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In Giappone e in Italia i giovani non chiavano più, qual è il reale motivo alla base di questo problema gravissimo? C'entrano la pornografia, le app, la crisi economica e il fatto che si vive ancora con mammà a 40 anni??


SabrinaS

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In Italia chiavano solamente quelli sposati (quindi etero) e una piccola parte dei single di classe elevata o di estrazione sociale alta. Tutti gli altri non chiavano. Che ne pensate? 

Sesso, anche quello è entrato in crisi. In Italia se ne fa di meno (sito Affari Italiani) 

Il Censis – Centro Studi Investimenti Sociali ha presentato questa mattina a Palazzo Madama,  una ricerca commissionata dalla multinazionale farmaceutica Bayer.  “Rapporto Censis – Bayer sui nuovi comportamenti sessuali degli italiani”, che – almeno sulla carta – dovrebbe fornire una radiografia dettagliata della vita intima della popolazione (coppie e single) tra i 18 e i 40 anni.

Secondo il documento, presentato in Senato e realizzato sulla base di una indagine che ha coinvolto 1.860 individui tra i 18 e i 40 anni nel periodo 1° marzo – 15 marzo 2019, con metodologia Cawi (acronimo che sta per “Computer Assisted Web Interviewing”), l’81 % degli italiani pratica “sesso orale”, il 67 % pratica la “masturbazione reciproca, il 47 % usa un “linguaggio osceno” ovvero il turpiloquio durante i rapporti, il 33 % pratica il “sesso anale”, il 24 % usa “oggetti, cibi o bevande per giochi erotici”, il 17 % scatta foto o registra video durante i rapporti, il 17 % “fantastica apertamente” con il partner su altri possibili partner, il 13 % ha rapporti sessuali “a 3 o più persone”, il 13 % pratica il “bondage” o il “sadomasochismo

Lo studio viene pubblicato “a vent’anni di distanza dall’ultima grande ricerca sulla sessualità degli italiani

Attualmente, il “numero medio” di partner sessuali avuti a 40 anni è di 6: più precisamente, 4 per le donne, 7 per gli uomini. Vent’anni fa il 50 % delle donne entro i 40 anni aveva avuto 1 solo partner, oggi questo dato è sceso al 40 % (tra gli uomini il dato è sceso dal 25 % al 22 %). Aveva avuto 6 o più partner il 13 % delle donne, oggi questo dato è salito al 16 % (per gli uomini il dato è salito dal 32 % al 41 %). Insomma, si farebbe crescente ricorso al “dating”, e si finisce più rapidamente a letto (processi che vengono classificati con l’espressione “quick sex”). Vent’anni fa, faceva sesso almeno 2 o 3 volte alla settimana il 35 % dei 18-40enni, oggi sarebbe il 42 %.

Secondo il Censis, il web – ovvero la pornografia soprattutto, ma anche i fenomeni di “relazionalità” a fini erotici – è diventato il principale “influencer”, con un forte impatto sull’immaginario sessuale collettivo, sui comportamenti e sui canoni estetici, sdoganando pratiche inconfessabili vent’anni fa, che sono state “decomplessate” (sic, neologismo “by” Censis, à la De Rita).

Sintetizza il Censis: “più piacere, meno amore”. Impressiona il dato secondo il quale 20 anni fa le donne che “separavano il sesso dall’amore” erano il 38 % ed oggi sarebbero più del doppio: il 77 %. Per gli uomini, la quota è passata dal 62 % di venti anni fa all’82 % di oggi. Un dato – 82 % a fronte del 77 % – che evidenzia una sostanziale “parità” di vedute ideologiche, in materia, tra maschi e femmine.

Roberta Rossi, Presidente della Federazione Italiana di Sessuologia Scientifica (Fiss), ha commentato: gli italiani “non solo lo fanno di più sesso e più spesso, ma sono anche più aperti e pronti sperimentare anche in coppia. Peccato che l’uso della contraccezione sia ancora molto scarso… I millenials italiani hanno un’attività sessuale più frequente rispetto al passato… Il discorso della sessualità è oggi più che mai collegato al piacere. Forse per questo, il repertorio dei comportamenti sessuali è diventato più alto: non si fa solo sesso in modo tradizionali, ma gli italiani, specialmente le coppie, dedicano più tempo ai rapporti orali, alla masturbazione reciproca ed anche alla visione di filmati porno insieme… è vero che sono aumentati gli italiani che lo fanno ‘di più’ e ‘meglio’, ma c’è anche un incremento di persone che dichiara di non farlo per niente”, ha concluso Rossi.

