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La Chiesa e il nazismo


Rigoletto

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[modbreak=yrian]Modifico il titolo del topic e ricordo che esistono regole molto precise in merito. Per favore, Rigoletto, leggi il regolamento di sezione! Grazie![/modbreak]Che ne pensate? Sono pagine che riguarda(ro)no anche noi"Nel momento in cui i capi delle maggiori nazioni del mondo mostravano riserve egrave sospetto di fronte alla nuova Germania, la Chiesa Cattolica, la piu' grandepotenza morale sulla terra, attraverso il Concordato espresse la sua fiducia al nuovogoverno [nazista]." Cardinal Michael von Faulhaber."Noi Cattolici tedeschi siamo rimasti insuperati nella prontezza al sacrificio,all'amore per il paese e fedelta' alla Patria [...] E nella battaglia per la liberta'della Patria dopo la guerra, Leo Schlageter, uomo di provata fede cattolica e'divenuto brillante esempio di amore per la Patria fino alla morte." Vescovo Buchberger di Regensburg, 1935. (Schlageter fu dichiarato Martire del Nazional-Socialismo)."Puoi vedere da cio' che noi vescovi, per nostro proprio volere e senza costrizione,abbiamo assolto al nostro dovere nazionale. So che questa dichiarazione sara' seguitada una fruttuosa collaborazione. Con i piu rispettosi riguardi. Heil Hitler!"Cardinal Innitzer, lettera a Gauleiter."All'Illustrissimo Herr Adolf Hitler, Fuerer e Cancelliere del Reich!All'inizio del Nostro Pontificato vogliamo garantirvi che restiamo devoti al bene delpopolo Tedesco assicurato alla vostra guida [...] Negli anni passati in Germania,abbiamo fatto tutto cio' che era in nostro potere per fondare relazioni armoniose fralo Stato e la Chiesa. Ora che le responsabilita' della nostra funzione pastoralehanno accresciuto le nostre opportunita', ancora piu' ardentemente preghiamo perraggiungere lo scopo. Possano la prosperita' e il progresso del popolo tedesco dare,con l'aiuto di Dio, il loro frutto!". Eugenio Pacelli, Marzo 1939.

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Come ogni organizzazione che si rispetti (?), anche la Chiesa dovette tutelarsi. Che poi questo tutelarsi comportasse l'andar contro precetti cui loro stessi si ergevano a paladini - almeno a parole - e farsi silenziosi complici di un sistematico eccidio è cosa assolutamente irrilevante, suppongo...V'è pure una ragione per cui frequente epiteto della Chiesa è Grande Meretrice.nazi-priests.jpgGott mit uns.

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Come nota giustamente il nostro Cavaliere del Sole, le Chiese Cristiane, Cattolica e Luterana, benché dissentissero da molti principii posti dall'Hitler e dai seguaci e benché temessero l'invadenza della fazione vicente, incline ad occupare non solo ogni potestà pubblica, ma tutta la società civile; dovettero fare, come ammonisce il proverbio, buon viso a cattivo giuoco.D'altronde non fu una novità:pensiamo al concordato del pontefice Pio, settimo di questo nome, col Bonaparte, eversore d'ogni ordine antico, sacro e profano, ovvero agli accordi tra Paolo sesto, con governi che, proclamata atea la repubblica, negavano la liceità d'ogni culto divino.Forse l'ammirazione del pontefice regnate, Pio dodicesimo, per la cultura e l'umanità Germanica, e le amicizie, strette quand'era nunzio in Baviera, forse il timore di favorire la diffusione d'una dottrina atea, qual era quella Marxiana, e la speranza d'opporle il nazionalsocialismo, quale argine provvisorio, stimandolo male minore, l'inclinarono ad una tolleranza maggiore, che sarebbe stata usa dal suo predecessore di pari nome. Ma è difficile giudicare ora, dopo che gli eventi sono accaduti, che cosa gli uomini avrebbero dovuto fare, prima che accadessero, affinché non accadessero in quel modo.Quanto all'opinione dei sacerdoti Cristiani circa l'Hitler, non dobbiamo per altro dimenticare che non pochi dissentirono apertamente e pericolosamente:famoso fu il caso del vescovo di Monastero, Clemente di Galen. Una cosa mi pare non possiamo sostenere:che, cioè, la Chiesa Cattolica ed il suo flamine sommo siano stati liberamente e deliberatamente fautori e promotori dell'Hitler e dei suoi.Pur trascurando quanto fossero diversi i principii e le dottrine, non si vide mai una fazione, una setta favorire e promuovere un'altra, la quale fosse sorta emula e rivale e concorrente nell'autorità sui cittadini e parimenti rapace dei cuori e delle menti dei mortali.Anakreon.

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sono d'accordo con Cavaliere Solare e con il dotto Anakreon.Penso che la chiesa si sia tenuta aperta tutte le possibilità.Molti dissentirono e la chiesa li lasciò dissentire, ma non ebbe parole di condanna per personaggi nazisti come il cardinale Tiso, il cardinale Stepinac, i vescovi francesi ecc. che collaborarono anche nella deportazione di ebrei.Poi il cardinale Siri (che forse fu papa per due giorni prima di Giovanni XIII) è famoso per aver organizzato la fuga di molti nazisti (Mengele) in Sud America.E GPII fece santo Stepinac.Se il nazismo vinceva la chiesa poteva tranquillamente dire che il nuovo regime politico europeo era stato sostenuto anche da lei

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Caro Giullare del Duca di Mantova,Ti rendo grazie per il titolo, per altro immeritato, di dotto.Circa quello che congetturi: "Se il nazismo vinceva la chiesa poteva tranquillamente dire che il nuovo regime politico europeo era stato sostenuto anche da lei", ho assai di dubbii.Per quello che è lecito supporre, se l'Hitler avesse vinto e prevalso in tutta Europa, instaurando la sua potestà assoluta sui Germani, le Chiese Cristiane non sarebbero state conculcate ed oppresse meno, che siano state perseguitate nelle regioni governate dai seguaci della dottrina Marxiana e, singolarmente, nelle Russie.In somma, delle due potenze, che si contendevano il dominio delle menti e dei cuori dei popoli, la fazione Nazionalsocialista e la Chiesa Cattolica, l'una sopportò l'altra quale male minore, simulando consensi in alcune cose e dissimulando la contesa acerrima per l'autorità sulle anime e per l'imperio sui corpi.Anakreon.

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Vero Anakreon, il nazismo aveva una propria visione della religiosità e delle religioni.Ma restando sul piano pratico, di certo sarebbe dovuto scendere ad accordi, in caso di vittoria, con le chiese che allora avevano parecchio seguito.Non dimentichiamo che il nazismo (che per convenienza venne imputato solo ai tedeschi) ebbe numerosi collaborazionisti in Europa, moltissimi dei quali combatterono nelle stesse SS.la capitale Berlino, per esempio, venne difesa da volontari croati e norvegesi, volontari che simpatizzavano per la causa nazista ma che idealmente si richiamavano ad una visione politica integralista nella quale il cristianesimo aveva uno spazio importante.(P.S., complimenti per il tuo stile, secondo me sei uno scrittore. Trovo anche simpatico l'avermi indicato con la professione che faceva colui il cui nome uso come nick :look::asd: )

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Caro Giullare del Duca di Mantova,supponi:"Ma restando sul piano pratico, di certo sarebbe dovuto scendere ad accordi, in caso di vittoria, con le chiese che allora avevano parecchio seguito.".Penso che Tu supponga rettamente.Per altro, reputo che molto sarebbe dipeso dalla misura della vittoria:un duce, che avesse vinto e trionfato d'ogni esercito d'Europa e di molti fuori d'Europa, è lecito supporre avrebbe potuto imporre tutto o quasi, al suo popolo, in grazia della più eccelsa delle vittorie e del più splendido dei trionfi. Non di meno, come dimostrò il caso simile della dottrina Marxiana in Russia, anche per coloro, i quali reggano la potestà suprema con imperio assoluto e con terrore infinito, è difficile estirpare senza tormenti e senza conflitti, dai cuori e dalle tradizioni d'una gente, mille anni di religione d'un dio.E veramente, per solito, la pietà verso gli dei aviti cade piuttosto per vizio suo, che per virtù altrui, come possiamo argomentare dai casi antichi, considerando la diffusione del culto di Cristo a danno della venerazione dei numi Olimpii e Capitolini:questi non furono oppressi da quello, ma bensì, decaduti, furono sostituiti da lui.Anakreon.

