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Le clamorose assurdità dei telefilm


sly

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Oh mamma bellissima la tua firma, la Ratzinger Weapon alla Final Fantasy VII mi mancava  :love: *rotola giù dalla sedia*

 

La differenza è che Settimo Cielo non mostra cose sconclusionate o assurde, ma semplicemente cose patetiche e buoniste all'ultimo livello; io l'ho subito per qualche tempo ma poi ho vinto la battaglia contro mia madre e mia sorella, illustrando quando ridicolo e moralmente disonesto fosse quel telefilm col suo messaggio di ipocritica positività.

Il fondo assoluto lo si tocca quando nascono i gemelli, e la madre soprattutto va in crisi, oppure quando il padre di famiglia ha un infarto (mi sembra) e gli mandano il prete sostituto.

Mi irritava incredibilmente quando c'erano le puntate sul sesso ad esempio, e il figlio teenager al college veniva trattato come fosse un criminale soltanto perchè aveva fatto sesso... o.o

Meglio le assurdità di Buffy, e le puntate diverteti fatte di proposito (come la puntata "Musical" del demone ballerino, dove Tara quella canzone bellissima  :ok:).

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Per chi volesse prendersi una sorta di piccola rivincita nei confronti della Lansbury, consiglio la visione del film Assassinio sul Nilo, dove a Salome Otterbourne, interpretata per l'appunto dalla Lansbury, viene sparato un colpo in piena fronte.

 

Siccome, soprattutto negli ultimi interventi, l'astio nei confronti di Settimo cielo è palpabile, vi segnalo l'esistenza del topic dedicato a questa serie.

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io sono un fan sfegatato della "Signora in Giallo" da quando ero un bambino...è troppo fresca, troppo bella, il suo è il telefilm più piacevole e rilassante che ci sia. Tuttavia riconosco le numerose assurdurdità di questo telefilm, che però lo rendono ancora più irresistibile:

 

---non si capisce come mai la Fletcher, pur essendo la scrittice di gialli più famosa d'America (ogni persona che incontra nei suoi viaggi le dice di aver letto "tutti i suoi libri"  :love:) vive come una pensionata qualsiasi e fa la riccona solo quando viaggia.

 

---continua a darsi del lei con lo sceriffo, nonostante sia, insieme al dottor Seth, il suo miglior amico.

 

---è sconcertante la rapidità cn la quale finiscono i momenti di dolore per una morte o un omicidio-al massimo qlke ora e qlke lacrima-. Del resto fra tante morti non si è mai visto un solo funerale.

 

---è altrettanto sconcertante la rappresentazione che il telefilm fa delle forze dell'ordine americane: degli emeriti incapaci.

 

---la Fletchet quando deve passare una settimana in un posto, arriva cn una valigia piccola piccola e si cambia però abito ogni sera.

 

---Quando prende appuntamento cn qualcuno, dice solo "ci vediamo a colazione- a pranzo- a cena" ma non dice mai il posto o l'ora precisa  :love:

 

 

E ci sarebbe altro da dire.... :gha:

Si lo so sembra un post di un detrattore accanito, ma invece è il post di un ammiratore della grandissima Jessica sincero e obiettivo  :)

Quanto al fatto che porti sfiga, segnalo che in uno dei lungometraggi de "la signora in giallo" prodotti in tempi recenti (Rai uno li ha trasmessi l'estate scorsa in prima serta nella serie "le signore del giallo") a un certo punto cè un signore che sussurra a un amico dopo l'omicidio: "ops cè anche la Fletcher, e te pareva allora, dove cè la Fletcher cè il morto". Purtroppo per il simpatico signore la Fletcher è dietro di lui e sente tutto, vendicandosi poi come solo lei sa fare   :cry:

Questo per far comprendere che anche la produzione, alla fine, ha recepito le prevedibili voci sull'argomento e le ha sfruttate cn ammirevole autoironia  :cry:

 

Forza Jessicaaaaaaaa sempre così  :cry:

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Jack90, posso permettermi di dirti senza offesa che nessuna delle "assurdità" che citi mi convince?

