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il mio migliore amico (fare finta di fare finta di essera gay?)


niebla

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Beh....con il mio migliore amico (di 8 anni più giovane) abbiamo legato tantissimo e ci siamo frequentati tutti i weekend, le vacanze con le famiglie, ecc per 5 anni, e io avevo il terrore che sospettasse o venisse a sapere qualcosa per paura di rovinare una bella amicizia sincera....! Beh dopo 5 anni finalmente mi ha messo alle strette e mi sono aperto e glie ne ho parlato...risultato? Siamo ancora più legati di prima, esce con me e i miei amici gay, e diventato buon amico del mio ex e a volte addirittura si dimostra un po'geloso e protettivo nei miei confronti!

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  • 1 month later...

Beh, ci può stare anche questo... A volte magari temono semplicemente di essere fraintesi...

 

madò quanto hai ragione ...  ^_^

 

io però continuo a fargli i giochetti con un mio amico... chissà... magari un giorno mi dirà che è gay :aha:  ^_^ dio sarebbe troppo bello

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È successa una cosa che non riesco bene a capire. Abbiamo ricominciato a frequentarci assiduamente e a uscire insieme. Una di queste sere ha iniziato lui il discorso e sembrava intenzionato a mettermi in crisi. Mi ha posto domande del tipo "Ne sei proprio sicuro?" e a controbattere alle mie motivazioni. Avrei giudicato molto male chiunque si fosse comportato in questo modo ma non lui. E credo che ne converrete (dopo quanto vi ho raccontato).

 

Ha concluso il discorso dicendo che per lui davvero non cambiava nulla tra noi ma che temeva che stessi commettendo un errore e che rischiavo di farmi del male.

Le sere dopo non siamo più tornati sul discorso, siamo usciti varie volte con la naturalezza e la confidenza di un tempo.

 

Voi cosa ne dite?

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Sei stato un po' stringato su quanto ti ha effettivamente detto, quali argomenti ha usato, cosa precisamente ha detto. Lo dico perché forse

questo darebbe qualche maggiore indizio.

 

A parte ciò, ci sono due spiegazioni possibili.

 

La prima è quella che già ti davo nel mio post del 19 febbraio, e cioè che le dissonanze, le reazioni negative, vengono dopo, e abbisognano

di una seconda digestione.

 

L'altra, quella più favorevole al tuo amico, è che lui si preoccupi per te. Non so niente della tua vita sentimentale, ma se ad esempio tu non

avessi un ragazzo o un compagno stabile, lui potrebbe dirsi: ma vedi Niebla, c'è qualcosa che non va (traduco il suo "rischi di farti del male").

Se questo fosse il caso, la sua reazione potrebbe addirittura essere positiva per te, perché ti darebbe una spinta, un'accelerazione, se la

sai prendere nella maniera giusta.

 

In ogni caso, io penserei che in lui ci sia una pulsione, inconscia o meno, che lo spinge a volerti o con una donna (in modo che voi possiate

continuare a fare gli amiconi etero) oppure con un uomo (in modo che, dato che vi vedete parecchio, a quanto capisco, sia emblematicamente chiara

la situazione tra voi).

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Giusto Isher, sono stato troppo stringato. Riporto di seguito più o meno uno stralcio del dialogo.

 

Lui: Senti, ti va di parlare un po' di quanto mi avevi detto?

Io: Certo, fa piacere anche a me.

Lui: Sei proprio sicuro di essere gay?

 

[Piccola digressione. Io sono insicuro per definizione, ho dubbi sulla mia identità sessuale da sempre, complice anche l'educazione ultracattolica]

 

Io: Ehm sicuro... No. Però ho molti indizi

Lui: Ad esempio?

Io: Innanzitutto, come ricorderai, non sono MAI riuscito ad eccitarmi sul dunque con una donna...

Lui: Questa si chiama "ansia da prestazione"

Io: Senti, ti confesso una cosa che non ho davvero mai detto a nesssuno [NDR neanche mai scritta in questo forum...]