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Sapete , tanto per aggiungere altro, che Pio XII chiese agli americani di limitare i soldati "negri" nella capitale?Mentre in Israele e altrove è sempre forte la polemica sull'intenzione del vaticano di beatificare Pio XII, il papa collaborazionista del nazismo (v. l'inchiesta sulla Ratline organizzata da Pio XII per far fuggire all'estero i criminali di guerra: http://laici.forumcommunity.net/?t=4790527) il Vaticano, con tempistica perfetta, fa spuntare un fantomatico documento, di cui non vi è nessuna prova dell'esistenza, da cui risulterebbe che Pio XII avrebbe ordinato di nascondere gli ebrei, mentee sostenva regimi criminali come quello hustasha e mentre i suoi vescovi collaboravano col nazismo o, al massimo, restavano equidistanti.http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezion...20659girata.asp19/4/2007 (7:50)Il giallo in una "velina" del VaticanoMARCO TOSATTICITTÀ DEL VATICANOIl «caso» Pio XII potrebbe essere arrivato a una svolta clamorosa: un giovane studioso, Sandro Barbagallo, dichiara di aver visto con i suoi occhi la prova dell’impegno di papa Pacelli a favore degli ebrei perseguitati dai nazisti, sotto forma di una direttiva vaticana.«Quella “direttiva” - ci ha detto - proveniva dalla Segreteria di Stato ed era una semplice “velina”, in cui si raccomandava, per volere di Pio XII, di prestare aiuto, assistenza e rifugio, secondo le proprie possibilità, a quanti più ebrei fosse possibile». Barbagallo l’ha vista perché è in possesso di un monsignore, particolarmente devoto alla memoria di Pio XII, che l’ha ricevuta molto tempo fa da una suora di un’ordine presente a Roma. Il giovane studioso, che conosce bene il modo in cui sono organizzati gli archivi della Segreteria di Stato della Santa Sede, è sicuro che il cardinale Tarcisio Bertone, che ha accennato alla «circolare» en passant due giorni fa, ne debba avere preso visione. «È impossibile che in archivio non ci sia l’originale. Tutto ciò che c’è “fuori” è in originale “dentro”. Questo vale per le Bolle del Cinquecento come per i Brevi di oggi... Se il cardinal Bertone si espone con una data, lo fa perché ha delle certezze».In realtà, di queste circolari che davano disposizioni affinché gli ebrei fossero salvati e aiutati, si aveva già avuto notizia; ma non si è mai potuto disporre di un documento scritto. Un sacerdote di Assisi, don Aldo Brunacci, scomparso pochi mesi fa, ha dichiarato più volte di avere visto nelle mani dell’allora vescovo di Assisi, monsignor Nicolini, una circolare del Vaticano che chiedeva a nome del Papa di dare assistenza alle famiglie ebraiche, datata 16 settembre 1943. Più di recente, la rivista Trenta giorni ha pubblicato pagine del diario di un monastero di clausura femminile di Roma. L’anonima redattrice, una suora agostiniana del Monastero dei Santi Quattro Coronati, parla esplicitamente di un «ordine» di papa Pacelli: «In queste dolorose situazioni il Santo Padre vuol salvare i suoi figli, anche gli ebrei, e ordina che nei monasteri si dia ospitalità a questi perseguitati. Anche le clausure debbono aderire al desiderio del Sommo Pontefice e, col giorno 4 novembre, noi ospitiamo fino al 6 giugno successivo le persone qui elencate...».Si attende a questo punto che

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Guest werty

molto si è detto sulla presunta omertà di Pio 12°...la Chiesa non intervenne, vi fu solo un cauto e generico messaggio nella messa di Natale del 1942 .La Chiesa ha giustificato il mancato intervento per "evitare mali peggiori" agli ebrei e ai cattolici che li aiutavano.Ma allora perchè Pio 12° non si astenne dal denunciare il bolscevismo?Inoltre Pio 11° (quello prima) guardò con favore Hitler...Aggiungo poi che la chiesa si è (quasi) sempre espressa contro l'ebraismo, come "origine di tutti i mali di oggi" Gli unici papi che si sono aperti un pò nei loro confronti sono stati Giovanni 23° e Woytila.

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Veramente tutti i papi condannarono il comunismo, tanto che i credenti che votano comunista sono scomunicati.Durante la guerra di Spagna Pio XI dichiarò quella guerra "crociata" contro l'ateismo bolscevico.Contro il nazismo vi fu comunque un documento di Pio XI (che definì tra l'altro Mussolini "uomo della divina provvidenza") "Con crescente preoccupazione" .Semplicemente i papi si tenevano buoni tutti.Speravano che i nazisti facessero pace con gli inglesi e poi si lanciassero contro il comunismo, ma misero in conto che potevano perdere.Poi, nazismo e cristianesimo hanno moltissimo in comune, e lo stesso antisemitismo è di origine cristiana.

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Consta che l'undicesimo Pio abbia scritta una lettera enciclica di condanna aperta delle dottrine nazionalsocialiste, la quale tuttavia non poté pubblicare, perché incontrò il suo fato.Il dodicesimo non la pubblicò e per ciò alcuni l'accusarono essere un fautore dell'Hitler:accusa degna piuttosto di riso, che di confutazione.Il Pacelli temette forse che, condannando la fazione dominante in Germania, il Romano pontefice non apparisse eleggere una delle due parti che s'apprestavano a contendersi coll'armi il primato in Europa.A questo primo timore, si può aggiungere il secondo per le sorti dei Cattolici in Germania e nelle regioni già preda dell'Hitler ed il terzo per la persecuzione della religione e del culto di qualsivoglia dio, promossa dai seguaci del Marx nelle Russie.Benché sia molto facile giudicare dopo gli eventi, non di meno è lecito che alcuno reputi che Pio dodicesimo sia stato più ignavo, che prudente.Ma l'ignavia contro il nemico è altro che il tradimento.Anakreon.

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Divino Anakreon........ parlare come si mangia? No????I silenzi dell'11 e del 12 costarono la vita a milioni di uomini, però questi papi le parole spesero per difendere Stepinac e Tiso che furono responsabili di stragi e deportazioni.

