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No al Gay Pride...Offensivo!!!


sly

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Mi piacerebbe vedere cosa fanno i "criticoni" ogni giorno della loro vita per smentire almeno a quel pezzo di società civile in cui vivono che non tutti i gay sono cosi "esibizionisti". Una volta anche io ero tra questi che odiavano certi atteggiamenti folkloristici del gay-pride: era il periodo in cui la mia omosessualità era segreta ed una cosa di cui vergognarsi (e in base alla mia esperienza è una correlazione che esiste sempre).

 

Ora che adesso vivo con serenità almeno questo lato della mai vita sinceramente non vedo il motivo della polemica. Siamo il movimento che rivendica la libertà di essere e la libertà di vivere come meglio si crede (ovviamente nei limiti della convivenza civile) quindi mi pare ovvio che questa polemica sia irricevibile  da parte del movimento glbt: ognuno di noi è diverso, tutti abbiamo il diritto alla diversità senza essere ne discriminati ne ignorati e mi dispiace che molti gay e lesbiche ancora non capiscano questo punto che è fondante per l'intero movimento e per il gay-pride stesso (e non potrebbe essere altrimenti).

 

...non si tratta di odiare "certi comportamenti folkloristici del gay-pride", il problema che volevo farti notare è esclusivamente sul piano della comunicazione.

Io sono daccordo con te su tutta la linea, ma tu sei un ragazzo di vent'anni, con alto grado d'istruzione (studi economia mi pare di aver capito :rotfl:), che vive e interagisce con una grande città, informato, critico e aperto al confronto: il top dell'open mind.

Purtroppo però noi viviamo in un paese di vecchi, con basso grado d'istruzione, che vive e interagisce con piccole realtà locali chiuse in se stesse, sceglie i politici dalla teleigenicità/simpatia e imbarazzantemente bigotto. Ora io vorrei che a tutte queste persone che fatalmente il 7giugno vedranno il tg delle 20.30 in attesa dei Cesaroni, passasse per la mente che il pride non fosse la riproposizione nostana del carnevale di Rio, ma qualcosa di diverso!

Esagerazioni a parte, non si può andare in cina, parlare italiano, e pretendere di essere capiti.

Credo che si possano trovare canali di comunicazione comprensibili senzaper questo dover rinunciare ai propri valori o alla propria identità.

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Credo che si possano trovare canali di comunicazione comprensibili senza per questo dover rinunciare ai propri valori o alla propria identità.

 

Credo sia impossibile  :rotfl:

 

Come ho già detto si contesta una parte fondamentale del Gay-Pride.

 

Tuttavia un problema di comunicazione c'è: come tu hai detto non si può andare in Cina e parlare Italiano. Ma se io ti dicessi che sò parlare italiano e cinese ma non mi permettono di parlare cinese come la mettiamo?

 

Il problema di comunicazione che esiste è l'enorme squilibrio tra la nostra presenza nei media e quella degli omofobi catto-fascisti.

 

Lo si vede benissimo quando si parla di gay in tv: quante volte avete visto Rossana Praitano (presidente del Circolo Mario Mieli organizzatore del Romapirde) in tv? Molta gente, mediamente informata, che la sente parlare a Muccassassina per la prima volta mi chiede sempre "Ma chi è quella?" Eppure di Pride a Roma ce ne sono tutti gli anni e nonostante questo nessun telegiornale ha mai pensato in tutti questi anni di mandare in onda una sua intervista oppure una sua replica.

 

Ovviamente parlo del Mieli ma il discorso è replicabile per qualsiasi realtà lgbt nazionale.

 

L'unico modo per ottenere una corretta visibilità mediatica è andare al Pride ed usare la forza dei numeri. Allora anche il direttore di telegiornale più vergognoso (vedi Maura Mazza del Tg2) sarà costretto ad un informazione più equilibrata

 

Poi nel giornalismo, una volta che una in un tg passa un certo modo di dare una notizia tutti gli altri sono costretti più o meno ad allinearsi

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Eccone un altra

 

Perchè secondo te è la stessa cosa?

un'altra (con l'apostrofo) cosa?

Francamente non mi pare che sia necessario fare i pagliacci su un carro mezzonudi per rivendicare i propri diritti di omossessuali.

