Jump to content

scelte di fede e omosessualità: causa e effetto?


abstractio86

Recommended Posts

abstractio86

Nel periodo adolescenziale ero cattolico praticante.

Pian piano ho cominciato a sviluppare uno spirito critico nei confronti della religione (forse anche grazie alla progressiva accettzione della mia omosessualità).

Mi sembra che il cattolicesimo moderno abbia poco a che fare con la chiesa delle origini e con l'insegnamento di Gesù.

Attualmente mi definisco cristiano non cattolico.

Link to comment
Share on other sites

parole_alate

Nel periodo adolescenziale ero cattolico praticante.

Pian piano ho cominciato a sviluppare uno spirito critico nei confronti della religione (forse anche grazie alla progressiva accettazione della mia omosessualità).

 

Posso chiederti una cosa? Hai cominciato ad allontanarti dal cattolicesimo perchè hai iniziato ad accettare la tua omossessualità o hai cominciato ad accettarla dopo esserti allontanato? Cioè, qual'è la cosa che ha comportato l'altra, anche se in parte?

Link to comment
Share on other sites

Mi spiace Nevischio che ti sia imbattuto negli aspetti peggiori del cattolicesimo. Però non essere così duro e pensa che dove ci sono uomini c'è sempre contraddizione, incoerenza, peccato. Magari la chiesa fosse rimasta al medioevo: nonostante ciò che si crede, quello fu un periodo luminoso e fecondo per la teologia, la spiritualità, la cultura in genere e la santità di molti uomini di chiesa.

Io sono stato affascinato dall'Islam -specie nella sua edizione africana (nel Mali i musulmani sono il 90%), molto più spontanea e tollerante- e dagli anglicani per via di molti soggiorni in Inghilterra. Ma alla fine sono rimasto nella barca di san Pietro, dove ho trovato e ancora trovo tanto bene. In fondo è vero che l'erba del vicino è sempre più verde...

 

Ma infatti, benché abbia preso in considerazione l'ipotesi della conversione al Protestantesimo e nonostante la mia chiara simpatia per i Valdesi, per il momento sono ancora nel seno di Santa Romana Chiesa e questo perché ho comunque alcuni amici che sono Sacerdoti e che lo fanno per Fede e non per altre finalità, così come dovrebbe essere, e perché sono legatissimo alla mia Confraternita e mi spiacerebbe lasciarla. Credo che oggi, il vero futuro e speranza per la Chiesa, risieda, appunto, nei laici e nelle varie piccole forme di associazionismo cattolico laicale come sono le antiche e purtroppo bistrattate e poco considerate Confraternite, Sodalizi e Compagnie.

Link to comment
Share on other sites

Guest liverpool

Posso chiederti una cosa? Hai cominciato ad allontanarti dal cattolicesimo perchè hai iniziato ad accettare la tua omossessualità o hai cominciato ad accettarla dopo esserti allontanato? Cioè, qual'è la cosa che ha comportato l'altra, anche se in parte?

 

 

Bellisima domanda!!!! Mi piacerebbe davvero che ne nascesse una discussione qui sul forum!

Link to comment
Share on other sites

La domanda di Parole Alate

è davvero interessante.

Devo dire che anche io me lo sono chiesto spesso.

 

Stranamente i gay non riescono ad affrontare il Cattolicesimo

con la stessa ipocrisia con cui gli etero cattolici

affrontano la contraccezione o la castità pre-matrimoniale.

 

Quelli che conosco io si macerano nei dubbi

o sono in grado di avere solo una sessualità occasionale.

 

Per me la liberazione definitiva dal Cattolicesimo

è potuta avvenire solo con l'Amore;

mentre il Sesso è facile da colpevolizzare

l'Amore ci apre gli occhi sulla inconsistenza del Magistero.

Link to comment
Share on other sites

Guest TooLate

Vuoi finire sul rogo?         :asd:

Qualcuno ci finirà comunque.

Essendo cattolico puoi anche ammettere la tua omosessualità... il fatto è considerare la propria omosessualità come natura umana... La creazione di Dio è incriticabile (o dovrebbe).  Se sei cattolico e vedi che sei gay, buon per te. Dio ti ha fatto così e ogni creatura è sacra. Se sei gay non vuol dire rinunciare alla fede... o almeno sperare che qualcuno abbia VERAMENTE la fede.

Link to comment
Share on other sites

Mah, diciamo che per quanto mi riguarda ero già critica prima di capire di essere omosessuale. Credo di aver iniziato a essere critica la volta che una suora si scandalizzò quando le dissi che i miei si erano sposati in comune. Alla fine non era certo colpa mia, il fatto che loro fossero sposati in comune, non credo che bisogni giudicare i figli dai loro padri.

