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Capirci qualcosa


nonsochisonoio

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nonsochisonoio

Vaccaboia! :poeta:

 

Allora

io ho una teoria, tu vuoi sentirti dire, sei così e cosà è inutile che lo neghi fregatene di quello che perdi e vai per la tua strada.

 

se vuoi io te lo dico perché so esattamente cosa sei, scusa la presunzione ma sono ore che l'ho capito!

 

non voglio offenderti, ho risposto anche all'altro post e anzi il mio tono è più di semplice analisi.

 

io devo dirtelo, condivido quel che dice verlaine quasi in tutto, anzi in tutto proprio (soprattutto le risposte immediate a liverpool, grazie verlaine, qualcuno doveva pur dirglielo^^).

 

ho notato che quando qualcuno ti racconta come si sentiva e che prova a capire come ti senti tu ti trovi perfettamente d'accordo e ti sforzi di non prendere in considerazione il saggio consiglio di verlaine proprio perché non ti dice tu sei così quindi comportati di conseguenza...

Verlaine, che ringrazio della partecipazione come tutti gli altri intervenuti, ha fatto dei discorsi inopinabilmente giusti, ma io c'ho capito poco... E non mi chiedere perchè....

 

 

ancora una precisazione prima di entrare nel vivo dell'argomento (sempre se all'alba ci riesco ancora).

a me le frasi tipo "nella bia breve vita" "una vita di poco più lunga della tua" o citazioni di luoghi "università a 500 km da casa" ecc ecc mi danno un po' sui nervi e mi sembra che gettino tutto ancora più in confusione.

 

allora, non voglio sapere chi sei, ma aiutati, visto che ci tieni tanto ad essere incasellato, ad avere le idee chiare. "nella mia breve vita" sono un numero precisato di anni! quanti? dillo, di la tua età, ma non per me (io so esattamente che dimostro più di 30 anni, ne ho anagraficamente 30 ma ne ho realmente compiuti a giugno 520 tondi tondi!), per te stesso, inquadra bene il tempo in cui sei, e guarda le cose nella giusta prospettiva. dove? dove vivi? si può dire? se è una città universitaria sarà anche abbastanza grande perché tu possa nominarla e noi non sapremo comunque mai chi sei...

ma in realtà tu non vuoi nominarla non perché hai paura che noi capiamo chi sei, ma perché vuoi rimanere ai nostri occhi in questo limbo di stasi. anche il dove è importante, la gente con cui hai a che fare dove sei è sicuramente diversa da quella con cui potresti aver a che fare in un altro posto. ok?

quindi hai un'età e un domicilio. non c'è niente di più chiaro e definito di questo.

Sono all'alba dei 24 anni e vivo a Firenze.

adesso veniamo al tuo mondo interiore e alla nebbia che dici di avere. come scrittoti nell'altro topic secondo me tu sai cosa sei ma non vuoi prenderne consapevolezza perché hai paura di doverti comportare di conseguenza. insomma, dici di volere il recinto ma in realtà non lo vuoi nemmeno per sogno, perché in fin dei conti ti piace rimanere nel dubbio, ma io ho l'impressione che una decisione tu l'abbia già chiara in mente, altrimenti perché ti porresti il problema di cosa ti perdi? se non avessi deciso non ci sarebbe nulla da perdere giusto?

per quello ha ragione verlaine. fra qualche anno o tra qualche minuto probabilmente non ti fregherà nulla di ciò che ti perdi, ma nonostante questo tu oggi, pur non sapendo veramente che cosa sia di preciso ciò che ti pregiudichi ne hai già nostalgia...

vedi c'è una cosa che tu secondo me non prendi in considerazione e che verlaine aulicamente ti suggeriva di fare: la tua natura è tale e non puoi cambiarla decidendo di farlo, non quella più intima e più profonda. puoi cambiare contesto socioculturale, puoi cambiare un abito, puoi cambiare città, puoi cambiare quello che vuoi, ma se sei un uccello non puoi decidere di diventare leone e non c'è nessuna pippa mentale che tu possa farti per cambiare questo stato di cose!

Accetto, se questa è la lettura riassunta di verlaine, di essere uccello/leone, ma vorrei capire quale dei due essere. Non voglio cambiare. Di vestiti, contesti etc ne ho cambiati tanti e non mi vergogno e nascondo nel dirlo.

 

chiudo raccontandoti la mia personale esperienza visto che ti piace entrare nella mente della gente senza in cambio aprire la tua (ma con me caschi male... io leggo nei pensieri!).

