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Innamorato di un etero


tricol86

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vedo che c'è un uso artistico della parola "etero".

per me un etero è chi non prende neanche in considerazione di andare con una persona di sesso uguale, baciarla, amarla, flirtare....

cosi' come un gay è chi non fa queste cose con persona di sesso opposto

 

gli altri sono come minimo bi-curious

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Salve a tutti!

Mi sono iscritto per condividere la mia storia e confrontarmi con voi.

Veniamo ai fatti. Mi sono scoperto innamorato del mio migliore amico (etero) a inizio settembre, dopo aver vissuto con lui alcune situazioni fortemente ambigue nel mese di Agosto. Non so è utile entrare nel dettaglio, forse è necessario per rendere più chiaro il quadro "clinico".

Alcune premesse. Ci conosciamo da quasi quattordici anni e abbiamo un rapporto strettissimo. Negli ultimi cinque è successo più di una volta che "entrassimo" in contatto, vuoi perché agevolati da un tasso etilico sopra la soglia della razionalità, vuoi perché capitava senza porci troppe domande.

La svolta s'è verificata, nel mese d'Agosto, come accennavo, a casa di un'amica. Lui era ai fornelli, io sono entrato in cucina, l'ho abbracciato da dietro e...la mano è involontariamente (!) scivolata dentro i suoi shorts. Mi fermo qui e, anzi, perdonate la scena da pornazzo vintage, ma tant'è.

Da allora, fatti del genere capitavano con più frequenza. Ho cominciato a farmi qualche domanda e sono giunta alla conclusione che sì, ero innamorato di lui.

Decido di metterlo al corrente della nuova, spronato anche dal suo gnorrismo rispetto ai fatti suddetti, e là la sentenza:

 

"Anche io provo un sentimento che non è solo d'amicizia...inutile girarci attorno...è amore MA...sono etero"

 

Bene. Da allora è iniziato il calvario. Momenti di crisi profonda, paranoia schizotimica, sensi di colpa, incapacità di accettare la realtà, panico. Insomma, prendete un qualsiasi manuale di "Psicologia clinica" e tirate una bella somma algebrica dei vari disagi elencati: quello era il mio stato.

Dopo un paio di tira-e-molla (meglio non vedersi-non ce la faccio-sì che ce la faccio- no, sei pazzo?) ho scelto di continuare a frequentarlo. Siamo partiti per un quattro giorni in vacanza e lì...altro fattaccio...il contatto fisico s'è approfondito a livello orale (l'unico che "parlava" ero io, forse può servire saperlo). Ricordo ancora quel momento straordinario, l'abbraccio interminabile dopo averlo fatto, brrr...ho i brividi a pensarci.

Il problema è che, ritornati dalla vacanza, si è ritornati nello gnorrismo più sfrontato. Non se n'è più parlato ed io ero troppo in imbarazzo (per lui) per tirar fuori l'argomento. Sta di fatto che il nostro rapporto, nel dopo-vacanza, s'è addolcito moltissimo. Messaggi molto teneri, uscite frequenti, risate. Ma anche gelosie/paranoie principalmente da parte mia, gelosie (mostrate con una certa difficoltà) da parte sua nei confronti di un mio amico gaio...insomma, de facto ci comportavamo come una coppia.

 

Fino a qualche giorno fa, quando ho saputo che lui aveva finalmente parlato di noi ad una nostra amica. Ha raccontato una mezza verità. Che io mi sono dichiarato a lui, che il nostro rapporto d'amicizia è molto inteso, che sono una spanna sopra gli altri ma ... che lui è ETERO! La mia amica ha obiettato "Beh, ciò che conta è che tu non gli abbia mai dato segnali ambigui!" e lui "NO, mai!"

.......

A quel punto ho deciso di "affrontare" l'argomento. Gli ho detto che non possiamo andare avanti così. Che, se la versione che dà a se stesso del nostro rapporto è priva di tutti gli elementi che lo rendono più simile ad una relazione che ad un'amicizia allora è giusto adeguare la realtà dei fatti alla sua versione. Che non voglio mettere in crisi le sue convinzioni sessuali e, proprio per semplificargli la vita, è meglio limitarla: niente più manifestazioni di gelosia, niente più sms dolci, niente più momenti ambigui. Lui c'è rimasto malissimo. Sembrava che l'avessi lasciato!

