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[7 Giugno] Roma Pride 2008


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Apro questo topic per permettere hai forumini di discutere del Pride in generale, di questo pride e delle notizie che lo riguardano.

Inizio con le dichiarazioni di Alemanno, nuovo sindaco di Roma e della risposta del Mieli in seguito alle sue esternazioni

 

 

ALEMANNO, AL PRIDE ROMA NO A ESIBIZIONISMO SESSUALE

Questo argomento sara' discusso in consiglio comunale: "Cercheremo di trovare una formula che non offenda nessuno"

 

Roma, 6 mag. - Nessuna discriminazione nei confronti dei gay, ma no all'esibizionismo sessuale.

 

Questa la posizione del sindaco di Roma Gianni Alemanno. "Ho tutto il rispetto possibile per le persone omosessuali, li conosco, ho delle amicizie, nessuna discriminazione - ha dichiarato Alemanno nel corso di un'intervista su Raitre, - ma il Gay Pride e' un fatto di esibizionismo sessuale ed io sono contrario all'esibizionismo, sia omosessuale che eterosessuale. Non mi piace questa forma un po' aggressiva, non positiva anche per chi manifesta".

 

Secondo il primo cittadino della capitale, il problema non e' "omosessualita' si' o no, ma esibizionismo si' o no".

 

Alemanno ha assicurato che questo argomento sara' discusso in consiglio comunale: "Cercheremo di trovare una formula che non offenda nessuno". Alemanno ha poi assicurato che nel centrodestra c'e' una cultura liberale che non "mette in discussione i comportamenti individuali, le liberta' individuali e il rispetto della privacy" tutti valori "sacri".

 

Rispondendo ad una domanda su la presenza di un possibile stato etico che interviene nei comportamenti della persona, Alemanno ha affermato che "il rispetto per l'individuo e' a prescindere dalle tendenze sessuali e la fede religiosa" ma "detto questo il dibattito pubblico deve essere realmente pubblico. Chi e' credente portera' i propri valori, facendo in modo che non abbiano un orientamento confessionale ma che parlino a tutti".

 

La risposta del Mieli

 

Cominciamo bene

 

Apprendiamo da un’intervista rilasciata oggi dal neo sindaco di Roma Giovanni Alemanno cosa egli pensa del Gay Pride. Egli afferma infatti di ritenerlo una forma aggressiva di manifestare il proprio modo di essere ed è quindi contrario ad un evento di questo tipo che, secondo lui, è una forma di esibizionismo sessuale tout court.

 

Il Circolo di Cultura omosessuale Mario Mieli, organizzatore del RomaPride dal 1994, aiuta il Sindaco a conoscere una realtà che egli evidentemente non conosce affatto. Da sempre il Gay Pride non è mai stato e non sarà mai una mera “ostentazione sessuale”. Si tratta invece di un momento di richiesta di diritti negati alle persone gay, lesbiche, bisessuali e transgender, di un corteo pacifico, gioioso, colorato e allegro e di rivendicazione politica al quale partecipano, ogni anno di più, centinaia di migliaia di persone, quindi esattamente tutto il contrario dei concetti di aggressione e ostentazione.

 

Anche quest’anno, il 7 giugno, il RomaPride sarà un corteo di civile partecipazione che darà valore e risalto ai temi della libertà, della laicità e della pari dignità per tutti i cittadini.

 

Inoltre di un Gay Pride non si discute in Consiglio comunale, in quanto esiste la libertà di manifestare. Tutt’al più se ne possono discutere delle modalità tecniche ed il patrocinio, che normalmente è oggetto dell’attività del Sindaco e/o degli Assessori. Con le sua parole, probabilmente il sindaco Alemanno dimostra che è in attesa di tale richiesta, che gli sarà prontamente formulata.

