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Fregarsene del giudizio altrui.


IlFinnico

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Quante volte vi è capitato di ricevere questa sottospecie di consiglio? Riuscite a non incazzarvi quando a dirvelo sono proprio le persone che vi giudicano di più?  

Sempre più spesso si sente questa frase, tipica dell'individualismo contemporaneo. Tuttavia, come può essere possibile estraniarsi completamente da quello che pensano gli altri (o che fingono di pensare)? Voglio dire, anche chi è abbastanza sicuro di sé vive all'interno di una determinata comunità ed è soggetto ai commenti altrui; alla fine li senti, e anche per cestinarli ogni volta c'è un consumo di energie mentali. È vero che dipende anche da chi lo dice, come e quando lo dice, quanto noi siamo suscettibili a quel determinato argomento etc. , ma come rimediare in un modo che  non sia per forza troncare rapporti o avvelenarsi il sangue?  Non sempre basta far passare il tempo.  Voi riuscite a distaccarvi abbastanza bene dal giudizio degli altri? Quali sono gli argomenti su cui i commenti altrui  vi danno più fastidio? (Quest'ultima domanda se volete tralasciatela,  nel senso, non voglio far mettere in mostra i vostri punti deboli, perché poi potranno riuscire in altri topic etc. Nelle mie intenzioni questo è un topic tranquillo).

Vabbè, non so se si è capito il discorso.

P.S: non parlo necessariamente di omosessualità, ma di qualsiasi altra cosa (anche se.volete farvi i capelli rossi e tutti quelli che conoscete vi dicono che con quelli fareste schifo ).

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1 minute ago, IlFinnico said:

Quante volte vi è capitato di ricevere questa sottospecie di consiglio? Riuscite a non incazzarvi quando a dirvelo sono proprio le persone che vi giudicano di più?  

Sempre più spesso si sente questa frase, tipica dell'individualismo contemporaneo. Tuttavia, come può essere possibile estraniarsi completamente da quello che pensano gli altri (o che fingono di pensare)? Voglio dire, anche chi è abbastanza sicuro di sé vive all'interno di una determinata comunità ed è soggetto ai commenti altrui; alla fine li senti, e anche per cestinarli ogni volta c'è un consumo di energie mentali. È vero che dipende anche da chi lo dice, come e quando lo dice, quanto noi siamo suscettibili a quel determinato argomento etc. , ma come rimediare in un modo che  non sia per forza troncare rapporti o avvelenarsi il sangue?  Non sempre basta far passare il tempo.  Voi riuscite a distaccarvi abbastanza bene dal giudizio degli altri? Quali sono gli argomenti su cui i commenti altrui  vi danno più fastidio? (Quest'ultima domanda se volete tralasciatela,  nel senso, non voglio far mettere in mostra i vostri punti deboli, perché poi potranno riuscire in altri topic etc. Nelle mie intenzioni questo è un topic tranquillo).

Vabbè, non so se si è capito il discorso.

P.S: non parlo necessariamente di omosessualità, ma di qualsiasi altra cosa (anche se.volete farvi i capelli rossi e tutti quelli che conoscete vi dicono che con quelli fareste schifo ).

Mio caro fidanzato mancato,quanto capisco i tuoi ragionamenti (come sempre)...credo, essenzialmente,che questo sia uno dei consigli più comuni al mondo,ma veicolante un quantitativo di ipocrisia mai vista. Si può dire che dalla nascita io abbia avuto problemi col giudizio altrui,complice anche un po' il comportamento di mia madre,che,in buona fede(ignorantemente) mi ha sempre paragonato ai miei compagni di classe,o ad altri bambini, facendomi sentire nulla confronto a loro,cosa che mi porto perennemente dietro...in tutti i miei meccanismi mentali. Quando ho avuto problemi col bullismo,o comunque ero molto sensibile alle critiche altrui (ma va?) Mi è sempre stato detto che non dovevo fregarmene di nessuno,che dovevo pensare unicamente al mio volere e alle mie opinioni. Poi però,quando mia sorella mi faceva cazziate ad minchiam, misticamente questa lezione di vita scompariva,e diventava essenziale ascoltare i "consigli" (Eh sí,sono proprio consigli,che tono dolce che si usa nel darli mamma mia 😍😍). Stesso discorso con alcuni amici (falsi), puntualmente mandati a cagare. Prima la filippica sul non pensare al giudizio altrui,e poi sermone con la lezione contraria,prima mi si dice "Che te ne frega se ti giudicano perché sei gay? E poi "La gente vede come mangi e ovviamente ti giudica,devi rispettare il senso comune". Penso che con questi esempi ho esemplificato a sufficienza la mia opinione.

