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Il Caso Grindr


Prince1999

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1 minute ago, Prince1999 said:

Parla dei gay non dichiarati suppongo,che poi molti lo siamo anche qui,io non mi dichiaro con tutti,solo con le persone strette.

Pensavo che chi frequentasse associazioni non lo fosse, per questo chiedevo meravigliato.

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10 hours ago, marce84 said:

Pensavo che chi frequentasse associazioni non lo fosse, per questo chiedevo meravigliato.

esempio concreto (che @purospirito il giorno che ripasserà di qui potrà confermare):

al Mieli c'è -stato- un ragazzo (professione maestro elementare a Roma) pugliese simpaticissimo che per anni è riuscito praticamente da solo a curare l'animazione delle domeniche, delle attività teatrali eccetera;

eppure non era dichiarato nè al lavoro (avendo a che fare coi ragazzini, posso capire che non volesse rogne coi genitori) nè al paesello coi suoi (e qui lo cpaisco meno, but it's his choice)

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davydenkovic90

Be', la "dichiarazione" è una cosa complessa e in continua evoluzione, non uguale per tutti.

C'è lavoro e lavoro, per esempio. Uno che fa l'assistente di Valeria Marini ovviamente dovrà dichiararsi gay già al colloquio altrimenti manco lo prendono.

Per il resto, se uno non ha un compagno ma è "solamente" gay può benissimo evitare di dire che è gay a chiunque si trovi di fronte per questioni professionali e formali, a meno che non instauri una certa confidenza con le colleghe, clienti, ecc.

Con gli amici il coming out è di vitale importanza, anche se sei single, perché se non lo fai ben presto ti trovi a simulare, dissimulare, pieno di pettegolezzi alle spalle, oppure da solo a casa perché, dovendo sempre mentire e adeguarti a dinamiche etero, non riesci ad approfondire un rapporto nemmeno con un/una collega che ti invita a cena... insomma,  un casino che non finisce più

 con la famiglia, per me, sarebbe meglio farlo prima possibile, ma se non lo fai in quei primi 2-3 anni di primi vagiti, e procrastini un attimo, non è tutto questo dramma, sempre che tu non nasconda amici ed eventuali fidanzati, che è brutto, e a patto di non trovare una scusa per rimandarlo a vita.

infine credo che la forma massima di libertà, ovvero la tappa cardine dell'accettazione, non sia tanto il dichiararsi (quello è l'obiettivo finale) quanto il non aver paura che qualcuno ti scopra, cui consegue la massima libertà di movimento.

Ed è ovvio che uno che frequenta un'associazione e ha una serie di amici e conoscenti gay non può covare questa paura, perché sarebbe abbastanza contraddittorio.

 

 

Edited by davydenkovic90
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3 hours ago, davydenkovic90 said:

infine credo che la forma massima di libertà, ovvero la tappa cardine dell'accettazione, non sia tanto il dichiararsi (quello è l'obiettivo finale) quanto il non aver paura che qualcuno ti scopra, cui consegue la massima libertà di movimento.

Io mi sono pentito moltissimo di essermi comportato così.

Quando ho presentato il mio fidanzato a mio fratello, lui sapeva che ero gay da anni

e i miei genitori lo hanno scoperto senza essere assolutamente preparati

dopo tempo in cui "giravano voci" sulle quali io non avevo alcun controllo.

Tornassi indietro farei un coming out fatto bene.

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davydenkovic90
1 hour ago, Almadel said:

Io mi sono pentito moltissimo di essermi comportato così.

Quando ho presentato il mio fidanzato a mio fratello, lui sapeva che ero gay da anni

e i miei genitori lo hanno scoperto senza essere assolutamente preparati

dopo tempo in cui "giravano voci" sulle quali io non avevo alcun controllo.

Tornassi indietro farei un coming out fatto bene.

Ti saresti pentito di più se, per paura di essere scoperto, avessi fatto pesanti rinunce. Questo era il senso del mio discorso.

Non amo i discorsetti e le discussioni sulla sessualità, che è il non-tema per eccellenza. Si rischiano solo scambi di battute sterili e insignificanti, che lasciano a disagio sia il figlio che ha detto "mamma, papà, sono gay" che i genitori stessi che non hanno avuto la risposta pronta nel momento in cui il figlio s'è sentito, con tanta fatica, di fare quell'esternazione.

Va precisato che io ho una situazione particolare e forse diversa dalla tua o da quella di altri, visto che ho genitori piuttosto assenti, del tutto liberi da pettegolezzi del vicinato, chiacchiere del paese cose del genere.. per esempio. E poi fu mia madre a fare outing a me stesso con me, a 16 anni, quando ero totalmente asessuato e pensavo solo a studiare. Qualche anno più tardi le dissi semplicemente che frequentavo un ragazzo e lei mi disse di invitarlo a casa, mi ricordo.

Comunque concordo sul valore terapeutico del CO,  e anche come investimento sul futuro. E che sia fondamentale per evitare equivoci.

In molte situazioni formali, se può creare noie (tipo domande idiote, piccole rogne, o cose del genere). si può anche non fare, perché cambia poco.

La cosa fondamentale, ribadisco, è non avere mai paura che qualcuno, chiunque, anche un passante che non ti conosce, lo scopra. 

 

Edited by davydenkovic90
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Stare nascosto non era opzione.

Un'opzione sarebbe stata invece proprio il "discorsetto".

