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Da che parte cominciare?


Pluton

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Ciao a tutti.

Premetto che è la prima volta che tento questo nuovo approccio, quello del confrontarmi in rete con chi vorrà e potrà confrontarsi con me.

Già mi viene da ringraziarvi perché leggere commenti, idee, pensieri diversi, ecc., apre la mente... e soprattutto mi dà coraggio nel guardarmi allo specchio e non vergognarmi di me stesso. Di quello che sono. Di quello che sento.

Sono cresciuto in una di quelle classiche famiglie dove un po' tutto è prestabilito: scuola, laurea, lavoro, fidanzata, matrimonio, figli, famiglia...

E nonostante io abbia parlato con i miei e raccontato quello che ho dentro, ancora mi sento raccontare di "fare un nipotino", di quanto è importante la "famiglia con i figli" per realizzarsi, del fatto che senza questo "la vita che senso ha?".

Io penso di essere io il senso della mia vita, il mio centro, il mio sentire, il mio essere. Se non sto bene con me stesso, come posso mai pretendere di combinare qualcosa di buono con qualcun altro?

Quel piano prestabilito a cui sono stato educato, mi è entrato dentro, fino nelle ossa. E posso dire, grazie a questo format, di aver raggiunto tappe inimmaginabili, per me prima, ma anche per i miei genitori. E sono contento e fiero di me stesso in questo senso: la fatica ha dato i suoi frutti, laddove ho avuto modo di sperimentare e crescere.

Una parte di me, tuttavia, è rimasta molto indietro. Parlo della mia sessualità.

Le immagini di altri ragazzi mi hanno sempre interessato, stuzzicato, fatto navigare la mia fantasia fin da giovinetto, ma non ho disdegnato le ragazze.

Ho avuto un'unica storia seria, durata 5 anni, con una ragazza che non faceva per me. Per lei ho rivestito quasi tutti i ruoli e forse quello che meno ho rivestito è stato quello di ragazzo: nonostante io volessi il sesso, c'erano sempre altre difficoltà contingenti... e pure lei a toccarmi ne aveva di problemi. Comunque ora non mi va di entrare in questo merito, perché questo rapporto mi ha fatto tanto male, anche se -a posteriori- mi ha insegnato cosa non voglio in una relazione. E' finito per la distanza di lei, perché io -probabilmente- sarei rimasto incastrato nel format pianificato e ci sarei rimasto secco. Perchè?

Perché il dubbio amletico della mia vita è: sono gay? E la storia di cui prima forse mi serviva a dirmi che non lo ero...

Questo dubbio è qualcosa contro cui ho sempre combattuto con me stesso, un cosa per la quale non si contano le lacrime che ho versato, e la tristezza gigantesca che ho vissuto.

Da qualche tempo a questa parte, tuttavia, ho capito che non posso più mentire; non mi va più di inventare scuse. E allora 2 anni fa l'ho detto ai miei, a mia sorella, ad amici fidatissimi, e niente di catastrofico è successo. Sono ancora tutti qui con me. Certo i miei genitori proprio non aprono l'argomento (ma d'altra parte anche io ho difficoltà a pensarmi gay) così come vedo anche una difficoltà nei miei confronti da parte di mia sorella e degli amici, sia nello scegliere le parole da mettere in fila per farmi delle domande, sia nel raccontarmi le loro idee in materia.

Una cosa che apprezzo di me stesso è che una parte di vergogna l'ho vinta. Dopo 30 anni, riesco a raccontarlo, riesco a far uscire dalla mia bocca parole che mai avrei immaginato. E mi sento libero, sgravato di un peso; sono molto più a mio agio con me stesso quando sono con coloro che sanno del mio combattimento interiore (... genitori a parte, con i quali sembra sempre esserci un muro invisibile, cui sicuramente contribuisco anche io).

Parlo di combattimento perché c'è, esiste, nonostante io abbia già fatto passi dentro di me e fuori di me.

La paura fottuta (chiedo scusa per il termine, ma esprime pienamente) è quella di perdere: la mia famiglia, gli amici, il lavoro, la stima. E riceverne: insulti, battute, commenti, in sinteri dolore. Come se non bastasse già tutto il carico che mi porto io. La sensazione dentro me è che il mio essere fuori dallo "schema" sia una colpa, un peccato originale. Una volta unto il vestito, non si torna più indietro. E probabilmente sono io che mi faccio film impossibili di disgrazie inimmaginabili. Un'amica di direbbe: "Guarda che di te non gliene frega niente a nessuno".

Quello che sia, questo maledetto COVID alla fine mi ha costretto a riflettere sempre di più su me stesso, a ricostruire pezzi di puzzle perduti e cercare la giusta direzione in cui andare.

