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Quando dirlo diventa difficile.


Eledh

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Ok, mi trovo davanti ad un bivio e non so come fare.

Sono giorni che ci penso e ancora non sono riuscita a trovare una soluzione, probabilmente ho troppe personalità contrastanti dentro di me per decidere da sola su questa cosa.

In famiglia praticamente tutti sanno che mi piacciono le donne. Non ho avuto problemi a dirlo a nonna, mia madre l'ha accettato come se niente fosse e mi ha anche offerto una birra, i miei genitori adottivi l'hanno sempre saputo e zii e cugini l'hanno scoperto quando mi hanno beccata sui tg al pride l'anno scorso.

Praticamente l'unico che ancora non lo sa è mio padre. Quello biologico.

E' una situazione un po' incasinata. Io e lui non viviamo insieme da anni, ci sentiamo si e no due volte al mese e ci vediamo anche meno, le telefonate non durano mai più di cinque minuti l'una e sono sempre e solo formali, come se stessi parlando con qualcuno che conosco appena. Ed è così.

Non abbiamo mai avuto un rapporto stretto, anzi. Non l'ho mai ritenuto un vero padre anche perché non ha mai fatto niente per meritarsi quel titolo.

Non provo rispetto per lui, ed è per questo che non ho mai sentito l'esigenza di dirgli di me.

Sta di fatto che ultimamente sto pensando di trasferirmi a Roma. Per i primi periodi mi servirebbe la sicurezza di un supporto economico in caso di crisi o ritardo nel trovare un lavoro e lui probabilmente, se gli spiegassi la situazione, potrebbe aiutarmi.

Il problema è che, se gli dovessi dire "voglio andare a Roma perché mi va" mi direbbe "non è una cosa necessaria, arrangiati."

Quindi urgono spiegazioni.

Vorrei dirgli che mi trasferisco perché giù ci abita la mia ragazza e voglio iniziare una vita con lei e per arrivare dove vogliamo noi voglio prima partire con il culo un po' parato e trasferirmi in un posto dove comunque non c'è il cambio di lingua o di cultura.

Insomma, vorrei spiegargli. Non per una questione di rispetto, ma perché comunque non sono mai stata una persona che dice bugie e dirgli che vorrei scendere perché c'è il mio ragazzo mi starebbe molto sullo stomaco.

 

Lui è una persona chiusa, è casa e lavoro, casa e lavoro, la maggior parte delle cose di cui parliamo di solito sono i soldi, di solito mi chiama quando ha bisogno di un favore, ma niente di più.

Una volta eravamo in macchina insieme e mi è uscito per caso che la sera sarei andata in una discoteca con i miei amici. Mi ha detto di stare attenta ai ragazzi e io gli ho risposto che non c'era da preoccuparsi perché era una discoteca gay.

Non si è arrabbiato, ma ha messo bene in chiaro che non gli piace la cosa. Che non gli piacciono i gay, che gli fanno schifo ecc ecc.

So che di solito per gli uomini, con le lesbiche, è diverso...

Non ho approfondito l'argomento, l'ho lasciato cadere lì perché tanto sarebbe stato inutile parlarne. Non è mai stato una persona brillante e non volevo entrare in una discussione a senso unico.

 

Questo pomeriggio dovrò uscire con lui per andare a fare delle commissioni. Vorrei chiedergli se possiamo andare a cena insieme (e già la cosa mi spaventa) e in seguito parlargli di questa cosa.

Ma non so come fare.

Da un lato una parte di me mi dice di dirglielo, che tanto non cambia niente, tra pochi mesi me ne andrò e anche se non lo accetterà saranno fatti suoi.

Dall'altro lato invece c'è ancora la bambina spaventata e seduta in un angolo dentro l'armadio che mi supplica di lasciar perdere e di non tirare nemmeno fuori l'argomento.

 

Ci siamo feriti tanto nel corso degli anni, io ho ferito lui dopo che lui ha ferito me. Non gli devo niente e non mi deve niente.

Ma a volte non riesco ad ignorare il fatto che ho i suoi stessi occhi.

 

Quindi chiedo a voi...

Cosa dovrei fare?

Come dovrei dirglielo?

Avete qualche consiglio?

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Allora premesso che non mi permetterei mai di dirti di provare rispetto per tuo padre perchè non conosco nè la situazione, nè sono fatti miei, per cui suppongo che se la pensi così su di lui avrai i tuoi sacrosanti motivi. E fin qui tutto bene. Però non ti pare un pò (anzi direi molto) opportunistico il tuo atteggiamento? Voglio dire, ti vuoi aprire a lui solo ed esclusivamente perchè è probabile che una volta trasferita avrai bisogno di soldi... Secondo me è un controsenso non provare rispetto per una persona ma allo stesso tempo approfittare del fatto che vi lega un vincolo parentale, ed anzi ti dirò di più mi sembra un tantino meschino da parte tua.