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Divo Giullare del Duca di Mantova,io non uso altrimenti delle posate, che dello stilo.Circa il costo dei silenzii Piani, Ti reputo avere troppa fiducia nell'efficacia del verbo pontificio:e veramente Ti ricordo che nessuno dei governanti, neppure coloro, i quali pur professavano la religione Cattolica, ascoltò le esortazioni e del decimo Pio e del quindicesimo Benedetto contro l'inutile strage, cui i popoli Europei s'apprestavano a rovinare, quasi cent'anni or sono.Perché, venticinque anni dopo, avrebbe dovuto ascoltare i due Pii quell'Hitler, il quale neppure si professava Cristiano ?.Senza dubbio è difficile congetturare, dopo che le cose siano accadute, come sarebbero accadute, se alcuno avesse fatto ciò, che non fece, ovvero non fatto ciò, che fece.Ma se questo vale per chi neghi, com'io nego, che una condanna aperta e veemente del pontefice regnante avrebbe impediti o contenuti gli eccidii Hitleriani, non altrimenti vale per chi afferma, come Tu affermi, che, di contro, la riprovazione sarebbe stata ampiamente efficace.Per altro, se consideriamo ciò:che il duce dei Germani avrebbe pagato e veramente pagò qualsiasi prezzo, pur che il suo popolo fosse elevato al principato in Europa ed al primato nell'orbe terracqueo, e preferì la rovina completa sua e dei suoi fautori e della nazione intera e, forse, se avesse potuto, dell'universo mondo, anteponendo la morte ad una vita, ch'egli stimava mediocre, quando s'avvide che la meta non poteva essere conseguita; perché non possiamo, dunque, supporre cosa verisimile ch'egli avrebbe spregiata quale inetta e misera e miserabile una voce, la quale non fosse armata di ferro e di fuoco, se pur vogliamo concedere che, di tali armi munita, l'avrebbe apprezzata ?.Altro, come sopra scrissi, è il giudizio che alcuno può dare della prudenza del Pacelli, accusandolo piuttosto d'ignavia:ciascuno può porre i confini della temerità, dove meglio crede, benché non convenga dimenticare che, quanto superiore è l'ufficio che adempie un uomo, tanto maggiore è il peso delle diverse utilità ch'egli deve, in deliberando, considerare.Ma mi pare opportuno distinguere tra l'opinione che sarebbe stata cosa degna che il Romano pontefice elevasse e proclamasse una riprovazione delle gesta dell'Hitler, pur inerme ed inetta a dissuadere il nemico, e l'opinione che quella riprovazione sarebbe stata efficace a dissuaderlo e salutare per gli oppressi da lui. Permetti ch'io solamente dissenta dalla prima opinione, ma che anche sorrida della seconda.Anakreon.

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Se il nazismo vinceva la chiesa poteva tranquillamente dire che il nuovo regime politico europeo era stato sostenuto anche da lei", ho assai di dubbii.
Sicuramente la chiesa non ha sostenuto direttamente il Nazismo, però non scordiamoci che,fino alla Seconda Guerra Mondiale, la Chiesa ha accusato gli ebrei di deicidio, accusa che portava all'esistenza di ghetti. Inoltre...come scordare che, fino all'Ottocento, per 3 secoli in Spagna è stato attivo un ramo della Santa Inquisizione( poi soppresso da Bonaparte, personaggio scomodo per la Chiesa del tempo), i cui membri, i quemadores(bruciatori), bruciavano gli eretici ebrei, di cui poi la Chiesa prendeva le ricchezze, in forni crematori(diversi da quelli nazisti)?Addirittura, questo braccio armato dell'Inquisizione spagnola dovette ingegnarsi a creare un modello di forno che potesse contenere più di 40 eretici, per lo più ebrei.   Se vogliamo dire che la Chiesa non ha appoggiato direttamente il Nazismo, sono d'accordo. Tuttavia, non scordiamo che parte dell'antisemitismo largamente diffuso fino al secondo conflitto mondiale derivava, almeno nei paesi cattolici, dalla stessa gerarchia ecclesiastica. I ghetti erano infatti incoraggiati dalla chiesa, che definiva gli ebrei come eretici da convertire, con i quali il pio cattolico non doveva avere a che spartire. Meglio metterli in una zona della città per loro, per poi mandare inquisitori come i quemadores che li bruciavano in forni ideati apposta per ammazzarne almeno 40 tutti insieme, così da risparmiare tempo utile alla ricerca e alla condanna di altri eretici ebrei. Questa, purtroppo, è storia. Storia che viene negata. Un po' come quando si dice del bene che facevano i missionari in Sud America, dove invece danneggiavano inermi popolazioni, delle quali stravolgevano le abitudini, non solo religiose, portandole spesso alla morte. Vogliamo dire che la Chiesa non condannò i manifesti razzisti dell'epoca?Vogliamo dire che il fondatore dell'Opus Dei, fatto santo alcuni anni fa, era all'epoca il confessore di un dittatore repressivo e sanguinario come Francisco Franco, che prese il potere durante la guerra civile spagnola di cui sopra?Vogliamo dire del recente negazionismo di Ratzinger sul silenzio vaticano sullo sterminio del popolo ebreo?Diciamo pure che la destra è conservatrice e non mette in cforse i valori cristiani su cui si basa la gerarchia ecclesiastica, che guardacaso non condannava il Nazismo e il Fascismo, ma era avversa a ogni comunista che osasse pensare di entrare in Chiesa nonostante la sua fede politica. Non tutti i "rossi" erano o sono atei. Alcuni avevano comunque fede, e il loro cammino di fede era osteggiato dalla chiesa, che non voleva individui così sovversivi tra le sue fila, a meno che non abiurassero la loro fede politica. Pensiamo al socialismo cattolico, spesso duramente represso e concesso, prima della guerra, solo per un breve lasso di tempo. Troppo comodo dire che la Chiesa non ha indirettamente appoggiato nazisti e fascisti. Non lo faceva direttamente, ma ideologicamente apprezzava il loro conservatorismo.
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Rigoletto

Io ribalterei la questione.Il nazismo trasse ispirazione dal cristianesimo, la chiesa intelligentemente stette a guardare e lasciò agire quei sacerdoti che apertamente vedevano nel fascismo-nazismo la possibilità di una risposta anti-illuminista: mons. Tiso, Stepinac, padre Kolbe (fondatore di un gruppo cattolico polacco apertamente e violentemente antisemita).Le ideologie del XIX-XX secolo (marxismo, liberalismo, anarchismo, ecc) trovano come referente comune il secolo dei Lumi e l'illuminismo, nazismo e fascismo sono in continuità di pensiero con le correnti contrarie alla rivoluzione francese e alle idee che la generarono.Un filo nero lega il nazismo alla Vandea, Hitler discende da De Maistre.

