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I Social stanno distruggendo la democrazia, è il momento di fermarli


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Qui ci sono dei renziani e anche a me Renzi non dispiace. Ma a proposito di social, avete seguito la vicenda che ha visto protagonista Corrado Formigli? Molto interessante per noi sapere chi è dietro la macchina comunicativa di Italia Viva. Copio una parte di un articolo apparso ieri su Corriere:

Attacchi frontali all’avversario del giorno. Sui social «meme» e video con parole forti. Per poi arrivare alla battaglia campale di Renzi con #colposucolpo, hashtag lanciato per ribattere alle accuse emerse dall’inchiesta sulla fondazione Open e il prestito ricevuto per l’acquisto della casa fiorentina. Proprio dopo un’intervista su questo tema il giornalista Corrado Formigli è stato pesantemente attaccato da supporter renziani che hanno anche pubblicato in Rete foto e indirizzo della casa del conduttore di La7. La metamorfosi comunicativa di Matteo Renzi coincide con il lancio di Italia viva: a guidare la «Bestia» renziana c’è Alessio De Giorgi, già fondatore di Gay.it e oggi assunto nello staff della ministra Teresa Bellanova. Al fianco di De Giorgi, 48 anni, una lunga esperienza sul web ed ex capo del team digitale del Pd, c’è suo marito Nicolae Galea, poco più che ventenne, assunto nello staff dell’altra ministra renziana: Elena Bonetti.

PS: mi fa pure strano vedere il marito ventenne: un po' troppa la differenza d'età?

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6 hours ago, freedog said:

qui però sia @nowhere che io parlavamo dei ragli dei vari somari (no vax, terrapiattisti eccetera) che in sta cagnara urlante sparano cazzate fotoniche pensando di capirne più di chi ha competenze nelle varie materie.

Sì, va bene e dunque?:

censura preventiva manu militari 😉 su tutto?

censura successiva su denuncia degli spettatori indignati?

Peraltro la questione è se si debbano strigliare, quale ne sia il modo, i mantenitori dei cosiddetti social per i contenuti fallaci od offensivi di cui sono pur involontariamente veicolo:

ma ti ricordo che sulle televisioni private una certa Wanna Marchi indisturbata per anni vendette a prezzo d'oro pozioni di sale come fossero elisir miracolosi!

6 hours ago, nowhere said:

Un opinione politica atta a discriminare o promuovere violenza o distruggere la democrazia DEVE essere impossibilitata ad esistere.

Ma tu puoi ben chiedere questa inibizione dell'esistenza di tali opinioni:

quello  che è contraddittorio è che tu lo chieda dispiegando il vessillo della tolleranza ed impugnando lo scudo della libertà d'opinione!

6 hours ago, nowhere said:

Come già detto, non mi oppongo a chi vuole il viola.
Mi oppongo a chi vuole il viola agendo  violentemente contro chi ama il rosso.

La specificazione "agendo violentemente" è tuttavia successiva 😉 e non è  pertinente al caso de quo che implica solo controversia d'opinioni,  non conflitto d'azioni.

6 hours ago, nowhere said:

Non puoi tollerare l'intolleranza, perché metti in pericolo la tolleranza stessa.

Che non si possa tollerare l'intolleranza, è probabilmente vero, ma è certamente vero che l'azione repressiva contro l'intolleranza è intrinsecamente ed irrimediabilmente intollerante.

7 hours ago, nowhere said:

E' una contraddizione al pari del tollerare chi vuole distruggere il concetto di tolleranza.

Infatti:

se tolleri l'intolleranza altrui, corri il pericolo che sia demolita anche la tua tolleranza;  ma, se non tolleri l'intolleranza altrui, contraddici e contraffai certamente alla tua proclamata tolleranza.

Puoi solo scegliere tra la Scilla di quel pericolo e la Cariddi di questa certezza.... 😉

 

 

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7 hours ago, Mario1944 said:

quello  che è contraddittorio è che tu lo chieda dispiegando il vessillo della tolleranza ed impugnando lo scudo della libertà d'opinione!

Non è contraddittorio.

