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Sottorappresentanza L in lgbt


Micioch

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Rianimo questa sezione con una domanda che forse si intuisce già dal titolo. 

Come mai le lesbiche sono poco rappresentate nella comunità LGBT? 

Sembra che gran parte delle questioni LGBT siano legate agli uomini gay e ultimamente anche in parte a quelle trans nel mainstream. Come mai succede questo? 

È una dimenticanza voluta? Due uomini che si baciano mettono in questione la società più di due donne?

A parte la questione sessuale delle relazioni omosessuali che possono suscitare scandalo e quindi discussione. Nelle relazioni lesbiche è più semplice avere figli e questo apre un dibattito che secondo me è molto più forte rispetto la questione sessuale, ma se ne parla in maniera sporadica.

Perché le lesbiche sono meno rappresentate e perché non sono più attive nel dibattito mainstream, visti anche gli interessi pratici legati alla maternità?

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Beh, il motivo principale è che agli omofobi delle lesbiche non importa molto.

Adinolfi ha fondato un'associazione contro l'omogenitorialità chiamata "Voglio la mamma"

perché evidentemente pensa che un bambino con due mamme non abbia bisogno di un papà.

Sui gay grava il timore della pedofilia, per cui tutti hanno il sacro terrore che un gay insegni a scuola;

mentre una insegnante lesbica fa persino meno paura di un maestro eterosessuale.

 

Il secondo motivo è che le lesbiche politicamente organizzate sono una spina nel fianco

per tutte le altre realtà della sigla LGBTI.

Disprezzano apertamente i gay che ricorrono alla GPA, le donne bisessuali

e soprattutto non nascondono un odio profondo per le trans

e trattano i trans come se fossero delle bambine stupide.

Quest'ultimo punto non lo ha solo Arcilesbica, ma persino Imma Battaglia

che è stata tra le maggiori promotrici del World Pride a Roma del 2000.

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16 minutes ago, Almadel said:

Adinolfi ha fondato un'associazione contro l'omogenitorialità chiamata "Voglio la mamma"

perché evidentemente pensa che un bambino con due mamme non abbia bisogno di un papà.

Io penso piu' semplicemente che adinolfi non sa che ci sono bambini con due mamme.

Edited by marco7
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1 minute ago, marco7 said:

Io penso piu' semplicemente che adinolfi non sa che ci sono bambini con due mamme.

Lo sa e non gliene frega una sega.

Anche nei Paesi islamici sanno che ci sono le lesbiche, ma non le ammazzano di sassate perché... boh.

Per loro sono solo delle zitelle strambe, che devono stare a casa a prendersi cura dei genitori.

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Io non sono sicuro che lo sappiano. Mia madre cattolica praticante in montagna chiamava due donne coi capelli rossi che avevano assieme una casatta in montagna col nome 'le streghe' e sono sicuro che non immaginasse minimamente che fossero lesbiche.

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15 minutes ago, marco7 said:

Io non sono sicuro che lo sappiano. Mia madre cattolica praticante in montagna chiamava due donne coi capelli rossi che avevano assieme una casatta in montagna col nome 'le streghe' e sono sicuro che non immaginasse minimamente che fossero lesbiche.

Si ecco più che il caso di Adinolfi, mi interessava capire perché in generale nella società avvenga questa rimozione. 

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Saramandasama
19 minutes ago, marco7 said:

Io non sono sicuro che lo sappiano. Mia madre cattolica praticante in montagna chiamava due donne coi capelli rossi che avevano assieme una casatta in montagna col nome 'le streghe' e sono sicuro che non immaginasse minimamente che fossero lesbiche.

Le streghe, in montagna, capelli rossi..

La trama di un film in pratica.

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Io ero un bambino piccolo, non so quanti anni, e in casa mia quelle due tipe venivano SEMPRE denominate come le streghe. Successe che avevamo ospite qualcuno, non ricordo chi, e io volevo dire qualcosa che riguardava quelle due donne e dissi le streghe. Mia mamma non ricordo che disse quando io dissi quel nome ma quando poi le persone ospiti andarono via mi sgridarono molto perche' secondo loro avrei dovuto sapere o capire da solo che il termine streghe poteva essere usato solo in famiglia per indicarle, ma non in presenza di persone non della famiglia.

io non capivo perche' non potevo indicarle come le streghe in presenza di altri.

