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MARIO8530

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  • 2 weeks later...
Capricorno57
On 6/16/2021 at 11:19 AM, Mario1944 said:

Che hanno i disegni di legge di tanto eccitante?

che generano aspettative? 

ciao @MARIO8530 , la fortuna sia con te.

cosa significa quel numerone a 4 cifre nel nick?  

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14 hours ago, Capricorno57 said:

che generano aspettative? 

Forse.... ma penso dipenda da chi li presenti 😉 

Peraltro io avevo inteso che Mario8530 si riferisse ai disegni di legge generalmente, ma egli si riferiva al disegno di legge dello Zan singolarmente.

Edited by Mario1944
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  • 4 weeks later...

Dal post di Almadel, New Rainbow Generation sentivo di dover approfondire...Spero non vi sanguinino gli occhi di sangue arcobaleno a leggere la mia esperienza difficile con la sessualità... Non so quanto può essere utile la mia (non-)esperienza, di cui non avevo ancora scritto qui sul forum, e quanto possa essere utile a livello statistico, dato che forse sono un pochino diverso per uniformarmi alla mia fascia d'età (21 anni) . Della serie: lgbtqia+ e paesini di provincia.

Conosco qualche ragazzino del vicinato in vacanza qui nel mio paesino,ma che abita a Salerno, e mi sembra che siete meglio organizzati nelle città grandi riguardo a comunità lgbtqia+ tant'è che influisce anche sull'accettazione della sessualità diversa per i più giovani. 
Dal canto mio, se devo ringraziare qualcuno che mi ha fatto accettare la mia sessualità sarà la comunità lgbtqia+ californiana, e più in grande quella statunitense. Basta. Il perché... alcuni film e documentari che mi hanno mostrato un ambiente di più o meno normalità sull'omosessualità e appunto il bisogno di "battaglie" per i diritti civili. E c'è da dire che la tv la vedevo quando facevo le scuole medie (fino al 2013) e poi solo raramente, perché la mia scuola superiore essendo lontana mi implicava ore di viaggio. E ultimamente (da uno, due anni fa) ho visto qualche serie (sempre americana, o una britannica, da un giorno finita qualcuna italiana). Cioè, è dalla tv che ho appreso del mondo LGBTQIA+, non me ne sono mai interessato veramente, forse è negli ultimi due anni che ho letto (strana curiosità, perseguitati per un "orientamento sessuale" diverso, ma in che consiste?! E io l'ho mai mangiato, visto in un museo, avuto una vaga esperienza... Poi l'ho capito più o meno) di notizie LGBT sul web. Ma in effetti mi sono accettato solo da qualche anno, cioè da quando mi sono preso una cotta, o meglio grave, grave ustione per un ragazzo russo che ho conosciuto su un'app di lingue (lingue come: italiano, spagnolo, russo...). Sì, sembra che lo scriva apposta per sembrare penoso, ma c'è di più... (Ovviamente questo mio atteggiamento psicanalitico su di me -come dire, mi sono aperto al fatto che la realtà mentale ha una sua influenza sulla vita e le scelte non indifferente- non sarebbe mai esistito se non avessi fatto alcuni incontri che reputai inutili e antipatici e frustranti con una psicologa, da cui volle portarmi mio padre, ma questa è un'altra storia) Penso che la mia omofobia interiorizzata ha ritardato quello che io reputo il primo, il co più importante, quello con sé stessi (necessario in una società lgbtofoba come l'Italia, ma forse io sono un caso a parte, davvero non pensavo esistessero delle comunità LGBT in Italia, non ho mai conosciuto nessuno fra tanta gente che vedevo ogni giorno che fosse apertamente gay o altro) Prima credevo di essere etero. Volevo fidanzarmi con varie ragazze, tutte già fidanzatissime, una mi chiese un pò per scherzo di fidanzarci, ma la presi più come flirt cui non diedi seguito, forse ebbi un pò paura. Non mi sono mai fidanzato, ma mi sono visto un pò con una ragazza con cui ho fatto le