Come scrive ancora Ket4biz, esplorata anche il “sub-insieme” che può essere definito “no sex”. I dati degli italiani sessualmente “inattivi” sono notevoli: 1,6 milioni (oltre un 10 % della popolazione studiata) non ha mai fatto sesso nella vita (!), mentre hanno vissuto in “astinenza”, mediamente per 6 mesi, almeno una volta nella vita, ben 13 milioni dei 15,5 milioni di italiani tra i 18 ed i 40 anni. Sono “soltanto” 220mila i giovani 18-40enni che hanno una relazione affettiva stabile, ma sono al contempo “coppie bianche” (ovvero senza alcun rapporto sessuale)… Coloro che non fanno sesso sono passati dal 5 % della popolazione di 20 anni fa, ad un attuale 10 %. Curioso osservare (anzi il Censis scrive: “sorprendente”) che il 12 % delle persone che non hanno mai avuto rapporti sessuali nella propria vita ha invece una relazione affettiva stabile con un’altra persona: il 4 % addirittura convive con un’altra persona.

GIAPPONE: https://www.theguardian.com/world/2013/oct/20/young-people-japan-stopped-having-sex 

(...) Japan's under-40s appear to be losing interest in conventional relationships. Millions aren't even dating, and increasing numbers can't be bothered with sex. For their government, "celibacy syndrome" is part of a looming national catastrophe. Japan already has one of the world's lowest birth rates. Its population of 126 million, which has been shrinking for the past decade, is projected to plunge a further one-third by 2060. Aoyama believes the country is experiencing "a flight from human intimacy" – and it's partly the government's fault.

(...) The number of single people has reached a record high. A survey in 2011 found that 61% of unmarried men and 49% of women aged 18-34 were not in any kind of romantic relationship, a rise of almost 10% from five years earlier. Another study found that a third of people under 30 had never dated at all. (There are no figures for same-sex relationships.) Although there has long been a pragmatic separation of love and sex in Japan – a country mostly free of religious morals – sex fares no better. A survey earlier this year by the Japan Family Planning Association (JFPA) found that 45% of women aged 16-24 "were not interested in or despised sexual contact". More than a quarter of men felt the same way.

(...) Many people who seek her out, says Aoyama, are deeply confused. "Some want a partner, some prefer being single, but few relate to normal love and marriage." However, the pressure to conform to Japan's anachronistic family model of salaryman husband and stay-at-home wife remains. "People don't know where to turn. They're coming to me because they think that, by wanting something different, there's something wrong with them."

(...) Japan's under-40s won't go forth and multiply out of duty, as postwar generations did. The country is undergoing major social transition after 20 years of economic stagnation. It is also battling against the effects on its already nuclear-destruction-scarred psyche of 2011's earthquake, tsunami and radioactive meltdown. There is no going back. "Both men and women say to me they don't see the point of love. They don't believe it can lead anywhere," says Aoyama. "Relationships have become too hard."

 

(...) Aoyama says the sexes, especially in Japan's giant cities, are "spiralling away from each other". Lacking long-term shared goals, many are turning to what she terms "Pot Noodle love" – easy or instant gratification, in the form of casual sex, short-term trysts and the usual technological suspects: online porn, virtual-reality "girlfriends", anime cartoons. Or else they're opting out altogether and replacing love and sex with other urban pastimes.

Some of Aoyama's clients are among the small minority who have taken social withdrawal to a pathological extreme. They are recovering hikikomori ("shut-ins" or recluses) taking the first steps to rejoining the outside world, otaku (geeks), and long-term parasaito shingurus (parasite singles) who have reached their mid-30s without managing to move out of home. (Of the estimated 13 million unmarried people in Japan who currently live with their parents, around three million are over the age of 35.) "A few people can't relate to the opposite sex physically or in any other way. They flinch if I touch them," she says. "Most are men, but I'm starting to see more women."

Giappone e Italia secondo me hanno tante cose in comune anche se hanno delle differenze particolari e locali che causano questa crisi del chiavamento soprattutto nei giovani, anche perché anche in Italia per le donne è difficile conciliare carriera e famiglia, si chiava poco tra i giovani per vari motivi di cui discuteremo nel topic, sono paesi ancora omofobi e con una struttura sociale piramidale, stagnazione economica etc... parliamone, è importante. 

La mia ipotesi è che nei paesi in forte crescita economica e con un importante welfare state i giovani chiavano molto, sono felici e sessualmente appagati e mettono anche su famiglia facilmente, vivono da soli e tutte queste cose vitali e colorate. L'italia invece è il paese della depressione altro che latin lover e delle risate tra vicini di casa dal balcone. 