Ora, non so neanche se sia corretto parlare di "direzione giusta"... quello che mi sto trovando a fare è seguire le mie sensazioni. E, porca miseria, non posso negare a me stesso che i ragazzi mi eccitano, e probabilmente più delle ragazze. E mi dico che devo esplorare queste sensazioni per capire veramente... ma tra dire e fare, si sa cosa c'è.

Credo sia arrivato il momento per me di fare il passo, sperimentare, seguire quelle sensazioni e vedere che succede.

Ed ecco che torna la paura fottuta di cui sopra. E sto fermo, rimango in questo oblio.

Questo è stato finora. Ma non ne posso più.

Basta mentire, basta rimandare, basta far finta di niente. Non ne posso più dell'oblio che torna.

Voglio lanciare il cuore oltre l'ostacolo, voglio sapere cosa si prova.

Voglio sentirmi libero.

E allora, da che parte cominciare?

Grazie a voi,

P.

 

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Premessa: scusa l'utenza del forum se non hai ricevuto risposte :aha: non so se hai visto ma c'è un topic caliente riguardante l'incelismo (🤔?) 

Innanzitutto auguri per i co fatti, questo è già un grandissimo passo (forse il più difficile dato il tuo contesto)  

Per iniziare il consiglio più semplice è partire in amicizia, ovvero frequentare ragazzi/uomini gay. Le possibilità possono essere associazioni, gruppi a tema sui social, eventualmente le app (anche se sono più per scopare fast e senza impegni di sorta), questo forum potrebbe essere un'alternativa valida. 

La condivisione di interessi ovviamente aiuta :aha: da lì poi sarà il destino a intrecciare la tua vita co quella di un altro ragazzo/uomo omoerotico :sisi:

Unica cosa prenditi tempo non affrettare gli eventi (con l'illusione di recuperare il tempo perso (?🤔)) 

Curiosità: il nick fa riferimento alle sailor?

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Benvenuto

Come diceva Tyrael, il primo passo è necessariamente il conoscere altra gente che abbia il tuo stesso orientamento, conoscere più persone e vedere dove queste conoscenze ti portano. E saranno direzioni diverse. Ricorda che le app di incontri più famose sono sì il modo più facile e immediato per stabilire un contatto con altri ragazzi gay/bi, ma per come sono fatte hanno la tendenza, non solo e sempre ma vi tendono, all'approccio finalizzato all'incontro sessuale come punto di partenza (poi non necessariamente di arrivo, eh).

7 hours ago, Pluton said:

Sono cresciuto in una di quelle classiche famiglie dove un po' tutto è prestabilito: scuola, laurea, lavoro, fidanzata, matrimonio, figli, famiglia...

Mi raccomando, la moglie deve pure essere #quellachefaperte altrimenti i suoceri, soprattutto la suocera, si arrabbiano.

 

 

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Benvenuto Pluton.

Da dove cominciare? Io partirei dal conoscere ragazzi su qualche app, col fine di fare semplicemente del sesso ed esplorare cosa e chi ti può piacere. Se col tempo capisci che vuoi una relazione stabile e duratura, allora guarderei anche fuori delle app. 

Dipende anche dalla tua personalità. Sapere perché finora non ti sei lanciato, ci aiuterebbe a capire che tipo sei. Magari sei semplicemente timido...per dirne una.

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Benvenuto Pluton,

la tua vita e' tua e non della famiglia e tu devi scegliere come viverla. Il senso della vita e' una cosa soggettiva e il senso che per te ha la tua vita e' diverso dal senso che la tua famiglia o altri danno alla vita ed e' sbagliato voler imporre ad altri il proprio senso della vita, come la tua famiglia ha fatto o ha cercato di fare con te.

riguardo all'attrazione che senti per i ragazzi, e' una cosa naturale e dovresti provare a viverla sul concreto, magari scopri che una relazione appagante con un uomo per te e' una cosa molto appagante. Devi provare a vivere questa parte di te.

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10 hours ago, Tyrael said:

Curiosità: il nick fa riferimento alle sailor?

Non so di che marinaie tu parli:

forse di quelle che navigano tra gli astri?

Ineffetti io ho pensato al pianeta ultimo del nostro sistema oppure al dio degl'Inferi:

ambedue converrebbero a rappresentare, secondo opinioni diffuse, le persone omoeroticamente inclinate, infelicemente lontane dal sole del vero amore com'è lontano il pianeta Plutone dalla nostra stella ovvero ineluttabilmente  destinate alle pene inferne, cui presiede l'inesorabile dio Plutone.

