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Non riesco a uscire da una storia


Oligominerale

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Oligominerale

Ciao a tutti 🙂

Conosco questo forum da parecchio tempo, scrivo oggi per la prima volta non so esattamente per quale motivo, forse per sapere se qualcuno ha vissuto esperienze simili alle mie o forse ancora per sentirmi dire che sono un c*******. Vado avanti.

Ho 20 anni e sono gay (al mio posto qualcuno direbbe bisex, ma oggi mi dico gay, domani si vedrà. non è una bestemmia vero?). In realtà è una storia lunga... sono stato fidanzato con una ragazza per un anno circa e andava tutto bene, a tutti i livelli; nonostante questo ho sempre percepito di sentire una certa attrazione per i ragazzi, è una cosa che va avanti forse dalle medie o forse addirittura dalle elementari, ma fino all'età di 17 anni circa questo pezzo della mia personalità non è che non fosse venuto fuori: io lo sapevo ma non ne ero strettamente consapevole (davvero non saprei meglio come spiegarlo), e quindi neanche mi ponevo la questione d'essere gay. Peraltro in pieno liceo e in piene tempeste ormonali, prima dei 17, ho avuto la tipica storia con il compagno di classe curioso. Immagino anche quello mi abbia portato a maturare la questione ed eccomi qui.

Da quando ho preso coscienza della mia omosessualità ho fatto coming out con diverse persone, anche se non con tutti. in famiglia lo sanno mia madre e mia zia, tra gli amici i cinque o sei più stretti e ipotizzo diverse altre persone, anche se sono un tipo abbastanza conosciuto nella mia città e peraltro assolutamente nessuno - la forza degli stereotipi - potrebbe ipotizzare che io sia gay. (quindi non è ancora un percorso chiuso quello del mio coming out, almeno io la vedo così.)

Ho iniziato con i coming out, mano a mano passando per le persone più strette, poco dopo essermi iscritto per la prima volta su un sito di incontri gay. Premetto che in quel momento avevo "preso coscienza" della mia omosessualità da qualche mese, anche a causa del fatto che mi ero infatuato profondamente del mio migliore amico etero (peraltro prima persona cui ho rivelato, qualche mese dopo, di essere gay, lui presa benissimo, con grande tranquillità). Soltanto un omosessuale può capire il dramma di questa situazione, quindi tralascio.

In ogni caso in quel periodo ero davvero disperato. Oltre a sentire di non poter uscire vivo dall'amore per il mio migliore amico, davvero un sentimento fortissimo che un po' per ingiustificato pudore, un po' per paura di rovinare tutto certo del fatto che fosse etero non ho mai voluto o non sono mai riuscito a esternare, in quei mesi ero anche preso da problemi con la droga, facevo uso di droghe pesanti in maniera abbastanza smodata e avevo iniziato a frequentare cerchie "pericolose" del quartiere popolare nel quale vivevo.

In realtà quel periodo, ho elaborato dopo, mi è servito a maturare esattamente il fatto che fossi gay: risalendo alle motivazioni per cui ho iniziato a fare uso di certe sostanze sono abbastanza certo che si trattasse del voler soffocare la mia identità, e ne è prova il fatto che smesso di farne uso, dopo circa un anno di consumo ed essendo arrivato letteralmente a un passo dal burrone, ho provato appunto incosciamente a far uscire fuori questa cosa iscrivendomi quasi per gioco e praticamente subito a un sito di incontri, come scrivevo in un momento di disperazione tra problemi con l'astinenza e pianti per l'amore non corrisposto. 