Lui: Dimmi

Io: Per eccitarmi, da solo intendo, ho DA SEMPRE bisogno di immaginarmi situazioni omosessuali...

Lui: Dunque, a dire il vero questo succede anche a me. Voglio dire, immaginarmi un organo maschile. In passato questo mi dava ansia, ma poi ho capito che era solo la proiezione del MIO corpo...

 

Detto questo mi ha ricordato come in passato fossi stato innamorato di una ragazza (amica di entrambi) al punto di non capire più niente, di dare (letteralmente) le testate nei muri.

Poi mi ha ricordato l'ultima storia con una ragazza finita male (in realtà credo che questa ragazza mi abbia lasciato perché ha capito il mio orientamento ancora prima di me, ma questa è un'altra storia).

Conclude dicendo: Non vorrei che tu stia semplicemente fuggendo per colpa di storie finite male. Rischieresti soltato di farti più male ancora. Quello che voglio dirti è che, se sei sicuro di essere gay, vivi la tua vita e sii felice. Però devi esserne sicuro perché potresti fare esperienze che ti potrebbero segnare da cui potresti più tornare indietro.

 

Ammetto che il dialogo mi ha lasciato con parecchi dubbi (capirò mai cosa sono?)

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Io: Per eccitarmi, da solo intendo, ho DA SEMPRE bisogno di immaginarmi situazioni omosessuali...

Lui: Dunque, a dire il vero questo succede anche a me. Voglio dire, immaginarmi un organo maschile.

In passato questo mi dava ansia, ma poi ho capito che era solo la proiezione del MIO corpo...

 

 

D'accordo, se lui è capace di raccontarsi queste balle, per se stesso, non è detto che debba farlo anche tu.

 

Come vedi il dialogo con lui ti ha destabilizzato, e ti sta facendo vacillare («capirò mai cosa sono?»), e quindi perdere altro tempo prezioso.

Tra l'altro non è vero che, se tu putacaso fossi etero, cosa che per quanto poco ti conosco, dai tuoi resoconti non credo affatto, tu ti staresti

facendo del male o non potresti mai tornare indietro: è una balla, è vero semmai il contrario.

 

Io a 14 anni mi sono innamorato di una ragazza, ma era il mio Sentimento che era rivolto a lei, più avanti ho scoperto di essere gay.

Quando ho raggiunto l'espressione della mia sessualità, e stavo da circa due anni con un uomo, ho avuto il mio primo rapporto sessuale con una donna,

cosa di cui, secondo me, non sarei mai stato capace se nel frattempo non fossi diventato gay. L'omosessualità nel caso mio ha promosso la sessualità.

 

Tornando a te, Niebla, cosa intendi che hai indizi e non certezza di essere gay? Non hai la certezza, perché non sei mai stato con un uomo?

Ma gli indizi a cui alluderai, e che tutti noi possiamo capire, sono bastevole certezza, credimi.

Non vorrei che metterla così, in una dicotomia tra indizi e certezza, ti nuocesse, dato che

tu stesso sei per natura un po' indeciso: voglio dire, non vorrei che tu ti misurassi, ti autoauscultassi, ti mettessi in una situazione di esame, quando

avrai delle storie e dei rapporti gay: questo sì che ti farebbe del male. Comprometterebbe il tuo piacere, il tuo lasciarti andare, diciamo pure il tuo

esplodere: perché io ho un po' la sensazione che tu debba esplodere.

 

Quello che sta facendo il tuo amico con te è quello che fanno tutti i padri, gli amici e le persone etero con gli omosessuali: questi ultimi

devono passare un esame, lo devono superare, per potersi dire omosessuali. Loro, gli etero, fanno fantasie su cazzi, se no non si eccitano, ma

non sono gay, no, è solo la proiezione del loro corpo (?). Un gay per dirsi e essere tale non si capisce cosa dovrebbe fare. Farsi un'armata?