Conoscete gente che non chiava? E voi chiavate quanto vorreste? I gay italiani sono frigidi e sessuofobici?

Edited by SabrinaS
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C'entra che oggi si vuole solo trasmettere un'apparenza di ciò che siamo o facciamo e le società italiana e giapponese sono molto simili in questo senso, seppur mondi completamente diversi e opposti su certi ambiti. C'entrano il porno e le app, ci hanno sessualizzati e poi desessualizzati.

Edited by Serpente
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Ma hai letto l'articolo che hai postato? A me non sembra che dica che gli italiani scopino meno.

Inoltre non è certamente il numero di partner che determina quanto chiavi se ci pensi. Da single è normale scoparsi una decina di persone all'anno eppure le scopate che fai sono quelle o poco più! SInceramente a meno che non sei un compulsivo portarsi qualcuno a letto per un'avventura o farsi una chiavata ogni tanto è un grandissimo dispendio di energie, di conseguenza è normale che chi si trovi in coppia stabile si faccia la media di centinaia di scopate.

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il numero di persone che non chiavano o chiavano poco è aumentato (arriva al 10%+ del gruppo studiato, aumentato rispetto al passato), le persone che chiavano sono sposate - e ci credo altrimenti si chiede il divorzio in quel caso - e di questa una buona percentuale sperimenta di più a letto. Lo dice chiaramente. Il problema è l'aumento di chi non chiava o chiava molto poco. 

lo dice anche qui la dottoressa https://www.lavostrasaluteonline.it/gli-italiani-e-il-sesso-scarsa-autostima-e-calo-del-desiderio-mettono-in-crisi-la-coppia/

Difficile generalizzare. A grandi linee diciamo che a stare meglio sono le coppie dei 40-50 anni che sono passati indenni dalle prove della vita. Risolta la ‘pratica figli’, stanno ancora insieme, hanno raggiunto una certa serenità lavorativa e personale. Hanno retto alla vita come persone e come coppia e quindi possono vivere la vita intima senza conflitti e senza insicurezze. A stare peggio non sono le ‘coppie’ ma gli ‘individui’ sotto pressione: i giovani che non sanno come far progredire la loro vita, tra precariato e incertezze; e i single o quelli tornati single dopo una separazione che hanno difficoltà a ricostruire una vita sentimentale e ne soffrono.

 

Ovvero chiavano i boomer che ci hanno rubato il futuro e basta

Edited by SabrinaS
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Quello italiano mi pare un quadro molto positivo.

Il numero degli under 40 sessualmente attivo è aumentato,

si sono assottigliate le differenze tra uomini e donne

ed è aumentato il numero di pratiche sessuali.

Rimanere da indagare l'aumento delle persone che non hanno mai fatto sesso

per sapere se effettivamente è il "lato oscuro" della diffusione della pornografia.

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disclaimer: questo non è un topic contro la pornografia. 

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12 minutes ago, Almadel said:

 

Rimanere da indagare l'aumento delle persone che non hanno mai fatto sesso

per sapere se effettivamente è il "lato oscuro" della diffusione della pornografia.

e anche quello di quelli che scopano ogni morte di papa. E' migliorato solo il sesso tra coppie sposate e di lunga durata perché possono postare i loro video hot su pornhub e amaporn

tipo se chiedi ad uno di uscire poi ti non ospita anche se ha 40 anni perché ancora dai suoi tipo o in 20 in un appartamento di 80m , orripilante

Edited by SabrinaS
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La parte di articolo che hai postato parla degli under 40 però.

E' difficile non pensare sia un merito della pornografia, come dice la dottoressa;

dal momento che è praticamente l'unico cambiamento significativo

intervenuto negli ultimi vent'anni.

Di certo le app hanno aumentato il numero di pratiche,

perché possiamo selezionare un partner partendo da quello.

 

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1 hour ago, SabrinaS said:

tipo se chiedi ad uno di uscire poi ti non ospita anche se ha 40 anni perché ancora dai suoi tipo o in 20 in un appartamento di 80m , orripilante

questo è vero al sud

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anche nelle grandi città del nord il sovraffollamento abitativo è un problema serio, solo che cambia che al sud sono i parenti, al nord i coinquilini 

Nel 2018 il 27,8% delle persone vive in condizioni di sovraffollamento abitativo. Questa condizione di disagio è più diffusa per i minori, il 41,9% dei quali vive in abitazioni sovraffollate. Lo rileva l'Istat nella ricerca "Spazi in casa e disponibilità di computer per bambini e ragazzi".6 apr 2020

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Bullfighter4
5 hours ago, SabrinaS said:

disclaimer: questo non è un topic contro la pornografia. 