 

io sono gay, sono molte altre cose, ma questo non è il topic giusto per capire chi sono io giusto?

sono gay e l'ho capito o meglio ne ho preso consapevolezza e ho cominciato ad accettare la cosa più o meno a 15 anni. un bel giorno nonostante io corressi dietro ad una ragazza mi sono detto che era inutile prendersi in giro a me piacevano i maschi e non avevo mai fatto sesso, non avevo mai provato amore non avevo mai patito la solitudine... però mi piacevano i maschi, lo so, mi masturbavo pensando a loro non potevo negare l'evidenza a lungo...

Ammiro la tua lucidità nel avere un pensiero del genere, cioè, la consapevolezza del dire sono gay e "decidere" di esserlo

questa consapevolezza mi ha fatto riflettere su alcune implicazioni:

1 chi glielo dice ai miei?

2 non potrò avere dei figli

3 non potrò sposarmi in chiesa

4 finirò all'inferno

5 rinuncio alla possibilità di avere una vita "normale" e semplice

6 avrò sempre problemi a rapportarmi con amici etero maschi

 

la cosa mi spaventava non ti credere, ma in fin dei conti la mia non era una scelta da fare, nn avevo nessuna scelta era così e basta. come ho risolto?

 

1 inizialmente non gli ho detto nulla, ho sempre mentito su miriadi di altre cose questa era solo una in più! poi ad un certo punto ho deciso di dirlo a mia madre. e mio fratello l'ha scoperto da solo frugando tra le mie cose. continuo ad avere una vita familiare serena e mia madre si scambia le ricette di cucina col mio ragazzo.

2 pazienza prendo dei cani e un giorno quando avrò mille anni forse anche in italia si potranno avere dei diritti civili

3 non voglio sposarmi in chiesa, in comune, sempre quando avrò mille anni e forse anche in italia avremo dei diritti civili

4 sono ateo adesso, libero dal pregiudizio di dio

5 come dettoti non era una rinuncia era così e basta e francamente se ogni volta che avrei voluto fare sesso avessi dovuto invitare donne a cena che poi mi dicevano no perché dovevo invitarle ancora chissà quante volte sarei nel lastrico e non lo troverei affatto semplice!

6 non è affatto vero, anzi a distanza di poco proprio un amico etero mi ha aiutato a capire che non c'era niente di male a essere gay (era pure disposto a fare sesso con me per provarmelo... ma non si è dato il caso di arrivare a tanto!)

Posso rispondere anche io?

 

1 Attualmente fuori discussione: avendo avuto sempre una particolare difficoltà nel relazionarmi con loro, ed il fatto di non aver confessato a nessuno questa confusione, manterrebbe questa decisione ancora più estesa del normale

2 La cosa mi addolora molto poichè ho già espresso la mia voglia di famiglia

3 Non me ne frega, a prescindere

4 Non me ne frega, a prescindere

5 Non credo che sia vero perchè in ognuno dei due casi si hanno concetti relativi di normalità che presi singolarmente dai relativi punti di vista sono normali dentro e anormali fuori.

6 avrò sempre problemi a rapportarmi con amici etero maschi (continuo la frase), ma ne avrò altrettanti problemi a rapportarmi con tante altre persone di "categoria" (intesa generica) opposta. E non credo di aver scoperto l'acqua calda.

 

 

facci sapere, se proprio non ce la fai te lo dico io cosa sei^^

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nonsochisonoio

In effetti credo che Amadan abbia sviluppato aspetti che fanno emergere l'ambiguità della questione:

la domanda o il problema che ti poni, Nonsochisonoio, è "chi sono io?"... oppure "cosa devo fare?".

 

Perché come avevo già osservato, già il fatto di porsi la domanda è già una consapevolezza: io sono uno che non sa bene chi è o cosa è, questa è almeno la realtà di adesso, ed è inutile farsi assillare dal timore di future nuove consapelvolezze tipiche, cioè che 5 o 10 anni più tardi scopro che l'avevo sempre saputo ma che non volevo ammetterlo perché qui, perché là, e via dicendo.

 

Il cosa fare, a mio parere, puoi capirlo già da altri dati di fatto che ti riguardano:

tu sei qui, sei dichiaratamente insoddisfatto della tua vita, e almeno in parte sei qui proprio perché ti senti insoddisfatto.