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Caro Gessi, non è dubbio né è causa, per cui stupire, che la Chiesa abbia sempre tollerato, se non lodato ogni governo, ogni ordine civile che le avesse concessi, se non privilegii, al meno libertà d'esistere e di possedere beni e di predicare il verbo di Cristo.S'adattò così ai regni come alle repubbliche, al reggimento d'uno solo come a quello di pochi, non rifiutando quello di molti; prosperò tra i feudi, ma non sfiorì nelle città; coltivò e la gleba ed i mercati; sopportò sia l'impero dei Maomettani sia quello dei Cristiani Riformati.In tanto, in quanto l'Hitler le concesse che sopravvivesse e conservasse, sia pur gravemente diminuita, una qualche dignità, s’accomodò, pur invita, non altrimenti, che s'adattò al Bonaparte in Francia ovvero al re dei Turchi in Palestina.Ma di qui a dire che abbia pregiato l'Hitler ed il nazionalsocialismo mi pare corra assai di spazio.Senza dubbio, finché il duce Germanico avesse sofferto che il suo popolo venerasse altri dei, fuor che il suo capo, e finché si fosse proposto agli Europei quale presidio contro dottrine negatrici d'ogni dio, la Chiesa l'avrebbe, se non gradito, certo così sopportato come si sopporta quel male, che non si può estirpare.Ma veramente supponiamo che, se avesse potuto eleggere tra l'Hitler e, ad esempio, Carlo d'Asburgo, quinto imperatore di questo nome, pur con tutte le liti che i pontefici ebbero con lui, il Pacelli avrebbe scelto l'Hitler ?.Carlo fu un imperatore Cristiano, anzi, Cattolico, difensore della Chiesa e della dottrina di cui essa era maestra, benché da lui tal volta si potesse dissentire, circa i modi di pascere il gregge comune, e con lui si potessero avere aspre controversie d'imperio; Adolfo fu un capo non Cristiano, avverso tanto al nome Cristiano, quanto ad ogni potestà ed autorità che potesse distrarre la sua gente dal suo fato glorioso di principato universale. Che poi, il dodicesimo Pio per necessità abbia tollerati i propositi e gli atti Hitleriani e, se vuoi per ignavia, n’abbia taciuta una condanna aperta, è tutta un'altra cosa.Se, tuttavia, qualche proposito o qualche atto del nuovo Nibelungo fu utile anche alla Chiesa Romana, perché proprio il sacerdote sommo avrebbe dovuto lamentarsene ?.Posso capire che alcuno esiga che un Romano pontefice, contro un nemico acerrimo ed implacabile, ripugni fino alla morte sua ed alla rovina della Chiesa stessa, ponendo innanzi l’ossequio verso la legge divina, alla salute delle cose umane; meno capisco che alcun altro lo vituperi perché, contro un nemico stimato, a torto od a ragione, perniciosissimo ed imminente, non rifiuti l’ausilio d’una spada, che pur non sia amica.E’ un fatto che, imperante lo Stalin, in Russia i Cattolici non potevano esercitare apertamente alcun culto, i sacerdoti erano perseguitati ed uccisi, i templi chiusi o demoliti e che, di contro, in Germania, potente l’Hitler, i Cattolici potevano predicare, venerare il suo nume, frequentare i templi, celebrare i riti, pur che non riprovassero i governanti profani:non fu un impero Cattolico e neppure Cristiano l’impero dell’Hitler ed è lecito congetturare che, conseguito il trionfo sull’orbe universo, avrebbe tentato trionfare anche della Chiesa, conculcando ed estirpando il nome di Cristo; ma non si può negare che, in quel momento, potesse razionalmente apparire, non solo a molti Cattolici ma anche a molti Cristiani, un male minore, anzi, un male molto minore. Anakreon.

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non si può negare che, in quel momento, potesse razionalmente apparire, non solo a molti Cattolici ma anche a molti Cristiani, un male minore, anzi, un male molto minore. In molti paesi del mondo, il clero di ogni religione ha cercato sempre compromessi con la vita politica, anche con regimi sanguinari.La mia considerazione era un'altra: parte dell'antisemitismo europeo, esistente per secoli, nasceva anche dalle condanne ecclesiastiche contro gli ebrei, che venivano dipinti alle masse come infedeli, deicidi, peccatori. La chiesa da un lato ha, per secoli, incoraggiato le conversioni coatte e l'esistenza di ghetti che impedissero agli ebrei di entrare in contatto troppo diretto con i puri(?) cristiani, dall'altro li condannava per la pratica del peccato di usura, a cui erano spinti dall'emarginazione: era l'unica occupazione pensabile. La Torah non condanna l'usura,  e non avevano altra scelta, perché la stessa società, spinta dal fanatismo del clero, li condannava a tale vita.La stessa Chiesa è responabile di buona parte del'antisemitismo europeo, che ha aiutato a sviluppare in tutta Europa ancor prima della Riforma Protestante.Non è responsabile dell'olocausto, ma indirettamente vi è connessa, per il suo silenzio e per l''antisemitismo che ha contribuito a generare per secoli, un po' come oggi spinge all'omofobia con le sue condanne. A questo proposito, basti sapere che il movimento Destra Italiana Cattolica, da essa benedetto, è molto vicino a Forza Nuova, omofobo per partito preso.Non è responsabile dell'omofobia direttamente(invita al rispetto dei gay, al di là della morale) però ci condanna in continuazione solo perché chiediamo diritti, poi però MAI che si senta una condanna contro questi due movimenti politici, né contro il movimento politico di destra polacco, di stampo cattolico, particolarmente omofobo. Non invita direttamente all'omofobia, ma così ci  conduce molte persone. LO stesso era per l'antisemitismo nei secoli passati, quando però non era tanto "politicamente corretta" come lo  è ora con i gay: noi apparentemente siamo trattati dalla Chiesa con rispetto, ma è un rispetto di faccita. NEi secoli passati, gli ebrei potevano sognarsi anche quello.

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Caro Gessi,che l'antichissima rivalità, tra pietà Cristiana e pietà Giudaica, abbia favorite, se non primamente causate le opinioni dell'Hitler e dei suoi fautori, circa la malizia congenita e la corruzione inestirpabile degli Ebrei, non è cosa dubbia, benché, al vituperio Cristiano verso la loro religione, sia stato aggiunto anche il disprezzo per il loro sangue immondo, quasi che gli Ebrei non fossero una setta o, al più, un popolo, ma discendessero tutti dalla medesima stirpe.Non senza ragione noti che, se alcuno costantemente e severamente riprova alcun altro, per atti e detti che stimi turpi dinanzi agli uomini ed empii dinanzi ai numi, non possiamo stupire che possa sorgere colui, il quale reputi cosa onesta e pia, estirpare col ferro e col fuoco la radice stessa dell'empietà e della turpitudine, trucidando la progenie tutta degli uomini turpi ed empii.Per altro, circa la via seguita, trattando gli Ebrei, sia singolarmente dalla Chiesa Romana sia universalmente dai Cristiani, vorrei farTi notare ch’essa non fu né più crudele né più iniqua che sia stata quella perseguita trattando gli eretici, i riformati e gli altri i dissidenti dal culto prevalente d’ogni nazione:a ben considerare, in Roma fu punito col rogo il Bruno, non gli Ebrei Romani, pur vessati nel Ghetto, e non altrimenti possiamo ricordare che, nella città riformata di Ginevra, ove dettava legge il Calvino, le fiamme consumarono piuttosto il Servito, negatore della trinità divina, che gli Ebrei fedeli alla prisca legge Giudaica. Ebrei, i quali non dimentichiamo, affinché nessuno s’arroghi la palma della tolleranza, quanto poco abbiano sopportati, entro il proprio comune, dissensi e disputazioni circa la verità predicata dai libri sacri:Uriel da Costa e lo Spinoza ne conobbero i rigori. Anakreon.

