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Omosessualità e "anime di gruppo"


quarzo

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Ne parlavo poco fa in chat.

 

Penso che uno degli aspetti legati all'esperienza della propria omosessualità sia legato al fatto di essere, per natura, esclusi dalle "anime di gruppo" naturali. Queste sono:

- Il branco che formano gli uomini quando sono in gruppo (es: quello spalleggiarsi tra etero davanti a una bella donna)

- La famiglia intesa in senso tradizionale, per il fatto di non poterne fondare una

- La comunità alla quale si appartiene (in paese l'omosessuale com'è considerato? :))

- Il popolo (nel caso dell'italia il rifiuto è evidente)

 

Attenzione che non mi riferisco alle singole persone, ma al gruppo. Un conto sono le persone prese singolarmente, un conto invece quando sono in gruppo. Tipicamente quando sono in gruppo esce il peggio, ma questo è un altro discorso.

 

Il discorso su cui volevo portare l'attenzione è questo: che gli omosessuali per loro natura sono fuori da questi gruppi naturali. Questo non significa che siano esclusi da qualsiasi gruppo (la stessa comunità GLBT è, appunto, una comunità), ma io credo che siano portati, volenti o nolenti, a imparare a essere indipenti da questi gruppi.

 

Perchè dico questo?

Perchè il non far parte di un gruppo o il non avere la sua approvazione è qualcosa che può provocare un grande dolore, e credo che mettere in luce questa situazione possa contribuire a capire la situazione che alcuni di noi vivono.

 

Quindi, banalmente (ebbene sì, l'acqua calda  :sisi:) un omosessuale è sostanzialmente costretto a imparare a vivere a prescindere da un gruppo, cioè a diventare completamente adulto. Ancora più adulto degli adulti etero, che possono permettersi il lusso di appoggiarsi a forme naturali di gruppo ampiamente rodate dai secoli nei secoli  :roll:

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in effetti me lo son sempre chiesto il perchè son sempre fuori dal gruppo... e anche perchè non mi piace quando usciamo in tanti..

 

infatti se parlo con una persona da sola, se mi trovo in gruppo ascolto sempre e parlo poco, anche perchè non riesco mai a farmi sentire...

 

mi son accorto di avere anche il "blocco del maschio" non solo del branco, ovvero: non riesco a parlare con i ragazzi

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Capita anche a me in certi casi (cioè con alcuni gruppetti e con alcuni ragazzi) non sempre..

Questo perchè non mi sono ancora staccato mentalmente del tutto dal gruppo naturale e le situazioni ibride sono sempre difficili  :sisi:

 

 

A quanto detto aggiungo che secondo me più una persona ha caratteristiche uniche e individuali tanto meglio è. Con questo non intendo dire che un omosessuale è migliore di un eterosessuale. Intendo dire che più uno è sè stesso, e non "un maschio" o "un italiano" o "un essere umano" (o "un gay") tanto più è unico e, in questo senso, migliore.

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Trovarsi nel gruppo è una cosa che spesso per un gay può creare diversi disagi. Intendo ovviamente classico gruppo di maschi etero sparabattute sulle femmine. Parlo per me ad esempio: se sono in gruppo con altri ragazzi (in genere non più di 3-4) mi risulta difficile sostenere la situazione di essere simpatico e partecipare alle battute (anche sulle donne) ma allo stesso tempo non espormi personalmente sull'argomento.... è frustrante e stancante; di conseguenza non è neppure piacevole... Nel caso di gruppi misti (maschi e femmine) diventa forse ancora più complicato nel caso vi siano delle ragazze molto "simpatiche" del tipo che ti si avvinghiano addosso (magari per scherzo volutamente provocatorio) e poi alla tua reazione un pochino infastidita (tendente ad allontanarla) ti dicono ridendo "ma sei gay???" e io "ma vaffanculo!"  :sisi:

Se si è in 2 (sia che sia un ragazzo o una ragazza) la situazione è molto diversa per i seguenti motivi:

1)Le persone quando sono da sole si comportano più naturalmente, senza dover per forza mischiarsi al branco e incarnarne le caratteristiche.