Dici esplicitamente che continui a tenerti attorno certe compagnie e ad accettare certe occasioni soltanto per paura di restare solo, ma poco dopo fai capire che ti senti comunque molto solo: tutto questo carico di sopportazione insomma non produce alcun beneficio, se non quello di continuare a illuderti di stare forse risparmiandoti una sofferenza maggiore. Sai quel che lasci ma non quel che trovi, peccato però che l'inferno che stai vivendo è sicuro perché infatti lo conosci, mentre non puoi essere sicuro dell'inferno cui andresti incontro dichiarandoti, le chances sarebbero sicuramente favorevoli (credo di star dicendo la stessa cosa di Amadan), e per te sicuramente irrinunciabili. Alludi a una vacanza che hai fatto, te la sei davvero goduta? le serate in compagnia con quel gruppo di amici storici, te le stai godendo?

La recente vacanza, no, non me la sono goduta: è stata uno stress, una sofferenza. Ma il motivo risiede nell'altra domanda: questo attuale gruppo di amici vedo che sta dandomi sempre meno e sempre di minor qualità e io, molto modestamente, son certo di dare molto e di spaccarmi in quattro per ognuno dei componenti qual'ora ce ne fosse bisogno o meno (slanci altruistici). Quindi anche alla seconda domanda ti rispondo di no, non me li sto più godendo.

 

Forse tu già sai che probabilmente anche molti di quei tuoi attuali amici hanno problemi simili ai tuoi, cioè non sono soddisfatti delle compagnie e dei rapporti cui hanno accesso, e cionostante sopportano e continuano a fingere per paura di restare soli; ma tu dirai, e allora ancora peggio, cioè se c'è scarsa speranza di una vita relazionale gratificante, e se tutti i rapporti in fondo richiedono compromessi, allora tanto vale continuare così. Se però vuoi un parere definito, da noi, io personalmente posso dirti che tu non mi sembri uno che possa vivere così, altrimenti non saresti qui - indipendentemente dal tuo orientamento e via dicendo - e non avresti scritto queste cose e così tanto; altri forse possono vivere così (fermo restando che fanno danni a sé stessi e agli altri, ma questa è altra faccenda), tu no.

In effetti, confermo questo mio stato di insoddisfazione e sofferenza difronte alla realtà e confermo anche il fatto che se sono qui sto veramente al limite.

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io non ho "deciso" di essere gay è quella la differenza, ho solo dovuto amettere a me stesso di esserlo, tutto il resto è storia...

 

quello che volevo dire io è che il dubbio è l'inizio di una presa di posizione, se non avessi dubbi sul tuo essere saresti una persona agghiacciante e vuota.

 

il tuo malessere con gli altri non dipende tanto da loro ma dal fatto che hai un malessere in te stesso e finché non metterai a posto le cose dentro di te tra te e gli altri ci sarà sempre un baratro incolmabile.

 

ne verrai fuori, lo so per certo!

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io non ho "deciso" di essere gay è quella la differenza, ho solo dovuto amettere a me stesso di esserlo

Io credo che nonsochisonoio con "deciso" volesse dire proprio quello.

Comunque. Vedo che avete già sviscerato l'argomento a fondo ma... o mi sono perso questa domanda perchè leggevo di fretta, o non è stata fatta. Probabilmente è la prima, ma la faccio comunque, non uccidetemi: è possibile che in 24 anni di vita tu non ti sia ma sentito attratto fisicamente da qualcuno? Hai anche passato l'adolescenza, che dovrebbe essere un periodo in cui uno ha dentro una tempesta di ormoni che fanno quel cazzo che gli pare... io non mi capacito!

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nonsochisonoio

Io credo che nonsochisonoio con "deciso" volesse dire proprio quello.

Comunque. Vedo che avete già sviscerato l'argomento a fondo ma... o mi sono perso questa domanda perchè leggevo di fretta, o non è stata fatta. Probabilmente è la prima, ma la faccio comunque, non uccidetemi: è possibile che in 24 anni di vita tu non ti sia ma sentito attratto fisicamente da qualcuno? Hai anche passato l'adolescenza, che dovrebbe essere un periodo in cui uno ha dentro una tempesta di ormoni che fanno quel cazzo che gli pare... io non mi capacito!

Non ho scritto io di essere "deciso" ad essere gay.

Comunque. Ti rispondo. In 24 anni ho avuto attrazioni con persone diverse ma comunque poche. Sempre non corrisposte. Al contrario persone attratte da me, beh, diciamo che siamo ancora sui blocchi di partenza. Vedi, hai centrato anche tu un altro problema che io non avevo valutato. E qui ti rifò il verso: Possibile che io, in piena età da tempestoni ormonali non abbia avuto ancora nulla sotto mano?!?