Quanto a come mi pongo verso i giudizi, ho due emisferi dentro di me...il primo attacca,con furia, acidità,veleno puro,e per spirito di contraddizione persevera nel suo errore,pur di fare un dispetto al giudicante. Il secondo invece, è internamente e molto profondamente convinto che l'altro abbia ragione,e quindi mi porta a sentirmi sempre sbagliato. Mandando avanti sempre il primo, ingabbio il secondo e gli impedisco di fuoriuscire troppo. That's it

 

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Hai ragione da vendere.

Il vero successo non sta nel fregarsene del giudizio altrui, bensì nello sviluppare in sé stessi sicurezza ed equilibrio tali da permetterci di accettare con filosofia e pace le considerazioni altrui, che sempre verranno e che sempre ascolteremo.

 

Edited by Laen
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2 minutes ago, Laen said:

Hai ragione da vendere.

Il vero successo non sta nel fregarsene del giudizio altrui, bensì nello sviluppare in sé stessi sicurezza ed equilibrio tali da permetterci di accettare con filosofia e pace le considerazioni altrui, che sempre verranno e che sempre ascolteremo.

 

Esatto..anche se certe volte arrivano veramente cazzate allucinanti...

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2 minutes ago, Prince1999 said:

Esatto..anche se certe volte arrivano veramente cazzate allucinanti...

Sì, e vincente sarà chi sorriderà e si girerà dall'altra parte Lol

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1 minute ago, Laen said:

Sì, e vincente sarà chi sorriderà e si girerà dall'altra parte Lol

Io solitamente preferirei dare uno sganassone e fare girare loro hahahah però mi rendo conto che bisognerebbe anche accettare che non tutti diciamo cose sensate...

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40 minutes ago, Prince1999 said:

Io solitamente preferirei dare uno sganassone e fare girare loro hahahah però mi rendo conto che bisognerebbe anche accettare che non tutti diciamo cose sensate...

il problema non è se diciamo cose sensate o meno (chè la cazzata prima o poi scappa a tutti), ma chi e come ci "giudica".

nel senso, del fasciobigotto me ne strafrego altamente, anzi mi diverto pure a percularlo per le stronzate che spara,

ma se ad attaccarmi è qualcuno a cui tengo, specie se per qsa che non è vero, sbrocco, meno di brutto (metaforicamente e no) e taglio i ponti con costui (o costei).

è capitato pure qua.

Edited by freedog
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20 minutes ago, freedog said:

chè la cazzata prima o poi scappa a tutti

non dircelo perché lo sappiamo. Tu ne sei l'esempio in carne e ossa. Niente muscoli perché ormai sei un rudere.

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Just now, Aspis said:

non dircelo perché lo sappiamo. Tu ne sei l'esempio in carne e ossa. Niente muscoli perché ormai sei un rudere.

ricordami quando ho chiesto un tuo parere..

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Purtroppo tengo molto - forse troppo - all'opinione che gli altri hanno di me, in ogni ambito: lavoro, amicizie, famiglia.

Col tempo sto imparando ad essere sempre piu' indipendente emotivamente dal giudizio altrui, un pezzetto alla volta.

La vera sicurezza di sé, che significa anche valorizzarsi indipendentemente da ciò che ti dicono gli altri, o sei fortunato e ci nasci, oppure devi costruirtela con l'esperienza in anni: io mi sto ancora costruendo, ma è anche vero che una certa dose di permeabilità alle parole esterne serve sempre.

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Non credo sia possibile estraniarsi completamente dal giudizio degli altri

D'altronde non penso neanche sia nelle intenzioni di chi lo dice di farlo, semplicemente è una espressione sintetica con cui si sottintende che una persona vuole piacere a tutti ( e piacere a tutti non è possibile né forse opportuno ) o se la prende troppo per il giudizio di chiunque ( perchè vorrebbe essere inappuntabile o perfetto e quindi finisce per apparire permaloso ) è una persona che riesce a vedersi solo attraverso il giudizio degli altri.