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e anche quello di quelli che scopano ogni morte di papa. E' migliorato solo il sesso tra coppie sposate e di lunga durata perché possono postare i loro video hot su pornhub e amaporn

tipo se chiedi ad uno di uscire poi ti non ospita anche se ha 40 anni perché ancora dai suoi tipo o in 20 in un appartamento di 80m , orripilante

Il peggio sono quelli con il macchinine appariscente di seconda mano che vivono ancora a casa dei genitori...

Nei profili sono: can’t host but I travel🤭(Scusa prefy per l’inglese)

Edited by Bullfighter4
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@conrad65 puoi dirci il perché sei single e non chiavi? anche idwspr ha detto di essere single e non chiavare, qual è il problema alla base dei gay italiani?

Comunque io non chiavo in luride auto, ti pare, orribile e precarietà. O si chiava in una stanza normale o niente.

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  • 3 months later...

Sposto l'argomento su qualcosa di più concreto rispetto agli instagay frigidi italiani. Il drastico invecchiamento della società giapponese è dovuto a fattori quali un basso tasso di fecondità totale, un'aspettativa di vita tra le più elevate al mondo e un'immigrazione quasi assente e ha innescato preoccupazioni circa il futuro economico della nazione e la vitalità del suo Stato sociale. Nel declino delle nascite incidono una serie di fattori economici e culturali: matrimoni più rari o tardivi, scarso equilibrio tra vita e lavoro (il secondo assorbe completamente la prima), una maggiore partecipazione delle donne al mondo del lavoro rispetto a decenni fa, un calo dei salari e dell'occupazione a vita sommato a un elevato divario retributivo fra i sessi, diminuzione degli spazi abitativi oltre alle alte spese che comporta crescere un bambino. A testimoniare la presenza di un vero e proprio fenomeno sociale il sociologo giapponese Masahiro Yamada ha coniato il termine parasite single per indicare quei giovani non sposati che scelgono di vivere coi genitori anche dopo aver superato i trent'anni, proprio com'è accaduto coi giovani italiani negli anni '80 e '90.

Il calo demografico italiano invece ha radici nelle mancate politiche sulla natalità della Democrazia Cristiana, che si proclamava costantemente custode dei valori e delle tradizioni dell'antica famiglia italiana senza mai realizzare alcuna riforma fiscale e di incentivi alla famiglia, che andava riducendosi sempre di più e alla fine del secolo scorso per certe coppie etero era più conveniente non fare proprio figli, che sobbarcarsene anche solo uno.

 

 

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8 minutes ago, Serpente said:

Sposto l'argomento su qualcosa di più concreto rispetto agli instagay frigidi italiani. Il drastico invecchiamento della società giapponese è dovuto a fattori quali un basso tasso di fecondità totale, un'aspettativa di vita tra le più elevate al mondo e un'immigrazione quasi assente e ha innescato preoccupazioni circa il futuro economico della nazione e la vitalità del suo Stato sociale. Nel declino delle nascite incidono una serie di fattori economici e culturali: matrimoni più rari o tardivi, scarso equilibrio tra vita e lavoro (il secondo assorbe completamente la prima), una maggiore partecipazione delle donne al mondo del lavoro rispetto a decenni fa, un calo dei salari e dell'occupazione a vita sommato a un elevato divario retributivo fra i sessi, diminuzione degli spazi abitativi oltre alle alte spese che comporta crescere un bambino. A testimoniare la presenza di un vero e proprio fenomeno sociale il sociologo giapponese Masahiro Yamada ha coniato il termine parasite single per indicare quei giovani non sposati che scelgono di vivere coi genitori anche dopo aver superato i trent'anni, proprio com'è accaduto coi giovani italiani negli anni '80 e '90.

Il calo demografico italiano invece ha radici nelle mancate politiche sulla natalità della Democrazia Cristiana, che si proclamava costantemente custode dei valori e delle tradizioni dell'antica famiglia italiana senza mai realizzare alcuna riforma fiscale e di incentivi alla famiglia, che andava riducendosi sempre di più e alla fine del secolo scorso per certe coppie etero era più conveniente non fare proprio figli, che sobbarcarsene anche solo uno.

 

 

Comunque non chiavano e non chiaviamo in generale e poi c'è anche il fatto che non si fanno figli, perché si può in teoria chiavare e non procreareeee

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  • 2 months later...

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