2)Se devi uscire con 1 sola persona puoi scegliere con chi, mentre nei gruppi ci sono sempre persone che non conosci e quindi più difficili da gestire perun gay...

3)2 persone da sole tendono ad avere "naturalmente" una sorta di complicità dovuta alla situazione...

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Neverendinglove

Io molto spesso mi trovo a disagio a stare in gruppo, anche se non c'è mai stato un motivo vero e proprio.. cioè, il problema non sono loro, ma io.. mi piace uscire con pochissime persone per volta, meglio se il numero massimo è 4.. il problema è che spesso mi stranisco dalla conversazione, mi chiudo a riccio e rimango in silenzio.. e questo, se sei in un gruppo, viene notato subito.. ma non ci riesco proprio a rapportarmi con tutti.. e spesso vengo definita come asociale..

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a me le uscite di gruppo non sono mai piaciute. mi sono sempre sembrate una perdita di tempo..

la sera preferisco stare in 4 o 5 ma comunque sempre persone che conosco abbastanza bene..anche le uscite a due le preferisco, però la persona con cui sto devo conoscerla abbastanza bene da potermi godere un po' di silenzio o, se in macchina, una canzone allo stereo senza sentire l'imbarazzo tipico che si crea con le persone che conosci poco... e soprattutto non deve essere logorroica :sisi:    i logorroici mi mandano in confusione dopo un po'.

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Io non ho mai fatto parte di un gruppo...anche nella mia classe alle superiori che c'erano due gruppi io stavo un po' con uno e un po' con l'altro.

Spesso sto zitto in gruppo perchè non ho modo di parlare sovrastato da altri che hanno più dialettica che me.

Se poi il gruppo è composto da sole ragazze è peggio, parlano a raffica, non si danno retta tra loro, ognuna si sfoga per conto suo...e tu zitto frustrato che ascolti e non hai modo di aggiungere nulla.

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Perchè il non far parte di un gruppo o il non avere la sua approvazione è qualcosa che può provocare un grande dolore, e credo che mettere in luce questa situazione possa contribuire a capire la situazione che alcuni di noi vivono.

 

Quindi, banalmente (ebbene sì, l'acqua calda  :sisi:) un omosessuale è sostanzialmente costretto a imparare a vivere a prescindere da un gruppo, cioè a diventare completamente adulto. Ancora più adulto degli adulti etero, che possono permettersi il lusso di appoggiarsi a forme naturali di gruppo ampiamente rodate dai secoli nei secoli  :)

Eh sì, l'acqua calda  :roll:

Certo che gli omosessuali sono esclusi dal gruppo, non sono visti da tutti di buon occhio e soprattutto sono la minoranza. Anche un etero si troverebbe male a stare in un gruppo di omosessuali (dello stesso sesso, eh), anche se questo non accade MAI. Che la cosa causi problemi è certo, ma uno può reagire in due modi diversi: chiudersi in se stesso o cercarselo, un gruppo. Non è semplice cercarsi il "gruppo" giusto, ma è sicuramente la cosa giusta da fare. La solitudine non fa bene a nessuno  :)

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Ma che poi secondo me il gruppo ha un senso fino ad una certa età, poi per forza di cose ci si sfascia... Capisco il gruppo per ragazzi dai 13 ai 18 anni ma quando vai oltre in genere non hai bisogno per non sentirti solo.... Per me avere anche solo un paio di amici veri e uscire in pochi è già molto! Il gruppo è dispersivo e inevitabilmente non fa sentire veramente uniti!

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Forse la penso al contrario.

 

Passata la fase del gruppo adolescenziale

(da noi si chiama "la compagnia")

gli eterosessuali tendono a dividersi in coppie.

Rotta la coppia scatta la solitudine.

 

Passata la fase dell'isolamento adolescenziale

(tipica per molti omosessuali)

i gay cominciano a fare piccoli gruppi

o a riconoscersi in una comunità

che rimane un riferimento

anche quando una relazione finisce.

