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Adulti e ragazzi


Silver Reflex

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Mha devo dire di trovarmi in disaccordo con destroyer, anche se mi è sembrato piuttosto chiaro nello spiegare il sup punto di vista e non mi pare che accusi niente e nessuno....secondo lui, un rapporto fra un 17enne e un 30enne (o altre età equiparabili) non è compatibile per fattori sociali e per differenze che necessariamente esistono fra i 2 (lavoro, scuola, magari anche diversi tipi di amici).Quindi, essendo convinto di questo, per lui è automatico pensare che fra i 2 nn possa funzionare un rapporto serio, o almeno non nel lungo periodo e non senza che uno dei 2 ci rimetta... e ritiene che alla fine dei conti resti solo il sesso.Ho capito bene? Mi sembra piuttosto chiaro ed esplicito, non ci vedo possibili incomprensioni.Perchè si deve a tutti i costi cercare inconcruenze nei discorsi altrui, al fine di smitizzarli, solo perchè di natura diversa dallle nostre idee? :roll:E' un'opinione come un'altra, per altro assai largamente condivisa.Personalmente credo che ci si possa innamorare per le più inaspettate ragioni, e che quando questo succede il resto passa in secondo piano e si fa di tutto per venirsi incontro.Cmq è vero che in certi casi e in certe situazioni, nonostante l'amore, la differenza d'età può comportare qualche difficoltà in più sul cammino, e non va negato.

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  • yrian

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  • Almadel

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Yrian ha espresso in modo circostanziato e analitico quello che anch'io penso, ovvero che un rapporto importante tra due persone, in primis una relazione amorosa, è sempre un rapporto tra 'diversi': lo si voglia o no; e prima ce lo si mette in testa meglio è. Riguardo alla sua affermazione «Due persone che si innamorano provengono SEMPRE da esperienze diverse, a meno di non innamorarsi di se stessi…», io non credo nemmeno che sia necessario che chi rifiuta con tanto calore il dislivello di età (che è uno dei tanti dati casuali che possono darsi in un incontro, e che si tratta di gestire con intelligenza), e concepisce una relazione soltanto tra coetanei, lo faccia per quella ragione, ma perché è vittima di un mito, il mito della coetaneità. Volendo fare un po' di psicoanalisi da supermercato, questo volersi sentire tutti insieme tutti uguali (il discorso può travalicare l'amore e riguardare anche l'amicizia e le relazioni interpersonali) fa pensare a una certa paura di fondo.  

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Silver Reflex

Bhe oddio Isher non lo so...se diciamo che chi vuole rapporti con coetanei lo fa per paure di fondo...allora potremmo dire che chi sta con uomini/donne molto più grandi lo fa per cercare una figura paterna/materna? e i più grandi cercano i più piccoli per sentirsi più giovani?Oh, capiterà anche questo nel mondo, ne sono sicuro...Però credo sia meglio limitarci nel pensare che non esistono modi e persone di cui è giusto innamorarsi e persone verso cui è sbagliato.. siamo tutti diversi, ognuno si innamora secondo i propri (magari inconsci) desideri.

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NorwegianWood mi piacerebbe intervenire, ma visto che non ho alcuna esperienza potrei parlare solo in via teorica o di sensazioni e non mi và di essere smantellato da qualcuno che poi mi tratta da piccolino. Se consideri che io per mia filosofia di vita penso che ogniuno è artefice del proprio destino e che non c'è niente di scontato a priori, capirai che i miei interventi sarebbero incentrati su un relativismo disarmante. alla faccia del timido :D mi sà che avevo troppe cose dentro :D

