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La fine di un’amicizia (?)


netny

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fra1991

Può darsi che lui consideri la vostra amicizia, piu' superficiale ,rispetto ad altre persone che frequenta o semplicemente è una di quelle persone che nel momento che ha una relazione,mette in secondo piano tutte le amicizie.

Il fatto che ti sia confidato con te non sempre vuol dire che il vostro fosse un rapporto profondo,esistono persone che si lasciano andare anche con dei semplici conoscenti perchè cercano uno sfogo.

O magari è semplicemente la distanza che vi separa,in ogni caso forse è  meglio che ti concentri su altre amicizie.

 

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18 hours ago, Vivacia3But said:

Non è normale frequentarsi al 90% tra avatar, non è normale che tutti i sentimenti, belli e brutti, passino al 90% dal virtuale e poi sì, qualche volta ci si vede... come fosse una formalità che dà un senso al tutto.

 

 

18 hours ago, Vivacia3But said:

I rapporti virtuali esistono, devono esistere perché il mondo d'oggi è fatto così, ma vanno presi con estrema leggerezza... 

invece in molti ne abusano e ne soffrono

ma almeno cercare di non abusarne sarebbe una buona idea!

 

Come ho accennato questa mattina ho un’idea in parte contraddittoria su questo argomento. In buona parte la penso, se ho compreso bene, come te. Cioè per me tutto ciò che non avviene di persona può essere solo la tappa iniziale, oppure che aiuta a colmare le distanze geografiche, ma è indispensabile una frequentazione anche e soprattutto dal vivo perché il rapporto possa evolvere in conoscenza e poi amicizia. 

Poi chiaramente esistono infinite variabili, dettate dalla propria indole, da casistiche particolari ecc… tale per cui credo sia problematico, se non impossibile, tagliare con l’accetta una questione potenzialmente dalle mille sfaccettature.

Poi leggo quello che scrive Ghost, ed ha sintetizzato efficacemente l’altra faccia della medaglia che mi ha forgiato.
Io ho qualche anno in meno, 7-8 anni, ma lui scrive una cosa importantissima che ho vissuto io stesso, soprattutto nella mia adolescenza e post adolescenza. In particolare modo per l’omosessualità, ma non solo.

9 hours ago, Ghost77 said:

Quindi, se da un lato nutro critiche sulle relazioni a distanza, da un altro arrivo da un momento storico che permetteva l'esistenza delle amicizie lontane, per cui non mi viene da focalizzarmi su questo come discriminante di qualità dell'amicizia di netny .

Ovvio che bisogna comprendere il fenomeno : un post '90 darà minore importanza al contatto online a 300 km perchè ha sempre avuto piu' possibilità di averne a 10, e allo stesso modo il mio coetaneo che non ha avuto l'occasione di informatizzarsi negli anni 90 (freedog tipo) si sentirà addirittura stranito perchè li considera mezzi troppo futuristici ed estranianti .

È capitato, quasi per caso, che il primo PC finisse installato a metà anni 90 nella mia camera. Comprensivo di modem 28.800 bps  e 100 ore di internet a disposizione. 
Incrocia questo dato con il fatto che circa in quegli anni iniziavo a pormi domande in quanto capivo di non essere esattamente come tutti i miei compagni di scuola e amici. In più vivevo in un paesino.

Inizialmente non sapevo cosa potesse servire un PC e nemmeno (cosa fosse) internet. Poco dopo - e ammetto di non ricordare nemmeno come - ecco che il mio cervellino accosta due concetti oggi scontati: internet mi permette di leggere cose “da tutto il mondo” e allo stesso tempo dalla mia stanza mi apre una finestra di comunicazione con infinite persone annullando qualsiasi distanza.

Fa ridere pensandoci oggi, ma alla mia età e in quel momento per me era stata una scoperta incredibile. Soprattutto perché era un territorio inesplorato per il 99% delle persone, soprattutto i genitori. Quindi nessuno - almeno inizialmente - poneva l’accento anche sui rischi che tutti invece oggi ben conosciamo. 

