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Saluta un bimbo al parco, la madre: "PEDOFILO!"


takuya

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Non ho detto che è la stessa cosa, ho detto che sei proiettivo e a dire il vero oltre ai citati interventi mi riferivo anche a quelli in cui hai detto che si cambia (?) orientamento sessuale, quando non si supera bene un abuso, nel topic "cosa fa diventare omosessuali i bambini", oltre all'episodio qui citato da te, che ovviamente non intendo affatto ridimensionare, ma che sommato agli altri, mi porta a pensare che il tuo approccio sia proiettivo.

Come peraltro è proiettivo chi dice "da mamma" o in senso lato, come tende ad essere proiettivo, ognuno di noi.

 

E secondo me è normale che sia così, anche in questa sede, se come io ritengo la percezione sociale del fenomeno è in qualche modo non serena.

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Le categorie sono delle classi generali in cui si ordinano o si distribuiscono i concetti. Parlando di utilità indicativa delle categorizzazioni, mi riferivo non ad un'operazione di concettualizzazione chiaramente non interessante la legge, ma gli elementi sociali.

 

Proprio perchè la presunzione di colpa elimina delle garanzie, come giustamente affermi, Hinzelmann, allora certi automatismi, a maggior ragione se sconfessati, andrebbero limitati il più possibile.

 

L'interesse alla tutela non viene trascurato, perchè io non voglio rimuovere qualunque paletto. Però almeno nel caso dell'automatismo della colpa, se si vuole esser garantisti in senso pieno, occorrerà stabilire una soglia che sia non nella media, bensì sotto il caso più basso di consensualità effettiva registrato. Chiaro che poi, nei casi venga denunciata una violenza, occorrerà accertare l'effettiva perpetrazione di abusi, fisici e/o psicologici, in sede processuale, indipendente dall'età della vittima oltre quella soglia (sotto valga la presunzione di colpevolezza e possono a diversi livelli solo scattare le aggravanti).

Inoltre dovrebbero sempre essere fatti più distinguo possibili sia nell'ambito dei casi della comunque punibilità, sia nei casi della punibilità possibile: un atto sessuale non può esser forzosamente fatto coincidere con una violenza sessuale, un atto di libido non può esser messo sullo stesso piano di un atto penetrativo, una molestia fisica non corrisponde ad una molestia psicologica. Un gesto unicamente affettivo non può costituire reato.

 

L'industria culturale dei media, è la principale responsabile delle influenze negative e contrastanti che interessano le masse. Si estremizza e si strumentalizzano dati avvenimenti, al punto di portare alla schizoide volontà, da una parte di proteggere i giovani dai mostri, dall'altra di colpevolizzare gli stessi giovani poichè fuoricontrollo!

Spero che non si verifichi come anche io temo uno scivolone dell'imputabilità in ribasso, accompagnato però da un innalzamento paradossale dell'AoC.

Personalmente non esulerei i ragazzini dodicenni o più da qualunque responsabilità, però non li internerei neanche, in nessun caso, prima del compimento dei 14. Sotto questa prospettiva lascerei le cose come stanno messe.

 

Tornando IT, proprio per un discorso di tutela dei minori, come ha spiegato Isher e poi ha ripreso Clara, sarebbe il caso di spostare la lente sul comportamento irregolare della mamma, informando i servizi sociali dell'accaduto...         

 

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Storia di vita vissuta.

 

Due o tre anni fa, sull'autobus, mi sono precipitato ad aiutare una signora con un bimbo al collo e uno nel passeggino che era in evidente difficoltà a far scendere quest'ultimo. Per tutta risposta, la signora mi ha scansato, guardato male e bisbigliato con orrore: "Scusi, lei è un pedofilo?"

 

E se fosse seguito non dico l'arresto ma anche solo un'indaginuzza di quelle che ad alcuni sembrano tanto innocue? Sarebbe venuto fuori che sono omosessuale e magari anche che sono fidanzato con un ragazzo che ha quindici anni meno di me.

