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Sfogo e aiuto


verderame

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Cavolo, da dove comincio...Ho 25 anni e sono gay. Finalmente lo ho scritto!!! Potrei dire di aver realizzato la cosa ad un certo punto della mia vita, ma sono cosciente del fatto di averlo sempre saputo. Ho tenuto sempre nascosto tutto a tutti, nella speranza (idiota) che prima o poi tutto sarebbe diventato "normale". Non ho mai avuto una storia che sia d'amore o di sesso. Fino a qualche mese fa' neanche la cercavo una storia, convinto che sarebbe stato in qualche modo il passo del non ritorno (si, ma ritorno a cosa?).Intanto vi dico cosa mi spaventa dell'essere gay; ho sempre sentito (malgrado sapessi di essere gay) che la mia realizzazione dovesse essere avere dei figli; è un istinto che ho dentro di me che è legato al mio modo di concepire il senso della mia esistenza; è un istinto forte che fino ad oggi mi ha costretto a scavalcare le mie inclinazioni.Del dichiararmi gay mi spaventa invece il rischio di rompere o comunque incrinare il rapporto con la mia famiglia; con loro sono molto legato oltre che dall'affetto, dal tacito impegno (nessuno mi lo ha mai chiesto ma sento l'ovvio dovere e anche voglia di farlo) di occuparmi in futuro di mia sorella che ha gravi provlemi di salute (non si tratta di fare l'infermiere ovviamente).La mia vita passa tutta tra studio (fino a qualche tempo fa'), lavoro (da un anno e mezzo circa) e tantissimo sport. Mi sono costretto a non aver tempo per l'amore in un certo senso.. Da qualche mese a questa parte ho cominciato a frequentare siti di incontri gay senza mai riuscire a trovare il coraggio di incontrare dal vivo i ragazzi che avevo conosciuto. Ad oggi una sola persona associa il mio nome alla parola gay; si tratta di un ragazzo della mia città conosciuto via internet a cui ho mandato una mail con firma (non saprei dire se sia stato un errore o un lapsus). Con lui è nata una buona amicizia (ribadisco, solo amicizia) che però ho tenuto solo a livello virtuale, rifiutandomi di fargli vedere la foto del mio volto (iodiota a quel punto vero? Ve lo dico per farvi capire il livello a cui sono arrivato); è stato un "evento" che mi ha buttato nel panico più autentico per alcune settimane, salvo poi scoprire di aver conosciuto una persona sinceramente onesta.Ultimamente non riesco a pensare ad altro che a come sarebbe la mia vita se mi liberassi, se decidessi di vivere da gay oltre che esserlo, se decisessi di dire tutto ai miei; odio con tutto il cuore i sotterfugi e non riuscirei mai ad avere una storia senza dirglielo; loro sono più importanti di chiunque altro e dovrebbero essere i primi a saperlo (dal vivo intendo). Certe volte penso che se fossi stato effeminato sarebbe stato tutto più facile. Non saprei dire se i miei abbiano mai sospettato qualcosa; a me 25 anni senza una storiella d'amore e neanche un flirt sembrano un segnale abbastanza chiaro (soprattutto visto che il mio aspetto fisico non è affatto da buttare, sono un tipo piuttosto socievole e ho una marea di amici). Ho paura che il tutto possa essere per loro un fulmine a ciel sereno perchè ho fatto di tutto e sempre per non dare alcuna avvisaglia della cosa.Sono indeciso se continuare a vivere in questo limbo di tranquillità per tutti meno che per me (ultimamente ho anche grosse difficoltà a lavorare e concentrarmi) o se rischiare e buttarmi tutto d'un fiato verso la mia vita gay.Insomma, per ora taglio qui, ho già sproloquiato abbastanza.P.S. A parte la presentazione disastrosa sono un tipo ironico e piuttosto simpatico e non il depresso cronico che traspare da queste righe.

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secondo me è arrivato il momento di avere qualcuno accanto, di farti una vita piano piano... e poi con calma dirlo ai genitori.. amici ecc... devi cercare di identificare le persone di cui ti puoi fidare e credimi, i genitori sono gli unici che non ti abbandoneranno mai! gli amici si! i genitori no, anche se a volte non sembra... fai le cose gradualmente ma falle tutte! e secondo me dovresti incontrare quel ragazzo della tua città...

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Conoscendoli io so che i miei genitori non mi abbandoneranno mai. Ho solo tanta tanta paura di far soffrire. Certe volte penso che sia meglio soffrire io che far soffrire loro. Sinceramente non penso che perderei amici (non quelli veri), però mi spaventa comunque dover ripensare da capo la mia vita in un momento in cui molte cose si sono fortemente assestate.

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la sofferenza a volte e' necessaria per liberarci dalle catene. ora che hai accettato il tuo essere gay hai due possibilita':1 nasconderti a vita mettendo il cuore dentro un cassetto2 venire fuori e vivere realmente.il coming out non e' un fatto PRIVATO, il sesso e l'amore sono argomenti di tutti i giorni... vivere da ''nascosto'' vuol dire vivere nella menzogna.prenditi del tempo e non affrettare le cose, tasta il terreno e ...VIENI FUORI

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Figurati se affretto le cose... Vivere nascosto è appunto quello che non voglio fare; soffro del fatto di mentire sulla mia onosessualità, soffrirei infinitamente di più nascondendo le mie relazioni. Insomma, sono confuso come mai!!!

