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gli etero esistono? e i gay?


Bamb

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Scusa Isher ma non concordo sul termine -scelta- quando si parla di sentimenti, e tu hai definito la bisessualità una scelta, non credo che lo sia, non credo che si scelga di essere gay o etero

 

 

Veramente, nel contesto in cui l'ho usato, «scelta» non si riferiva ai sentimenti, Cicuta, o anche all''attrazione sessuale. Riprendevo l'espressione di Almadel: «un modo di» prendere posizione nella vita, e, in questo senso, una posizione 'politica'. Quindi, in questo senso, una 'scelta'.

 

E tuttavia, io credo che tutti gli orientamenti sessuali siano anche una scelta. Una scelta a posteriori, cioè dopo che ci si è scoperti, ad esempio, gay. I termini 'scelta' e 'a posteriori' non sono per nulla contraddittori, secondo me. Perché c'è anche lo scegliere di persistere a essere quello che si è.

 

Qui mi sto riferendo essenzialmente alla persona gay o lesbica (non credo che il discorso sia del tutto simmetrico con le persone etero). C'è uno scegliere più profondo dello scegliere, diciamo, volontaristico, ed è lo scegliere di voler essere quello che si è, quello che si sa e si intuisce di essere veramente. Forse invece che 'scelta' lo si potrebbe chiamare fedeltà a se stessi, ma anche la fedeltà è una virtù della persistenza.

 

Ed è qui che molti bisessuali non scelgono veramente, non sono veramente fedeli, a se stessi. A me non fanno affatto schifo, quelli che rimangono ambigui, con il piede in due scarpe - per questa incapacità. Forse le situazioni che vivono possono non piacermi moltissimo, ma anche qui non mi piace giudicare, generalizzare in astratto a prescindere dalle persone, che è l'unica cosa che conta. 

 

Se la sessualità è un affare, in senso lato, politico, nel senso in cui lo diceva Almadel, allora c'è un continuum, in cui si può arrivare fino in fondo, o fermarsi prima, magari ìper poi riprendere il cammino: per chi ha voglia e coraggio, niente è mai fermo nella vita.

 

Per il resto, io ho più volte detto, anche in questo topic, che non sono affatto un gay integralista che biasima o ce l'ha con la bisessualità. Deve essere vera, però.

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Scusa Thelema, spiega meglio.

 

1. Nella prima parte del tuo post dici che bisogna difendersi dalla società che emargina il diverso e fin qui ti seguo (naturalmente dovremmo discutere sul «come» ci si può realmente difendere, ma questo lo possiamo rinviare).

 

2. Ma il passo sugli animali, in che senso si connette a questa tesi generale? E ugualmente il passo sulla natura, fatta di regole ed eccezioni eccetera, che rapporto ha con questa tesi?

 

3. Per ultimi gli schemi. Se con questo intendi dire che lo stesso bisogno di definirsi (spiegato molto bene da Hinzelmann nel post sopra) può diventare un laccio per l'individuo, io ti rispondo sì: può diventarlo, ma sempre «dopo» che ci si è realmente definiti, mai «prima». E qui mi riallaccio al discorso con Bamb. Quello che voi chiamate etichettatura, è sempre qualcosa che può sopravvenire quando una persona si è definita, orientata, quando si è assunta: allora, per evitarla, bisognerà fare un passo, dei passi, avanti, in senso psicologico - ma non dei passi all'indietro, rinunciando al definirsi! Se non ci si è definiti, quale mai etichetta può sopravvenire?

 

Certo, se organizzata in questo modo, l'esposizione del mio pensiero sembra un marasma di affermazioni sconnesse e che non centrano nulla l'una con l'altra. Non si possono estrapolare tre frasi da un contesto così ampio e cercare di trovare una logica dal nulla. Comunque capisco la tua necessità di sintetizzare quello che ho scritto perchè spesso mi dilungo troppo nei post. Quindi provo a sintetizzare così le mie affermazioni di prima:

 

1)L'uomo per natura da e si da degli schemi, per semplificare e comprendere la natura e se stesso. (Nella stessa Genesi Dio da all'uomo il compito di dare un nome a tutte le creature, compito che non vuole o non può svolgere da sè)

 

2) L'uomo vive in una società

 

3) La società cerca di prendere il sopravvento sull'uomo. Ci riesce in che modo? Appropriandosi del diritto dell'uomo-individuo di nominare le cose e rivoltandolo contro di lui, rendendolo oggetto.

 

4) Ma l'uomo individuo non è società, non è schemi, non può e non deve farsi inglobare in definizioni.

4a) Non può perchè egli è natura, e lo stesso individuo singolo sa che nel momento in cui definisce un qualcosa, la definizione che ne da non è assoluta ma relativa al suo punto di vista sulla cosa. Quindi la definizione di un individuo-uomo eterosessuale sull'uomo vale solamente per gli uomini eterosessuali(esempio riduttivo). La natura è talmente vasta che non può essere definita nè tantomeno compresa.

4b) Non deve perchè altrimenti si rischia di omogeneizzare ciò che non è omogeneo, e questa discrepanza tra essere e dover-essere si traduce in frustrazioni e violenze.

 

5)Conclusione: se l'uomo evitasse di farsi definire e definisse le cose in base alla propria utilità e senza pretesa che l'altro si adegui a tali schemi, ma riservandosi il diritto-dovere di cambiare gli schemi in funzione dell'individuo, vivremmo tutti meglio. E chi non vuole definirsi o definire ha tutto il diritto di farlo!

 

Più chiaro ora?  :D

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caro Thelema,

io credo che questo problema delle definizioni non sia un vero problema filosofico; ma solo un lungo questionare per permettere ai ragazzini di provare attrazione per i ragazzi senza ammettere a sè stessi di essere omosessuali.