superiori. Fino a due anni fa abbiamo viaggiato insieme, sia io che lei viaggiavano molto per raggiungere il conservatorio davvero distante. Lei mi somiglia di carattere, un pò timida, gentile, non per tutti, intelligente e davvero graziosa. E mi sentivo a mio agio con lei, tanto da pensare che avrei potuto fidanzarmici. Sarebbe stato un teen drama romantico, con un'atmosfera artistica e come cornice il liceo musicale... Se non fosse che una chioma fluente, riccia e sicura di sé non mi avrebbe scosso l'animo quanto quel ragazzo russo conosciuto in chat e poi telegram. (Artëm, 30 anni, etero ovviamente... mai na gioia) Mi capitava di diventare un pò rosso se un professore giovanissimo e prestante, sempre gentile, veniva dall'allievo interessato alla sua materia e in prima linea, lì. Sarà che non andavo a messa da un pò, o che quelle pulsioni da assecondare non mi sembravano più un "peccato"... Insomma, se prima avevo un dubbio, quel Tim me lo tolse. 
Però non pensai a cosa fare con la mia omosessualità, come viverla, come è vissuta da altri. Infatti, è dal 1 maggio che ho ridimensionato questa esperienza umana, e sì, il solo motivo che si è aperta una discussione che mi ha raggiunto, sul tema omotransbifobia-caso mediatico, mi ha portato a capire che it's live matter soprattutto in Italia (non di meno nel resto del mondo), se ci sono delle associazioni LGBT è perché ce n'è bisogno, non è una cosa da vivere di nascosto, una società dovrebbe valorizzare l'essere umano, non reprimerlo. E di strada ce n'è non poca da fare. Alla luce di questa consapevolezza, quella omofobia che avevo sviluppato, che magari mi portavo fino a pochi mesi fa, mi fa strano. Se la mia natura è questa, perché lo repressa? Sarà che non mi sembrava naturale, o morale, senza che nessuno mi avesse "indottrinato". Sarà che, avendo un carattere sensibile lo giudicavo uno scandalo sociale, e se fossi stato io l'omosessuale, avrei sopportato il tagliente giudizio degli altri? E i miei familiari con delle frasi del tipo... quella donna sta con un'altra donna, ma non è naturale, magari c'entrano eccome, magari una mezza frase sottovoce, una silenziosa opinione chiesta, sorda, può risuonare come un'eco infinito in un animo troppo sensibile. Davvero non mi spiego quale giustificazione possa essere legittima a perpetrare il soffocamento di una vita umana in una particolare forma, quando questa è un dono della natura, figlia solo della meraviglia e dell'universo. Cioè il pregiudizio che avevo mi sembra abbastanza insignificante, ma solo ora che mi sono relativamente avvicinato a questa realtà, che meriterebbe un certo supporto sociale, che lo stato dovrebbe riconoscerle una posizione di vicinanza a tutti i cittadini. 
Non è come dice Freddie Mercury, non ho ucciso un uomo (forse perché non l'ho trovato)... ma forse lo migliorato; sì, poteva andare meglio, è andata bene, poteva anche andare male. Non so se sto mappazzone di roba può servire a qualcuno, ma eccomi qui a rivelarmi a degli sconosciuti (so che sarebbe stato utile per me dirlo a qualche amico gay, ma non ne ho), almeno me ne sono liberato in qualche modo. 

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Capricorno57
39 minutes ago, MARIO8530 said:

ma eccomi qui a rivelarmi a degli sconosciuti

Mario, ti sono grato per la rivelazione; questo tuo scritto serve a Te e a chiunque lo leggerà; 

hai centrato l'obbiettivo, quello di usare il Forum per le prove generali: il Coming Out non finisce mai. 

Allegro! 

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On 6/16/2021 at 1:18 AM, MARIO8530 said:

Mario. Suonicchio...chitarra classica, cerco di imparare il piano. I buchi neri hanno un forte campo gravitazionale, se ti avvicini non esci più... non sono un enciclopedia, mi spiace. Neanche una pagina. Forse una, cioè mi sto vedendo....una serie tv in inglese su un sex club pieno di vampiri gay.