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Hei ciao verderame!Ti giuro che quando ho letto il tuo post mi è venuto un colpo da quanto la tua situazione sia simile (per non dire identica) alla mia! Davvero! Credo che la differenza più grande tra quello da te descritto e la mia vita sia che tu hai 25 anni e io 26.... quindi fai un po' te! Come te anche io ho sempre nascosto il fatto di essere gay a tutti e ho paura a parlarne, soprattutto per non dare un dispiacere ai miei! Fino a l'anno scorso anche nel mio caso l'unica persona che sapeva di me era un ragazzo conosciuto su internet che non ho mai incontrato personalmente. Quest'anno però ho avuto l'occasione di dirlo anche alla ragazza di un mio amico. Non riusciva a capire come mai non uscivo mai con le ragazze e allora glielo detto. Ho dovuto insistere un po' per convincerla.... non ci credeva proprio!Comunque credo che per me l'importante adesso sia avere una storia. Ho davvero bisogno di innamorarmi di qualcuno, specialmente in questo momento della mia vita. Purtroppo non è facile! Sulle prime sono un po' timido e devo conoscere la gente piuttosto bene prima di riuscire ad andarci d'accordo e per questo motivo i siti internet di incontri mi mettono un po' in soggezione.Per il futuro beh.... istintivamente anche per me mettere su famiglia e avere dei figli è sempre stata la cosa più naturale... però so anche che non succederà mai. Al momento però non voglio pensarci. Preferisco andare a tappe.... e la prossima è avere una storia, bella o brutta che sia. Poi si vedrà. Magari mi darà il coraggio per condividere la cosa con altre persone.... di sicuro mi aiuterà a condividerla meglio con me stesso.Non ho consigli da darti.... non sono la persona giusta per dare consigli.... volevo solo farti sapere che c'è qualcun altro nella tua identica situazione.

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Sirio, ti sono molto vicino (per quanto possibile) col pensiero!!!La nostra non è una situazione facile; abbiamo sicuramente aspettato troppo, e più si va avanti, più le cose si fanno ingarbugliate; la dichiarazione diventa un passaggio che scardina troppe situazioni ormai assodate.La famiglia rimane il desiderio più grande pur nella coscienza della sua impossibilità; è bello poter pensare che l'amore della vita possa produrre un frutto come un figlio, ed è qualcosa non da poco a cui rinunciare se si è omosessuali.Io ti auguro di trovare la persona giusta con cui iniziare il tuo percorso gay. Non riesco a dirti altro se non di andarci comunque piano.

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guardate che avere figli non e' impossibile...ci sono nazioni ben piu' civili dell'italia, basta avere un po di coraggio per mollare tutto e trasferirsi.Se realmente il vostro e' un desiderio reale di paternita' le vie da percorrere sono numerose. non abbattetevi mai ... e' ovvio che un figlio naturale difficilmente potremmo averlo, (anche se la cosa non e' impossibile) ma la vicina spagna gia' da tempo ammette le adozioni gay..... insomma, quello che cerco di dirvi e' di non pensare che le cose andrano per sempre cosi'... perche' non e' vero.

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Cambiapelle, adesso andiamo fuori argomento, però voglio risponderti (magari poi se ne parla in un'altra discussione).Penso che l'adozione si faccia a beneficio del bambino adottato e non della coppia che adotta. Se è vero che moltissime adozioni internazionali creano problemi di identità con conseguenti pesanti conflitti tra il bambino adottato e i genitori (una volta che il bambino è cresciuto), e se è vero che oggi la società non è ancora pronta ad accogliere INCONDIZIONATAMENTE coppie gay, come può essere considerata un'opera di alta civiltà affidare un bambino ad una coppia omosessuale?Io sono straconvinto che una coppia omosessuale possa dare tutto l'amore che una coppia eterossessuale può dare, però si vive in società e non solo in famiglia. L'amore della famiglia aiuta i bambini a farsi le ossa contro le difficoltà esterne, ma si rischia di fargliele rompere prima che le abbiano abbastanza forti per difendersi a dovere. Sarà alta civiltà dare in adozione bambini a coppie omosessuali quando queste saranno ampiamente e diffusamente accettate e riconosciute non solo formalmente, ma anche e soprattutto sostanzialmente.Oggi la società non è pronta, e accelerazioni come quella spagnola (ripeto questo secondo me) rischiano di creare una schiera di bambini in difficoltà.

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Ciao Verderame! Come Sirio anch'io mi ritrovo in molte cose che hai scritto...chi mi conosce sa che difficilmente parlo delle mie cose per non essere giudicato dagli altri...forse faccio male...boh...Comunque per quanto riguarda la tua situazione credo che tu debba fare un passetto alla volta, perché solo così potrai capire chi sei e cosa vuoi...e ricordati sempre che i tuoi genitori hanno vissuto la loro vita come volevano!! perché non dovresti farlo anche tu? "solo" per non farli soffrire? e credi che non soffrirebbero lo stesso sapendo poi che hai rinunciato alla tua felicità per proteggerli da un eventuale dispiacere? riflettici... :ok:P.S. ah sono d'accordo con te riguardo le adozioni! :rotfl:

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Bello, finalmente qui trovo un po' di solidarietà.Lordste, tu hai ragione sul fatto che io debba vivere la mia vita, è quello che continuo a ripetermi, ma che nello stato attuale ancora non riesce a convincermi a fondo; lo so, ha poco senso, ma sono fatto così....

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Ma lo so...non dico che sia facile...forse non sei ancora pronto...ma vedrai che arriverai ad un punto in cui dovrai fare per forza una scelta...non intendo per forza parlargliene, ma almeno ammettere a sé stessi che la propria felicità viene prima di tutto e tutti...e per il momento con mi pare di capire che tu sia molto felice...

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