Perché difendo la tolleranza.

Non può esistere una cosa e il contrario di quella cosa.

Il paradosso è quello, la cui soluzione prevede il non tollerare l'intolleranza.

7 hours ago, Mario1944 said:

La specificazione "agendo violentemente" è tuttavia successiva 😉 e non è  pertinente al caso de quo che implica solo controversia d'opinioni,  non conflitto d'azioni.

Non esistono azioni che si verificano prima dell'aver supposto l'idea.

 

7 hours ago, Mario1944 said:

Che non si possa tollerare l'intolleranza, è probabilmente vero, ma è certamente vero che l'azione repressiva contro l'intolleranza è intrinsecamente ed irrimediabilmente intollerante.

E' legittima difesa

 

7 hours ago, Mario1944 said:

se tolleri l'intolleranza altrui, corri il pericolo che sia demolita anche la tua tolleranza;  ma, se non tolleri l'intolleranza altrui, contraddici e contraffai certamente alla tua proclamata tolleranza.

Puoi solo scegliere tra la Scilla di quel pericolo e la Cariddi di questa certezza.... 😉

Sicuramente è un discorso da sofisti.

Ma io guardo all'atto pratico e l'atto pratico è che non possono essere tollerate idee che vadano a minare le libertà altrui.

Il problema non sono io che sono intollerante in nome della tolleranza, ma chi sbraita che pretende tolleranza per le sue idee mirate a distruggere il concetto di tolleranza.

 

Rapportato alla realtà, tutte le persone che hanno idee che vanno ad incidere sulla libertà, sulla salute, sui diritti civili e sul diritto alla felicità non devono aver diritto di espressione.


Perché il diritto d'espressione s'è visto dove ha portato orde di imbecilli che si son improvvisati medici, politici o che altro so io.

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13 hours ago, freedog said:

veramente sarebbe la logica del titolo del topic su cui stiamo scrivendo;

No

La logica di questo topic sarebbe discutere in quale misura e maniera i social possano essere usati in un modo da costituire un pericolo per la democrazia

Ridurre il problema all'appiattimento egualitarista del web, significa trasformare la provocazione di Eco in una sorta di anatema anti-neomediatico, un semiologo "senile" tecnofobo ed un po' nostalgico dei tempi in cui la democrazia era elitaria ed in cui l'accesso allo spazio pubblico era regolato da editori pubblici o privati etc

Tempi in cui peraltro noi gay - in quanto appartenenti ad una minoranza all'epoca discriminata - ne eravamo tendenzialmente esclusi ( ma questo se vogliamo è incidentale )

Non credo sia un buon servizio reso ad Eco, che certamente voleva provocare ma forse non sapeva che sarebbe morto da lì a poco rimanendo "inchiodato" ad una provocazione

Quando Hitler usava la Radio o il Cinema ( lo stesso varrebbe per la TV ) diffondeva ugualmente il suo messaggio, ma soprattutto poteva impedire l'accesso agli altri a questi mezzi

Lo spazio pubblico era il meno conflittuale possibile, perchè era monopolizzato, il conflitto di per suo è il sale della democrazia non un pericolo.

Il problema nasce nel momento in cui il Potere riesce a trovare altri modi per organizzare e cercare di controllare e dominare il dibattito, che evidentemente non possono consistere nella censura di un tempo ma in forme nuove di condizionamento

L'attacco di Renzi a Formigli #colposucolpo è sotto questo profilo molto più interessante dell'opinione del singolo invasato che dice stupidaggini a caso

Lo stesso magari è avvenuto in passato quando sono stati organizzati attacchi alla Boldrini o ad altri personaggi pubblici

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2 hours ago, nowhere said:

Non è contraddittorio.

Perché difendo la tolleranza.

Non può esistere una cosa e il contrario di quella cosa.

Il paradosso è quello, la cui soluzione prevede il non tollerare l'intolleranza.

Se preferisci chiamarlo paradosso.... propriamente tuttavia paradoxos indica un'opinione contraria od almeno molto diversa da quella prevalente e dunque non necessariamente contraddittoria rispetto ai principi posti, anzi, spesso rigorosamente coerente con quelli.