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1 hour ago, Almadel said:

Quest'ultimo punto non lo ha solo Arcilesbica, ma persino Imma Battaglia

Non tutto l'associazionismo lesbo è di questo stampo.

Lesbiche Bologna ad esempio mi risulta essere molto più open mind.

Inoltre, tenete anche presente che le "lesbiche" non sono solo quelle di arcilesbica, visto che io ed altre mie amiche abbiamo fatto tranquillamente parte di associazioni miste.

Al massimo bisognerebbe interrogarsi su come mai buona parte delle lesbiche italiane se ne sbatti della politica e questo lo posso dire senza problemi visto che esclusa una manciata di mie amiche, vanto solo una ex che fosse attivista (e non era terf, ovviamente ed aveva un ottimo rapporto con le persone trans) e penso forse di aver conosciuto solo una tipa che era pure piccola che faceva parte di associazioni femministe, neanche militanza in arcilesbica.

Le bisessuali non le prendo in considerazione perché sono inesistenti almeno quanto la militanza maschile bisessuale.

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Ma le lesbiche perche' non si battono per i diritti genitoriali quando due lesbiche hanno figli assieme @nowhere ?

a me sembra un tema molto piu' importante per le lesbiche che per i gay perche' credo che le lesbiche ora hanno molti piu' figli dei gay e dovrebbero rivendicare cambiamenti legislativi su questo.

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4 minutes ago, nowhere said:

Lesbiche Bologna ad esempio mi risulta essere molto più open mind.

Non sono qui per fare stupide generalizzazioni sulle lesbiche

e mi scuso se quando ho parlato di "lesbiche politicamente organizzate" non si è capito.

La singola lesbica attivista è spesso migliore del singolo gay attivista:

ma le grosse associazioni come Arcilesbica sono molto peggio di Arcigay.

A me spiace per il gruppo lesbico di Bologna, ma le TERF non sono nate ieri:

c'erano anche prima ma abbiamo solo fatto finta che non ci fossero.

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7 minutes ago, nowhere said:

Le bisessuali non le prendo in considerazione perché sono inesistenti almeno quanto la militanza maschile bisessuale.

adesso però pure le bisex si stanno "riciclando" nelle ass.ni polisex.

Cmq -almeno a Roma- quelle poche attiviste che ci sono, fanno gran carriera nelle ass.ni gaye; non è un mistero, per esempio, chi sia a decidere chi debba essere il presidente del Mieli

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1 minute ago, Almadel said:

A me spiace per il gruppo lesbico di Bologna, ma le TERF non sono nate ieri:

c'erano anche prima ma abbiamo solo fatto finta che non ci fossero.

Eh lo so che ci son sempre state, infatti ho sempre detto che il motivo per cui non sono MAI andata ad Arcilesbica come ho ripetuto fino alla nausea è che sinceramente non mi ritrovavo in ambienti only-woman.

Ci tengo a precisarlo perché, sinceramente, io mi trovo estremamente a disagio quando mi parlano di questa tipologia di lesbiche con cui non ho praticamente mai avuto a che fare, poiché è bastato sempre tenermi lontana da un unico ambiente.

E mi scogliona, sinceramente, doverlo far presente ogni volta perché pare che lesbiche = arcilesbica.

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Perchè sono delle stronze.

A parte gli scherzi, le lesbiche che ho conosciuto io, raramente erano attiviste e raramente frequentavano ambienti. In genere le lesbiche si mimetizzano bene e sono piu socialmente accetate, pertanto hanno sentito meno la necessità di associarsi.
Quelle che lo hanno fatto odiano gli uomini e sono talebane del femminismo.

Si sentono in tricea per difendere le donne dal patriarcato , ed anche i gay sono visti come nemici quando pretendono una parità di diritti per paura che il ruolo della donna venga sottomesso.

La mia è una generalizzazione ma è l'unica spiegazione per alcune posizioni merdose che sposa Arcilesbica e che ho sentito in più occasioni dal vivo da certe attiviste.