 

Comunque, ora si prova ad andare avanti così. Non me la sento di cestinare un rapporto così fondamentale per entrambi. L'obiettivo è preservare una straordinaria amicizia nel lungo termine. Vedremo come va... la prossima settimana partiamo per amsterdam...sarà un banco di prova decisivo!

 

Scusate se v'ho tediato ma avevo bisogno di parlarne.

 

Grazie

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Beh, una cosa è certa: il tuo amico e la sua amica hanno una strana concezione di ambiguo. Detto questo, secondo me non hai bisogno di consigli, ti stai già muovendo bene da solo. Ma dovresti riparlargli chiaramente della cosa cogliendolo sul fatto, cioè in momenti di intimità, giusto per fargli capire l'evidenza delle cose!

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grazie abi. Dal tuo commento, però, mi rendo conto di non essere stato abbastanza chiaro sul contenuto delle "confessioni" del mio amico.

Nel raccontare la storia alla amica, lui ha omesso completamente la parte del contatto fisico tra noi e del suo coinvolgimento sentimentale. La sua versione, in soldoni, è  che io mi sono innamorato di lui, che gli risulta difficile gestire la cosa e che non mi ha mai inviato segnali ambigui!

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Goedel,

ma questa è una storia alla brokeback mountain in piena regola!

 

Scusami, ma secondo te il tuo amico continua a dichiararsi etero perchè

-non vuole accettare d'essere gay?

-gli piacciono effettivamente anche le ragazze?

 

Ha mai pensato alla possibilità d'essere bisex?

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Secondo me il problema potrebbe anche essere il fatto che lui davvero si senta etero, però si è ritrovato ad amare un persona che, stranamente, per lui (è ovvio), è un uomo. In genere, chi non può capire la nostra condizione, pensa che "bisogna" essere omosessuali per amare una persona del proprio sesso: condizione questa sufficiente ma non necessaria. Con questo voglio dire ovviamente lui non è etero "puro", quantomeno è bisessuale, ma il fatto di non saper distinguere fra amore e sesso lo porta a pensare cose orribili, probabilmente. Deve capire che il problema qui è che ti ama e che tu lo ami, non che vi servite come partner sessuali. E per far questo gli serve il tuo aiuto, perché secondo me vive nella confusione più assoluta, ma non ha senso soffrire così, quando entrambi potete essere felici.

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Ciao Schopy!

Guarda, non so cosa pensare! La sua ultima fidanzata storica risale a circa dieci anni fa. Da allora qualche "esperienza sessuale", esclusivamente con ragazze.

Lui si dichiara etero ma, ammette, allo stesso tempo di essere in difficoltà rispetto a quello che è successo/sta succedendo tra noi.

Non saprei dirti se le difficoltà che manifesta siano relative al suo orientamento (ripeto, lui dice di sentirsi etero) o alla gestione del nostro rapporto (della serie: "come comportarmi con il mio migliore amico innamorato di me?"). I segnali che manda sono spesso contrastanti o, perlomeno, criptici. Se è vero, da un lato, che si dice sicuro dei suoi gusti, dall'altro mi chiede di aiutarlo a non creare situazioni in cui potrebbe cedere (!). E' altrettanto vero che ha più volte ammesso di provare un sentimento d'amore per me ma, allo stesso tempo, dice che non potrebbe mai pensarsi in un futuro con un uomo.

Quanto all'essere bisex, non saprei cosa dirti. Ho sempre pensato che la bisessualità fosse un comportamento teorico o transitorio.

In sintesi,

Boh! :- )

 

Edited: Rispondo a Wunderkind.

Probabilmente è come dici tu. A volte mi ritrovo a pensare di aver fatto male ad essermi dichiarato e avergli mostrato le mie vulnerabilità. Paradossalmente, quando eravamo semplicemente amici, la situazione era invertita, nel senso che era lui a creare situazioni ambigue e io, quando ci riuscivo, ad allontanarmi.

Probabilmente avrei dovuto lasciare le cose come stavano e limitarmi ad accompagnarlo in questa (eventuale) transizione in modo spontaneo. Scegliere di mettere sul banco i miei sentimenti l'ha costretto a fare i conti con se stesso e con me.