Ripeto nondimeno che non contesto l'opportunità in astratto di non tollerare l'intolleranza, affermo solo che non si può farlo sotto il vessillo della tolleranza, per la contraddizion che no'l consente.

 

2 hours ago, nowhere said:

Non esistono azioni che si verificano prima dell'aver supposto l'idea.

Certamente, almeno se ci atteniamo al campo dell'azione deliberata, ma ciò non toglie che l'azione violenta sia diversa dall'opinione che pur giustifichi e difenda la violenza:

non a caso il diritto stesso distingue l'azione delittuosa dalll'apologia dell'azione delittuosa, apologia che può pur essere giudicata più grave, ma che è intrinsecamente diversa dall'azione.

 

2 hours ago, nowhere said:

E' legittima difesa (l'azione repressiva contro l'intolleranza, n.d.r.)

Ripeto che non è questo che contesto, che sia cioè "legittima" difesa, benché io preferirei dire "opportuna", posto che l'attributo "legittimo" implichi una conformità legale od almeno giuridica che è appunto quella su cui si fa questione:

io contesto che la legittima difesa sia dichiarata esercizio di non violenza, quando necessariamente esige una qualche applicazione di violenza.

 

2 hours ago, nowhere said:

Sicuramente è un discorso da sofisti.

Può essere, ma ti ricordo che i sofisti primi esercitarono il pensiero libero da condizionamenti e costrizioni.

Non è forse un caso che, quando si notino certe contraddizioni nelle asserzioni, l'asserente si lamenti di sofisti e sofismi....😉

 

2 hours ago, nowhere said:

Il problema non sono io che sono intollerante in nome della tolleranza, ma chi sbraita che pretende tolleranza per le sue idee mirate a distruggere il concetto di tolleranza.

Infatti ho già detto e ripetuto che in contraddizione cadono anche quegli intolleranti che pretendano d'essere tollerati.

 

2 hours ago, nowhere said:

Rapportato alla realtà, tutte le persone che hanno idee che vanno ad incidere sulla libertà, sulla salute, sui diritti civili e sul diritto alla felicità non devono aver diritto di espressione.

Programma troppo vasto:

forse manca qualche cosa nell'affermazione.... 😉

 

 

 

 

 

 

 

Edited by Mario1944
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@freedog questi meme in stile osho ti fanno un po' anziana, sai? Non sono esattamente un segno di contemporaneità o qualità..

non so, è un dibattito un po' sterile. Omestamente mi sento più esposto alla rapina dei miei dati di navigazione e alla profilazione. Che in termini superindividuali consente "la bestia" e tutta una serie di campagne miratissime per pruomuovere questa o quella cosa, con una sproporzione di consapevolezza tra chi usa questi strumenti e chi li subisce.

Sulle discussioni da social...mi basterebbe venissero censurati pesantemente gli insulti, le minacce e le apologie.

Certo, se poi un giudice ordina in via cautelare di sbannare casapound.....

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7 minutes ago, Demò said:

Certo, se poi un giudice ordina in via cautelare di sbannare casapound.....

Con la consapevolezza che sotto casapound finiremmo con la censura peggio della Cina e con la violenza peggio che in Russia. 

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Casapound ha sempre potuto partecipare regolarmente ad elezioni e fare propaganda politica

È stato ammesso dalle autorità statali, che piaccia o non piaccia. Il punto è che non sta ad una multinazionale privata sostituirsi alle autorità statali come giudice

La questione sta a monte dunque. Se le autorità statali ammettono Casapound alle elezioni allora dovrebbe avere lo stesso trattamento degli altri partiti. In caso contrario dovrebbero essere loro a censurarlo e non privati gestori di social a posteriori

Edited by Uncanny
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37 minutes ago, Uncanny said:

È stato ammesso dalle autorità statali, che piaccia o non piaccia. Il punto è che non sta ad una multinazionale privata sostituirsi alle autorità statali come giudice

Beh, se io ti caccio da casa mia perché sei razzista non mi sto "sostituendo alle autorità statali"

faccio semplicemente quello che mi viene consentito dalla legge.

