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Fare i conti con un evento passato (traumatico)


Beppe_89

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Sto avendo un po' più di tempo libero del solito al momento, e ho deciso di provare a mettere nero su bianco un evento riguardante la mia salute che mi è accaduto diversi anni fa, e che ha inciso sul mio modo di vivere.

Saranno passati 10 anni il prossimo Novembre, quindi magari cercherò di finire di scriverlo in quel periodo.

È stato piuttosto traumatico perché forse all'epoca pensavo di essere invincibile ed ero ancora troppo immaturo per scoprire di non esserlo. Forse è per questo che sono andato avanti senza mai riflettere su quello mi era successo, e cercando, anzi, quasi di dimenticarmene.

Secondo voi che forma posso dare al racconto? Non voglio scriverlo a mo' di resoconto. Però non credo di essere in grado di gestire con successo altre forme narrative 😄

Se sono soddisfatto del risultato lo pubblicherò sul forum (sapere che un buon numero di persone lo leggeranno magari mi farà curare maggiormente la forma di quello che scrivo 😆)

 

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Un diario epistolare tra una giovane medio borghese di una famiglia decaduta in età da marito che cerca di arrampicarsi nella intricata noblesse italica facendo l'arrampicatrice sociale fallimentare e che tenta la fuga all'estero (io) e un giovane viaggiatore coi capelli al vento in missione esplorativa nelle colonie del sud del mondo dell'impero britannico (tu), alla ricerca di oro e spezie per svoltare e aprire una compagnia commerciale propria. Bramosia, sfrenate passioni segrete, tradimenti, debolezze fisiche e psicologiche che fanno credere che questo viaggio possa portare a un buco nell'acqua e luoghi incantati ma che nascondono insidie, tutto contornato da una weltanshauung puritana e schiavista.

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Sì ma non voglio metterci anni raga... 😆

Pensavo tipo ad un dialogo con me stesso, in cui il me di oggi racconta quello che mi è successo al me di 10 anni fa. 

 

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Non sono bravo a scrivere, ma direi di concentrarti più sul contenuto che sulla forma, alla fine non è importante cosa ne pensiamo noi come lettori, ma in che modo aiuta te ad fare i conti con questo trauma. Cercherei di tirare fuori tutto quello che va tirato fuori, che poi siano due versi in croce, in cui però hai messo tanto, oppure un flusso di coscienza che magari agli altri sembra disordinato, poco conta

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1 minute ago, metalheart said:

oppure un flusso di coscienza

 sì questa era la mia seconda opzione, però in quel caso dovrei descrivere i vari fatti come se li stessi rivivendo sul momento.

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1 hour ago, Beppe_89 said:

Pensavo tipo ad un dialogo con me stesso, in cui il me di oggi racconta quello che mi è successo al me di 10 anni fa. 

Secondo me questa è una buona idea, ambiziosa anche. Il flusso di coscienza non mi convince molto invece.

 

1 hour ago, Beppe_89 said:

Non voglio scriverlo a mo' di resoconto.

Perché? sarebbe un'opzione più semplice, ma non banale.

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14 minutes ago, Isher said:

ma non banale

Dici? Invece "banale" è il primo aggettivo che mi è venuto in mente quando ho pensato al resoconto, oltre al fatto che probabilmente finirei col divagare.

Non saprei.

14 minutes ago, Isher said:

Il flusso di coscienza non mi convince molto invece.

Perché no?

Pensandoci credo che con un flusso di coscienza riuscirei a ripercorrere tutto quello che è successo in modo lineare, inserendo le impressioni che ogni cosa che ho vissuto mi ha suscitato al momento (o almeno ciò che ricordo di quello che ho provato).anche quelle non rilevanti.

Mi aiuterebbe a rivivere tutto con gli stessi occhi di dieci anni fa, ma al contempo con la consapevolezza che ho (credo) ora.

Forse un flusso di coscenza "temperato", quindi non senza punteggiatura?

 

Edited by Beppe_89
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Oppure sottoforma di racconto tra una puttana di un bordello di terzo livello (io) e il suo cliente (tu) che dopo la consueta sveltina a prezzo modico si lascia andare a quelle che sono i suoi turbamenti, le sue debolezze, le sue paure.. La puttana è metafora del lettore. 

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1 hour ago, Beppe_89 said:

Dici? Invece "banale" è il primo aggettivo che mi è venuto in mente quando ho pensato al resoconto

Dipende da come lo scrivi.

Può essere una buona scelta se riesci ad essere chiaro, lucido, capace di esprimere le emozioni. Inoltre con resoconto non intendevo una forma "annalistica", ma anche un trasporto tra passato e presente.

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58 minutes ago, Isher said:

Inoltre con resoconto non intendevo una forma "annalistica", ma anche un trasporto tra passato e presente.

Okay 👍🏻

 

25 minutes ago, SabrinaS said:

non lo leggerò in ogni caso

Grazie 😅

 

7 minutes ago, Saramandasama said:

Ci sono avvenimenti piccanti?

