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Laura Pausini e il suo attacco alla pirateria musicale.


Guest Irish Dragon

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Guest Irish Dragon

Durante un'intervista con una giornalista de La Stampa, la Pausini ha risposto ad una domanda sul governo italiano e non ha mancato di rispondere per quanto la riguarda:

 

"Dico io: i provider bloccano i siti porno e pedofili, non si potrebbe far la stessa cosa con la musica piratata? Il mio disco è su emule da una settimana, è una vergogna»."

 

A me la Pausini non è mai stata simpatica e come cantante poi neanche la valuto più di tanto, però devo dire che con questa uscita mi ha lasciata allibita :cry:

Il paragone l'ho trovato azzardato, tanto più che difendere il suo diritto al guadagno non lo trovo fondamentale come il bloccare/dover smantellare siti pedopornografici. Sulla questione della pirateria in sé poi, penso sempre più che gli artisti italiani siano ben abituati e che non abbiano alcuna voglia di trovare una via di mezzo tra legalità costosa/problematica ed illegalità pratica.

Voi che ne dite, fan e non?

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immagino che quella frase l'abbia detta per contratto! Un discorso del genere lo potrei capire per un artista emergente che deve poterci guadagnare altrimenti non mangia...

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La pirateria è un problema, c'è un settore che sta soffrendo moltissimo per questo. Facendo una breve cronistoria comunque i primi che possono accusarsi di questa situazione sono proprio i manager delle case discografiche che all'arrivo di internet invece di vederla come una possibilità (era evidente come ci fosse domanda per musica digitale.. e facilmente trasportabile) si sono arroccati. Il paragone è imbecille comunque... Per la musica ora si tratta di trovare nuove strade, cosa non facilissima.

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Credo proprio che i cantanti alla fine dovranno accontentarsi dei soldi dei concerti e delle radio, con buona pace delle case discografiche. Non la vedo una come cosa così negativa tutto sommato...

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Roby quel settore ha sempre pappato più di quanto doveva, per questo ora sta soffrendo, perché un bel pò di gente si è infurbita e invece di continuare a regalare soldi ha scelto una via più facile, quella della gratuità. Io sono del parere che chi fa uscire un disco sopra i 15 euro non dovrebbe proprio permettersi di criticare chi scarica, perché se veramente ci tengono a farci comprare gli originali abbiano almeno l'accortezza di metterli ad un prezzo decente, perché spesso e volentieri queste prime donne o primi uomini mettono come prezzo di lancio 20-25 euro, dico.. ma scherziamo?

 

Non ho mai provato simpatia per la Pausini, questa uscita non ha fatto che confermare il fatto che la prenderei a testate.

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beautiful_soul

Io credo che abbia pienamente ragione, lei fa un lavoro e neanche tanto facile dato che ogni giorno nasce un cantante nuovo che prende posto del vecchio cantante . Io le dò pienamente ragione , però la cara Pausini dovrebbe mettersi pure nei panni delle persone che vorrebbero comprare l'album ma non possono per i prezzi cosi esagerati, se solo i cd costassero di meno, tutti comprerebbero musca originale, ciò è anche colpa loro . Ad esempio Grignani fece uscire un album di 10 euro con un biglietto di un suo concerto, allora si che la gente inizia a spendere sui dischi . Logicamente lei sta molto arrabbiata , perchè dopo anni di lavoro e sacrifici vedere la sua musica vendere gratuitamente non è una cosa bellissima .

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Un cantante che si lamenta della pirateria tramite musica digitale è come un artigiano di scarpe che si lamenta dell'esistenza delle fabriche di scarpe.

 

Piaccia o no il progresso porta a delle innovazioni e quando queste innovazioni riducono il potere di mercato di qualcuno ben venga.

 

concordo con chi afferma che la Pausini si dovrà accontentare dei soldi fatti con i concerti e con gli sponsor.

 

Inoltre io non la vedo cosi brutta per il mercato discografico: internet è in grado di abbassare il costo di entrato sul mercato di una nuova azienda e quindi si potrebbe disgregare il duapolio sony-emi costituito recentemente a livello mondiale

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Guest mark87rm

per quanto mi fa schifo non lo scaricherei nemmeno il cd  :asd:

fatto sta che la pirateria musicale, come la pirateria informatica e cinematografica sono molto diffuse in tutto il mondo e credo che se si lamenta non cambia nulla, io direi di abbassare i costi dei cd e dare più possibilità di acquisto online dato che la pratica non è molto diffusa ancora (almeno in italia che come sempre deve distinguersi per quant'è arretrata  :asd: )

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Tanto i veri fan che la seguono compreranno comunque il cd originale. Questo vale per tutti i gruppi.