Infatti mi stupisco che un giudice si intrometta per dire a Zuckenberg quello che dovrebbe fare col suo social.

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1 hour ago, Demò said:

questi meme in stile osho ti fanno un po' anziana, sai? Non sono esattamente un segno di contemporaneità o qualità..

guarda che non ho mai negato di esse stato 20enne nel secolo passato,

anche perchè con la mia mezza età ci convivo benissimo e non mi vergogno di portarmela appresso!

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1 hour ago, Almadel said:

Beh, se io ti caccio da casa mia perché sei razzista non mi sto "sostituendo alle autorità statali"

faccio semplicemente quello che mi viene consentito dalla legge.

Infatti mi stupisco che un giudice si intrometta per dire a Zuckenberg quello che dovrebbe fare col suo social.

Il tuo è il classico discorso da liberale, cioè "Facebook è un'azienda privata e quindi può fare il buono e il cattivo tempo nella sua gestione interna, senza limitazioni"

Il provvedimento invece riconosce che vista l'entità di Facebook che arriva praticamente a monopolizzare la comunicazione politica via social, non la si può considerare mera piattaforma privata ma assurge ad un ruolo di interesse pubblico e pertanto non può fare come le pare e piace. E io sono d'accordo, altrimenti le si darebbe fin troppo potere con conseguenze rischiose. Un giorno ad essere censurata è Casapound, quello dopo le pagine pro-curdi (censurate davvero), quello dopo ancora chissà

Questa è la motivazione del provvedimento: 

"E’ infatti evidente il rilievo preminente assunto dal servizio di Facebook (o di altri social network ad esso collegati) con riferimento all’attuazione di principi cardine essenziali dell’ordinamento come quello del pluralismo dei partiti politici (49 Cost.), al punto che il soggetto che non è presente su Facebook è di fatto escluso (o fortemente limitato) dal dibattito politico italiano, come testimoniato dal fatto che la quasi totalità degli esponenti politici italiani quotidianamente affida alla propria pagina Facebook i messaggi politici e la diffusione delle idee del proprio movimento. Ne deriva che il rapporto tra FACEBOOK e l’utente che intenda registrarsi al servizio (o con l’utente già abilitato al servizio come nel caso in esame) non è assimilabile al rapporto tra due soggetti privati qualsiasi in quanto una delle parti, appunto FACEBOOK, ricopre una speciale posizione: tale speciale posizione comporta che FACEBOOK, nella contrattazione con gli utenti, debba strettamente attenersi al rispetto dei principi costituzionali e ordinamentali finchè non si dimostri (con accertamento da compiere attraverso una fase a cognizione piena) la loro violazione da parte dell’utente. Il rispetto dei principi costituzionali e ordinamentali costituisce per il soggetto FACEBOOK ad un tempo condizione e limite nel rapporto con gli utenti che chiedano l’accesso al proprio servizio.

Sotto altro profilo FACEBOOK ha inoltre sostenuto di avere legittimamente adottato la misura della disabilitazione della pagina dell’Associazione e del suo amministratore perché essi, in violazione delle Condizioni d’Uso e degli Standard della Community (che vietano espressamente le organizzazioni che incitano all’odio), avrebbero divulgato contenuti di incitazione all’odio e alla violenza attraverso la promozione, nella pagine di Casapound, degli scopi e delle finalità dell’Associazione stessa (cfr. memoria FACEBOOK pag. 12). In relazione a tale profilo il Tribunale osserva che non è possibile affermare la violazione delle regole contrattuali da parte dell’Associazione ricorrente solo perché dalla propria pagina sono stati promossi gli scopi dell’Associazione stessa, che opera legittimamente nel panorama politico italiano dal 2009."

