrivi e NON SAI chi e quando lo leggerà, o almeno io l'ho sempre preso così, come una valvola di sfogo, e scrivevo tutto quello che mi succedeva per rendere partecipi tutti i miei amici sparsi per l'Italia senza dover raccontare le stesse cose duemila volte, ma non m'interessava che la gente lo trovasse su google.. Anzi quando commentavano persone sconosciute che si innamoravano di me tramite il blog (è successo 2 volte... psycho) fuggivo nel disinteresse.

Su Facebook, a meno che tu non sia una bimbaminkia che si fa chiamare ღ♥ ♥ღ Pinkie pallina ღ♥ ♥ღ , ci metti nome e cognome e si presume che si abbiano tra gli amici persone conosciute e possibilmente AMICHE. Una richiesta d'aiuto su fb può essere letta come un modo per rendere tutti velocemente partecipi di un problema o una situazione problematica senza dover informare i singoli uno per volta.

Per me il modo giusto di usare internet è non nascondersi dietro immagini di rose e cuoricini, racconti fasulli, ed essere sinceri come lo si sarebbe nella realtà. Se sei sincero con internet, internet ti darà tantissimo. (no vabbè... poesia pura!)

Poi la gente falsa e costruita nella realtà, diventerà un demonio di palle su facebook e farà di tutto per attirare l'attenzione, ad esempio: la ragazza che ha fatto il video di tacchi alti, praticamente la Laura Scimone n°2, sul suo facebook mette foto dei Caraibi e scrive: "quando vado dai miei cugini americani io vado in questa spiaggia, eccomi mi vedo anche io nella foto" e la foto è scattata da un tranatlantico al largo, e quando una commentatrice le chiede "anche io ci vado! in che spiaggia sei stata?" cala il silenzio e quindi evidentemente la foto dei Caraibi non è sua ed è presa da Google immagini o tripadvisor. Se tu vuoi fare la figa spacciandoti su internet per una che va ai Caraibi in vacanza, cosa ci guadagni? Far pensare agli altri che sei figa? Ma la gente non ti giudica da una vacanza ai Caraibi, quindi sei scema. È un discorso contorto ma è simile a quello che faccio con mia sorella che, a 37 anni, scrive PALLE su facebook per far credere di essere una vip in carriera.

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Guest Count Vertigo

Perché fanno tutto questo? [/size]

 

Perchè internet gira nel mondo e quindi è una larga finestra sulla realtà, e fornisce a chiunque i mezzi per mostrarsi, raccontarsi, ecc.

 

Fai conto che sia un ampio schermo televisivo, in cui persone che non staremmo ad ascoltare neanche mentre facciamo la fila alla posta trovano il modo di poter parlare, pur dicendo cose che non stanno nè in cielo nè in terra.

 

E' più semplice per alcuni svelarsi a persone che non si conoscono perchè così non si rivelano segreti, e non c'è il dubbio di essere giudicati. Alcuni preferiscono questo alle critiche di amici che si frequentano anche 24 ore al giorno, e in più, in alcuni casi, vige l'anonimato, e quindi l'individuo è protetto da una coltre di virtualità che lo aiuta a superare le sue paure.

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Se sei sincero con internet, internet ti darà tantissimo. (no vabbè... poesia pura!)

 

 

Di certo è sicuro il contrario: se non sei sincero, se bluffi, o fingi, non ti darà niente

 

 

Credo che il chattare sia il parlare nel suo senso più ripulito: è eliminato tutto ciò che vi sta intorno, e tutto quello che rimane è la parola. Non ci si sente imbarazzati per le reazioni non verbali dell'altro

 

Non dovresti dire «degli altri», Loup-garou, visto che voi ragazzi chattate anche con 4 e chissà anche con quante più persone alla volta?  :muro:

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Non dovresti dire «degli altri», Loup-garou, visto che voi ragazzi chattate anche con 4 e chissà anche con quante più persone alla volta?  :muro:

 

Alla volta, ma separatamente. Conversazioni parallele, ma non conversazioni tra più di due soggetti.

Le mie esperienze di multichat sono piuttosto deludenti: generalmente diventano una sequela di battutine e riuscire a seguire un qualsiasi tipo di discorso è impossibile, visto che un messaggio non rimane nella finestra di chat per più di mezzo minuto.

Quindi tutto quello che ho scritto, ovviamente derivante dalla mia esperienza, presuppone che l'altro sia al singolare.

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Per quanto mi riguarda, quando scrivo è perché mi aiuta ad analizzarmi.

Spesso, quando si ha un problema, anche solo il fatto di mettere le cose nero su bianco aiuta a dargli una forma, ma anche come sfogo. Senza contare il fatto di poter ricevere dei consigli, che non sono per niente male.