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Io non ho capito cosa vorrebbe Goedel...

a) Vorrebbe fidanzarcisi?

:D Farci sesso ogni tanto?

c) Tornare a essere amici?

 

Perchè - per me - l'amico di Goedel

è preoccupato che "tutto questo"

possa richiedere da lui "cose complicate"

(Coming out in casa, Gay Pride, matrimoni in Spagna, ecc...)

e per questo continua a definirsi etero.

 

L'amico di Goedel ha scelto l'Opzione B.

Mentre Goedel se non può avere un fidanzato,

allora vuole "amicizia e basta". Ho capito male?

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Beh, aimadel, io ci starei insieme, senza dubbio! :-  ).  Che poi, alla fine non si tratterebbe, a mio avviso, di cambiare di molto un rapporto che, nei fatti, è più simile ad un rapporto d'amore che di amicizia pura e semplice, come dicevo prima. D'altro canto non posso fare altro che accettare quello che mi dice ("sono etero") e adeguarmi di conseguenza, concentrandomi solo su rapporto d'amicizia che ci lega.

Non so se v'è mai capitato di vedere  "Una casa alla fine del mondo" ma la storia narrata è davvero molto simile alla nostra. 

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Davvero ti fidanzeresti con un ragazzo

che conosci da quattordici anni,

solo perchè ci è scappato qualcosa di sessuale?

 

Non ti pare che innamorarsi in settembre

solo per una sega in agosto sia poco?

 

Io non mi fiderei e avrei paura

anche di rovinare l'amicizia.

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Evidentemente non si tratta solo della sega estiva. Negli anni precedenti è successo di entrare in "contatto" altre volte ma non è mai scattato in me nulla di emotivamente destabilizzante. Sì, mi sono dichiarato a settembre ma non pensare che il sentimento sia spuntato fuori così dal nulla da una zip abbassata nel mese di Agosto :-P . E' un qualcosa che ha preso forma nel tempo, a livello non consapevole. Sono stati la reciprocità, un sentire comune, una speciale sintonia di alcuni momenti a spingermi a dichiarare apertamente il mio coinvolgimento. Insomma, è un qualcosa di più complesso di un semplice trasecolare per una sega o per un pompino. ;- )

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Ammetti almeno che il mio è un dubbio legittimo

che potrebbe venire anche a te rileggendoti.

 

Sarebbe interessante sapere quanti anni avete,

da quanto tempo lui sa che tu sei gay

e se hai avuto relazioni serie in questi 14 anni.

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Comunque è tipico. Molto simile a ciò che è capitato anche a me. Un maschio fa di tutto con un altro maschio poi quando la cosa scivola nel pubblico, o c'è la necessità di un confronto, racconta solo la verità che gli fa comodo: "è stato lui, da parte mia ovviamente niente". Se poi c'è qualche rischio, può arrivare anche a dire (ad altri) di essere stato importunato. É quello che è capitato a me e fa parecchio schifo.

 

Secondo me tutto ciò conferma la semplice idea che "l'amore va dove gli pare", e la sessualità lo seguirebbe naturalmente se non ci fosse, nella struttura della propria identità, questa stupida barriera dell'identità sessuale (che peraltro è un'invenzione culturale relativamente recente), che fa sì che qualsiasi rapporto con una persona di un certo sesso venga automaticamente 'smistato' dalla mente (e poi i sensi, di norma, seguono, creando spesso disagi, paranoie, dolori etc.) in un certo binario non-intimo e qualsiasi rapporto con una persona di un certo altro sesso venga smistato invece in un altro binario dove le possibilità intime sono contemplate, possibili e quindi vengono permesse.

 

Personalmente da molto ormai la penso così: ci si può innamorare di chiunque. Se questo si trasforma in una dolorosa amicizia, in un rapporto ipocrita (del tipo 'siamo solo amici, ed etero, ma quando l'alcool ci annebbia ci diamo due botte'), in un'occasione perduta per sempre, o in un rapporto di coppia felice, dipende dall'idea che uno si è, disgraziatamente, costruito su sé stesso e che, dopo una certa età, spesso è talmente monolitica che si preferisce rinunciare a cose bellissime piuttosto che modificare quell'idea.

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