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Non vi è mai venuta voglia di chiedere il perché di alcuni comportamenti dopo anni? Lo fareste? Cosa ne pensate? E per voi sarebbe una buona idea o no? Motivate


PiNKs

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Mi spiego meglio... 

Oggi stavo camminando per strada e canticchiando mi è venuto in mente il bullismo e i torti ricevuti. Ho per anni ricercato il motivo e le cause di alcune cose senza successo se non che fossero cretini ma cosa spinge alcune persone a far del male agli altri? Perché non chiederglielo dopo anni?  Del tipo: <<perché mi bullizzavi a scuola? Cosa ti spingeva a farmi soffrire di più di quanto non soffrissi già a casa?>> oppure << perché mi hai trattato in quel modo schifoso, peggio di un cane? Cosa ti ho fatto di male all'epoca e perché hai deciso di farmi del male in quel modo?>>

Credo di aver visto ciò in un film o qualcosa del genere

Poi ho pensato che non ne varrebbe la pena riaprire certe ferite dopo anni e cercare certe persone non farebbe molto bene all'umore.

Non so, cosa ne pensate?

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Dragon Shiryu

A volte ammetto di averci pensato anche io, ripensando al mio passato, a volte ci sti male, altre che oramai il passato è passato.

Ma oramai non mi interessa nemmeno sapere che fine abbia fatto il bullo (ma se ha fatto una brutta fine, è meglio)...

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ma perché non mi fregherebbe un cazzo cioè qualsiasi motivazione avesse non mi interesserebbe perché sarebbe giustificante e dal mio punto di vista di vittima da sindrome di stoccolma. 

elimino totalmente certa gente per molto meno perché non mi frega niente di loro e non ci voglio avere a che fare, figurati se mi metti a discutere con uno che mi avrebbe fatto del male fisico o psicologico. 

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1 hour ago, PiNKs said:

Credo di aver visto ciò in un film

Fantasy Island? 🤔 

1 hour ago, PiNKs said:

Non so, cosa ne pensate?

La risposta triste che potresti ricevere è: "eravamo ragazzini si scherzava (o giocava) non avevo idea che te la prendessi"    

:azz:

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Io stesso in 1 e 2 media prendevo in giro una mia compagna di classe grassottella e con un occhio storto (scusate non so il termine medico) dicendole le cose peggiori. Ora mi sono ovviamente pentito e mi vergogno di ciò che ho fatto e lo facevo perché a mia volta ero bullizzato e lei era più "debole" di me e per noia.Mi fa proprio schifo pensare a quanto disumano fossi stato.

Tempo fa l'ho incontrata sul bus e avevo il desiderio di chiederle scusa ma non l'ho fatto per vergogna e per paura mi rispondesse male.

Comunque non mi riferivo solo ai bulli e alla scuola. Il mio era un discorso generale. 

Per esempio chiedere all'ex il perché secondo lui sia finita davvero a distanza di anni ed essendo più razionale, il perché di certe liti e il perché di alcuni comportamenti/torti subiti.

3 hours ago, Tyrael said:

Fantasy Island? 🤔 

 

No boh, non ricordo. Forse un film in cui 2 ragazze bullizzate a scuola cambiano scuola e dopo anni una delle due incontra l'ex bullo al lavoro e vuole fargliela pagare ma poi si innamora di lui. 

Ma deve esserci forse qualcosa in una serie tv.

Forse scrivergli un messaggio non avrebbe senso ma se lo incontrassi faccia a faccio ora penso glielo chiederei e sono passati ben 10 anni. 2 anni fa lo incontrai ed ero in compagnia del mio ex e non me la sono sentita.

Edited by PiNKs
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10 hours ago, PiNKs said:

Non so, cosa ne pensate?