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Bhe oddio Isher non lo so...se diciamo che chi vuole rapporti con coetanei lo fa per paure di fondo...
Silver, io mi riferivo proprio a chi rifiuta con determinazione e con forte calore un rapporto tra due persone di età diverse, e quindi a chi sicuramente non accetta la tua pacata conclusione che non ci sono leggi, prescrizioni e moralismi da sovrapporre all'innamoramento, che ognuno vive legittimamente e liberamente secondo i propri desideri. A chi la pensa così, a chi giudica negativamente e con affermazioni gratuite le coppie "diverse" per età, ribatto quello che ho detto sul mito della coetaneità - mito della coetaneità, non puro e semplice sentirsi attratto verso persone di età simile o vicina.
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bah yrian, a quanto pare anche precisando che è solo una mia opinione dettata dalle mi esperienze è inutile, continui a dipingermi per quello che condanna e che crede di aver ragione...quindi questo è il mio ultimo intervento su questo argomento....cavolo, se io scrivo ciò che penso, anche se nn metto parole "credo", "secondo me" e varie...è OVVIO che sia un parere e nn laverità...comunque attenzione, io non dico che un 30enne e un 17 enne non si possano innamorare, succede, è normale...ma credo che il rapporto non possa funzionare a lungo andare perchè, prima o poi, uno dei due si adeguerà all'altrò e alle sue esigenze...e un rapporto io non lo vedo come un adeguarsi, ma poter esser se stessi al 100% e poter vivere come uno vuole....e yrian, non ho detto che non ci si parla in una relazione come la tua, ma ammetterai che vedersi solo nel week end aiuta a non far apparire quei problemi che si avrebbero nella quotidianità, viere una persona quasi ogni giorno è diverso che viverla solo 2 giorni alla settimana, i problemi nn vengono fuori....in definitiva:credo che un 17 enne e un 30 enne possano innamorarsi,credo che possano parlare e star bene all'inizio, ma credo anche che a lungo andare (sì perchè un rapporto non è mai come all'inizio, dopo un pò muta....se ci si vede spesso muterà in breve tempo, se ci si vede poco ci metterà di più...e per mutazione nn intendo un rapporto noioso, ma diverso, più "razionale") il rapporto non funzionerà, per le seguenti cause:-un 30enne sa cosa vuole nella vita, un 17enne no...e bene o male uno dei due (nn sempre il 30enne) inflenzerà l'altro nelle scelte-non hanno molte cose in comune, cioè...se il lavoro nn fa testo, i sogni in comune nn fan testo, l'ambiente sociale nn fa testo,etc...ditemi voi cosa accomuna un 17 enne e un 30enne per fare in modo che la relazione duri, attenzione, io parlo di relazione, nn di innamoramento...-è vero che ognuno ha esperienze diverse, ma la differenza è che un 17enne nn sa proprio come è il mondo...infatti io credo ad esempio che una relazione tra un 25 enne e un 40 enne possa funzionare, perchè un 25 enne ha già un pò di esperienze alle spalle ed è meno vulnerabile...-succede spesso, anche inconsciamente, che la parte cn + esperienza "manipoli" inconsciamente la parte senza esperienza e quasi la fa diventare ciò che lui vuole, nn parlo di te iryan (preciso, a sto punto non si sa mai) ma spesso capita...bè ho detto la mia...ciao

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Premetto che secondo me uno scostamento di età è più che normale. Personalmente non ho mai visto storie d'amore tra un operaio 50enne ed una donna 20enne ma semmai con un avvocato (affermato) 50enne e con una donna. Io non credo molto alle storie con molti anni di differenza. Certo 10-15 anni possono anche andare bene in certe condizioni ma se è vero che nel mondo tutto può succedere è anche vero che certe cose sono molto improbabili.In sostanzaconcordo con destroyed: io non ci credo

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HaNKy87PaNKY

Secondo me destroyer fa il colossale errore di fondo di considerare per forza i 17enni come lumache indifese e prive di guscio. Non sono necessariamente scapestrati senza esperienze! Io a 17 anni avevo un bagaglio di esperienze e una maturità maggiore di quello di molta gente che aveva superato i 25 anni solo sulla carta d'identità.Per tale motivo è ovvio che la relazione tra adulto e ragazzo non ha una regola fissa ma varia a seconda dei due elementi, e per funzionare devono avere entrambi una certa maturità mentale! Per esempio nel mio caso, se il fantomatico torello di 33 anni non si fosse dimostrato un ammasso di anfetamine, magari le cose tra noi sarebbero andate diversamente.Gossip ragionato: ora che ci penso, i rapporti etero con grande differenza di età che ho conosciuto vedevano principalmente la ragazzina 18enne nel ruolo di troia furba e il 38enne nel ruolo di ricco pappone.. Invece, le coppie gay con grande differenza d'età che conosco non hanno desideri di lucro o opportunismo! Fine della constatazione intelligente..