 

Lo stile di vita semplice nonostante la ricchezza e il dare del "lei" a persone che si conoscono da decenni sono cose assolutamente plausibili. Ne conosco, di persone così.

 

Il "vedersi a colazione" eccetera fa parte dell'american way of life che ormai ha preso piede anche da noi. Se, come credo, sei un ragazzo giovane che non ancora lavora, forse ti sfugge che anche noi facciamo così, adesso. (Anche io, purtroppo... :love:) E ti assicuro che il quando e il dove e il come spesso si possono omettere in certi contesti, senza rischiare di non capirsi.

 

L'inefficienza della polizia, la mancanza di autentico dispiacere per il morto e tante altre sciocchezzuole del genere fanno parte del meccanismo del "giallo": il giallo all'inglese è un passatempo intellettuale, non un melodramma, perciò il morto - ancorché morto - è qualcosa che non deve turbare emotivamente l'appassionato, ma solo costituire il mistero da risolvere. Quanto alla polizia, se la polizia fosse efficiente, non occorrerebbe l'investigatore dilettante come la Fletcher, tipologia di detective particolarmente cara agli amanti del genere, perché tutti noi siamo tali.

 

Segnalo a chi fosse interessato che in "Libri" abbiamo un apposito topic per i "gialli".

 

No, queste io non le trovo assurdità: "La signora in giallo" è una serie che fa riferimento a un canone ben preciso e rispetta le regole di quel canone, anche se assurde, perché si tratta delle convenzioni stesse su cui è fondato il genere in cui si riconosce.

 

(Sarà che io mi nutro di opera lirica: quella, se ti fai prendere, è sublime; ma, se ci ragioni a freddo, è... ridicola. Devi per forza abituarti a credere che un obeso soprano sessantenne impersoni la quindicenne ed eterea Madama Butterfly, che una Desdemona canti ancora un intero duetto dopo essere stata strangolata prima di stecchirsi finalmente secondo natura, che un coro ripeta sessantasei volte gridando a squarciagola "Andiamo via di corsa zitti zitti"...)

 

Vi dirò, sono ben disposto anche verso le fantasiose soluzioni di un Mac Giver o di un Dr. House, perché anche in quei casi ci troviamo appunto davanti ad esasperazioni dichiarate, a sceneggiatori che ti dicono implicitamente: "Le regole del gioco che stiamo giocando sono queste. Se ti va bene ci divertiamo insieme, se no nun ce rompete."

 

(Immagino non serva tradurre "nun ce rompete", dato che il romanesco è ormai la lingua ufficiale del Forum, al posto dell'italiano; ma - se a qualcuno interessa chiamare le cose col loro nome - dirò che questa cosa noi del mestiere la chiamiamo "sospensione volontaria dell'incredulità".)

 

Altra cosa sono le assurdità delle soap opera (gli intrecci sentimentali, le morti apparenti, le agnizioni, i colpacci di scena, ...), ma anche lì si tratta di un "gioco", pur se di bassa lega. Conosco tante persone che si appassionano alle soap mantenendo uno sguardo critico; quelle che mi turbano sono le persone che se - mettiamo - muore Bobby Ewing - si disperano davvero, dimenticandosi che tanto il fratellino di Geiàr resusciterà poco dopo.

 

Mi sembrano somigliare a quei ragazzi di oggi che ogni volta che si innamorano vanno gidando ai quattro venti aver trovato l'amore eterno e ogni volta che immancabilmente l'amore eterno finisce vanno gridando ai quattro venti che sono disperati e che non ameranno mai più nessun altro in vita loro... salvo poi trovare un altro "amore eterno" subito dopo e così via all'infinito, senza mai riuscire a maturare un po' e senza mai allontanarsi dai clichet di un'esistenza vissuta a colpi di luoghi comuni appunto da soap opera. E' il disastro della nostra civiltà.

 

Peggio ancora - e qui mi riunisco al coro - un caso come "Settimo cielo" e affini: lì ci troviamo davanti a serie che hanno pretese di realismo ("La signora in giallo" non è ha: è solo un cruciverba) e addirittura dei fini educativi, col risultato che mostrano irirmediabilmente tutte le contraddizioni che chi mi ha preceduto ha già evidenziato. Anche quando si parte da un'ideologia molto forte, bisogna farlo con un minimo di ironia... altrimenti il primo bimbetto che passa si accorge subito che il re è nudo.