Il mio primo battesimo con gli antesignani dei “frocial” (canali IRC?), non piacevole soprattutto perché non avevo l’età giusta, era contraddistinto dai classici “ d dv 6?” “Qnt nni hai?” “ sei A o P?” (scoprì dopo cosa significasse 😅). Insieme a questo battesimo non piacevole, però, c’erano anche forme di comunicazione con persone differenti, cioè con i miei stessi dubbi e paure. Ho parlato con decine e decine di sconosciuti. Solo qualche tempo dopo, però, quando la diffusione dei PC e dei collegamenti Internet accelerò e avevo anche qualche anno in più, notai che si formarono le prime “comunità”. Ovviamente non c’era solo lo spazio virtuale per conversare di differenti orientamenti sessuali, ma anche siti amatoriali, blog, forum dedicati a passioni o interessi non mainstream ecc..

Tutto questo per confermare, almeno per me, in quell’età e in quel periodo storico, quando fosse “normale” e “cercato”, ovunque esso fosse, un contatto con persone con le quali potevi sviluppare una forma di amicizia, benché virtuale. Come ha scritto Ghost intrecciavi con molta più frequenza di oggi rapporti “forti” benché geograficamente più o meno distanti. Di alcuni di essi ho un ricordo particolarmente piacevole e formativo.

Nel mio caso personale poi la svolta più importante, per passare dal virtuale al reale, è stata con la patente e l’auto. Ho incontrato dal vivo persone che per diverso tempo erano nickname. Anche se in realtà, per la mia crescita sentimentale e sessuale (sul campo), sono stato sempre ancorato al provarci “alla vecchia maniera”. Per questo in un altro topic ho scritto che mi sono impantanato in situazioni con pseudo etero o bisessuali che mi hanno fatto solo perdere tempo e cervello. 
 

Con il senno del poi non so, per me, questa dissociazione tra la mia vita reale e virtuale, poi “riunificata” nell’arco di circa un decennio, quanto sia stata funzionale. Probabilmente non avevo l’età e gli strumenti giusti per usare queste novità nel migliore dei modi.
 

3 hours ago, fra1991 said:

O magari è semplicemente la distanza che vi separa,in ogni caso forse è  meglio che ti concentri su altre amicizie.

Grazie anche a te.

Tutte le tue ipotesi possono essere plausibili. Anche se alcuni le ritengo più probabili di altre. 
Sta di fatto che, alla fine, dispiace questa regressione. Ma per quanto la mia vita non sia tutta rose e fiori ho le mie amicizie e mie conoscenze che vanno bene.

Edited by netny
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Vivacia3But
5 hours ago, netny said:

Come ho accennato questa mattina ho un’idea in parte contraddittoria su questo argomento. In buona parte la penso, se ho compreso bene, come te. Cioè per me tutto ciò che non avviene di persona può essere solo la tappa iniziale, oppure che aiuta a colmare le distanze geografiche, ma è indispensabile una frequentazione anche e soprattutto dal vivo perché il rapporto possa evolvere in conoscenza e poi amicizia. 

Poi chiaramente esistono infinite variabili, dettate dalla propria indole, da casistiche particolari ecc… tale per cui credo sia problematico, se non impossibile, tagliare con l’accetta una questione potenzialmente dalle mille sfaccettature.

Beh diciamo anche che oggi la maggior parte delle interazioni è virtuale e non potrebbe essere che così. Quello che non si deve fare è lasciare che il virtuale prenda il sopravvento, nel senso che ci si interessi più a quello che ad altro, nel bene e nel male...

Anche in un altro topic ho sollevato la questione... mi sembra fosse un ragazzo che, invaghito di un altro con cui voleva uscire, ci raccontava che aveva pubblicato una "storia" in cui andava a correre, e si dispiaceva di non aver ricevuto la visualizzazione dell'altro... quando invece sarebbe così banale chiedere direttamente all'altro se vuole uscire.

Spesso si legge di gente che si perde dietro a cose imbecilli come le spunte blu o le emoticon, o i follow... addirittura a me capitò una volta una collega pazza che vedeva quando il suo ragazzo e una sua amica facevano gli accessi su whatsapp e sosteneva che chattavano fra loro perché gli orari degli accessi erano coincidenti... un'assurdità ma al mondo c'è gente che davvero si perde dietro a tutto questo, invece non vale la pena!