Mia sorella ha fatto più o meno quello che vorresti fare tu, si è trasferita a Milano (contro la volontà di mio padre), inizialmente da sola, poi ha trovato la ragazza. Si è messa via un pochino di soldi lavorando e poi è partita. Certo da sola non ce l'avrebbe mai fatta, e per questo (anche di nascosto) mia mamma l'ha aiutata, ma non si è comportata come vorresti fare tu... Questo è solo per farti un esempio...

In ogni caso mi dispiace ma non saprei che consigliarti nella tua situazione, fare CO per il solo fine pecuniario mi pare una cosa piuttosto brutta... Chiedere un eventuale aiuto al resto della tua famiglia (che sa di te e che ha anche un rapporto più profondo con te) non è possibile?

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Sì, lo so.

Sono opportunista e stronza.

Ma è quello che c'è sempre stato tra me e lui, alla fine.

Ci sentiamo o ci vediamo solo quando lui ha bisogno di favori. Ed io non ho mai chiesto niente a nessuno prima d'ora. A nessuno della mia famiglia.

Il fatto non è solo per i soldi.

Quella è solo la cosa che mi sta spingendo a volerlo fare adesso.

Non mi piace tenere nascoste le cose. Non mi piace che quando ci vediamo o quando andiamo da qualche parte per qualcosa devo sempre mettere da parte quel pezzo di me che è diventato importante nel corso degli anni.

E' una cosa che mi pesa con persone estranee, figurarsi con quelle che mi hanno vista crescere, anche se poi hanno chiuso gli occhi.

Non sono una di quelle persone che ti stringe la mano appena ti conosce e ti dice "Ciao, piacere Eledh, 21 anni, lesbica", ma sono una che non si preoccupa di dire "ah sì, sai, ieri parlavo con la mia ragazza e...". E mi da fastidio non poterlo fare anche con quelle persone che dovrebbero essere quelle più legate a me.

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per me dirgli tutto e subito non è una buona idea. credo che dovresti decidere di fornirgli solo una delle due informazioni principali, e lasciare l'altra per un secondo momento. esempio:

dici che vuoi trasferirti a Roma, ma non che sei lesbica

oppure

dici che sei lesbica, ma non che vuoi trasferirti a Roma.

 

se gli dici tutte e due le cose insieme, quello che ha percepito FFfan lo percepirà sicuramente pure tuo padre. e nonostante tu abbia detto che anche lui è una persona opportunista, che ti chiama solo quando gli servono favori, si sa che la gente non pensa mai ai propri difetti, ma guarda solo quelli degli altri. ovvero lui direbbe: ma guarda che opportunista sta Eledh, e mica gl'importerebbe che lo è lui per primo.

 

capisco benissimo che non sei il tipo di persona che è abituata a tenere le cose nascoste e per questo motivo forse ti converrebbe farti avanti col fatto che sei lesbica, più che con il volerti trasferire.

se dici di volerti trasferire, poi iniziano le domande e finisci a dirlo lo stesso che sei lesbica ma in una circostanza che ti mette addosso molta più pressione, perché verresti bersagliata di domande e non saresti in grado di usare i tempi e le parole che scegli tu.

 

se dici che sei lesbica, devi essere preparata che lo 'schifo' di tuo padre potrebbe tagliarti quel supporto economico che tu volevi chiedergli, ma la cosa va accettata. alla fine sono i suoi soldi e non è automatico che ti voglia aiutare, e da quanto mi sembra di capire ci sono tante altre persone nella tua famiglia che invece sarebbero più disposte a darti questo tipo di aiuto.

 

secondo me prima dici che sei lesbica e meglio è, soprattutto perché se lui è omofobo come dici avrà bisogno di tempi moooolto lunghi per venire a patti con la cosa. e a questo punto magari ora che ci è venuto a patti si è fatta ora che tu ti trasferisca e decide di aiutarti lo stesso.

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Eh, Sweet, è per questo che sono indecisa.

Voglio dire, alla fine anche solo dirgli "mi trasferisco a Roma e volevo chiederti se potevi assicurarmi un aiuto in caso di problemi" suonerebbe come una cosa opportunistica.

Non era quella una delle mie priorità, alla fine comunque l'aiuto economico lo chiederei solo in casi estremi.