Ciao Mario, benvenuto anche da parte mia! 

Trovo sia bello che tu stia cercando di imparare a suonare degli strumenti, e in generale è una bella cosa cimentarsi in cose nuove e mettersi un po' alla prova. 

Penso che darò anche io un'occhiata a questa serie sul club dei vampiri gay...mi ha incuriosito ahahah! :aha:

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On 7/27/2021 at 4:21 AM, Capricorno57 said:

la rivelazione

Grazie del sostegno, è il primo coming out, quello che avrei dovuto fare da tempo con me stesso.
Avevo bisogno di qualcuno con cui sfogarmi. 

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  • 5 months later...

Salve! Non posso darti il benvenuto dato che sono arrivato dopo di te! Ho letto del tuo sfogo e ti posso dire che ho usato questo forum per lo stesso motivo. 
Nonostante io mi consideri un tipo riservato(si sa che è più facile mostrarsi a degli sconosciuti), infatti non credo che esporrò molto altro su di me(almeno non pubblicamente), anzi credo di aver già detto fin troppo!
Hai fatto bene, e leggerti in un qualche modo ha fatto bene anche a me, probabilmente perché abbiamo circa la stesa età, quindi ti ringrazio. 
Abbiamo anche una passione per le scienze in comune, anche se io preferisco la matematica. 
Belle decorazioni, per il CO analizzerei prima la tua situazione che hai con i tuoi genitori, soprattutto se studi credo che la dipendenza economica blocchi un po' tutti.

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Ciao. Rileggendomi, non credo avrei detto o scritto a qualcuno tutte queste cose personali, per come sono fatto, se non in un mio momento di tensione. Anche perché sono un po' una frana con le persone, o meglio, essere una frana è un fedele ritratto di me. Quindi vorrei rinominare il titolo anonimo di questo thread: 'IL FANTASTICO MONDO DI MARIO'. Ma comunque non mi piace trasmettere tutta questa insicurezza, quindi, tranquilli; se per caso cadesse il mondo io mi sposterò un po' più in là. C̪oooo!

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  • 4 weeks later...

E niente, un po' di sconforto per dei commenti poco carini da parte di familiari, per di più a tavola, quasi a fine cena. Io cmq stavo alzandomi e portando via piatto e bicchiere, com'è  mio solito, ma in effetti ho fatto bene ad alzarmi, perché la discussione verteva su ignoranza clinica e pseudoscienza riguardo alla realtà lgbt (maschile, ovviamente).

Niente di offensivo nell'incipit, ma di certo nella sapientologia spicciola, e nei dettagli causalistici di tale sapienza comunemente costruita. Ho ascoltato in disparte per un po', perché mi stupiva la deriva di quei discorsi, principalmente di mio padre e mio nonno che sembravano davvero risoluti a definire in modo vivido e sbrigativo tutto ciò che non era nella "norma" secondo loro. La chiacchierata mi ha trasmesso amarezza, di quella insita in persone tanto distanti da una realtà a loro incomprensibile, che potrebbe essere ignorata, se non fosse che la paura li spinge verso questa realtà che, avendola di fronte, provoca una disperata fuga.

 Invece, dal canto mio, mi sono accorto che ho fatto bene ad alzarmi, perché non avrei sopportato sembrando estraneo al discorso. La cosa che mi ha trattenuto, sentendomi in tutto ciò molto disturbato, e che mia stupito era la necessità di definire in modo nitido, minuzioso, se pur breve l'argomento, che mi è parso un modo così subdolo e… ma al tempo stesso insignificante, la necessità di rendere il tutto, il quadro generale, anche in modo diretto e semplice.

Tempo di qualche minuto e me ne sono andato a leggere.

Ma per la tensione che provavo, che magari solo una volta ho provato tanto forte, se fossi rimasto seduto avrei dovuto rompere quella tensione. Volendo immaginare un finale alternativo: un piatto che, volendolo portare via, cade. Credo che avrei emesso un silenzioso 'uh!', avrei raccolto qualche coccio grosso, spazzato con calma le schegge.

