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5 libri che non dovrebbero mancare nella libreria


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Il cielo è rosso - Giuseppe Berto

 

1984 - George Orwell

 

Le Petit Prince - Antoine de Saint-Exupéry

 

L'amore ai tempi del colera - Gabriel Garcia Marquez

 

Venuto al mondo - Margaret Mazzantini

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  • 2 months later...
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Spero che non sia limitato solo ai romanzi.

 

Primo metterei "Capitalismo e Libertà"(anche se dentro di me lo leggo sempre "é libertà") di Milton Friedman, che pur trattando temi economici è abbastanza agile da leggere, e fa capire quanto sia importante la libertà economica per lo sviluppo di tutte el altre libertà.

"Cent'anni si solitudine" di Gabriel Garcia Marquez semplicemente perchè è un capolavoro.

"Giuliano" di Gore Vidal, forse il romanzo storico più bello mai scritto, che nella piacevolezza della lettura svela come i cristiani si siano comportati al pari dei moderni terroristi distruggendo il Benessere morale e economico che l'Impero aveva costruito.

"Elogio della Follia" di Erasmo, che personalmente mi ha convinto esattamente del contrario rispetto a ciò che avrebbe dovuto fare rispetto ai proposito dell'autore.

Infine "Il Silmarillion" di Tolkien, l'alternativa alla Bibbia per atei e agnostici.

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Aristofane - Lisistrata.

George Eliot - Middlemarch

June Austen - Orgoglio e Pregiudizio.

Emile Zola - Nanà

Petronio - Satyricon

 

Probabilmente ce ne sarebbero altri, ma per ora questi mi vengono in mente.

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Cassius Hueffer

Uno, nessuno e centomila - Luigi Pirandello perché spesso mi sento come Vitangelo Moscarda

Viaggio in Italia - Goethe ; Sulla strada (On the road) - Jack Kerouac ; Nelle terre estreme (Into the wild) - Jon Krakauer ; per quando si ha bisogno di viaggiare, anche se solo con l'immaginazione

Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare - Luis Sepùlveda (visto che Il piccolo principe è stato già ampiamente nominato) perché ogni tanto fa bene rifugiarsi nelle favole dove i buoni sentimenti vincono sempre

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Silverselfer

Sinceramente non riesco a pensare ai libri che mi sono piaciuti di più. Ogni autore mi dà qualcosa di diverso ... forse pretendo questo da un autore. La storia non mi basta.

 

Se penso invece ai libri della vita, mi vengono subito in mente quei titoli che quando ho alzato lo sguardo dall'ultima pagina, il mondo non era più lo stesso. Mi ci commuovo ancora a ripensarci.

 

Il conte di Montecristo - Dumas

Guerra e pace - Tolstoj

La Recherche - Proust

Gente di Dublino - Joyce

Mrs Dalloway - Woolf

 

Naturalmente sono solo i primi titoli di autori che ho poi divorato per intero. Purtroppo è rimasto fuori Kafka (Il castello), Donstoevskij (Delitto e castigo) e Hesse (Siddharta), ma ci rientrerebbero a pieno titolo tra i primi cinque. Giusto per non snobbare i moderni, vorrei almeno citare Welsh (Colla) che non ha ricordato nessuno. Basta va ...

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  • 3 weeks later...

Per decidere ho fatto questo esperimento mentale: mi sono immaginato che l'umanità sia prossima all'estinzione, ma che sia destinata ad essere rimpiazzata da una nuova razza che in qualche modo riesce a decodificare il linguaggio umano. Quali libri lascerei in eredità alla nuova civiltà, per non rendere totalmente inutile il nostro passaggio su questa terra? Mi sono risposto:

 

- De Rerum Natura (Lucrezio) --> Il poema della libertà che si insinua nei tratti costitutivi dell'esistenza stessa.

- Divina Commedia (Dante) --> Il vertice della poesia medievale e, indirettamente, della filosofia scolastica.

- Critica della Ragion Pura (Kant) --> Per il ribaltamento del senso comune nella teoria della conoscenza.

- Etica (Spinoza) --> Un monumento alla razionalità umana.