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Beh, un mio consiglio a questo punto un po` superficiale se puoi concedermelo e` di tirartela un pochino. Non dico che devi riuscire interessante a tutti i costi o impersonare una parte, ma attendere passivamente nonsisachecosa non e` proprio il modo migliore per riuscire ad attrarre qualcuno. Ora, mi rendo conto che non si tratta solo di questo, pero` mi sembra abbastanza chiaro che una parte del tuo problema e` che nessuno viene in cerca di te e sei lasciato piuttosto solo.

 

Se tu invece che essere introverso - nel senso rivolto verso l'interno di te stesso - e stare sempre a rimuginare e attendere, iniziassi a rivolgerti "verso l'esterno", forse potresti attirare un po` piu` di simpatie (non sto parlando ovviamente di prendere una posa, dico di sentirti piu` coinvolto nelle situazioni, entrarci e plasmarle: non essere un ascoltatore passivo ma parte attiva!)

 

Insomma, quello che a me sembra e` che tu stia aspettando. Ma cosa stai aspettando? E poi, possibile che nella tua citta` non ci sia nessuno "alla tua altezza"? Mettiti in gioco. Non necessariamente dichiarandoti, ma esprimendo ogni cosa che ti passa per la testa, soprattutto PENSANDO MOLTO MENO. Per quanto io sia convinto dell'estrema importanza del ragionamento, sono peraltro pure convinto che talvolta sia - soprattutto nei rapporti con le altre persone - meglio pensare meno.

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nonsochisonoio

Tirarmela, una cosa che non mi è mai riuscita, a causa di molti aspetti. Potrei provarci ma l'impresa la vedo piùttosto ardua.

In effetti si, sto aspettando. Sto aspettando un evento che mi sblocchi ma, sinceramente non so da che fronte aspettarmelo dato che ho tutto in fase di stallo.

La "mia" città potrà anche offrire qualcosa ma non parlo di "gente alla mia altezza", ma di me all'altezza della gente. Come faccio a mettermi in gioco o magari incontrare persone? (domanda retorica). Non è che l'aggancio (parlo in termini di amicizie, per le relazioni è una cosa più difficile), ad una determinata persona, o l'imposizione della mia presenza possa essere la chiave di volta per intraprendere una strada, essa sia più o meno risolutiva.

Il pensare, poi, per me è un concetto non da poco, e come vedi qui, in una cosa così informale mi allambicco il cervello. Figurarsi nella realtà!

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Non esiste niente di risolutivo. Ogni scalata e` fatta di piccoli passi, mai di un solo balzo. Non puoi aspettare un evento che ti "sblocchi", devi iniziare dal basso con pazienza. Io ti ho dato dei consigli, poi chiaro che sta a te decidere se seguirli o meno, ma in ogni caso trovo che non fare nulla sia la cosa piu` sbagliata, se ti rende cosi` infelice. Anzi, non solo la piu` sbagliata, ma addirittura l'unica veramente sbagliata!

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io devo dirtelo, condivido quel che dice verlaine quasi in tutto, anzi in tutto proprio (soprattutto le risposte immediate a liverpool, grazie verlaine, qualcuno doveva pur dirglielo^^).

 

:) grazie a te amadan...eh sì..ci voleva proprio..  :salut:

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nonsochisonoio

Riparto alla carica:

Una relazione/amicizia/conoscenza potrebbe secondo voi sbloccare la situazione?

O addirittura pensate che questa affannosa ricerca allo sblocco, all'evento, sia più dannosa che altro?

Potrebbe essere che questa indecisione (di orientamento) sia data dall'inesperienza totale?

 

...per ora vi lascio queste domande, se me ne vengono continuo a scrivere...

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Una relazione/amicizia/conoscenza potrebbe secondo voi sbloccare la situazione?

O addirittura pensate che questa affannosa ricerca allo sblocco, all'evento, sia più dannosa che altro?

Potrebbe essere che questa indecisione (di orientamento) sia data dall'inesperienza totale?

 

Dipende anzitutto dal fatto di capire se anzitutto la situazione di "blocco" sia effettiva, oppure se sia soltanto un'ansia che nasce dal confronto, spesso superficiale, con le situazioni altrui...