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quoto Almadel,

anche perché riguarda un po' tutti quelli che hanno atteggiamenti di minoranza in dimensioni importanti della vita, finiscono per avere una socialità di gruppo più evoluta e matura... a patto ovviamente che vivano quei loro atteggiamenti in serenità con sé stessi, il che purtroppo spesso non è così.

 

Il discorso sulla famiglia semmai è il più triste, perché in fondo la vita delle persone "normali" è sostenuta anche dai rapporti con la propria famiglia d'origine e poi, una volta accoppiati, con la famiglia del coniuge o convivente... Così dovrebbe essere anche per le coppie gay, ma al riguardo ho molti dubbi sulla casistica del mantenimento di rapporti "sereni" e di vero "sostegno" con le reciproche famiglie.

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Ganimede,

se ti sentisse parlare un ragazzo etero

del "sostegno delle reciproche famiglie d'origine"

credo si convertirebbe all'omosessualità.

 

Ti assicuro che la Suocera

(sia per il maschio che per la femmina)

è una fonte inesauribile di stress.

:rotfl:

 

(L'idea che a te paia "triste" non avere per casa tua suocera,

fa il paio col fatto che ai miei amici etero pare "triste"

che noi gay abbiamo le dark-room e il sesso facile gratis e loro no...

Quello che per noi è una "grande conquista di civiltà"

per gli etero è "la tomba dell'amore")

 

Cmq non volevo divagare, andare OT o fare troppa ironia.

 

Dico solo che la socialità gay ed etero è molto diversa.

Un adolescente gay single è depresso dalla sua solitudine

quanto un cinquantenne etero e single.

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La suocera diventa rompicoglioni quando diventa invadente, ma non è mica sempre così, ci sono molte suocere che lasciano alle/ai figlie/i la loro privacy e aiutano....non sonosempre palle al piede. E cmq noi avremo le dark-room (che culo  :rotfl:) ma loro hanno le battone per le strade, cosa che noi non abbiamo (idem con patate, che culo  :ghgh:)

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secondo il discorso è questo.....sono sempre gli altri che ci isolano,o siamo anche un pò noi gay che ci distacchiamo un pò da tutto?  :rotfl:

io per esempio adoro uscire sempre con un bel gruppo di gente....mi diverto e parlo un pò con tutti....mi capita anche di uscire con un gruppo di miei amici etero perennemente allupati ma con i quali mi diverto lo stesso un sacco....forse sono proprio io che non riesco a stare zitto....secondo me l'importante è evitare di sentirsi esclusi....mi rendo conto che può suscitare disagio quando gli amici etero parlano di donne,ma generalmente si parla anche di altro...si interviene, si ride e si scherza.... :ghgh:

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Ciao Akira86. Il problema è che a meno che tu non sia dichiarato non sei libero fino in fondo di dire ciò che vuoi e inoltre esistono molte situazioni in cui ci si sente esclusi dai discorsi del gruppo...Anche io quando uscivo (ed esco tutt'ora) in gruppo mi sono divertito ma mai sono stato spontaneo al 100% e per sentirsi a proprio agio questa è una condizione essenziale secondo me, correggimi se sbaglio.

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Nino Quincampoix

non posso parlare per tutti i gay....

 

io però ad esempio, FACCIO PARTE di diversi gruppi "sociali":

ho molti amici (tutti etero), in palestra ho creato un bel gruppo dentro e fuori lo spogliatoio (e non vado in una palestra con etichetta "gay")...come dire, faccio spesso parte di un GRANDE INSIEME io piccola particella gay

 

non ho comitiva GAIA, quello no...ma credo semplicemente perché non frequento "giri"...venerdì mi sono voluto mettere alla prova e sono andato al Circolo degli artisti per serata HOMO...lì c'erano tanti gruppi, tante ghenghe riunite per ballare o semplicemente chiacchierare...

 

forse sì, come dice FFfan la differenza la fa essere dichiarati o no, o meglio essere tranquillamente gay o no!