Ma no è un problema di salute, cosa deve esserci di piccante? 

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10 hours ago, Beppe_89 said:

Sto avendo un po' più di tempo libero del solito al momento, e ho deciso di provare a mettere nero su bianco un evento riguardante la mia salute che mi è accaduto diversi anni fa, e che ha inciso sul mio modo di vivere.

io invece ho messo nero su bianco circa 15 anni fa, una avventura virtuale che ho passato all'interno di una prigione (mmorpg prigioni)

https://netgamers.it/showthread.php?t=168142

https://www.mmorpgitalia.it/threads/prigioni-it.336846/

scommetto che @marco7 gradirà leggerla tutta d'un fiato 😛

 

 

Edited by nayoz
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@nayoz l'ho letto nell'altro topic, thanks for sharing. 

Direi che il mio intento è di scrivere qualcosa di molto meno metaforico. 

Voglio includere tutti i dettagli, tutta la terminologia medica che sono stato costretto a imparare in quel periodo (stralci di documenti se riesco oppure foto).

In modo che serva anche a me come resoconto dettagliato. Cosa che non ho mai fatto, nemmeno nella mia testa.

E oltre ai fatti, ovviamente, la componente soggettiva di come ho vissuto quella vicenda, cosa ho provato e le cose che ho capito, su di me e gli altri.

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10 minutes ago, Bloodstar said:

Carrère

Non fissate l'asticella delle aspettative troppo in alto però, rischiate di farvi male quando vi cadrà in testa 😄

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Fai una prima stesura molto semplice e dettagliata, per ripercorrere anche mentalmente i fatti

Poi lascia sedimentare la prima stesura e dopo qualche giorno rileggila e riprendila in mano

L'idea di inserire nel testo stralci di documenti o foto è valida

 

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3 minutes ago, Hinzelmann said:

Fai una prima stesura molto semplice e dettagliata, per ripercorrere anche mentalmente i fatti

Poi lascia sedimentare la prima stesura e dopo qualche giorno rileggila e riprendila in mano

L'idea di inserire nel testo stralci di documenti o foto è valida

 

Okay Hinz 👍🏻

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19 hours ago, Beppe_89 said:

Secondo voi che forma posso dare al racconto?

Una struttura dialogica tra il te di adesso e quello di allora potrebbe non essere male: lui racconta al presente la successione in forma lineare gli avvenimenti (prima questo poi questo è poi quest'altro) e tu poi descrivi al passato le emozioni o i ricordi correlati.

In questa maniera avresti dei momenti per essere lucido ed altri per essere lirico.

19 hours ago, Beppe_89 said:

Pensavo tipo ad un dialogo con me stesso, in cui il me di oggi racconta quello che mi è successo al me di 10 anni fa. 

Ecco, il mio consiglio non è stato originale 😅

19 hours ago, metalheart said:

direi di concentrarti più sul contenuto che sulla forma

Non concordo: inscrivere un evento così forte in una forma di qualunque tipo è un po' l'ultimo passo per poter chiudere l'evento in una scatola e riporlo definitivamente altrove.

In più, costringere a forza qualcosa di grande in qualcosa di più piccolo ha spesso e volentieri delle capacità balsamiche ed epifaniche che uno non si aspetta.

18 hours ago, Beppe_89 said:

un flusso di coscienza

Più che un flusso di coscienza, in questo caso ti consiglierei un monologo interiore che ha una marea di pregi artistici ma un oceano di sbattimenti artigianali: trovare il giusto tono o il giusto respiro delle frasi, tanto per dire, è tutt'altro che semplice (benché potrebbe rivelarsi molto intuitivo).

Se posso esserti utile in qualche altra maniera, fammi sapere 😘

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3 hours ago, LocoEmotivo said:

Non concordo: inscrivere un evento così forte in una forma di qualunque tipo è un po' l'ultimo passo per poter chiudere l'evento in una scatola e riporlo definitivamente altrove.

In più, costringere a forza qualcosa di grande in qualcosa di più piccolo ha spesso e volentieri delle capacità balsamiche ed epifaniche che uno non si aspetta.

Sì; hai ragione, mi sono espresso male. Intendevo: questo scritto nasce con lo scopo di aiutare Beppe_89 a fare i conti con un trauma. Certamente va scelto un genere letterario che lo aiuti a esprimere il meglio quello che va espresso, non è una cosa per niente ininfluente; quello che secondo me conta meno è come arriva al lettore, se viene letto in modo scorrevole da noi, ecc (non riesco a citarla, ma leggi l’ultima parentesi nel suo post di apertura).  Ovvio però che se per elaborare questo trauma è importante per lui un’interazione con il forum, allora ha senso curare molto la forma, è un altro discorso 🙂

Edited by metalheart
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Riferito a Lady Gaga... l'album non l'ha scritto con riferimento a cicatrici del corpo.

Il problema che ho avuto comunque non mi ha lasciato nemmeno cicatrici, è invisibile. 

Edited by Beppe_89
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