 

Il tuo amico è un caro ragazzo, la vostra è una bella amicizia, ma non lo idealizzare: e non lo subire. Non essere troppo dolce e passivo con lui.

Non ha nessuna verità da comunicarti o farti vedere, sei tu che devi prenderti la tua verità. E per prendertela, devi eliminare o almeno diminuire

ciò che ti frena e ti ha frenato fino a 30 anni: il dubbio, l'incertezza, l'insicurezza, gli immaginabili grossi handicap di un'educazione ultracattolica.

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Grazie mille Isher... farò tesoro dei tuoi consigli. Forse quello che mi manca è proprio il confronto con ragazzi gay per imparare ad accettare serenamente ciò che, se pur con mille dubbi, credo aver capito di essere

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purospirito

L'educazione cattolica o mala educazione come direbbe Almadovar... :love:

 

Eppur se non si è sicuri a 100% di se stessi non vale la pena vivere la vita?

Il problrma sta nel pensare che commetti qualcosa di sbagliato, che pecchi agli occhi di chi ti esamina...

e quindi dici se non lo sei davvero e commetti certi atti sarai un peccatore a vita, e non riuscirai ad acquistare la redenzione?

beh quando qualcuano commette un peccato, ha bisogno del perdono, e nel nostro caso di non ancor perfetta consapevolezza, l'unico perdono veramente importante che può resserenarci l'anima è il nostro. Dobbiamo cercare ed accettare il nostro perdono. E capire che scoprirci non è sbagliato! "Nessuna scelta è sbgliata".

 

Per capire una cosa l'unico vero consiglio che ti posso dare è VIVILA!!!!

Non perdere tempo ad analizzare fatti che sono frutto solo delle nostre personali pippe mentali. viviamo la vita e troviamo un riscontro oggettivo per i nostri pensieri e impulsi.

 

Star fermi li... ci isola in un mondo tutto nostro... anche il confronto con altri ragazzi come te è fondamentale e può darti tanto... siamo tutti sulla stessa barca e viviamo le stesse situazioni... in effetti potremmo scrivere "il manuale del giovane Gay"...

 

spero di averti dato una piccola mano con queste parole...

forza e coraggio... ciaoo

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  • 3 months later...

Ciao a tutti, riapro questo topic per una strana evoluzione nel rapporto con questo mio amico. Su cui vi chiedo un parere.

Per evitarvi di dover rileggere il thread faccio un piccolo riassunto

 

- Per anni (quando ancora non avevo la certezza di essere gay e ancora non ne avevo parlato con nessuno) frequento questo ragazzo che diventa il mio migliore amico. Condividiamo veramente molte cose e spesso ci divertiamo insieme a fare finta di essere gay e a scambiarci battute.

- Ci perdiamo di vista per un paio d'anni

- Ritorna e ricomincia a scherzare come prima

- Dopo qualche tentennamento gli confesso di aver capito di essere gay

- La nostra amicizia, sebbene con qualche attimo di incertezza, riprende come prima (anzi più salda ancora)

 

Ci troviamo qualche giorno fa ad una cena con un po' di vecchi amici che non frequentavamo da anni. Tutti sanno (ormai) che sono gay. Non si fa problemi a scherzare in modo anche abbastanza esplicito (anche se si accorge che molti dei presenti iniziano a pensare che stiamo insieme).

Dopo cena ci ritroviamo in macchiana io, lui e una ragazza (tutti e tre un po' alticci). Inizia a commentare il modo in cui ero vestito. Dopo un po' si rivolge alla ragazza: "Stefy, puoi lasciarci soli per una mezz'oretta?". In modo tale da essere preso sul serio tanto da doverla poi trattenere "Ma va, scherzavo".

Fin qui tutto (abbastanza) normale. Anche in passato ci divertivamo a far parlare le persone.

 

Un po' più strana è l'ultima evoluzione. Dopo aver girato ancora un paio di locali ci troviamo a far colazione da soli in un bar. Un cretino cerca lo scontro (nb. non per motivi di discriminazione, diceva che guardavo la sua ragazza). Sto per liquidarlo con tre parole (sono barista e abbastanza abituato a trattare con gli ubriachi), quando interviene il mio amico, mi dice di sedermi, si alza lui dicendomi "Prima di farti del male deve passare sopra di me".