Quando avevo 12 anni e alle medie qualche volta partiva la sassaiola al grido di "tiro al frocetto" ovvio che ci soffrivo...ma ero troppo "distaccato" per pensare di che ne so, mollare la scuola a causa dei bulli. Anche perché ritenevo, a ragione, che fossero dei grezzi che non meritavano grande considerazione; ho capito comunque che quel bullismo dipendeva anche da certi miei comportamenti poco solidali con la ciurma dei bad boys 😕 non ero un delatore, ma se il preside ci convocava in palestra per condannare i cattivi comportamenti (non il bullismo perché di quello i prof non se ne accorgevano) ma magari le bestemmie o il turpiloquio, io dicevo che sì, ce n'era di gente che bestemmiava. Non facevo del mio meglio per rendermi simpatico, però se passavo i compiti ai compagni di classe non stavo lì a pensare se erano quelli che qualche volta mi prendevano in giro...ho smesso di frequentare l'oratorio quando i compagni di classe al campo scuola mi davano del finocchio facendo proprio i cori tutti insieme. 

A 18 anni dopo i primi coming out con i compagni di classe, che non erano più gli stessi delle scuole medie, ho scoperto con un certo disagio che, quando qualcuno di loro ha raccontato alle loro madri che io sono gay, quelle avevano sentimenti di compassione per i miei genitori, o dicevano loro cose del tipo "d'accordo finché capita a casa d'altri, ma per me meglio morto che frocio" eccetera...e poi erano le stesse che, se andavo a trovare il figlio o la figlia a casa per i compiti, mi offrivano il caffè tanto carinamente. 

Perciò che ne so...magari essere troppo comprensivo con tutto quest'humus (ben poco) culturale, o almeno non essere mai riuscito ad oppormici in modo deciso, mi ha anche un po' segnato; perché con il tempo se ti abitui a tollerare diventi meno combattivo, per te stesso dico, e forse ingoiare troppi rospi getta le basi per successive scontentezze.

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Beh direi che intanto questo ci dice che i fenomeni sono potenzialmente due

-bullismo individuale

-bullismo di gruppo

Il secondo caso però pone dei dubbi sull'utilità di chiedere spiegazioni al singolo bullo, nel senso che depone a favore del fatto che in generale nella nostra società la prepotenza, paga

Esiste quindi una dimensione culturale e sociale della "prepotenza"?

Certo non si può risolvere la questione in termini esclusivamente individuali, come problema di controllo di impulsi aggressivi e/o di gratificazione per la prevaricazione

 

 

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16 hours ago, PiNKs said:

Mi spiego meglio... 

Oggi stavo camminando per strada e canticchiando mi è venuto in mente il bullismo e i torti ricevuti. Ho per anni ricercato il motivo e le cause di alcune cose senza successo se non che fossero cretini ma cosa spinge alcune persone a far del male agli altri? Perché non chiederglielo dopo anni?  Del tipo: <<perché mi bullizzavi a scuola? Cosa ti spingeva a farmi soffrire di più di quanto non soffrissi già a casa?>> oppure << perché mi hai trattato in quel modo schifoso, peggio di un cane? Cosa ti ho fatto di male all'epoca e perché hai deciso di farmi del male in quel modo?>>

Credo di aver visto ciò in un film o qualcosa del genere

Poi ho pensato che non ne varrebbe la pena riaprire certe ferite dopo anni e cercare certe persone non farebbe molto bene all'umore.

Non so, cosa ne pensate?

No. Sarebbe totalmente inutile chiederlo e i motivi non mi interessano. Una spiegazione la chiedo se la persona in questione ha un qualche valore per me e, di conseguenza, voglio provare a comprendere il motivo di quelle azioni.

Se quelle persone non valgono nulla, non penso proprio che lo farei poiché la questione non mi suscita manco un po' di curiosità. A quale pro dovrei chiederlo se non mi interessa riappacificarmici e se io sono la vittima del comportamento?

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È una pessima idea. Tu parti dal presupposto che essendo passati tanti anni le persone siano cambiate e maturate? Grandissimo errore! 

È molto probabile che anziché spiegazioni tu riceva sbuffamenti di fastidio, con annessi vari "Hai qualche problema se stai ancora pensare a queste cazzate, sei sempre stato sfigato e non sei cambiato per niente, ancora a fare la vittima" ecc ecc

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1 hour ago, Hazel226 said:

È una pessima idea. Tu parti dal presupposto che essendo passati tanti anni le persone siano cambiate e maturate? Grandissimo errore! 