 

 

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Ciao P:! Benvenuto e grazie per aver condiviso la tua storia 🙂

Non pensare alle cose che puoi "perdere": praticamente tutto nella vita è fragile e precario, a prescindere dalla tua sessualità. Pensa invece a tutte le cose belle che puoi conquistare e a tutte le persone bellissime che puoi incontrare nel percorso che stai seguendo 🙂 La "direzione giusta" secondo me l'hai imboccata, fa' un fischio se ti pesano le gambe o se ti va di camminare insieme a qualcuno 👍🏽

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ti ho interpretato male io o sei arrivato ai tuoi 30 anni senza aver avuto alcun tipo di rapporto sessuale, visto che la tua ex non sembrava molto interessata alla materia e non parli di altri flirt avuti nel frattempo?

e cmq, qsi cosa vorrai fare, ti conviene fare un passo alla volta, senza cercare di ca(r)pire tutto & tutti subito

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da che parte cominciare? da te. 

Parti da te, e solo da te, con tutti i rischi di una paura fottuta. Hai da perdere, ma credo molto di più da guadagnare.

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Ciao, Pluton, e benvenuto sul forum.

Stando a quanto esprimi direi che a livello razionale tu abbia già elaborato tutto il necessario; sai di cosa hai bisogno, cosa cercare e cosa vuoi trovare, e credimi è già un passo non indifferente.

Ti manca "soltanto" l'abbandonare le zavorre che dopo trent'anni di infruttuosa omologazione ti condizionano inevitabilmente.
E' un infingardo gioco della tua mente, e non c'è consiglio pratico che possa aiutarti ad eluderlo... i salti nel vuoto, i tuffi da una scogliera si fanno e basta, senza stare a pensarci troppo.

Le chat, i forum, di strumenti ne è pieno e sicuramente lo sai... Non ti mancano i mezzi, ti manca quel saltino!

Cos'hai da perdere, alla fine? Nell'oblio ci sei già!

In bocca al lupo!

Edited by Laen
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Bttmfrancis9

Quando leggo queste storie mi viene in mente un mio amico gay, che da ragazzino si trasferì negli States e mi raccontava della sua iniziazione sessuale di ragazzino gay 15enne, che tra scuola ed amicizie,riusciva a rimorchiare,anche con una certa facilità, questi 18enni americani etero/bisex con tanta voglia di sperimentare sessualmente e senza pregiudizi ( poi vabbè crescono e diventano dei conservatori tutto armi, patriottismo e McDonald's). Qui invece si sperimenta troppo poco, per alimentare pippe mentali per troppo a lungo. 

Quindi insomma.. Ti direi di cominciare con l'agire al più presto

Edited by Bttmfrancis9
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Buongiorno!

Intanto, lasciate che vi dica grazie ancora una volta. Non mi aspettavo tutte queste risposte in così poco tempo.

@Tyrael, mi scuso con te perché non so neanche che cosa sia l'incelismo. Pensavo che il tema Coming Out si avvicinasse maggiormente a me. Sicuramente ho preso tempo e ho fatto passi quando ne ero seriamente convinto, anche nel timore di perdere. Ma un conto è fare il passo con la famiglia (che -per carità- ti può lo stesso lasciare in mutande), un conto è farlo col mondo. Va ne verrò a capo. Ne ho superate tante, e anche se questo scoglio è grande, supererò anche questo. Pluton non viene dalle Sailor, ma da quel piccolo e ultimo pianeta dall'orbita inclinata del nostro Sistema Solare.

@Eirene Una ragazza, per quanto possa guardare e apprezzare, ora non mi tira proprio. E certamente voglio provare cosa vuol dire il sesso con un uomo, giacché nel mentre scrivo e ci penso, già mi tira... ma per come sono fatto, per quanto sia intrigante pure "la botta e via" non sono fatto per questo. Penso sia importante stare con qualcuno e costruire qualcosa, anche nella libertà stessa della sessualità. Mi sento abbastanza aperto da questo punto di vista. Da un certo punto di vista, vedo il sesso un po' come uno sportivo appassionato apprezzerebbe diverse tipologie di sport: che senso ha chiudersi su una?

@Micioch premetto che il mondo digitale non mi piace, non sono un tipo attaccato h24 al cellulare. Anzi nel fine settimana lo butto proprio il telefono. Quindi il mondo app non mi convince molto... Rispetto al non fare il passo, non credo sia necessariamente timidezza (o forse ce n'è in parte) ma sicuramente è più quella paura di perdere l'affetto, la stima delle persone, le "posizioni" raggiunte. Non credo che avrei problemi a fare il passo con qualcuno simile a me, nel senso di persona delicata, attenta, che abbia cura dell'altro perché è carne, anima e lacrime. Certamente non mi va di essere "sputtanato" dal primo che capita, sebbene io voglia fare il passo alla luce del sole e forse con qualcuno accanto che mi possa aiutare e sostenere... forse anche qui una questione di tempo.