- La Democrazia (Kelsen) --> Per lasciare un segno di ciò che avrebbe dovuto essere la nostra politica.

 

Più down-to-earth, se dovessi consigliare cinque romanzi ad un amico che vuole sapere cosa assolutamente non può non avere, direi "Uno, nessuno e centomila" di Pirandello, "L'uomo senza qualità" di Musil, "Ulisse" di Joyce, "I fratelli Karamazov" di Dostoevskij e "Cuore di tenebra" di Conrad.

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Per decidere ho fatto questo esperimento mentale: mi sono immaginato che l'umanità sia prossima

all'estinzione

 

 

Il guaio è che con questo pensiero in testa diventa impossibile scegliere! :hm:

Restano fuori troppe cose dalla tua lista, ma lo resterebbero da qualsiasi lista di 5 libri.

In ogni caso, se metti la prima Critica di Kant, dovresti mettere anche Hegel, per le critiche

che rivolge a Kant (a prescindere dal fatto che, a mio avviso beninteso, è più grande di lui)

 

La Banalità del Male. A.Arendt

 

 

Un libro che ha fatto, e non ha fatto, scuola.

 

 

 

Zanna bianca, di Jack London

 

 

Bellissima scelta! :sorriso:

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  1. Il Giovane Holden - Salinger
  2. Il Ritratto di Dorian Grey - Oscar Wilde
  3. Romeo & Giulietta - Shakespeare (anche se ero indeciso con Amleto)
  4. 1984 - George Orwell
  5. Memorie dal Sottosuolo - Dostoevskij

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Restano fuori troppe cose dalla tua lista, ma lo resterebbero da qualsiasi lista di 5 libri.

In ogni caso, se metti la prima Critica di Kant, dovresti mettere anche Hegel, per le critiche

che rivolge a Kant (a prescindere dal fatto che, a mio avviso beninteso, è più grande di lui)

 

Sono d'accordo, ma l'intento non è quello di condensare in cinque libri tutta l'esperienza dell'umanità (sarei pazzo :D), ma di fornirne alcuni stralci particolarmente interessanti, dal mio punto di vista. Oltretutto, le critiche che Hegel rivolge a Kant, a prescindere da qualsiasi giudizio di valore, credo siano in parte deducibili dall'impostazione che Kant ha dato alla filosofia successiva e che ha influenzato pure Hegel, talvolta anche solo per contrasto -per fornire un esempio: se Kant non avesse reso esplicito ciò che molti prima di lui avevano pensato, e cioè che esiste differenza fra cosa in sé e fenomeno, Hegel non gli avrebbe criticato questo dualismo.- Quindi penso che l'ipotetica razza successiva alla nostra, leggendo la Critica in maniera non passiva possa in parte dedurne la critica di Hegel, magari ragionandoci un po' su.

Chiedo scusa per l'OT.

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Oltretutto, le critiche che Hegel rivolge a Kant

 

Beh, certo, Hume, sono in parte deducibili dal pensiero di Kant, proprio perché Hegel ha fatto un'analisi

immanente del medesimo ;) . Sta di fatto che Kant non se le è fatte queste critiche, e ha presentato la

filosofia trascendentale come nuova e somma impostazione della filosofia moderna (la nota "rivoluzione").

E' Hegel che ha detto a tutti noi, perché nessuno di noi prima ci aveva pensato, che la filosofia riflessiva o

riflettente altro non è che una trasposizione in termini presuntamente costitutivi della situazione della riflessione

stessa, scambiata come legge della sua essenza. A questo Kant non ci arrivava nemmeno da lontano.

E senza Hegel, non sarebbe stato facile arrivarci (osservando le cose da un punto di vita kantiano: perché questo

è il punto), tant'è che i kantisti ancora oggi vedono Hegel come il loro grande nemico e si limitono a ribattere che la

posizione filosofica hegeliana è illusoria.

 

Il senso della mia osservazione era in ogni caso che proprio perché è giusto accogliere Kant in uno specimen

della razionalità moderna, è giusto dare anche il contraltare alla sua posizione, e questa poteva essere rappresentata

soprattutto da Hegel.

