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Primo episodio del mio romanzo -


Guest TooLate

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Guest TooLate

  Erano ormai passati più di due mesi, da quando Luke non vedeva più suo padre. “Sono al lavoro, ci vediamo, figliolo. Ti voglio bene – Papà” trovava scritto ogni giorno nel solito tavolo in cui faceva colazione solitario, fremendo compagnia.

Ora avvenne che in un giorno estivo, egli decise di rompere questa rutine, ormai noiosissima, creando dei personaggi che parlassero con lui. Dapprima erano fogli di carta con disegni facciali, poi divennero piccole statuine di creta, trovata presso la casa di suo zio artigiano e, infine, assunsero un aspetto talmente simile a quello umano, che neppure Luke, nei giorni bui, riusciva a trovare alcuna differenza tra questi e l’uomo.

“Sono al lavoro, ci vediamo, figliolo. Ti voglio bene – Papà” – “Uffa.. Sai che me ne faccio di finte presenze.. Tanto vale andare a scuola e socializzare con vere persone..”

Arrivando a scuola, Luke rinvigoriva sempre quel senso di insoddisfazione alla vista di Cloud, il suo migliore amico.

“Ciao Luke!” – Esclamava – “Almeno oggi lo hai visto? Tuo padre intendo..”

“No..” – Rispondeva con tono disinteressato – “Tanto lo sai che non gl’importa nulla di me.. Perché mai dovrei preoccuparmene io?”

“Non perdere la speranza. Vedrai che domani sarà un'altra giornata..”

E così Luke poteva vivere ‘serenamente’ per altre ventiquattro ore senza disperare.

Come poteva però pensare di trovarsi veramente felice senza un padre che lo accudisse, senza un padre che lo aiutasse..

Sua madre ormai era fuggita di casa ben dieci anni fa e non dava alcun segno di vita, facendo così pensare di essere morta.

Un'altra settimana volava via, e Luke tirava avanti grazie alle speranze dell’amico Cloud, che lo tenevano in quel senso di ‘serenità’ interiore, finché, in una giornata piovosa, trovò suo padre lì, a casa, sdraiato sul divano.

“Santissimo Iddio!” – Esclamava – “Padre! Cosa ci fa qui?”. Ma egli non rispondeva, come se non lo avesse sentito. “Padre!” – Perseverava invano.

Dopo una mezz’ora, Luke realizzò che, forse, suo padre dormiva e, per una volta, non voleva andare al lavoro, voleva stare lì, rilassato, inattivo.

Tornato da scuola dopo aver raccontato tutto al suo amico Cloud, Luke trovò il padre nella stessa posizione e, qui, disperò. Chiamò il medico e questo dedusse che l’uomo laborioso, sempre così affannato, era morto.

Il povero Luke oramai non aveva più nessuno, era solo; suo zio era artigiano, cosa che egli odiava, sua zia era divorziata, suo fratello era chissà dove e sua madre aveva fatto la stessa fine.

1.1  La proposta

“Vieni a stare da me!” – Proponeva ogni giorno Cloud – “Vedrai, mia zia è un vero asso tanto in cucina quanto in aiuto domestico; lei potrebbe aiutarti, se tu lo volessi”

Ma Luke si sarebbe sentito un ospite scomodante, poiché anche la madre di Cloud era ‘morta’, ma al suo posto era giunta in aiuto del giovane amico la zia Clarabella, che era una persona splendida e minuziosa.

 

 

Non vi fate molti scrupoli per dire: CHE SCHIFO eh  :ok:

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Non ti dirò che fa schifo,anche perchè finora non si è capito bene di cosa parla il romanzo,ma siccome a me piace quando qualcuno scrive un romanzo e me lo fa leggere,aspetterò la prossima puntata,anzi,il prossimo capitolo per esprimere un giudizio.Difficile farsi un idea per ora:)

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orodeglistupidi

Quoto Coeranos riguardo la punteggiatura. E aggiungo che questo incipit non mi convince.

Anche se, come già detto, è difficile prevedere come si svilupperà questo tuo romanzo, mi sembra di percepire una certa difficoltà nell'articolare la trama.

Mi pare che tu gestisca maldestramente lo scorrere tempo, soprattutto.

 

 

Altri due appunti a margine.

 

Penso che usare nomi stranieri e/o insoliti per personaggi calati in vicende piuttosto comuni possa generare stridenti contrasti e distrarre il lettore. (Chiaramente questo appunto è inutile se si scoprirà poi che Cloud è un principe magico o cose simili.)

 

Occhio a non perdere spunti interessanti per strada: che ne è delle statuine create da Luke?

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  • 1 month later...

Allora, io eviterei l'uso di troppi più soprattutto nelle prime frasi. Inoltre nn usare le " ma usa le « che si ottengono con

alt+ 174  :asd:

 

Penso che usare nomi stranieri e/o insoliti per personaggi calati in vicende piuttosto comuni possa generare stridenti contrasti e distrarre il lettore. (Chiaramente questo appunto è inutile se si scoprirà poi che Cloud è un principe magico o cose simili.)

 

sono d'accordo

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