Ma poi c'è l'ansia di protagonismo che coglie molte persone, che sentono il bisogno impellente di mostrarsi, bisogno secondo me molto indotto dalla società.

Sai anche che cos'è? Con il mezzo virtuale è molto più facile lasciarsi andare, almeno per quanto mi riguarda spesso ho un livello di timidezza più alto parlando con le persone, rispetto a quanta ne ho scrivendoci su una chat.

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E' già molto tempo che me lo chiedo e non riesco assolutamente a trovare una domanda nel mondo reale quindi mi rivolgo a voi nella speranza che possiate spiegare. Perché le persone raccontano i propri sentimenti, la propria vita, si sfogano, cercano attenzioni attraverso internet? E' sempre più frequente leggere nei blog i fatti e i pensieri più personali delle persone, nei forum i loro sfoghi in poche ma forti righe, e su facebook velate richieste di aiuto. Togliendo l'ultimo punto cher ha un'ovvia spiegazione in un comportamento naturale causato dal desiderio inconscio di essere compresi e le richieste di consigli che vengono poste nei forum appunto perché si pensa che i determinati frequentatori del forum possano dare consigli soddisfacienti e utili, non capisco il perché di queste azioni. Io non sarei assolutamente in grado di raccontare i fatti miei a quelli che, incontrati nella realtà, sarebbero poco più di dei conoscenti e confidarsi con loro come io potrei fare solo con una persona in carne ed ossa che mi è vicina. Perché fanno tutto questo?

 

io ho sempre pensato che lo facessero per tenere una specie di "diario" pseudo-segreto, perché comunque la gente che lo legge non la si incontrerà mai e allora c'è anche più libertà nel dire ciò che si pensa/prova, perché tanto non rischi di "perdere" nessuno.

in generale quindi direi che i blog personali spopolano perché su internet c'è più libertà d'espressione grazie all'anonimato.

inoltre ci si esprime scrivendo e lo scrivere è una forma d'espressione meno diretta del parlare a voce (è più facile scrivere le cose in una lettera che dirle faccia a faccia).

 

edit. mi riferisco ai blog personali (il Male), i forum sono un altro discorso, sono focalizzati su un tema e si discute di quel tema con altre persone interessate, che altrimenti sarebbe difficile incontrare in così grande numero.

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orodeglistupidi

c'è l'ansia di protagonismo che coglie molte persone, che sentono il bisogno impellente di mostrarsi

 

Credo che questo sia il fattore prevalente. C'è ormai un'incontinenza tremenda, che induce a svendere la propria intimità al migliore offerente, in cambio di un qualunque segnale di riconoscimento.

 

E' la forma di prostituzione più diffusa dei nostri tempi.

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Ma questo stesso topic dimostra che si sono motivazioni molto diverse, non unificabili, sia alla comunicazione virtuale

sia anche alle «confessioni». Bisogno di comunicare per alcuni; desiderio di ricevere attenzione per altri; sfogo o messa

in ordine dei propri pensieri e richiesta di aiuto e consigli. Altri sono più severi e parlano di svendere la propria intimità,

o di esibizionismo. Prostituzione mi sembra eccessivo, FreakQuency, perché proprio nella «svendita» non c'è, e non può

esserci, «vendita». Indubbiamente ci sarà anche chi si pavoneggia o è incontinente ma questo rientra in una

fenomenologia alterata della foma di comunicazione.

 

Se nello scrivere c'è anche un elemento ludico, nel confessarsi forse c'è soprattutto un'autorappresentazione benefica per

chi la fa. In moltissimi casi, forse non tutti, la confessione è anche dare consistenza a un mare di incertezza, di confusione,

di paura anche, o di altre emozioni che non si padroneggiano.

 

In ultima analisi credo che chi compone un testo, sensato, strutturato, che racconti una storia (non con il desiderio

d'ingannare, beninteso), non possa fare niente di male. E' nella realtà e in ben altri modi che ci si svende, e si vendono

gli altri, che si fa del male.

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orodeglistupidi

Oh sì che c'è svendita. Ci si svende per un tozzo di pane, purché qualcuno ci dimostri che in fondo abbiamo un qualche significato al mondo.

Col trionfo dei reality la propria sfera intima è ridotta a merce d'intrattenimento, e in un modo o nell'altro tutti finiamo per rapportarci ad essa come tale.

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Ma il reality è pura merda tutt'altra cosa!

Non paragonerai comunicazione virtuale, confessioni, bisogno di vuotare il sacco magari

esagerando un po' perché non si è riflettuto troppo prima di scrivere, a pura merda

quello sciocchezzaio assoluto.