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ben considerare, in Roma fu punito col rogo il Bruno, non gli Ebrei Romani, pur vessati nel Ghetto
In una precedente risposta, ho parlato dei quemadores e per la loro attività inquisitoria contro gli ebrei, che in genere bruciavano nei forni(quemar in spagnolo significa bruciare). Se poi aggiungiamo tutti gli ebrei uccisi dal Medioevo con la benedizione della Madre Chiesa, a me non sembrano solo vessatiche l'antichissima rivalità, tra pietà Cristiana e pietà GiudaicaNon c'era rivalità, c'era la semplice condanna della Chiesa.
Ebrei, i quali non dimentichiamo, affinché nessuno s’arroghi la palma della tolleranza, quanto poco abbiano sopportati, entro il proprio comune, dissensi e disputazioni circa la verità predicata dai libri sacri:Uriel da Costa e lo Spinoza ne conobbero i rigori.
Questo non cambia il senso del discorso. Qui si parla dela rapporto tra Chiesa, nazismo e antisemitismo. IL fatto che nella storia degli ebrei spesso si sia manifestata intolleranza verso chi mette in dubbio la Torah non giustifica l'antisemitismo. Non è che la Chiesa sia stata pù tollerente...arrivati in Giappone(tanto per dirne una), i francescani hanno prima fatto dei proseliti, poi li hanno istigati alla demolizione violenta dei templi shintoisti. I violenti disordini sociali( e le violenze contro Buddhismo e Shintoismo) furono una delle cause delle persecuzioni del Cristianesimo in Giappone, che non tutti i giapponesi accettavano, soprattutto quando si accorsero della follia dei neofiti, sobillata dai francescani, che invitavano a distruggere tutto quello che in Giappone non fosse cristiano( quindi tutta la cultura autoctona).
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Caro Gessi,ho separatamente considerata la via perseguita contro gli Ebrei dai pontefici, in Roma, che pure era ed è il capo del mondo Cristiano, perché, a mio giudizio dimostra due cose:la prima, che la Chiesa Romana non conculcò gli Ebrei più severamente, che avesse repressi gli eretici o altri che dissentissero, in qualche modo, dal magistero prevalente;la seconda, che spesso si dimentica che proprio i sacerdoti sommi, nel cortile del tempio sacrosanto per tutti, esercitarono una tolleranza maggiore, che fecero i governi profani in regioni lontane dalla sede di Pietro.Con ciò intendo significare che, se per l'Hitler ed i seguaci, gli Ebrei erano il primo e gravissimo pericolo contro il sogno della gloria universale del popolo Germanico, tanto che la loro impugnazione ed il loro eccidio furono, sconsideratamente, anteposti alla lotta contro ogni altro nemico; la Chiesa Romana, vice versa, stimò sempre sagacemente quanto poco d’insidia a sé potesse nascere dagli Ebrei, ma quanto molto dagli eretici Cristiani ed operò alacremente secondo questa stima, sì che, in Italia al meno, cioè nel cortile di casa, arsero piuttosto gli eretici, che gli Ebrei, e quando, arsero gli Ebrei, arsero per crimine d’altri delitti, che d’essere Ebrei. Circa poi l’opinione che, come osservi, non sia stata mai rivalità tra Ebrei e Cristiani, ma solo condanna della Chiesa contro gli Ebrei, Ti ricordo che l’origine stessa della setta Cristiana, da una costola dell’antica pietà Giudaica, rivela piuttosto il contrario, che, cioè, i Cristiani primi furono ripudiati e perseguiti quali empii profanatori delle tradizioni sacre:a buon diritto, s’intenda bene, ché tali veramente furono, per la legga avita dei Giudei; ma, proprio per ciò, non possiamo negare che le due sette siano state avverse e nemiche e rivali fin dal principio.Circa il resto, in fine, non volli scusare la crudeltà degli uni, con quella degli altri, se non per altro perché neppure le parti stesse l’usarono ciascuna a sua scusa.Rimane fermo che, benché l’erba dell’odio dell’Hitler e dei fautori, contro gli Ebrei, perciò poté crescere diffusamente, perché la terra era, già da gran tempo, stata irrigata dal vituperio contro il popolo deicida; non di meno la natura del seme fu assai diversa.Sia sufficiente considerare ciò:per la Chiesa Romana, un Ebreo poteva ben convertirsi ed essere accolto tra i cultori della religione del vero dio;per l’Hitler, di contro, nessun Ebreo poteva dimettere il suo ingegno perverso e malefico, insito, per eredità, nel suo stesso sangue e, dunque, era necessità che essi tutti fossero rimossi dal corpo sano della nazione o per l’esilio o per la morte. Anakreon.