E' di recente (pochi mesi) che ho scoperto, abitato qsto sentimento di claustrofobia che mi limita, quasi di aria che manca, e mi richiede la necessità di spazio aperto, che sia fatto di parole o di strade polverose attenagliate da erba resiliente, che cinge le radici di noccioli ariosi che come mani stringono i raggi del sole, che rigidi passano in uno spazio più libero di loro, il cielo; fluido che accoglie un sospiro o un aereo.

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12 hours ago, MARIO8530 said:

E' di recente (pochi mesi) che ho scoperto, abitato qsto sentimento di claustrofobia che mi limita, quasi di aria che manca, e mi richiede la necessità di spazio aperto, che sia fatto di parole o di strade polverose attenagliate da erba resiliente, che cinge le radici di noccioli ariosi che come mani stringono i raggi del sole, che rigidi passano in uno spazio più libero di loro, il cielo; fluido che accoglie un sospiro o un aereo

E allora spicca il volo e librati per l'aere senza piu' quell'aria tossica che ti avvelena!

Traduzione: trova la tua indipendenza da sto parentame omofobo.

Finger crossing 4 u, boy!

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  • 3 months later...

Io scrivo e scrivo quello che mi pesa, che non ho potuto dire. E, che per mio carattere, spero non legga mai nessuno, o che dimentichi facilmente e reputi solo una lagna inutile, una poltiglia indigesta come tante; un racconto trascurabile. Che facilmente si mimetizza, e passa inosservato.  

Come sul fondo del bosco non arriva la luce, al fresco mi sento consolato, e protetto dagli alberi frondosi, e il calore non secca tutta l'acqua di questo muschio.  

 

Mi chiedono. Che significa 'una relazione'? nn mi sento pronto, ora, non sono out. E' da qualche anno che ho capito, che ho scavalcato il muro di ignoranza (il paesello sperduto in cui vivo) che mi trovavo attorno, come anche in altre cose della mia vita.  

Non sarei a questo punto, ma ad assecondare i miei genitori, cercare un lavoro qualsiasi. Perché non m'interessa. Non voglio realizzarmi, voglio solo sopravvivere, perché altro non riesco a fare, se non per inerzia, per quieto vivere. Sentirmi non realizzato non vuol dire non pronto per la vita, ma deluso, annoiato, disinteressato alle cose che mi succedono intorno.  

E le persone che avevo intorno era come se non ci fossero, c'era differenza tra me e gli altri ragazzi, ma e la famiglia.  Se la realtà intorno a me è diventata estranea -da un po' di tempo a questa parte- e io non riesco, mi sento impedito ad uscirne, allora che senso ha rimanerci? Non sento di fare altro se non aggrapparmi alle occasioni che ho. Ora capisco quanto è importante il non abituarmi a quella situazione, come ho cercato più e più volte di fare fino a poco tempo fa, ma di cambiare quello che posso, dato che ne ho l'occasione. Ho creduto per gran parte della mia vita, e ne ero convinto, che più avrei forzato ad abituarmi alla piccola realtà intorno a me, meglio sarei stato.  

C'era una distanza che sempre più si è accentuata tra me e tutto il resto (però ecco, ora so che in quel 'tutto il resto' ci sono anche dei miei pezzettini, lì, lontano lontano); ma non sembra più lo stesso.  

Era come se avessi dovuto rinunciare a migliorare la mia vita. Ora me ne accorgo. Questo perché c'è altro, c'è un posto in cui io mi sentirei a casa, non è un luogo fisico, però ora sono certo che c'è e voglio andarci. 

 

Forse è questo che significa combattere per la propria libertà? Ma è così duro, ed è stato difficile arrivarci da solo, sono passati vent'anni perché me ne accorgessi. Non trovo gusto che debba essere così difficile poterla conquistare, trovarsi in una simile condizione.  

Caro diario, 

 che non riuscivo mai a scrivere. 

 Bye. 

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