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Destroyer, non sono io a dipingerti: le tue stesse parole ti "dipingono".Anche nell'ultimo post dici che quelle che esponi sono tue opinioni personali e poi te ne esci con una sequela di asserzioni (che, linguisticamente, sono ben diverse dalle "opinioni").Quanto alla sostanza, vedo che siamo sempre allo stesso punto: lo pseudo-romanticismo-consumistico che caratterizza la nostra epoca... Famiglie alla Mulino Bianco e amori alla Baci Perugina... "Avere in comune", "essere se stessi", "non giudicare", "realizzare un sogno", "non arrendersi" eccetera... sono espressioni che ormai io vieterei per legge.Per nostra fortuna Jack ed io abbiamo ben altra concezione dell'amore.

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Grande Sugar!Hai detto proprio la cosa che avevo sulla punta della lingua.Quando vedrò una stundetessa di Legge con un operaio cinquantenne anche io crederò che l'Amore non ha età.Io sono uno di quelli che proprio non crede che le relazioni con un forte divario anagrafico siano dei buoni modelli.MA:1) Non ci importa molto di cosa sia un "buon modello"2) Tranne pochi casi, le relazioni che avete citato non rientrano nella mia critica.Intendo che 15 anni di differenza per me non sono affatto un divario significativo.Fra i miei amici anzi è più la norma che l'eccezione.Soltanto io sono affezionato all'idea di una relazione tra "coetani" (divario di 5 anni al massimo)Quando le loro relazioni finiscono "danno la colpa" a questa differenza di età; ma solo per il gusto che si ha nel trovare delle "cause" per la fine di un Amore.Secondo me è sempre sbagliato usare un amante per "sostituire" un'altra figura affettiva: non mi piacciono gli amanti "papà" o "mamme" nè "cugini" o "zii". Sarà che dispongo di altri feticismi.Sono contrario al divario di età, perchè non mi piacciono le relazioni con un "rapporto di potere oggettivo" ( ricco-povero; insegnante-allievo, eccetera...).Un mio eventuale rapporto con uno dei ragazzi a cui impartisco lezioni private sarebbe sicuramente più immorale di quello tra Yrian e morosetto pur se la differenza d'età è minore.

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Destroyer, ti consiglio di far visita al topic Partner: più giovane o più grande, dove potrai farti un'idea di quanto questo "problema" (l'hai detto tu che è un problema) dell'ambizione ad una relazione con non-coetaneo sia endemico.Per quanto mi riguarda, credo di aver già espresso la mia idea sulla questione e non ho molto da aggiungere, se non rspondere con imperdonabile ritardo a un commento di Nihil su un mio post:

quello che tu dici che puo' accadere tra coetanei e' veroma a me verrebbe da pensareche un uomo maturol'esperienza ce l'ha per certo (piu' esperienza)
Dunque, prendendo atto che la maggior parte dei 15-16enni hanno più esperienza di me, sono giustificato ad ambirne le grazie? :bah: :bah:
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Sono contrario al divario di età, perchè non mi piacciono le relazioni con un "rapporto di potere oggettivo" ( ricco-povero; insegnante-allievo, eccetera...).
Rapporto di potere oggettivo che in linea teorica potrebbe comunque sussistere anche tra coetanei... e in quel caso?
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Rapporto di potere oggettivo che in linea teorica potrebbe comunque sussistere anche tra coetanei... e in quel caso?
Se mi confidi che ti sei fidanzato con un tuo coetaneo che è anche il tuo datore di lavoro, sappi che penserò che stai commettendo un errore.Poichè suppongo che in molti casi di rapporto adulto-ragazzo sia questo "ruolo oggettivo" a essere ricercato (da ambo le parti o da una parte sola), mi permetto di considerarlo - se non intrinsecamente sbagliato - almeno potenzialmente esposto a questo rischio.
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No. Però sono a conoscenza di un caso di fidanzamento tra uno studente molto ricco e uno molto povero, fidanzamento avvenuto per altro prima che uno dei due fosse al corrente della situazione economica dell'altro. In questo caso?