Edited by Iron84
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1 minute ago, Iron84 said:

In genere le lesbiche si mimetizzano bene e sono piu socialmente accetate, pertanto hanno sentito meno la necessità di associarsi.

Io sinceramente ho un parere leggermente diverso in base alla mia esperienza.

E cioè che in realtà siamo mille anni indietro rispetto agli uomini perché, di quelle con cui ho avuto a che fare e che non fossero dichiarate, una buona parte mi rispondeva con un "non è importante chi ami, la vita privata è una questione personale".

Che mi scatena reazioni idrofobe.

5 minutes ago, Iron84 said:

La mia è una generalizzazione ma è l'unica spiegazione per alcune posizioni merdose che sposa Arcilesbica e che ho sentito in più occasioni dal vivo da certe attiviste.

Quanto mi chiedo è come sia possibile che si sentano in giro solo queste voci quando di attiviste lesbiche non di arcilesbica in giro ce ne sono.

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Io non ho mai fatto attivismo (anche se tecnicamente sono tesserato arcigay dal 2011, ma ho preso parte forse a due cosine e basta), ma al circolo Arcigay locale mi ricordo che le più agguerrite, organizzate e dure e pure erano le lesbiche, e sinceramente con loro avevo un rapporto migliore che con i gay (soprattutto quelli coetanei, quelli più sù di età erano meglio). Forse ero troppo piccolo per capire se fossero delle TERF, magari qualcuna di loro ora sposa queste posizioni, ma non mi sembrava ci fossero conflitti con gli uomini gay del circolo. 

Comunque l’attivismo lesbo non direi sia morto. È morto quello gay, mi pare di capire. Le maggior parte dellesbiche sopravvivono e si sono ritagliate una nicchia che è quella di Arcilesbica, per quanto discutibile sia. Quello che sopravvive più di tutti mi sembra sia un generico movimento “love4all”, “equality4all”, eccetera, un mix di alleati, gay, lesbiche, trans, queer, ecc che almeno qualche posizione in comune ce l’hanno

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2 hours ago, nowhere said:

Ci tengo a precisarlo perché, sinceramente, io mi trovo estremamente a disagio quando mi parlano di questa tipologia di lesbiche con cui non ho praticamente mai avuto a che fare, poiché è bastato sempre tenermi lontana da un unico ambiente.

Scusami, ma non solo non volevo ascriverti ad Arcilesbica, ma in generale

non volevo incolpare nessuna singola lesbica di quello che AL ha fatto della militanza lesbica in Italia.

Io per primo non mi sento responsabile dei problemi di Arcigay se si parla di gay...

Voi pagate il peso di una generazione di lesbiche boomer che si sono formate

in modo totalmente diverso da come sono la ragazze lesbiche di oggi,

che infatti (non sei solo tu) con quella gente non ci hanno mai avuto a che fare.

Saranno vent'anni almeno che le lelle normali fanno militanza nei gruppi misti.

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2 hours ago, nowhere said:

E cioè che in realtà siamo mille anni indietro rispetto agli uomini perché, di quelle con cui ho avuto a che fare e che non fossero dichiarate, una buona parte mi rispondeva con un "non è importante chi ami, la vita privata è una questione personale".

Che mi scatena reazioni idrofobe.

Quanto mi chiedo è come sia possibile che si sentano in giro solo queste voci quando di attiviste lesbiche non di arcilesbica in giro ce ne sono.

Questo è tipico è ed è sicuramente anche un limite.

Ti faccio l'esempio di mia mamma, ha delle amiche delle sorella che da una vita sono molto intime, fanno tutto insieme e palesemente sono lesbiche ma non l'hanno mai palesato nemmeno alle persone più vicine.
Ora, non è tanto la questione del detto non detto, ma se fossero stati uomini si sarebbe finto di credere che fossero amici e via, mentre quando ho detto più volte che le due donne erano palesemente due lesbiche sia mia madre, sia mia zia lo hanno messo in dubbio.
Sono venute a vivere nel mio palazzo due donne definite due "amiche" che hanno comprato casa. Anche in questo caso ho fatto presente a mia madre che le vicine fossero due lesbiche ed anche in questo caso mia madre ha risposto "tu dici? Non lo so".
 