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  Circa poi l’opinione che, come osservi, non sia stata mai rivalità tra Ebrei e Cristiani, ma solo condanna della Chiesa contro gli Ebrei, Ti ricordo che l’origine stessa della setta Cristiana, da una costola dell’antica pietà Giudaica, rivela piuttosto il contrario, che, cioè, i Cristiani primi furono ripudiati e perseguiti quali empii profanatori delle tradizioni sacre:    
Certo, i poveri e puri cristiani delle origini perseguitati dagli "empi" ebrei e pagani... Ti hanno mai detto che uno dei motivi delle persecuzioni pagane contro i cristiani erano le violente azioni dei cristiani contro tutto ciò che non era cristiano? Dalle fonti storiche antiche arrivano testimonianze di templi  pagani distrutti solo perché consideravano il Paganesimo empio( come se essere intolleranti e pretendere di imporre il proprio credo non fosse empietà...il famoso bue che dice cornuto all'asino). Diciamo pure queste cose. Diciamo pure che i "pii" primi cristiani furono spesso perseguitati perché esercitavano violenza contro tutto ciò che non era cristiano, e perché i primi autori cristiani demolivano tutte le credenze religiose(Ebraismo compreso) che non erano cristiane. Questo giusto perché erano degli innocenti ingiustamente perseguitati da ebrei e pagani, forse stanchi di sentire insultare il loro Dio,nel caso dei primi, e i loro dèi, nel caso dei secondi( le prime fonti cristiane criticano veemente tutte le altre concezioni di Dio, in un modo che giunge spesso al fanatismo religioso). Queste cose spesso la Chiesa non le dice. Parla genericamente di persecuzioni contro i primi cristiani, senza specificare(e ci credo!) che buona parte delle persecuzioni furono generate dall'intolleranza dei cristiani verso ciò che cristiano non era.
    Sia sufficiente considerare ciò:per la Chiesa Romana, un Ebreo poteva ben convertirsi ed essere accolto tra i cultori della religione del vero dio;  
Tipico comportamento della Chiesa nel corso della storia: se ti converti sei ben accetto, altrimenti vieni ghettizzato. Hai la piena dignità umana solo se sei fedele alla Chiesa di Roma. Presunzione che nasce dall'idea per cui il vero dio si manifesta in una sola religione. Inutile dire che questa presunzione si lega a milioni di morti in tutta la storia umana, vero? Devo forse ricordare che è l'atteggiamento verso noi gay?
   la seconda, che spesso si dimentica che proprio i sacerdoti sommi, nel cortile del tempio sacrosanto per tutti, esercitarono una tolleranza maggiore, che fecero i governi profani in regioni lontane dalla sede di Pietro., esercitarono una tolleranza maggiore, che fecero i governi profani in regioni lontane dalla sede di Pietro.    
Il tutto avveniva con la benedizione della Chiesa. Gl inquisitori, indipendentemente da quale paese provenissero, rispondevano alla Chiesa per ogni affermazione e per ogni azione. I sommi sacerdoti non si sporcavano le mani, chiedevano ad altri di sporcarsele al posto loro.
 nel cortile del tempio sacrosanto per tutti  
A rigore di termini, è sacrosanto solo per i cattolici. Ai protestanti e agli ortodossi, così come a un ateo o a un buddhista Zen, non verrebbe mai in mente di considerare il Vaticano un luogo sacrosanto per tutti.   A proposito...perché continui a scrivere "Gessi" anziché "Jessy"? All'inizio pensavo che fosse una svista, invece mi rendo conto che è proprio una scelta stilistica. Piccola opinione personale: adattare le regole stilistiche dell'italiano scritto a un nome straniero è di pessimo gusto nella scrittura. Scrivere GEssi non è come scrivere Jessy. E' come scrivere Claude, nome francese,  Clod. Terribile.  :asd::look:[modbreak=yrian]Mi unisco a Jessy nel pregare Anakreon di desistere dall'italianizzare a tutti i costi i nickname altrui: alcuni (tra cui io stesso) trovano la cosa deliziosa, ma ad altri potrebbe - non del tutto a torto - sembrare una presa per i fondelli. Se la xenofobia onomastica è davvero tanto forte, o Anakreon, è sufficiente evitare di nominare l'interlocutore.[/modbreak]
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Caro I lunga essy,veramente, in luogo di Claude, scriverei Claudio.Circa il resto,mi pare Tu confonda i fasti dei nipoti con quelli dei padri:i Cristiani poterono demolire i templi e distruggere le effigie degli antichi dei, Olimpii e Capitolini, quando, imperante Teodosio Augusto, il culto di Cristo fu eletto religione del popolo Romano e, quindi, furono vietati i culti aviti.La pietà trionfante conservò solamente quegli edificii e quelle opere che poterono essere conversi alla venerazione ed alla gloria del nume nuovo:così si salvò, ad esempio, il Panteon in Roma, che ammiriamo ancora quasi intatto, il Partenone in Atene, che patì piuttosto il conflitto Peloponnesiaco tra i Veneziani ed i Turchi, e la statua equestre di Marco Aurelio Antonino, che fu creduta rappresentare il patrono dei Cristiani, Costantino Augusto. Comunque sia, che i primi Cristiani siano stati una setta perseguitata, prima che, sotto il principato di Nerone Cesare, il nome Cristiano fosse dannato in sé stesso, per crimini d’empietà e di sedizione, è cosa difficile da negare.E veramente è lecito sospettare che né i principi dei Giudei, fedeli alle tradizioni dei maggiori, né i governatori Romani, custodi dell’ordine pubblico nell’impero, abbiano gradita una setta che commoveva un popolo già per sé fanatico e turbolento:le accuse proposte dai Giudei di Gerusalemme, di Cesarea al Mare e di Corinto, contro Paolo di Tarso, per sacrilegio, dimostrano ch’essi temevano che l’infezione non si diffondesse, turbando i cuori di molti. In principio, non pare tuttavia che i proconsoli ed i procuratori Romani siano stati inclini ad ascoltare le lamentele Giudaiche:esemplare il caso di Gallione Novato, proconsole d’Acaia, il quale, negando l’azione di legge, rimandò insodisfatti i Giudei di Corinto, accusatori del Tarsense, esortandoli affinché risolvessero in casa propria le liti circa le tradizioni ed i riti degli avi.Com’è risaputo, il vento mutò direzione dopo l’incendio di Roma, senza dubbio fortuito, quando il principe, per deviare i sospetti ch’egli fosse autore della rovina, indicò rei i Cristiani, invisi ai Giudei, per la novità della loro disciplina, e non amati dai Romani, i quali li stimavano Giudei anche più fanatici, che fossero quelli già noti. Comunque sia, osservare, come io osservai, che i Giudei fautori di Cristo siano stati primamente odiati ed oppugnati e ripudiati dalla sua stessa gente, è altro che giudicare circa i meriti e le colpe dei due litiganti.D’altronde, odii ed ingiurie furono reciproci, dei quali le gesta di Paolo di Tarso furono esemplari, perché rivelano l’animo parimenti fanatico dell’una e dell’altra parte:egli fu prima persecutore solerte di quella setta nuova, aborrita perché stimata sacrilega della legge dei padri ed empia contro il nume della nazione; poi, fulminato da Cristo sulla via Damascena, divenne spregiatore veemente ed implacabile della religione antica. Non altrimenti, annotare che gli Ebrei non furono oppressi dalla Chiesa Romana né più ostinatamente né più crudelmente, che siano stati gli eretici Cristiani, anzi, assai meno, non porta seco approvarne l’oppressione:Ti ricordo che la mia annotazione sosteneva il dubbio che l’odio dell’Hitler e dei suoi, avverso gli Ebrei, potesse essere assimilato, puramente e semplicemente, a quello dei Cristiani.E veramente per gli uni, gli Ebrei furono nemici primi e naturali del nome Germanico, cancro pernicioso che doveva essere estirpato, col ferro e col fuoco, dal corpo sano del popolo, senza indugio, senza requie, senza rispetto né d’età né di sesso né di stato; per gli altri, essi furono conservatori, ciechi e sordi al vero, d’una pietà decrepita e vinta, i quali potevano essere, senza timore, sopportati con disprezzo ed irrisione, ostinati, ma imbelli ornamenti dell’altrui trionfo.Quanto, infine, al tempio sacrosanto per tutti, com’era evidente, leggendo il luogo intero, mi riferii ai Cristiani soggetti all’obbedienza Romana:agli altri quello, che facesse Roma, non era a cura.Anakreon.

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  veramente, in luogo di Claude, scriverei Claudio.    
Veramente era un esempio. Non si può scrivere un nome francese secondo le regole dell'ortografia italiana, a meno che non ci piacciano le cadute di stile.
 mi pare Tu confonda i fasti dei nipoti con quelli dei padri:i Cristiani poterono demolire i templi e distruggere le effigie degli antichi dei, Olimpii e Capitolini, quando, imperante Teodosio Augusto, il culto di Cristo fu eletto religione del popolo Romano e, quindi, furono vietati i culti aviti.  
Diciamo che in quel caso la distruzione fu legalizzata dalla legge di Roma, ma ancor prima di tale squallida legalizzazione, i cristiani, soprattutto i più fanatici tra di loro( in tutte le correnti politiche e religiose ci sono, ahimè, simili individui) distruggevano luoghi sacri pagani e scrivevano contro tutto ciò che non era cristiano con veemenza. Leggiti le lettere del Nuovo Testamento, in cui ciò che non è cristiano viene attaccato.Il fanatismo dei primi cristiani è anche denunciato da molti storici antichi. DEl resto, basta leggere gli scritti apologetici per capire che il fuoco dell'intolleranza divampava tra i "puri" seguaci del Cristianesimo primitivo.Queste sono solo piccole precisazioni storiche.
 imperante Teodosio Augusto  
Veramente, anche prima di lui, già con Costantino, questo processo di distruzione delle antiche religioni era iniziato.
Caro I lunga essy    
Ah, c'est jolie ça...cadute di stile sempre più pesanti.Ohibò.Jessy( ies, uit de uai :ok: bicos it's en inglisc neim)
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Caro I lunga essy,delle mie cadute non Ti dare pena:se cado, mi leverò per mia mano; se non mi leverò, giacerò, ma non Ti disturberò chiedendo ausilio.Circa il resto, non è dubbio che i Cristiani abbiano ereditata, dai Giudei, una pietà fanatica ed intollerante, quale risulta apertamente dalle pagine e dalle gesta di Paolo di Tarso, sia prima sia dopo la conversione a Cristo:d’altronde, in principio erano tutti, per stirpe o per educazione, partecipi di quella morale. Ma è pur vero ch’essi furono perseguiti dai Giudei fedeli ai culti aviti e dai magistrati Romani, cui premeva sopra tutto la quiete dei popoli soggetti e l’ossequio al nume dell’imperatore.Questo è quello che scrissi:null’altro.Per altro, invocare l’ira del dio contro gli empii non è la medesima cosa, che levare contro loro la mano armata:e ciò i Cristiani poterono fare solamente allora, quando conquistarono non la libertà, in grazia dell’editto degli Augusti Costantino e Liciniano Augusti, ma la potestà suprema con Graziano e Teodosio imperatori.E’ lecito supporre che tumulti e risse non siano mancati, ma è altrettanto lecito congetturare che una setta, invisa ai governanti e perseguita in virtù del nome stesso, come possiamo leggere nel celebre rescritto di Traiano Augusto a Plinio Secondo, legato per la Bitinia, non sia stata incline a provocare l’ira dei potenti, con delitti o sacrilegii.D’altronde, che i Cristiani, quale che fosse la loro veemenza, nei detti e negli scritti, contro gli dei altrui, non siano stati tuttavia universalmente delinquenti e sacrileghi negli atti, secondo al meno le leggi Romane, è testimone lo stesso Plinio Secondo, il quale nega avere in loro rinvenuta altra causa di crimine, che una superstizione immodica e prava:"Nihil alivd inveni qvam svperstitionem pravam et immodicam".E’ certo, non di meno, che, quando sedettero sul seggio supremo, stringendo lo scettro e la spada, non s’astennero dall’usarne per espellere i numi antichi dall’Olimpo e dal Campidoglio, perseguitando coloro che conservassero i culti aviti:non raramente, nei secoli, i perseguiti divennero persecutori, conculcando, negli altri, quella libertà, che avevano innanzi, per sé, ardentemente concupita. Anakreon.