È molto probabile che anziché spiegazioni tu riceva sbuffamenti di fastidio, con annessi vari "Hai qualche problema se stai ancora pensare a queste cazzate, sei sempre stato sfigato e non sei cambiato per niente, ancora a fare la vittima" ecc ecc

Oddio pure questo è vero. Molte persone non cambiano per nulla.

Io molte cose le ho superate perché la mia vita finita la scuola e dopo aver chiuso con relazioni tossiche, al di fuori di essa, è totalmente cambiata e per altre ci sto ancora lavorando. 

Riflessioni: comunque non si tratta di dimenticare le cose ma assimilarle e superarle. Forse il mio è semplicemente desiderio di avere delle scuse. Ma metti caso le avessi cosa realmente risolverei? Quanto ciò farebbe la differenza? Non lo so davvero.

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16 minutes ago, PiNKs said:

Forse il mio è semplicemente desiderio di avere delle scuse. Ma metti caso le avessi cosa realmente risolverei? Quanto ciò farebbe la differenza? Non lo so davvero.

E' del tutto naturale che tu desideri delle scuse ma chiediti una cosa: se tu, maturando, ti rendessi conto di essere stato crudele, sadico, ecc. verso qualcuno che non lo meritava, non sentiresti tu per primo il bisogno di andare a chiedere scusa? Non vorresti cercare un dialogo con questa persona per dirle che sei stato uno stronzo e che ora lo riconosci?

Una persona che riconosce di aver sbagliato è così che si comporta. Il fatto che non si faccia vivo nessuno e che sia tu a pensare di farti vivo con loro, ti dovrebbe far capire che queste persone non hanno alcuna intenzione di scusarsi.

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Io ogni tanto chiedo scusa, quando me lo fanno notare.

A Bologna ho chiesto scusa a un forumista col quale avevo fatto il bullo molti anni prima:

io me ne ero proprio dimenticato, ma lui proprio no.

Se ci sono rimasto male io a scusarmi, figuriamoci lui a ricordarselo.

 

Mi sono scusato anche con un amico etero (da poco papà)

che bullizzavo col mio testimone di nozze da ragazzi.

Un paio di gay adolescenti estroversi e aggressivi possono essere molto pesanti.

Mi ha chiesto le mie scuse solo qualche mese fa.

Purtroppo i bulli dimenticano in fretta: io mi scuso sempre,

ma in realtà non ricordo quasi mai quello che ho fatto, anche se mi sembra plausibile.

 

Del bullismo che ho subito mi importa poco, però alcune me ne ricordo.

Sono abbastanza sicuro che gli interessati non ricordino invece nulla.

In ogni caso oggi paiono delle sciocchezze anche a me.

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55 minutes ago, PiNKs said:

Ma metti caso le avessi cosa realmente risolverei? Quanto ciò farebbe la differenza? Non lo so davvero.

Dipende molto dai traguardi raggiunti o meno. Se le cose ti vanno bene le scuse cambierebbero poco, se le cose ti vanno male potrebbero fare un po' differenza dal lato umano ma non cambierebbero poi tanto la triste realtà che vivi.  

Ovviamente io generalizzo e non mi riferisco specificatamente al tuo caso pinks :sisi: 

Talvolta volere o proprio pretendere delle scuse è un modo per chiudere con un passato difficoltoso e iniziare a vivere lasciandosi alle spalle le cattiverie subite. Talvolta non è manco facile specialmente in casi estremi...

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1 hour ago, Tyrael said:

Dipende molto dai traguardi raggiunti o meno. Se le cose ti vanno bene le scuse cambierebbero poco, se le cose ti vanno male potrebbero fare un po' differenza dal lato umano ma non cambierebbero poi tanto la triste realtà che vivi.  

Dipende...alcune persone hanno fatto male a me e alla mia famiglia e infatti ora ho un pessimo rapporto con alcuni componenti della mia famiglia per persone che hanno fatto del male senza motivo. In gruppo mi trovo a disagio e credo anche per questo motivo.

Ci sono casi in cui il male fatto anni fa ancora scava nel presente.

Poi a volte un motivo non c'è. Ci sono persone che si divertono a far del male e a far sentire a disagio gli altri. Non voglio fare la vittima ma persone così ne ho incontrate tante in vita mia.