 

Non tutti hanno molte chances di avere relazioni sessuali, di fidanzarsi, di sposarsi e via dicendo, anche perché dipende dalle richieste del mercato: credo che persino un uomo eterosessuale se magari è effeminato o storpio abbia ben poche chances se non "compensa" quei suoi "handicap" con un fascino particolare o un'ottima posizione economica.

 

Il resto poi lo fanno l'ipocrisia e i tabù dell'ambiente con cui l'inesperto o l'indeciso si trova a vivere: proprio un orientamento incerto, forse anche se non dichiarato perché magari molti lo percepiscono, in teoria dovrebbe favorire il massimo delle occasioni, su una sponda e sull'altra per così dire... E magari potrebbe suggerire che l'indecisione, se è così forte, forse indica che è inopportuna un'opzione netta, specie a priori da esperienza zero; questo però non spiega cose come la mancata ricezione di avances, da una parte e dall'altra, cioè un inesperto per essere "responsabile" della sua inesperienza dovrebbe almeno aver respinto un certo numero di persone.

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nonsochisonoio

Dipende anzitutto dal fatto di capire se anzitutto la situazione di "blocco" sia effettiva, oppure se sia soltanto un'ansia che nasce dal confronto, spesso superficiale, con le situazioni altrui...

Sarei banale se ti dicessi, sia l'uno che l'altro. Il "blocco effettivo" è dato, per la mia condizione, da una timidezza, indecisione, paura, inesperienza, mettilo come ti pare, ad affrontare tutto; ben curabile con una buona dose di autostima e "spigliatezza" situazionale. E già abbiamo messo una buona dose di carne al fuoco... (tradotto: hai detto nulla!!!). Il blocco di paragone non lo nego, per diverse motivazioni, sia riferite al "gruppo" citato qualche post più in su, sia per, porto come esempio un episodio di pochissimi minuti fa, il dolore, l'invidia (amorevole), la curiosità di vedere persone in tenere (per alcuni, volgari) effusioni di piacere e di amore. Coccole, affetto, ricerca del partner che a me manca; un supporto, una "ragione"... (e anche qui abbiamo messo un'altra bella dose)

Non tutti hanno molte chances di avere relazioni sessuali, di fidanzarsi, di sposarsi e via dicendo, anche perché dipende dalle richieste del mercato: credo che persino un uomo eterosessuale se magari è effeminato o storpio abbia ben poche chances se non "compensa" quei suoi "handicap" con un fascino particolare o un'ottima posizione economica.

Anche qui ci sarebbe da aprire un libro. Sulle compensazioni sono negato. L'aspetto conta? Chi dice si, chi dice no, chi dice in un modo e si comporta nell'altro. Di categorie ce ne sono finchè si vuole. Qui entrerebbero in gioco dei parametri difficili da tarare come auto-giudizio critico, adattamento a "fattori" esterni, ricerca delle compensazioni... Qui, sarò noioso e sarei benfelice di essere smentito, se non si ha qualcuno che ti sprona, ti fa notare, ti indirizza, ti ascolta e da ascoltare, lavorare da soli su questi punti non è semplice.

Il resto poi lo fanno l'ipocrisia e i tabù dell'ambiente con cui l'inesperto o l'indeciso si trova a vivere: proprio un orientamento incerto, forse anche se non dichiarato perché magari molti lo percepiscono, in teoria dovrebbe favorire il massimo delle occasioni, su una sponda e sull'altra per così dire... E magari potrebbe suggerire che l'indecisione, se è così forte, forse indica che è inopportuna un'opzione netta, specie a priori da esperienza zero; questo però non spiega cose come la mancata ricezione di avances, da una parte e dall'altra, cioè un inesperto per essere "responsabile" della sua inesperienza dovrebbe almeno aver respinto un certo numero di persone.

Questa tua analisi, non mi nascondo nel dire che ho fatto fatica a incastrare il discorso, che poi è risultato di una semplicità unica.

In effetti se per esempio pigliassi in considerazione di mantenere una solida indecisione, dici che raddoppiando le possibilità e che questa scelta potrebbe essere dettata da un'"astinenza" a monte. È molto forte come situazione e, se devo essere sincero, non la vedo in questo modo. Non sono affatto alla ricerca disperata di "imbroccare" (anche se in fondo, in fondo), ma una ricerca interiore della mia identità ed un innegabile voglia e carenza di un affetto di natura amorosa, di attenzioni, di pensieri, di effusioni, di CONDIVISIONE, di rispetto, di pensiero reciproco.