 

Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli

Rossana Praitano – Presidente

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Frattaglia

Secondo me il discorso di Alemanno non è del tutto sbagliato. Almeno il discorso che fa, poi i fini per cui lo fa (cioè cancellare il gay pride) non mi piacciono assolutamente, ma c'è del senso nelle sue parole.

 

Mi spiego: ogni anno in tv finiscono sui telegiornali le immagini dei vari pride, o almeno del pride nazionale. E tra queste immagini in mezzo finiscono sempre regolarmente quelle di gente con le tette di fuori o uomini nudi con addosso solo un perizoma leopardato.

Questi sono pochi esibizionisti, soprattutto rispetto alla massa di gente "tranquilla" che va al pride, è vero, però sono questi quelli che vanno in tv. Ed è questo quello che la gente vede di noi, è come per i rumeni: un rumeno ruba e la gente dice che tutti i rumeni rubano; un tipo sta al pride in mutande, e la gente pensa che i gay sono tutti così.

 

Io non so se c'è un modo per far si che questa gente vada in giro quantomeno con un paio di pantaloni o un reggiseno addosso, ma quel che è certo è che per colpa di poche persone tutta l'intera categoria viene penalizzata e malvista, e questo non è per niente bello.  :love:

 

 

Comunque al Roma Pride ci sono, come ho già detto altrove :love: devono solo provarci a toglierci il nostro Orgoglio :rotfl:

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Percorso e inno RomaPride ’08

 

Il Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli ha presentato formale richiesta alla Questura di Roma per il percorso del RomaPride 2008 che si terrà sabato 7 giugno, che ha dato il suo assenso al seguente itinerario:

Piazza della Repubblica – Viale Luigi Einaudi – Piazza dei Cinquecento – Via Cavour - Largo Corrado Ricci - Via dei Fori Imperiali - Piazza del Colosseo – Via Labicana – Viale Manzoni – via Emanuele Filiberto – Piazza di Porta San Giovanni.

 

 

“Tutta mia la città”, storico pezzo dell’Equipe 84, riportato al successo da Giuliano Palma & the Bluebeaters, sarà l’inno ufficiale del RomaPride2008. Giuliano Palma & the Bluebeaters e la Universal Music si sono resi disponibili a concedere il brano come inno della manifestazione.

Sabato 7 giugno la città sarà tutta nostra: la “invaderemo” per mostrare ai romani e a tutti coloro che vedranno il colorato, pacifico, gioioso ed orgoglioso serpentone di persone e carri, che non siamo lì per offendere nessuno ma per ribadire che nel nostro paese c’è bisogno di parita’, dignita’ e laicita’.

 

 

Ringraziamo Giuliano Palma & the Bluebeaters e la Universal Music per il grande regalo che hanno fatto al RomaPride e a tutti i suoi partecipanti.

 

 

Rossana Praitano

Presidente Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli

 

 

Segreteria organizzativa RomaPride 08 Circolo Mario Mieli

065413985/3487708437

fax 065413971

 

www.romapride.it

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Publico il manifesto politico del Romapride 2008

 

Testardamente.

 

Parità, Laicità, Dignità.

 

Lesbiche, gay, bisessuali, transessuali ed eterosessuali di nuovo testardamente sfilano a Roma per il Pride, sfilano come ogni estate e ad un anno dall’ultima milionaria manifestazione. Il 7 giugno 2008 si snoderà, testardo e orgoglioso, un affollato corteo, forte di idee e di consapevolezza, libero, orgoglioso, gioioso e rivendicativo, dunque politico nel senso più alto. E come sempre il Pride sarà di tutti quelli che vorranno viverlo con entusiasmo, passione e gioia di vivere, con l’esaltazione dei colori e della piena visibilità di libere scelte di vita. Testardamente si ricorda e si difende lo stile essenziale di ogni Pride nel mondo: musica e creatività da un lato, richieste politiche e opposizione verso ogni oscurantismo dall’altro, il tutto vestito degli abiti che ognuno vuole indossare. Il Pride è la critica radicale, pacifica e propositiva verso il concetto, immobile e desolato, dell’omologazione.