Così avrei potuto scegliere le parole e rispondere alle loro domande,

invece di lasciare che ci rimuginassero da soli per le voci che giravano alle mie spalle.

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On 1/3/2020 at 8:59 AM, Almadel said:

Stare nascosto non era opzione.

Un'opzione sarebbe stata invece proprio il "discorsetto".

Così avrei potuto scegliere le parole e rispondere alle loro domande,

invece di lasciare che ci rimuginassero da soli per le voci che giravano alle mie spalle.

Caro Almadel, non ho - come sai - esperienza - ma posso dirti una cosa: non avere rimpianti. Io penso che se l'altro è disposto a capirci, ci capisce a prescindere da come ci comportiamo, riesce a comprendere sempre le nostre ragioni. E così pure le voci: sarebbero girate comunque, perchè i più devono sempre parlare e giudicare.

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16 minutes ago, marce84 said:

Caro Almadel, non ho - come sai - esperienza - ma posso dirti una cosa: non avere rimpianti. Io penso che se l'altro è disposto a capirci, ci capisce a prescindere da come ci comportiamo, riesce a comprendere sempre le nostre ragioni. E così pure le voci: sarebbero girate comunque, perchè i più devono sempre parlare e giudicare.

Perché non posso avere rimpianti? 🙂

Col senno di poi mi rendo conto di aver sbagliato e di aver scambiato la "codardia" per "naturalezza".

D'altra parte a 17 anni non avrei neanche saputo bene cosa dire né come dirlo

e le parole giuste mi sono venbute solo dopo che la frittata era fatta.

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Just now, Almadel said:

Perché non posso avere rimpianti? 🙂

Col senno di poi mi rendo conto di aver sbagliato e di aver scambiato la "codardia" per "naturalezza".

D'altra parte a 17 anni non avrei neanche saputo bene cosa dire né come dirlo

e le parole giuste mi sono venbute solo dopo che la frittata era fatta.

Puoi, ma non devi. Forse non eri pronto per dirlo, forse non lo avresti detto comunque come volevi (come tu stesso stai scrivendo), forse per i tuoi - anche se tu glielo avessi detto - sarebbe cambiato poco. Capisci che voglio dire?

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Saramandasama
1 hour ago, Hinzelmann said:

Rimpiangere il passato è il lusso che possono permettersi coloro che hanno sbagliato poco

 

 

Chi ha sbagliato molto cosa dovrebbe fare allora?

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3 hours ago, marce84 said:

forse per i tuoi - anche se tu glielo avessi detto - sarebbe cambiato poco

Sul lungo periodo è vero; ma sul breve periodo sarebbe stato sicuramente meglio.

Mia madre mi ha tipo svegliato alle sei di mattina per farmi una scenata e dirmi che non aveva dormito tutta la notte,

unendoci una serie di minacce sul non dirlo a mio padre (e poi glielo ha detto lei, sempre per controllare la sua ansia).

Di sicuro se mi fossi preparato un discorso e ne avessi parlato ad un tavolo avrei reagito con meno panico. :D

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cmq non sottovalutate MAI i rischi di un appuntamento al buio concordato via frocial,

chè 

  1. non sapete chi vi troverete davvero davanti
  2. se vi andasse male, rischiate di trovarvi in una delle due situazioni narrate in questo corto (fatto molto bene)

 

 

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On 1/8/2020 at 8:06 PM, freedog said:

cmq non sottovalutate MAI i rischi di un appuntamento al buio concordato via frocial,

Ma non credi che se davvero ci fossero casi di aggressioni dovute a qualche frocial

non ci sarebbe stata una risonanza incredibile, pure se fossero accadute in Canada?

Quando @Demò te lo ha fatto notare, gli hai citato un caso avvenuto vent'anni fa in un battuage

che non aveva nessuno attinenza con gli incontri online, che hanno il vizio di essere tracciabili.

 

Quindi un consiglio per tutti i serial killer che mi leggono: NON INCONTRATE ATTRAVERSO I SOCIAL.

La prima cosa che fa la polizia sarà controllare i telefoni delle vostre vittime e le loro interazione sui social.

Molto meglio cercare vittime nelle associazioni, nei cineforum, nei locali e - un po' meno - nei raduni del forum:

potrete conoscerle e appartarvi con loro senza lasciare traccia né il vostro numero.

Se possibile evitate i locali con la tessera (come saune e cruising) e bazzicate in posti più normali

Ragazzi, è davvero molto importante: ne va della possibilità di continuare a uccidere ancora.

Sapete vero cosa fanno in carcere ai serial killer cannibali e golosi di rannocchietti; vero?

Ascoltate uno che ne sa più di voi: i frocial sembrano anonimi, ma non lo sono affatto se parte un'indagine seria.

Avrete notato come dagli anni Novanta siano in calo gli omicidi e i serial killer siano praticamente spariti, vero?

Ecco, è tutta colpa di internet e dei cellulari. Fatevi furbi.

 

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Non é vero ho trovato ragazzi con cui sono uscito che dopo qualche settimana si sono dileguati per poi findanzarsi mesi dopo.

Non é che non volevano fidanzarsi semplicemente non volevano fidanzarsi con me [emoji23]

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6 hours ago, marco7 said:

gli etero fanno bene a diffidare dei gay

comunque è più rischioso farsi fare un'anestesia in ospedale visti i molti casi di violenza  sessuale da parte di medici a pazienti addormentati

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