La parte sottolineata, invece mi è ostica, non capisco; Sì, non mi spiego questa carenza assoluta di avances, da ogni eventuale parte....

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Il "blocco effettivo" è dato, per la mia condizione, da una timidezza, indecisione, paura, inesperienza, mettilo come ti pare, ad affrontare tutto; ben curabile con una buona dose di autostima e "spigliatezza" situazionale. E già abbiamo messo una buona dose di carne al fuoco... (tradotto: hai detto nulla!!!). Il blocco di paragone non lo nego, per diverse motivazioni, sia riferite al "gruppo" citato qualche post più in su, sia per, porto come esempio un episodio di pochissimi minuti fa, il dolore, l'invidia (amorevole), la curiosità di vedere persone in tenere (per alcuni, volgari) effusioni di piacere e di amore. Coccole, affetto, ricerca del partner che a me manca.

 

Proprio per questo, forse la prima cosa è accettare la tua indecisione e non aver timore di manifestarla, senza per forza "riversarla" sugli altri, che così finirebbero per percepire più che altro l'ansia e non la disponibilità a coinvolgersi... Chi non l'accetterà, sarà un problema suo, ma dubito che sarà peggio di ora, perché da ciò che racconti si evince che già finora chi hai accanto in verità non ti accetta, sta soltanto accettando la tua compagnia, in maniera superficiale e probabilmente anche parassitaria per cose di comodo: se davvero ti accettassero, ora non saresti privo di quel tipo di affetti ed effusioni.

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  • 2 weeks later...
nonsochisonoio

Purtroppo a causa di altri casini nella mia vita "normale" ho tralasciato questo topic che comunque risulta ad oggi l'unico mio sfogo in questo argomento che mi trita da un po' di tempo.

Forse anche a causa di questi casini che la situazione si è un po' amplificata, perchè forse si sono sommate troppe variabili, forse è l'estate e quindi impazzisco, diecimila impegni e io non so più che fare.

Non so se farmi prendere e travolgere dallo sconforto oppure muovermi in una direzione, che tra l'altro non so qual'è.

Una parte di me vorrebbe dirlo a qualcuno (e non sa chi), una parte vorrebbe fare qualcosa, una parte vorrebbe stare seduto sul letto del fiume e aspettare, una parte vorrebbe piangere, una parte di me non accetta le altre parti. Ho confusione, lo so ma non so cosa fare e cosa farci...

 

Non so quanto reggerò questa situazione di stallo...

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nonsochisonoio

Accetto di cuore il tuo abbraccio, con la fiducia di poterlo riscambiare quanto prima. In attesa di uno vero...

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forse si sono sommate troppe variabili, forse è l'estate e quindi impazzisco, diecimila impegni e io non so più che fare.

Sarà che io ho un pallino per l'indagine sui fatti più che sulle metafore, ma intendi che quei "diecimila impegni" con la fine dell'estate prevedi che si allenteranno, cioè prevedi un momento di maggiore calma? ...così ad intuito, sospetto piuttosto il contrario, cioè in genere l'autunno-inverno-primavera porta impegni più seri e quindi induce generalmente a rinviare le scelte e riflessioni importanti, non so.

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nonsochisonoio

Sarà che io ho un pallino per l'indagine sui fatti più che sulle metafore, ma intendi che quei "diecimila impegni" con la fine dell'estate prevedi che si allenteranno, cioè prevedi un momento di maggiore calma? ...così ad intuito, sospetto piuttosto il contrario, cioè in genere l'autunno-inverno-primavera porta impegni più seri e quindi induce generalmente a rinviare le scelte e riflessioni importanti, non so.

Allora diciamo che la mia vita intesa come susseguirsi di stagioni, è alternata dalla triade Autunno-Inverno-Primavera (a grandi linee) impegnata dall'università, e l'Estate (senza un giorno di distacco dalla triade e senza un giorno dentro di pausa) lavoro (commesso abbigliamento). Questo a ciclo continuo. I diecimila impegni, incastonato nel discorso personale è equivalente a questo (che si ripete di norma da una 10na di anni), sommato ad una crisi universitaria profonda (non superficiale posso garantire), degli insuccessi, e degli imprevisti legati a sfere professionali, di aspettative e di progetti con cose e persone, amicizie deluse, etc...

 

Scendendo poi in discorsi un po' più frivoli, diciamo che lavoro in una città ad alta densità turistico-marittima quindi di carne al fuoco ( :aiuto:) ce n'è tanta... E la confusione aumenta sempre più, sommata a quanto sopra, sommata a quanto mi sta accadendo da poco prima che ho aperto questo topic (ossia quel che ne contiene)...