Ieri sera si allaga il palazzo a causa di un nubifragio, sai quelle situazioni dove si spala acqua di notte, si maledice l'amministratore e si spettegola conoscendo i vicini,  la signora in questione chiama la sua convivente "mia moglie" e mia madre rimane sorpresa. Insomma sorpresa di cosa?  Ho due amiche, insieme da 10 anni, che vivono nell'ombra, molto riservate e dicono a poche persone la loro vera identià, tipo batman. Anche in quel caso, a parte chi ha un pò l'occhi clinico come me, difficilmente ha detto che fossero lesbiche eppure non ci vuole poi molto a capirlo.
Questa "invisibilità " sociale è forse la cosa peggiore per una minoranza almeno in questa fase storica perchè fa si che le lesbiche siano sempre alla rincorsa dei gay e crea una spaccatura nel movimento.  Cioè è anche assurdo una certa divisione interna, dovremmo far parte di un tutt'uno.

Edited by Iron84
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17 minutes ago, Iron84 said:

Questa "invisibilità " sociale è forse la cosa peggiore per una minoranza almeno in questa fase storica perchè fa si che le lesbiche siano sempre alla rincorsa dei gay e crea una spaccatura nel movimento.

Sì, ci rincorrono per menarci :D

 

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2 hours ago, Iron84 said:

 In genere le lesbiche si mimetizzano bene e sono piu socialmente accetate, pertanto hanno sentito meno la necessità di associarsi.

 

2 hours ago, nowhere said:

Una buona parte mi rispondeva con un "non è importante chi ami, la vita privata è una questione personale"

 

22 minutes ago, Iron84 said:

 Anche in questo caso ho fatto presente a mia madre che le vicine fossero due lesbiche ed anche in questo caso mia madre ha risposto "tu dici? Non lo so".

Ecco, è quello che sottindevo aprendo questo topic. C'è una rimozione sia interna da parte delle lesbiche per poca partecipazione al dibattito politico ma soprattutto una rimozione da parte della società che non considera le lesbiche nel dibattito sull'omosessualità.

Avevo pensato che forse il motivo è dovuto alla considerazione che le donne vengano viste in maniera più angelicata rispetto al sesso. 

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Direi piuttosto che è il sesso gay a venire demonizzato, per una serie di fattori:

1) La Violenza: l'evocazione dello stupro anale. La paura di raccogliere la saponetta. Il fantasma della pedofilia.

2) La Malattia: l'AIDS. L'idea di contaminazione, la sifilide, la merda, la prostituzione, gli ambienti squallidi.

3) La Castrazione: Il terrore della femminilizzazione, il bullismo per non essere maschi abbastanza, l'impotenza.

4) L'Anaffettivittà: i gay non possono amare e quindi non possono amare un figlio; sono edonisti, superficiali, borghesi, viziosi

 

Per molto tempo il peggior problema della lesbiche è stato quello di essere prima di tutto donne,

in una società in cui non era neanche contemplata la possibilità di una emancipazione femminile.

Per Emily Dickinson il problema non era essere lesbica: il problema era proprio che il marito non la faceva uscire di casa.

 

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Poni una questione socio-culturale più che politica. Ma, pensaci, è abbastanza facile spiegarlo,  in una prospettiva storica: è quello maschile il genere dominante nella (nostra) società da secoli. Ciò che crea problemi a questo ruolo e stereotipo è l'omosessualità maschile, non quella femminile - che risente poi di tutte le limitazioni sessuali e sociali che già regolano (sostanzialmente a uso  e consumo degli uomini etero e della collettività così organizzata) l'espressione e la pratica della sessualità (libertà) etero (femminile).

La marginalizzazione politico-sociale e culturale, la visione "angelica" e asessuale della donna e dei rapporti fra loro (al di fuori dello sguardo maschile etero), l'ammissibilità di taluni comportamenti scoraggiati nei maschi (perché ritenuti debolezze ecc.) deriva proprio da questa costruzione stereotipata dei generi nella società e delle relative funzioni o ruoli.