 

Concludendo la serata mi ricorda quando, in passato, avevamo architettato di fare una festa di fidanzamento (fittizia) invitando tutto il paese, giusto per far parlare un po' la gente...

 

Nulla che voglia dire nulla... ma...

Mio fratello sostiene che è solo indeciso. È messo com'ero io un paio d'anni fa.

 

Ah, vi aggiungo che è stato fotomodello, molto curato nell'aspetto. Spesso sfoggiava capelli meshati e, talvolta un orecchino da donna

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Nulla che voglia dire nulla... ma...

Mio fratello sostiene che è solo indeciso. È messo com'ero io un paio d'anni fa.

 

Ah, vi aggiungo che è stato fotomodello, molto curato nell'aspetto. Spesso sfoggiava capelli meshati e, talvolta un orecchino da donna

 

 

Ho riletto l'intero topic, cui avevo partecipato, perché volevo ricordarmi bene più dettagli ed elementi possibili su questa persona,

che risulta sempre leggermente indecifrabile, non so se per un suo modo di essere, o perché tu pur raccontando di lui

varie cose non lo hai descritto al cento per cento.

 

La domanda che poni è chiara. Dovendo azzardare una risposta, io direi che è un tesoro di ragazzo, ma non è gay.

E' un amico delizioso, più che affettuoso, scherzoso e simpatico, circa le cose che fa con te, ma proprio questo mi fa

pensare che sia etero.

 

Del resto vorrei sapere qualcosa sulle sue ragazze, presenti e passate: se ha sempre avuto ragazze, e non una ogni tanto,

oppure storie che finiscono presto, o tendono a finire, se attualmente ha una ragazza,

la presunzione che sia etero si rafforza ulteriormente.

 

La frase che ti ha detto (molto carina) potrebbe essere motivata dal desiderio di proteggerti, ma in fondo anche di sedurti (è una frase

molto bella, ma anche seduttiva); idem la scena divertente «lasciateci soli», che è ancora più seduttiva.

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Per rispondere a Isher circa le sue ragazze. Dunque, ha sempre avuto molto successo con il gentil sesso. È stato per anni con una ragazza (la causa principale del fatto per cui ci siamo persi di vista) che ha lasciato lo scorso anno (proprio pochi giorni prima di venire nuovamente a cercarmi)

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beh ho letto ora tutto il topic... io concordo con tuo fratello... magari lui sta vivendo la tua stessa situazione.. nel senso che è confuso, ha dubbi allucinanti... e il solo fatto che (lo hai scritto in qualche post precedente) deve pensare all'organo maschile per eccitarsi... penso che parli da solo... ma tu cosa provi esattamente per lui? è solo un sentimento di amicizia?

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Ecco. Ora sinceramente non lo so. Mi sto trovando a considerarlo in un modo nuovo... Ammetto che una relazione con lui ora mi sembrerebbe un sogno. Ma avrei anche paura di rovinare un rapporto di amicizia stupendo (scusate la frase da ragazzina 15enne).

Ne abbiamo già parlato è si è sempre detto etero. Punto. La cosa più saggia è mettermi il cuore in pace.

Del resto, se mai fosse, lui potrebbe farsi avanti senza troppe paranoie (poiché sa di me) mentre se per caso lui intuisse da parte mia un interesse diverso l'amicizia potrebbe davvero risentirne.

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Io ti suggerisco di drigli la verità, in fondo te sei arrivato alla consapevolezza di esser gay proprio durante il periodo in cui i vostri rapporti si sono "raffreddati"; spiegaglielo così, dicendogli che hai maturato il tutto mentre non ti era vicino...e poi rassicuralo che quegli atteggiamenti che avevi con lui erano sinceri. Credo ci sia il serio pericolo che si senta tradito, che non veda più quegli atteggiamenti come innocenti. cerca di esser solo il più charo possibile...e in bocca al lupo!  ;)

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Non si fa problemi a scherzare in modo anche abbastanza esplicito (anche se si accorge che molti dei presenti iniziano a pensare che stiamo insieme).