Edited by Uncanny
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1 hour ago, Uncanny said:

Sotto altro profilo FACEBOOK ha inoltre sostenuto di avere legittimamente adottato la misura della disabilitazione della pagina dell’Associazione e del suo amministratore perché essi, in violazione delle Condizioni d’Uso e degli Standard della Community (che vietano espressamente le organizzazioni che incitano all’odio), avrebbero divulgato contenuti di incitazione all’odio e alla violenza attraverso la promozione, nella pagine di Casapound, degli scopi e delle finalità dell’Associazione stessa (cfr. memoria FACEBOOK pag. 12). In relazione a tale profilo il Tribunale osserva che non è possibile affermare la violazione delle regole contrattuali da parte dell’Associazione ricorrente solo perché dalla propria pagina sono stati promossi gli scopi dell’Associazione stessa, che opera legittimamente nel panorama politico italiano dal 2009."

cioè promuovere il fascismo, lol.

questo dimostra che il diritto è solo un apostrofo tra il cappuccino e il primo pomeriggio, quando un giudice stacca.

(assurdo che facebook in quanto comunità virtuale mondiale non possa permettersi un codice di condotta relativo all'incitazione all'odio, solo perchè casapound "opera legittimamente nel panorama politico italiano")

Edited by Demò
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8 minutes ago, Demò said:

cioè promuovere il fascismo, lol.

questo dimostra che il diritto è solo un apostrofo tra il cappuccino e il primo pomeriggio, quando un giudice stacca.

(assurdo che facebook in quanto comunità virtuale mondiale non possa permettersi un codice di condotta relativo all'incitazione all'odio, solo perchè casapound "opera legittimamente nel panorama politico italiano")

Le valutazioni sulla legittimità di un partito spettano alla magistratura e non a Facebook, è questo il punto e il principio affermato dal provvedimento

Non è una questione di quanto possa starci sulle palle Casapound (che apprezzo meno di zero), ma di rispetto del nostro ordinamento e della sua preminenza

Poi per quel che mi riguarda Casapound può sparire anche domani

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Just now, Uncanny said:

legittimità di un partito

non si tratta della legittimità di un partito, ma di come viene amministrata una pagina facebook. 

del resto credo sia un cautelare, sicchè è errato dire che casapound "ha vinto". Aspettiamo il merito.

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11 minutes ago, Demò said:

non si tratta della legittimità di un partito, ma di come viene amministrata una pagina facebook. 

Servizio che ha un rilievo tale da costituire, se interdetto, lesione del principio costituzionale del pluralismo politico 

"E’ infatti evidente il rilievo preminente assunto dal servizio di Facebook (o di altri social network ad esso collegati) con riferimento all’attuazione di principi cardine essenziali dell’ordinamento come quello del pluralismo dei partiti politici (49 Cost.), al punto che il soggetto che non è presente su Facebook è di fatto escluso (o fortemente limitato) dal dibattito politico italiano, come testimoniato dal fatto che la quasi totalità degli esponenti politici italiani quotidianamente affida alla propria pagina Facebook i messaggi politici e la diffusione delle idee del proprio movimento"

11 minutes ago, Demò said:

del resto credo sia un cautelare, sicchè è errato dire che casapound "ha vinto". Aspettiamo il merito.

Questo certamente, infatti non ho parlato di "sentenza" ma di "provvedimento". Ora aspettiamo il processo

Il succo comunque è che Facebook non è terra di nessuno ma deve sottostare alle leggi nazionali. Questo è il principio fondamentale affermato dal provvedimento, che mi auguro venga confermato nel processo

Edited by Uncanny
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Il problema sta qui :

La resistente a supporto della sua tesi evidenzia poi nella propria memoria di costituzione una serie di episodi connotati da atteggiamenti di odio contro le minoranze o violenza, che hanno visto quali protagonisti membri di Casapound i cui contenuti però non hanno trovato ingresso nella pagina FACEBOOK di Casa Pound ma sono stati tratti da articoli comparsi su quotidiani anche on line o da siti di informazione, comunque esterni a FACEBOOK. Sotto altro aspetto è appena il caso di osservare che non è possibile sostenere che la responsabilità (sotto il profilo civilistico) di eventi e di comportamenti (anche) penalmente illeciti da parte di aderenti all’associazione possa ricadere in modo automatico sull’Associazione stessa (che dovrebbe così farsene carico) e che per ciò solo ad essa possa essere interdetta la libera espressione del pensiero politico su una piattaforma così rilevante come quella di FACEBOOK. Non vi è dubbio infatti che le ipotesi di responsabilità oggettiva o “da posizione” nell’ordinamento italiano vadano interpretate restrittivamente.