 

P.s.: Ho riletto ancora il tuo PM oggi, lo conservo nel marsupio e ogni tanto lo rileggo

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nonsochisonoio

ma sei un tenerone... :look:

allora un abbraccio ancora più forte  :aiuto:

Sono scontato se dico che sono in generica carenza d'affetto?

Continuo ad accettare. Grazie, e ricambio con un saluto circolare (che è la stessa cosa, un abbraccio)...

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allora l' abbraccio permane ma passiamo ai consigli pratici : non lasciarti schiacciare dalla moltitudine di progetti prendine in considerazione uno per volta, procedi a piccoli passi,calmati lo stress non aiuta, per quanto riguarda le delusioni personali  ritagliati nel tuo io qualcosa che ti fa star bene, una situazione da cui puoi ripartire , un conforto sicuro. per i contatti non sei solo, qui siamo in tanti a darti un orecchio per ascoltare, una spalla per asciugare le tue lacrime ed un abbraccio per rasserenarti, non siamo li fisicamente ma ci siamo.

per i dubbi circa le tue attrazioni  e pulsioni valuta con calma  e fai chiarezza, una volta che hai capito cosa vuoi devi decidere se assecondarlo , nel qual caso qualche occasione potrebbe presentarsi  :aiuto:

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nonsochisonoio

In effetti si, devo dire grazie al GF (che non è il grande fratello), perchè ha catalizzato questa che sarebbe stata una ennesima crisi, come tante ne ho avute nel passato. Diciamo che i picchi sono stati assorbiti dal forum cercando di infondermi dentro il lume della ragione. Ho avuto modo di valutare con calma alcuni aspetti mentre altri sono ancora dubbi e lontani.

In questo istante però s'è come fatto un punto e accapo: A Firenze avevo un "giro di amicizie" più o meno valido che ultimamente mi andava stretto (delusioni, egoisticisimi, opportunismi etc), qui tornato a casa ho solo la casa stessa (dove non posso prendere nulla in materia di conforto, comprensione etc) e il lavoro che quest'anno si prospetta più duro degli altri anni. Lo scotto del partire dal proprio paese per riazzerare la propria vita è questo: qui sono andato via perchè non avevo amicizie e quelle che avevo erano poche e ciascuna poco duratura.

Ogni tanto, nella mia testa, parto per la tangente (riguardo agli argomenti trattati qui dentro), ma subito scappo per evitare di impazzire e di disfarmi testa e fegato...

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gli amici veri sono pochi e lo si sa , quelli che ci sono sempre per te, che sanno cosa pensi e sostengono le tue scelte quando nessun altro lo fa

la moltitudine degli altri diventa più conoscenza ( più o meno interessata ) che amicizia anche se fanno parte del gruppo con cui esci

non è quindi che sei sfigato, ma nell'aver lasciato tutto ti manca quel punto di riferimento e ti auguro di trovarlo prestissimo magari lo hai già anche fatto mentre ti scrivo questo post  :look:

come hai scritto a lupetto che ha fatto bene a tentare di buttarsi, dovresti aprirti anche tu a questa possibilità ( come sono bravo a dar consigli agli altri quando anche io dovrei seguire quello che consiglio  :look: )

solito abbraccione chè è meglio di un barattolo di nutella  :aiuto:

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nonsochisonoio

Essendo fiscali, neanche dove stavo fino a qualche giorno fa, ho dei punti di riferimento... Diciamo che ne avevo e ne ho persi, che ne sto acquisendo uno ma non so qual'è il conto a fine prestazione (intendiamoci...).

Qui sono tornato a zero. Infatti se non sono al lavoro, o vado in giro ad inquinare o sono attaccato al pc a casa (e abito in una ridente cittadina marittima).

Ierisera mi sarebbe piaciuto avere qualcuno da telefonare, da passare a prendere sotto casa per fare una chiaccherata, magari non necessariamente di questi problemi, anzi! Spesso mi basta parlar d'altro che mi fa dimenticare o metabolizzare gli altri aspetti... Ed invece, oltre ad avere inquinato ho anche danneggiato la turbina della macchina (altra incazzatura)!