All'epoca in cui scoprii che mi piacevano (anche) le ragazze, ero già agnostica, e tentavo di darmi delle risposte da sole. Quindi penso che sarei critica verso l'atteggiamento della Chiesa Cattolica anche se non fossi omosessuale anche se sicuramente il fatto di esserlo mi spinge a vedere ancora di più alcuni lati di ipocrisia tra quello che dovrebbe essere l'atteggiamento del vaticano e tra quello che invece è in realtà.

Comunque esistono alcuni gruppi di gay cattolici, e non ho la minima idea di come facciano. Penso che se veramente avessi fede nella chiesa e nel papa, pur essendo omosessuale, proverei una sofferenza indicibile.

Negli anni '90, se non ricordo male, un ragazzo gay si diede fuoco a piazza san pietro, credo appunto per questi stessi motivi.

Link to comment
Share on other sites

Guest liverpool

Qualcuno ci finirà comunque.

Essendo cattolico puoi anche ammettere la tua omosessualità... il fatto è considerare la propria omosessualità come natura umana... La creazione di Dio è incriticabile (o dovrebbe).  Se sei cattolico e vedi che sei gay, buon per te. Dio ti ha fatto così e ogni creatura è sacra. Se sei gay non vuol dire rinunciare alla fede... o almeno sperare che qualcuno abbia VERAMENTE la fede.

 

"Se sei gay non vuol dire rinunciare alla fede". Oltre a non aver rinunciato alla fede ho fatto qualcosa di più: sono diventato prete. Ma....Dal gennaio  2006 all'aprile 2007 ho fatto parte di una comunità neocatecumenale. Per chi non lo sa è un movimento, all'interno della chiesa, di riscoperta del battesimo, un cammino di conversione e approfondimento della fede. Chi vi approda normalmente non è un praticante, vive delle situazioni di sofferenza ed ha bisogno di entrare in un guppo che lo accolga e lo faccia sentire al sicuro. Il gruppo -o la comunità, come si preferisce chiamarlo- si un fa un punto d'onore nel non giudicare mai l'altro e nel rispettare le sue caratteristiche. Quando capitai nella città ove attualmente vivo, proveniente dalla diocesi da cui ero stato messo più o meno gentilmente alla porta per il fatto di essere gay, ritenni che per me fosse l'ideale, anche perchè all'epoca non conoscevo praticamente nessuno e avevo bisogno di nuovi amici. La mia comunità era composta da membri piuttosto giovani. Eravamo una ventina tra cui 8 ragazzi sui 14/15 anni. Tra di essi c'era Andrea, un tipo piuttosto scontroso, molto per conto suo, complessato per una ben marcata balbuzie che gli impediva di esprimersi, oltre ad avere altri problemi di tipo caratteriale.  Durante la festa di capodanno, mentre tutti pensavano a divertirsi e a farsi gli auguri, Andrea se ne stava tutto solo in un angolo ascoltando musica con il suo immancabile walkman. Così lo invitai a fare un giro in centro. Accetto volentieri, ma prima avvisò i suoi genitori. Qualche settimana dopo uno dei responsabile della comunità mi disse che come sacerdote avrei potuto occuparmi di un'altro gruppo, più avanti nel cammino di fede e bisognoso di risposte più approfondite. Avrei dovuto naturalmente lasciare la mia comunità, e la cosa mi parve strana. Venni così a sapere che uno dei catechisti aveva raccolto informazioni sul mio conto e aveva avvertito i genitori dei ragazzi che io ero gay, quindi potenzialmente pericoloso per loro. Fu così che abbandonai il cammino con notevole disappunto sia da parte mia che di molti altri membri. Ieri Andrea venne da me per isegnarmi alcune funzioni del mio pc e, per colpa della mia distrazione cronica, si accorse della home page del forum.

Mi chiese: "Ma allora è vero che sei gay?" "Sì -gli risposi- E' un problema per te?" "Ma come fai? sei un prete..."

fu la sua risposta.