Non possono inoltre essere considerate come violazioni dirette da parte dell’Associazione gli episodi citati dalla resistente nella memoria e riferiti a contenuti riguardanti la c.d. croce celtica o altri simboli, episodi che singolarmente non paiono infrangere il limite di cui si è parlato sopra e che infatti non hanno generato la disabilitazione dell’intera pagina ma la rimozione di singoli contenuti ritenuti non accettabili. Né sono pertinenti i richiami alla giurisprudenza straniera effettuati da FACEBOOK atteso che dalla stessa prospettazione della resistente emerge che si è trattato di casi in cui la pagina veniva usata per promuovere un partito che perseguiva scopi contrari alla Costituzione, valutazione di merito che è senz’altro preclusa all’odierna resistente e che esula altresì dalla cognizione cautelare della presente fase

 

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1 minute ago, Uncanny said:

Servizio che ha un rilievo tale da costituire, se interdetto, lesione del principio costituzionale del pluralismo politico 

e che mezzi restano al social per tutelarsi di fronte alla violazione delle regole che si accettano al momento dell'iscrizione in merito alla diffusione di odio?

è una motivazione presa de plano dal ricorso di casapound probabilmente.

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11 minutes ago, Demò said:

e che mezzi restano al social per tutelarsi di fronte alla violazione delle regole che si accettano al momento dell'iscrizione in merito alla diffusione di odio?

La questione è spiegata dal passaggio che ha riportato Hinzelmann 

Casapound in quanto associazione non ha evidentemente infranto le policy della piattaforma 

Infatti fino a settembre è sempre stata online, è stata censurata in seguito ad un'azione coordinata e cosciente della piattaforma contro varie realtà di estrema destra e non solo

Ma prima non è che la policy fosse diversa, la diffusione di odio era già interdetta

Edited by Uncanny
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2 hours ago, Uncanny said:

è spiegata dal pass

sembra che tu legga una motivazione di ordinanza come se fosse la bibbia

quando si tratta solo di fumus..letteralmente

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13 hours ago, Uncanny said:

La questione è spiegata dal passaggio che ha riportato Hinzelmann 

Casapound in quanto associazione non ha evidentemente infranto le policy della piattaforma

Premesso che questo tipo di decisioni io le assimilerei al "vecchio" : come in precedenza l'editore controllava chi aveva accesso e come al pubblico dibattito, così il gestore delle piattaforme comportandosi in modo analogo decide in base ad una sua policy chi ha diritto, non tanto ad una sua opinione ma alla sua "diffusione" ( che però è un diritto strettamente correlato al primo nel caso di svolgimento di attività politica ). La novità sta nel fatto che il pluralismo delle piattaforme è minore ancora di quello degli editori e che questo tenta anche di sottrarsi al controllo giurisdizionale ( ha sede all'estero, ti costringe a sottoscrivere un contratto che segue una legge diversa, la sua )

In genere la sottrazione al controllo si coniuga all'adozione di decisioni largamente immotivate ( cioè tu chiedi perchè ti hanno sospeso l'account ma loro non ti rispondono nel merito )

La questione si complica però se dal caso CasaPound ci spostiamo al Caso Italia Viva, il cui accesso non è in discussione, ma il cui comportamento può essere simile a quello addebitato a Casa Pound. Un gruppo organizzato o spontaneo di militanti di Italia Viva "attacca" un giornalista sgradito pubblicandogli le foto di casa, per rappresaglia nei confronti di una intervista in cui si chiedeva conto della casa del leader. Il partito si limita A NON RIMUOVERE  i link ai contenuti contestati, o almeno li lascia in visione fintantoché non gli arriva l'intimazione a rimuoverli del legale, di fatto aizzando i propri militanti ad usare ogni loro piattaforma per diffondere quei contenuti. Ufficialmente quel partito non ha fatto niente De Giorgi si limita a non fare niente per una settimana, magari si potrebbe dire lo stesso di Morisi ai tempi degli attacchi coordinati alla  Boldrini o ad altri personaggi sensibili e certamente se possiamo ipotizzare che Italia Viva o la Lega siano coinvolti in casi simili, non ci stupirebbe neanche che possa essere capitato a Casa Pound