 

Ne sarei uscito pulito, certo.

 

L'episodio segnalato da Yrian non va trascurato. E' incredibile che un ragazzo come lui possa essere stato trattato in quel modo e al tempo stesso conferma quanto io, che sono molto più grande di lui, dicevo di me: sono consapevole che qualunque atto di gentilezza o affiatamento con bambini, in circostanze appena particolari, ma comuni, può dare adito a sospetti incontrollati, e mi comporto come dhi è perfettamente conscio di ciò. E poi c'è il dato che noi samo omosessuali. Usciremmo puliti (lo spero), ma la nostra vita sarebbe passata al setaccio. E non solo la nostra: quella dei nostri amanti compagni fidanzati. Di Yrian la prima cosa che sarebbe stata pubblicata su un giornale è che convive o frequenta un ragazzo di quindici anni più giovane di lui, è evidente.

 

Quanto alle persone lese dal comportamento di quella madre incauta, c'è anche il ragazzino (come credo che qualcuno abbia già detto): immaginate che enorme invasione sia stata quella che ha determinato in lui la madre. Non parlo di trauma, perché non mi va di usare alla leggera termini impegnativi, ma certo l'invasione psichica e della sfera del sentimento (in senso lato, come sfera del sentire) c'è stata.

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Io le avrei risposto: "Si signora, però non si preoccupi, oggi mi sento particolarmente generoso, una bottarella la do anche a lei non appena avrò finito con i marmocchi!"  :rotfl:  Poi col sorriso sulle labbra, alla folla che mi si sarebbe lanciata contro per vivisezionarmi, avrei lasciato i miei resti come souvenir!  :awk:

 

A parte gli scherzi, le indaginuzze non sono mai indolore. Scattano facilmente, troppo facilmente, comportano inevitabilmente dei traumi, si trascinano per anni, ti fanno sfuggire di mano la tua vita, economicamente ti dissanguano. POI anche che si riesca a dimostrare la propria innocenza, il danno esistenziale rimane.

 

Se l'anziano si fosse scoperto aveva davvero una forma di attrazione verso i bambini, ciò lo avrebbe automaticamente reso colpevole? Per la stampa, i bempensanti e la mammina, la risposta è si. Per me è no.

 

Adesso poniamo il caso il ragazzino fosse scivolato e sbattuta la testa contro il water, fosse rimasto ferito a terra colle braghe calate. Ecco, CHI avrebbe avuto il coraggio di soccorrerlo? Se nessuno avesse mosso un dito, ci sarebbe voluto poco a colpevolizzare l'indifferenza generale di questo mondo egoista allo sbando, ma, in caso qualche coraggioso (perchè di un coraggioso si sarebbe trattato) si fosse mosso ad assisterlo, fosse puta caso incappato nella mammina isterica o anche in qualcun altro si che trovava ad usufruire dei servizi, COSA si sarebbe inventato? Che fine avrebbe potuto fare?

 

:bah:           

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Capisco che il sentimento materno sia qualcosa di molto forte che qualcuno può classificare nella paranoia (e magari per i canoni di sanità mentali attuali E' effettivamente una forma paranoica), ma la reazione della madre è assolutamente comprensibile, vista la campagna per la sicurezza che lo stato deve diffondere: per stare buoni e controllabili è necessario avere dei nemici, dei pericoli da cui si deve essere difesi. Il metus hostilis è notoriamente un collante fantastico per la società.

E' chiaro che se ci viene data una visione rassicurante del mondo ogni minima minaccia genera isteria. Il rischio ormai non lo corre più nessuno, per nessuna cosa. E così ogni persona e ogni cosa sono un pericolo.

E' il sentimento di paura della perdita, l'avidità di eternità che ci rende vulnerabili, e che fa impazzire le madri al parco.

Insomma visto che non voglio riscrivere della civiltà pornografica mi fermo qui.

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serpente a sonagli? nessuno si metterebbe a legargli la bocca! :bah: cmq non afferro il paragone.