Se uno dirada le sue presenze virtuali... magari ha altro da fare... se uno non pubblica o non mette il like, o al contrario, lo mette... che può mai voler dire?

Il virtuale va preso con moltissima leggerezza, con menefreghismo... deve servire solo per comodità per le cose pratiche... per il resto ci sono gli abboccamenti dal vivo

Ma vi ricordate anni fa com'era vitale l'amicizia su facebook... quando la gente si lascia o litiga... si toglieva l'amicizia su facebook (oggi sarà il follow su instagram, penso...)

Ma che cazz?!? C'hai 24 anni, due lauree con 110 e lode... e piangi perché il ragazzino che ti piace ti ha tolto l'amicizia su facebook?! 

Impariamo da una grande

CHISSENEFREGA

 

Edited by Vivacia3But
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MARIO8530
2 hours ago, Vivacia3But said:

facebook

Accipicchiolina, si usa ancora questa parola?! Che cosa spaventosamente boomer :fie:

Edited by MARIO8530
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Posted (edited)
8 hours ago, Vivacia3But said:

Quello che non si deve fare è lasciare che il virtuale prenda il sopravvento, nel senso che ci si interessi più a quello che ad altro, nel bene e nel male...

 

Come ho scritto la penso in maniera simile.

Però mi sorge un dubbio. Qual è il confine tra reale e virtuale “oggi”? Non per dire è “giusto” o “sbagliato”, oppure era meglio prima, è meglio oggi. Io una risposta a questa domanda non ce l’ho.
 

Di fatto è il ragionamento che ha posto Ghost, quando ha ricordato di contestualizzare anche in quale ambiente generazionale una persona ha vissuto.
 

Ho l’impressione, anche piuttosto ovvia, che persone più o meno come me, che hanno visto il pre internet, o comunque gli albori, sapessero distinguere con nettezza ciò che era virtuale da ciò che era reale. Poi ognuno poteva decidere, più genuinamente e “liberamente”, quanto tenere distinte le forme virtuali di socializzazione o quanto integrarle nella propria quotidianità reale.

Non da oggi, ma ormai da tempo, nasci e vivi immerso in questo ibrido dai labili confini. Non considerarlo come un dato di fatto è essere ciechi.

Quanto sia stata profonda e quali risultati abbia portato questo fenomeno sociale e quanto abbia plasmato le nuove generazioni non mi è chiaro.

 

 

 

Edited by netny
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fra1991

Credo che molto spesso i rapporti virtuali, facciano emergere delle fragilità che molte persone hanno. 

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On 3/4/2024 at 4:52 PM, netny said:

Hai una nuova vita e ormai sono “influente”?

Credo volessi scrivere "ininfluente"

On 3/5/2024 at 1:45 PM, netny said:

Peccato però, nonostante non sia più un ragazzino e che abbia sviluppato una certa immunità a queste cose, che ancora una volta (mea culpa, mea grandissima culpa), mi sono fatto “abbindolare” da molteplici frasi, molteplici attestati di stima e in certi periodi anche gesti, che tutto avrebbero fatto pensare, tranne che vivevano questo rapporto di amicizia su due piani diversi.

Mamma mia, ma che significa che ti sei fatto "abbindolare"? Che ti sei affezionato ad un ragazzo che ora ha un po' meno tempo di scriverti?

On 3/4/2024 at 9:22 PM, netny said:

Non ho particolare simpatia per le amicizie simbiotiche (così come le coppie) perché mi danno l’orticaria,  ma tra il sentirsi ogni 10 minuti o 4/6 mesi c’è un po’ di differenza. E “giustificare” il tutto con la mancanza di tempo mi sembra… poco “credibile”.

Alle volte si rimanda il momento in cui scrivere ad un amico che non si vede da tempo perché si vorrebbe aver qualcosa di bello da raccontargli, oppure proprio perché è una persona cui si vuol dedicare un'attenzione speciale, e si finisce per procrastinare...e poi, perdonami, perché in quei 6 mesi di silenzio non gli hai scritto tu?