 

Testardamente il corteo attraverserà la capitale nel suo cuore e si concluderà nella piazza simbolo delle rivendicazioni sociali, quella di San Giovanni, esattamente come un anno fa. Testardamente la richiesta è la medesima: Parità, Laicità, Dignità, perché queste parole costituiscono il fulcro delle esigenze dei cittadini e delle cittadine lesbiche, gay, bisessuali e trans, ma sono anche la base di una vera democrazia libera e matura. Un paese mostra il suo valore, la sua solidità e la sua giustizia sociale se c’è una cittadinanza piena per tutti, e solo così riesce a dispiegare tutte le sue potenzialità di progresso vero e sostenibile.

 

Testardamente si pongono le stesse richieste legislative dello scorso RomaPride e si conferma quindi la medesima piattaforma politica. Del resto niente è cambiato da sempre: in Italia lesbiche, gay, bisessuali e trans continuano ad essere cittadini minori e nessun intervento legislativo è mai stato approvato per modificare lo stato delle cose, in assoluta e solitaria controtendenza rispetto all’Europa. Non c’è dunque alcuna ragione per riformulare le rivendicazioni normative, anche perché queste mirano esattamente al pieno raggiungimento di uguale dignità e pari diritti, nell’unica cornice logica di un paese democratico: la laicità.

 

Il 7 giugno si svolgeranno in contemporanea i Pride a Roma e Milano, apripista per un intero mese di Pride sparsi in tutta Italia. Il 14 giugno ci sarà il Pride di Biella, ed il 28 giugno il Pride Nazionale di Bologna. La sequenza si concluderà con il Pride di Catania il 5 luglio. Tutti gli appuntamenti saranno contraddistinti dalla medesima piattaforma politica del 2007, a dimostrazione di un’ unità di intenti e di un comune sentire di tutto il movimento lgbt italiano. E non potrebbe essere altrimenti, grazie al grado di maturità e consapevolezza che questo movimento ha raggiunto e che rifiuta una strategia di compromessi al ribasso. La strada della completezza di una stagione di riforme sui diritti civili è irrinunciabile. Il quadro politico emerso con le ultime elezioni è mutato e complesso, nonché scarsamente favorevole a un’ evoluzione progressista sui diritti civili e sui diritti sociali. Ma la società è mutata radicalmente molto prima e in direzione contraria rispetto ai contenuti culturali e reazionari solitamente proposti dalle destre sui diritti civili, spesso in maniera strumentale e ipocrita. La società esige degli adeguamenti normativi rispetto a quello che è diventata a prescindere dal governo o dalle amministrazioni locali in carica. Le persone lgbt non si sono trasformate per un giro di boa elettorale, perchè i vissuti e le esigenze sono gli stessi, così come il sentire, largo e concreto, della maggioranza degli eterosessuali rimane aperto, dinamico e in sintonia con la naturalezza della diversità delle scelte di vita. La destra non potrà far finta di niente; se lo farà, avrà in gay, lesbiche, bisessuali e trans e in tanti e tante eterosessuali degli avversari critici e fermi. La sinistra a sua volta dovrà decidere se nella sua ricostruzione il tema dei diritti civili rimarrà fondante o meno, con maggiore attenzione rispetto agli stimoli e alle proposte che provengono dai singoli cittadini e movimenti. Il Partito Democratico dovrà scegliere se uscire o meno da quel territorio dell’indistinto in cui si trova rispetto al tema dei diritti civili, così come le altre compagini politiche dovranno prendere posizioni non ambigue. I Pride sono anche un’occasione per tutte le forze politiche di dimostrare da che parte si sta e di quale visione di società si è portatori, con la consapevolezza di sapere che i Pride sono e restano manifestazioni realizzate dai corpi e dalle idee delle persone, e non sono strumentalizzabili.