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Silver Reflex

Secondo me è vero che un fidanzamento fra un datore di lavoro e un dipendente, o uno studente e un proff (di quest'ultimo caso sono esperto) può essere scomodo, e non facilita le cose..Tuttavia, fino a prova contraria, esistono persone che provano interesse e attrazione vero altre persone SENZA essere influenzate dalla loro posizione economica-sociale-lavorativa.Perchè un dipendente che si innamora del proprio datore di lavoro (e viceversa) dovrebbe necessariamente lasciar perdere la relazione? per falsi discorsi morali? per una sorta di buon costume?Io credo che se l'interesse è reciproco, ma sopratutto incondizionato sarebbe assurdo lasciar perdere tutto aspettando il prossimo treno..Inoltre il discorso di "potere oggettivo" mi pare fin troppo astratto e opinionabile, ma sopratutto non vedo cosa c'entri con i divari di età...Inoltre, secondo sto discorso, sembra quasi che un operaio debba per forza stare con un altro operaio e non con (ad esempio) un fisico o un medico, che probabilmente guadagnano il doppio se non il triplo.Personalmente sono assai disgustato all'idea che si possa giudicare una coppia e il loro possibile successo come tale basandosi sui loro lavori, le loro età o le loro posizioni sociali.... che tristezza

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Vorrei dire la mia, un adulto si sente attratto da ragazzi quando:1- guardandosi indietro scopre di non aver mai avuto esperienze, di non aver mai concluso niente di positivo, allora finge di essere più piccolo, si immedesima in ragazzi di 17-18 anni per cercare di ripercorrere i suoi passi ed eventualmente migliorarli.in questo caso è un problema di identità, di vita non vissuta, e non deve essere condannato ma aiutato.2- è attratto fisicamente da ragazzi giovani, al di là delle esperienze e della personalità 3- molto semplicemente sta bene con un ragazzo più piccolo e basta, a patto di averlo prima conosciuto, perchè se uno si va a cercare i giovanissimi fin da subito allora i motivi sono i 2 precedenti.invece per il contrario, ovvero un giovane in cerca di adulti allora a parte l'attrazione fisica, motivi di soldi... non saprei proprio (a volte pensavo di andare con persone + vecchie di me appunto perchè più ricche ed esperte a letto  :kiss: ) ma in realtà avendo avuto un giorno questa occasione mi sono tirato indietro perchè non faceva al caso mio.non ho mai avuto la necessità di un partner con forte differenza di età, perchè per come sono fatto io ho bisogno di un coetaneo per sentirmi in sintonia. (forse per empatia)detto questo aggiungo che le cose in amore sono imprevedibili, non ci sono regole che giustificano una relazione, se avviene avviene e basta.

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XSI, dimentichi un caso:4 - Il ragazzo più grande - pur senza aver bisogno di riavere un'adolescenza e pur senza preferire abitualmente ragazzi più giovani - conosce un ragazzo più giovane, se ne innamora, viene ricambiato e i due vivono felici e contenti.

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XSI, dimentichi un caso:4 - Il ragazzo più grande - pur senza aver bisogno di riavere un'adolescenza e pur senza preferire abitualmente ragazzi più giovani - conosce un ragazzo più giovane, se ne innamora, viene ricambiato e i due vivono felici e contenti.
si lo so... lo avevo dato per inteso nel 3° :kiss:
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OK, ma secondo te allora chi è attratto abitualmente da ragazzi più giovani (non intendo solo sessualmente ma in generale e non mi riferisco comunque a me stesso perché non è il mio caso) deve considerarsi per forza uno squilibrato?Inoltre, in merito al punto uno e più in generale in merito al discorso del "condividere", "partecipare", "avere esperienza" eccetera, siete tutti convinti che in un essere umano debba essere sempre per forza tutto bianco o nero?Cioè, se anche un trentenne ha avuto una adolescenza difficile e poi nella sua psiche questo si trasforma in attrazione abituale per ragazzi più giovani, questo deve essere per forza un segno di instabilità o può essere anche semplicemente una delle infinite varianti della maturazione di una persona per cui, fosse anche così banalmente psicologica la causa di tale attrazione potete ammettere che non c'è poi nulla di male, dato che qualsiasi nostra preferenza può essere imputata a meccanismi radiacati nel profondo di noi stessi?E, tornando all'esempio della "partecipazione" alla vita scolastica, vorrei sapere ad esempio da Destroyer in che modo dovrebbe secondo lui attuarsi questa "partecipazione" che io non posso fornire al mio Jack. Se Jack avesse un fidanzato della sua età come pareciperebbe costui? Andrebbe a scuola a sedersi con lui nel banco? Non credo proprio. Credo che, tornati a casa, i due parlerebbero delle rispettive giornate, si sfogherebbero, si incoraggerebbero, eccetera... Dunque ESATTAMENTE ciò che faccio anche io.E viceversa. La solfa delle "esperienze da fare" sinceramente non la capisco. E' esperienza anche quella che lui fa con me e viceversa. Oppure dovrei rimandarlo indietro, fargli fare "esperienza" con qualcun altro e poi riprendermelo dopo che avrebbe ricevuto il "bollino blu di uomo vissuto"? Perché un altro dovrebbe costituire "esperienza" e io no? Non è possibile che ci possa essere convergenza tra ciò che da un rapporto chiedo io che ho 33 anni e ciò che chiede lui che ne ha 18?Non credo certo di essere problematico, tanto meno immaturo... Magari è possibile - anzi ne sono quasi certo - che lui sia più "maturo" rispetto alla media dei ragazzi della sua età, almeno stando alla statistica che posso farne leggendo questo Forum.Ma di certo, se Jack fosse come il dicottenne medio che frequenta questo Fourm, non sarebbe il mio fidanzato.