 

Guarda che l'uomo sà uccidere pure le balene che sono grandissime.

Ai serpenti legano la bocca quando li catturano,non è mica difficile.

Cmq volevo dire che anche un'animale pericolosissimo può essere messo in condizioni di non nuocere se si sà come prenderlo.

 

inoltre non mi sembra che si finisca in cella per presunta pedofilia.

 

Magari vogliono iniziare adesso :awk:

Cmq le galere italiane sono piene di presunti innocenti che vengono prosciolti dopo molti anni... :awk:

 

invece per essere additato per tutta la vita, addirittura, non credo che basti un caso come questo.

 

Tesoro ma in che film vivi?  Ce ne basta e avanza per creare il mostro e additarlo per tutta la vita (magari stando alla larga per precauzione come fanno quelli che non credono agli iettatori... ma non si sà mai :rotfl:)

 

il signore non è finito in galera. nessuno lo additerà per tutta la vita (a meno che non abbia dato adito ad altri sospetti).

 

E se finiva in galera magari per qualche giorno perchè i poliziotti non andavano tanto per il sottile?

E se era già stato sospettato magari perchè aveva incontrato un'altra mamma isterica o semplicemente perchè gli piaceva intrattenere i bambini (senza per questo volerli violentare) ?

 

insomma, non tutti hanno il manuale delle cose giuste da fare per ogni situazione. ognuno reagisce secondo la propria personalità, le proprie esperienze. quando capita l'inghippo ci si confronta e ci si chiarisce. quante storie!

 

Ma certo!!! Ineffetti non so te ma io quando devo confrontarmi e chiarirmi con il mio ragazzo o con un amico chiamo i carabinieri,i poliziotti,la guardia di finanza e magari telefono pure a Bush che mi mandi un commando di marine. Non si sà mai... :bah:

 

e magari ha ricevuto le scuse della signora

Dimenticavo  :awk:  se la mamma tirava fuori la pistola (con regolare porto d'armi ovvio) e per confrontarsi e chiarirsi in modo più spiccio ammazzava il presunto pedofilo,poi le scuse dove le mandava?  Al cimitero? :P 

No tanto per sapere... Sai anche la logistica delle scuse è importante in queste situazioni... :love:

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E' vero che i cattivi pensieri per una mamma verso il proprio figlio sono tanti...ma ora i stà esagerando un pò. Ormai non si può entrare nemmeno più nei bagni pubblici per dare spazio ai proprio bisogni fisiologici che si viene accusati di pedofilia. Ora si stà raggiungendo proprio il limite. Le persone non sanno quando è l'ora di finirla!

 

Siate meno apprensivi con i vostri figli perchè gli fate solo del male...non gli giovate affatto! E al contrario siate più disponibili e affettuosi con le persone anziane!

 

Ad maiora!

 

Leo

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Le leggi non potranno mai dire a che età un ragazzo possa essere pronto per avere un rapporto sessuale, le regole sono generali mentre ognuno di noi è uno splendido caso particolare nella sua originalità, e per lo stesso motivo, non ha senso marchiare come "porcate" determinati pensieri in base a che eta vengano pensati.

 

l'importante e sempre tutelare la libertà di tutti, anche la libertà di scegliersi ognuno i proprio tempi, e cercare sempre di trasmettere l'idea (Non solo hai pedofili, ma a tutti gli esseri umani) che il vero amore e lasciare ognuno libero, e essere liberi significa anche scegliersi i propri tempi, anche i tempi per scoprire la propria sessualità.

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Due o tre anni fa, sull'autobus, mi sono precipitato ad aiutare una signora con un bimbo al collo e uno nel passeggino che era in evidente difficoltà a far scendere quest'ultimo. Per tutta risposta, la signora mi ha scansato, guardato male e bisbigliato con orrore: "Scusi, lei è un pedofilo?"