Vedersi solo attraverso il giudizio degli altri significa cancellare la propria identità

Si riescono ad accettare o incassare meglio le critiche degli altri, quando si ha una propria identità

Una propria idea di se stessi, un proprio sguardo che non solo ci valorizza e ci consente di esprimerci ma ci dà benessere

 

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23 hours ago, Laen said:

 

Il vero successo non sta nel fregarsene del giudizio altrui, bensì nello sviluppare in sé stessi sicurezza ed equilibrio tali da permetterci di accettare con filosofia e pace le considerazioni altrui, che sempre verranno e che sempre ascolteremo.

 

Vero.

 

18 hours ago, Duma said:

 una certa dose di permeabilità alle parole esterne serve sempre.

Vero anche questo, anche perché se uno si indurisce troppo non si gode neanche gli eventuali feedback positivi. 

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Tra il titolo del topic e quanto scritto in seguito, @IlFinnico hai toccato tre tematiche che preferirei scomporre, sebbene esse si incontrino ad un certo punto. Il giudizio; ciò che si pensa>> l'opinione; il consiglio.

Giudizio infatti può essere considerato sinonimo di parere, opinione, ma secondo alcuni, tra cui me stesso, ha una valenza più esterna, più soggettivamente univoca, ovvero oggettiva secondo le soggettività che esprimono e quelle che accreditano, talvolta persino cattedratica. Giudicare una persona o una cosa significa farla rientrare in una categoria, in un novero, traducendo, sulla base di determinati elementi, un'impressione soggettiva in un riscontro oggettivo, secondo colui che esprime il giudizio, classificante quasi in modo verticale, facendo seguito ad una presunzione più o meno motivata. E da qui nascono eventuali problemi.

L'opinione, invece, rimane su di un piano più orizzontale, in quanto ontologicamente ammette e riconosce la relatività e la fallacia della --o delle-- soggettività che la/le sostanzia(-no).

Non a caso la  δόξα si costituiva in assenza di elementi di certezza per stabilire la verità, al contrario dell'  ἐπιστήμη (epì+  ἵστημι, cioè una cosa che sta in piedi, e da sola).

Perciò in generale rispetto l'intenzione delle persone di esprimere opinioni (queste ultime magari possono essermi sgradevoli), mentre provo fastidio per coloro che, al di fuori di un determinato ruolo socialmente codificato, come ad esempio un professore, un magistrato, od un elettore (nel rispettivo ambito), giudicano e producono giudizi verso altri o cose d'altri. Le persone troppo facili nell'esprimere un giudizio in relazione a ciò che afferisce ad altri, di solito sono o in qualche modo limitate nella capacità di intendere e comprendere le realtà con cui si interfacciano, o coinvolte in qualche conflitto con sé stesse, o con altri, ma al punto da lasciarsi coinvolgere nella propria sensibilità. Nei casi più gravi, gli individui troppo giudicanti tendono ad essere altresì illiberali verso ciò che sta al di fuori della propria sfera.

Il rapporto che nasce dall'opinione di uno o più individui su persone o cose, peraltro lungi dall'essere statica ed immodificabile, ed il modo con cui le individualità si interfacciano ad essa, è uno degli elementi alla base della convivenza sociale, pacifica o non che sia.

Ovviamente non posso che unirmi a chi ha, sopra, espresso l'importanza dell'autonomia e dell'indipendenza dall'altrui opinione, sebbene eventualmente per alcune persone l'opinione possa avere diverso peso, importanza e valenza in base a colui che la manifesta, tuttavia, per completezza, fermo restando quanto sopra, vorrei rilevare come un eccessivo ed esagerato disinteresse verso il "ciò che pensano gli altri" possa rischiare di diventare una forma di auto-giustificazionismo in relazione a contesti che risultino oggettivamente negativi per colui che si disinteressa, secondo una visione positiva. Per conseguenza, esistono circostanze in cui il giusto equilibrio deve essere trovato dall'individuo, o il soggetto, facendo uso della fiducia, della propria intelligenza e dell'esperienza, con tutto ciò che ne deriva.

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On 8/25/2020 at 5:28 PM, IlFinnico said:

Quante volte vi è capitato di ricevere questa sottospecie di consiglio? Riuscite a non incazzarvi quando a dirvelo sono proprio le persone che vi giudicano di più?  