Poi è inutile lamentarsi senza proporre soluzioni.. e l'unica soluzione in questo caso è abbassare i prezzi dei dischi, tanto il mercato/non-mercato di internet non può finire, sarebbe come tornare indietro nel tempo, cioè, impossibile.

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Concordo con voi, non possono mettere un cd a 20 euro... se cominciassero ad abbassare i prezzi, forse qualcuno li comprerebbe.

Questo sempre a causa di coloro che vogliono approfittarsene (fossero almeno Cantanti nel vero senso della parola!)

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ad esempio una soluzione sarebbe quella di abbassare il prezzo del cd dopo un tot di tempo dall'uscita.

ci sono dei negozi che vendono cd di trent'anni fa a più di 20 euro... roba che gli artisti magari sono morti e defunti e allora chi ci guadagna se non la casa discografica (o i negozi, visto che magari in un altro negozio il cd è alla metà del prezzo)? in quel caso i "pirati" sono loro..

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Guest Irish Dragon

Io credo che abbia pienamente ragione, lei fa un lavoro e neanche tanto facile dato che ogni giorno nasce un cantante nuovo che prende posto del vecchio cantante . Io le dò pienamente ragione , però la cara Pausini dovrebbe mettersi pure nei panni delle persone che vorrebbero comprare l'album ma non possono per i prezzi cosi esagerati, se solo i cd costassero di meno, tutti comprerebbero musca originale, ciò è anche colpa loro .

 

Parliamoci chiaro: Laura Pausini non è l'ultima arrivata, sforna dischi da almeno 15 anni e sicuramente non è finita sotto un ponte per questo. Ha il suo folto gruppo di fan fedeli, ha chi compra i suoi album a 20€, quindi ha poco di che lamentarsi. Il problema semmai, è per chi è un emerito sconosciuto e non può contare su promozioni massicce o fortune varie. Internet ha esteso gli orizzonti e anche le possibilità per gli artisti emergenti, però per suonare in giro in locali/pub, devi pur sempre portarti dietro gente con voglia di starti ad ascoltare e che faccia numero. La Pausini, per il fatto stesso che si chiama Pausini e non Bianchi, non troverà mai il vuoto pneumatico ai suoi concerti, avrà sempre delle entrate.

 

Ad esempio Grignani fece uscire un album di 10 euro con un biglietto di un suo concerto, allora si che la gente inizia a spendere sui dischi . Logicamente lei sta molto arrabbiata , perchè dopo anni di lavoro e sacrifici vedere la sua musica vendere gratuitamente non è una cosa bellissima.

 

Se un gruppo mi piace, io spendo a prescindere. Poi certo, se mi trovassi davanti un album di 18 anni fa (toh, un esempio a caso: il Black Album dei Metallica) a 16€/20€, certo penserei che qualcuno ci sta lucrando sopra.

Io sono una di quelle persone che a casa può contare almeno trecento album originali, pochissimi regalati e tutti comprati o nuovi o come ottimi usati. Ognuno si fa i conti in tasca e decide cosa fare dei propri soldi, però che nessuno mi venga a dire che l'usato (spesso criticato) ed Internet danneggiano un'artista non emergente, perché non ci crederò mai.

Già il solo fatto che io, chitarrista qualunque e scrittrice di alcuni testi, debba sborsare 110€ per registrarmi alla SIAE e proteggere le mie opere per la durata di cinque anni, è abbastanza folle. Se poi consideriamo tutte le spese da affrontare agli inizi per la pubblicazione di demo, l'acquisto dei materiali o le registrazioni stesse, non finiamo più. In Italia ormai si va avanti se ci si affida ad Internet per la distribuzione, o se si ha fortuna e qualche etichetta prende sotto l'ala protettrice, altrimenti si finisce nell'oblio della cosiddetta scena underground/MySpace, che lascia emergere qualche gruppo/solista giusto se ha tanto talento.

 

Poi per carità, il lavoro è lavoro, però mi viene da ridere quando leggo una Pausini che chiede filtri P2P/siti (già esistenti, per altro) e invoca la tutela per gli introiti derivanti dalle sue canzoni, paragonandosi ai minori che vengono sfruttati e sbattuti su eMule/torrent.