 

(Non credo che siamo in OT, anzi).

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(osservando le cose da un punto di vita kantiano: perché questo

è il punto)

 

Hai ragione: non avevo visto la cosa dal punto di vista di un tizio che ha a disposizione solo cinque libri, di cui uno di Kant. A sto punto toglierei Kelsen a denti stretti: Spinoza è il mio amante e non lo tocco per nulla al mondo.

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A sto punto toglierei Kelsen a denti stretti: Spinoza è il mio amante e non lo tocco per nulla al mondo.

 

Ah malandrino, adesso capisco tutto! :lol:

 

Kelsen: la democrazia, la politica, come avrebbe dovuto essere...

Lucrezio: la libertà figlia della necessità

Dante: il cosmo-sostanza e la Sostanza-Dio

 

Il povero Kant ti serve solo come «ribaltamento del senso comune», il che va benissimo

insieme con lo spinozismo, in un certo senso, mentre, in un altro senso, era il tuo

contrappeso a Spinoza, no?

 

E non avevi bisogno di Hegel, a questo punto, perché anzi avresti ecceduto nella misura.

Tanto più che:

 

Philosophieren ist spinozieren (Hegel, Lezioni sulla storia della filosofia).

 

Allora, forse, il vecchio Kant nella tua lista ce lo dovremmo lasciare :sorriso:

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Difficile... direi Cime tempestose, Orgoglio e pregiudizio, Il piccolo principe, Noi ragazzi dello zoo di Berlino e uno che non ho ancora letto, di cui me ne innamorerò :P

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Difficile sceglire ma se proprio devo dico:

 

"Noi i ragazzi dello zoo di Berlino" Christiane F.

 

"1984" George Orwell

 

"La casa degli spiriti" Isabel Allende

 

"Il nome della rosa" Umberto Eco

 

"Zanna bianca" Jack London

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1) Marcovaldo (I. Calvino)

2) L'anno della lepre (A. Paasilinna)

3) David Copperfield (C. Dickens)

4) Musashi (E. Yoshikawa)

5) Il Signore degli Anelli (J.R. R. Tolkien)

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Più che scegliere i libri preferiti visto il titolo del topic provo, e dico provo, a scegliere i più significativi che ho letto.

  • "Il piccolo principe", titolo che vedo riecheggia fra i vari post. Prima di leggerlo non mi ispirava per nulla, poi me lo consiglio una ragazza bulgara, lo lessi e scoprii di non essere l'unico a pensare certe cose. Forse il più bel libro letto.
  • "Ebano" di Ryszard Kapuscinski, una testimonianza incredibile sul continente nero che come dice lui stesso non esiste talmente vasta è la sua difersità. Tante storie raccontate dalla voce di un giornalista assai raro.
  • "Il bar sotto il mare" di Stefano Benni, raccolta di bislacche e solo apparentemente comiche storielle in realtà nasconde in molti racconti spunti di riflessione assai interessanti.
  • "La società della mente" di Marvin Minsky. è stato molto difficile scegliere il quarto perché i posti stanno per finire o meglio sono finiti per il momento visto che il quinto lo voglio riservare. è un libro che andrebbe assolutamente letto da chi ha voglia di mettersi in forte discussione. Per la verità non lo ho ancora finito visto che ogni singola pagina mi innesca una miriade di riflessioni. E anche se alla fine mi accorgo di non riconoscermi in buona parte di ciò che dice l'autore ragionare su molte cose che davo per scontato è stato davvero utile.
  • Il quinto come detto lo voglio riservare perché sicuramente il libro che prenderà questo posto lo devo ancora leggere, si accettano suggerimenti...

Ne sono rimasti fuori troppi credo, ma insomma si fa quel che si può...

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  • 2 months later...

 

No, seriamente. Qualcuno mi spieghi che cosa c'è di vagamente di decente in questo libro.

Raccontini buttati alla Membrum Segugi senza un senso. o___o

 

Non è piaciuto nemmeno a me, così come non mi è piaciuto ad esempio Se una notte d'inverno un viaggiatore...