 

Perchè lo penso?

Perchè un simile problema sulle definizioni è SOLO utilizzato in ambiente gay.

E solo per evitare l'etichetta di GAY e solo perchè chi è gay viene DISCRIMINATO.

Quindi è, a mio avviso, solo un modo (sbagliato) per evitare le discriminazioni.

 

Le definizioni che non creano discriminazioni, come "maschio" o "caucasico" o "cristiano" non vengono mai messe in dubbio; perchè esse sono dominanti nella società.

Appena però la società ti fa delle pressioni per cambiare (omofobia), spesso si reagisce rifiutanto la definizione "debole".

Questo rifiuto è sbagliato per i motivi che dice Hinzelmann (così si da ragione al persecutore).

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  • 2 weeks later...
  • 2 weeks later...

allora, andate a cercare su wikipedia cos'è l'educastrazione nel modernismo, e le eziologie dell'omosessualità.

Ma sitratta comunque di tipizzazioni scientifiche.

Si fa gli scienziati senza conoscere, ma convinti della VERITA' della scienza.

Mucchio di baggianate.

Non esiste la sessualità.

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  • 2 weeks later...
Guest Ivanenke_Von_Leverkuhn

In origine dice Platone (o mi sbaglio?) tutti gli uomini erano androgini, sia donne che uomini. Potevano avere rapporti maschio-femmina, femmina-femmina, maschio-maschio. Poi per la loro superbia gli dei li punirono separando le due essenze creando l'uomo e la donna. Secondo questa leggenda in tutti noi c'è una componente maschile e femminile e quindi siamo tutti bisessuali.....

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Io la faccio molto più semplice. I maschi sono tutti gay, e le femmine idem con patate!

E piano piano sto convincendo anche i miei amici dell'università tanto che da che il gruppetto si chiamava "Genau Gruppe" (dal tedesco che indica un intercalare per dire "esatto", "proprio così"), adesso si è evoluto ed è diventato vista la similitudine della prornuncia in inglese, "Gay-now".

Vi premetto che la maggior parte del gruppo si definisce etero. Ma io puntualmente li smonto tutti!!! Quindi non sono lontano dalla missione di convincerli che sono tutti gay e non lo sanno  :P

A parte gli scherzi, secondo me non c'è nessuna definizione che tenga, il fatto che mi senta attratto dal sesso maschile, non indica che un domani possa verificarsi un'attrazione per quello femminile; anche se francamente ho i miei dubbi  :rotfl: ma come si sol dire... mai dire mai. Ho visto degli etero evolversi in gay che prima erano straconvinti di essere etero. E anche un mio amico si definisce bisessuale in quanto ha avuto un'esperienza contata con un ragazzo (che guarda caso adesso è una ragazza), ma sono anni che non va con un uomo e nemmeno lo cerca. Però non fa l'errore di rinnegare il passato e di dire sciocchezze tipo "mi fanno schifo i maschi" o robba simile, e anzi continua pur essendo passati dieci anni da quell'unica esperienza, a definirsi bisessuale.

Ma in realtà... servono ancora queste definizioni? Non possiamo sentirci liberi di andare e di amare chi realmente ci piace indipendentemente se questo/a porta gonna o pantaloni?

Per quel che mi riguarda lo trovo inutile e soprattutto un modo anche di creare ancora più individualismo, come l'essre della roma, o della lazio, bianco o nero, ecc ecc.

Nel nostro ambiente c'è da dire che di definizioni ce ne diamo in quantità industriali. (Effemminato, Insospettabile, Attivo, Passivo, Versatile, e via dicendo), ma l'utilità di tutto ciò?

Spiegatemela se potete grazie. ^^

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Ma in realtà... servono ancora queste definizioni? Non possiamo sentirci liberi di andare e di amare chi realmente ci piace indipendentemente se questo/a porta gonna o pantaloni?

 

 

:rotfl: Con questo hai detto tutto  :P

 

umh, non penso di essere un povero ipocrita, e comunque sono sicuro di non avere mai avuto "attenzioni" per qualcuno dello stesso sesso..  :P

 

Può darsi. Anzi sicuramente è così, ma ti senti di escludere che ciò possa avvenire in futuro? Altra domanda: sicuro di non fare come facevo io quando mi credevo etero, ossia non considerare come possibili partner i ragazzi per principio, per abitudine, o per paura di doversi mettere in discussione? Poi non metto in dubbio che possa non essere così. Il mondo è bello perchè è vario e, quindi, non definibile.

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Esistono, certo che sì..sono persone che si etichettano.

Le etichette variano e sono molteplici ma sempre etichette sono: autoimposte o imposte da terzi non fa poi molta differenza.

Credo che una persona per trovare il suo spazio nel mondo debba capire quale etichetta darsi, oppure scegliere l'etichetta "nessuna etichetta per carità", in realtà usata ed abusata...  :rotfl:

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Può darsi. Anzi sicuramente è così, ma ti senti di escludere che ciò possa avvenire in futuro? Altra domanda: sicuro di non fare come facevo io quando mi credevo etero, ossia non considerare come possibili partner i ragazzi per principio, per abitudine, o per paura di doversi mettere in discussione? Poi non metto in dubbio che possa non essere così. Il mondo è bello perchè è vario e, quindi, non definibile.

 

Non mi sento di escluderlo, ma perchè pensarci adesso? se in futuro succedesse, niente di male, e no, non escludo i ragazzi per principio, per abitudine o per non dovermi mettere in discussione, semplicemente è così, non credo di avere paura di mettermi in discussione, figuriamoci, io che discuto sempre di tutto, con tutti..

 

Comunque, sì, il mondo è bello perchè vario  :rotfl:

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