Sta di fatto che se mi ci devo trasferire devo dirglielo. Non posso scomparire dalla mia città senza fargli sapere dove sono. Non mi fermerebbe, probabilmente non mi cercherebbe nemmeno, ma si incazzerebbe con mia nonna.

Cosa che non mi va.

 

Però alla fine non mi trasferirò almeno prima di tre o quattro mesi, devo mettermi via i soldi.

Il mio intento era quello di scrivergli una lettera e lasciargliela nella cassetta della posta prima di andarmene.

Ma anche quella è una cosa brutta da fare. Non sono tipa da lanciare il sasso e ritirare la mano.

Pensavo ad una lettera da fargli leggere davanti a me, così posso vedere le reazioni e possiamo discuterne dopo.

Però boh, non so come dirglielo, non so come fare. Alla fine non sono mai stata in questa situazione.

A mia madre l'ho detto e lei era tutta tranquilla, i miei genitori addottivi mi hanno chiesto di dire qualcosa di nuovo perché già lo sapevano da un pezzo, mia nonna è come se non avesse ricevuto la notizia...

Quindi sono un po' presa nel mezzo, perché è come se fosse la prima volta.

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Allora premesso che non mi permetterei mai di dirti di provare rispetto per tuo padre perchè non conosco nè la situazione, nè sono fatti miei, per cui suppongo che se la pensi così su di lui avrai i tuoi sacrosanti motivi. E fin qui tutto bene. Però non ti pare un pò (anzi direi molto) opportunistico il tuo atteggiamento? Voglio dire, ti vuoi aprire a lui solo ed esclusivamente perchè è probabile che una volta trasferita avrai bisogno di soldi... Secondo me è un controsenso non provare rispetto per una persona ma allo stesso tempo approfittare del fatto che vi lega un vincolo parentale, ed anzi ti dirò di più mi sembra un tantino meschino da parte tua.

 

Il rapporto tra me e mio padre è molto simile, e sinceramente non vedo nulla di meschino in tutto ciò.

Se non sei mai riuscito ad instaurare un rapporto affettivo con tuo padre perché lui se ne frega, oltre al danno di non aver avuto un padre devi anche subire quello di essere abbandonato non solo dal punto di vista affettivo, ma pure da quello economico?

Tutto questo pietismo verso i genitori a scapito delle persone più vulnerabili sinceramente non sono mai riuscito a sopportarlo... Nel momento in cui scegli di essere genitore ti assumi certe responsabilità, e i fallimenti di un rapporto genitore-figlio a mio parere non sono quasi mai colpa del figlio.

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Il rapporto tra me e mio padre è molto simile, e sinceramente non vedo nulla di meschino in tutto ciò.

Se non sei mai riuscito ad instaurare un rapporto affettivo con tuo padre perché lui se ne frega, oltre al danno di non aver avuto un padre devi anche subire quello di essere abbandonato non solo dal punto di vista affettivo, ma pure da quello economico?

Tutto questo pietismo verso i genitori a scapito delle persone più vulnerabili sinceramente non sono mai riuscito a sopportarlo... Nel momento in cui scegli di essere genitore ti assumi certe responsabilità, e i fallimenti di un rapporto genitore-figlio a mio parere non sono quasi mai colpa del figlio.

Intendevo dire che non è giusto sputare nel piatto in cui si mangia, in questo caso provare disprezzo per il padre ma approfittarsi di lui economicamente.. è vero che dovrebbe essere come dici tu Loup-garou, ma la realtà delle cose non è così: i genitori fanno i figli così tanto per farli in certi casi e la responsabilità non sanno manco che cosa sia! Ci sono genitori adorabili e bravissimi, e genitori pezzi di m***a... Purtroppo a lei a quanto sembra è toccato un padre del secondo tipo... Sono esseri umani anche loro e non sono perfetti e non possiamo pretendere chelo siano. Il mio non è pietismo, perchè una persona come il padre Eledh che se ne frega della figlia non mi fa neanche un pò di pena. Ma se fossi in lei non gli chiederei nulla....
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Intendevo dire che non è giusto sputare nel piatto in cui si mangia, in questo caso provare disprezzo per il padre ma approfittarsi di lui economicamente..

 

Sarà anche giusto come dici tu, ma i genitori non se li sceglie nessuno, non puoi scegliere il piatto in cui mangiare finché non sei totalmente indipendente. Tutti "approfittiamo" economicamente dei nostri genitori (nessuno nasce già indipendente), ma non basta il denaro per conquistarsi il rispetto di un figlio.