 

Non è che ogni forma di partecipazione a un Forum o ogni commento che si lascia nel web

vadano bene, tutt'altro. Ma non dimenticare che i reality e la televisione sono assolutamente autoreferenziali, veri

ordigni massicci di potere, mentre in un luogo virtuale si è comunque soggetti a un giudizio collettivo,

esistono sanzioni e regole di comportamento, un biasimo, o una noia (che si avvertono).

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orodeglistupidi

Non credo che il pubblico di un forum sia così diverso da quello di un reality.

L'orrore è anzi doppio, perché gli utenti del forum sono insieme spettatori e concorrenti in gara.

 

Anche il forum, come lo spettacolo televisivo, tende ad essere autoreferenziale: a partire dal sistema di potere dei moderatori, fino all'utente che, nell'ansia di esprimersi, non si sofferma neppure a leggere ciò che gli altri scrivono.

 

Credi che il meccanismo psicologico che ha portato Count Vertigo a impegnarsi perché fossi bannato sia così diverso da quello che porta la coscialunga pincapallina a mandare in nominescion il tizio caio, perché sia escluso dal gioco?

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Guest Count Vertigo

Credi che il meccanismo psicologico che ha portato Count Vertigo a impegnarsi perché fossi bannato sia così diverso da quello che porta la coscialunga pincapallina a mandare in nominescion il tizio caio, perché sia escluso dal gioco?

 

In un gioco ci sono nomination, ci sono premi vinti, soldi a palate, e possibilità di apparire in tv, o sui giornali.

 

Al massimo a me i moderatori, e gli altri utenti, danno dello stronzo perchè ti segnalo.

 

Il meccanismo è molto differente, credimi.

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orodeglistupidi

Il meccanismo è del tutto analogo, invece. Ciò che il concorrente del reality cerca non è il montepremi, ma il prevalere della propria mediocrità su quella altrui.

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Scusami FreakQuency, io ho scritto delle cose personali su questo forum.

Molte nell'area privata, visibile solo dopo 150 post, altre (meno) nell'area pubblica.

E ti assicuro che ho scritto anche poco rispetto a quello che avrei voluto, proprio perchè tengo alla mia privacy.

Il meccanismo di cui parli tu non vale per tutti quelli che scrivono di sè su internet.

Hai mai tenuto un diario?

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Guest Count Vertigo
ma il prevalere della propria mediocrità su quella altrui.

 

Secondo me sbagli, e non si tratta di mediocrità.

 

Nel reality vuoi far vedere quanto sei bravo, superare prove, barattare la tua salvezza con la squalifica di altri. E se riesci a fare questo puoi vincere pacchi di denaro, o comparire in qualche telefilm come "Carabinieri".

 

Se tu rimani o vieni bannato non mi cambia nulla, anzi.

 

Cmq, se pensi che qualche migliaio di euro non possano fare la differenza ti giro fin da subito il mio numero di conto corrente  :muro:

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Non mi sembra un paragone molto sensato... Riguarda cose di cui io non sono a conoscenza, però mi sembra che c'entri più col rancore che coi reality show :muro:

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Oh sì che c'è svendita. Ci si svende per un tozzo di pane, purché qualcuno ci dimostri che in fondo abbiamo un qualche significato al mondo.

Col trionfo dei reality la propria sfera intima è ridotta a merce d'intrattenimento, e in un modo o nell'altro tutti finiamo per rapportarci ad essa come tale.

 

L'unico parallelo che posso vedere tra i due modi di "comunicare" (se quella dei reality si può definire "comunicazione") è che in entrambe le situazioni ci si espone "pubblicamente", mettendo "in vetrina" qualcosa di sé

 

Le finalità però penso siano sostanzialmente diverse; se nel caso dei partecipanti ad un reality, il 100% di essi si espongono per vanità, esibizionismo, smanie di protagonismo, incontinenza del proprio ego in genere (svendendo e svilendo effettivamente la propria dignità), nel caso di chi "si apre" su internet (su forum, blog, o piattaforme comunicative in genere) penso che la percentuale predominante (non dico quella assoluta, ovvio) sia quella di coloro che lo fanno avvertendo un semplice bisogno di sfogarsi, dando forma ai propri pensieri..e, dal mio punto di vista, è una finalità decisamente più "nobile" e comprensibile della prima :-)

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orodeglistupidi

nel caso dei partecipanti ad un reality, il 100% di essi si espongono per vanità, esibizionismo, smanie di protagonismo, incontinenza del proprio ego in genere

 

Mi ricorda tantissimo la Secret Area  :muro:

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