In realtà non mi incazzo perché sono fondamentalmente d'accordo. E' vero che sarebbe meglio imparare a fregarsene del giudizio altrui. Quanto più ci riesci meglio stai. Poi che non sia facile è un altro discorso.

Inoltre lasciami dire che se ci sono persone che mi giudicano male, non andrò da loro a chiedere consigli, quindi non vedo perché proprio loro dovrebbero dirmelo.

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On 8/25/2020 at 5:28 PM, IlFinnico said:

Tuttavia, come può essere possibile estraniarsi completamente da quello che pensano gli altri (o che fingono di pensare)?

E' chiaro che solo un eremita che non dipendesse in alcun modo dall'aiuto altrui potrebbe disinteressarsi completamente di quello che di sé stesso pensano gli altri:

in una qualsiasi aggregazione umana è giocoforza considerare e soppesare le opinioni ed i giudizi degli altri aggregati verso di noi.

L'oggetto e la misura di questa considerazione dipendono dalle condizioni economiche, sociali, culturali di ciascuno, ma la considerazione in sé non può mancare, perché, se mancasse, si dissolverebbe ogni qualsivoglia forma d'aggregazione umana.

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20 hours ago, ldvrsp said:

Tra il titolo del topic e quanto scritto in seguito, @IlFinnico hai toccato tre tematiche che preferirei scomporre, sebbene esse si incontrino ad un certo punto. Il giudizio; ciò che si pensa>> l'opinione; il consiglio.

 

In generale condivido questa distinzione, oltre al fatto che bisogna lasciare agli altri il diritto di esprimere le proprie opinioni. È vero anche, però, che molto spesso le persone esprimono le loro opinioni come se fossero verità oggettive. Per quanto riguarda  i consigli, invece, non ho detto che non bisogna ascoltare i consigli altrui, bensì che " fregarsene dei giudizi altrui" può essere visto come una sorta di consiglio (?). Quest' ultimo, per definizione, non prevede obblighi, a meno che non sia condito da particolari pressioni; altrimenti, si può decidere tranquillamente di ignorarlo.

 

19 hours ago, Hazel226 said:

 

Inoltre lasciami dire che se ci sono persone che mi giudicano male, non andrò da loro a chiedere consigli, quindi non vedo perché proprio loro dovrebbero dirmelo.

Be',  questo si può presentare nei casi in cui si è in qualche modo "costretti" a frequentare delle persone ; possono appartenere alla nostra famiglia(magari vivono con noi), al nostro luogo di lavoro etc. Come il caso di cui parlava Prince, insomma. Per quanto riguarda gli amici o i conoscenti è molto più facile troncare, almeno per me.

 

6 hours ago, Mario1944 said:

E' chiaro che solo un eremita che non dipendesse in alcun modo dall'aiuto altrui potrebbe disinteressarsi completamente di quello che di sé stesso pensano gli altri:

in una qualsiasi aggregazione umana è giocoforza considerare e soppesare le opinioni ed i giudizi degli altri aggregati verso di noi.

L'oggetto e la misura di questa considerazione dipendono dalle condizioni economiche, sociali, culturali di ciascuno, ma la considerazione in sé non può mancare, perché, se mancasse, si dissolverebbe ogni qualsivoglia forma d'aggregazione umana.

Sisi, certo; infatti dicevo che ognuno vive in una determinata comunità, almeno la maggior parte degli umani; gli eremiti rappresentano un'eccezione nel quadro del mio discorso.

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On 8/25/2020 at 5:28 PM, IlFinnico said:

Voi riuscite a distaccarvi abbastanza bene dal giudizio degli altri? Quali sono gli argomenti su cui i commenti altrui  vi danno più fastidio?

Alle volte sono talmente pieno di me stesso che le critiche altrui mi mettono a disagio perché mi dico "eddai, non può essere che tu sia tanto stupido da pensarla così...!"😂

Comunque, mi feriscono i giudizi troppo affrettati, specie quando provengono da persone a cui cerco di spiegare il mio punto di vista; non ho mai ricevuto critiche al mio aspetto, o me ne sono dimenticato subito; se qualcuno mi piglia in giro per l'omosessualità mi sento imbarazzato dalla situazione...ma ecco, credo che smetterei comunque di parlare con persone omofobe, le eviterei per quanto possibile.

On 8/27/2020 at 11:06 AM, Mario1944 said:

 

 

Edited by schopy
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