 

è vero che dovrebbe essere come dici tu Loup-garou, ma la realtà delle cose non è così: i genitori fanno i figli così tanto per farli in certi casi e la responsabilità non sanno manco che cosa sia!

 

Il fatto che non si assumano certe responsabilità non toglie che le abbiano.

 

Ci sono genitori adorabili e bravissimi, e genitori pezzi di m***a... Purtroppo a lei a quanto sembra è toccato un padre del secondo tipo... Sono esseri umani anche loro e non sono perfetti e non possiamo pretendere chelo siano. Il mio non è pietismo, perchè una persona come il padre Eledh che se ne frega della figlia non mi fa neanche un pò di pena. Ma se fossi in lei non gli chiederei nulla....

 

Nessuno fa l'elemosina se non ne è costretto. Penso Eledh sia l'ultima persona al mondo a volere andare da sua padre a chiedere sostegno economico, ma se dovesse venire a trovarsi nella necessità non capisco perché dovrebbe sentirsi "meschina". Non è colpa sua se suo padre non ha saputo guadagnarsi il suo rispetto e il suo affetto.

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Se io mi trovassi nella tua situazione, sicuramente non facile, penso non vorrei nulla dal mio padre biologico, con il quale non ho un vero rapporto affettivo....

Capisco che tu per chiarezza gliene voglia parlare, in fondo è pur sempre tuo padre, ma non farlo solo per il supporto economico.....penso sminuirebbe il passo di dirgli che sei lesbica...

Io direi che sono lesbica e poi in base a come la prende gli racconterei i miei progetti a Roma, poi se vuole capire che puoi avere bisogno, farà lui il passo...

Nel frattempo cercherei di risparmiare e cercherei supporto con altre persone a me più vicine...

 

In bocca al lupo

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Nessuno fa l'elemosina se non ne è costretto. Penso Eledh sia l'ultima persona al mondo a volere andare da sua padre a chiedere sostegno economico, ma se dovesse venire a trovarsi nella necessità non capisco perché dovrebbe sentirsi "meschina". Non è colpa sua se suo padre non ha saputo guadagnarsi il suo rispetto e il suo affetto.

 

Esatto.

Cioè, non è una cosa che faccio così, perché mi va. Non è una cosa semplice. Già chiedere soldi alle persone a cui voglio bene e che mi voglio bene, che rispetto e che mi rispettano, mi pesa molto.

Sono sempre stata una persona che prova a cavarsela da sola, figurarsi chiedere soldi.

Ma sta di fatto che a volte servono e, se non dovessi farcela, piuttosto che chiederli a mia nonna che è anziana e ne ha bisogno, li chiederei a lui.

 

Extra, l'ho già detto, forse mi sono spiegata male.

Non gli direi che sono lesbica perché voglio i soldi.

Sarebbe una cosa stupida da fare visto il suo modo di pensare.

Glielo voglio dire perché comunque è una cosa che devo a me stessa.

La verità per me è la prima, se non l'unica regola.

Sempre e comunque.

E in ogni caso se dovessi aspettare lui farei in tempo a morire. Non è mai stato molto sveglio.

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No guarda forse non mi sono spiegata io...intendevo dire che potresti dirgli che sei lesbica, che ti vuoi trasferire vicina alla tua ragazza e che ci sono delle difficoltà oggettive dal punto di vista economico...insomma fare un giro di parole per dirgli che potresti essere in difficoltà, poi penso dovrebbe partire da lui la proposta di aiuto....

Quindi non volevo dire digli che sei lesbica e per questo hai bisogno di una mano economicamente

 

Poi insomma è pur sempre tuo padre, non hai ucciso nessuno...sei solo omosessuale, spero ti capisca magari con il tempo e possa darti il supporto necessario

 

Non ti abbattere!!!!

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Guest †- MartyVampire -†

Se il vostro rapporto è sempre stato "uno scambio di favori", allora non ci vedo nulla di meschino in tutto questo.

Il rispetto, e l'affetto si guadagano con molta fatica e se lui non ha saputo darti queste cose, la colpa non è di certo tua.

Forse sarebbe meglio per un primo tempo dirgli soltanto che avresti piacere a trasferirti a Roma.

Mi sembra un pò troppo pesante dirgli tutto insieme.

Ma intanto mettigli la pulce nell'orecchio  :)

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@Extra:

Ho capito quello che intendi, il fatto è che comunque se aspetto che sia lui a dirmi "ah sì, ti servono un po' di soldi?" faccio in tempo a morire.

Quindi...