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Vivacia3But
12 hours ago, netny said:

Qual è il confine tra reale e virtuale “oggi”?

E' proprio questo genere di domande che dimostra che esiste il problema...

Io sono abbastanza piena di sentir gente dire che ha il fidanzato online, che si vede mezza volta in due anni ed è tutto normale

 e poi se glielo fai notare che è un po' strano

ti dicono che l'amore virtuale è tanto bello, e i sentimenti sono tanto belli e veri

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Posted (edited)
20 hours ago, schopy said:

Credo volessi scrivere "ininfluente"

Esatto, fretta nello scrivere e correttore automatico non sono un bel connubio.

20 hours ago, schopy said:

Mamma mia, ma che significa che ti sei fatto "abbindolare"? Che ti sei affezionato ad un ragazzo che ora ha un po' meno tempo di scriverti?

Dai, l’ho scritto che avevo le palle girate in quel momento. Capita di esagerare, non fare il precisino 🤪😉

Però chiarisco il passaggio. Quando capita di creare questo genere di rapporti, e per inciso non è che sviluppi conoscenze “semi virtuali” ogni mese, non diventano sostituti delle mie conoscenze e amicizie “reali”. Esperienza mi ha insegnato che in genere sono meteore che vanno prese con leggerezza e con la piacevolezza di quei momenti, pochi o tanti che siano. Magari poi continuano per anni o magari poi vanno a sfumare senza nessuno strascico; si vivono con reciproco piacere finché c’è una spinta propulsiva da ambo le parti.

In questa conoscenza, nata comunque in un contesto reale, ho invece investito più del solito, perché nelle parole e soprattutto nei fatti, spesso unica e vera cartina tornasole, c’era una reciprocità di interesse e impegno. Ghost ha scritto la sua in proposito (e continuo a pensare sia il filone di ragionamento più semplice e che ben spiega tutto). Abbindolare è un termine sbagliato, ma ho un certo scazzo per come questo rapporto sia andato a regredire. Benché sbagliato il termine abbindolare, ha comunque un suo perché.

Come ho scritto inizialmente mi sono focalizzato nei miei primi messaggi su whatsapp e sulle chiamate andate a scemare e ormai sparite, come se fossero gli unici elementi (o quelli più preponderanti) ad avermi portato a scrivere questo sfogo.

In realtà successivamente ho precisato che gli elementi di “delusione” sono principalmente altri. 

Sinteticamente si possono riassumere in quella che io reputo una volontà di evitarmi (mia interpretazione). Ognuno ha il suo metro di giudizio, ma per me, quando circa in più di un anno ritorni più volte nella tua zona di origine e non accenni nulla, quando non mi inviti una, che sia una volta, nella tua nuova città, ma praticamente mi sono invitato io qualche ora, sfruttando anche il fatto di doverci passare nelle vicinanze. Quando avevamo alcuni piccoli progetti che però poi non si sono mai concretizzati. Quando, infine, non ti fai più sentire, che sia per chiamata o per qualche messaggio whatsapp… per me c’è qualcosa che non torna. Non sono passati due mesi dal trasferimento.  

Cioè… le volte che sei tornato qui nelle mie zone, scrivere un messaggio “riusciamo ad incastrare un aperitivo/cena/altro?”. Oppure, “ora sono un po’ incasinato, ma appena riusciamo a combinare, vi va di venire a trovarmi un fine settimana?”. Non mi sembrano cose così fuori dal mondo. E mi avrebbero fatto vedere che - nonostante gli ovvi problemi logistici - teneva a mantenere un rapporto. 
 

Salvo però, per me incomprensibilmente,  ogni X mesi, scrivere lunghi messaggi whatsapp che però poi sono giri a vuoto, perché sostanzialmente sono monologhi fino a se stessi. 
Fosse sempre stato così, sarei strano io a lamentarmene ora. Il problema - al netto del trasferimento - è che così non era.

20 hours ago, schopy said:

Alle volte si rimanda il momento in cui scrivere ad un amico che non si vede da tempo perché si vorrebbe aver qualcosa di bello da raccontargli, oppure proprio perché è una persona cui si vuol dedicare un'attenzione speciale, e si finisce per procrastinare...