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Scusa, stavo finendo di editare e tu hai postato nel frattempo! Temo che dovrai rileggere il mio post qui sopra.Lo so cosa non hai detto! :look: Ti chiedevo un parere più circostanziato, anche per disambiguare il tuo post precedente! :kiss:

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Caro Sonnenritter,un grande divario economico tra due persone che si voglione bene, è una jattura, anche quando non è questo il motivo per cui una simile relazione nasce (in quel caso è banalmente squallido).Non mi pare possibile che il "ricco" rinunci al suo tenore di vita per acquisire quello del "povero".In genere è sempre il "povero" che deve imparare a farsi mantenere e ad andare in vacanza alle Maldive invece che a Rimini.Questo caso, frequentissimo in caso di differenza d'età, è talmente pernicioso che gli eterosessuali hanno inventato il matrimonio e la "comunione dei beni" per disinnescare il potenziale ricatto psicologico.Essendo io contrario al matrimonio (e non esistendo in Italia quello gay) sono portato a considerare solo le relazioni all'interno della stessa "classe".

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Hm, ancora non riesco a vedere cosa ci sia di pernicioso, tranne forse un disagio iniziale da parte del "povero", dettato principalmente dall'orgoglio. Se due persone si vogliono veramente bene dovrebbero riuscire a passare oltre simili questioni.

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Silver Reflex

Sono dell'idea che i limiti siano i peggiori nemici delle coppie.Sono anche dell'idea che la parola magica per far funzionare una coppia nel suo insieme sia condivisione: condividere i piaceri come i dispaiceri, i momenti di gioia come quelli tristi, i baci e le carezze, le parole dolci...e anche i propri beni materiali.Ritengo che la condivisione non dovrebeb essere forzata o mal vissuta, ma dovrebbe essere una spontanea conseguenza dell'affetto e dell'amore che si prova verso quella persona.Se il mio ragazzo mi celasse una parte della sua vita, tenendola per se, la prenderei molto male..e nel lungo periodo arriverei a troncare il rapporto; perchè? perchè sarebbe un limite, e non soddisferebbe il concetto in cui credo per cui in una coppia non devono esserci segreti o non detti.Allo stesso modo, se il mio ragazzo avesse una mentalità del tipo "quel che è mio è mio, quel che è tuo è tuo" non credo potrei restarci a lungo insieme.E' inevitabile che uno dei 2 partner sia più ricco (o più intelligente o più colto o professionalmente più realizzato) dell'altro, ma quando si sta insieme a una persona, e ci si ama (se poi la base del rapporto non è l'amore allora evito direttamente di esprimermi) ritengo si debba ignorare certe differenze e condividere tutto quello che si ha da offire, nel bene e nel male.Non solo non ritengo giusto stare insieme a una persona solo per dare quel che ci fa comodo, e prendere altrettanto.. ma lo ritengo perfino stupido nonchè squallido.In sostanza, se mi rifiutassi di offire un gelato al mio boy, conscio del fatto che lui non potrebbe fare altrettanto perchè povero, credo potrei definirmi una persona più attaccata ai soldi (i miei) che non alla persona con cui sto, dopo di che mi chiederei a che scopo continuare la relazione se le premesse sono così squallide.Se io amo do tutto, e mi aspetto lo stesso.Chi si sofferma ad analizzare i numeri dei conti correnti, dell'età o i titoli di studio e le qualifiche lavorative, secondo me non ha idea di cosa sia l'amore, forse non l'ha mai conosciuta e la sua visione sulla vita di coppia è basata su concetti alquanto materiali e di convenienza.Questione di stili di vita.