 

Edited by Layer
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5 hours ago, Iron84 said:

Ora, non è tanto la questione del detto non detto, ma se fossero stati uomini si sarebbe finto di credere che fossero amici e via, mentre quando ho detto più volte che le due donne erano palesemente due lesbiche sia mia madre, sia mia zia lo hanno messo in dubbio.
Sono venute a vivere nel mio palazzo due donne definite due "amiche" che hanno comprato casa. Anche in questo caso ho fatto presente a mia madre che le vicine fossero due lesbiche ed anche in questo caso mia madre ha risposto "tu dici? Non lo so".
 

... la signora in questione chiama la sua convivente "mia moglie" e mia madre rimane sorpresa. Insomma sorpresa di cosa? 

Solo per capire: tua madre sa che tu sei gay ?

devo dire che mia madre quando sapeva gia' da 10 anni che io sono gay, diceva che era una cosa fuori dal mondo, che non esiste che una ragazza che le dissi fosse lesbica.

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9 hours ago, metalheart said:

Le maggior parte dellesbiche sopravvivono e si sono ritagliate una nicchia che è quella di Arcilesbica, per quanto discutibile sia.

Arcilesbica la nicchia se l'è ritagliata su Facebook tramite Adinolfi che le supporta ogni volta che dà addosso alla genitorialità maschile.

Per il resto ho sempre avuto la sensazione che fossero autoreferenziali e quindi le ho percepite sempre poco  e nulla nella realtà.

8 hours ago, Almadel said:

Voi pagate il peso di una generazione di lesbiche boomer che si sono formate

in modo totalmente diverso da come sono la ragazze lesbiche di oggi,

che infatti (non sei solo tu) con quella gente non ci hanno mai avuto a che fare.

Saranno vent'anni almeno che le lelle normali fanno militanza nei gruppi misti.

A cui aggiungo il fatto che senza la pubblicità dell'estrema destra, probabilmente non avrebbero avuto neanche tutta questa rilevanza pubblica.

Eppure tutti ormai conoscono le posizioni di Arcilesbica.

 

7 hours ago, Iron84 said:

la signora in questione chiama la sua convivente "mia moglie" e mia madre rimane sorpresa.

Capisci però che la signora in questione se la chiama moglie, di rimanere nascosta dopo tutto non ne ha voglia.

Tocca distinguere fra il voler mantenere un profilo basso per paura, un mantenere un profilo basso semplicemente perché non sei una coppia di lesbiche centometrista (cioè che si vedono da 100 metri che son lesbiche) o un profilo basso se si tratta di un caso come da me detto di lesbiche che dicono "la mia vita sentimentale è privata".

E' quest'ultimo caso che è un chiaro indice di omofobia interiorizzata e sindrome di Stoccolma.

Ma non vedo perché questa cosa dovrebbe portare le lesbiche a rincorrere i gay, perché le lesbiche non sono proprio scese in campo.

 

7 hours ago, Micioch said:

Avevo pensato che forse il motivo è dovuto alla considerazione che le donne vengano viste in maniera più angelicata rispetto al sesso. 

Ma pure le stesse donne si percepiscono in maniera più angelicata rispetto al sesso.
O meglio, necessitano di più costrutti sociali di contorno per potersi vivere la sessualità in maniera libera senza sentirsi delle poco di buono.

A cui ovviamente aggiungiamo la credenza machista che senza un pene non è vero sesso :asd:

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55 minutes ago, nowhere said:

Arcilesbica la nicchia se l'è ritagliata su Facebook tramite Adinolfi che le supporta ogni volta che dà addosso alla genitorialità maschile.

Come biasimarle? Geniali. Credo che se davvero in futuro darò vita a qualche gruppo arciqueer gay-escludente, non mancherò di pubblicare contenuti condivisibili da Adinolfi e Arcilesbica, quando serve. 

59 minutes ago, nowhere said:

Capisci però che la signora in questione se la chiama moglie, di rimanere nascosta dopo tutto non ne ha voglia.