 

Testardamente il RomaPride è l’opportunità per ognuno di dimostrare quale realtà si rappresenta e per quale mondo ci si batte. Testardamente il RomaPride afferma la sua scelta antifascista e antirazzista, pacifica e di lotta alla violenza, chiunque colpisca, ricordando a tutti che le sentinelle migliori della democrazia e del vivere civile sono proprio le minoranze. Con altrettanta testardaggine il RomaPride afferma l’affinità viscerale con le rivendicazioni del movimento femminista, nella lotta al machismo e al patriarcato, cioè all’idea castrante, violenta ed escludente di un mondo maschilista che spesso si dispiega dentro certe famiglie da incubo. L’idea di famiglie come frutto di trasformazioni culturali, contrapposta a quella di famiglia naturale, sclerotizzata e gerarchica, oltre ad essere il vero riflesso della realtà e a registrare che esistono le famiglie omosessuali, è anche il concetto etico e pratico che meglio scardina la condizione minoritaria delle donne e combatte la violenza domestica. Dunque con il Pride si afferma che esistono e vanno riconosciute le varie forme di famiglia, rispetto al modello unico, e si ribadisce che il destino evolutivo di una società passa attraverso l’autodeterminazione delle donne, così come la piena cittadinanza delle persone omosessuali, bisessuali e trans.

 

Testardamente il RomaPride grida il bisogno di laicità e rifiuta ogni ingerenza politica nelle istituzioni da parte delle religioni, ed in particolare nel contesto italiano delle gerarchie vaticane, non solo con il richiamo alla Costituzione italiana, ma con la constatazione di fatto che una nazione che si plasma sulle richieste di un’ autorità religiosa si chiama teocrazia, ovvero il potere di Dio contrapposto al potere del popolo. Con il Pride testardamente si è costretti a ricordare quest’ovvietà.

 

Testardamente infine il RomaPride stende con la sua marcia pacifica contro l’omofobia e la transfobia, a difendere, come un corpo solo, ogni gay, lesbica, bisessuale e trans dalla violenza fisica e culturale, spesso alimentate da dichiarazioni che persistono ad usare la categoria del peccato o quella della tendenza anormale, da confinare nel buio privato.

 

Testardamente Roma il 7 giugno, con convinta partecipazione e a testa alta, per tutti i movimenti, le associazioni, i partiti, come per ogni singolo cittadino, sarà un’opportunità preziosa e un’ esperienza bellissima.

 

http://www.mariomieli.org/spip.php?article763

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  • 3 weeks later...
5 giugno

Il RomaPride a Piazza Navona

 

Piazza Navona sarà la conclusione del RomaPride di sabato 7 giugno. Dopo l’incomprensibile divieto di arrivare in Piazza San Giovanni, solo oggi, ad appena 48 ore dallo svolgimento della parata, è stato sciolto con la Questura il nodo relativo alla piazza di arrivo del corteo. La partenza resta confermata da Piazza della Repubblica con concentramento alle ore 15.00 e partenza alle ore 16.00.

 

Piazza Navona è una piazza storica di rivendicazioni che hanno fatto la storia democratica del nostro Paese, come l’aborto, il divorzio e la manifestazione contro la violenza sulle donne del 24 novembre 2007.

 

Naturalmente il diniego di Piazza San Giovanni pesa ancora come un enorme macigno e una ferita aperta, ma confermiamo la volontà testarda a sfilare orgogliosi e pacifici e invitiamo tutta la città a marciare con noi. Il Mario Mieli, organizzatore della manifestazione, ci tiene a precisare che le voci sull’arrivo a Piazza del Popolo, riportate oggi a mezzo stampa, sono sempre state prive di fondamento, in quanto nella piazza in questione c’è un reale impedimento tecnico per la presenza di altra manifestazione.

 

Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli

 

http://www.mariomieli.org/spip.php?article789

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