 

:rotfl:

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Anche io non capisco questo fatalismo. Io vado d'accordissimo con le mie amiche che lo sanno e anche se esco con loro non sono considerato la checcha che le accompagna a fare shopping e alla stessa cosa con gli amici, non si parla esclusivamente di ragazze ma di tutto. Quindi io mi sento parte fondamentale del gruppo anche perchè il mio spirito accentratore prevale su quello che può essere il mio orientamento sessuale.

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sinceramente credo che molte volte siamo noi gay (parlo in generale per non criticare nessuno in particolare) che c'isoliamo dal "gruppo"..perchè pensiamo molte volte di essere le vittime incomprese della situazione, che sicuramente gli altri avranno da sparlare e spettegolare, quando in realtà non la nostra omosessualità non è il loro argomento di discussione..smettiamola di pensare prima di tutto NOI che la nostra vita non sia NORMALE (perchè se non pensassimo questo non ci faremmo tutte queste seghe..)....e poi scusa ci sono milioni di etero che non sono integrati in nessun gruppo ma non ne fanno uncaso di stato..dipende dalla singola persona dal suo carattere, c'è chi si trova meglio con tanta gente e chi no...chi è paranoico e chi no

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per FFfan87:guarda probabilmente è anche una questione di carattere....se devo essere sincero non mi è mai capitato di sentirmi a disagio....sarà che sono un menefreghista di prima categoria  :kiss:

sicuramente esistono persone più timide e introverse che affrontano questa cosa in maniera differente....  :cool:

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Perchè il gruppo molto spesso non ha compatibilità di interessi.E' ovvio che un gruppo eterosessuale disturba l'omosessuale ma è pur vero che esistono anche gruppi omosessuali in cui questi si trovano bene.Anche per la famiglia è così.Le famiglie che accettano questa condizione sono ben volute dal soggetto,così come gli Stati.Non credo che l'omosessuale è sempre fuori dal gruppo,bensì che ci sono gruppi adatti e gruppi non adatti.Come si troverebbe un etero in un gruppo omosessuale?Sarebbe emarginato,perchè non avrebbe persone con cui fare certi discorsi.

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Guest Ray_of_Light_

In vita mia le amicizie maschili non sono state tante. Non ho tanto da condividere tranne musica o qualche pettegolezzo perché non mi interessa il calcio e tutti i maschi etero che ho conosciuto parlavano molto di quello. Al liceo il nostro era un gruppo di maschi e femmine e pensavo di trovarmi bene ma ho poi scoperto che i maschi parlavano alle spalle sulla mia presunta omosessualità. Me ne sono fregato perché loro erano gli unici amici che avevo. All'università sto molto con le ragazze perché con loro mi sento più a mio agio e mi trovo bene

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beautiful_soul

Io spesso mi trovo a disagio in un guppo, appunto perchè i miei amici etero fanno argomenti non tanto interesanti per me, poi sparlano molto sulla gente omosessuale e io li vorrei tanto dire qualcosa ma non riesco , per paura della fatilica domanda Ma sei gay ? Anche se non userebbero il termine gay ma un termine molto offensivo. Io credo però che esistono gruppi e gruppi, ci sono gruppi che pur vedendoti isolato tentano sempre di aggiungerti nella conversazione quindi di renderti partecipe, invece altri gruppi che pensano solo a loro stessi. Credo che l'amicizia non può nascere dentro un gruppo, cè troppa rivalità e troppo menefreghismo verso l'altro/a, secondo me è meglio avere pochi amici ma seri che tanti amici che non ti calcolano.

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E' ovvio che un gruppo eterosessuale disturba l'omosessuale

 

mah....in che senso "disturba l'omosessuale??", cioè io vivo in un gruppo etero e sinceramente la cosa non m'infastidisce...come hai ben detto esistono gruppi e gruppi.....e continuo a ripeterlo anche mille paranoie

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nel mio gruppo del liceo io ci stavo benissimo e quasi tutti avevano capito di me.. (alcuni lo sapevo direttamente anche) gli ultimi 2 -3 anni di liceo poi sono stato il max del divertimento dell'unità di gruppo delle comprensioni, degli intrecci amorosi.. insomma tanto.. ma con la fine del liceo ora questo gruppo nn c'è più..