Certo, vera la tua ipotesi. Ma, questa è la mia indole - e non credo sia giusta o sbagliata - sono miei legittimi modi di pormi nei confronti degli altri e di ciò che mi aspetto dagli altri; a me non interessa ricevere la “lettera” due o tre volte all’anno. Non è il mio tipo di rapporto, a maggior ragione quando le cose, come ho detto più volte, erano diametralmente opposte e il vedersi di persona ho sempre detto essere parte fondamentale per considerare una qualche forma di rapporto amicale.

20 hours ago, schopy said:

poi, perdonami, perché in quei 6 mesi di silenzio non gli hai scritto tu?

L’ho accennato. Io gli ho detto, con calma e senza accuse (perché ho ampiamente scritto che non mi ha ucciso nessun familiare), che lo vedevo allontanarsi sempre di più. Mi ha anche dato ragione, scusandosi, affermando però che il cambiamento di vita lo aveva messo parecchio sotto stress. Mi sembrava una cosa più che comprensibile e non sono sparito. Gli ho scritto eccome… non che le sue risposte fossero così sollecite e nemmeno così “sentite”. 
 

Quindi non sono sparito e nemmeno ho finto che certe cose non mi avessero lasciato un po’ l’amaro in bocca, perché gliel’ho esplicitate. Se , nei fatti, non cambia nulla ed è trascorso più di un anno… cosa devo concludere?

18 hours ago, Vivacia3But said:

E' proprio questo genere di domande che dimostra che esiste il problema...


Qui non sono d’accordo. Porsi delle domande su un fenomeno non significa che esista necessariamente un problema. Magari va solo compreso, così come andava compreso quello che è successo quando internet è entrato nella vita di ognuno di noi, prima in pochi poi tutti.

18 hours ago, Vivacia3But said:

Io sono abbastanza piena di sentir gente dire che ha il fidanzato online, che si vede mezza volta in due anni ed è tutto normale

 e poi se glielo fai notare che è un po' strano

ti dicono che l'amore virtuale è tanto bello, e i sentimenti sono tanto belli e veri

Ok, ma questo è tutto un altro argomento. 

Edited by netny
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58 minutes ago, netny said:

Io gli ho detto, con calma e senza accuse (perché ho ampiamente scritto che non mi ha ucciso nessun familiare), che lo vedevo allontanarsi sempre di più. Mi ha anche dato ragione, scusandosi, affermando però che il cambiamento di vita lo aveva messo parecchio sotto stress. Mi sembrava una cosa più che comprensibile e non sono sparito. Gli ho scritto eccome… non che le sue risposte fossero così sollecite e nemmeno così “sentite”. 

Per una serie di ragioni questo tuo amico si è allontanato, secondo me perché impegnato a rifarsi una vita nella nuova città più che per disinteresse nei tuoi confronti...ma indipendentemente dai motivi di questo allontanamento, ora sta a te decidere se rispondergli o no. 

Nessuno ti obbliga ad accettarlo,se i suoi modi sono per te scorretti, nessuno però può obbligare lui a comportarsi diversamente...io non capisco molto il senso delle recriminazioni tra amici 🤔

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Pugsley

@netny anche io l'anno scorso dopo una frequentazione di molti anni (7) di un'amicizia, questa si è allontanata per motivi non dipendenti da me, e io ne ho risentito molto, adesso ciò che mi lega con questa persona è il passato, attualmente il presente non è più come prima, quindi ti capisco. Io la presi proprio molto male, ma non potevo farci niente e dovevo accettarlo.

Bisogna imparare che nulla è per sempre e imparare a cercare altrove. Capisco che per gente come me che non è il massimo della socialità, è difficoltoso, ma bisogna farlo. Prima ti fai passare questa delusione, e prima cerchi e trovi persone con cui avere lo stesso tipo di rapporti, prima ti passa, prima non ci pensi e ti crucci, prima riprendi a stare meglio. E non legartela al dito, sono cose della vita che succedono, a volte a nostro favore, a volte a nostro sfavore...è la vita.

Bisogna impiegare il tempo in modo costruttivo.