Sono manifestazioni che mi mettono in grande imbarazzo e che come qualcuno prima di me ha giustamente osservato, danno una visione distorta e fuorviante della nostra condizione e del nostro modo di essere

Che qualche imbecille allo stadio faccia altrettanto non mi pare una buona ragione per seguirne l'esempio

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Guest sjena

un'altra (con l'apostrofo) cosa?

Francamente non mi pare che sia necessario fare i pagliacci su un carro mezzonudi per rivendicare i propri diritti di omossessuali.

Sono manifestazioni che mi mettono in grande imbarazzo e che come qualcuno prima di me ha giustamente osservato, danno una visione distorta e fuorviante della nostra condizione e del nostro modo di essere

Che qualche imbecille allo stadio faccia altrettanto non mi pare una buona ragione per seguirne l'esempio

 

è anche una festa, non una manifestazione. la gente si diverte. la TV troverebbe sempre quelli tre più stravaganti, anche se fossimo tutti in giacca e cravatta.

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...purtroppo "se non c'è sangue non c'è business", il giornalista tipo va alla ricerca dello scandalo perchè "fa notizia", a scapito di chi capita sotto i ferri...

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non mi sembra che di manifestazioni durante l'anno non ne abbiamo fatte... dai sit-in agli striscioni in piazza beh non so voi ma io ci sono andato. il pride è il culmine di un anno di attivismo che termina, prima dell'inizio dell'estate, con una grandissima e coloratissima festa in memoria dei movimenti di stonewall... ancora non vedo lo scandalo

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un'altra (con l'apostrofo) cosa?

Francamente non mi pare che sia necessario fare i pagliacci su un carro mezzonudi per rivendicare i propri diritti di omossessuali.

Sono manifestazioni che mi mettono in grande imbarazzo e che come qualcuno prima di me ha giustamente osservato, danno una visione distorta e fuorviante della nostra condizione e del nostro modo di essere

Che qualche imbecille allo stadio faccia altrettanto non mi pare una buona ragione per seguirne l'esempio

 

 

Continui a ribadire uno scandalo che non c'è. Anche questa è omosessualità poi ti può piacere o no ti può piacere ma tanta brava gente (e ribadisco brava gente) si traveste. L'omosessualità è anche questo ed i diritti degli omosessuali passano anche dal diritto di travestirsi.

 

Se poi qualcuno vuole che l'omosessualità sia SOLO qualcos'altro è un problema suo.

 

A me imbarazzano le frocie che attaccano un modo di manifestare, senza badare alla sostanza, solo perchè si vergognano di essere identificati con una categoria o accostati ad essa

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Devo confessarti che non l'ho mai pensata in questi termini...

Vista in questa prospettiva in effetti diventa arduo trovare un eqilibrio fra identità&valori e canali di comunicazione più "comprensibili" per l'opinione pubblica.

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Guest Enver

La prossima volta faranno sfilare il gay pride su una pista dell'aereoporto sgombrata apposta.

A mio digesto parere, credo che si faccia troppo una morale per la serie:"per stappare la bottiglia ci vuole un nodo scorsoio"...

Che si vestano pure direttamente da tabù o da dogma o da donn-gma, il gay pride è visto solo come espressione di cultura e Fookerlore, ma poi basta.

Tutti i numeri di manifestazioni del genere rimpinzano sicuramente la curiosità,ma mai gli si potrebbe attribuire un significato politico.

Le ambasciate televisive trasmettono un sentore pubblico, ovvero quello che può interessare di più a chi spesse volte resta su un canale solo perchè attratto dal logo.

Ed è questo quello che vogliono guardarsi vedere. Solo folklore. I gay pride si differenziano per un solo motivo dalle giornate "centro libero dallo smog", ovvero quello che sono delle espressioni culturali che gli etero e i gay che non ci tengono accettano di buon grado e li fa sentire tutti meno omofobi i primi e i secondi un pò più gay.

Ma la considerazione di fondo che hanno in comune è che dopo non ci saranno archivi che incominceranno a imbarcare sempre più carte che promettano ai gay un espansione dei loro diritti, il tutto finisce lì.