Viene da ridere e anche piangere, perché la scena musicale italiana fa pena e non lascia spazio all'innovazione; lo spazio c'è solo per mummie che girano da decenni e sfornano dischi per adempiere a contratti milionari. In tutto ciò, c'è poi chi si lamenta perché la gente preferisce scaricare piuttosto che comprare, quando i concerti fanno pienone e la stessa pirateria è in auge da almeno venti anni (il fenomeno risale agli albori delle musicassette, tanto per fare un esempio).

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Bah, alla fine secondo me il discorso di ridurre i prezzi per invogliare l'acquisto è una via impraticabile.

Se uno scarica con un programma di peer to peer spende 0... quanto sarebbe disposto a spendere in più per avere un booklet?

Perchè alla fine a meno che la confezione dell'album non sia particolarmente elaborata non c'è nient'altro nell'acquisto di un CD: la musica ce l'hai uguale, in più hai un dischetto colorato e il booklet.

 

Tra l'altro se compro un CD non lo ascolterò praticamente mai materialmente, lo convertirò in mp3 per ascoltarlo sul mio lettore o sul computer. Sarebbe solo per il gusto della "collezione", di avere in fila sullo scaffale gli originali... ma visto che alla fine quello a cui ci affezioniamo è la musica e non il supporto è una battaglia persa.

Non so, io personalmente mi sentirei invogliato a comprare un CD piuttosto che a scaricarlo se costasse tipo... boh... 3 euro o una cifra simile. Non penso sta cosa sia fattibile.

 

Il file sharing è inarrestabile, se ne facciano una ragione.

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beh intanto se un cd costa di meno saranno più persone a comprarlo, bisogna considerare che la pirateria non consiste soltanto nello scaricare ma anche nel comprare cd masterizzati, in particolare questi ne risentirebbero di più.

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Io mi sono ritrovato più di una volta a mangiarmi le mani perchè avrei voluto comprare cd originali di artisti che avrei voluto sostenere e che invece ho dovuto lasciar perdere perchè costavano troppo... 10 euro ogni tanto li spenderei anche per un cd, ma di più no, sorry. Comunque la Pausini che piange il morto mi fa ridere, o per lo meno poteva trovare parole più intelligenti: paragonare lo scaricare il suo cd alla pedopornografia mi sembra esagerato...

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bisogna considerare che la pirateria non consiste soltanto nello scaricare ma anche nel comprare cd masterizzati

 

Al giorno d'oggi c'è ancora qualcuno che compra cd o dvd masterizzati?  :asd:

Il potere del peer to peer è anche il fatto che non solo non costa nulla, ma chi lo fa ha l'impressione quasi di far beneficienza perchè mette a disposizione musica, film o software senza chiedere nulla in cambio.

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beautiful_soul

Comunque la Pausini che piange il morto mi fa ridere, o per lo meno poteva trovare parole più intelligenti: paragonare lo scaricare il suo cd alla pedopornografia mi sembra esagerato...

 

Beh su questo hai ragione anzi hai super ragione, ha sbagliato a paragonare la musica alla pedofilia .

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  • 11 months later...
Guest glitter

Voi che ne dite, fan e non?

 

Sono a favore della pirateria, anzi per ciò che mi riguarda sono una persona che se poi rimane colpita dalla musica o dal film scaricato appena può si reca al più vicino negozio e compra il prodotto designato.

 

Il vero problema, di cui la Pausini non parla, è che la gente scarica perchè per alcuni, me compreso, spendere più di 20 euro per un cd diventa impensabile, specie se poi vuole conciliare altre passioni come il cinema, o anche uscire con gli amici per una pizza.

 

Vendere un prodotto a 20 euro significa estromettere dall'acquisto persone che invece comprerebbero il prodotto se invece lo trovassero a 10 euro, come quando in tempo di promozioni speciali, o offerte per rinnovo catalogo come fa la EMI o la Virgin da due anni a questa parte.

 

Alcuni negozi, specie a Roma, offrono un 10% o anche più sul loro catalogo e quindi qualche cd in offerta si trova sempre, e questo anche può invogliare il cliente.

 

Ridimensionare i prezzi non solo è logico ma anche giusto per chi la musica la vuole vendere. E la Pausini, che ogni disco lo fa pagare a peso d'oro, questo lo sa benissimo.

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Penso che ha ben poco da lamentarsi! Ora mai, la musica si conosce specialmente grazie ai siti di pirateria! Se non fosse per questi programmi, molti artisti ormai famosi, non li si conoscevano nemmeno. E poi, un'artista guadagna molto più nei propri live che nell'acquisto dei propri cd... poi dipende quanto ha speso per la sua produzione... contando come son arangiati quelli della pausini, sicuramente poco... ma conosco artisti che ci spendono un patrimonio!