Su questo sito scambio qualche chat con un ragazzo che abita vicino alla mia città. Avete presente? Per nulla il mio tipo, ragazzo carino ma niente di che, la voce particolare, fisico abbastanza fuori dai miei canoni. Però oh, in quel momento parliamo: lui sembra preso, io un po' per l'euforia della situazione (prima volta che parlo con un ragazzo gay), un po' per la simpatia che provavo nei suoi confronti, continuo a parlare. Lui mi scriveva delle cose che erano davvero al limite tra il tenero e il "ma dove sei stato fino a questo momento?". Anche se lui non era minimamente a conoscenza dei miei trascorsi (in quei giorni stavo male davvero) mi diceva delle cose che mi sembrava mi potessero far superare quello che era a tutti gli effetti il momento più difficile della mia vita. Io continuo a non provare nessuna attrazione fisica nei suoi confronti ma lui, mentalmente o non so a quale altro livello dello spirito, mi prende da impazzire.

All'epoca, che poi sono passati poco più di due anni, io ero abbastanza un pivello... sta di fatto che mi faccio vedere troppo preso e lì la frittata è fatta. Mi rendo conto dopo di aver sostituito la dipendenza fisica da una sostanza con la dipendenza emotiva da questa persona. Avevo smesso di far uso di sostanze ma inizio a star peggio quando mi rendo conto che lui non è più preso da me come agli inizi. Cosa assurda: questa persona non mi è mai piaciuta e, fino a quel momento, non l'ho mai vista. Cosa ancora peggiore, se possibile, il modo in cui questo ragazzo inizia a manifestarmi il suo disinteresse (per certi versi giustificabile, mi rendo conto che nell'approccio ho sbagliato tutto, ma io ci tenevo davvero...): all'improvviso scompare per giorni, poi si palesa dicendo di aver sbagliato, poi riscompare, poi si ripalesa, ogni volta chiedendomi scusa. Un giorno poi riesco a piegare la sua timidezza e ci vediamo. Non succede nulla, stiamo insieme davvero poco tempo, ma per me è quasi come se fosse accaduto. Anche da parte sua percepisco le stesse sensazioni (non è che percepisco soltanto, mi scrive che è stato benissimo e che avrebbe voluto rivedermi. non è che tutta questa storia io me la immagino: lui mi scrive cose che sono inequivocabili, dall'inizio alla fine.) Il giorno dopo sto tizio scompare. Questa volta definitivamente. Continuo a scrivergli qualche altro messaggio, lui non risponde più. L'ho incrociato altre due volte, una volta addirittura ci salutiamo, io spero che lui possa ricontattarmi e invece niente, non succede proprio niente.

Adesso è passato davvero tanto tempo e nel frattempo sono successe tante cose: vado all'università e anche bene, ho la media del 30, con quelle sostanze non ho mai più ripreso, con quelle cerchie anche, sono una persona nuova e sono anche fidanzato, felicemente, da più di un anno con un ragazzo. Lui esattamente il contrario dell'altro: ci tiene a farmi sentire la sua presenza praticamente sempre, è esattamente il mio tipo fisicamente e non, scopiamo una favola, non litighiamo mai. All'inizio mi sono messo insieme a lui, lo ammetto, quasi sperando di forzarmi ad uscire da quella storia, con leggerezza. Poi dopo poco mi sono affezionato davvero e ora mi rendo conto che a lui non potrei mai rinunciare. La cosa andrà avanti per lungo tempo, perché è seria.

Ma sapete una cosa? E so che a questo punto anche ve lo aspettate che io ve lo dica. Io a quel tizio ancora ci penso. Il fatto che sia scomparso dal nulla, il giorno dopo che ci siamo visti, mi ha fatto una violenza che non è normale. Ho sofferto per un periodo di attacchi di panico e solo poco a poco ne sono uscito. Il problema è che ho smesso con il panico ma lui è rimasto e non esce. Meno di una volta, certo, ma ancora c'è. Di tanto in tanto bazzico per i suoi profili per sapere se è vivo, che cosa ha fatto. questa situazione avrà mai fine? Sono io un cretino che non è in grado di rispettare il suo compagno, e di dimenticarsi di quella storia ridicola (l'ho visto due volte in vita mia!!!) o pensate sia giustificabile quello che vivo? Come mi consigliate di uscirne? Deve uscire fuori dalla mia testa.