 

 

 

Vorrei tornare a dire la mia sul significato di questo topic. Secondo me l'episodio raccontato da Yrian va ancora molto oltre quello che dà il titolo al topic. Lì c'è un bagno pubblico, un signore di una certa età, un momento di assenza del bambino: è il quadro tipico in cui può scattare una reazione isterica come quella della mamma in questione. L'episodio in autobus di Yrian mostra altro: come la rappresentazione (una rappresentazione) collettiva della pedofilia sia totalmente pretestuosa e in verità non sia altro che una buona arma, socialmente accettata, per scatenare istinti di sopraffazione, aggressivi, che eventualmente possono diventare anche di caccia alle streghe (e qui invece torna ad essere significativo l'episodio citato da Takuya, perché quel tipo sessantenne è stato oggetto di una pesante aggressione verbale, e non solo di questo).

 

In breve, il problema è rispettare i diritti di tutti. Anche dei pedofili, ovviamente. Per avventura, Yrian avrebbe anche potuto essere un pedofilo, ma stava offrendo aiuto a una madre in difficoltà e basta. E quel signore potrebbe anche essere un pedofilo, ma non stava pensando ad altro che a fare la pipì!

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Forse posso approfondire la mia idea con un altro episodio di vita vissuta, anche se non del tutto attinente.

 

Era il '92, avevo diciott'anni e, per fare l'Università, lasciai il paesello natio per trasferirmi a Modena. Trovai nel mio palazzo delle persone gentili che mi presero a ben volere e, sapendomi solo in terra straniera, ogni domenica mi invitavano a pranzo. Una mia parente, saputa la cosa, rimase scandalizzata e mi scongiurò di non andarci più per paura che mi mettessero "la droga nel piatto" (sic!).

 

Era il '92, ripeto, la tossicodipendenza non era già più considerata un'emergenza sociale (la maggior parte degli utenti del Forum non può ricordare, per motivi anagrafici, che INCUBO sia stata la droga per l'Italia dal '77 a tutti gli 80's) e tuttavia ancora mi risultò impossibile far capire alla zia cosa sia davvero la droga, come funzioni e come operino in realtà gli spacciatori.

 

Si tratta di una persona non giovane e non istruita, è vero, ma la nostra società è formata anche da tal ipersone e mi preoccupa che i mezzi di informazione possano - per sensazionalismo - essere dis-informativi al punto tale da incoraggiare questo genere di false credenze.

 

Non ho alcun interesse, come forse qualcuno crederà malignamente, a difendere il mercato degli stupefacenti o la pedofilia (intesa come abuso sessuale su minori). Però mi preoccupa l'altra faccia della medaglia: un giustificato allarme sociale rischia spesso di diventare panico collettivo. E chi è in preda al panico non ragiona.

 

Non voglio giudicare l'anonima mamma, che naturalmente non conosco (anche se un tantinello isterica mi sembra essere stata), ma se prendiamo l'isolato episodio di cronaca, magari anche divertente, e lo assumiamo come indicatore simbolico di uno stato sociale... mi sento di poter dire che abbiamo abbondantemente superato la soglia oltre la quale il rimedio diventa peggiore del male.

 

E, davanti a casi nebbiosi come quello di Erba o di Rignano Flaminio (spero di ricordare bene il nome della località), mi chiedo preoccupato quale sarà il nuovo spauracchio del prossimo decennio.

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Nonna,

la droga NON LA REGALANO!

 

Sì, ricordo anche io simili isterie.

 

A dire il vero credo che "gli sconosciuti che regalano caramelle" (i pedofili) siano stati mescolati con gli "spacciatori"; creando nella testa di mia nonna (e non solo nella sua) un mostro spaventoso.

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Kropotkin,visto le percentuali di pedofilia in famiglia,è più probabile avere pedofilo lo zio,il nonno o magari anche il papà,che incontrare un pedofilo ai cessi pubblici  :D  Specialmente per un bambino.  Ineffetti non mi sembra che i cessi pubblici sono tanto frequentati dai bambini. Se non altro per questioni igieniche  :)

 

Invece nelle famiglie i bambini sono molto frequenti. Se non sbaglio  :)

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