Quel che intendo dire è che la tematica è ricca di sfaccettature, il comportamento illegale addebitabile al partito può assumere vesti elusive ( non dico sia il caso di Casa Pound perchè semplicemente non lo so, dico che potrebbe averlo fatto un altro partito o più d'uno ) o essere del tutto involontario ; in fondo stiamo ipotizzando un comportamento discutibile di militanti, il tema cioè non è che tali persone siano "stupide" è che sono talmente convinte delle loro ragioni che mancano del senso critico necessario a valutare la situazione, sono i cd "militanti acritici" ( quelli per cui Renzi ha sempre ragione, Salvini ha sempre ragione, CasaPound ha sempre ragione )

I Social si limitano a creare un echo chamber, cioè mette in contatto in tempo reale centinaia di persone che si danno ragione tra loro ed il cui comportamento finisce per assumere le vesti di hater instupiditi, che fanno la qualunque

E fin qui non siamo neanche arrivati a sfiorare il tema dell'impiego delle tecniche di profilazione e marketing o dell'uso dei falsi account o del trolling cioè alla possibilità che fenomeni discutibili ma di stampo "estemporaneo" possano coniugarsi ad altri invece organizzati

 

 

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On 12/13/2019 at 3:59 PM, Uncanny said:

Il punto è che non sta ad una multinazionale privata sostituirsi alle autorità statali come giudice

 

23 hours ago, Uncanny said:

Ne deriva che il rapporto tra FACEBOOK e l’utente che intenda registrarsi al servizio (o con l’utente già abilitato al servizio come nel caso in esame) non è assimilabile al rapporto tra due soggetti privati qualsiasi in quanto una delle parti, appunto FACEBOOK, ricopre una speciale posizione: tale speciale posizione comporta che FACEBOOK, nella contrattazione con gli utenti, debba strettamente attenersi al rispetto dei principi costituzionali e ordinamentali finchè non si dimostri (con accertamento da compiere attraverso una fase a cognizione piena) la loro violazione da parte dell’utente.

 

Il problema è proprio questo:

se Facebook e simili siano soggetti privati imprenditoriali qualsiasi oppure se, in forza della loro "speciale posizione" nell'ambito d'una rete ormai diffusamente usata anche in ambito pubblico (pensiamo alle trasmissioni fiscalmente rilevanti ed al processo telematico), debbano essere considerati un servizio d'interesse pubblico con tutti gli obblighi cui, giustamente su queste premesse, il giudice de quo vuole sia soggetta Facebook.

Tutto considerato non mi sembra, quella del giudice sulla "speciale posizione", un'affermazione campata per aria, ma direi che, prima d'imporre obblighi d'invenzione giudiziale, sia necessario definire bene con una legge preventiva innanzi tutto le condizioni che fanno sì che un soggetto che opera in rete sia considerato offrire un servizio d'interesse pubblico e poi quali siano gli obblighi cui esso sia tenuto, affinché dall'oggi al domani chiunque, per interpretazione d'un singolo giudice, non si ritrovi costretto ad obblighi imprevisti ed imprevedibili e tali che, se li avesse prima avuti per noti, non avrebbe operato in rete oppure non avrebbe operato  in quel modo:

insomma, prima si faccia una legge che stabilisca che chi sia in certe condizioni abbia certi obblighi, poi si esiga che gli obblighi siano rispettati;   se altrimenti, su che basi si pretende che Facebook debba concedere l'accesso alle sue piattaforme a Tizio, Caio o Sempronio, anche quando a suo mero arbitrio reputi opportuno negarlo?

 

Edited by Mario1944
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