Comunque non ti preoccupare, ci vuole ben altro per abbattermi :)

 

@MartyVampire:

E' quello su cui sono indecisa. So che dirgli tutto insieme non è una buona idea. Anche se non viviamo nella stessa casa abitiamo comunque nella stessa città, quindi già dirgli che me ne vado 700 km lontana non sarà una cosa facile. Anche se poi vabbè, per me sarà meglio.

Quindi buh.

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Guest †- MartyVampire -†

Appunto perchè è già difficile dirgli che vai cosi lontano, aspetta a dirgli che vai per la tua ragazza :)

Almeno prima fagli digerire un pò l'idea del tuo trasferimento a Roma, e poi con calma digli la motivazione =P

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Sarà anche giusto come dici tu, ma i genitori non se li sceglie nessuno, non puoi scegliere il piatto in cui mangiare finché non sei totalmente indipendente. Tutti "approfittiamo" economicamente dei nostri genitori (nessuno nasce già indipendente), ma non basta il denaro per conquistarsi il rispetto di un figlio.

Certo, nessuno nasce indipendente e il genitore deve mantenerti. Ciononostante nessun genitore ha il dovere di mantenerti quando decidi di andare fuori casa.

Il fatto che non si assumano certe responsabilità non toglie che le abbiano.

Sicuramente  :)

Nessuno fa l'elemosina se non ne è costretto. Penso Eledh sia l'ultima persona al mondo a volere andare da sua padre a chiedere sostegno economico, ma se dovesse venire a trovarsi nella necessità non capisco perché dovrebbe sentirsi "meschina". Non è colpa sua se suo padre non ha saputo guadagnarsi il suo rispetto e il suo affetto.

Credo che nessuno le imponga con una pistola di andare via di casa (visto poi che dice di avere un buon rapporto con gli altri parenti), potrebbe mettersi via un pò di soldi prima di compiere il grande passo, scongiurando così il pericolo di una eventuale (e personalmente umiliante) richiesta di aiuto a suo padre.
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Se il vostro rapporto è sempre stato "uno scambio di favori", allora non ci vedo nulla di meschino in tutto questo.

Il rispetto, e l'affetto si guadagano con molta fatica e se lui non ha saputo darti queste cose, la colpa non è di certo tua.

Forse sarebbe meglio per un primo tempo dirgli soltanto che avresti piacere a trasferirti a Roma.

Mi sembra un pò troppo pesante dirgli tutto insieme.

Ma intanto mettigli la pulce nell'orecchio  :)

 

quoto pienamente. in fin dei conti non hai nulla da perdere.

io di certo non mi farei grossi problemi di coscienza se fossi in te.

certo, se potessi eviterei, ma in caso contrario un tentativo non nuoce.

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Credo che nessuno le imponga con una pistola di andare via di casa (visto poi che dice di avere un buon rapporto con gli altri parenti), potrebbe mettersi via un pò di soldi prima di compiere il grande passo, scongiurando così il pericolo di una eventuale (e personalmente umiliante) richiesta di aiuto a suo padre.

 

Frena. Il fatto che ho detto che ho un "buon" rapporto non vuol dire che è una cosa serena e molto tranquilla.

Io vivo in casa con mia nonna e, sarà il salto di generazioni, non lo so, ma non è che la cosa sia molto semplice.

Gli altri parenti non li vedo quasi mai a parte i miei genitori adottivi con cui non vivo e con cui vado d'accordissimo, ma quando vedo gli altri parenti non ci si dice nulla a parte ciao e come va.

L'andare via di casa non è solo una "voglia". Sta diventando un'esigenza per me. Se voglio vivere serena, come ho intenzione di fare, devo andarmene.

Il mettere via i soldi è una cosa già calcolata, è ovvio che partirei con un gruzzolo di base, sarebbe stupido non farlo.

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Certo, nessuno nasce indipendente e il genitore deve mantenerti. Ciononostante nessun genitore ha il dovere di mantenerti quando decidi di andare fuori casa.

 

Veramente in una situazione normale il genitore ha il dovere di mantenerti finché non sei economicamente indipendente, non importa dove vivi.

Nel caso di Eledh immagino che, avendo lei dei genitori adottivi, il suo padre biologico non abbia doveri verso di lei a livello legale. Nondimeno, visto che i due hanno mantenuto un rapporto, anche se affettivamente vuoto (e non penso per colpa di Eledh), continuo a non vedere perché lei dovrebbe sentirsi meschina nel rivolgersi a lui per aiuto in caso di necessità. Lui non è obbligato a fornirglielo, ma mi sembra legittimo da parte sua chiederglielo.

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