Edited by Pugsley
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On 3/10/2024 at 6:29 PM, schopy said:

Nessuno ti obbliga ad accettarlo,se i suoi modi sono per te scorretti, nessuno però può obbligare lui a comportarsi diversamente...io non capisco molto il senso delle recriminazioni tra amici 🤔

Non credo di aver scritto delle recriminazioni, nè penso che lui sia scorretto, per quanto poi ognuno, ad un termine possa dargli sfumature o accezioni differenti.

Ho scritto questo topic di sfogo/domanda, dubbioso sul perché una persona con la quale avevo instaurato un rapporto di amicizia per un tempo abbastanza significativo (senza ora ritornare sul concetto di amicizia come se dovessimo dargli un voto da 1 a 10), si fosse allontanata. Anzi, usiamo un temine più coretto, sostanzialmente abbia da tempo iniziato as evitarmi.

Penso sia comprensibile, quando si investe reciprocamente su un rapporto, domandarsi come mai poi uno dei due “si tira indietro” (apparentemente senza motivi che ne giustificano il cambiamento).

A maggior ragione nel momento in cui, nonostante il cambio di lavoro e città, ci sono state più occasioni, da ambo le parti, per sentirci ma soprattutto vederci. Tra di noi o con i rispettivi boyfriend.
Io il mio l’ho fatto. Quantomeno ho tentato di farlo, con inviti, proposte ecc. Lo stesso non c’è stato - oggettivamente - da parte sua. Fosse passato un mese dal trasferimento sarei io a pretendere assurdità. Ma ormai la situazione del trasferimento con tutti i problemi che può comportare, si è consolidata da tempo… qualche somma si può tirare.

Da parte mia, come ho scritto, ricevere qualche lenzuolata su whatsapp ogni X mesi, spesso autoreferenziale e inviata più come per dire “ehi, esisto ancora”, non è precisamente il tipo di rapporto interpersonale che mi piace portare avanti. Se si aggiunge che un certo malcontento gliel’ho manifestato e non ha sortito effetti… che cosa dovrei fare?

Ci si dispiace e lo si accetta. Sono cose, a chi è abituato ad avere un po’ di socialità, che capitano e ricapiteranno.
 

Questa volta sono “semplicemente” rimasto “spiazzato” perché a differenza di altri rapporti, su questo avevo investito di più perché avvertivo altrettanto investimento da parte sua.
 

Ora faccio fatica a trovare un senso a tutto ciò (questo non significa addossargli colpe o recriminare).

On 3/11/2024 at 12:31 AM, Pugsley said:

anche io l'anno scorso dopo una frequentazione di molti anni (7) di un'amicizia, questa si è allontanata per motivi non dipendenti da me, e io ne ho risentito molto, adesso ciò che mi lega con questa persona è il passato, attualmente il presente non è più come prima, quindi ti capisco. Io la presi proprio molto male, ma non potevo farci niente e dovevo accettarlo.

 

Mi dispiace davvero, anche perché 7 anni non sono pochi.

On 3/11/2024 at 12:31 AM, Pugsley said:

Bisogna imparare che nulla è per sempre e imparare a cercare altrove. Capisco che per gente come me che non è il massimo della socialità, è difficoltoso, ma bisogna farlo. Prima ti fai passare questa delusione, e prima cerchi e trovi persone con cui avere lo stesso tipo di rapporti, prima ti passa, prima non ci pensi e ti crucci, prima riprendi a stare meglio. E non legartela al dito, sono cose della vita che succedono, a volte a nostro favore, a volte a nostro sfavore...è la vita.

Bisogna impiegare il tempo in modo costruttivo.

Sono d’accordo che nulla è per sempre. Come ha scritto qualcuno cercare di essere leggeri quando si formano queste nuove conoscenze o amicizie è un buon punto di partenza. Non me la sono legata al dito per questo allontanamento, come ho scritto, non me l’aspettavo da lui.
 

Non piango e non piangerò; fortunatamente ho la mia socialità. Ma il bello delle amicizie è che ognuna ha le sue peculiarità. Una non vale l’altra e dispiace - con lui - le cose abbiamo presto questa piega.

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