Tocca distinguere fra il voler mantenere un profilo basso per paura, un mantenere un profilo basso semplicemente perché non sei una coppia di lesbiche centometrista (cioè che si vedono da 100 metri che son lesbiche) o un profilo basso se si tratta di un caso come da me detto di lesbiche che dicono "la mia vita sentimentale è privata".

So di una coppia di lesbiche centometriste ora sulla sessantina che vengono comunque scambiate per “coinquiline”, “amiche zitelle conviventi”, ecc., per quanto sia palese che stiano insieme. Cioè a momenti possono pure mettersi a baciarsi sulla soglia di casa che i vicini le chiamano comunque “due tizie strambe”, “disilluse dagli uomini”, ecc. cioè spesso la lesbofobia come negazione dell’omosessualità femminile è così forte, più di quella maschile, che poi per forza a una certa immagino si rassegnino e se sono “invisibili” accettano con serenità la cosa

Edited by metalheart
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7 hours ago, Layer said:

deriva proprio da questa costruzione stereotipata dei generi nella società e delle relative funzioni o ruoli.

Non si tratta solo di streotipi, ma anche di organizzazione del lavoro.

In una società contadina un omosessuale maschio sarà uno zio anziano che pesa sui nipoti

e l'unico modo per sbarazzarsene è sperare che sia andato prete.

Una vecchia zia omosessuale può continuare a rendersi utile occupandosi dei genitori

perché anche anziana può continuare a fare la polenta.

Tant'è che spesso una figlia non veniva fatta sposare apposta, lesbica o meno che fosse.

(In Veneto è una sorte che toccava anche al terzo figlio, se non c'erano figlie).

 

Con lo sviluppo del welfare e la fine del mondo rurale, l'omosessualità maschile non è più una jattura

e anche la Chiesa non deve più "assorbire" gli omosessuali (con conseguente crisi di vocazioni).

 

Il ruolo della donna nella famiglia arcaica era diverso, perché una volta sposata passava alla famiglia del marito

e suo padre doveva pure pagarle la "liquidazione" sotto forma di dote, quindi era meno ostile a tenerla in casa.

A patto naturalmente di tenere in casa una sola "zitella", perché già due sarebbero state troppe.

Nelle famiglie aristocratiche l'ipotesi che una figlia non si sposasse non era invece proprio contemplata,

male che andasse veniva data in sposa al rampollo finocchio di un'altra casata.

Fermo restando che anche per le lesbiche c'era la possibilità di "farsi suora",

specialmente se non c'erano i soldi per pagare l'ennesima dote.

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22 minutes ago, Almadel said:

In una società contadina un omosessuale maschio sarà uno zio anziano che pesa sui nipoti

non necessariamente: a parte che l'età media era molto più bassa -> a 55-60 anni tutti erano considerati ormai vecchi & decrepiti (vallo a fare con loro coetaneo oggi e vediamo se la racconti..),

erano cmq due braccia in più e finchè si reggevano in piedi erano abili & arruolati per andare a zappare;

certo, se poi s'allettavano potevano essere un problema (teorico, chè in pratica difficilmente ci restavano a lungo)

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1 hour ago, metalheart said:

arciqueer

Impossibile, visto che per Adinolfi e per le Terf esistono solo uomo e donna.

1 hour ago, metalheart said:

cioè spesso la lesbofobia come negazione dell’omosessualità femminile è così forte, più di quella maschile, che poi per forza a una certa immagino si rassegnino e se sono “invisibili” accettano con serenità la cosa

Questo è vero, diciamo che ad un certo punto se sei felice in relazione e volendo anche sposata, non ti metti certamente a fare guerre per il resto della tua vita se la gente non vuole percepire il fatto che sei lesbica.
Ma è appunto una situazione totalmente diversa dal voler tu per prima essere invisibile vantando una presunta "privacy" della tua vita sentimentale che agli etero non viene richiesta.

Ma di base rimane il fatto che le donne a prescindere sono meno interessate alle questioni mondane lgbt e più ai lesbodrammi esistenziali.

 

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Certamente fra la fine del XVIII e del XIX, in una fase iniziale lo stigma si concentra sullo "scapolo"

Lo scapolo maschio è un egoista incapace di sacrifici, un narcisista che va in giro a far danni, indegno di far parte del corpo nazionale.