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OK, ma secondo te allora chi è attratto abitualmente da ragazzi più giovani (non intendo solo sessualmente ma in generale e non mi riferisco comunque a me stesso perché non è il mio caso) deve considerarsi per forza uno squilibrato?Inoltre, in merito al punto uno e più in generale in merito al discorso del "condividere", "partecipare", "avere esperienza" eccetera, siete tutti convinti che in un essere umano debba essere sempre per forza tutto bianco o nero?Cioè, se anche un trentenne ha avuto una adolescenza difficile e poi nella sua psiche questo si trasforma in attrazione abituale per ragazzi più giovani, questo deve essere per forza un segno di instabilità o può essere anche semplicemente una delle infinite varianti della maturazione di una persona per cui, fosse anche così banalmente psicologica la causa di tale attrazione potete ammettere che non c'è poi nulla di male, dato che qualsiasi nostra preferenza può essere imputata a meccanismi radiacati nel profondo di noi stessi?E, tornando all'esempio della "partecipazione" alla vita scolastica, vorrei sapere ad esempio da Destroyer in che modo dovrebbe secondo lui attuarsi questa "partecipazione" che io non posso fornire al mio Jack. Se Jack avesse un fidanzato della sua età come pareciperebbe costui? Andrebbe a scuola a sedersi con lui nel banco? Non credo proprio. Credo che, tornati a casa, i due parlerebbero delle rispettive giornate, si sfogherebbero, si incoraggerebbero, eccetera... Dunque ESATTAMENTE ciò che faccio anche io.E viceversa. La solfa delle "esperienze da fare" sinceramente non la capisco. E' esperienza anche quella che lui fa con me e viceversa. Oppure dovrei rimandarlo indietro, fargli fare "esperienza" con qualcun altro e poi riprendermelo dopo che avrebbe ricevuto il "bollino blu di uomo vissuto"? Perché un altro dovrebbe costituire "esperienza" e io no? Non è possibile che ci possa essere convergenza tra ciò che da un rapporto chiedo io che ho 33 anni e ciò che chiede lui che ne ha 18?Non credo certo di essere problematico, tanto meno immaturo... Magari è possibile - anzi ne sono quasi certo - che lui sia più "maturo" rispetto alla media dei ragazzi della sua età, almeno stando alla statistica che posso farne leggendo questo Forum.Ma di certo, se Jack fosse come il dicottenne medio che frequenta questo Fourm, non sarebbe il mio fidanzato.
ok la tua relazione è perfetta!ok il tuo jack è perfetto!ok tu sei un partner perfetto! :ok:giusto un paio di precisazioni:-per esperienze nn intendo solo esperienze amorose, sentimentali, sessuali,etc...ma esperienze di vita...e un 18 enne nn ha molta esperienza di vita, a meno che il tuo jack nn sia cresciuto sulla strada...e stando con uno che ne dovrebbe avere credo che sarebbe troppo condizionato...-un cpoetaneo parteciperebbe alla vita scolastica in maniera più adeguata in quanto capirebbe le sue problematiche perchè o studia come lui o ha lasciato la scuola da poco...tu ormai hai una visione più lavoratica che scolastica...o almeno lo spero per te...-ok, la tua relazione è perfetta...ma spero che dall'alto della tua saggezza permettarai ad altre persone di avere le proprie convinzioni..dici tanto a me, ma a me sembra che sei tu quello che cerca di "imporre" il proprio punto di vista...
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Ti prego di riasparmiare l'ironia sulla mie felice condizione sentimentale, perché ne parlo non per vanagloria, bensì per dimostrarti che non è vero - come tu credi - che sia IMPOSSIBILE avere una relazione equilibrata tra due persone con ampio divario d'età. Vorresti spiegarmi perché, secondo te, il fatto che io abbia finito gli studi da parecchi anni mi renderebbe incapace di comprendere adeguatamente il mio fidanzato?E perché, infine, avere le stesse "esperienze di vita" dovrebbe essere una condizione imprescindibile per poter stare insieme?Io credevo che lo fossero la passione, la tenerezza, l'onestà, la reponsabilità.Devo ammettere che trovo davvero raccapriccianti discorsi del tipo "due persone per stare insieme devono avere le stesse esperienze" o anche del tipo "un bambino per crescere sano deve avere una figura materna e una paterna" (scusa, Silver Reflex: non per rivangare, ma per spiegamri meglio). Affermazioni di questo tipo andrebbero dimostrate. E - poiché dimostrarle non si può (non stiamo aprlando di matematica ma di scienze umane) - almeno bisognerebbe avere la buona grazia di esprimere le proprie impressioni ed opinioni in forma meno perentoria.E cercando di evitare pronunciamenti che diano a chi si trova fuori dal tuo schema del pervertito o quanto meno dell'immaturo.Altrimenti lo sai cosa succede? Succede che prima tu dici "è impossibile che esista un relazione sana tra due persone con ampia differenza d'età e chi crede di averla è come minimo un immaturo", poi arrivano due persone con ampia differenza d'età che hanno una relazione sana, si offendono e ti portano il loro caso - non unico - per dimsotrare che la tua sentenza apodittica e con pretese di universalità vale uqanto una nocciolina.E non far passare me per quello che vuole imporre il suo punto di vista. Il mio punto di vista è possibilista: per me può esistere, su questo agomento, tutto e il contrario di tutto; sei tu quello per cui può esistere un'unica situazione.Quindi evita uscite di questo genere, perché dimostrano che ragioni poco e male, anche sul piano della logica.Oltre che sbugiardarti pubblicamente, perché accusi un altro di fare ciò che stai facendo tu.

