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Mi raccolgo.


Alex.

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Poiché amo scrivere e spesso e volentieri mi ritrovo a farlo, anche solo iniziando racconti che non finirò mai, vorrei aprire questo topic per raccogliere tutto ciò che scrivo qua o in qualsiasi altro posto, se vorrete potrete commentare.

 

Scrivo di getto e spesso non so neanche su quali basi emotive, quando scrivo è come se mi trasportassi in un'altra dimensione, per cui evitate commenti del tipo "cos'hai?"-"come mai sei triste" e così via, perché non avrebbero luogo alcuno. GraSSie.

 

:ok:

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Il mio cammino lento, la mia ombra che a tratti sembra scomparire, quasi come se volesse anche lei abbandonarmi, la luna, l'unica compagna delle mie notti insonni, e l'odore intenso di pioggia, che mi sembra di toccare con i miei piedi stanchi che si trascinano sull'asfalto. Ho camminato così tanto da non riconoscere più le strade intorno a me, i miei occhi si alzano da terra poche volte, e quelle volte nel buio cercano inevitabilmente i tuoi. A volte penso di essermeli dimenticati, nei miei ricordi annebbiati non mi rimane chiaro che il sapore delle tue labbra e delle tue parole rinnegate. E il cielo si chiude a riccio, è grigio e versa le sue prime lacrime, e niente in natura mi è mai somigliato così tanto. La pioggia non è fredda come le lacrime. Continuo il mio cammino, e il peso dei miei abiti impregnati rende i miei passi ancora più stanchi, stanchi di dover reagire, stanchi di dover sorridere, stanchi di non potersi sentire semplicemente stanchi di fingere. Le insegne luminose si riflettono nelle pozzanghere e penso ad altri mondi, come potersi tuffare in esse e trovarsi altrove, magari in un posto dove le favole hanno il lieto fine. Ma non esistono le favole, e tanto meno quelle col lieto fine, esiste una strada, esistono queste scarpe consumate, esiste la voglia di rivedere quegli occhi per non dimenticarli mai più. Esiste la consapevolezza che se qualcosa esiste porta il tuo nome e non avrò più paura di dirlo ad alta voce.

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  • 2 years later...
Silverselfer

Flusso di coscienza o semplicemente la riflessione evocativa su un presente progressivo?

 

Comunque si legge bene. Lo sguardo scorre fluido tra il pensiero e la prosa molto lirica. C'è equilibrio.

 

Naturalmente non ci è dato sapere il prima e il dopo di questa storia, ma fa parte del gioco e, in fondo, chi viene lasciato viene catturato dalle solite malinconie; l'eccezionale sta in chi le racconta.

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  • 1 month later...
  • 1 month later...

Bel racconto, intenso ricco di sfumature e sensazioni. La ricercatezza dei vocaboli fa capire la cura che hai messo nello scrivere la tua storia, le emozioni che trasmetti sono autentiche. Perchè non lo continui?

Molto bravo. :roll:

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  • 8 months later...

Lestat

 

L'anima dei non vivi non reagisce alle vibrazioni del cuore

Il cuore antico che ormai stanco di amare non riesce più a battere.

Non più, da quella notte, da quando un ombra, una leggenda,

si è appoggiata sulla pelle e ha succhiato via tutto ciò che rimaneva della vita.

La notte non era mai stata così chiara, la luce della luna mai così affascinante,

la familiarità di un umido bosco e del pianto di un gufo.

Più niente è lo stesso da quella notte, in cui trascinandoti tra la terra umida,

affondando in te stesso, hai scoperto cosa significa morire dentro.

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freud_sucks

Lestat

 

L'anima dei non vivi non reagisce alle vibrazioni del cuore

Il cuore antico che ormai stanco di amare non riesce più a battere.

Non più, da quella notte, da quando un ombra, una leggenda,

si è appoggiata sulla pelle e ha succhiato via tutto ciò che rimaneva della vita.

La notte non era mai stata così chiara, la luce della luna mai così affascinante,

la familiarità di un umido bosco e del pianto di un gufo.

Più niente è lo stesso da quella notte, in cui trascinandoti tra la terra umida,

affondando in te stesso, hai scoperto cosa significa morire dentro.

 

STRAORDINARIO!!

non ho nessun interesse a dirlo ma poche volte ho letto (anche parlando di autori famosi) un pensiero così chiaro, profondo, inciso e emozionante!

hai una capacità straordinaria di esprimere concetti non complessi, di più, in una maniera lineare perfetta che nonostante la brevità non manca di niente

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  • 7 months later...
Il mio cammino lento, la mia ombra che a tratti sembra scomparire, quasi come se volesse anche lei abbandonarmi, la luna, l'unica compagna delle mie notti insonni, e l'odore intenso di pioggia, che mi sembra di toccare con i miei piedi stanchi che si trascinano sull'asfalto. Ho camminato così tanto da non riconoscere più le strade intorno a me, i miei occhi si alzano da terra poche volte, e quelle volte nel buio cercano inevitabilmente i tuoi. A volte penso di essermeli dimenticati, nei miei ricordi annebbiati non mi rimane chiaro che il sapore delle tue labbra e delle tue parole rinnegate. E il cielo si chiude a riccio, è grigio e versa le sue prime lacrime, e niente in natura mi è mai somigliato così tanto. La pioggia non è fredda come le lacrime. Continuo il mio cammino, e il peso dei miei abiti impregnati rende i miei passi ancora più stanchi, stanchi di dover reagire, stanchi di dover sorridere, stanchi di non potersi sentire semplicemente stanchi di fingere. Le insegne luminose si riflettono nelle pozzanghere e penso ad altri mondi, come potersi tuffare in esse e trovarsi altrove, magari in un posto dove le favole hanno il lieto fine. Ma non esistono le favole, e tanto meno quelle col lieto fine, esiste una strada, esistono queste scarpe consumate, esiste la voglia di rivedere quegli occhi per non dimenticarli mai più. Esiste la consapevolezza che se qualcosa esiste porta il tuo nome e non avrò più paura di dirlo ad alta voce.

Molto bello il tuo racconto e molto sincero. Si percepisce molto forte la nostalgia per qualcosa o qualcuno che hai perso e la bramosia passionale e cogente di rivivere quelle sensazioni magiche, fatte di puro linguaggio corporeo (oltre i sensi), che hai vissuto. Bravo ancora.

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