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Il movimento anti-psichiatria


Serpente

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Il termine antipsichiatria si riferisce ad approcci (talvolta considerati come un movimento unitario) che fondamentalmente si pongono in contrasto con le teorie e le pratiche della psichiatria in generale. Le critiche più comuni rivolte dai movimenti antipsichiatrici sostengono che la psichiatria utilizzerebbe concetti e strumenti medici impropriamente; che in alcuni casi di acuzie, con pericolo per sé o per altri, può trovarsi a dover trattare (all'interno comunque di un quadro di garanzie normative e cliniche ben precise) pazienti gravi non in condizione di intendere e di volere, e di cui quindi la volizione è alterata; che, come altri ambiti medici, sarebbe "compromessa" in ipotetici legami finanziari e professionali con l'industria farmaceutica; che utilizzerebbe un sistema di categorie di diagnosi "stigmatizzante" (il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali) con il disturbo mentale che in realtà può evolvere in svariati modi. (Wikipedia)

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In Italia esiste un'associazione anti-psichiatrica che si chiama Telefono viola che, ufficialmente, gira il paese tenendo convegni e incontri ed opera nella direzione del contrastare gli abusi che le persone possono subire dal trattamento psichiatrico, e per la difesa e la tutela dei diritti, dell'integrità, della "dignità e della libertà" della persona. Dispone di un centro di ascolto telefonico per le persone psichiatrizzate, e porta avanti un discorso di libera scelta delle persone sugli eventuali trattamenti da effettuarsi su di loro, un discorso quindi di emancipazione dalla psichiatria costrittiva (come il TSO). Tuttavia, questi movimenti ed associazioni non fanno mistero di condannare la psichiatria in toto, in quanto sempre "costrittiva" (i manicomi sono ancora una ferita aperta nella società). Un importante appoggio ai movimenti anti-psichiatria è stato dal movimento gay negli ultimi decenni del XX secolo, portando alla rimozione dell'omosessualità dall'elenco dei disturbi mentali.

Io ritengo che lottare contro la psichiatria sia sbagliato, poiché è l'unica materia in grado realmente di poter guarire o correggere eventuali disturbi mentali con l'aiuto della medicina, laddove una terapia cognitivo-comportamentale non basti. Genericamente mi sembra sia la sinistra radicale più ostile al tema psichiatrico, visto come una scienza da "strizzacervelli" e questo è anche dovuto alla presenza di psichiatri che non sono molto empatici coi pazienti né sono interessati ai loro stati emotivi o alle loro storie, ma solo ad individuare una possibile patologia o a bombardare la gente di psicofarmaci (che non è, per certi, la prospettiva migliore di vivere dipendenti dalla chimica). Ritengo però che la soluzione migliore per qualcuno sia uno psichiatra con la sensibilità di uno psicoterapeuta. Voi che ne pensate? Siete anti-psichiatrici?

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In realtà lo psichiatra può anche essere psicoterapeuta nello stesso tempo a mio avviso un vero psicoterapeuta è anche psicologo. Essere medico psichiatra psicologo psicoterapeuta è pensabile ma non fattibile

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