Dopo cena ci ritroviamo in macchiana io, lui e una ragazza (tutti e tre un po' alticci). Inizia a commentare il modo in cui ero vestito. Dopo un po' si rivolge alla ragazza: "Stefy, puoi lasciarci soli per una mezz'oretta?". In modo tale da essere preso sul serio tanto da doverla poi trattenere "Ma va, scherzavo".

 

 

Ne abbiamo già parlato è si è sempre detto etero. Punto. La cosa più saggia è mettermi il cuore in pace.

Del resto, se mai fosse, lui potrebbe farsi avanti senza troppe paranoie (poiché sa di me) mentre se per caso lui intuisse da parte mia un interesse diverso l'amicizia potrebbe davvero risentirne.

 

 

Lasciamo perdere per un momento il piano della realtà. Rifletti sull'elemento psicologico.

Lui non si fa problemi a scherzare sul, ad esempio, appartarsi con te («ci puoi lasciare soli?»)

- metafora sessuale, ma è uno scherzo, bada, e alla fine lo dice espressamente -

tu non ti sentiresti mai di fare con lui

un analogo gioco, perché non ti senti abbastanza sicuro di te. Temi.

 

Questa è la cosa più importante da focalizzare, tutto il resto non conta. Tu devi lavorare su di te, presto e bene, per

sentirti più sicuro di te, in generale, per essere capace di prendere iniziative, di essere più intraprendente,

e anche seduttivo. Devi lavorare per te (come tutti).

 

Qual'è la grande funzione dell'amicizia? Darci forza, un sostegno che ci rende più sicuri. E' un peccato non

approfittarne. Quello che ti diceva, molto rapidamente e senza spiegazioni aggiuntive, Hinzelmann, è vero:

la sua presenza, compagnia, confidenza e complicità, (ma io direi anche solo il semplice fatto che lui c'è,

e tu te lo dici, lo sai, in silenzio con te stesso), ti può aiutare ad essere più forte, più determinato

e deciso proprio con i gay, o al limite con gli uomini, perché (ma questo è un altro discorso) moltissimi

uomini potrebbero essere attratti da te e tu avere storie se ti decidi a diventare pienamente Soggetto, o meglio

ancora più Soggetto di quanto già tu non lo sia. ;)

 

E ricordati: ammesso (e non concesso) che possa nascere qualcosa tra te e il tuo amico, nascerà se lui ti vedrà

più sciolto e realizzato come gay, in proprio, non con lui.

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Credo di essere l'esatto opposto di uno scacchista... mi rendo conto di cosa mi succede con tre mosse di ritardo...

Mi spiego.

Ieri mi confido con una mia carissima amica (per gli amici è "la mia lesbica di fiducia"... ;)).

Le parlo del mio amico dicendole "Credo di non considerarlo più solo un amico".

E lei: "E te ne sei accorto adesso? Sei sempre l'ultimo a sapere le cose che ti riguardano?"

 

Quindi mi racconta di una conversazione che aveva tenuto con lui la scorsa estate, durante una mezza festa tenuta una sera nel mio locale (chiuso) con una decina di buoni amici. In quella circostanza ci eravamo lasciati un po' andare e ci eravamo trovati a tirandoci assosso secchiellate di ghiaccio...

 

Quando questa mia amica si era resa conto di come lui si divertisse a giocare con me, lo aveva preso in disparte e gli aveva chiesto "Perché non gli dai un bacio?", al che lui gli avrebbe risposto "Potrei benissimo farlo, ma non voglio dargli l'illusione che ci possa essere qualcosa di diverso tra di noi. È il mio migliore amico e voglio che lo resti sempre."

 

Detto questo credo che la situazione sia abbastanza chiara....

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