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funToBeFooled

Una cosa solo le assurdità una cosa è utilizzare gli stereotipi e le convenzioni narrative del genere (dopotutto anche il telefilm giallo/rosa è un genere vero e proprio con le sue regole precise):

 

--non si capisce come mai la Fletcher, pur essendo la scrittice di gialli più famosa d'America (ogni persona che incontra nei suoi viaggi le dice di aver letto "tutti i suoi libri"  look) vive come una pensionata qualsiasi e fa la riccona solo quando viaggia.

 

Più che altro è una scelta "autoriale" per caratterizzare e rendere simpatico il personaggio, poi se non ricordo male anche Agatha Christie (personaggio a cui la Fletcher si rifà) viveva una vita alquanto "piccolo-borghese"

 

---continua a darsi del lei con lo sceriffo, nonostante sia, insieme al dottor Seth, il suo miglior amico.

 

Considera poi che in inglese il "lei di cortesia " non esiste. di solito (non so se è il caso della signora in giallo però) viene utilizzato se i personaggi hanno un rapporto "formale", ad esempio se si chiamano per cognome allora chi deve adattare la serie in italiano utilizza il “lei” per rendere il senso

 

---è sconcertante la rapidità cn la quale finiscono i momenti di dolore per una morte o un omicidio-al massimo qlke ora e qlke lacrima-. Del resto fra tante morti non si è mai visto un solo funerale.

 

Anche qua spesso è frutto di “ellissi narrative” (non ti faccio vedere tutto il dolore ma solo un po’ per farti capire che c’è, dopotutto la puntata DEVE durare 60 min. spot compresi)

 

--è altrettanto sconcertante la rappresentazione che il telefilm fa delle forze dell'ordine americane: degli emeriti incapaci.

 

Tipica convenzione narrativa per giustificare il personaggio della signora in giallo, se la polizia fosse efficiente lei non servirebbe a niente

 

---la Fletchet quando deve passare una settimana in un posto, arriva cn una valigia piccola piccola e si cambia però abito ogni sera.

 

Questa si è un’assurdità presente in pratica in tutti i telefilm, e sit-com (anche se il personaggio è un proletario che mangia pane e cipolla tutti i giorni puo’ sempre sfoggiare un guardaroba praticamente infinito) come il classico stereotipo “al contrario”, quando i Simpson indossano sempre lo stesso vestito (ma questo è un altro discorso)

 

--Quando prende appuntamento cn qualcuno, dice solo "ci vediamo a colazione- a pranzo- a cena" ma non dice mai il posto o l'ora precisa

 

Come sopra: sai che palle se ogni volta dovesse stare li a spiegare dettagliatamente ora luogo e modalità di ogni appuntamento. Non ci sarebbe più tempo per risolvere i casi :-)

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bè un'altra assurdità è su una mamma per amica, c'era un periodo dove continuavano a lamentarsi per i problemi economici... però non rinunciavano mai ad ordinare da mangiare per cinquanta persone, per poi ovviamente lasciare tutto la...  :awk:

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E a tal proposito e tutta relativa la possibilità di fallimento totale dell'attività di Lorelai o la sua totale indigenza, perchè nonostante predichi l'indipendenza dai facoltosi genitori, non credo rifiuterà mai un aiuto economico in situazioni disperate.