Gli spiegai che non avevo scelto io di essere gay. "Sì, ma hai scelto tu di diventare prete" replicò. Le parole di Andrea non rappresentano un caso isolato. Per la magggior parte dei cattolici è inconcepibile che un gay possa essere non dico prete, ma anche solo un buon cristiano: l'essere gay è considerato immorale di per sé. Ho sempre cercato di attenuare su questo forum le posizioni a volte dure di chi accusa la chiesa di discriminare gli omosessuali. Prometto che non lo farò più. Nel mondo clericale la presenza dei gay è molto forte. Non è principalmente un' omosessualità agita; vi sono infatti forme di  sublimazione -per altro molto sospette- come un eccessivo amore per i paramenti sacri, le cerimonie e tutto ciò che negli aspetti più esteriori asseconda la componente femminile che c'è in noi. Taccio volutamente delle frustrazioni assai gravi che genera una sessualità repressa e che si esprimono attraverso un'umanità dimezzata, profondamente infelice. Qualcuno ha detto che la percentuale dei gay fra il clero sarebbe del 70%: forse è esagerato, ma non di molto, ve lo posso assicurare. Comunque, sulla scorta di fatti recenti, per un prete gay le cose si complicano a causa dell'equivalenza nell'immaginario della gente: prete gay=pedofilo...

Ritorno alla frase di Toolate: essere gay non vuol dire rinunciare alla fede, nel mio caso all'essere un buon prete. E' vero, ma è senz'altro più difficile per un cristiano e per un prete gay essere capito ed accettato per quello che è all'interno della comunità ecclesiale. Io non sono il tipo che si mette ad ingaggiare battaglia o a darsi fuoco in piazza per rivendicare i propri diritti; con rammarico però mi vede costretto a constatare la perdita di terreno da parte dell'istituzione ecclesiale proprio fra coloro che avrebbero maggiormente bisogno di non sentirsi messi alla gogna, ma di scoprirsi apprezzati e amati in una società così piena di ipocrisia e pregiudizi.Mi spiace dirlo, ma l'ipocrisia clericale riguardo ai gay ha le sembianze di un papa che rovista nel guardaroba dei suoi predecessori alla ricerca di pizzi, sete, broccati, e improbabili cappellini. Un papa che qualcuno qui sul forum aveva definito tempo addietro "molto fashion". 

Link to comment
Share on other sites

Mi spiace dirlo, ma l'ipocrisia clericale riguardo ai gay ha le sembianze di un papa che rovista nel guardaroba dei suoi predecessori alla ricerca di pizzi, sete, broccati, e improbabili cappellini. Un papa che qualcuno qui sul forum aveva definito tempo addietro "molto fashion". 

 

Ma va? Pensa che quando fu eletto io dissi: "Ecco, ora ricomparirà la sedia gestatoria!"  :rotfl: :rotfl:

A parte le amene divagazioni, ... quoto tutto ciò che dici. Hai ragione, una comunità dovrebbe essere vicino a chi si sente solo, abbandonato e discriminato e non additarlo come affetto da chissà quale pestilenza. Per quanto mi riguarda, la Chiesa Cattolica non ha mai particolarmente influito sul mio modo di vivere la sessualità. Sapevo che mi piacevano anche i maschi ben prima di iniziare a frequentare le Sacrestie! Invece, ha sicuramente influito tutto il resto del mondo che mi stava attorno e cioè amici, famigliari, conoscenti, ecc. che, in grande maggioranza, avevano (ed hanno tutt'ora) una forte preclusione verso il mondo gay, giudicandolo come qualcosa di perverso ed innaturale.

Dalla Chiesa, mi aspettavo un po' di conforto e una maggior comprensione ed accoglienza ... cose che non ho mai minimamente trovato, anzi! E quello che mi fa più rabbia, è che anche nella mia Diocesi ci sono molti sacerdoti gay (almeno il 60%), specie fra quelli giovani e magari anche validissimi, solo che non lo dicono! Non lo dicono, ma non fanno nulla per nasconderlo tanto che molti di loro vivono con il moroso in casa! E lo sanno tutti, ... lo sa il Vescovo, ... lo sanno i fedeli, ... ma si preferisce "non vedere" perché gay è brutto e contro la morale! Non è forse ipocrisia, questa?

E' per tale motivo che sto gradatamente perdendo fiducia verso la Chiesa (non verso il Cattolicesimo - bisognerebbe sempre distinguere le due cose) e mi sto avvicinando alle comunità Protestanti. Ho riscontrato che esse sono sicuramente molto più aperte e disponibili all'accoglienza. Le loro chiese, infatti, sono sempre piene, mentre le nostre si stanno drammaticamente svuotando!

Link to comment
Share on other sites

Join the conversation

You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.

Guest
Unfortunately, your content contains terms that we do not allow. Please edit your content to remove the highlighted words below.
Reply to this topic...

×   Pasted as rich text.   Paste as plain text instead

  Only 75 emoji are allowed.

×   Your link has been automatically embedded.   Display as a link instead

×   Your previous content has been restored.   Clear editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

×
×
  • Create New...