Edited by PiNKs
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Dipende anche quanto grave è stato il comportamento, se si tratta di qualche battuta fuori luogo ci sta anche di non rendersi conto di essere pesanti, se si tratta di cose gravi invece, di gesti volutamente cattivi, io credo che non possano sparire dalla mente e se uno, maturando, ci ripensa, dovrebbe farsi vivo lui

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14 hours ago, schopy said:

Quando avevo 12 anni e alle medie qualche volta partiva la sassaiola al grido di "tiro al frocetto" ovvio che ci soffrivo...ma ero troppo "distaccato" per pensare di che ne so, mollare la scuola a causa dei bulli. Anche perché ritenevo, a ragione, che fossero dei grezzi che non meritavano grande considerazione; ho capito comunque che quel bullismo dipendeva anche da certi miei comportamenti poco solidali con la ciurma dei bad boys 😕 non ero un delatore, ma se il preside ci convocava in palestra per condannare i cattivi comportamenti (non il bullismo perché di quello i prof non se ne accorgevano) ma magari le bestemmie o il turpiloquio, io dicevo che sì, ce n'era di gente che bestemmiava. Non facevo del mio meglio per rendermi simpatico, però se passavo i compiti ai compagni di classe non stavo lì a pensare se erano quelli che qualche volta mi prendevano in giro...ho smesso di frequentare l'oratorio quando i compagni di classe al campo scuola mi davano del finocchio facendo proprio i cori tutti insieme. 

A 18 anni dopo i primi coming out con i compagni di classe, che non erano più gli stessi delle scuole medie, ho scoperto con un certo disagio che, quando qualcuno di loro ha raccontato alle loro madri che io sono gay, quelle avevano sentimenti di compassione per i miei genitori, o dicevano loro cose del tipo "d'accordo finché capita a casa d'altri, ma per me meglio morto che frocio" eccetera...e poi erano le stesse che, se andavo a trovare il figlio o la figlia a casa per i compiti, mi offrivano il caffè tanto carinamente. 

Perciò che ne so...magari essere troppo comprensivo con tutto quest'humus (ben poco) culturale, o almeno non essere mai riuscito ad oppormici in modo deciso, mi ha anche un po' segnato; perché con il tempo se ti abitui a tollerare diventi meno combattivo, per te stesso dico, e forse ingoiare troppi rospi getta le basi per successive scontentezze.

cavoli che tristezza... io ho preferito la solitudine al convivere con persone che disprezzavo.

quindi niente passare i compiti ai compagni... al massimo ho aiutato un idiota a prendere 6 in fisica, quel disgraziato doveva solo ripetere a pappagallo le risposte, visto che la professoressa svogliatamente faceva le stesse domande a tutti... e lui è riuscito a prendere solo 6.

non era richiesto di applicare le leggi e le regole per fare calcoli, solo parlare, solo ripetere a pappagallo e quello nemmeno un 7 mi ha preso.

lui mi ha prestato return to castle wolfenstein, da bravo stronzo lo ha subito voluto indietro lasciandomi solo sabato e domenica, tempo sufficiente per masterizzare il gioco.

quando lui si è messo a rovinare il quaderno degli appunti di una compagna di scuola, e a insultarmi, ho deciso di non aiutarlo più in fisica, e ha preso 4.

ho sempre visto gli altri dall'alto in basso, come fossero animali, di certo non mi facevo influenzare dai loro insulti... mi chiedevo come mai io fossi obbligato a stare in mezzo a quella gente, a quanto pare mia mamma se ne sbatteva allegramente di me... 

quando ho saputo che una persona che conosco ha accettato di non far andare il figlio a catechismo, perchè lì i giovani di bassa lega, dicevano parolacce e sputavano... ho pensato, cavoli che ragazzo fortunato, mia madre ne se sarebbe allegramente sbattuta.

una donna ha detto: se non abitui tuo figlio al mondo, poi quando è adulto come fa ? (forse c'è rimasta male, perchè anche suo figlio faceva parte della mandria di maleducati che frequentavano l'oratorio...)

mi auguro che non sia necessario, da adulti, stare in mezzo a gente che si tira il cibo, sputa, e dice parolacce... perchè se questo è il mondo, me ne sto comodamente da solo.