Per quanto riguarda l'aspetto "lupetto", hai ben notato che sono una persona pronta ad appoggiare e consigliare (cit. "Sii cauto nell'accettare consigli, ma sii paziente con chi li dispensa. I consigli sono una forma di nostalgia. Dispensarli è un modo di ripescare il passato dal dimenticatoio, ripulirlo, passare la vernice sulle parti più brutte e riciclarlo per più di quel che valga."). Ma come dice il detto, faccio parte della categoria "Predica bene e razzola male"... Io vivo per stare affianco alla gente ma, forse per un discorso di dare-avere mi trovo spesso nella condizione di trovarmi a terra... Lupetto ha fatto bene e, se avessi il coraggio, ma SOPRATTUTTO, la chiarezza interna, avrei fatto anche io così, magari nello stato attuale, se io fossi in lui, mi friggerei anche nel sapere che è successo nel negozio un minuto dopo che ho fatto quello che ho fatto... Ma non ci sono i presupposti. Appunto, non so chi sono io, e non so cosa voglio, cosa c'è e e cosa mi succede.

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Io vivo per stare affianco alla gente ma, forse per un discorso di dare-avere mi trovo spesso nella condizione di trovarmi a terra...

allora siamo più simili di quel che credessi

 

Appunto, non so chi sono io, e non so cosa voglio, cosa c'è e e cosa mi succede.

mi ricordi catullo che più o meno diceva ti odio e ti amo ,non so perchè ma è quello che mi succede ( molto più o meno... :look: )

definire i propri sentimenti e capire quello che si vuole è un processo llento proprio perchè costellato da dubbi ed emozioni contrastanti

se ti può aiutare per quanto riguarda la mia storia personale io ci ho messo un po a capire cosa volessi veramente ( cioè attrazione verso i ragazzi c'era gia da presto ma mi facevo piacere le ragazze anche se non era corretto nè verso di me nè verso di loro )ed ora ho deciso finalmente di agire in conseguenza di cio che voglio ( fase bi finita) sospirone  :look:

solito abbraccio...  :aiuto:

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nonsochisonoio

Purtroppo, come ho scritto più in su, non so se questa indecisione è portata dal fatto che sono inesperiente e, relativamente parlando, in là con l'età, o da un mio modo di essere che magari non so di esserlo.

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  • 5 months later...

Molti hanno già detto tanto...quasi tutto di quello che voglio dire io...però dico lo stesso ciò che penso.

Credo che nessuno si conosca fino in fondo...nessuno ha il coraggio di farlo fino in fondo.

Purtroppo viviamo in una società che non vuole colpi di scena, non vuole vedere quante sfaccettature ha una persona, però i nomi che solitamente diamo ai generi sessuali sono solo convenzioni, che a mio avviso non servono a niente.

Probabilmente il fatto che non ti piaci, non ti accetti, non ti capisci etc... nasce dal fatto probabilmente ti sei spesso scontrato con i problemi altrui, da come scrivi probabilmente sei la classica persona che si sofferma ore ad ascoltare i problemi degli altri ma non riesce ad ascoltare il proprio cuore, perchè tu..nella tua interezza sai quello che vuoi dalla vita e sai quello che cerchi nella persona che ti sta accanto...e soprattutto sai chi sei.

Fermati...ascoltati...è l'unico modo per arrivare a capire chi veramente sei...ed abbi il coraggio di ascoltarti perchè Francesco ha tante cose da dirti però se tu non vuoi ascoltarlo rimarrai sempre con un punto interrogativo in testa.

Nessuno può aiutarti in questa scalata verso te stesso, nessuno può perchè a nessuno lo permetti...probabilmente perchè in passato hai provato ad aprirti ma hai ricevuto porte in faccia...e quel muro che tu stesso dici di aver costruito è diventato di acciaio inossidabile e non solo per colpa tua.

Hai paura di dire agli altri chi veramente sei? NON DIRGLIELO...non è importante che il mondo lo sappia..TU devi saperlo però...te lo devi questo regalo...

Il nostro incoscio, purtroppo, sale in superfice senza preavviso e prima o poi esploderai e farai un botto assurdo se non inizi ad apprezzarti, amarti e coccolarti un po.

Non hai nessuna colpa da espiare...non sei colpevole di NIENTE quindi la prigione che ti sei costruito è ingiusta.

L'evento che ti sbloccherà dipende da te...da una "presa di coscienza" che attuerai quando riterrai + giusto...però non prenderti troppo tempo...ti ripeto che non hai niente da espiare...

Guardati dentro senza paura e sorridi nel vedere quanto hai da dare a te stesso e agli altri.

:bah: io penso questo...

Scusate se ho ripetuto cose già dette...

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