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ahahaha ma se in ogni post metto sempre "secondo me"...ti ripeto, contentissimo che la tua relazione con uno + piccolo di 15 anni vada bene...potrebbe essere l'eccezione che conferma la mia personale regola, basata sulle mie esperienze...stop...quando mi metterò con una persona + grande o + piccola di molto e le cose andranno bene allora potrò dire anche io "sì, posson funzionare...", ma fino ad allora dirò "no, secondo me non funzionano...".la passione, l'amore, la tenerezza son cose fondamentali...così come è fondamentale la compatibilitàè, che nn dipende dall'età ma bensì dal carattere, tuttavia quest'ultimo è FORTEMENTE influenzato dall'età...ora vado a scolare la pasta :cry:

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Caro Sonnenritter,non è affatto una questione di orgoglio; o, almeno, le problematiche riguardanti l'orgoglio sono facilmente superabili.E' chiaramente un problema di DIPENDENZA.Nel momento in cui una persona è dipendente dal proprio partner, viene a cadere una condizione imprescindibile di un rapporto di coppia che è "la libertà di lasciarsi quando non si è più innamorati".Se io smetto di fare l'operaio perchè il mio fidanzato è multimiliardario, se io lascio il mio monolocale per andare nella sua villa, se io mi abituo a mangiare e a vestirmi in un certo modo... ebbene sono stato "acquistato".Per quanto mi senta intellettualmente libero, nella pratica non lo sono.La gran parte delle relazioni con una notevole differenza d'età sono improntate secondo questo rapporto di dipendenza; nella pratica disinnescato dalla legge che regolamenta il divorzio.Per quanto il "ricco" possa decidere di non far pesare la sua condizione, essa pesa.Se sono "ricco" potrò anche non rinfacciartelo; ma lo farò probabilmente alla prima crisi e chi può credere in una relazione senza crisi? E rinfacciato anche una volta sola, il rapporto non è forse compromesso per sempre?Non vi è "condivisione" se si condivide solo da una parte.

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Destroyer, ti faccio notare che formulette magiche come "secondo me" le usi meno spesso di quanto tu creda.E in ogni caso anche l'uso del "secondo me" non ti autorizza ad usare certe espressioni potenzialmente offensive.Tu in sostanza hai detto: "secondo me un 'adulto' che sta con un 'ragazzo' è un immaturo, un complessato, un eccetera eccetera..."Bene, allora potrei risponderti che "secondo me sei un imbecille" e poi nascondermi dietro al fatto che ho usato l'espressione "secondo me" e quindi non ti ho offeso.Ma non lo farò.Piuttosto, aspetterò che tu abbia scolato la pasta, che sia tornato al PC e che ti sia scusato con me e con tutti quelli come me che vivono storie d'amore stabili con persone molto più giovani o molto meno giovani senza per questo essere disposti a sentirsi rivolgere appellativi come quelli da te utlizzati.

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