Questa visione morale ce l'ha già Mazzini che vede nella Famiglia il nucleo organico della Nazione, quindi siamo FRA la società agricola e la formazione dello stato borghese

Questi discorsi saranno ripresi da Mussolini e dal fascismo, nell'ottica reazionaria del regime ( che non è solo un regime reazionario ma è anche reazionario ) e avranno quindi un clamoroso rilancio che culminerà con la Tassa sul celibato ( che ragionevolmente i repubblicani o i mazziniani sulla scorta del movimento delle suffragette e di quanto avveniva nei paesi anglosassoni, mai avrebbero introdotto 100 anni dopo )

Per comodità di esposizione vi rimando al link, ciò che conta è il fatto che la tassa si applica solo ai maschi

https://it.wikipedia.org/wiki/Tassa_sul_celibato

Il maschio è colpevole

La femmina è vittima

Tuttavia non renderemmo giustizia ai mutamenti sociali imposti dalla rivoluzione industriale nel frattempo, se ci limitassimo a questo, il Positivismo in particolare produce la stigmatizzazione della zitella

L'idea pseudoscientifica che tutto nella donna è un riflesso della funzione dell'utero si coniuga con una ricca rappresentazione letteraria di zitelle negative, la realtà è che le donne sole nella realtà urbana iniziano a dimostrare di poter essere anche indipendenti nonostante l'inferiorità giuridica e questo preoccupa

Le due visioni negative della donna sola, convivono e si coniugano, da un lato la donna sola può rimanere in uno stato di dipendenza permanente ed è vittima degna di compassione, dall'altro se cerca di essere indipendente ed in città può farlo è una zitella rancorosa, un personaggio degno di scherno

La zitella però è un personaggio negativo anche perchè "desessualizzato" cioè la sessualità femminile è solo in funzione del maschio quindi la donna sola se non è una poco di buono è una donna priva di sessualità, una isterica

E qui si forma lo strumento della NEGAZIONE le lesbiche non possono esistere, perchè se esistessero porrebbero in dubbio il fondamento del sistema

 

Edited by Hinzelmann
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1 hour ago, nowhere said:

Impossibile, visto che per Adinolfi e per le Terf esistono solo uomo e donna.

Potrei creare una pagina facebook oppure un sito web (il cui nome vero sarebbe "The LBTQ Alliance", ma che ovviamente non potrei dare perché il target è un mix di etero lgbtq-fobici, queer cisgayfobici, lesbiche gayfobiche, trans cisgayfobici tutti uniti appassionatamente solo da qualunque sentimento individuale non positivo verso l'uomo gay cis, non da altro) dove pubblico i seguenti articoli:

  • Lo scandalo anddos, i club per soli uomini gay luoghi di degrado, promiscuità, sesso non protetto, transfobia e razzismo
  • Il razzismo degli uomini gay sulle app per incontri, tra stereotipi e feticismi
  • Fieramente gay e di destra: gli uomini gay che dicono "no" al DDL Zan

Il primo sia Adinolfi che qualche arcilesbica particolarmente misandrica potrebbero condividerlo, e con loro anche Q e T;
Il secondo pure: Adinolfi in particolare direbbe "ah, che ipocriti, sono peggio loro di noi!"; I queer parlerebbero di un problema di razzismo dei cisgay da indagare e risolvere, mentre le arcilesbiche misandriche esprimerebbero ancora una volta il loro disgusto;
Il terzo potrebbe essere condiviso da persone di destra che celebrano i gay token di destra come "quelli veri, che si oppongono all'ideologia gender", mentre queer, lesbiche e trans esprimerebbero il loro disgusto

Non è difficile mettere insieme persone dalle ideologie totalmente diverse, se almeno un qualcosa le accomuna. Infatti, se qualcuno scrivesse una riflessione dal titolo

  • Il sottobosco trans e queer radicale: tra odio, insulti, ghettizzazione, linguaggi inventati, asterischi e richieste discutibili

Questo troverebbe ampio riscontro non solo tra Adinolfi e arcilesbiche, ma anche tra voi, cioè una buona parte del gay-forum, mi pare di capire.

Edited by metalheart
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