 

all'università le cose non sono il massimo.. ho fatto un gruppetto di maschi/femmine che pensavo ok.. invece.. maschi tutti eterissimi che parlato 25 ore su 24 di calcio, donne e politica (3 argomenti che odio) e le ragazze... PURE! parlano anche loro di calcio oh my god.. nn si è mai vista sta cosa  :salut::sbav: alla lunga mi sto stufando.. devo far finta di essere il classico etero che ride alla battuta della ragazza gnocca e cose così.. -.-

 

ci parlo e per ora va bene spariamo battute.. però non nascondo un certo imbarazzo e silenzio a volte.. poi quando conosci qualcuno di nuovo esporsi è sempre un rischio.. ed è un disagio perchè non posso essere me stesso. il bello che mi avevano detto che l'università pullula di omosessuali  :D io nn ne vedo manco mezzo  :sbav:

 

penso che fin quando ci troviamo bene con qualche amico.. dobbiamo tenercelo stretto.. soprattutto se sa tutto di noi. chi trova un amico trova un tesoro!

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Io "in gruppo" mi son sempre trovato bene, assolutamente.

 

Ma il "gruppo" lo vivo come un qualcosa che può permettere di arricchirsi o di vivere in maniera più pregnante determinate situazioni, non tutte; le (poche) amicizie e rapporti più stretti li vivo invece al di fuori delle frequentazioni e delle logiche di gruppo, che spesso impediscono di approfondire la conoscenza reciproca.

 

Per me i vari aspetti possono coesistere, in momenti e forme diverse..

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Non penso che per una persona omosessuale sia impossibile sentirsi parte di un gruppo. Il vero problema è che spesso si nasconde la propria omosessualità, e quindi si viene a creare una barriera invisibile tra noi e quelli che non sanno di noi. È difficile sentirsi parte di un gruppo quando allo stesso tempo ci si sente a disagio in quel gruppo perché non si può essere se stessi.

 

Poi è anche vero che i principali argomenti di discussione dei maschi eterosessuali (sport e donne) tipicamente sono quelli che ai maschi omosessuali interessano di meno... Almeno, nel mio caso è così. :salut:

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beautiful_soul

Beh però cè anche da dire, che l'omosessualità la si nasconde per paura, se il gruppo con cui si frequenta non mette una persona a proprio agio, non potrà mai dimostrare di essere se stessa, appunto per timore verso l'altro. Non è facile essere se stessi, soprattutto quando in un gruppo esistono solo certi argomenti o offese gratuite. Io nel mio gruppo tento di essere sempre me stesso , infatti a volte mi prendono in giro in modo scherzosa mai offensivo, anche se dopo un pò stufa. Ma il problema sorge quando qualcuno tenta di essere la persona che non è, perchè poi ne soffre interiormente, dato che non si sente a suo agio.

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Hai ragione, conosco bene anch'io il problema. Purtroppo le continue battute che gli etero fanno con leggerenza sui "froci" non è che invoglino tanto a svelarsi.

Quello che volevo dire è che secondo me la maggior parte delle volte la ragione per cui un ragazzo omosessuale non riesce a sentirsi parte del gruppo è che deve continuamente nascondere se stesso agli altri. Che poi la causa di questo comportamento siano spesso gli atteggiamenti degli altri membri del gruppo è vero, purtroppo.

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E' vero è una situazione particolare! a me è capitato proprio sabato scorso! avendo solo amici eterosessuali con cui uscire; è capitato che a seguito di una reazione a catena di inviti ci siamo ritrovato in 16 persone di cui solo 4 ragazze.

E' stata una serata bruttissima, pesante e insostenibile da portare a termine. Sempre le solite battute sulle ragazze intercalate con "ricchione" come se fosse un modo per respirare. Ovviamente in queste situazione sei inibito...non trovi appigli per conversare :roll:

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