Io sono arrivato alla conclusione che la storia con questo tizio sia stata a tutti gli effetti pari all'aver affrontato un lutto, con la differenza che lui è ancora vivo. Il problema è, ipotizzo, non aver mai avuto la possibilità di elaborarlo questo lutto. il fatto che sia semplicemente scomparso, dopo mesi in cui parlavamo e senza saperlo lui quasi mi aveva salvato la vita, mi ha spezzato in due. Peraltro avrei potuto avere (e avrei ancora) la possibilità di affrontarlo scrivendogli. Sono certo che ora mi risponderebbe. 

All'epoca decisi di non continuare a cercarlo perché anche io spero di avere una dignità. Intimamente speravo che così prima o poi me ne sarei dimenticato. Ma oh ragazzi, sono passati più di due anni e io sto ancora qui con gli occhi lucidi. A questo punto sono al limite: non so se riconsiderare la situazione, se per lo meno cercare un ultimo chiarimento, se "elaborare il lutto", e contemporaneamente mi sento un rifiuto umano perché il mio ragazzo, cui comunque ormai non rinuncerei per nessun motivo, davvero non merita neanche questi dubbi, queste mie perplessità, non merita che io a distanza di tutto questo tempo ancora pensi a questa storia. Spero che qualcuno possa dirmi quel che ne pensa, devo mettere ordine. È molto più complicato di quello che sembra, spero di aver reso l'idea. Grazie in anticipo 

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Per conto mio un problema e' che non parli con nessuno di questo tipo che hai visto due volte. Parlarne con altri aiuta ad elaborare e a superare la situazione. Forse ti basta averlo scritto qua, forse non bastera'. Eventualmente puoi parlarne con uno psicologo se non ti senti di parlarne col tuo ragazzo.

magari e' una cosa che ti rimarra' tutta la vita, non si sa ora come si evolvera' questa cosa.

io ho 52 anni e a volte penso ancora a un tipo che a 28 anni mi faceva il filo ma che io per stupidita' e timore lasciai perdere.

Edited by marco7
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4 hours ago, Oligominerale said:

È molto più complicato di quello che sembra, spero di aver reso l'idea.

forse è anche meno complicato di quel che pensi..

a parte che da quanto scrivi mi pare di capire che tu abbia delle montagne russe emotive con picchi di up e down considerevoli,

non c'è niente di male nel ripensare a quella che è stata la tua prima cotta (emotiva); il problema però è non farlo diventare un'ossessione che blocchi la tua vita: tu ora hai un ragazzo che adori; forse sarebbe meglio concentrarti su di voi.

E se ti capitasse di parlare con la tua antica fiamma o di incontrarlo, ringrazialo per quanto ti ha aiutato a diventare quel che sei oggi; chissà, potrebbe farti da best boy il giorno che sposerai il tuo fidanzato!

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5 hours ago, Oligominerale said:

Anche se lui non era minimamente a conoscenza dei miei trascorsi (in quei giorni stavo male davvero) mi diceva delle cose che mi sembrava mi potessero far superare quello che era a tutti gli effetti il momento più difficile della mia vita

Capisci che però non è un dettaglio irrilevante, è vero che lui riusciva a farti star bene ed era uno scoglio a cui aggrapparsi in un momento buio ( forse l'unico amore che in quel momento potevi permetterti di vivere ) ma erano tutte tue proiezioni, lui in realtà non ti conosceva veramente. Arrivi a dire che ti ha quasi salvato la vita, senza saperlo...in realtà sei stato tu a salvare te stesso, anche se sottovalutandoti hai usato il rapporto instaurato con lui per tenerti a galla

E' la nostalgia di un amore perfetto solo in quanto virtuale, nel momento in cui vi siete incontrati probabilmente lui ha realizzato che non eri la persona che aveva immaginato, ma si era già in parte distaccato perchè aveva iniziato a vivere la sua omosessualità, mentre tu c'eri ancora dentro totalmente con la testa e non potevi farlo, quindi continui a pensare che lui sia quella persona che tu hai immaginato

 

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