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bellissimi tutti i vostri commenti

mi fanno sbellicare

cmq

A nessuno di voi ha fatto venire i nervi il finale di alias???

cioè

tantissime puntate assurde ma belle dove lei in un secondo è in giappone edopo due secondi è a roma mentre in realtà è a casa con gli amici a farsi dù spaghi.....

e poi dai un finale davvero banale

tantissime puntate basate sul mitico rambaldi

tantissime volte ci si chiede

"Ma com'è possibile che un uomo vissuto nel 700 ac possa mai essere riuscito a creare questo marchingegno ipertecnologico....." o cose simili

e poi si scopre che in realtà.....

mmm

non vorrei svelarlo a nessuno

però quel pirlone di rambaldi ha scoperto il trucchetto

ricordate vero???

mah

che delusione

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Ehh, forse io sono poco obiettivo perché amo la tv e soprattutto quasi ogni genere di fiction e telefilm... Riesco a sorvolare ampiamente sulle loro assurdità narrative (sarà perché anch'io mi nutro di opere liriche come Yrian e soprattutto quelle di duecento anni fa :roll:), e trovo che siano un grande serbatoio, soprattutto quelli statunitensi, di modelli sociali e culturali da cui imparare molto, il che è diverso da imitare od assimilare... Soltanto in merito ai temi dell'omosessualità, prodotti come il vecchio Dynasty o i successivi Melrose Place, Dawson's creek, Will & Grace, e altri che ora non mi vengono in mente, hanno contribuito moltissimo a far maturare l'opinione pubblica sia nel loro paese sia all'estero.

 

E più in generale, quasi tutti ci hanno insegnato - e continuano ad insegnarci - cose eccelse di psicologia evoluta, sia relazionale che individuale, sociale ecc., una psicologia che esplora sé stessa insieme alla realtà che rappresenta, una serie di messaggi certamente carichi di risvolti ideologici e un po' imperialistici sul piano culturale ma gestibili da chi ha un minimo d'istruzione e di capacità critica... E' grazie a quei telefilm e fiction, per esempio, che "impariamo" che la libertà di scelta rappresenta il diritto più importante per le persone, e che tale libertà può realizzarsi se si conosce la piena verità delle cose e delle persone, e che quindi la verità e la completa onestà sono sempre la strategia migliore per il benessere sia individuale sia collettivo, e inoltre che l'impressione di poter conciliare sentimenti diversi o valori in conflitto è solo illusoria e crea danni a tutti oltreché a sé stessi; senza questi princìpi, verso i quali sta convergendo la cultura istituzionale praticamente di tutti i paesi, persino dei paesi più retrogradi (dove la gente comune tende ancora ad identificare il benessere umano con la spensieratezza infantile e quindi preferisce la bugia protettiva alla verità ecc. e quindi non ama quei telefilm) o dei paesei più ipocriti come il nostro (dove la gente ama quei telefilm e impara a menadito quelle dinamiche, ma una volta spento il televisore torna ad agire come se non avesse visto nulla, non ci riflette neppure un attimo, torna ad agire coi corollari del bene e del male che ha imparato nell'infanzia da genitori ancora più infantili, insomma una sorta di schizofrenia che credo sia unica nel mondo), credo che non staremmo neppure qui a parlare di omosessualità perché saremmo quasi tutti bloccati da conflitti interiori, paure sociali, illusioni di poter conciliare relazioni nascoste e palesi con equilibrio e coscienza.

 

Quindi, per quanto mi riguarda... W i telefilm!!! :love:

a prescindere dalle assurdità narrative, ribadisco, che poi perché mai dovrebbero essere considerati surreali i tanti matrimoni & figli di Brooke Logan-Forrester coi parenti acquisiti, pensiamo piuttosto che senza il suo esempio le bacchettone come Stephanie sarebbero molto molto più implacabili ;)

così come a prescindere anche da cose come la belloneria di tutti i personaggi, perché quello è soltanto il lato più superficiale della rappresentazione, trame e dialoghi poi vanno quasi sempre in modo da "dimostrare" che ciò che conta davvero per la felicità non è la bellezza né il denaro ma cose più dignitose :P

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però quel pirlone di rambaldi ha scoperto il trucchetto

ricordate vero???

mah

che delusione

Ma dai, non è stata una delusione. :P Che ti aspettavi che avesse inventato? La macchine del tempo? Il teletrasporto? ;) Alla fine a me non ha deluso, anche se il finale è stato un po' "sbrigativo" (stavano pericolosamente calandogli ascolti).

Se c'era qualcosa di assurdo in quel telefilm, era che una spia della CIA si sia fatta due stagioni con il Nokia 3310! :roll:

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