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Rigoletto

Che lo facciano santo, beato, gaudente o semidio è un problema loro.Il guaio è che cercheranno di dare un'immagine di quel'individuo che non corrisponde alla verità storica.E il sapere che verrà onorato (seppure all'interno di una setta) è pur sempre un'offesa ai milioni di morti caduti per mano naziste e dei loro collaboratori cattolici:Stepinac (Croazia)Mons Tiso (Slovacchia)Kolbe (fondatore di un gruppo filofascista e antisemita, precursore di Radio Maria polacca, e che ironicamente fini anche lui vittima di quelli a cui guardava come possibili alleati contro il bolscevismo)i collaborazionisti cattolici sparsi nei vari paesi (tipo Laval in Francia), sostenuti da vescovi e cardinali, che regalarono ad Hitler divisioni di Waffen SS (tipo la Charlemagne o la Wallonie)http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=176570«Virtù eroiche» Pio XII più vicino alla beatificazioneLa causa di beatificazione di Pio XII ha compiuto ieri un ulteriore e decisivo passo in avanti: la riunione plenaria dei cardinali e dei vescovi della Congregazione per le cause dei santi, dopo aver esaminato i volumi della «Positio», ha votato in favore dell’«eroicità delle virtù» di Pacelli. È una tappa fondamentale, che segue il via libera della commissione storica, avvenuto l’anno scorso, ed è notevole il fatto che la votazione affermativa di ieri sia avvenuta all’unanimità.Ora la decisione sarà sottoposta a Benedetto XVI dal cardinale José Saraiva Martins, Prefetto della Congregazione per le cause dei santi. Spetterà al Papa esaminare la risoluzione del dicastero vaticano ed eventualmente decretare «l’eroicità delle virtù» di Pio XII, che da quel momento potrà essere chiamato «venerabile». Il gradino successivo sarà l’individuazione di un presunto miracolo attribuito all’intercessione di Eugenio Pacelli, passaggio obbligato nel lungo iter che porta agli altari. Al contrario di quanto qualcuno si poteva aspettare, la riunione che si è svolta ieri non ha registrato contrapposizioni e non è stata affatto combattuta. Decisiva è stata la relazione introduttiva del vescovo Rino Fisichella, rettore della Pontificia università lateranense, e la guida dello stesso cardinale Prefetto, accompagnato dal nuovo Segretario del dicastero, monsignor Michele Di Ruberto. È noto che già in due occasioni diplomatici israeliani hanno chiesto al Vaticano di rimandare l’eventuale beatificazione.----------------------------------------------------http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronach...lomi_papa.shtmlDopo 40 anni il voto favorevole di 15 cardinali e 15 vescovi Pio XII beato: sì della Curia. A maggioranza Ora l'ultima parola spetta al Papa. Una lunga catena di polemiche per la presunta indifferenza nei confronti della ShoahCITTÀ DEL VATICANO — A quarant'anni dalla sua apertura il 18 ottobredel 1967 per volontà di Paolo VI, la causa di beatificazione di Pio XII ha superato l'ultimo ostacolo: l'approvazione da parte della «sessione ordinaria» della congregazione per le cause dei santi che si riunisce ogni martedì. Ne fanno parte quindici cardinali e quindici vescovi. Ieri hanno deciso a maggioranza che il servo di Dio Eugenio Pacelli ha effettivamente esercitato le virtù cristiane a un grado «eroico». Le loro conclusioni sono state notificate a Benedetto XVI dal cardinale prefetto José Saraiva Martins.Ora la parola spetta al Papa che dovrà firmare il decreto sulla eroicità delle virtù. Impossibile fare previsioni sui tempi della decisione, ma è probabile che qualche idea sull'orientamento personale del Papa lo si possa avere già stamane, dal momento che per le 11 ora italiana è prevista una sua conferenza stampa a bordo dell'aereo che lo porta in Brasile.Le polemiche che hanno accompagnato negli anni il lento procedere della causa — a partire dall'accusa di «silenzio» sull'Olocausto lanciate a papa Pacelli da Rolf Hochhut nel dramma «Il Vicario» — si sono fatte sentire nella riunione di ieri.Non c'è stata quell'unanimità che caratterizza spesso questo voto e che speravano il postulatore padre Paolo Molinari ed il relatore della causa padre Peter Gumpel. La «positio», sei volumi per un totale di tremila pagine, consegnata alla congregazione nel 2004, è stata approvata a maggioranza. Diversi cardinali e vescovi hanno raccomandato «prudenza» e «tempi lunghi» in attesa di un clima più favorevole.E' del mese scorso la polemica sul commento posto sotto l'immagine di Pio XII nel Museo della Shoah a Gerusalemme: una «didascalia» molto critica sull'operato di Pacelli, che aveva indotto il nunzio in Israele ad annunciare che non avrebbe partecipato all'annuale commemorazione dello «sterminio», minaccia poi rientrata grazie alla «disponibilità» a rivedere quel testo dichiarata dal direttore del Museo.Il Papa non potrà che tener conto delle raccomandazioni espresse nel corso della plenaria che autorizza voti accompagnati da pareri. Le sue origini tedesche non gli facilitano il compito, almeno sul piano psicologico. A differenza di papa Giovanni XXIII, di Madre Teresa e del fondatore dell'Opus Dei Escrivà de Balaguer, a Pio XII non è stata comunque aperta alcuna scorciatoia verso la santità. La «positio» presentata dal postulatore ha aspettato pazientemente il suo turno prima di essere esaminata dalla commissione dei sei consultori storici e dalla commissione dei consultori teologi i quali hanno risposto «affermative» al «dubium» sulla eroicità delle virtù di papa Pacelli, almeno con una maggioranza di due terzi.E' impensabile che Benedetto XVI possa non dare ascolto al «placet» espresso dai membri della congregazione per le cause dei santi. Potrebbe però riservarsi di firmare il decreto dopo un attento esame degli atti.La sua firma darà inizio a un nuovo processo su un miracolo attribuito all'intercessione di Pio XII: miracolo che dovrà essere esaminato da una consulta medica e da un'altra teologica per arrivare infine di nuovo alla «congregazione ordinaria» e al Papa che deciderà a quel punto una data per la beatificazione.Non dovrebbero esserci problemi per i miracoli attribuiti a papa Pacelli. Fin dall'apertura della causa, l'allora segretario del dicastero per i santi monsignor Mattei fece sapere che di episodi straordinari, non solo di carattere medico, non ne mancavano.Citò perfino il caso di una anziana signora di Palermo che si trovò un mese in condizione di non poter pagare l'affitto e che fu aiutata dal vicino al quale era apparso in sogno Pio XII.Bruno Bartoloni09 maggio 2007

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Rigoletto, perchè darsi pena di riportare tali fatti? Non sarebbe forse meglio lasciarli putrefarre in silenzio nella palude stagnante che loro stessi hanno rivendicato come dimora?