Nonostante questo mi autocensuro perché ho sempre sentito Calvino molto vicino a me (nota bene che ho preferito dire molto vicino a me piuttosto che io molto vicino a lui) e oltre a questa innata simpatia è l'autore con il maggior numero di libri che amo... se ce n'è uno o due con cui non sono in sintonia pazienza ma pur di non dire nulla contro Calvino mi farei torturare!!!! (hem forse questo è esagerato... :-P )

Invece mi unisco al coro di gente che disprezza Il piccolo principe, l'ho letto tantissimi anni fa e anche se lo ricordo davvero poco ricordo che l'ho trovato penoso, l'ho detestato subito...

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Donstoevskij (Delitto e castigo)

 

*____* amo così tanto questo libro. Sono passati almeno 6 anni dall'ultima volta che l'ho letto, ma credo sia il libro che in età adulta ho riletto di più in assoluto (5 volte almeno per intero + qualche consultazione ogni tanto). A dire il vero se me lo chiedessero non saprei nemmeno io spiegare cosa mi attiri così tanto, so solo che lo fa e ora mi hai messo voglia di rileggerlo :P.

 

Un altro libro che ho letto e riletto e che di solito catalogo come uno dei miei libri preferiti è: "Il processo" di Kafka.

 

Poi mi sentirei di aggiungere "La fattoria degli animali" di Orwell.

 

Adoro i fantasy di Diana Wynne Jones. Soprattutto la serie di Chrestomanci. E anche se è un autrice per bambini e i libri sono per bambini non mi dispiace rileggerli ogni tanto.

 

E infine direi "Le ceneri di Angela" di McCourt. Più che per la storia in sé per il modo di scrivere dell'autore.

 

Ah, noto solo ora che avevo già postato in passato qui. Vabbè, posto di nuovo dato che alcuni libri li avevo già scritti, mentre altri no :).

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-Il Piccolo Principe, Antoine de Saint-Exupéry.

-La coscienza di Zeno, Italo Svevo

-Iliade&Odissea, Omero

-Il ritratto di Dorian Gray, Oscar Wilde

-Le cronache dei Vampiri, Anne Rice

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Ho riletto il mio post di anni fa e, miracolosamente, i libri son rimasti gli stessi... Se non fosse che vorrei inserire la collina dei conigli, senza però togliere nulla XD

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freud_sucks

1 una stagione all'inferno - a. rimbaud

2 camere separate - p.v. tondelli

3 de profundis - o. wilde

4 un uomo solo - c. isherwood

5 operette morali - g. leopardi

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Icoldibarin

3 de profundis - o. wilde

A parte alcuni passaggi oggettivamente pesanti e troppo personali (Ma d'altronde è una lettera) molto "profondo".

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freud_sucks

A parte alcuni passaggi oggettivamente pesanti e troppo personali (Ma d'altronde è una lettera) molto "profondo".

 

infatti, il bello sta nel fatto che è un libro che ti da una profondità che pochi libri ti offrono :)

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  • 3 weeks later...
Cassiopea81

- Ogni cosa è illuminata - Jonathan Safran Foer;

- Gli anni della nostalgia - Kenzaburo Oe;

- Quello che ho amato - Siri Hustvedt;

- La fine del mondo e il paese delle meraviglie - Haruki Murakami;

- Ascolta il mio cuore - Bianca Pitzorno.

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  • 2 weeks later...
CromwellMartin

Gli occhi di Mr Fury- Philip Ridley

Funny boy- Shyam Selvadurai

L'allievo- Patrick Redmond

L'uomo che si innamorò della luna- Tom Spanbauer

L'amico Ritrovato - Fred Hulman

 

1 una stagione all'inferno - a. rimbaud

2 camere separate - p.v. tondelli

3 de profundis - o. wilde

4 un uomo solo - c. isherwood

5 operette morali - g. leopardi

 

 

Ottimo primo posto!

Edited by SaintJust
Uniti post consecutivi
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  • 1 year later...

Le mille e una notte

Thomas Hobbes, Leviatano

Arthur Rimbaud, Una stagione all'inferno

Guy Debord, La società dello spettacolo

Thomas Bernhard, Autobiografia

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