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Si l'ha detto per contratto.

 

Ma chegliene frega alla Pausini che tanto i soldi entrano alle case discografiche e non a lei.

 

Poi cioè, in generale chissenefrega della Pausini.

 

 

Tra l'altro ricordo una doppia intervista sulle iene tra Daniele Silvestri e Frenk-Hi-NRG, e l'intervistatore aveva fatto le domande:

 

"Cosa pensi della gente che: Masterizza i tuoi CD?"

 

Frenk: "Mi stanno un po' sul cazzo"

Silvestri: "I CD costano un po' troppo.."

 

"22 € per un CD sono troppi?"

 

Frenk: "Dipende dal CD."

Silvestri: "Sono troppi pure 15.."

 

Da 1 a 10 quanta colpa hanno per il costo dei CD: le case discografiche.

 

Frenk: "9"

Silvestri: "7"

 

:la pirateria

 

Frenk: "11"

Silvestri: "0"

 

:i cantanti

 

Frenk: "7 e mezzo"

Silvestri: "5"

 

:tu

 

Frenk: "8" (per fortuna è onesto..)

Silvestri "5" (forse è anche la siae?)

 

Questo per farvi capire quanto un artista può fare sulla propria roba.

 

 

Comunque le band emergenti con internet avranno un modus sul punto di vista dei loro CD, ma hanno anche un bonus perché possono trovarsi più facilmente eventi, concerti, mandare e-mail, organizzarsi in sta maniera etc...

Però andrei in OT.

 

Scusate la risposta confusa ma ho la febbre T_T

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Va bene.

E i giornali nell'epoca di Google?

E le enciclopedie con Wikipedia?

E le compagnie telefoniche con Skype?

E i produttori di buste con le e-mail?

Tutti per strada! :)

 

Questo è neo-luddismo!

(Ora vado a bruciare un trattore,

ogni trattore toglie lavoro a cento contadini...)

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il vero problema per le case discografiche è che applicano ai nostri tempi una mentalità da anni 50-60, non si sono adattati ai tempi moderni e pretendere di bloccare il p2p è di fatto impossibile, se chiudi un napster ne nascono dieci emule. è una legge del mercato, la gente non compra ciò che può avere gratis.

quando compro un cd è perchè c'è qualcosa di emotivo che mi spinge ad averne una copia fisica del cd, ma se le case discografiche lanciano solo musica commerciale, manca l'interesse a spendere soldi e ci si accontenta di un mp3, se poi comprare e utilizzare musica fosse più semplice e più alla portata sono sicuro che ne guadagnerebbero anche loro, ad esempio se si potesse fare con un sms come per le suonerie.

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il vero problema e' l'IVA. i cd costano troppo in Italia. In Inghilterra le nuove uscite stanno a £9.99 e tutto il resto a meno. Senza contare che la maggior parte della gente che conosco non fa neanche piu' il gesto di comprare il cd e ormai lo compra direttamente e legalmente in Itunes. Per forza in Italia la gente sceglie di comprare copie contraffatte se l'originale costa 22 euro e la copia 5. Qua, a parte che non esiste la figura del "marocchino" che ti vende il cd contraffatto tranne forse per le strade dei quartieri piu' poveri, la differenza di circa 3 pound tra la copia originale e quella falsa non e' abbastanza a spingerti lontano dall'originale.

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  • 1 month later...

infatti non ho detto che si scaricano tutto. Ho parlato di musica. Conosco una marea di gente che scarica film e telefilm... Stranamente nessuno che scarichi musica pero'!

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ormai anche il digital download è entrato di diritto tra i sistemi per entrare in classifica (la fimi ha sostituito i singoli fisici per esempio) quindi volendo il mercato c'è eccome (itunes, amazon, etc)

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Perché un album NUOVO (esempio frocio: the fame monster ed. DELUXE di Lady Gaga) costa in Italia 21,90 €

(che arriva a 24-25 € alla mondadori e alla fnac) mentre da amazon UK costa 8,98£ (10,21€) che con le spese di spedizione internazionali arriva a TREDICI EURO? E questi prezzi irrisori erano gli stessi anche quando vivevo negli USA...

Finchè non sarà così anche qua continuerò a scaricare, e a comprare quello che merita di essere acquistato da iTunes.

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