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’altronde, che i Cristiani, quale che fosse la loro veemenza, nei detti e negli scritti, contro gli dei altrui, non siano stati tuttavia universalmente delinquenti e sacrileghi negli atti, secondo al meno le leggi Romane, è testimone lo stesso Plinio Secondo, il quale nega avere in loro rinvenuta altra causa di crimine, che una superstizione immodica e prava:"Nihil aliud inveni quam superstitionem pravam et immodicam".
E io ti ripeto fino alla nausea che, ancor prima della legalizzazione del Cristianesimo, poi seguita dalla sua elevazione a religione ufficiale( e unica) dell'Impero, molti cristiani si erano già macchiati di crimini contro le antiche religioni. Ovviamente, dopo la legalizzazione la violenza contro il Paganesimo è diventata sistematica, ma già esisteva prima. Ci sono testimonianze di atti compiuti contro edifici sacri pagani ancor prima del IV secolo.
E’ lecito supporre che tumulti e risse non siano mancati, ma è altrettanto lecito congetturare che una setta, invisa ai governanti e perseguita in virtù del nome stesso, come possiamo leggere nel celebre rescritto di Traiano Augusto a Plinio Secondo, legato per la Bitinia, non
Ecco, chiediti: perché sarebbero stati perseguitati per il fatto di essere cristiani?
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Rigoletto

i cristiani hanno mostrato il loro fanatismo fin dall'inizio.Quando si sono avvicinati sempre piu al potere hanno solo esasperato le loro pretese, per quasi un millennio hanno perseguitato chi la pensava diversamente.Solo dalla riforma in poi (grazie a illuminismo, liberalismo, socialismo, comunismo, anarchismo, ecc) la belva cristiana è stata ridimensionata.

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Caro Iessy,concedi ch’io creda piuttosto, che a Te, a Plinio Secondo, legato per la Bitinia e testimone dei casi di quel tempo.Per altro, io Ti concedo, e già lo scrissi nei precedenti commenti, sia che la setta Cristiana non fu più moderata, nel disprezzo fanatico degli altri numi, che fosse quella pietà Giudaica, dal cui ventre era stata generata; sia che risse e contese tra Giudei e Cristiani non mancarono, com’è lecito argomentare dal noto luogo di Suetonio, il quale riferisce l’editto di Claudio Cesare ad espellere i Giudei da Roma, per tumulti a causa d’un certo Cresto, se al meno, come i più suppongono, Cresto fu Cristo.D'altronde, se anche Cristo non fosse stato Cresto, è difficile congetturare che due sette parimenti fanatiche non siano mai, in tre secoli, in nessuna città o villaggio dell’impero del popolo Romano, pervenute in contese violente, in risse, in tumulti.Non altrimenti, non nego affatto che alcuni Cristiani, ancor prima che Cristo fosse elevato sul Campidoglio, abbiano perpetrate azioni contro templi o segni degli dei altrui:l’orrore stesso, avverso gli dei falsi e bugiardi, che trasuda da ogni scritto Cristiano dei primi tempi, induce a dubitare che tutti i Cristiani siano stati pacifici e miti e non abbiano adeguati gli atti ai detti.Non di meno, non pare proprio che la causa della loro persecuzione siano stati atti sacrileghi contro il dio Giudaico od i numi Olimpici o Capitolini od Egizii od altri:non risulta dai testimoni antichi non Cristiani e la lettera di Plinio Secondo a Traiano ed il rescritto dell’Augusto dimostrano che, al meno in quel secolo, la setta non fu infame per tali delitti. La questione, tuttavia, potrebbe porsi per l’incendio di Roma, sotto il principato di Nerone Cesare:benché la frequenza e la gravità degl’incendii nella città, in gran parte costruita di legno e disposta per vie anguste, permetta d’accusare piuttosto il caso fortuito o la negligenza di singoli cittadini, non si può tuttavia escludere, senz’alcun dubbio, che qualche fanatico Giudeo o Cristiano, aborrendo la nuova Babilonia, seme e frutto d’ogni peccato immondo, abbia perciò voluto purificare tutto col fuoco, ovvero, cosa forse più probabile, mirando lo spettacolo, orrendo ma grandioso, del capo turpissimo dell’impero del popolo Romano sommerso in un mare di fiamme voraci, abbia lodata, ricordando i fasti di Sodomia e Gomorra, l’opera castigatrice del suo dio. Comunque sia, e qui vengo alla Tua domanda di conclusione, se è vero che gli editti Neroniani, contro i Cristiani incendiarii, quale ne sia stata la causa vera, se atti veramente perpetrati o se la malizia del principe, come pare voglia insinuare lo stesso Cornelio Tacito; se è vero ch’essi furono all’origine della prima persecuzione e dell’inclinazione ostile dei magistrati Romani, è anche vero che non poterono essere all’origine delle persecuzioni seguenti ed il medesimo possiamo dire di sacrilegii od ingiurie contro numi altrui, se pur furono numerosi come dichiari.E ciò affermo per una ragione molto semplice, che, se la causa della repressione fosse stato il delitto d’incendio o di sacrilegio o di rissa, nessun magistrato avrebbe mai posta, come condizione d’impunità, il ripudio di Cristo e l’ossequio agli antichi dei ed al nume dell’imperatore.Sia sufficiente leggere il rescritto di Ulpio Traiano o le prescrizioni di Decio Traiano:il delitto era il culto di Cristo in sé, non altri maleficii, che potevano pur mancare e veramente, nella gran parte dei casi, non furono tra gli atti incriminati.Ulpio Traiano stabilisce che:“qvi negaverit se Christianvm esse idqve re ipsa manifestvm fecerit, id est svpplicando dis nostris, qvamvis svspectvs in praeteritvm, veniam ex paenitentia impetret”,“chi abbia negato essere Cristiano e ciò abbia fatto manifesto per la cosa stessa, cioè supplicando ai nostri dei, ancorché sospetto in passato, venia ottenga dalla penitenza.”Decio Traiano, per parte sua, prescrisse che il sacrificio agli dei ed al nume Augusto fosse certificato con un libello.Un modo affatto singolare ed inaudito di punire incendiarii o sacrileghi o rissosi !. D’altronde, se si fosse trattato d’azioni di legge contro uomini rei di delitti comuni, perché il governatore della Bitinia avrebbe stimato opportuno interrogare il principe ?.Il dubbio del legato e la risposta dell’imperatore dimostrano che il crimine fu un altro, cioè la “svperstitio illicita”, superstizione illecita:questa, senz’altro delitto, era causa di pena.Anakreon.

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concedi ch’io creda piuttosto, che a Te, a Plinio Secondo, legato per la Bitinia e testimone dei casi di quel tempo.
Giustissimo. Io non nego questa fonte. Ho solo detto che, tra le cause delle persecizioni, c'è anche quella da me citata, ma non è LA causa per eccellenza. Ci sono anche altre ragioni, come giustamente fai notare. Tuttavia, non si può negare che certi comportamenti rendessero la comunità cristiana invisa ai più, tanto che poi nacquero tutta una serie di leggende(infondate) su di loro, che nascevano dal clima di sospetto che il loro fanatismo( e le azioni di alcuni di loro) tendeva ad alimentare. Ogni persecuzione, nella storia umana, nasce innanzitutto da un clima di sospetto e di ostilità.
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