E lo credo bene.

La società è quella in cui solo i chip sono Stakanovisti, in cui il matrimonio risale a decenti anni fa e in cui le ultime liberazioni progressiste in Italia sono state nel sessantotto, dopodichè l'anno successivo è ricordato più per la posizione sessuale che per altro. Gli altri paesi? Non hanno i problemi dell'Italia e anche da loro le manifestazione Arciose o omosessuali sono solo folklore. In Italia non si può attuare la stessa colica degli altri stati, è diverso in ogni senso. Con l'etica siamo rimasti ai tempi di Santana, tanto che la legalizzazione dell'aborto ce la portiamo dal '90 e viene discussa perfinio dall'ENPA e fra poco anche dal SISDE, dimostrino pure i gay (mein Dieu, mi sto alienando, aibitudine da non dichiarazione) tutta la loro espressione sessuale esagerata per esasperazione. I gay delle generazioni successive (mea inculspa) che anche se faranno il coming out dieci anni dopo saranno comunque gay in quel momento, probabilmente come maggiore dibattito avranno quello di sapere se i loro compagni di gruppen sono bsx o gay.

Non sarà utile, verrà solo vista come una manfiestazione in cui riderci dentro, in questo paese siamo l'ultimo dei problemi anche se marciamo in capo alla lista.

(comunque, io, per il prossimo gay pride, propongo il passo dell'oca)

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se la gente giudica il pride come forma esibizionistica è proprio perché filtrano informazioni sbagliate....o più semplicemente perché non ci è mai andato

Completamente daccordo con questa affermazione, mostrando solo la parte esibizionistica, il pride non può che essere immaginato come un fatto folkloristico e di "perdizione", una soluzione è che i media cambino atteggiamento verso il pride (...) e l'altra è quella di portare più persone possibili ai pride, soprattutto gli amici "etero", i parenti, devono diventare "messaggeri" della verità (oddio, così fa molto envangelismo :love:), perchè il significato del pride, a mio parere è "siamo uguali e normali".

 

Per quanto riguarda il significato e lo scopo del gaypride, mi trovo abbastanza daccordo con Roby, se vogliamo essere riconosciuti "normali" c'è bisogno di mettere tette e culi al vento (sia durante la sfilata che durante le feste serali)? Un conto è un carro con un gruppo di drag, il carro dell'agedo, il carro delll'arci di XX etc etc, un conto è mostrare altro; anche se si tratta di un solo carro che "esagera" un poco, è comunque nel corteo che dovrebbe rappresentare le diversità, quello forse sarebbe un carro più adatto a pubblicizzare una darkroom o un'azienda di spettacoli di nightclub.

 

Riguardo all'essere gay "nascosti" non significa vergognarsi di se stessi, altrimenti stiamo stabilendo il principio che "io mi nascondo perchè ho vergogna" e non è più ammesso che "mi nascondo perchè ci sarebbero N problemi (gravi o meno) nel manifestare ORA la mia diversità nel pubblico"; se non ho fatto CO in casa (ma al di fuori con moltissime persone, ed ogni mese diventano sempre più), ci sono X motivi, ma che sicuramente non interferiscono sul come io veda il pride, al limite non salirò sul palco a fianco di Imma Battaglia, ma sicuramente sarò nel corteo, con la mia bandiera arcobaleno e col mio ragazzo.

 

Sono daccordo quando Sugar dice "... Siamo il movimento che rivendica la libertà di essere e la libertà di vivere come meglio si crede...", ma il "meglio si crede" non giustifica tutto, un conto è quando si parla di amare una persona del proprio sesso, di non sentirsi psicologicamente in sintonia con il proprio corpo, ma un altro conto è quando si vuol far passare per normalità certe cose  (mi riferisco ai culi all'aria e le tette fuori :)) che a mio parere, anche sei in netta minoranza, danneggiano il messaggio del pride stesso agli occhi del "pubblico"; concordo invece quando per certa gente sembra che il problema del pride sia "come ci si vesta", però ripeto, a mio parere basta anche un solo carro per portare pubblicamente un messaggio errato su chi sia il popolo glbt.

 

 

PS. Il passo dell'oca? XD

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