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1 hour ago, nayoz said:

 

mi auguro che non sia necessario, da adulti, stare in mezzo a gente che si tira il cibo, sputa, e dice parolacce... perchè se questo è il mondo, me ne sto comodamente da solo.

Ed è per questo che preferisco starmene solo. A 19 anno avevo il desiderio di vivere su un'isola deserta senza nessuno tra le scatole.

Che senso ha vivere una vita infelice se gli altri ti rendono infelice?

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3 hours ago, Tyrael said:

In che modo? Visto che lo aiutavi pure 🤔

l'ho aiutato una sola volta, ed in cambio mi ha prestato return to castle wolfenstein, che ho prontamente masterizzato.

ho subito messo in chiaro che doveva comportarsi bene, poi giorni dopo ho visto che ha vandalizzato il quaderno di una compagna che ci teneva moltissimo e si è messa a piangere, inoltre mi ha mancato di rispetto offendendomi... e ho deciso di non averci più nulla a che fare.

ricordo il suo commento stupido sul gioco: gli dispiaceva che non si poteva vestire i panni dei nazisti e ammazzare gli altri.

ricordo inoltre che, finalmente a casa, mi sono divertito a giocare a quel videogioco anche perchè potevi fare fuori i nazisti, che ai miei occhi erano gli omofobi... ci ho provato un certo gusto...

 

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On 10/8/2020 at 10:40 PM, PiNKs said:

Non so, cosa ne pensate?

La cosa, spesso e volentieri, non mi interessa.
Se abbiamo avuto qualche screzio o che so io e nel corso degli anni nessuno dei due tenta di appianarlo, più che interrogarmi sul perché non posso non considerare quanto ad entrambi non freghi un cazzo. E tanto mi basta.
In un'occasione almeno, però, ho effettivamente interrogato il malcapitato: si trattava di un tizio con cui ero uscito un anno prima, all'incirca, e che mi ferì tantissimo dicendo qualcosa che non avrebbe dovuto. Quando per qualche motivo che non rammento le nostre strade si sono incontrate di nuovo, gli ho chiesto effettivamente conto di quella frase (che poi era il tizio che portai insieme a me al primo Pride di @Bloodstar).
Quest'anno, chiusa la mia ultima storia, sono passato addirittura dall'altro lato della barricata: dopo aver ritrovato su Grindr un ragazzo che ho trattato male circa cinque anni fa e verso cui nutrivo un discreto senso di colpa, l'ho contattato per chiedergli scusa e spiegargli come e perché si era svolta quella rottura che ancora lo arrovellava dentro.

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1 hour ago, LocoEmotivo said:


Quest'anno, chiusa la mia ultima storia, sono passato addirittura dall'altro lato della barricata: dopo aver ritrovato su Grindr un ragazzo che ho trattato male circa cinque anni fa e verso cui nutrivo un discreto senso di colpa, l'ho contattato per chiedergli scusa e spiegargli come e perché si era svolta quella rottura che ancora lo arrovellava dentro.

Si chiama disperazione 

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9 hours ago, PiNKs said:

Ed è per questo che preferisco starmene solo. A 19 anno avevo il desiderio di vivere su un'isola deserta senza nessuno tra le scatole.

Che senso ha vivere una vita infelice se gli altri ti rendono infelice?

Difendersi isolandosi è una reazione tipica, direi che nel caso del bullismo di gruppo o intrafamiliare è abbastanza obbligata, mentre nel caso del bullismo individuale a volte invece di difendersi dalla persona prepotente, si diventa aggressivi con altri come in una sorta di rivalsa, mi pare di capire tu abbia sperimentato entrambe le situazioni

Però si può imparare ad empatizzare con gli altri, nel momento in cui ci si trova in una situazione in cui si possono ( finalmente ) scegliere le persone di cui circondarsi

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20 hours ago, nayoz said:

dispiaceva che non si poteva vestire i panni dei nazisti e ammazzare gli altri.

Della serie piccoli omofobi crescono... Hai fatto bene a mantenere le distanze ma ancor più a masterizzare il suo gioco 😏 almeno un piccolo guadagno lo hai avuto per l'aiuto dato :sisi:

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  • 2 months later...

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