@marco7 certamente devo vivere me stesso e sperimentare. E io appartengo a me stesso e a nessun altro. E -come ho detto- ne verrò a capo un giorno.

@Mario1944 su Pluton c'hai azzeccato al primo colpo!

@blaabaer hai certamente ragione. E' proprio la fragilità e la realtà di poter perdere qualsiasi cosa da un momento all'altro che mi ha portato a non trascurare le sensazioni dentro me e a fare venir fuori. Voglio essere attore della mia vita e non spettatore. E pensare che stamattina un vaso mi possa cadere sulla testa e qui finisce, avrei preferito aver vissuto pienamente. E si, sicuramente cerco compagnia, confronto, empatia. Come sto facendo qui con voi.

@freedog un'unica storia, un'unica ragazza, un'unica serie di rapporti di cui pochissime volte soddisfacenti. Intermezzi nulla, e di questo sicuramente me ne pento. Sono convinto che se mi guardo allo specchio e non mi piaccio, mi vergogno, non approvo quello che sono, come posso piacere agli altri? E allora mi sono chiuso in me. Spero di starne uscendo!

@Max11 ho così tanta voglia di questo guadagnare! Non vedo l'ora!

@Laen ha ragione: forse è proprio questo oblio che mi ha fatto maturare cosa vorrei per uscirne fuori. Quindi gli ho dato il benvenuto, nonostante tutto il dolore. In fondo -e sono straconvinto di questo- è nella sofferenza che capiamo meglio noi stessi, di che pasta siamo fatti, dove siamo e dove vogliamo andare. E probabilmente dovrei fare quel saltino senza pensarci troppo. Un'amica mi direbbe "nel momento in cui accadrà neanche te ne accorgerai, ti sebrerà del tutto naturale, non una cosa cercata, un passo da compiere". Quando vedrò maggiormente il guadagnare piuttosto che il perdere, probabilmente ecco che spiccherò il volo!

@Bttmfrancis9 Spero prestissimo di potervelo raccontare il mio sperimentare.

Grazie ancora, veramente tanto, a tutti.

E buona giornata,

P.

 

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se te la cavi decentemente con l'inglese, c'è questa commedia americana abbastanza attuale e ben fatta, che racconta una storia in cui (in parte) potresti ritrovarti.

-sta versione ha anche i sottotitoli, dovessero aiutarti-

buona visione!

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1 hour ago, Pluton said:

su Pluton c'hai azzeccato al primo colpo!

Perché il nome del pianeta, come quello degli altri satelliti del nostro Sole, onora un dio, Pluton si riferisce insieme al pianeta solare ed al dio re dell'Oltretomba, cui dunque rivolgiamo preci che non sia immite verso questo forum frequentato da fragili mortali 😉  

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4 hours ago, Pluton said:

Un'amica mi direbbe "nel momento in cui accadrà neanche te ne accorgerai, ti sebrerà del tutto naturale, non una cosa cercata, un passo da compiere". Quando vedrò maggiormente il guadagnare piuttosto che il perdere, probabilmente ecco che spiccherò il volo!

Esatto!

La meccanicità del passo la percepisci tu solo e soltanto perché sei ancora zavorrato, perché per te rappresenta un tale cambiamento che ancora, almeno in parte, non senti del tutto tuo.

Quando ti renderai conto che non c'è nulla di staticamente tuo o altrui e che potrai avere ciò che vorrai a prescindere dalle obsolete convinzioni ti guarderai indietro e penserai: "Cazzo, ma perché non l'ho fatto prima?"... 😉

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Ciao,

buon pomeriggio!

Non so se sia stato il film consigliatomi da @freedog, il vostro incoraggiamento o la prosecuzione del lancio stesso che mi ha spinto a iniziare a condividere qui con voi.

Nella settimana appena passata detto al mio capo che ho dei dubbi sulla mia sessualità, e che una parte di me sicuramente apprezza fantasie omosessuali. Premetto che abbiamo un ottimo rapporto sia lavorativo che personale, ma questo passo con lei comunque mi metteva in ansia.

E invece eccomi qua: la risposta che mi è tornata indietro alla mia dichiarazione di verità è stata "Che cambia? Per me non cambia niente". Altre parole di slancio e conforto che forse avevo bisogno di sentire.

In effetti, credo che questo mio "voler dire" forse sia un modo per ammettere con me stesso che non c'è nulla di male a sentire quello che sento; forse mi aiuta a verificare che non è detto che le persone fuggano via da me e mi trattino da reietto; che forse posso prendermi la libertà di essere chi sono alla luce del sole (e qui torna il film di @freedog).

Spero di raccontarvi presto nuovi passi e il mio salto. Forse non più nel vuoto, ma nella vita. Quella che non ho vissuto finora.

Ciao,

P.

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